Frascati, lavoratori STS Multiservizi: chiesto l’intervento del prefetto e proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale

FRASCATI (RM) – Ancora in alto mare l’accordo tra la Cisl FP Roma Capitale Rieti con i vertici aziendali della STS Multiservizi di Frascati e l’amministrazione comunale di per cercare di risolvere le gravi problematiche aziendali che affliggono la Multiservizi.

Risultati nulli i vari tentativi sindacali, fa sapere Giancarlo Cosentino Segretario Generale Cisl FP Roma Capitale Rieti, “Sia con i vari vertici aziendali che si sono susseguiti nel corso di questi ultimi anni nonché con l’amministrazione comunale di Frascati, dobbiamo constatare la totale mancanza di corrette relazioni sindacali. Sono infatti mesi che sono state inviate richieste formali di incontro con i vertici aziendali per riconoscere le spettanze contrattuali riferite ancora allo scorso anno ai lavoratori, per iniziare la contrattazione del nuovo contratto decentrato, per conoscere il piano industriale e la realtà finanziaria dell’azienda, ma alcuna risposta è ad oggi arrivata. Le uniche voci giunte dagli organi comunali sono quelle che comporterebbero la necessità di riduzione dei costi aziendali, senza conoscere però quali ripercussioni potrebbero comportare sulle retribuzioni e sul mantenimento dei livelli occupazionali. Siamo giunti necessariamente a chiedere l’intervento del Prefetto di Roma, con la proclamazione dello stato di agitazione di tutto il personale. Chiederemo al Prefetto di intervenire per la seconda volta, la prima era avvenuta già nel novembre del 2018, per trovare adeguate soluzioni ad una vicenda che per quanto ci riguarda è divenuta oramai molto difficile e ingarbugliata. Non vogliamo in alcun modo sentire parlare di tagli alle retribuzioni né tanto meno di licenziamenti, ma vogliamo ascoltare discorsi su efficienza, efficacia ed economicità, fattori importanti per la gestione amministrativa e soprattutto per il benessere organizzativo dei dipendenti in funzione soprattutto di un’erogazione ottimale dei servizi ai cittadini”.




Ciampino aeroporto: al Tar non si presenta nessuno, ma ai comizi elettorali si. Ecco come è andata

CIAMPINO (RM) – Sulla recente sentenza del Tar che rimanda a Gennaio 2020 la decisione sull’applicazione del decreto del ministro Costa che prevede tra l’altro la riduzione dei voli all’aeroporto di Ciampino c’è un fatto di cui si è parlato poco o nulla, ma che fa capire il paradosso della politica e delle istituzioni.

Nonostante si debba registrare che il
governo gialloverde nella persona del ministro Costa si sia mosso sul tema dopo
anni di immobilismo, sconcertante è il fatto che il giorno della sentenza di
sospensione presso il Tribunale Amministrativo del Lazio, nessuno dei
rappresentanti del Governo, ne tantomeno della Regione Lazio fossero presenti.

Ancora più singolare è il fatto che però il ministro Costa si sia presentato , pochi giorni dopo la sentenza, ad un incontro elettorale del candidato sindaco di Ciampino del M5s Marco Bartolucci e abbia risposto sul tema dell’aeroporto.

All’incontro elettorale sì e al Tar no?
Perché? Totale assenza delle istituzioni che avrebbero potuto far sentire la
loro voce rispetto una situazione che adesso rimane sospesa per altri otto
mesi.

L’assessore all’Ambiente di Marino: “Nessuno aveva avvisato gli uffici che era stata presentata questa memoria” 

Il video cone le dichiarazioni dell’assessore all’Ambiente di Marino intervistato da Chiara Rai durante la trasmissione giornalistica Officina Stampa del 23/5/2019

L’assessore all’Ambiente del Comune di Marino Adolfo Tammaro ha risposto al perché dell’assenza dei rappresentanti del Governo gialloverde

“La problematica che si è creata – ha detto
Tammaro durante un’intervista rilasciata a Chiara Rai nel corso della
trasmissione giornalistica Officina Stampa, dove era presente anche il
portavoce del Criaac Roberto Barcaroli – è un corto circuito. Il ministero dell’Ambiente,
– ha proseguito Tammaro – così come Enac che per certi versi ha interessi
contrastanti, purtroppo ambedue devono rivolgersi all’avvocatura dello Stato e
quindi un unico avvocato da una parte ha supportato il memo presentato da
Aeroporti di Roma e da Enac e dall’altro doveva difendere gli interessi del
ministero dell’Ambiente. Tanto è vero – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente di
Marino – che questo è un punto che va superato. Ma non solo, non c’era neanche
la rappresentanza dell’avvocato della Regione, che si era costituito, i Comuni
non erano stati citati da Ryaner e quindi non potevano proprio presentarsi e l’altra
cosa veramente miracolosa che succede quando si tocca questi potenti signori è
che l’8 viene presentata questa memoria e il 13, con in mezzo il sabato e la
domenica, già esce la decisione del Tar. Quindi non c’erano, ahimè, – ha
concluso Tammaro – me lo hanno detto con una certa vergogna, perché nessuno
aveva avvisato gli uffici che era stata presentata questa memoria”.    

Ryanair vince dunque al Tar il braccio di
ferro con il ministero dell’Ambiente e ottiene che nessun volo venga ridotto
all’aeroporto di Ciampino fino al 2020. La società guidata dall’irlandese
Michael O’Leary aveva chiesto l’annullamento del decreto del ministro
dell’Ambiente Costa di dicembre scorso, per altro il primo Piano disposto in
Italia per l’abbattimento del rumore aereo, che prevedeva sostanzialmente la
riduzione da 97 a 65 voli giornalieri e nessun volo notturno.

Il tribunale amministrativo ha accolto l’istanza cautelare della compagnia low cost e sospeso ogni decisione fino all’udienza pubblica del 29 gennaio 2020, auspicando che “medio tempore – si legge nell’ordinanza dell’8 maggio – si concluda la sperimentazione della “Nuova Procedura di Volo” predisposta da Enac che potrebbe ridurre l’impatto ambientale e tranquillizzare i residenti che vivono intorno allo scalo.




Aeroporto Ciampino, una storia lunga un secolo al centro di battaglie legali

CIAMPINO (RM) – Situato nella zona sud-est della Capitale l’aeroporto Pastine ricade per un terzo nel comune di Ciampino e per tre terzi in quello di Roma. La parte situata nel comune di Ciampino è quella militare, dove hanno sede il 31º Stormo dell’Aeronautica Militare ed il 2º Reparto Genio dell’Aeronautica Militare. L’aeroporto è anche la base principale della flotta di velivoli antincendio CL-415 della Protezione Civile Nazionale.

Nato nel 1916 come cantiere per dirigibili si
trasforma negli anni ’30 in aeroporto militare aperto al traffico civile e nel
ventennio che va dall’inizio degli anni ‘60 con l’inaugurazione dell’aeroporto
di Fiumicino e il 1980 il Pastine è lo scalo destinato in termini di sicurezza
per la maggior parte dei capi di Stato e personalità in visita a Roma, con un
volume di traffico aereo comunque ridotto e mai superiore ai 15mila movimenti
aerei annui. Ma sempre in questo periodo la città di Ciampino assiste alla sua
massima estensione urbanistica, favorita anche dal fenomeno dell’abusivismo
edilizio. E così dopo decenni di convivenza con il territorio limitrofo,
l’aeroporto dal 2001, con l’avvento dei vettori a basso costo, vede
quintuplicare il volume di traffico.

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 23/5/2019

Una convivenza, quella tra aeroporto e residenti ancora oggi al centro di battaglie legali sfociate nel recente decreto del ministro dell’Ambiente, che riduceva i voli giornalieri da 97 a 65 vietando i voli notturni ma che il Tribunale Regionale del Lazio, lo scorso 8 maggio ha sospeso rimandando la decisione al gennaio del 2020.




Ciampino, riduzione voli? Ancora 8 mesi di attesa

CIAMPINO (RM) – La compagnia aerea low cost Ryanair vince al Tar il duello con il ministero dell’Ambiente e ottiene che nessun volo venga ridotto all’aeroporto Pastine di Ciampino, almeno fino al 2020.

Ryanair aveva chiesto l’annullamento del decreto del
ministro dell’Ambiente Costa dello scorso dicembre, che prevedeva la riduzione
da 97 a 65 voli giornalieri e nessun volo notturno.

Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 23/5/2019

Il Tar Lazio ha dunque accolto l’istanza cautelare della
compagnia low cost e sospeso ogni decisione fino all’udienza pubblica del 29
gennaio 2020, auspicando che “medio tempore – si legge nell’ordinanza dello
scorso 8 maggio – si concluda la sperimentazione della “Nuova Procedura di
Volo” predisposta da Enac che potrebbe ridurre l’impatto ambientale e
tranquillizzare i residenti che vivono intorno allo scalo.

In pratica se Enac riuscirà a provare nell’arco di circa
otto mesi che il traffico aereo è sostanzialmente ridotto e contenuto nei
parametri di legge, il Tar potrebbe prevedere una riduzione a 80 movimenti
giornalieri invece dei 65 previsti nel Piano Costa.

Il decreto, senza lo stop del Tar, sarebbe entrato in vigore a ottobre 2019

L’attuale freno al drastico taglio del traffico aereo tampona, almeno per il momento, difficoltà sia per coloro che avevano già acquistato il biglietto aereo, sia per i conseguenti tagli dei posti di lavoro degli addetti aeroportuali.

Una decisione quella del Tar che fa crescere il
malcontento in gran parte dei residenti che vivono nelle vicinanze dell’aeroporto
e che hanno promosso in oltre dieci anni più di duemila denunce alla
magistratura, una procedura d’infrazione comunitaria, una petizione al
Parlamento Europeo , nonché innumerevoli iniziative di protesta.

Sul piede di guerra i membri del Comitato Aeroporto di Ciampino
(CRIAAC) per cui, a loro dire, la condizione di salute dei cittadini non è
destinata a migliorare: “I dati di cui disponiamo – fanno sapere dal comitato –
pubblicati ogni mese dall’ARPA, mostrano che la media dei LAeq (misura del
rumore in ambiente urbano) è peggiorata di giorno nelle centraline Ciampino 2,
Marino 1 e nella centralina Roma 2 sia di giorno che di notte”.




Castelli Romani, maxi sequestro di beni per 10 milioni: famiglia calabrese si è costruita un impero con furti, truffe e riciclaggio

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, in esecuzione di una misura di prevenzione patrimoniale disposta dal Tribunale di Roma – Sezione Specializzata Misure di Prevenzione, hanno sequestrato tra le province di Roma, Reggio Calabria, Frosinone, Latina, Livorno e Milano, un ingente patrimonio mobiliare e immobiliare del
valore complessivo di circa 10 milioni di euro riconducibile a una famiglia di origini calabresi dedita alla commissione di plurimi reati.
I beni sottoposti a vincolo sono risultati, a vario titolo, nella disponibilità del nucleo familiare, da anni residente in Roma e provincia, composto da Francesco Mercuri, capostipite “imprenditore” ottantottenne, dalla moglie Carmela Fazzari ottantenne e dai due figli Giuseppe Mercuri di anni 53 – attualmente in carcere – e Angelo Mercuri di anni 51, tutti gravati, a partire
dagli anni ‘80, da numerosissimi precedenti penali e numerose sentenze definitive di condanna per reati contro il patrimonio, l’economia e la fede pubblica commessi, anche in forma associativa, nella provincia di Roma.
Il provvedimento ablativo, eseguito dalla Compagnia di Frascati, costituisce l’epilogo di complesse indagini economico-patrimoniali condotte, ai sensi del cd. “Codice Antimafia”, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma, e si fonda sul riconoscimento, a carico dei proposti, di un’allarmante pericolosità sociale, in quanto “stabilmente dediti al
compimento di attività delittuose compiute, nel corso di svariati anni, in forma associativa e altamente remunerativa”.

In tale ambito, alcun effetto deterrente o rieducativo hanno prodotto, non solo le numerosissime condanne emesse a loro carico, ma nemmeno i periodi di detenzione scontati come pene o in forza di misure cautelari.
Gli accertamenti compiuti dai finanzieri hanno, quindi, consentito di riscontrare – oltre alla escalation di condotte criminose poste in essere dai proposti, e quindi la loro eccezionale propensione a porre in essere comportamenti antisociali mediante il compimento di numerosi
reati (tra i quali furto, truffa, simulazione di reato, contrabbando, riciclaggio, ricettazione) – un rapporto di particolare sproporzione tra i redditi, pressoché inesistenti, dichiarati dagli stessi e dai propri nuclei familiari e il patrimonio (costituito da 24 beni immobili, tra villa,
appartamenti e terreni, 32 autovetture, un’imbarcazione a vela, conti correnti, quote societarie, capitale e un intero compendio aziendale costituito da cinque società operanti nei settori immobiliare e del commercio di autoveicoli) loro effettivamente riconducibile che, di conseguenza, è stato sottoposto a sequestro in quanto ritenuto acquisito con proventi delle attività illecite.
Dalle accurate indagini svolte dalle Fiamme Gialle dei Castelli, oltre alla titolarità di società immobiliari e di vendita di automobili, in capo ai fratelli Mercuri è emersa la gestione di un noto locale della movida romana, sito in zona Tiburtina, particolarmente attivo nell’organizzazione di eventi e concerti, anch’esso oggetto dell’odierno provvedimento.
Numerosi sono altresì i riscontri sull’altissimo tenore di vita tenuto dai proposti, frequentatori assidui di esclusivi club in località marittime, spesso raggiunte a bordo della barca a vela “CiuCiu”, definita dallo stesso Angelo Mercuri sui social network un’imbarcazione foriera di grandi emozioni.
Le investigazioni condotte dalla Compagnia di Frascati rientrano nell’ambito della strategica attività della Guardia di Finanza volta ad aggredire i patrimoni illecitamente accumulati dalla cd. “criminalità da profitto”, ovvero da coloro che vivono di traffici delittuosi o traggono il
proprio reddito dai proventi dell’attività criminale e dalla sistematica inosservanza delle norme.




Nemi, tutto pronto per l’86ima edizione della Sagra delle Fragole

NEMI (RM) – Appuntamento da non perdere quello con l’86ima edizione della Sagra delle Fragole di Nemi che vedrà la sua giornata clou il 2 giugno.

Un appuntamento con le tipiche ‘Fragolare’, che come ogni anno, sfileranno in corteo per il paese indossando l’antico costume della tradizione: gonna rossa, bustino nero, camicetta bianca e mandrucella di candido pizzo in testa.




Ciampino, verso il nuovo governo: proposte programmatiche e appelli alla cittadinanza

CIAMPINO (RM) – Il prossimo 26 maggio 2019, dalle 7 alle 23, si apriranno le urne a Ciampino per eleggere il prossimo governo che dovrà amministrare la città per i prossimi 5 anni. L’eventuale turno di ballottaggio per l’elezione diretta del Sindaco avrà luogo nel giorno di domenica 9 giugno 2019. Per poter votare l’elettore deve recarsi nella sezione in cui è registrato (indicata sulla tessera elettorale) munito di un documento di riconoscimento e della tessera elettorale.

Cliccare sull’immagine del candidato per sentire le proposte programmatiche

Giorgio Balzoni candidato a sindaco Ciampino [Partito Democratico]
Daniela Ballico candidata a sindaco Ciampino [Coalizione centrodestra]
Carmen Pizzirusso candidata a sindaco Ciampino [CasaPound]
Marco Bartolucci candidato a sindaco Ciampino [M5S]
Gabriella Sisti candidata a sindaco Ciampino [Per Ciampino]
Dario Rose candidato a sindaco Ciampino [Coalizione Diritti in Comune]



Albano Laziale, partita la 32 ima “Staffetta della Solidarietà”

ALBANOLAZIALE (RM) – Questa mattina è partita da Piazza Costituente la 32 ima Staffetta della Solidarietà, organizzata dalla locale sezione dell’Associazione Nazionale Bersaglieri con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale.

Il ricavato dell’evento sosterrà l’Associazione Italiana contro Leucemia – Linfomi e Mieloma. La staffetta, partita da Albano Laziale, giungerà a Matera, dove domenica prossima si svolgerà l’annuale raduno del Corpo dei Bersaglieri.

L’apertura della manifestazione è avvenuta alla presenza del Sindaco Nicola Marini e degli studenti delle scuole primarie e secondarie del territorio.

Il primo cittadino ha commentato: “Siamo orgogliosi che ogni anno un evento di così grande valore sociale come la Staffetta della Solidarietà abbia il via dalla nostra città. Un ringraziamento particolare alla sezione territoriale dell’Associazione Nazionale Bersaglieri per l’organizzazione dell’iniziativa che porterà il nome di Albano Laziale lungo il percorso fino all’arrivo a Matera”.




Raggi a Ciampino attacca Salvini: “Non credete a chi vi dice vengo e butto giù tutto con una ruspa”

L’obiettivo del “piano di indirizzo di Roma Capitale per l’inclusione delle popolazioni Rom, Sinti e Caminanti”, preparato dalla Giunta Raggi è stato ben espresso con poche parole dalla stessa sindaca Virginia Raggi a Ciampino durante il suo intervento in favore del candidato a sindaco Marco Bartolucci.

Una delibera approvata nei giorni scorsi dalla giunta stabilisce «che le azioni finalizzate alla chiusura del villaggio attrezzato di Castel Romano dovranno concludersi inderogabilmente entro il 18 giugno 2022». Si va dunque verso  la chiusura dei campi della Barbuta, della Monachina e di Castel Romano, insieme a quello di via Salviati. Ma vediamo cosa ha detto Raggi a Ciampino sul campo rom La Barbuta.

“Un tema che sentiamo tutti molto è quello del campo rom La Barbuta. Quello che l’amministrazione sta facendo è stato un cambiamento totale sui campi rom che non chiamiamo nomadi ma rom e quando qualcuno vi dice che dobbiamo spedirli al paese loro rispondiamogli che al paese loro ci stanno già. Però con questa scusa barbara dell’etnia – ha proseguito Raggi –  hanno deciso anni fa di creare questa sorta di finta emergenza nomadi e hanno deciso di chiudere queste persone all’interno di campi. In questi campi ci sono situazioni di criminalità dove si spaccia, c’è ricettazione, prostituzione e furti. Sono dei ghetti. Come pensiamo noi di aiutare le persone che vogliono uscire da quella situazione se continuiamo a lasciarle li dentro? Non posso rassegnarmi a pensare che un bambino rom abbia come unico modello di vita il modello di vita dei campi perché è segnato. Chi delinque deve essere condannato dovrebbe andare in carcere e non agli arresti domiciliari nei campi ma  chi vuole un’altra possibilità dovrebbe accedere a un patto di collaborazione con l’amministrazione nel quale i bambini si impegnano ad andare a scuola. Se si ha diritto si accede a una casa popolare e se non si ha diritto abbiamo comunque previsto dei sussidi, un affitto. Ci sono una serie di misure per permettere a queste famiglie di uscire dai campi per chi vuole integrarsi. Non possiamo fare distinzioni in base all’etnia, la nostra Costituzione per fortuna lo vieta. E la Costituzione ha un senso  e sulla Barbuta e Monachina ci sono fondi Europei e c’è un censimento in corso. Non credete a chi vi dice vengo e butto giù tutto con una ruspa, con la ruspa non si risolvono i problemi! Il sistema dei campi costa ai romani ben 20 milioni di euro l’anno ma se queste persone iniziano a lavorare e pagare le tasse non pagheremo più tutti questi soldi”.




Albano Laziale, Andreassi su avvio tariffa puntuale: “Quegli strani spostamenti di rifiuti”

ALBANO LAZIALE (RM) – Nuovo regolamento e conseguente piano tariffario ad Albano Laziale per la gestione dei rifiuti basato sulla quantità di indifferenziato effettivamente prodotto dai singoli utenti.

Viene premiato chi differenzia meglio e di più

L’intervista a Luca Andreassi

Una sorta di sfida dell’utente che meno espone il mastello della differenziata e più sconti ha in bolletta. La tariffa puntuale è in vigore nella
città castellana dal 1 maggio e prevede per i cittadini di Albano Laziale di
dover conferire i rifiuti indifferenziati all’interno dei contenitori con
codice identificativo.

Nella prima settimana si è registrata qualche difficoltà nella zona delle case popolari in via Roma, popolosa frazione di Pavona
Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 16/5/2019

Arrivato il momento del ritiro, i
sacchetti di indifferenziata sono rimasti alle famiglie, fuori dalle case o
nelle abitazioni. La società incaricata non ha infatti ritirato i “sacchetti
abusivi” perché numerosi utenti non hanno capito come si conferisce esattamente
l’immondizia.

Da parte degli amministratori comunali c’è
stata una massiccia campagna di comunicazione. Comune virtuoso nella raccolta
differenziata dei rifiuti che ha toccato il 73 per cento il mese scorso.

Qualche problema sembra però non essere
ancora risolto tanto che il sindaco Nicola Marini ha presentato un esposto a
Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia Locale in relazione a segnalazioni di
persone non identificate che accumulano e movimentano sacchi di rifiuti sul
territorio, con il presumibile intento di creare confusione e disagio,
addirittura svuotando su strada i mastelli correttamente esposti.

Inoltre numerose utenze non hanno ancora ritirato il mastello dotato di codice univoco. Al fine di evitare che si determinino condizioni problematiche igienico-sanitarie, il Sindaco ha richiesto alle Forze dell’Ordine un attento monitoraggio del territorio per evitare il verificarsi di situazioni incontrollate, non rispettose delle normative in materia di rifiuti.




Frascati, Giro d’Italia: la sorpresa di Giuseppe Conte “il patriota”

FRASCATI (RM) – “Un in bocca al lupo a tutti e viva il Giro d’Italia!”. È stato un debutto sotto la pioggia per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte all’edizione numero 102 del Giro, di fronte a migliaia di persone sotto gli ombrelli spiegati lungo Villa Torlonia a Frascati.

Il premier ha presenziato alla quinta tappa che dalla città castellana porta a Terracina dopo 140 chilometri di pedalata: “È un onore e un piacere essere qui –  ha esordito Conte dal palco, visibilmente emozionato dopo aver salutato a braccia spalancate tutti i presenti  – perché ho sempre seguito il Giro tra la gente a bordo strada ad aspettare la corsa. Non avrei mai pensato di salire sul palco”.

Il Giro d’Italia è sbarcato a Latina la prima volta nel 1969 quando a vincere la tappa fu Eddy Merckx, nel 1983 con Guido Bontempi e ancora nel 2000 con Ivan Quaranta.

Nel corso della mattinata, Conte ha chiesto più volte notizie sulle condizioni del sicilianoVincenzo Nibali il quale ha evitato per un soffio una brutta caduta durante la quarta tappa: “Ho detto ai corridori italiani – ha detto Conte – da Nibali a Viviani a Formolo, per i quali faccio il tifo, di mettercela tutta: tutta l’Italia li guarda e li sostiene.

Il Giro è anche un modo per far conoscere la nostra Penisola, tanti posti meno conosciuti. Vado in bici, ma da quando sono presidente del Consiglio purtroppo non lo faccio più. A Roma sarebbe bellissimo nel centro storico in bici”.

Nel suo breve saluto a Villa Torlonia, sempre con il sorriso stampato sulla bocca, Conte ha fatto più volte ricorso ai termini “orgoglio” e “Italia”. È emersa la figura di un uomo profondamente amante dello sport a due ruote, pronto a scattare come una molla per salire sul palco e  salutare i corridori al foglio firma. Quando ha “accarezzato” il trofeo senza fine, al premier, gli sono brillati gli occhi. Gli stessi occhi che guardavano attoniti il Giro quando era piccolo e tifava Gimondi e andava in “trasferta rosa” con gli amici.  All’invito fatto al governo dal presidente di Rcs, Urbano Cairo, di credere di più nel Giro, Conte ha risposto: “Il Giro promuove l’Italia, è una festa patriottica. E sono felicissimo di essere a Frascati per salutare i corridori”.

Non ha mancato si rassicurare qualche cronista che l’Iva non aumenterà, “è senza dubbio così”, ha ribadito.