“Copid 2020”: la segnalazione di Luciano Sciurba, un grande “cronista di strada”

Senza un minimo d’imbarazzo, senza deontologia, senza pudore e soprattutto senza chiedere…. le foto, i testi e didascalie del noto fotoreporter de Il Messaggero per l’area dei Castelli Romani Luciano Sciurba vengono costantemente copiate e messe su siti di giornali online che però proteggono con tanto di Copyright le foto sgraffignate al cronista.

Ma non sarebbe meglio chiedere?

Questa è un po’ la domanda che si fa Luciano Sciurba come altri colleghi che fanno dell’originalità il proprio punto di forza in un mestiere sempre più da tastiera e meno da strada, ma Luciano è un cronista di strada, uno di quelli che si precipita sul posto e scatta con l’occhio di chi ha una esperienza ventennale sul territorio.

Sciurba ha chiamato questo fenomeno “Copid 2020”, perché virale è ormai diventata questa condotta di prendere, magari modificare qualche parola o i contorni della foto e poi pubblicare a tutto spiano: “Copiano soprattutto – dice Sciurba intervistato da L’Osservatore d’Italia – i testi dei vari fatti di cronaca che escono su Il Messaggero online. Io li chiamo spesso “leoni da tastiera” che guardano le altre testate, prendono e incollano tutto, spesso e volentieri incollano anche dei piccoli refusi…

Dietro alla firma di un giornalista o allo scatto di un fotoreporter c’è un lavoro professionale fatto sul campo con tanti rischi che si corrono, alle “simpatie” e “antipatie” che si riscuotono a seconda di ciò che si racconta, alle gogne mediatiche e non, ai pettegolezzi di alcuni neo colleghi o aspiranti tali cui piace screditare per chissà quali meccanismi e inneschi.

“Il lavoro di cronista di strada – continua Luciano Sciurba – comporta tanti rischi e pericoli e questo accadeva sia prima del Covid che a maggior ragione in questo momento delicato di pandemia che richiede un grande sforzo psicofisico. E vedere che qualcuno fa copia incolla di foto o testi sul web dopo che svolgi un duro lavoro fatto sul campo è una cosa molto fastidiosa per non usare altri termini. Non me ne faccio un problema personale perché da oltre 20 anni lavoro sul territorio ma è una condotta che non posso avallare, proprio non si fa! Se serve qualcosa si può anche provare a chiedere, non c’è nulla di male. Non significa che se sono in molti a copiare e incollare allora diventa quasi consentito farlo, le persone corrette non lo devono fare”.

Finirà questo copia e incolla virulento sfruttando il lavoro altrui per qualche click sul proprio sito?

Chi approccia a questo mestiere adesso non può pretendere di avere gli stessi contatti che ha una persona sul campo da 20 anni, ci vuole rispetto e scarpe comode per iniziare a camminare!

Ecco una delle foto più recenti di Luciano Sciurba in top alla classifica delle più copiate…

Può sembrare banale ma in piena pandemia, uscire e scattare un ingresso di un nosocomio evidentemente non è così scontato… meglio fare un autentico “Copid 2020”.

L’intervista [VIDEO] di Chiara Rai a Luciano Sciurba – cliccare sull’immagine per seguire




Nemi, colpo di scena in Consiglio comunale: Libanori si rifiuta di votare una variazione di bilancio. Cortuso e Corrieri al resto della maggioranza: “Aprite gli occhi”

NEMI (RM) – Il 30 dicembre a Nemi si è votata una variazione di bilancio che riguarda dei fondi, circa 2 milioni di euro, destinati alla scuola De Santis.

Una variazione al bilancio che il Sindaco ha voluto che si votasse l’ultimo Consiglio utile dell’anno, con la fretta e con una serie di errori grossolani che hanno reso il documento contabile difficile da votare perché di fatto non formalmente corretto e che ha portato il Revisore dei Conti, a basare la sua relazione su una delibera sbagliata.

Il Consigliere Libanori si rifiuta di votare ed esce (virtualmente) dall’Aula

Ma andiamo a vedere perché e capire i motivi per cui questo documento contabile non è stato prudentemente votato dal Consigliere comunale di maggioranza Giovanni Libanori a differenza degli altri Consiglieri di maggioranza cui è bastata una precisazione (non meglio precisata) appuntata sul verbale dal Segretario comunale che ha dovuto chiedere per oltre tre volte chiarimenti su come andava scritta la precisazione per non sbagliare. I consiglieri di maggioranza forse non si aspettavano che Giovanni Libanori non votasse e sono apparsi visibilmente spiazzati e sorpresi.

Libanori, persona di lunga esperienza politico – amministrativa che ben capisce le dinamiche amministrative e sa cosa e quali rischi comporta la votazione di un documento contabile non corretto anche in caso di astensione dal voto, è arrivato in ritardo in Consiglio comunale, ma non così in ritardo dall’esimersi dal votare la variazione di bilancio. Ebbene, Libanori ha preferito far mettere a verbale dal Segretario che usciva dall’Aula e quindi non esprimeva alcun voto (ne favorevole, ne contrario, ne astenuto) e successivamente al voto per cui si è dato assente ha fatto verbalizzare di essere rientrato in Consiglio per proseguire a presenziare la seduta.

Ma Libanori ha fatto di più ed è arrivato a “non ritenersi soddisfatto” dell’operato del Segretario comunale perché “non risponde alle richieste di documentazione e delucidazioni” che puntualmente inoltra così come non fornisce esaustivi chiarimenti e documentazione agli altri Consiglieri comunali di opposizione.

Cerchiamo di capire di più di questo documento contabile che si sarebbe potuto votare benissimo se l’amministrazione si fosse presa qualche altro giorno di tempo per correggere gli errori, probabilmente di trascrizione, presenti nel documento che di fatto lo hanno reso “invotabile” per Libanori che fa parte della stessa maggioranza.

Prima di tutto, Il Sindaco Bertucci, al fine di far votare la variazione di bilancio dal resto della maggioranza ha detto che se non si fosse votata si “sarebbe perso un finanziamento dedicato alla scuola” ma di fatto non è così perché si tratta di un finanziamento che risale al 2018 e il Sindaco ha avuto ben due anni di tempo per ordinare la contabilità senza bisogno di presentare una variazione che soltanto chi non conosce bene le conseguenze delle proprie azioni in Consiglio comunale (quindi parliamo del resto dei Consiglieri di maggioranza fatta eccezione per Giovanni Libanori che come già scritto non ha espresso voto) ha imprudentemente votato perché non basta assolutamente una annotazione del Segretario comunale a mettere a posto i conti che non tornano e cifre scritte male.

L’importo di 2.004.745,71 destinato alla scuola doveva essere già contenuto nel precedente bilancio ma così non è stato.

La domanda sorge spontanea: perché fare una variazione di bilancio dopo due anni? Far approvare dal Consiglio comunale una variazione di bilancio di fatto rende piena capacità di poter successivamente investire i soldi pubblici come meglio si ritiene senza ulteriori passaggi e consultazioni con il resto della squadra di governo.

Ricordiamo che ormai paradossalmente il sindaco Bertucci governa da solo con una giunta composta da lui e dall’assessore Pietro Pazienza e senza, ormai da un anno, un Vicesindaco nonostante la Prefettura abbia rilevato la necessità di dotarsi di questa figura e nonostante non sia ancora intervenuta per imporre la nomina del Vicesindaco (che nessuno vuole al momento fare).

Una variazione di bilancio a rischio Procura della Corte dei Conti

Prima di tutto la variazione riporta un calcolo sbagliato che fa sì che manchino all’appello circa 11 mila euro. Spieghiamoci ancora meglio e facciamolo aiutandoci anche con un documento consegnato durante il Consiglio Comunale dai consiglieri di Ricomincio da Nemi Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri che sono arrivati a pregare i Consiglieri di maggioranza di “aprire gli occhi” e di non votare quella variazione presentata in uno stato irricevibile. La variazione si poteva e doveva votare con le dovute accortezze e correzioni e non con questa fretta rischiando di produrre atti per cui potrebbe essere inficiata l’efficacia e risponderne personalmente di fronte alla Procura della corte dei Conti.

A questo punto solo ritirando in autotutela la variazione di bilancio approvata si possono scongiurare eventuali e molto prevedibili provvedimenti di organi terzi di controllo.

Non solo, ma sull’Albo pretorio mancano diversi atti relativi affidamenti di incarichi e importi che non si capisce come siano stati impiegati. Ciononostante, il Sindaco Bertucci, in un clima surreale, pugni che sbattono sul tavolo e grida, ripete insistentemente come un tormentone che “solo lui pensa al bene di Nemi” e ci sono persone che non vogliono il bene di Nemi e che fanno solo denunce.

Concetti superati che possono colpire forse i sentimenti e la pancia di persone ingenue e con il paraocchi ma purtroppo la verità è che pezzo dopo pezzo il Sindaco è sempre più solo a guidare una nave che rischia la collisione. E ormai c’è un grande fronte comune di tante persone che vogliono vederci chiaro e soprattutto restituire a Nemi il giusto rilievo e importanza.

I numeri riportati nella variazione di bilancio, approvata con delibera N. 144 del 30/11/2020, riguardante la scuola De Santis non corrispondono all’importo indicato nella delibera N. 141 del 26/11/2020 di approvazione del progetto definitivo e rimodulazione di un quadro economico precedente approvato con delibera N.79/2018.

La delibera di giunta N° 144 riporta una cifra pari a € 2.942.000,00 mentre la delibera di giunta 1412.931.271,50 e facendo un conto veloce c’è una differenza di circa 11 mila euro.

Le due delibere, la N. 141e la N. 144, sono state approvate con solo 4 giorni di differenza

Il Consigliere di opposizione Carlo Cortuso, senza riprendere fiato e con una forza considerevole ha tenuto testa al sindaco Bertucci elencando una serie di criticità che fanno paura ai più coscienziosi e tanti punti interrogativi sono rimasti senza risposta, lacune che ormai sono evidenti e condotte incresciose.

“La determinazione (N. 675/2020), di affidamento di incarico al progettista, Riccardo Fianco (inserita nella delibera 141) non risulta pubblicata sull’albo on line del Comune – ha detto Cortuso – e questa è diventata ormai una consuetudine dell’Amministrazione Comunale, comportamento che denunceremo all’ANAC. Questo non può essere un vanto, anzi. Vogliamo ricordare a tutti gli amministratori, che hanno i medesimi doveri di noi Consiglieri di opposizione, e soprattutto al Segretario comunale, che quanto accade al Comune di Nemi è illegittimo. L’apposizione del parere contabile e le pubblicazioni avvengono in totale anarchia – ha tuonato ancora Cortuso a voce alta e senza fermarsi nonostante le grida del sindaco che intimava di finirla e di zittirsi – Vengono affidati i lavori e il visto contabile e la pubblicazione risultano con date postume. Non vengono pubblicati gli atti che rendono efficace l’atto amministrativo. Tutto ciò rende gli atti illegittimi. La forte contraddizione di fondo è il procedere per tentativi, accavallando incarichi e pertanto impegnando somme “dubbie” nel bilancio comunale. Inoltre, già precedentemente, risulta approvato un progetto con delibera n. 38 del 9/04/2018, che sembrerebbe riportare in parte alcuni interventi della delibera di approvazione del progetto della scuola De Santis N. 141, oggetto della variazione di bilancio”.

“Non c’è traccia di 50 mila euro per migliorare la sicurezza antincendio della scuola”

“Con un’altra delibera – ha detto ancora il Consigliere Cortuso – la N. 127 del 30/10/2020, due mesi prima della delibera N. 141, veniva approvato un progetto esecutivo per “miglioramento sicurezza antincendio e delle vie d’esodo per l’applicazione dei protocolli COVID 19 , nella tante volte sopra citata scuola De Santis. Venivano impegnate delle somme perché abbiamo affidato un incarico con determina N. 602 del 19.10.2020. Anche questa determinazione NON risulta pubblicata. A tal proposito chiediamo al Sindaco se i 50 mila euro sono arrivati. Se si , non vi è traccia di determine di incarichi, ditte appaltanti etc. in Albo pretorio. Se no, ci spieghi il perché. L’ultima precisazione riguarda gli allegati che riportano dei dati riferiti ad una variazione di bilancio approvata con delibera di Giunta comunale N. 157/2020 che alleghiamo cosi potete rendervi conto di cosa, il Sindaco stia parlando.
Alla luce di quanto affermato fin qui, sarebbe auspicabile che ognuno di noi, da buon amministratore, da buon padre di famiglia pretendesse un minimo di chiarezza, non solo nei numeri che sembrano un terno al lotto, ma anche nelle procedure, nell’azione amministrativa, negli atti, nelle competenze di chi firma. Non dimentichiamo che quello che approviamo oggi ha dei riflessi finanziari e gli atti devono avere una chiarezza estrema”.

Questo appello alla responsabilità del “buon padre di famiglia” che ogni amministratore dovrebbe avere è stato raccolto solo dal Consigliere di “Insieme per Nemi” Stefano Tersigni che ha votato contrario.

La Consigliera Edy Palazzi invece, sicura che fosse sufficiente avere avuto rassicurazioni telefoniche da Aurelio Gaffi (responsabile area economico finanziaria del Comune) ha fatto verbalizzare dal Segreterio la famosa e confusa “integrazione” che ammette l’errore di trascrizione dei numeri nei vari atti pensando così di poter votare a favore a cuor leggero insieme ai Consiglieri di maggioranza Lorenzo Cavaterra, Carlo Massa, Elio Frison e Sara Scarselletta.




Castelli Romani, V-day: avviata la campagna vaccinazioni anti Covid della Asl Roma 6

Un’emozione indescrivibile da togliere il fiato. Applausi e qualche lacrima di commozione hanno accompagnato il V-day della Asl Roma 6 andato in scena all’ospedale dei Castelli. La prima a ricevere una dose di vaccino Pfizer l’infermiera Daniela Delicati, in servizio presso il centro vaccinale di Pomezia, insieme al Direttore del Distretto 2, Pierluigi Vassallo.

“Finalmente è arrivato il giorno per combattere questo virus – ha commentato Daniela – e spero che tanti colleghi come me si sottopongano volontariamente al vaccino perché è un atto che dobbiamo a noi stessi, ai nostri familiari e ai nostri pazienti”.

“Emozionato? Certamente – continua il dott. Vassallo – perché sono stato tra i primi ad essere vaccinato con l’attenzione di tutti ma anche nella convinzione che la vaccinazione rappresenti oggi un enorme vantaggio per combattere il Covid-19, a disposizione per garantire in sicurezza la prevenzione del contagio agli assistiti, a tutti i medici e agli operatori della nostra Asl”.

Visibilmente emozionato anche il Direttore Generale, Narciso Mostarda che ha evidenziato come questo momento tanto atteso stia rappresentando un punto di svolta. Un punto di partenza sicuramente per la lotta a quel virus che tiene da mesi in trincea medici, infermieri, tecnici, operatori socio sanitari.

“Ho visto tanti colleghi, infermieri, tecnici, operatori socio sanitari molto emozionati – commenta il dott. Mostarda – qualcuno di loro non riusciva a rispondere a una mia domanda che mi sembrava piuttosto semplice. Evidentemente l’emozione aveva già preso il sopravvento. La stessa cosa sta succedendo a me. Penso che in questo momento possiamo essere tutti dalla stessa parte – continua il Dg – convinti che stiamo facendo uno sforzo enorme. Non eravamo pronti al 29 gennaio quando è arrivata la prima coppia di cinesi allo Spallanzani, ma possiamo dire che siamo riusciti in corsa, durante la pandemia, a sviluppare procedure e meccanismi di sicurezza. Noi nello specifico abbiamo trasformato ripetutamente questo ospedale in Covid hospital, poi in ospedale non Covid e di nuovo in Covid hospital per affrontare la seconda ondata. Oggi l’emozione è anche per tutto quello che ci è accaduto. Questa mattina abbiamo vaccinato la prima infermiera e il nostro Direttore di Distretto. C’è tanta emozione, ma anche tanta, tanta speranza.”

Tra i vaccinati anche il direttore del Dipartimento del Territorio Marco Mattei che così ha descritto la sensazione odierna:” la sensazione di aver fatto parte dell’avvio di un evento epocale di sanità pubblica, di aver avviato un grande momento”.

A partecipare a questa giornata evento, oltre al Direttore Generale, Narciso Mostarda, il Direttore Sanitario, Roberto Corsi, il Direttore Amministrativo, Tommaso Antonucci e altre importanti figure che tanto hanno contribuito alla gestione della pandemia sul territorio. Presenti anche rappresentanti della Polizia di Stato che questa mattina hanno scortato l’auto della Asl su cui viaggiavano i vaccini dello Spallanzani all’ospedale dei castelli, e dell’Arma dei Carabinieri.

Tra i protagonisti di questa giornata la P.O. dei tecnici della Prevenzione, Fabio Canini e il dipendente Asl Lionello Moras che hanno fisicamente ricevuto i vaccini dallo Spallanzani. Per entrambi “un momento indimenticabile e la certezza di aver preso parte ad un evento storico”.




Grottaferrata, rifiuti: bonificato il sito di via Tanzi. Presto le fototrappole contro gli incivili

GROTTAFERRATA (RM) – Nei giorni immediatamente precedenti al Natale è stato effettuato intervento di bonifica e ripulitura del sito di via Tanzi, area del territorio comunale di Grottaferrata tristemente nota come luogo di abbandono seriale, indiscriminato e perpetrato negli anni di rifiuti ingombranti e indifferenziati.

L’operazione, sotto il coordinamento dell’Ufficio Tecnico comunale, è stata portata a termine dalla ditta Intereco Servizi Srl di Pomezia che in tre giornate di lavoro, come da determinazione dirigenziale numero 1341 del 1 Dicembre 2020 ha proceduto alla rimozione di tutti i rifiuti presenti nell’area, al carico degli stessi su idonei mezzi e il loro trasporto presso il centro di smaltimento autorizzato, individuato dall’impresa affidataria e il seguente smaltimento finale dei rifiuti.

Il costo dell’intera operazione è stato di 23mila 180 euro Iva inclusa che in forza della legge art.192 del D.Lgs n.152/2006 prevede la possibilità per l’Amministrazione di procedere “alla esecuzione d’ufficio in danno dei soggetti obbligati e al recupero delle somme anticipate” come peraltro anticipato nella delibera n. 93 del 25 giugno 2020 scorso inerente proprio i cumuli di rifiuti abbandonati in via Tanzi.

Il sindaco di Grottaferrata nel corso della seduta del Consiglio comunale del 29 dicembre 2020 è intervenuto sulla tematica specificando che, a fronte dell’atteso intervento di bonifica e ripulitura messo a punto dall’Amministrazione comunale, seguiranno altri atti come il posizionamento di fototrappole per individuare e sanzionare i responsabili di atti contrari al pubblico decoro del territorio comunale.

“Si tratta  – ha concluso il sindaco non senza aver rinnovato l’appello generale a un maggiore senso civico – di un intervento che vuole essere risolutivo da parte della nostra Amministrazione. Siamo ben lieti di portarlo a compimento in quanto con la collaborazione della stragrande maggioranza dei cittadini perbene che è sensibile a queste tematiche, potremo finalmente mettere la parola fine a un malcostume che si annida purtroppo da molti anni nel territorio, periodi nei quali anche chi oggi, legittimamente, fa segnalazioni sulla stampa e raccomandazioni in Consiglio comunale, si trovava ad occupare incarichi di governo della città. Anche per questo auspichiamo con decisione come questo nostro intervento che, tra le altre cose, ribadisce la presenza e l’attenzione dell’ente comune alle necessità del territorio, possa segnare davvero un momento di svolta e risoluzione nella piaga dell’abbandono dei rifiuti”.




Nemi, isola ecologica e trasferenza: il Comune si muove su due fronti. Si bussa di nuovo ad Ariccia

NEMI (RM) – Si lavora su più fronti a Nemi per cercare di gestire la raccolta differenziata partita su tutto il territorio comunale lo scorso 23 novembre.

E’ stata rinnovata la convenzione tra il Comune di Nemi e quello di Ariccia per il parziale utilizzo dell’ecocentro comunale e trasferenza dell’isola ecologica di via Campoleone.

La trasferenza, fino a pochi giorni fa, è stata effettuata dal gestore Minerva Ambiente a Nemi in via Nemorense – presso l’ex campetto dei Frati – su un terreno vincolato. Una attività confermata anche dallo stesso Sindaco di Nemi in sede di tavolo tecnico con il Garante Regionale del Servizio Idrico Integrato.

Non si comprende il motivo, essendo già in corso di validità una convenzione tra le due amministrazioni pubbliche, per il quale il gestore Minerva Ambiente abbia dovuto utilizzare per la trasferenza un terreno che per legge non può ospitare questo tipo di attività.

La PEC del Sindaco Bertucci ad Ariccia all’indomani dell’interrogazione comunale

Lo scorso 10 dicembre il Sindaco di Nemi Alberto Bertucci ha inviato una PEC al Comune di Ariccia chiedendo il rinnovo della convenzione stipulata lo scorso 17 marzo 2020 con scadenza 17 marzo 2021.

Il Sindaco di Nemi ad aprile del 2019 aveva richiesto all’allora Sindaco di Ariccia Roberto Di Felice la possibilità di utilizzare l’isola ecologica. Qui la lettera di Alberto Bertucci a Roberto Di Felice

Una richiesta di rinnovo, quella dello scorso 10 dicembre, che il Sindaco invia agli amministratori comunali di Ariccia all’indomani dell’interrogazione presentata dal Consigliere di “Insieme per Nemi” Stefano Tersigni dove evidenzia il fatto che il terreno dell’ex campo sportivo dei Frati, situato sulla via Nemorense sembra ospitare una attività di gestione dei rifiuti o trasferenza dir si voglia.

Una attività quest’ultima per la quale lo stesso Tersigni ha anche presentato un esposto alla Procura della Repubblica e per la quale anche i Consiglieri comunali di “Ricomincio da Nemi” Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri hanno presentato un esposto ai Carabinieri del NOE e informato i militari della Stazione di Nemi, oltre all’articolo di denuncia pubblicato da questo giornale e inviato per conoscenza al Garante Regionale del Servizio Idrico Integrato e ai rappresentanti degli Enti Sovracomunali compresa la direttrice del Parco dei Castelli Romani organo deputato alla vigilanza e salvaguardia del territorio.  

Lo scorso lunedì 28 dicembre la Giunta comunale della città di Ariccia prendendo atto della richiesta del Sindaco di Nemi e della convenzione già in essere ha approvato il rinnovo della stessa che prevede il parziale utilizzo dell’ecocentro consistente nel posizionamento ed utilizzo di n.3 scarrabili per la raccolta differenziata della plastica, del cartone e degli ingombranti, per un periodo di ulteriori 12 mesi, nelle more del perfezionamento del prescritto procedimento autorizzatorio per l’apertura dell’ecocentro nel Comune di Nemi, in corso di definizione.

Nella delibera del Comune di Ariccia si fa riferimento al procedimento autorizzatorio per l’apertura dell’ecocentro a Nemi

Un processo autorizzatorio riferito, ad oggi, alla realizzazione di un’isola ecologica in località “I Corsi” su terreni di proprietà comunale. Un’area situata in via della Radiosa nelle immediate vicinanze, circa 60 metri, dal pozzo di captazione di acque sotterranee gestito da ACEA che immette acqua potabile nella rete idrica destinata alla cittadinanza. Un sito tutelato dal vincolo idrogeologico e che è stato già bocciato in sede di conferenza di servizi nel 2016. Ma di questo argomento rimandiamo a quanto già scritto in un precedente articolo.

Le interferenze dei gestori della raccolta

Sempre sulla delibera di Ariccia si parla di interferenze da parte dei soggetti gestori della raccolta dei rifiuti dei Comuni di Ariccia e Nemi che devono essere ridotte.

Viene dato infatti indirizzo “al Dirigente dell’Area III – polizia locale – ambiente per l’adozione degli atti esecutivi di gestione derivanti dalla deliberazione stessa, con particolare riguardo all’individuazione, anche per il tramite del DEC – direttore dell’esecuzione del contratto – delle misure per la riduzione delle interferenze da parte dei soggetti gestori della raccolta dei rifiuti dei Comuni di Ariccia e Nemi, oltre che per la definizione della quota di rimborso che il Comune di Nemi dovrà corrispondere al Comune di Ariccia, da determinarsi con criterio millesimale di utilizzo delle superfici dell’ecocentro”.




Ciampino, DiC: “Servizio rifiuti, in arrivo nuovi aumenti mentre il servizio peggiora”

CIAMPINO (RM) – “Il Piano Economico Finanziario (PEF) votato oggi dalla maggioranza certifica la caduta di performance aziendali della società partecipata AET nel triennio 2018-2020”. Lo spiega in una nota la coalizione Diritti in Comune di Ciampino. “Logica conseguenza del dato sarà l’ennesimo incremento della Tari, visto che la tariffa rispecchierà i parametri dello storico delle performance aziendali nel triennio. Anche in questo caso i cittadini di Ciampino pagheranno gli errori politici di questa giunta e dei quadri dirigenti AET nominati ad inizio consiliatura”.

“Ancora una volta – prosegue la nota – la tariffa puntuale resta nel cassetto, nonostante una mozione votata all’unanimità in Consiglio Comunale nel 2014 e l’obbligo previsto dal Piano Regionale dei Rifiuti del 2020. Quello che è un obbligo di legge per le amministrazioni – garantendo maggiormente i cittadini che differenziano e agevolandoli economicamente, con evidenti riflessi positivi sul volume di rifiuti prodotto – rimane inattuato per l’ennesima volta. La società Ambiente e Territorio preferisce mantenere l’attuale sistema di tariffazione, cosa che le consente di coprire i diversi costi di gestione della società: passare alla tariffa puntuale, infatti, determinerebbe una maggiore e più scrupolosa verifica dei costi e della qualità del servizio”.

“Anche gli altri impegni sono tutti disattesi: secondo i dati ufficiali forniti dall’Ispra la differenziata segna quest’anno un altro trend negativo, a poco valgono i dati in questo senso autocertificati dalla società che andranno poi validati secondo un preciso formulario della Regione. L’obiettivo minimo del 65% di differenziata – conclude Diritti in Comune – non viene raggiunto un’altra volta da AET, nonostante sia da sempre un vincolo contrattuale certo. L’ennesimo disastro di gestione ora imputabile alla Giunta Ballico: peccato che, come al solito, continueranno a pagarlo solo i cittadini”.




Nemi, isola ecologica: il Comune ci riprova su via della Radiosa ma spuntano diverse altre alternative e la storiella del “non c’è nessun sito” non regge più

Andremo a bussare in ogni sede, anche in Europa se necessario. Giù le mani dall’ambiente!

NEMI (RM) – L’amministrazione comunale di Nemi ha approvato il progetto di studio di fattibilità tecnico ed economica finalizzato alla realizzazione di un’isola ecologica in località “I Corsi” su terreni di proprietà comunale.

Si tratta di un’area situata in via della Radiosa nelle immediate vicinanze, circa 60 metri, dal pozzo di captazione di acque sotterranee gestito da ACEA che immette acqua potabile nella rete idrica destinata alla cittadinanza. Un sito tutelato dal vincolo idrogeologico.

Via della Radiosa, un sito già bocciato in sede di conferenza di servizi da ACEA

Nel 2016 il gestore del servizio idrico Acea ha dato parere sfavorevole alla realizzazione dell’isola ecologica in via della Radiosa in conferenza dei servizi, nonostante il Comune di Nemi avesse specificato che “l’isola ecologica sarà semplicemente un centro rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, come previsto per legge, e non ci sarà nessuna gestione del rifiuto”.

E proprio su questo punto invece Acea è stata inequivocabile e perentoria perché, leggi alla mano, ha evidenziato che l’art. 183 comma 1 lettera N del D lgs 152/2006 con il termine “gestione” deve intendersi “prelievo dei rifiuti compresa la cernita preliminare alla raccolta, ivi compresa la gestione dei centri di raccolta, ai fini di un loro trasporto nei centri di trattamento”.

“L’estrema urgenza” (a posteriori) dell’amministrazione comunale

Nuovo tentativo, dunque, per l’amministrazione guidata da Alberto Bertucci di realizzare l’isola ecologica su un sito che andrebbe invece salvaguardato, soprattutto per la salute pubblica, da qualsiasi tipo di attività legata ai rifiuti vista la presenza del pozzo di acqua potabile che serve la popolazione perdipiù tutelato da vincolo idrogeologico.

Nemi è ad oggi sprovvista di un’isola ecologica nonostante sia iniziata già dallo scorso 23 novembre la raccolta differenziata porta a porta sull’intero territorio comunale

In una recente delibera di Giunta comunale la 149 del 7 dicembre 2020, (Giunta composta da due persone Sindaco Bertucci e assessore Pietro Pazienza) in merito alla necessità di realizzare l’isola ecologica in via della Radiosa si parla di “estrema urgenza di procedere in tale direzione, data anche l’imminente entrata in vigore del regime di raccolta dei rifiuti differenziati porta a porta”. Una affermazione, quella riportata nella delibera, che contrasta però con il fatto che la raccolta differenziata è già partita lo scorso 23 novembre seppur in assenza di un’isola ecologica. Gli amministratori comunali si ricordano quindi a posteriori, dopo aver fatto partire la differenziata, che esiste la necessità di dotarsi di un’isola ecologica. Una delibera del 7 dicembre 2020 che viene pubblicata nello stesso momento in cui il sindaco durante il tavolo tecnico – alla presenza del Garante Regionale del Servizio Idrico Integrato Avvocato Paola Perisi, l’ingegner Nicola Marcucci Dirigente dell’Area Risorse Idriche ed Attuazione Servizio Idrico Integrato, il direttore del Parco Regionale dei Castelli Romani Emanuela Angeloni, i consiglieri comunali di “Ricomincio da Nemi” Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri, il consigliere comunale di “Insieme per Nemi” Stefano Tersigni, il direttore responsabile de L’Osservatore d’Italia Chiara Rai e il direttore editoriale Ivan Galeadichiarava che in via della Radiosa ultimamente erano stati commissionati dei rilevamenti geologici senza fare cenno all’isola ecologica.

Il Comune di Nemi ha già ricevuto quasi 450mila euro di contributi dalla Città Metropolitana di Roma Capitale

La Città Metropolitana di Roma Capitale nel 2015 ha concesso un primo contributo di 248.400,00 euro al Comune di Nemi e un secondo contributo di 190mila euro lo scorso novembre per la realizzazione del centro comunale di raccolta differenziata dei rifiuti, ma in questi 5 anni l’amministrazione ha identificato dei terreni che non presentano i requisiti di legge per poter ospitare l’isola ecologica. Oltre a via della Radiosa il Comune aveva acquistato un’area adiacente il cimitero comunale spendendo anche 2.675,46 euro per la relazione del geologo e 2.488,80 euro per quella dell’Agronomo, per un totale iva inclusa di 5.164,26 euro. Ma anche questo sito è poi risultato come non idoneo.

Terreni situati oltre 300 metri dal lago e dove non ci sono pozzi che servono acqua potabile

E in tutti questi anni sembra non siano stati invece considerati dei terreni che invece potrebbero risultare idonei ad ospitare un’isola ecologica. Terreni localizzati ben oltre i 300 metri (partendo dalla battigia del lago) di fascia di rispetto stabilita per legge e senza la presenza di pozzi che servono acqua potabile.

Un terreno della Città Metropolitana di 500 mq in via di Valle Petrucola

E tra questi appezzamenti sembra ce ne sia uno addirittura di proprietà della Città Metropolitana di Roma Capitale (censito al foglio 8 particella 387) di circa 500 mq in via di Valle Petrucola di fronte all’ingresso del comprensorio “Le Ville di Nemi”. Un terreno che confina con un altro appezzamento di circa 3mila mq, censito al foglio 8 particella 195.

Esistono poi terreni, situati tra la zona di Vigna Grande e il cimitero comunale in un’area dove esisterebbe un piano di lottizzazione.

Altri localizzati nella zona di via Appia, questi ultimi con destinazione da PRG “servizi per privati”, che potrebbero risultare idonei.

Perché l’amministrazione comunale insiste nel voler realizzare un’isola ecologica su un terreno – via della Radiosa – dove è presente un pozzo che serve acqua potabile alla popolazione senza valutare altre possibili soluzioni? Le soluzioni alternative ci sono e la storiella del “non c’è nessun sito dove poter fare l’isola ecologica” ormai non regge più. Quello che appare chiaro è che “non c’è nessun sito” perché quelli individuati forse non garbano alla corte. Con questo caso, per difendere l’acqua pubblica (si ricorda che il Sindaco ha già fatto opposizione a un decreto penale di condanna sulla salute pubblica) andremo a bussare in ogni sede, anche in Europa se necessario. Giù le mani dall’ambiente!




Nemi, il sindaco Bertucci sui rifiuti in via Nemorense: “Si tratta di trasferenza”

NEMI (RM) – Tavolo tecnico per chiarire il nodo gestione dei rifiuti a Nemi oggi alle 17 con il Garante del Servizio Idrico Avvocato Paola Perisi, l’ingener Nicola Marcucci Dirigente dell’Area Risorse Idriche ed Attuazione Servizio Idrico Integrato, il direttore del Parco Regionale dei Castelli Romani Emanuela Angeloni, il sindaco di Nemi Alberto Bertucci, i consiglieri comunali di “Ricomincio da Nemi” Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri, il consigliere comunale di “Insieme per Nemi” Stefano Tersigni, il direttore responsabile de L’Osservatore d’Italia Chiara Rai e il direttore editoriale Ivan Galea.

Fatta la premessa che al sindaco Alberto Bertucci è stata bocciata la richiesta inoltrata al Garante di non partecipazione al tavolo tecnico dei responsabili del quotidiano e dei Consiglieri comunali, finalmente si è chiarita l’attività operata nel terreno comunale di via Nemorense a Nemi.

Alberto Bertucci, rispetto alle puntuali domande del Garante Perisi, ha dichiarato, ripetutamente, che in via Nemorense è avvenuta soltanto una “trasferenza dei rifiuti” e che “i personaggi” che invece hanno parlato di “gestione rifiuti” sono suscettibili di querela per procurato allarme (non è la prima volta che il sindaco querela la stampa libera e chi gli fa opposizione e si fa difendere con i soldi dei cittadini!).

Ebbene finalmente il sindaco ha ammesso che è avvenuta “trasferenza di rifiuti” dando verbale conferma descrittiva e didascalica a tutte le foto scattate e i video girati in questi ultimi giorni e mesi fino ad arrivare a due anni fa.

Non era difficile capire che il terreno di via Nemorense con affaccio sul lago e in zona vincolata fosse utilizzato come stazione di trasferenza di rifiuti

Ne sono dimostrazione il via vai dei mezzi filmati, gli scarrabili con i rifiuti ecc… Attività che è cessata dopo le segnalazioni fatte ai Carabinieri del Noe e della Stazione di Nemi, in Procura e al Parco dai Consiglieri comunali, e l’uscita degli articoli di denuncia su questo quotidiano con relativo materiale video-fotografico comprovante l’attività.

La situazione che spesso viene rappresentata per una attività di trasferenza è riferita inequivocabilmente a una area attrezzata, dove vengono convogliate certune tipologie di rifiuti

La delibera del comitato interministeriale del 27 luglio 1984 parla chiaramente dell’attività di trasferenza e dice espressamente che per le “stazioni di trasferenza devono essere adottate le caratteristiche costruttive degli impianti di stoccaggio per quanto applicabili e fissati tempi massimi di permanenza dei rifiuti. Ad eccezione di tali casi (regolamentati) non sono ammessi stoccaggi provvisori”. Concetti ribaditi e ancor meglio espressi nei Dlgs 152 del 2006 e poi nel Dlgs 16 gennaio 2008.

Sorprendentemente il sindaco ha affermato che per l’attività di trasferenza dei rifiuti non c’è bisogno di alcuna autorizzazione, neppure in zona vincolata

Il direttore del Parco Emanuela Angeloni ha detto sostanzialmente di aver effettuato i controlli e constatato la situazione illustrata dal sindaco.

Ciononostante l’attività di trasferenza possa chiaramente risultare foriera del “grave pregiudizio agli equilibri naturali” soprattutto in considerazione dell’art. 11 della legge 398\91, al n. 3, dispone che nei parchi naturali sono vietate, in generale, tutte le attività che: “Possono compromettere la salvaguardia del paesaggio e degli ambienti naturali tutelati con particolare riguardo alla flora e alla fauna protette e ai rispettivi habitat”.

A questo punto le prossime azioni rimangono in capo al Garante Regionale del Servizio Idrico che le intraprenderà a seguito delle dichiarazioni rese dal Sindaco che per una volta si trovano in perfetto allineamento con i nostri articoli di cronaca.




Ciampino, bilancio ASP: i conti non tornano. Inseriti crediti per servizi mai autorizzati

Diritti in Comune: “Si metta a verifica immediata la legittimità dell’indennità di risultato in favore dell’Amministratore Unico dott. Arturo Accolla e, nel caso, si attivi da subito per il suo recupero”

CIAMPINO (RM) – 38mila euro di crediti per servizi non autorizzati quelli riportati nella proposta di bilancio di esercizio 2019 della società Azienda Servizi Pubblici S.p.A (ASP) partecipata dal Comune di Ciampino.  

Questo quanto evidenziato dall’Organo di Revisione Economico Finanziaria del Comune che ha preso atto delle verifiche amministrativo-contabili relative il prospetto tra debiti e crediti che intercorrono tra l’amministrazione comunale e l’azienda partecipata.

Nel prospetto sono stati riportati 247.513,01 euro di crediti, che la ASP vanterebbe nei confronti del Comune, comprensivi però di 38.511,70 euro riferiti a servizi che non sono mai stati autorizzati.

Un dato, questo, che riduce i crediti vantati dalla ASP a 209.001,31 euro e che annulla quello che doveva rappresentare l’utile di esercizio della partecipata pari a 33.837,00 euro.     

“Il tema sarà in discussione nel prossimo Consiglio Comunale. – Dichiarano da “Diritti in Comune” – Riteniamo necessario, – proseguono – come sollecitiamo da troppi mesi, che la Sindaca venga nella sede istituzionale opportuna a riferire sullo stato di attuazione del piano di risanamento del debito maturato dall’ASP Spa, inoltre, si metta a verifica immediata la legittimità dell’indennità di risultato deliberata in data 11 giugno 2020 in favore dell’Amministratore Unico dott. Arturo Accolla e, nel caso, si attivi da subito per il suo recupero”.




Marino, Divino Amore: la Corte Costituzionale dichiara legittimo ampliamento parco Appia antica e dice stop alle speculazioni

MARINO (RM) – “Ora tacciano coloro che per anni hanno cercato di perseguire il tentativo speculativo sulle aree di via del Divino Amore nel comune di Marino. Lì, ora, arriverà legittimamente l’ampliamento del Parco dell’Appia Antica. Il mio pensiero va a chi ha combattuto per questo ma non è più tra noi e oggi non può festeggiare.”

Così commenta Mirko Laurenti, storico oppositore della speculazione su via Divino Amore e firmatario assieme a tanti altri cittadini di diversi ricorsi al TAR per salvaguardare l’area, la sentenza n° 276 del 21 settembre 2020 della Corte Costituzionale che legittima lo stop al progetto edilizio decretato dalla Regione.

“Penso – prosegue Laurenti – a Renato Arioli, Barbara Giannoli e altri che non sono più tra noi ma che hanno combattuto con me e tanti altri quelle battaglie in prima fila e che avrebbero voluto vedere questo giorno. Ora che finalmente c’è un pronunciamento chiaro e quasi certamente definitivo, tutti si affrettano a proclamarsi vincitori. A me preme invece sottolineare come questa sia davvero la vittoria dei cittadini di Frattocchie e Santa Maria delle Mole e di Marino che hanno combattuto compatti per decenni a suon di ricorsi, manifestazioni, proteste in Consiglio Comunale a Marino e alla Regione Lazio, spendendo il loro tempo e parte del proprio denaro per tutelare un bene di tutti: il territorio.

La storia è iniziata nel lontano 1989 – 90 quando per la prima volta venne cambiata la destinazione d’uso, da agricola a artigianale-industriale, a gran parte dei terreni limitrofi a via Divino Amore. Nel 1998 – 99 arrivò un secondo cambio di destinazione d’uso per i 50 ettari dell’area Negroni e i nostri primi ricorsi al TAR di Comitati (Comitato via Divino Amore), associazioni (Legambiente Regionale e circolo “Il Riccio”, SempreBovillae), del Parco dell’Appia Antica e della Regione Lazio. Arrivò il sostegno a tutela del territorio e delle battaglie dei cittadini da parte di pezzi della politica, della Sinistra (SEL, PdCI, PRC, PSI, IdV, Verdi e altri, compresa una minoranza del PD) Regionale e marinese.

Nel 2000, a seguito di questi ricorsi, il TAR bloccava le delibere comunali che autorizzavano la concessione edificatoria a privati. La battaglia legale proseguì e arrivarono gli anni del centrodestra al Governo a Marino e in Regione Lazio che resero quelle battaglie ancor più dure e necessarie. Dal giugno 2011 i cittadini di Marino formalizzarono la loro organizzazione in un comitato ad hoc: Argine Divino Amore (ADA). ADA affiancò le battaglie iniziate da cittadini, Comitati, Associazioni e parti importanti del Centrosinistra locale e regionale rendendole più organiche e efficaci.

Arrivò poi il sostegno organico anche del neonato M5S locale e regionale. Oggi arriva la vittoria. Una vittoria per il Bene Comune – continua Laurenti -, una vittoria che riqualifica il territorio stesso, ponendolo al centro di un diverso modello di sviluppo che vede come fulcro la persona e la tutela dei Beni Comuni, rilanciando il sogno de che fu di Antonio Cederna: un unico Parco archeologico-ambientale che da porta S. Sebastiano arrivi fin dentro ai Castelli romani.

Una vittoria che è quindi per tutti, ma non di tutti. Perché oggi c’è indubbiamente chi ha perso. Sono coloro che da quasi 30 anni hanno cercato di realizzare con ogni mezzo una mega speculazione edilizia-immobiliare da oltre 1 milione di metri cubi per circa 15mila nuovi abitanti.

Ha perso una parte consistente del Centro-Destra marinese che sostenendo da sempre quei progetti speculativi e promettendo ad ogni passaggio elettorale nuovi orizzonti di sviluppo per Marino, si dimenticava del tutto della collettività, dei servizi, della sostenibilità.

Quel Centro-Destra che a Marino è ancora pronto a rifarsi il trucco. Coloro hanno perso di sicuro. E personalmente – chiosa Laurenti – me ne rallegro perchè è prevalso il Bene Comune, la legalità e la tutela del territorio. Ed è opportuno che chi ha perso, oltre che farsene una ragione e tacere se non altro per decenza, abbandoni l’arroganza e l’egoistico tentativo di gettare ancora fumo negli occhi del prossimo. E’ un buon Natale davvero. Auguri a tutti”. 




Nemi, mozione di sfiducia al Sindaco: l’amministrazione non rispetta il TUEL e lo Statuto comunale. Tersigni scrive al Prefetto

La mozione, protocollata il 30 ottobre, per Legge doveva essere discussa non oltre 30 giorni dopo dalla sua presentazione

NEMI (RM) – Il Consigliere comunale di minoranza a Nemi Stefano Tersigni scrive al Prefetto per segnalare che il Sindaco di Nemi – Alberto Bertucci – non si è attenuto a quanto disposto dal TUEL e dallo Statuto comunale.

La questione riguarda la mozione di sfiducia al Sindaco, presentata e protocollata lo scorso 30 ottobre dai Consiglieri di opposizione Stefano Tersigni, Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri, che per Legge doveva essere discussa non oltre 30 giorni dopo dalla sua presentazione.

Il Consigliere Tersigni ha dunque scritto al Prefetto per segnalare il mancato rispetto a quanto previsto dal TUEL e a quanto previsto dallo Statuto comunale di Nemi: “Visto il Dispositivo dell’art. 52 Tuel (la Mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco… VIENE MESSA IN DISCUSSIONE NON PRIMA DI 10 GIORNI E NON OLTRE TRENTA GIORNI DALLA SUA PRESENTAZIONE). Visto quanto dispone l’art. 32 dello STATUTO DEL COMUNE DI NEMI. Considerato che la Mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco di Nemi (motivata anche dal fatto che siamo da circa 1 anno senza la figura del Vicesindaco) è stata protocollata il 30/10/2020”.