ARDEA, LA "SPIAGGIA DEI CASTELLI" DEVE RESTARE LIBERA

Maria Lanciotti

Gira che ti rigira le spiagge più belle le trovi sul litorale laziale, e in particolare in quel tratto chiamato ‘La fossa’ – fra Rio Torto e Fiume Incastro – considerato fin dai primi del ‘900 la spiaggia dei castellani e più precisamente dei genzanesi. Le famiglie partivano con la Bielle in noleggio, chi se lo poteva permettere, o con i carretti tirati dai muli, avviandosi a mezzanotte per arrivare all’alba e avere così il giorno a disposizione per attrezzare il ‘campeggio’. Si montava la ‘frascata’ e c’era chi si costruiva la casetta di legno con tanto d’intercapedine e veranda, e fu così che nel dopoguerra iniziò a sorgere sulla spiaggia una fila di abitazioni sempre più ampie e solide. Poi alcuni anni fa l’Amministrazione Eufemi mise in atto il suo programma di demolizione per liberare dal cemento il Lungomare degli Ardeatini, e le casette iniziarono a cadere come birilli sotto la spinta delle ruspe. Quest’anno le casette abbattute hanno raggiunto le cento unità, ma la cifra – secondo il programma di Eufemi, ereditato dal neo sindaco Luca Di Fiori – è destinata a salire fino a completo sbriciolamento del ‘serpente di mattoni’, mentre si procede a quella che viene chiamata riqualificazione dell’area, per ora solo un progetto in fase di lenta e discutibile attuazione. Intanto quel tratto di spiaggia resta la meta prediletta dei frequentatori abituali, comoda da raggiungere sia dai Castelli che dalle zone periferiche di Roma, e in massima parte libera. Quello che si vorrebbe capire è se tale resterà nel tempo, o se il recupero di tanta spiaggia mira a future occupazioni. Perché per ora, va detto, gli stabilimenti balneari non sembrano essere aumentati di numero. Raccogliamo in giro qualche voce, nel tratto di spiaggia confinante con lo stabilimento, passando ad altri il nostro stesso interrogativo: fino a quando questa spiaggia resterà libera? Rita, 48 anni, di Ardea: “Io spero per sempre. Fino ad oggi non si è mosso nulla, meglio approfittarne”. Vittorio, 74 anni, di Ariccia: “Non lo so. E intanto nessuno rispetta i 5 metri stabiliti per legge di spiaggia demaniale. Il bagnasciuga andrebbe lasciato libero, senza niente, e invece, guarda, tutto pieno di sdraio e ombrelloni, pure quelli dello stabilimento che stanno al di là della concessione. E lo spazio per i bambini, per i giochi, per il passaggio?”. Silvana, 55 anni, di Ciampino: “Spero ci lascino per sempre questa bella spiaggia. Qui non si paga, siamo tutti disoccupati. Però mi piacerebbe andare allo stabilimento per avere il lettino, che mi fa male la schiena”. Pasquale, 50 anni, di Aprilia: “Speriamo che ci lascino l’uso di questa spiaggia, perché non abbiamo i soldi per pagare l’ombrellone”. Pina, 36 anni, di Pomezia: “Per me è uguale. Ma non deve essere una cosa obbligatoria, ci vuole la spiaggia privata ma anche quella libera”. Silvia, 36 anni, di Roma: “Spero che non ce la tolgano. Sarebbe assurdo che chi ha casa qui fosse obbligato a pagare lo stabilimento. Gli spazi dovrebbero essere alternati, lasciando libertà di scelta”. Intanto sulla battigia affollata e piena di traffico di ogni genere i bambini rinunciano a fare i loro castelli di sabbia, e forse anche a cercare di capire il mondo dei ‘grandi’ che ignora, o dimentica, il rispetto reciproco e i diritti fondamentali dell’infanzia.




TREVIGNANO, TUTTI PAZZI PER "IL PRATO"

Redazione

Tutti pazzi per "Il Prato" il ristorante pizzeria immerso nel verde che si affaccia sul lungolago di Trevignano Romano in via della Rena. Ormai e' una tappa fissa per i veri intenditori della cucina tradizionale, per chi intende rilassarsi in un ambiente raffinato ma dal clima famigliare e accogliente. Fettuccine fatte in casa, piatti preparati con cura dalle mani di nonna Maria aiutata da cuoche d'eccezione. Tutte le sere una pizza formidabile cotta a legna, cuori di fiori di zucca pastellati, focaccine calde. Come se non bastasse la domenica a pranzo e nei giorni festivi c'e' dell'ottimo pesce di lago e di mare, la pasta, dell'ottima carne Chianina alla brace e i dolci fatti in casa. Per maggiori informazioni consultare il sito www.pizzeriailprato.it




VELLETRI, LADRO PROVA A SVALIGIARE VILLINO MA VIENE COLTO IN FLAGRANTE DAL PROPRIETARIO

Redazione

Ha tentato di introdursi in un villino dopo aver oltrepassato il recinto del giardino. Armato di una spranga in metallo, V.N.F. cittadino di nazionalità romena di 25 anni ha però pensato che per evitare di far rumore era necessario adottare qualche accorgimento. Si è quindi tolto le scarpe ed ha iniziato a lavorare” su una porta finestra per accedere all’interno del villino.  Il suo accorgimento però non è stato sufficiente e il rumore metallico provocato dall’oggetto in metallo ha messo in allarme il proprietario. Sentiti dei rumori sospetti provenienti dal giardino della sua abitazione e accortosi dell’intruso il proprietario ha chiamato la Polizia.
I rumori sono stati sentiti anche da un vicino, un poliziotto in pensione, che si è subito messo all’inseguimento del ladro ed ha avvisato gli agenti del Commissariato di Velletri, dove prestava servizio prima di andare in pensione. Immediato l’intervento della Polizia che arrivata  sul posto ha intercettato e bloccato il rumeno.
I poliziotti dopo un sopralluogo nel giardino della villetta hanno ritrovato le scarpe del giovane e la spranga di ferro usata per forzare la finestra..V.N.F. è stato arrestato per il reato di tentato furto aggravato, mentre la spranga di ferro è stata sequestrata.  
 




MARINO, VITTORIA MICUCCI HA COMPIUTO 100 ANNI. GLI AUGURI DELLA COMUNITA' MARINESE

Redazione

Ancora una festa per una «nonnina centenaria» marinese. Domenica 5 agosto il quartiere di Borgo Garibaldi, in una cerimonia religiosa officiata da don Adriano Paganelli presso la chiesa della Madonna delle Grazie, si è riunito intorno a Vittoria Micucci per festeggiare insieme il traguardo dei suoi «100 anni».  Qui nonna Rina ha ricevuto i complimenti affettuosi da parte della comunità di Marino e dei suoi familiari, stretti intorno a lei in un corale abbraccio.  A porgerle omaggio unitamente agli auguri più fervidi da parte del sindaco Adriano Palozzi e dell’Amministrazione comunale, il consigliere Umberto Minotti, accompagnato dal consigliere di minoranza Emanuele Ciamberlano,coniugato con una delle sue nipoti.  A Rina Micucci, la nonnina di For de Porta festeggiata e coccolata dagli abbracci dei figli Gianfranco, Marcello ed Elisa,dei nipoti e pronipoti, una pergamena con un pensiero a lei dedicato dal Sindaco e un omaggio floreale.  Classe 1912, originaria di Porto San Giorgio (Ascoli Piceno) nonna Rina è arrivata a Marino poco più che adolescente andando ad abitare a Villa Sara con i genitori presso i Conti Cruciani, anch’essi marchigiani. Papà Alessandro vi svolgeva, infatti, il ruolo di giardiniere.  Qui conobbe Giovanni Campri, quello che sarebbe diventato suo marito e che sposò per procura mentre era combattente nella guerra d’Africa, attendendo poi il suo ritorno per undici anni.  «Con nostro padre – raccontano i figli – 55 anni fa aprì il Bar a For de Porta divenendo per i residenti nel quartiere Rina la barista. Con la sua pazienza e generosità, ha preparato e servito migliaia di caffè mentre, da splendida mamma qual è ancora oggi, ci seguiva con grande affetto e attenzione nella crescita, impostando la nostra educazione all’insegna dei valori di integrità, serietà e impegno che hanno caratterizzato la sua vita».  «Con la sua gioia di vivere, la forza di carattere, la disponibilità e il modo affettuoso di rapportarsi con tutti – dicono gli abitanti del quartiere a lei più vicini – la sentiamo un po’ la nostra nonnina a cui siamo affezionati».  Cento anni, un traguardo che segna con gioia il trascorrere della vita. Alla simpatica nonna Rina che, visibilmente commossa dalla cerimonia organizzata in suo onore ha commentato «Più di così non si poteva fare», tantissimi auguri di buon compleanno dall’Amministrazione Comunale di Marino!
 




ROCCA PRIORA POLIZIA MUNICIPALE: PROSSIMAMENTE BANDO PER ASSUNZIONE 3 DIPENDENTI

Redazione

E' grazie ad un finanziamento della Regione Lazio, che ha erogato circa 50 mila euro, che l'Amministrazione di Rocca Priora indirà un bando per l'assunzione di tre dipendenti a tempo determinato, con un contratto part-time (di 24 ore settimanali), da inserire nel corpo della Polizia Municipale. Tra la fine di agosto e l'inizio di settembre è prevista la pubblicazione del bando nella Gazzetta Ufficiale, dalla pubblicazione ci saranno 30 giorni di tempo per aderire al bando. Soddisfatto l'assessore Daniele Pacini che ha sottolineato come "insieme alla convenzione con l'Associazione dei Carabinieri in Congedo, l'inserimento di nuovo personale nella Polizia Municipale rappresenti un'importante  risposta in termini di viabilità e sicurezza".
 




ROCCA PRIORA, APPROVATA DELIBERA CHE REGOLA L'ALIENAZIONE DEI TERRENI DEMANIALI

Redazione

E' stata approvata nel Consiglio comunale del 30 luglio scorso un'importante delibera che mette ordine all'annosa questione dei terreni demaniali. Si tratta di un vero e proprio regolamento in cui sono indicate le norme a cui attenersi per alienare terreni di proprietà collettiva, i vincoli nel caso in cui siano già edificati, le modalità per determinarne il valore e le eventuali agevolazioni nell'acquisto. Soddisfatto l'assessore Daniele Pacini, che tra le sue deleghe detiene quella al Patrimonio Comunale, per il lavoro svolto dall'architetto Corradini e dal geometra Lomonaco, i tecnici a cui è stato dato l'incarico di riordinare la questione delle alienazioni, che negli ultimi mesi sono cresciute notevolmente. "Si tratta di un atto molto importante – ha dichiarato Pacini – che snellisce il lavoro degli uffici comunali sia per quanto riguarda le visure che per gli aggiornamenti normativi"
 




GROTTAFERRATA, Il GRIDO DISPERATO DI MAMMA STEFANIA: "RIDATEMI I MIEI FIGLI"

[CONCLUSIONI CLINICHE ASL RMH SORAYA E LORENZO]

[ISTANZA D'URGENZA PER MODIFICA A DECRETO DEL 26 LUGLIO 2012]

 

Redazione

C'e' un appello al Tribunale per chiedere la revoca dell'affido di due bambini, figli di Stefania D'Acunto residente di Grottaferrata. Il 17 luglio e' stato emesso un provvedimento del quale la madre non conosce l'esito. Era il 18 settembre del 2007, Stefania ha un canile a Grottaferrata dove si prende cura di circa 90 cani. Lei e i suoi due bambini, Soraya di due anni e Lorenzo di sette vivono con la mamma, in campagna in mezzo alla natura. Stefania ha anche una fattoria, i tre, secondo il racconto della madre, vivono sereni.


 A raccontarci questa storia, e' Roberta Sibaud vicepresidente dell'associazione "Donne per la Sicurezza Onlus", la quale ci scrive:"Stefania D’Acunto e’ una donna normalissima, schietta e diretta nelle sue esternazioni. Figlia di professionisti, perde il padre a 10 anni. Questo lutto le cambia la vita, l’umore ed il tenore di vita. Diplomata in perito agrario ed iscritta alla facolta’ di veterinaria ama gli animali. Questo porta la societa’ a ritenerla diversa ed a trattarla con sufficienza. Tutto ha inizio nel 2006, quando il vicino di abitazione vuole adibire la sua struttura confinante con quella della fattoria, a Bed and Breakfast. Iniziano le denuncie per ottenere la chiusura del canile rifugio a Grottaferrata "Il Mondo di Lorenzo" (ricordate bene questo nome, ha un significato d’amore). I cani presenti nella struttura sono tutti sterilizzati e realmente amati e nutriti dalla signora Stefania, anche con grandissime difficolta' senza aiuto di nessuno. In venti anni da quando il suddetto canile e' nato, le persone che abitano nei dintorni, hanno mandato spesso lettere di protesta al Sindaco perche' esso venisse chiuso. I controlli della Asl, Servizi di Prevenzione/veterinari hanno trovato sempre tutto a posto, nonostante le telefonate di denuncia del vicino di casa e degli amici, che puntualmente arrivavano a decine al servizio veterinario della zona! La sig.ra Stefania lotta da sola per salvare animali in difficolta', senza scopo di lucro. Il canile viene chiuso, Stefania continua ad accudire i suoi animali! A seguito di controlli, scaturiti da denuncie, i servizi veterinari della zona intervengono (una donna, veterinaria) denuncia la mamma, secondo lei, per “situazione ambientale non consona a far vivere dei minori, cani, disordine, bimbi che hanno accesso a mille pericoli…”, questo dicono di Stefania!!! Ma le cose non sono come vogliono far credere. Stefania ama i suoi bambini, li cura, e’ una mamma accorta, gioca con loro, vivono a contatto con la natura e gli animali… quanti bambini oggi mangiano uova e non hanno mai visto una gallina! Bevono il latte ed hanno visto una mucca disegnata sui barattoli di Yogurt! I due fratellini sono sempre vissuti in quell’ambiente naturale. Come certificato piu’ volte dal pediatra che li segue fin dalla nascita, sono puliti, educati ed in ottime condizioni di salute. Quell’infausto 18 settembre 2007 all’uscita della scuola, i bambini non trovano la loro mamma ma ad attenderli ci sono i servizi sociali, che li sottraggono e li collocano immediatamente in casa famiglia. I due fratellini oltretutto, vengono subito separati e sono li' da ormai 5 anni. A nulla sono valse le denuncie della mamma. Le perizie, i certificati che accertano che Stefania e’ in grado di essere madre e di crescerli. Stefania in questi lunghissimi e pesantissimi cinque anni e’ riuscita a mantenere e a non staccare il cordone ombelicare con i suoi figli, cosi’ come certificato dagli psicologi del Tribunale. Non e’ facile tutto questo perche’ nelle case famiglia i bambini si sentono abbandonati e non riescono ad elaborare, essendo cosi’ piccoli, l’allontanamento! Nell’ultimo atto/istanza, il legale avv. Antonio Matonti, chiede che i minori non vengano inseriti in casa affidataria, e vengano restituiti ad una mamma ed una nonna che possono accudirli e che li amano! C’e’ una mamma che, su suggerimento del Tribunale, ha dovuto affittare una casa idonea a Roma, per far crescere i suoi bambini, quella di Grottaferrata non va bene! Ha dovuto acquistare un’ automobile, come richiesto dal Tribunale, ma purtroppo non ha un compagno…. Non lo vuole, non ha la testa ora per vivere con un altro uomo, lei vuole solo i suoi figli ! Questa e’ la storia".

 Non e' tutto. Adesso i bambini stanno iniziando i pernottamenti presso una nuova famiglia. Ciononostante i due bambini, secondo il racconto di Stefania, mostrano palesemente di volere la loro madre:"Non posso stare senza di loro – dice Stefania conun filo di voce – sto facendo di tutto per mantenere un rapporto affettivo con loro, li vedo una volta a settimana. Soraya mi chiede di portarle le arachidi e i giochini, prima volevano sempre lo yogurt. Loro mi abbracciano, Lorenzo all'inizio e' sulle sue, poi scatta il nostro "rito": io lo inseguo e lui alla fine si fa prendere e si fa abbracciare". Stefania non ha problemi psicologici, non beve e non fuma. Noi de L'osservatore Laziale ci teniamo pero', in questo caso, a non voler dare giudizi in questione. Ci sono anni di denunce di pezzi di carta di visite di assistenti sociali, di perizie. Non possiamo sapere i fatti per filo e per segno e soprattutto non possiamo dare giudizi perche' non si scherza con i minori, non si possono lanciare accuse se non si e' vissuta l'intera vicenda. Quello che ci riferisce Stefania e' che i bambini si troverebbero molto male nelle case famiglia di Rocca di Papa (la mamma ci riferisce che si tratta di "casa Chiara" e "casa Amicizia". Invitiamo, pertanto, l'avvocato della signora, gli assistenti sociali o i gestori delle case famiglia a voler rendere anche la loro versione dei fatti. Noi, come redazione e per dovere di cronaca, abbiamo sentito il bisogno di far conoscere la storia di Stefania e allegare al presente articolo istanze e documenti che attestano parte di un percorso legale fatto da Stefania D'Acunto per riavere i suoi bambini. Ci auguriamo che prima che vengano tolti i figli ad un genitore naturale, si valuti attentamente il caso con tutti i suoi pro e i contro.

 




NEMI SCANDALO AL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO DELLA VALLE DEL LAGO, PARLA IL DIRETTORE DEGLI SCAVI GIUSEPPINA GHINI

Chiara Rai

Finalmente una voce si e' levata da un  torpore e silenzio disdegnevole. Dopo aver pubblicato (siamo stati i primi e gli unici a farlo) sul nostro quotidiano un deplorevole video dove il signor Gino De Sanctis faceva vedere come, a due passi dal sito archeologico del Tempio di Diana, aveva tagliato e sistemato a suo piacimento realizzando un vialetto dei basoli antichi ritrovati, dice lui, nella sua azienda. Il signor De Sanctis affermava anche che la soprintendente aveva addirittura apprezzato il gesto. Per ben ricordare tutte le gesta di questo signore e' possibile visionare l'articolo precedente del 9 agosto "NEMI VIDEO SHOK: TROVO STRADA ROMANA, TAGLIO I BASOLI, LI AGGIUSTO E FACCIO UN VIALE NELL’AZIENDA". 

Finalmente, dicevo, e' giunta alla nostra redazione una nota della dottoressa Giuseppina Ghini, la quale e' prontamente intervenuta sulla vergognosa questione, essendo stata da noi citata in qualità di responsabile dell'area in questione nonche’ direttrice del Museo delle Navi.

Prima di riportare integralmente la nota della dottoressa Ghini, in qualita' di direttore di questa indipendente testata, annuncio che presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica, avendo raccolto testimonianze e sollevato personalmente un fatto deplorevole che riguarda il nostro patrimonio archeologico, che fino a prova contraria e' pubblico e non puo' essere deturpato a proprio piacimento. In ultimo chiediamo a gran voce all'attuale sindaco di Nemi Alberto Bertucci, il quale di recente con delibera numero 83 del 25 luglio ha assunto la responsabilita' del servizio di vigilanza con il potere di adottare atti di natura tecnica gestionale, di assumere una posizione in merito e di farci sapere se ha o meno fatto delle verifiche nel suo territorio al fine di salvaguardare e tutelare questo inestimabile patrimonio archeologico. Questa e' una vera e propria emergenza e va affrontata mettendo da parte amicizie, conoscenze, colori politici e bandiere.

Ecco la nota della dottoressa Giuseppina Ghini. Dichiarazioni che definisco "clamorose" fatte nei confronti del signore "custode" del tempio.

"Ho letto con vivo sconcerto il testo con le dichiarazioni del Sig. Gino De  Sanctis, proprietario e gestore del centro di apicoltura situato ali'nterno  dell'area del Santuario di Diana Nemorense, a poche decine di metri dal  tempio,  dove da diversi anni la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio  sta  conducendo scavi e ricerche, sotto la direzione di chi scrive e, dal 2003,  con  la collaborazione del Dipartimento Uomo e Territorio dell'Università di  Perugia, diretto fino ad alcuni anni fa dal Prof. Filippo Coarelli e  attualmente dal Prof. Paolo Braconi. Essendo stata citata come direttore  del  Museo delle Navi Romane e responsabile del territorio nemorense, ritengo  doveroso fare alcune precisazioni. Il Sig. De Sancits non è nuovo a dichiarazioni come quelle pubblicate, in  cui  asserisce di essere l'ultimo "custode" del Santuario (novello "rex  nemorensis")  e di essere altresì l'unico che realmente si occupi della manutenzione del  luogo sacro.  Peccato non menzioni il fatto che di recente ha realizzato, senza alcuna  autorizzazione, due maneggi per cavalli, una stalla e due manufatti per  l'accoglienza delle scolaresche e che in diverse occasioni ha organizzato  riunioni e feste sul podio del Tempio.  Si tratta, fortunatamente, di strutture solo poggiate sul terreno e la  strada  da lui menzionata in realtà era già nota e in parte visibile; tuttavia più  volte sollecitato dalla Soprintendenza- verbalmente e con comunicazioni  scritte- a rimuovere le suddette strutture, ha avuto reazioni a dir poco  discutibili, sostenendo che, essendo il proprietario dei terreni, non ha  bisogno di alcun permesso. Chiunque abbia anche scarse nozioni di legge, sa  al  contrario che se un'area archeologica è sottoposta a norme di tutela e  salvaguardia (come nel caso in questione), qualsiasi attività che comporti  un  intervento sul terreno, anche se solo di uso, va preventivamente  autorizzata  dagli organi competenti, ovvero dal Ministero per i Beni e le Attività  Culturali.  Ultimamente la Soprintendenza ha interessato anche gli Enti che operano  sul  territorio, in particolare il Comune di Nemi, affinchè contribuiscano con  un  loro intervento per un'azione più incisiva, volta alla tutela e alla  salvaguardia di questa importante testimonianza archeologica.
Ci auguriamo che la divulgazione data alle dichiarazioni del Sig. De  Sanctis,  che si commentano da sole, costituisca motivo di riflessione per quanti,  oltre  alla Soprintendenza, sono deputati al controllo e alla tutela del  territorio.     
Giuseppina Ghini"

tabella PRECEDENTI:

09/08/2012 NEMI VIDEO SHOK: TROVO STRADA ROMANA, TAGLIO I BASOLI, LI AGGIUSTO E FACCIO UN VIALE NELL’AZIENDA






LAZIO, AL VIA LA RASSEGNA MUSICALE CROSSWING. RIFERIMENTO DELL'ITALIA CENTRALE PER GLI AMANTI DEL GENERE SWING

Alberto De Marchis

Al via CROSSwing edizione 2012, la rassegna musicale dedicata al genere swing  destinata a diventare un punto di riferimento dell’Italia centrale per gli amanti di questa musica. La rassegna consolida i successi e le tematiche delle passate edizioni ottenendo per quest’anno il patrocinio di ben tre amministrazioni comunali: Bracciano, Trevignano Romano e Norcia. “Molti sono gli esecutori del genere swing e la maggior parte esegue questo genere in maniera sterile e replicata. – Dichiara Luca Rizzo direttore artistico dell’associazione CROSSwing – A noi interessa proporre al pubblico di CROSSwing, gruppi musicali che suonano davvero questo genere – prosegue Rizzo, quelli che lo reinterpretano, facendolo rivivere, traducendolo attraverso molteplici linguaggi e interpretazioni musicali, con coinvolgente comunicazione tra palco e spettatore.”
Dopo il successo di pubblico del primo appuntamento dello scorso 9 agosto a Bracciano dove si sono esibiti i “Big Night jive” ecco i prossimi appuntamenti:
Trevignano Romano
12 agosto p.zza del molo ore 21,30 concerto dei “Four Vegas”
13 agosto p.zza del Molo ore 21,30 concerto dei “Carosoni”
23 agosto p.zza del Molo ore 21,30 concerto dei “ Marco Liotti & Fifty fifty
Norcia
15 agosto p.zza S.Benedetto ore 21,30 concerto dei Big Night Jive
16 agosto p.zza S. Benedetto ore 21,30 concerto dei “Marco Liotti & Fitfy Fitfy
17 agosto p.zza S.Benedetto ore 21,30 concerto dei “ Four Vegas”
 




AFFILE, GRANDE FESTA PER IL "MARESCIALLO D'ITALIA"… ORA AFFILE COME PREDAPPIO

Chiara Rai

Una gran bella festa come quelle che si vivono nei piccoli paesi come e' Affile, che con le sue 1.500 anime ha attirato tutta l'attenzione della politica dell'intero Lazio su di se' per il fatto che si e' dedicato un sacrario al generale Rodolfo Graziani, cittadino di Affile, militare, "maresciallo d'Italia" e ministro della Guerra della Repubblica di Salo'. Un fiume di gente in cammino verso il sacrario, il sindaco Pdl Ercole Viri e' in testa alla coda di istituzioni e cittadini. C'e' anche l'assessore regionale ai Trasporti Francesco Lollobrigida, l'assessore regionale Teodoro Buontempo, il senatore Oreste Tofani e molti sindaci della provincia romana: da Tivoli, a Morlupo, a Vallepietra a diversi Comuni non lontani da Affile. Il sacrario e' pronto ad attendere il bagno di folla, ci sono persone che sorreggono bandiere d'Italia all'ingresso. In piazza San Sebastiano, nel paese della Valle Aniene, è comparsa anche qualche bandiera della Giovane Italia, organizzazione giovanile del Pdl. C'e' un tricolore che sventola in cima alla struttura che separa le parole "Patria" e "Onore".  Poi arriva la benedizione di don Ennio Innocenti, autore del libro "disputa sulla conversione del Duce". E' un momento solenne per i concittadini del generale Graziani. Per il monumento alla memoria e la riqualificazione del parco di Radimonte e' stato speso un finanziamento regionale, stanziato dalla giunta Marrazzo, di 130 mila euro, "in realta' – dice l'assessore Lollobrigida – il finanziamento era di 230 mila euro ma si e' riusciti a risparmiare e il sindaco ne ha restituiti 100 mila". Tra l'altro, come spiega Lollobrigida, si e' inteso riqualificare un Parco divenuto pubblico oltre che ricordare  un illustre cittadino che ha dato la vita per l'esercito e ha pagato le sue scelte in termini personali. Non e' stato un criminale di guerra ma un soldato italiano pluridecorato". Questo voler rimarcare da parte di Lollobrigida il ricordo di Graziani come valoroso militare e illustre concittadino affiliano e' probabilmente voluto per mettere a tacere una volta per tutte "le sterili polemiche", cosi' le ha definite l'assessore,, sollevate da esponenti di sinistra, "gli stessi – dice l'assessore alla Mobilita' della Regione – che il 15 gennaio del 2007 erano ad Affile a commemorare i 50 anni dalla morte di Graziani con un sindaco Ds e oggi strumentalizzano un evento promosso da un primo cittadino democraticamente eletto". Mette a tacere le "chiacchiere" anche il sindaco di Affile, orgoglioso e sereno in un giorno atteso dai suoi cittadini: “Il progetto che abbiamo realizzato – ha detto Viri – ha suscitato vane chiacchiere. L'opera era attesa non solo qui ma anche dall'Italia intera”.  Dopo la conferenza e' stata deposta una corona sulla tomba di Graziani, sepolto nel vecchio cimitero affiliano.




ROMA CASO PUMA, AUDIO DRAMMATICO DEPOSITATO AL TRIBUNALE DEI MINORI:“MAMMA PORTAMI VIA, AIUTAMI!”

L’ultima azione che è stata fatta è un appello accorato alla donna “d’Italia”, la signora clio Napolitano, che almeno lei ascolti la voce disperata della bambina e faccia qualcosa per tentare di restituirla alle braccia di sua madre.

[ROMA CASO FEDERICA PUMA: INVIATA LETTERA A CLIO NAPOLITANO]

Angelo Parca

L’audio è raccapricciante, nessuna madre consapevole del proprio ruolo e nelle proprie piene capacità d’intendere e di volere merita di essere allontanata dal proprio figlio. La bambina vuole sua madre. Sentire il suo pianto straziato è lacerante e mette un’ansia addosso che fa capire quanto si può essere impotenti di fronte ad una legge difficile da comprendere. “La situazione è drammatica dice Roberta Sibaud, vicepresidente dell’associazione “Donne per la sicurezza onlus” –   la bimba da un balcone della casa famiglia protetto da una rete come un "pollaio" grida "mamma portami via!" come si può essere sordi e insensibili di fronte al pianto disperato di una bimba di 7 anni "nata sana e libera" che viene punita per curare le ansie di un "padre" che vuole relegarla in casa famiglia e farla adottare da terzi, per far dispetto alla ex compagna mamma Federica e viene assecondato dal tribunale dei minori!  dov'è la giustizia in questa italia??? vergogna!!”. Non c’è da aggiungere nulla a questo grido disperato. Commuove, fa piangere, indigna. L’ultima azione che è stata fatta è un appello accorato alla donna “d’Italia”, la signora clio Napolitano, che almeno lei ascolti la voce disperata della bambina e faccia qualcosa per tentare di restituirla alle braccia di sua madre.

tabella PRECEDENTI:

11/08/2012 ROMA CASO FEDERICA PUMA: INVIATA LETTERA A CLIO NAPOLITANO
07/08/2012 ROMA, CASO FEDERICA PUMA, UNA MADRE ALLA QUALE HANNO TOLTO LA FIGLIA: IL LEGALE SCRIVE ALLA DIVINA PROVVIDENZA