Scossa di terremoto, epicentro ai Castelli Romani

CASTELLI ROMANI – Avvertita verso le 22.45 di domenica sera una forte scossa di terremoto scossa 3.7 tra Lazio e Abruzzo. L’epicentro a 18 chilometri dalla Capitale. La scossa è stata avvertita anche ai piani bassi delle abitazioni soprattutto nelle zone nord ed est della Capitale e ai Castelli. L’epicentro è stato localizzato a Colonna, a sud-est della Capitale a una profondità di 9 km. La Metro C è stata fermata per poco meno di un’ora per verifiche, ha segnalato Atac.




Rocca di Papa, funerali del sindaco al parco della Pompa

ROCCA DI PAPA (RM) – La famiglia del Sindaco di Rocca di Papa Emanuele Crestini, morto a causa dell’esplosione dello scorso 10 giugno, e l’Amministrazione Comunale, hanno individuato il sito in cui si celebreranno i funerali del primo cittadino: il Parco della Pompa, in località Campi d’Annibale.

Dal Comune fanno sapere che la decisione è stata presa sia per motivazioni logistiche, sia per espressa volontà di svolgere le esequie a Rocca di Papa in modo tale da consentire a tutta la cittadinanza di partecipare, come il sindaco avrebbe voluto.

In queste ore si sta già lavorando per l’allestimento dei
luoghi in collaborazione con Roma Capitale, per mettere in campo tutte le
misure necessarie inerenti la sicurezza di ordine pubblico.

Le esequie si svolgeranno presumibilmente in data giovedì 27
giugno 2019, alle ore 16,30.

Non appena possibile, verrà diramata una comunicazione
ufficiale riportante tutte le informazioni e i dettagli riguardanti la
cerimonia funebre.




Tragedia a Fontana di Papa, un bambino di tredici anni investito da un’auto: è grave

Tragedia a Fontana di Papa, nel Comune di Ariccia, dove un bambino di 13 anni è stato investito da una macchina. E’ uscito in bici per andare a giocare una partita all’oratorio ed è stato preso in pieno da un’auto al chilometro 11 della via Nettunense.  Adesso si trova in prognosi riservata all’ospedale Bambino Gesù di Roma con fratture multiple su tutto il corpo e una emorragia alla testa. Il corpicino del giovane è schizzato sotto gli occhi di tutti gli amichetti e del fratello maggiore che lo stava aspettando. Stava attraversando la strada per raggiungere piazzale Pietro Nenni in sella alla sua bicicletta, una mountain bike,  quando è stato investito da una Mercedes Clk 200 guidata da un 55enne di Castelgandolfo, che non è riuscito a schivarlo.

Lì non c’è sufficiente segnaletica ed è molto pericoloso perché le macchine sfrecciano veloci e non ci sono dissuasori di velocità vicino ai centri abitati. L’incidente è stato terribile: il corpo del ragazzino ha sbattuto con violenza contro il parabrezza dell’auto e poi è stato schizzato a diversi metri di distanza. Subito sono accorse tantissime persone, sono stati momenti di panico e di grande shock soprattutto per il fratello maggiore che ha assistito alla scena e ha chiamato subito i genitori. In pochi minuti sono arrivati i soccorsi. Il giovane è stato caricato su un’ambulanza del 118 e trasportato al vicino Nuovo Ospedale dei Castelli che aveva il pronto soccorso congestionato con almeno sessanta persone in attesa tra cui anziani colpiti dal caldo. La situazione del tredicenne è apparsa subito critica e i sanitari hanno deciso di  trasferito d’urgenza all’ospedale pediatrico romano. Sul posto i carabinieri del radiomobile di Velletri che hanno chiuso la strada a senso unico alternato e svolto i rilievi. Adesso dovranno chiarire bene la dinamica dei fatti e come sia stato possibile che l’auto abbia preso in pieno il giovane. Al momento è stato effettuato l’alcol test sull’automobilista che è risultato negativo. L’incidente ha scosso la comunità di Fontana Di Papa che adesso è in apprensione per le condizioni del ragazzo. A verificare di persona l’accaduto anche il parroco della vicina parrocchia di Fontana di papa, don Antonio Salimberi, che da tempo sollecita Astral e i Comuni di Ariccia e Albano a mettere in sicurezza quel tratto di strada, già teatro di numerosi incidenti ma purtroppo c’è il solito rimpallo di competenze a rallentare lavori fondamentali a garantire l’incolumità delle persone che vivono vicino alla trafficatissima via Nettunense. Le condizioni del ragazzino sono ancora gravi e la prognosi rimane riservata.  La Nettunense è dunque ancora teatro di gravissimi incidenti. Ora c’è attesa e preoccupazione per le sorti del piccolo conosciuto da tutti nella zona. In tanti all’ospedale fanno il tifo per lui in attesa che sia fuori pericolo di vita




Rocca di Papa, funerale Vincenzo Eleuteri: la città piange due eroi

ROCCA DI PAPA (RM) – Un Duomo dell’Assunta stracolmo a Rocca di Papa per il funerale di Vincenzo Eleuteri, il delegato del sindaco morto a seguito dell’esplosione dello scorso 10 giugno.

https://www.facebook.com/ComuneRoccadiPapa/videos/391660548119386/

“A Rocca di Papa piangiamo due eroi – ha detto la vice sindaco Veronica Cimino nel suo saluto istituzionale – che hanno pensato a salvare la vita degli altri sacrificando la loro. Vincenzo sarà sempre un caro amico dai preziosi consigli e un esempio per tutti noi”. Alla messa erano presenti tutti i sindaci del comprensorio castellano, i rappresentanti della Città Metropolitana, della Regione Lazio, della protezione Civile e croce rossa, oltre ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine.




Rocca di Papa, l’ultima promessa del sindaco Crestini alla compagna prima di morire: “Quando esco dallʼospedale ti sposo”

“Emanuele aveva inalato troppo fumo tossico nei suoi polmoni perché invece di scappare via era risalito sopra ai piani più alti per dire a tutti di uscire e mettersi in salvo. Lui era fatto così, pensava sempre agli altri, era buono e generoso. Sulla barella d’ospedale mi ha chiesto di sposarlo”. A parlare è Veronica Cetroni, compagna da sette anni di Emanuele Crestini, il sindaco-eroe di Rocca di Papa morto nell’esplosione del palazzo comunale. In un’intervista al Messaggero, la 28enne commercialista dei Castelli Romani racconta gli ultimi momenti trascorsi con il fidanzato. Tra questi la proposta di matrimonio: “Al policlinico di Tor Vergata, mi è passato davanti su una barella. Mi ha stretto la mano e mi ha chiesto: ‘Quando esco di qua, mi vuoi sposare?’ e io, naturalmente, gli ho risposto ‘sì amore’. Pensava ce l’avrebbe fatta”.

“Tutti, a Rocca di Papa, eravamo convinti che ce l’avrebbe fatta. Quella maledetta mattina è stato lui a chiamarmi al telefono. ‘Sono al policlinico di Tor Vergata, corri’, mi diceva. Stavo lavorando in studio, all’Eur, sono salita in macchina e ho attraversato mezza città col cuore in gola. Tutti mi bombardavano di chiamate e mentre andavo realizzavo che c’era stata l’esplosione, il Comune sventrato, i feriti. Ma Emanuele lo avevo sentito al telefono, non pensavo fosse così grave. E con lui ci ho parlato, con i medici e le infermiere scherzava, si è voluto fare anche dei selfie con loro. Lui era sempre allegro, non si arrabbiava mai, mai cupo, pensava sempre al meglio”, racconta Veronica.

Ma poi le sue condizioni sono precipitate: “L’ho rivisto e ci ho parlato anche quando è stato trasferito nel reparto Grandi Ustionati del Sant’Eugenio. Abbiamo passato tutti questi giorni con i familiari e gli amici, lì fuori ad aspettare che si risvegliasse. Il grado delle ustioni era sceso al secondo, e questo ci faceva ben sperare. Ma aveva respirato troppo fumo e i polmoni, alla fine, non hanno retto”. 

Emanuele, che lunedì 24 giugno avrebbe compiuto 47 anni, era uomo premuroso nel lavoro e nella vita privata: “Come era premuroso con gli altri lo era anche con me. Adorava le rose che coltivava con attenzione e ogni mattina, insieme con la colazione, me ne portava una. Emanuele era sempre in prima linea, come quella mattina quando non ha esitato a rientrare in Comune offrendo la sua vita per gli altri. Una favola che resta nei cuori di chi lo ha amato. Ora però ci sarà l’autopsia, poi il funerale. Dovevamo festeggiare, invece…”.




Rocca di Papa, esplosione: accusati di omicidio colposo i tre indagati dalla Procura di Velletri

ROCCA DI PAPA (RM) – Omicidio colposo è il nuovo capo d’accusa che si aggiunge a quelli di disastro colposo e lesioni per tre indagati riguardo l’esplosione avvenuta lo scorso 10 giugno a Rocca di Papa e che ad oggi ha provocato la morte del sindaco Emanuele Crestini e del suo delegato Vincenzo Eleuteri.

Nel registro degli indagati dalla Procura di Velletri, al momento figurano dunque, un geologo, il titolare della ditta di Frosinone che stava effettuando i lavori in prossimità della sede del Municipio e il fratello, esecutore dell’operazione. Al geologo il Comune aveva affidato una serie di test su eventuali cavità presenti al di sotto degli uffici che ospitano il municipio in prossimità dei quali è avvenuta la deflagrazione per una fuga di gas. Il geologo poi aveva affidato i lavori di perforazione alla ditta di Frosinone.




Morte del Sindaco Emanuele Crestini, lutto cittadino nei Comuni dei Castelli Romani

I Sindaci dell’area dei Castelli Romani stanno dando vita ad una iniziativa congiunta per proclamare il lutto cittadino a seguito della morte del Sindaco di Rocca di Papa Emanuele Crestini. Un Sindaco divenuto esempio di come dovrebbe essere l’azione di un amministratore: quella autentica del buon padre di famiglia.

L’iniziativa, promossa dal Sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi, ha per il momento le adesioni dei Comuni di Castel Gandolfo, Nemi, Albano, Marino, Grottaferrata, Colonna, Rocca Priora e Lanuvio.

L’Associazione Polizia Locale Comandi del Lazio sarà presente con il proprio gonfalone ai funerali ed invita tutti i colleghi dei Comandi che volessero partecipare a venire in divisa.




Rocca di Papa, emergenza gas Radon a villa Barattolo: i Guardiaparco cambiano sede

ROCCA DI PAPA (RM) – È emergenza gas radon nella sede del Parco dei Castelli Romani a Rocca di Papa dove i valori registrati sono addirittura superiori del 600 percento circa rispetto al limite stabilito per legge. Si trasferiscono in altra sede i guardiaparco per permettere la messa in sicurezza di villa Barattolo che ospita gli operatori regionali.

Cliccare sulla foto per guardare il video servizio

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 20/6/2019



Morto il Sindaco di Rocca di Papa Emanuele Crestini

E’ morto il Sindaco di Rocca di Papa Emanuele Crestini. Le sue condizioni sono precipitate ieri in serata.

“Il sindaco di Rocca di Papa – si legge in una nota della Asl Roma 2 – è deceduto. Nelle ultime ore le sue condizioni si erano aggravate a causa di una sopraggiunta crisi respiratoria e dal quadro derivante dalle infezioni delle lesioni riportate dovute alla lunga permanenza nel luogo dell’incendio. Si esprime un sentimento di profondo cordoglio ai famigliari e tutta la comunità di Rocca di Papa”.

Emanuele Crestini era ricoverato da giorni al centro Grandi Ustioni dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma, dopo l’esplosione di dieci giorni fa che aveva coinvolto il palazzo del municipio. Il primo cittadino aveva riportato ustioni sul 35% del corpo, in particolare al volto e alle mani. Crestini è stato un vero e proprio “Sindaco eroe” perché il giorno dell’esplosione del palazzo Comunale e del vicino asilo a causa di una fuga di gas ha pensato prima a mettere in salvo tutte le persone e per ultimo se stesso.

Era stato l’ultimo a lasciare l’edificio dopo l’incidente, preoccupandosi prima di aver fatto evacuare dipendenti, consiglieri e cittadini. Quattro giorni fa era morto il suo delegato, Vincenzo Eleuteri, anche lui rimasto troppo a contatto con i gas tossici del fumo. Le particelle solide dell’incendio avevano determinato un grave danno alle vie respiratorie.

L’esplosione del 10 giugno era stata preceduta da un forte odore di gas, poi il terribile boato che aveva investito il palazzo del Comune in corso Costituente e anche una vicina scuola per l’infanzia. Sedici le persone ferite, due delle quali hanno perso la vita. Coinvolti nell’incidente anche tre bambini, raggiunti da vetri e calcinacci, mentre erano in classe. La più grave è bambina di 5 anni che ha riportato un trauma facciale.

La redazione de L’Osservatore D’Italia esprime vicinanza alla famiglia per la tragica perdita.




Rocca di Papa, migliorano le condizioni del sindaco

ROCCA DI PAPA (RM) – “Le condizioni dell’apparato respiratorio del Sindaco Emanuele Crestini sono migliorate e ciò permetterà venerdì ai chirurghi di portarlo in sala operatoria per interventi di rimozione dei tessuti necrotici ed iniziale copertura con cute proveniente dalla banca della pelle”. Lo comunica in una nota la Asl Roma 2 in merito alle condizioni del sindaco di Rocca di Papa ricoverato presso il Centro Grandi Ustioni dell’ospedale Sant’Eugenio.

Nel tardo pomeriggio di oggi era circolata la notizia, poi rivelatasi falsa, che il sindaco fosse deceduto.
Crestini, è rimasto coinvolto nell’esplosione
avvenuta lo scorso 1giugno sul corso di Rocca di Papa a causa della rottura
di una tubatura del gas durante alcuni lavori della Italgas. Distrutta la
facciata del Comune e diversi feriti .



Albano Laziale, contrasto alla violenza: nasce il progetto “Pharos”

ALBANO LAZIALE (RM) – Conto alla rovescia per la presentazione ufficiale del progetto “Pharos” mirato al contrasto della violenza, a cura delle associazioni “Gens Albana” e “In Medias Res”.

Il prossimo 21 giugno alle 20 a Roma presso il Golf Club
Fioranello di via della Falcognana, un gruppo di professionisti presenteranno il
progetto pilota in occasione dell’evento organizzato dall’associazione “Gens
Albana” per il terzo anniversario di attività.

“Le professioni d’aiuto spesso sono rivolte alle
vittime, a coloro che non sono in grado di gestire autonomamente un vissuto di
dolore, a chi disperatamente si trova inserito in un vortice confusivo e
disarmante, a chi non è in grado di trovare una via d’uscita. – Dichiarano gli
organizzatori dell’evento – Chiunque – proseguono – può vivere un momento di
empasse, chiunque può trovarsi coinvolto in vissuti disarmanti la cui direzione
spesso disorienta e porta a vissuti inaspettati. Spesso si ragiona per
categorie e ruoli: vittime, autori di reato, maltrattante, maltrattato
dimenticando che ciascuno di “noi“ è frutto di una storia, la “propria“ storia
il cui esito è sconosciuto e le cui origini sono spesso inconsapevoli.
L’approccio che ci si pone è quello di portare avanti una visione poliedrica
degli eventi violenti che gravitano intorno al nostro vivere quotidiano.
Lavorare sul maltrattante significa ridurre i maltrattamenti, da ciò si deduce
che i due aspetti sono strettamente connessi. Quanti di noi si sono domandati
che cosa accade nell’animo di un “uomo“ che agisce violenza su un altro uomo?
Il limite che abbiamo ravvisato, ciascuno nel nostro profondo, e che spesso
sviluppiamo una maggiore sensibilità nei confronti delle persone che subiscono
violenza, quasi mai o raramente, l’attenzione è rivolta a chi agisce violenza,
al vissuto che gli si agita dentro, e alle storie personale che gli
appartengono, spesso costellate da altrettanti vissuti di violenza. Tale
riflessione non è assolutamente orientata a sminuire o giustificare i
comportamenti violenti, la cui manifestazione è da condannare senza “se“ e
senza “ma“. Si intende far riflettere su quanto sia importante non perdere di
vista ciò che c’è oltre il comportamento violento per evitare che esso venga
messo in atto. Chi agisce violenza è stato spesso vittima di violenza. Cosa
sarebbe potuto accadere se si fosse intervenuti in maniera tempestiva su quella
persona? È possibile evitare che i comportamenti violenti vengono messi in
atto!? È possibile prevedere e/o prevenire la manifestazione di comportamenti
violenti? La risposta a queste domande è da ricercarsi nel senso di
responsabilità comunitaria per la quale, ciascuno ha il dovere di riconoscere
eventuali fattori di rischio onde evitare la manifestazione dell’atto violento.
Quindi riteniamo sia importante creare una comunità “competente” capace di
intercettare il rischio, segnalarlo e consentire un possibile trattamento.
Questo l’obiettivo di Pharos, un gruppo di professionisti che presenteranno un
progetto pilota in occasione dell evento organizzato dall associazione “Gens
Albana” per il terzo anniversario di attività”.

“E’ un progetto ambizioso – dichiara Cinthia Vercelloni
presidente di Gens Albana – che insieme all’ Associazione “In Medias Res”
stiamo cercando di portare avanti. Sino a quando gli interventi riguarderanno
solo le vittime di violenza, non potremmo pensare che il problema sia risolto,
ma sarà solo spostato. Credo fortemente che sia una battaglia da farsi. “Una
tutela per le vittime”. Ringrazio tutto il gruppo di lavoro per la
professionalità, l’impegno e la disponibilità profuse nelle persone della dottoressa
Maria Cecilia Russo, specialista in scienze criminologiche, il mediatore penale
Clementina Iuculano, il dottor Alfredo De Risio docente di psicopatologia
forense preso la LUMSA, la dott.ssa Rosj Guido psicoterapeuta Ctu e perito e l’avvocato
Francesca Andreani”.