Castel Gandolfo, grosso incendio su via Nettunense: disagi per i residenti

Incendio di sterpaglie su via Nettunense a Pavona Laghetto nel comune di Castel Gandolfo, vicino Roma. Distrutte dalle fiamme anche due baracche. Sul posto i vigili del fuoco. Non risultano persone coinvolte. I soccorritori stanno lavorando allo spegnimento e alla messa in sicurezza dell’area.

È stata chiusa la via Nettunense per due ore circa a causa del gran fumo. Un incendio come sempre doloso di campi incolti, vasto e pericoloso vicino le abitazioni. Sono 5 i mezzi antincendio sul posto. Sono state salvate anche alcune aziende agricole, manufatti agresti e qualche abitazione dal fuoco. È stata chiamata a che l’ Arpa Lazio ( Agenzia Regionale per l’ Ambiente) sul posto. Presente anche il sindaco Alberto De Angelis, i carabinieri della locale stazione e la polizia locale con varie pattuglie. Stanno operando da oltre 3 ore circa i vigili del fuoco di Marino e Tuscolano secondo, con l’ausilio delle protezioni civili di Marino e Albano, con numerose autobotti. Presente anche il carro autorespiratori con le bombole di ossigeno di ricambio per gli operatori antincendio all’opera




Incendi ai Castelli Romani: zona Tuscolana nella morsa dei piromani. Sono atti dolosi

Da due giorni, un vasto e pericoloso incendio doloso, appiccato su più punti dai piromani, sta devastando diverse zone collinari e montuose, tra cui Pratarena, Molara, Monte Silvestro e il tristemente noto Monte Tuscolo. Questo incendio, che sta interessando anche le aree confinanti con i comuni di Grottaferrata, Monte Porzio Catone, Rocca Priora e Frascati, rappresenta un vero e proprio atto di terrorismo ambientale che minaccia non solo il prezioso patrimonio naturale, ma anche la sicurezza delle persone e delle loro proprietà.

Le fiamme, alimentate dal vento e dalla vegetazione secca, si sono propagate rapidamente, arrivando a minacciare le abitazioni della zona di Pratarena. In pochi minuti, il fuoco ha raggiunto un’intensità tale da rendere necessaria l’evacuazione cautelativa di circa una decina di famiglie. Gli animali della Collina degli Asinelli, una struttura del Parco Regionale dei Castelli Romani dedicata alle attività ludiche per disabili e visite guidate, sono stati anch’essi trasferiti in luoghi sicuri. La situazione è stata gestita con grande prontezza dalle squadre di soccorso che hanno lavorato instancabilmente per tutta la notte.

Sul posto sono intervenute numerose unità di Protezione Civile, tra cui Beta 91 di Monte Compatri, Il Gamberone San Cesareo, Gabi Zagarolo, ASA Rocca di Papa, Falco Frascati e la comunale di Rocca Priora, insieme ai Vigili del Fuoco di Frascati e Marino. Per dirigere le operazioni di evacuazione e spegnimento, erano presenti il sindaco di Monte Compatri Francesco Ferri, il presidente del Consiglio Comunale Alessandro Monti, i Carabinieri della Stazione di Monte Compatri, la Polizia Locale e i Guardiaparco dei Castelli.

Gli incendi, secondo le prime ricostruzioni, sono di chiara matrice dolosa. L’utilizzo di droni da parte della Protezione Civile ha permesso di rilevare diversi punti di innesco del fuoco, confermando i sospetti iniziali. Questo atto deliberato di distruzione non solo mette a rischio la sopravvivenza di intere aree boschive, ma rappresenta anche una minaccia concreta per la vita degli abitanti, degli animali e per le attività economiche della zona.

Il sindaco Francesco Ferri, visibilmente scosso dalla gravità della situazione, ha dichiarato: “Non è più tollerabile vedere questo terrorismo ambientale ad opera di piromani che stanno devastando il nostro territorio boschivo. Scene a cui assistiamo ogni anno da molto tempo, ma che oggi si ripropongono con una violenza senza precedenti.” Le parole del sindaco riflettono la frustrazione e la rabbia di una comunità che vede il proprio patrimonio naturale distrutto da mani criminali, apparentemente senza alcun riguardo per le conseguenze.

Il lavoro delle squadre di soccorso è stato estenuante, ma indispensabile. Le operazioni di spegnimento, iniziate intorno alle 19 di ieri, si sono protratte per tutta la notte e continuano tuttora, con numerosi focolai ancora attivi in zone particolarmente impervie tra il Monte Tuscolo e il Colle della Molara. La difficoltà di accesso rende necessario l’intervento dei mezzi aerei della Flotta Regionale di Protezione Civile, già in azione per contenere l’avanzata delle fiamme.

“È stato un duro ed estenuante lavoro di squadra tra tutte le componenti del sistema di soccorso. A tutti loro va il nostro ringraziamento”, ha commentato il sindaco Ferri insieme ad Andrea Sciacqua, coordinatore della Protezione Civile Beta 91. Le parole dei responsabili locali evidenziano non solo la gravità della situazione, ma anche la dedizione e il coraggio di chi ha lottato in prima linea per proteggere la comunità.

Di fronte a questa emergenza, è evidente che le azioni intraprese finora non sono sufficienti. Il sindaco Ferri ha annunciato che chiederà un incontro urgente con gli altri sindaci dei comuni vicini, il Parco Regionale dei Castelli Romani, la Comunità Montana e la Prefettura di Roma. L’obiettivo è intraprendere misure di delimitazione e controlli mirati 24 ore su 24, per prevenire ulteriori atti di piromania e proteggere le poche aree verdi rimaste intatte.

Questa drammatica situazione sottolinea l’urgenza di un piano di prevenzione efficace e di una risposta coordinata a livello territoriale. È necessario rafforzare i controlli nelle aree boschive, migliorare la sensibilizzazione della popolazione sui rischi degli incendi e promuovere una cultura della legalità e del rispetto per l’ambiente.

Gli incendi che stanno devastando le colline dei Castelli Romani sono un monito doloroso di quanto fragile sia il nostro ambiente naturale e di quanto possa essere facilmente distrutto da azioni criminali. La comunità locale, con l’aiuto delle istituzioni e delle forze di soccorso, deve rispondere con decisione e unità per fermare questo “terrorismo ambientale”. Solo con un impegno costante e con misure preventive efficaci sarà possibile proteggere e preservare il patrimonio naturale dei Castelli Romani, garantendo un futuro sostenibile per le generazioni a venire.




Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.

Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.

Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.

Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.




Frascati, rabbia e disgusto per gli atti di vandalismo e per gli incidenti al patrimonio cittadino

Non è davvero un bel momento per quella che un tempo era la “Perla dei Castelli Romani”: la città di Frascati.
Venerdì mattina la sindaca, Francesca Sbardella, dalla propria pagina facebook, metteva in evidenza lo “scenario” al quale si erano trovati gli operai che stanno eseguendo i lavori di ristrutturazione nella storica Villa Torlonia

le tristi immagini del cantiere di “Villa Torlonia”

“Non so se prevale più la rabbia o il disgusto per un atto vandalico che non ha alcuna giustificazione, le sue dure parole e poi aggiunge, stiamo lavorando, non senza difficoltà, per rendere di nuovo la nostra villa un luogo bello e accogliente e poi arriva il deficiente (o i deficienti di turno) che non sa come passare il tempo e si diverte a rovinare il lavoro degli altri.”

il cantiere di “Villa Torlonia”

E sono di ieri le immagini ancora più crude e dolorose che la consigliere Emanuela Bruni, già assessore alla Cultura della città Tuscolana mostra, sempre dalla sua pagina facebook, sullo scempio perpetrato ai danni alla palla di sperone che adorna da decenni l’ingresso del parcheggio in via Del Grande

l’ingresso al parcheggio in via Del Grande

“VANDALISMO, NONCURANZA E ASSUEFAZIONE AL PEGGIO. Ennesimo bene storico, tutelato e che insieme a tanti altri rendeva bella questa città, DIVELTO E ABBANDONATO“.
Si legge tristezza, amarezza e dolore nelle parole della consigliere Emanuela Bruni, membro tra le altre cose del cda del MAXXI, Museo nazionale delle Arti del XXI secolo che aggiunge:

la “palla” divelta che ancora oggi è in loco

“La palla evidentemente divelta dalla colonna d’ingresso del piazzale ha fatto un volo di più di 10 metri e si suppone, per fortuna, non abbia fatto danni a cose e persone. La palla con i frammenti a 2 giorni dal fatto è ancora in loco. Nessuno che sia andata a rimuoverla pur essendo un evidente reperto storico della cittadinanza”.

il commento di una cittadina al post della consigliere Bruni

Una due giorni che davvero mostra gravi lacune al sistema di sorveglianza della città di Frascati che rischia di perdere parti importanti di un patrimonio storico e culturale unico nel suo genere.
Quello che colpisce, in entrambi i post, è il messaggio conclusivo, davvero significativo:
“È stata sporta denuncia e gli inquirenti sono già a lavoro per acquisire le immagini della videosorveglianza”, scrive la sindaco Sbardella.
“Non serve aggiungere altro se non che questa città sta ogni giorno di più divorando la sua bellezza, il suo patrimonio e la sua ricchezza! Di tutti: cittadini e turisti!” Chiosa nel suo post la consigliere Bruni.

il ramo dell’albero caduto nel parco dell’Ombrellino

E se ci aggiungiamo la denuncia, sempre dalle pagine di facebook, della segretario della Lega di Frascati, Anna Maria Bracci, del ramo di albero caduto nel parco pubblico dell’Ombrellino diventa una “tripletta” che davvero deve far riflettere sulla necessità di aprire con urgenza un tavolo sulla sicurezza del patrimonio cittadino di Frascati.




Monte Compatri, abbattimento leccio centenario di piazza Mastrofini: malcontento e polemica scoppiano sui social

C’è ironia e rabbia tra le pagine dei social sul leccio che, nei prossimi giorni, sarà abbattuto a Monte Compatri proprio sotto il balcone di Palazzo Borghese, sede del Comune.
Un albero centenario che fa da sempre cornice allo splendido Monumento ai Caduti che chiude la bellissima prospettiva di piazza Marco Mastrofini.

Anche in questo caso una battaglia di post che riempie le pagine delle opposte fazioni politiche locali che non perdono occasione di confrontarsi.

La questione è venuta alla luce il 17 giugno con un post dell’ex sindaco ed oggi consigliere comunale, Marco de Carolis, che con grande segno di sensibilità scriveva: “… il leccio posizionato davanti al Monumento ai Caduti, proprio sotto le finestre dell’Ufficio del Sindaco, non sembra godere di buona salute e sembra che stia morendo nell’indifferenza generale … per molti la morte di una pianta potrà sembrare poca cosa, soprattutto visto il selvaggio disboscamento cui abbiamo assistito durante la scorsa primavera …” e rincuorava la dose parlando di “un disinteresse per il patrimonio naturalistico”.
Oggi (ieri per chi legge nds) dando seguito all’ordinanza firmata dal sindaco Francesco Ferri numero 23 del 1 agosto 2023 “Messa in sicurezza alberatura leccio Monumenti ai Caduti” la ditta incaricata ha iniziato il taglio della pianta secolare tra lo sbigottimento di molti cittadini monticiani.

nella foto Palazzo Borghese, il Monumento ai Caduti ed il Leccio ormai secco

Nell’ordinanza si specifica che “… a seguito di affidamento incarico agroforestale, sulla stabilità e verifica fitostatica di n. 1 pianta di specie leccio radicata presso l’area del Monumento ai Caduti , in p.zza M. Mastrofini, è stato constatato lo stato di seccaggine e la necessità di provvedere all’abbattimento della pianta …” al fine di garantire la sicurezza di persone e cose.
Primo atto, in attesa delle successive autorizzazioni per il taglio definitivo della pianta ai sensi dei pareri previsti di cui all’art. 21 del Decreto Legislativo n. 42 del 2004 in cui si prevede che “L’ esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni culturali è subordinata ad autorizzazione del soprintendente”.

il post del consigliere ed ex sindaco di Monte Compatri, Marco de Carolis

Ma ad oggi non vi è stata, da parte della amministrazione e neanche da parte dell’Ufficio Stampa comunale, nessuna comunicazione in merito ai motivi ed alle cause che hanno portato alla “seccaggine” dell’albero di Leccio ma nell’ordinanza, senza che venga allegata, si cita
una “relazione e tomografia” redatta da un agronomo contrassegnata dal protocollo 20187 del 9 luglio 2024 e protocollo 22525 del 1 agosto 2024.
Nel mentre provvediamo alla pubblicazione di questo articolo abbiamo inviato, tramite pec, la richiesta all’amministrazione comunale di poter visionare tali documenti al fine di darne evidenza ai tanti cittadini monticiani che chiedono di comprendere quali siano stati i motivi che hanno portato alla “morte” di questo centenario “cittadino monticiano”.




L’Appia Antica è Patrimonio UNESCO, ma escluso il tratto da Genzano a Terracina: è polemica

L’Appia Antica, la storica “Regina Viarum” che ha collegato Roma a Brindisi sin dai tempi dell’antica Roma, è stata recentemente riconosciuta come Patrimonio dell’UNESCO. La decisione è stata presa durante la 46esima sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, tenutasi a New Delhi. Tuttavia, la proclamazione ha suscitato non poche polemiche, in particolare per l’esclusione del tratto che passa per i comuni di Genzano di Roma, Nemi, Lanuvio, Velletri e quelli della pianura Pontina, inclusi Cisterna di Latina, Norma, Sezze, Sermoneta, Pontinia e Terracina.

Il Sindaco di Velletri, Ascanio Cascella, ha espresso profondo disappunto per questa decisione, giudicandola una “grave mancanza”. In una dichiarazione ufficiale, Cascella ha affermato: “L’esclusione di una parte del tracciato dell’Appia Antica dalla dichiarazione di Patrimonio dell’UNESCO è una scelta scellerata di chi, evidentemente, la storia non la conosce in quanto la Regina Viarum va considerata quale unicum e non come una serie di segmenti. Quindi, questa scelta denota una grande mancanza alla quale, sicuramente, il Governo saprà porre rimedio in tempi brevi.”

Cascella non è il solo a sentirsi così. I residenti dei comuni esclusi hanno espresso la loro delusione e preoccupazione per le implicazioni di questa decisione. Maria Rossi, residente di Genzano di Roma, ha dichiarato: “Questo tratto dell’Appia ha un valore storico e culturale immenso. Non comprendiamo come possa essere ignorato in una decisione così importante.”

Anche Luigi Bianchi, cittadino di Terracina, ha condiviso sentimenti simili: “Siamo orgogliosi della nostra eredità e questa esclusione è un duro colpo. Speriamo che le autorità locali e il governo agiscano rapidamente per correggere questa ingiustizia.”

Il sindaco Cascella, unendosi alle voci dei residenti, ha ribadito il suo impegno a lavorare congiuntamente con gli altri sindaci interessati e il Ministero dei Beni Culturali per rimediare a questa situazione. “Sarà mia cura e mio compito intraprendere ogni iniziativa possibile per vedere restituita la dignità dell’Appia Antica e del tratto che interessa la città di Velletri,” ha affermato Cascella. “In ogni caso, questo riconoscimento è un passaggio fondamentale per la nostra regione in previsione del prossimo Giubileo, in quanto darà un’importante spinta al turismo e sono certo che i comuni al momento esclusi saranno comunque sostenuti nei progetti che porteranno avanti.”

Nonostante la frustrazione attuale, il riconoscimento dell’Appia Antica come Patrimonio dell’UNESCO rappresenta un passo significativo per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano e per il potenziale sviluppo turistico della regione. Resta da vedere come le autorità risponderanno alle richieste di inclusione dei tratti esclusi, per garantire che tutta la “Regina Viarum” riceva l’onore che merita.




Monte Compatri, è scontro a colpi di post tra il sindaco Francesco Ferri ed il consigliere Marco de Carolis

Lo scontro monticiano all’indomani del Consiglio Comunale di venerdì prosegue serrato sempre a colpi di post su Fb.
Da una parte l’attuale sindaco, Francesco Ferri, dall’altra il consigliere Marco de Carolis, già sindaco di Monte Compatri.
Stavolta la “tenzone” si sposta su l’ex Centro Logistico dei Rifiuti che, con ordinanza sindacale n. 14 del 21 maggio 2024 il sindaco di Monte Compatri sceglie quale sede del Centro Operativo Comunale – C.O.C. (ricordiamo che trattasi dello stesso centro che con nota prot. 133430 portava la Tekneko a richiedere una “delocalizzazione del Centro Logistico di via delle Cannetacce in altra area, possibilmente nei pressi del Centro di Raccolta comunale sito in Pantano Borghese, in relazione all’esigenza di ottimizzare ed efficientare la gestione del Servizio di igiene urbana” confermata con delibera di giunta n. 64 del 9 maggio 2024, ed oggetto, successivamente al malore di Marco, il dipendente Tekneko licenziato, di verifica da parte dell’Ispettorato del Lavoro che stante alle parole del rappresentante sindacale Cobas “non idoneo”).

il post del sindaco di Monte Compatri, Francesco Ferri

Per primo, nelle prime ore del pomeriggio di domenica, il sindaco Francesco Ferri da “in pasto” alla rete la pec del consigliere de Carolis con un post titolato “Giù le mani dalla Protezione Civile”.

la pec del consigliere comunale, avvocato Marco de Carolis

Nella pec, datata 16 luglio 2024, il consigliere de Carolis chiede alla Polizia Locale ed ai Carabinieri di Monte Compatri di “accertare” che i lavori compiuti dentro tale struttura, tenuta in consegna da Tekneko, come indicato dalla PEC, fino al 27 giugno 2024 con la restituzione delle chiavi, fossero stati eseguiti “nel rispetto della normativa vigente urbanistica (ovvero fossero stati autorizzati dall’Ente preposto)”.
Il sindaco parla di “… lavori di “edilizia libera” indispensabili se si voleva fronteggiare con determinazione e immediatezza ogni possibile criticità. Vedi l’emergenza incendi che in queste ore sta affliggendo drammaticamente il nostro territorio …”, e prosegue indicando che “… lo stabile in prossimità del centro urbano, oltre ad essere strategico per la tempestività con cui si possono garantire i singoli interventi, riesce ad ospitare la vasca di oltre 20.000 litri a servizio degli elicotteri di Protezione Civile Regionale, non ultimo tutte quelle infrastrutture tecnologiche in grado di assolvere ad ogni risposta e comunicazione con la Sala Operatoria …”.
Nel concludere definisce la pec inviata dall’ex sindaco de Carolis “il tentativo di fuggire con un certo imbarazzo a quanto richiesto a Carabinieri e Polizia Locale” e la stessa ricalchi “… l’inadeguatezza di certi Consiglieri Comunali che preferiscono la guerriglia politica, anziché stringersi al prezioso lavoro dei Volontari …”.

il post del consigliere comunale, avvocato Marco de Carolis

Per tutta risposta, poche ore dopo, il consigliere de Carolis, con la sua “ironia proverbiale” risponde che “… sia nella mozione che nella PEC, non si menziona mai l’Associazione Beta 91 né la Protezione Civile. E non si menziona semplicemente perché la Protezione Civile non c’entra nulla …” e rincarando la dose aggiunge “… nell’intervallo temporale suddetto (dall’ordinanza sindacale del 12 maggio alla restituzione delle chiavi all’amministrazione comunale il 27 giugno nds), non c’è neanche l’ombra della Protezione Civile, nulla di nulla. Tirare in ballo il nostro Corpo di Volontari per farsene scudo a fronte di una condotta politico-amministrativa che andrebbe invece spiegata ai cittadini alimenta i dubbi, anziché fare luce su una vicenda a dir poco opaca.
Visto il precedente, con il malore di un dipendente completamente ignorato da sindaco e assessori, come consigliere di opposizione mi sembra il minimo assicurarmi della correttezza formale e sostanziale di interventi che possono incidere sulla sicurezza dei luoghi di lavoro …”
.
Quello che appare da un confronto dei due post è semplice:
Tekneko con nota 3385/24 del 12 maggio 2024 comunicava al Comune, stante la pec inviata dal consigliere de Carolis, che il Centro Logistico sarebbe rientrato nelle disponibilità del Comune ma, prosegue la PEC, “senza tuttavia procedere alla restituzione delle chiavi”;
il sindaco con ordinanza sindacale del 12 maggio destina i locali a Centro Operativo Comunale;
il 27 giugno la Tekneko restituisce le chiavi al comune e, all’ingresso nella struttura con sopralluogo da parte del Responsabile Ufficio Ambiente, Michela del Frate, l’amministrazione comunale sembrerebbe trovarsi di fronte a locali “oggetti di manutenzione straordinaria”, come indicato dalla pec a firma del consigliere de Carolis..
Una “battaglia di post” che sta portando diverse fazioni sulle opposte barricate dimenticando la necessità da parte dell’intera classe politica monticiana di dare risposte a quesiti posti e manifestati.
Quello che non è abbastanza chiaro dalle dinamiche e dalle risposte dei due post è chi sia l’autore di detti lavori e chi ne sia, chiaramente, il committente visto che il Comune rientra in possesso di detti locali solo alla data del 27 giugno 2024.

Anche stavolta proveremo a chiedere anche noi all’amministrazione di Monte Compatri chi sia stato effettivamente il committente di detti lavori e quale sia stato il motivo della lunga attesa per la restituzione delle chiavi da parte di Tekneko.

nella foto di copertina dell’articolo l’ex Centro Logistico dei Rifiuti del Comune di Monte Compatri in via Fontana delle Cannetacce, oggi sede del Centro Operativo Comunale – C.O.C.




Monte Compatri: non si placano le polemiche post Consiglio Comunale

Non si placano le polemiche all’indomani del Consiglio Comunale di Monte Compatri del 26 luglio scorso (vedi nostro articolo https://www.osservatoreitalia.eu/monte-compatri-divampano-le-polemiche-dopo-il-consiglio-comunale-del-26-luglio/).

uno dei post del presidente della Protezione Civile Beta ’91 – Monte Compatri

Stavolta interviene sui social anche il presidente delle Protezione Civile Beta’91 – Monte Compatri, Andrea Sciacqua, responsabile del cantiere Tekneko sempre nello stesso comune, che, dopo un post in cui si rivolgeva in modo “ironico” ad un consigliere comunale non meglio identificato “e anche oggi siamo andati al mare consigliere …”, oggi pomeriggio, in un lunghissimo post di sfogo attacca alcuni consiglieri di minoranza del Comune di Monte Compatri, che, stante le sue parole, “agiscono di sponda servendosi di seconde o terze persone per colpirti nel tentativo subdolo di estrometterti da ogni ruolo o ambito.”.

l’inizio del lunghissimo post di sfogo di Andrea Sciacqua pubblicato su fb

Un’accusa forte all’indirizzo di alcuni consiglieri comunali di minoranza corredata da alcune fotografie che lo mostrerebbero lo stesso Sciacqua coinvolto in una ipotesi di reato ex art. 595, comma 3, e 612 c.p. (diffamazione a mezzo stampa e minaccia n.d.s.) ed una citazione per i fatti inerenti alla rimozione, il giorno 11 marzo 2024, del lucchetto del Centro Sportivo di Monte Compatri.

la citazione ex art. 161 comma 1 c.p.p. dove si informa Andrea Sciacqua delle ipotesi di reato
la citazione sui fatti occorsi l’11 marzo 2024 presso il Centro Sportivo di Monte Compatri

Lo stesso Andrea Sciacqua risulterebbe essere, poi, lo stesso responsabile del cantiere Tekneko che consegnò l’ordine di servizio a Marco, il lavoratore poi licenziato, che la mattina del 24 aprile rischiò di morire (leggi intervista completa al link www.osservatoreitalia.eu/monte-compatri-caso-tekneko-intervista-a-domenico-teramo-responsabile-cobas/).
Una situazione preoccupante perché mostra l’acuirsi di un confronto politico ben oltre le sale di Tinello Borghese ed evidenzia, con veemenza, come la situazione locale stia scemando in un confronto più personale che sui contenuti aggravato da risvolti giuridici che corrono il rischio di poter estromettere “sulla carta”, alcune figure coinvolte, da quel ruolo di “terzietà istituzionale” che dovrebbe appartenergli.




Monte Compatri, divampano le polemiche dopo il Consiglio Comunale del 26 luglio

Il giorno dopo il Consiglio Comunale di Monte Compatri del 26 luglio dove si è, tra i punti all’ordine del giorno, discussa la mozione a firma del consigliere comunale, avvocato Marco de Carolis, già sindaco del paese, si è acceso, sui social, un forte “botta e risposta” tra i protagonisti dell’assise monticiana.

Nell’aula consigliare di Tinello Borghese pochi cittadini hanno assistito all’ultimo Consiglio comunale prima della pausa estiva.

Il culmine della mattinata si è avuto quando l’ultimo punto all’ordine del giorno, la mozione “Criticità rifiuti – spostamento Centro Logistico Via Fontana delle Cannettacce” ha innescato un forte dibattito dialettico tra la maggioranza e le opposizioni.
Il tutto nasce dopo l’incidente che vide coinvolto il 24 aprile scorso Marco, uno dei dipendenti della Tekneko società assegnataria del bando dello smaltimento rifiuti della cittadina castellana.

Dopo questo incidente una visita dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Roma nel Centro Logistico dei Rifiuti situato in via Fontana delle Cannetacce, affianco al Campo Sportivo Comunaledi Monte Compatri, portò l’azienda stessa a richiedere con nota prot. 13340, la “delocalizzazione del Centro Logistico di via delle Cannetacce in altra area, possibilmente nei pressi del Centro di Raccolta comunale sito in Pantano Borghese, in relazione all’esigenza di ottimizzare ed efficientare la gestione del Servizio di igiene urbana”.

Tale richiesta ottenne, con delibera di giunta comunale n. 64 del 9 maggio 2024, l’ok da parte dell’amministrazione del Comune di Monte Compatri.

Trattammo già tale argomento nel nostro articolo Monte Compatri, caso Tekneko: intervista a Domenico Teramo, responsabile Cobas (2 parte) (osservatoreitalia.eu) dove il rappresentante dei Cobas, Domenico Teramo, ci informava che la visita dell’Ispettorato aveva portato a dichiarare la “NON IDONEITÀ dei bagni” assieme “ad altre irregolarità”.

In seguito a tali fatti il 30 maggio 2024 i Cobas, sindacato di appartenenza di Marco, tennero, con alcuni lavoratori, un sit-in in piazza Marco Mastrofini ma senza ricevere risposta alcuna né dalla amministrazione a guida Francesco Ferri né dalla società Tekneko tranne un tentativo riportato, a poche ore dall’inizio della manifestazione, in una nota della società Tekneko di un incontro a “a condizione che … avvenga non in pubblica piazza” aggiungendo che “nella prospettiva di discutere con maggiore serenità … la nostra disponibilità è condizionata, ovviamente, alla sospensione di qualsiasi forma di protesta avviata e della manifestazione che avete programmato per il 30.05.2024” al quale il Comune stesso ero pronto a partecipare.
Va ricordato che poi, il giorno 10 giugno 2024 Marco veniva licenziato dalla società Tekneko. (leggi Monte Compatri: caso Tekneko, licenziato il ragazzo che aveva rischiato di perdere la vita (osservatoreitalia.eu))
Quello che emerge oggi dai commenti è di sicuro un affare estremamente complesso.

Il post su Fb del consigliere comunale Marco de Carolis

Le minoranze, i consiglieri Marco de Carolis ed Agnese Mastrofrancesco continuano a richiedere alla amministrazione comunale le motivazioni che hanno portato nei giorni successivi a tali fatti ad un silenzio assordante dell’amministrazione Monticiana colpevole, scrive il consigliere comunale e già sindaco di Monte Compatri “di girarsi dall’altra parte, ignorando quali fossero le condizioni di salute del predetto dipendente (durante tutta la malattia e successivamente)”.

il post della consigliere comunale Agnese Mastrofrancesco

La consigliere comunale, Agnese Mastrofrancesco, ricara la dose contestando le affermazioni del post a firma del sindaco, Francesco Ferri che accusa un “tentativo di strumentalizzazione politica della nostra Protezione Civile di cui si sarebbe potuto francamente fare a meno.” dopo che lo stesso ha firmato un’ordinanza sindacale scegliendo l’ex Centro Logistico dei Rifiuti in via Fontana delle Cannetacce, luogo dell’Ispezione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, come nuova sede del COC (Centro Operativo Comunale).

il post del sindaco del Comune di Monte Compatri, Francesco Ferri

La Mastrofrancesco, con la schiettezza che la caratterizza da sempre, rammenta che “… oggi in Consiglio Comunale, il tema discusso era ben altro. Si parlava di sicurezza sul lavoro, sulle cause dell’ infortunio dell’ operatore tekneko avvenuto in data 24/04/2024 e sulla mancanza di INFORMAZIONE che questa amministrazione, ormai da quasi 3 anni a questa parte, esercita costantemente a discapito della cittadinanza …” e concludeva invitando e “sfidando” chiunque “a trovare traccia sulla mala gestione o infamia alla Protezione Civile ed i suoi volontari, che svolgono un ruolo importantissimo per il nostro territorio, per la nostra sicurezza e di certo non hanno NIENTE a che fare con le problematiche POLITICHE”.

VIDEO DELL’INTERVENTO DELLA CONSIGLIERE AGNESE MASTROFRANCESCO

Aggiungiamo, poi che lo stesso consigliere De Carolis precisa, sempre sul suo post su Fb “ci troviamo a leggere sui social un post del “dott.” Ferri che si autoproclama difensore di un’imprecisata, quanto immaginaria, aggressione alla Protezione Civile ad opera di un fantomatico nemico. Immaginaria perché non è dato sapere come sia avvenuta questa aggressione, né tanto meno chi avrebbe aggredito la Protezione Civile. In realtà ci troviamo davanti all’ennesimo infantile tentativo del “dott” Ferri di tentare di distogliere l’attenzione della comunità (da quello che possiamo indiscutibilmente definire come la polveriera della questione rifiuti) mettendosi a dare la caccia ai suoi fantasmi interiori, nel vano tentativo di cercare alibi ad una incompetenza inadempiente ed esecrabile”.

Marco, il lavoratore licenziato da Tekneko

Una querelle che fa riflettere su due punti; il primo è la situazione in cui, oggi, purtroppo, Marco si trova, senza lavoro e di certo “sommerso” da una situazione in cui è divenuto da vittima involontaria ad essere estromesso da un lavoro che, come affermato nel suo intervento durante il sit-in, è “… mia passione per il lavoro … più forte delle vicissitudini …”.
La seconda è l’apparente e “stridente” silenzio dell’amministrazione comunale sulla vicenda che può essere racchiusa nelle parole del consigliere di maggioranza (vedi link streaming consiglio comunale di Monte Compatri intervento del consigliere Luigi Nardella https://www.digital4democracy.com/seduteonline/montecompatri/play.php?flv=MNTCP_110333_130674_001_20240726&time=7491&time=7491), Luigi Nardella, che afferma che la questione del licenziamento di Marco rientra soltanto “nelle dinamiche fra il datore di lavoro e il lavoratore” e quindi “non entriamo nel merito di queste” in quanto “nessuno ha detto le motivazioni del licenziamento del lavoratore”. “Certo, aggiunge Nardella, la comprensione c’è tutta essendo un fatto traumatico per cui va benissimo che ci sia solidarietà ma bisognerebbe capire il perché sia stato licenziato”.
Nei prossimi giorni proveremo a contattare sia Marco che il sindacato Cobas per comprendere le motivazioni che hanno portato a tale licenziamento in quanto resta nostro dovere cercare di comprendere e far comprendere in pieno le ragioni di questa questione.




Castel Gandolfo, iniziati i lavori al parcheggio di via Giovanni Paolo II

Castel Gandolfo – Da oggi sono ufficialmente iniziati i lavori di manutenzione straordinaria presso il parcheggio multipiano situato in Via Giovanni Paolo II, adiacente alla sede ASL Roma 6. L’intervento, realizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, comporterà alcune modifiche temporanee alla viabilità interna e il divieto di sosta per consentire il corretto svolgimento delle operazioni.

I lavori prevedono la manutenzione straordinaria delle aree interne del parcheggio, inclusi importanti interventi sull’impianto elettrico, al fine di garantire maggiore sicurezza e funzionalità alla struttura. Questo parcheggio è un nodo di scambio fondamentale per i numerosi utenti che quotidianamente si recano agli sportelli e ai poliambulatori della ASL.

Il Sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, ha espresso il suo apprezzamento per l’intervento: “Ringrazio la Città Metropolitana, nelle persone del Sindaco Gualtieri e del Vice Sindaco Sanna, per questo intervento che permetterà di mettere in sicurezza e valorizzare questo nodo di scambio che quotidianamente viene molto utilizzato dagli utenti che si recano agli sportelli e poliambulatori della nostra Asl”.

I lavori saranno eseguiti con la massima celerità possibile per ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti periodicamente per informare la popolazione sull’avanzamento dei lavori e su eventuali ulteriori modifiche alla circolazione.




Rocca Priora, incastrato il ladro seriale delle auto

Arrestato dai carabinieri il ladro seriale che rubava dentro le macchine parcheggiate in sosta vicino ai negozi in pieno centro a Rocca Priora. Per due giorni si sono ripetuti furti all’interno di alcune auto che l’uomo forzava dopo aver visto i proprietari scendere per fare degli acquisti nella zona di via San Sebastiano in centro. I Carabinieri della locale stazione dopo aver ricevuto tre denunce da due uomini anziani e un perito informatico della zona, che avevano visto sottrarsi telefonini , tablet , iPad e altri oggetti dalle loro auto. Si sono appostati e l’altra mattina lo hanno fermato in flagranza di reato mentre tentava di aprire la macchina di un ottantenne del posto. Il ladro è stato arrestato e ritrovata tutta la refurtiva asportata precedentemente dalle auto in sosta davanti ai negozi in centro.

Presso il Tribunale di Velletri c’è stato il processo per direttissima per la convalida dell’arresto che è stato eseguito dal giudice monocratico. Il 35enne egiziano, già conosciuto alla Giustizia per furto, ricettazione e altri reati, ha patteggiato la pena ed è stato rimesso in libertà al momento. Con divieto di avvicinamento a Rocca Priora e altre prescrizioni imposte dalla magistratura.

I cittadini vittime dei furti hanno ringraziato a lungo i carabinieri del posto per essere intervenuti velocemente e aver identificato e arrestato l’autore ritrovandogli in casa sua sempre nella cittadina dei Castelli tutta la refurtiva che è stata restituita ai legittimi proprietari .

In particolare un iPad di lavoro molto importante per il perito informatico che lavora per importanti aziende del settore.