Coronavirus, “l’unica strada è la quarantena e blindare i confini”

Per fermare il nuovo Coronavirus “l’unica misura è la quarantena. E io la chiedo dal 25 gennaio. La quarantena non è discriminazione o razzismo, ma l’unica difesa contro questo virus“. Parole queste pronunciate dal virologo Roberto Burioni commentando i nuovi casi positivi al primo test sul Coronavirus in Lombardia e la nuova ordinanza del ministro della Salute. “Ormai sappiamo due cose – ha detto il virologo – gli asintomatici possono contagiare, e la quarantena è l’unica difesa“. Dichiarazioni, quelle del professor Burioni che hanno suscitato non poche polemiche. “Spiace aver avuto ragione – ha detto ancora Burioni – questo non è proprio il momento di fare polemiche. Occorre isolare chi torna dalla Cina, isolare i possibili contatti e bloccare chi arriva. Ma niente panico. E’ il momento di agire. La quarantena è cruciale e la salute non è di destra o di sinistra. Le ultime notizie mi portano a ripetere per l’ennesima volta l’unica cosa importante. Chi torna dalla Cina deve stare in quarantena. Senza eccezioni. Spero che i politici lo capiscano perché le conseguenze di un errore sarebbero irreparabili”.

“Ogni malattia infettiva ha un periodo di incubazione durante il quale il soggetto infetto non mostra sintomi, i sintomi si mostrano quando il patogeno è riuscito a fare il suo primo ciclo di replicazione e ha colonizzato gli organi che poi “soffriranno” a causa della sua presenza. Tutte le malattie si sviluppano anche in fase pre sintomatica, quindi questa psicosi di dire “ma io mi posso contagiare da uno che non mostra sintomi?” “Ma certo, perché per l’influenza ti contagi solo da quelli che hanno i sintomi?”
Questo quanto spiegato lo scorso 12 febbraio dalla virologa e ricercatrice Ilaria Capua che ha aggiunto “una persona anche il giorno prima che inizi a starnutire è infetta è può trasmettere l’infezione: chi ha un contatto ravvicinato con tale persona può essere contagiato”. Capua ha inoltre detto che non è così facile impedire la diffusione del virus e che bisogna pertanto prepararsi: “Le aziende che hanno la possibilità di lavorare col telelavoro ci inizino a pensare. Qualora ci dovesse essere un contagio importante bisognerà lasciare le persone a casa, quindi per piacere cominciate a pensarci, soprattutto perché significherà aiutare il Paese a rispondere all’epidemia. Questa non è una cosa che fra una settimana andrà via: questa è un’infezione che arriverà in Italia, farà il giro del mondo, combinerà dei guai importanti nei paesi più poveri e quindi bisogna organizzarsi.”

“Se Conte non è in grado di garantire la salute pubblica di chi vive e lavora in questo splendido Paese, si faccia da parte e lasci lavorare chi lo sa fare”, ci va giù duro il leader leghista Matteo Salvini che ha chiesto di “blindare e sigillare i confini”, anche per quanto riguarda gli sbarchi via mare. “Dio non voglia ma ne basterebbe uno… poi con chi se la prendono i fenomeni della sinistra?”

“Chi arriva dalla Cina o da eventuali zone reputate ad alto rischio deve essere tenuto in quarantena, per il bene di tutti. Non si perda altro tempo”, ha detto Giorgia Meloni in linea con quanto dichiarato anche dall’ex ministro degli interni. E mentre il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha fatto presente che le precauzioni prese dall’Italia siano “le più alte a livello Ue” scoppia il caso Toscana. E nel mirino finisce il presidente della Regione Enrico Rossi e le misure adottate, giudicate dai suoi detrattori come non sufficienti, per quanto riguarda i circa 2500 cinesi tornati in Toscana dopo aver trascorso il capodanno in Cina. E Forza Italia ipotizza di denunciare il governatore: “Si configurano i reati previsti all’articolo 452 del codice di procedura penale, che disciplina i delitti colposi contro la salute pubblica”, questa la valutazione del vicepresidente del Consiglio regionale Marco Stella di Forza Italia.

Anche Matteo Renzi leader di Italia Viva, ha puntato il dito sulle scelte che si stanno portando avanti sul fronte della prevenzione ricordando le parole del professor Roberto Burioni che nei giorni scorsi aveva avuto un duro scontro con il governatore Toscano. “Non ne he sbagliata una” ha detto Renzi.