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Roma

CERVETERI: LO SCANDALO DEGLI SCARICHI AUTORIZZATI ILLEGALMENTE

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Tempo di lettura 3 minuti La Capitaneria di Porto emette sessanta verbali

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di Matteo La Stella

Cerveteri (RM) – Sono all’incirca sessanta i verbali redatti dalla Capitaneria di Porto, coordinata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia inerenti il contrasto agli scarichi abusivi sulla rete fognaria del territorio di Cerveteri.

La multa a cui sono sottoposti i trasgressori parte dai 6.000.00 fino ad arrivare ai 60.000.00 euro per la violazione all'articolo 124 del Decreto Legislativo 152 del 2006, che punisce coloro i quali scaricano le acque reflue domestiche ( acque provenienti da servizi igienici o comunque pregiudicate nelle qualità durante l'utilizzo domestico ) senza essere autorizzati. Di fatto la maggior parte dei cittadini coinvolti, molto più di sessanta se consideriamo che un verbale può rifarsi ad un intero condominio, possiedono l'autorizzazione del Comune ad allacciare i propri scarichi nella rete fognaria cittadina. Un' Incongruenza quella tra il Decreto Legislativo 152/2006 e la norma applicata fino all'inizio delle indagini nell'universo cerveterano distratto a tal punto da emettere autorizzazioni presuntivamente abusive.

L'indagine, volta ad individuare gli scarichi “illeciti”, parte nei mesi estivi del 2014. I militari della Capitaneria di Porto di Civitavecchia, i quali, sollecitati più volte hanno preferito non rilasciarci dichiarazioni, individuano il centro della tempesta nella zona del fosso Manganello dove gli scarichi riversano liquami nella rete delle acque bianche ( acque meteoriche) anziché nella rete fognaria comunale dando luogo ad un altro problema di pari gravità: l'inquinamento.

Il fosso Manganello , tombato nel 1985 , corre nella sua armatura di cemento per oltre 1,5 Km ad ovest della cittadina portando con sé le acque contaminate. Il viaggio continua più a sud dove i liquami confluiscono nel fosso Vaccina che, dopo aver attraversato Ladispoli, li trascina a destinazione consegnandoli al Mar Tirreno che li accoglie vulnerabile. Tutto ciò comporta lo stravolgimento dell'equilibrio ambientale, cattivi odori e, alla foce, la crescita esponenziale di batteri nocivi all'interno del mare che lambisce le nostre coste e rinfresca le nostre estati.

 Il Fosso Manganello, tombato  con un costo superiore ai 2 miliardi di lire, oggi presenta irregolarità negli scarichi che non sono stato oggetto, a quanto sembra, del programma volto ad assicurare un periodico sistema di controlli durante gli anni, come previsto dall'art. 128 del suddetto Decreto Legislativo; in più offre ai cittadini un servizio di depurazione fantasma che i multati si trovano a dover pagare, ma del quale effettivamente non usufruiscono. La gestione delle fogne e di conseguenza del S.I.I. (servizio idrico integrato) è passata nel 2008 dalle mani della Caerite Multiservizi ad Acea Ato 2, che mantiene immutata la situazione, custodita sotto la coltre di cemento che veste il Fosso Manganello, senza che nessuno si sia accorto degli abusi. Pertanto ci auguriamo che la freccia scoccata dalla giustizia guardi anche alle istituzioni competenti oltre a colpire i cittadini. Incontriamo per questo il Sindaco di  Cerveteri Alessio Pascucci che , in un'intervista per l'Osservatore Laziale, dopo aver “scaricato” la colpa sui precedenti porta bandiera dell'amministrazione comunale ammette : ”Loro hanno fatto ciò che gli ha detto di fare il Comune. È il Comune che gli ha detto di fare una cosa sbagliata”- riferendosi a quella grande fetta di cittadini, multati ingiustamente; e ancora-”Per questi cittadini penso che non sia possibile riscontrare une vera responsabilità e che la responsabilità sia dell'amministrazione comunale”. Lo stesso afferma di voler tutelare i cerveterani colpiti dando loro pieno appoggio. Loro , già riuniti in una class action di ricorso smentiscono l'appoggio datogli fin'ora da chi, in qualità di primo cittadino dovrebbe tendergli la mano. Conclude guardando alla soluzione del problema: la creazione di una nuova rete fognaria in collaborazione con Acea Ato2, questa volta “sicura”, alla quale gli scarichi dei cittadini innocenti potranno allacciarsi sventando per sempre la minaccia dell'inquinamento nella speranza di veder affiorare, dall'acqua limpida di una giustizia severa gli effettivi colpevoli .

Castelli Romani

Castel Gandolfo, iniziati i lavori al parcheggio di via Giovanni Paolo II

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Castel Gandolfo – Da oggi sono ufficialmente iniziati i lavori di manutenzione straordinaria presso il parcheggio multipiano situato in Via Giovanni Paolo II, adiacente alla sede ASL Roma 6. L’intervento, realizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, comporterà alcune modifiche temporanee alla viabilità interna e il divieto di sosta per consentire il corretto svolgimento delle operazioni.

I lavori prevedono la manutenzione straordinaria delle aree interne del parcheggio, inclusi importanti interventi sull’impianto elettrico, al fine di garantire maggiore sicurezza e funzionalità alla struttura. Questo parcheggio è un nodo di scambio fondamentale per i numerosi utenti che quotidianamente si recano agli sportelli e ai poliambulatori della ASL.

Il Sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, ha espresso il suo apprezzamento per l’intervento: “Ringrazio la Città Metropolitana, nelle persone del Sindaco Gualtieri e del Vice Sindaco Sanna, per questo intervento che permetterà di mettere in sicurezza e valorizzare questo nodo di scambio che quotidianamente viene molto utilizzato dagli utenti che si recano agli sportelli e poliambulatori della nostra Asl”.

I lavori saranno eseguiti con la massima celerità possibile per ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti periodicamente per informare la popolazione sull’avanzamento dei lavori e su eventuali ulteriori modifiche alla circolazione.

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Castelli Romani

Rocca Priora, incastrato il ladro seriale delle auto

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Arrestato dai carabinieri il ladro seriale che rubava dentro le macchine parcheggiate in sosta vicino ai negozi in pieno centro a Rocca Priora. Per due giorni si sono ripetuti furti all’interno di alcune auto che l’uomo forzava dopo aver visto i proprietari scendere per fare degli acquisti nella zona di via San Sebastiano in centro. I Carabinieri della locale stazione dopo aver ricevuto tre denunce da due uomini anziani e un perito informatico della zona, che avevano visto sottrarsi telefonini , tablet , iPad e altri oggetti dalle loro auto. Si sono appostati e l’altra mattina lo hanno fermato in flagranza di reato mentre tentava di aprire la macchina di un ottantenne del posto. Il ladro è stato arrestato e ritrovata tutta la refurtiva asportata precedentemente dalle auto in sosta davanti ai negozi in centro.

Presso il Tribunale di Velletri c’è stato il processo per direttissima per la convalida dell’arresto che è stato eseguito dal giudice monocratico. Il 35enne egiziano, già conosciuto alla Giustizia per furto, ricettazione e altri reati, ha patteggiato la pena ed è stato rimesso in libertà al momento. Con divieto di avvicinamento a Rocca Priora e altre prescrizioni imposte dalla magistratura.

I cittadini vittime dei furti hanno ringraziato a lungo i carabinieri del posto per essere intervenuti velocemente e aver identificato e arrestato l’autore ritrovandogli in casa sua sempre nella cittadina dei Castelli tutta la refurtiva che è stata restituita ai legittimi proprietari .

In particolare un iPad di lavoro molto importante per il perito informatico che lavora per importanti aziende del settore.

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Roma

Roma, metro Piramide: la banchina degli impuniti

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È senza soste l’impegno della vigilanza nelle stazioni metro di Roma.
Ma come potete vedere dalle foto le difficoltà maggiori avvengono in questo preciso momento presso la stazione Piramide della Linea B (sono circa le 18) dove un folto gruppo di borseggiatori bosniaci, si ostina a restare sulla banchina incurante degli avvisi della Guardie Giurate predisposte al servizio che li stanno invitando a lasciare la stazione.
Una situazione a dir poco incresciosa che mostra in pieno i limiti di un sistema giuridico che rischia di confermare sempre di più il concetto di “impunità” per chi si macchia di tale reati.

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