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di Silvio Rossi
Costigliole d'Asti – All’atto della sua costituzione, il Comitato Insieme per Elena, si batteva per trovare il corpo della mamma di Costigliole D’Asti. Sicuramente la nascita del Comitato e le iniziative che stavano prendendo per non far spegnere i riflettori sul caso, hanno favorito una maggior attenzione, e forse la scoperta del corpo nei pressi del canale sia un primo risultato dell’iniziativa lanciata inizialmente da Paolo Lanzilli, ex fidanzato di Elena ai tempi del liceo, e di Morena Deidda, sua compagna di classe.
Dopo la scoperta del corpo, delle tracce lasciate probabilmente dall’assassino, in una fase in cui le indagini per la scoperta della verità, quando le indagini devono essere condotte col massimo della riservatezza, il comitato non può essere altrettanto utile, ma il suo scopo è di continuare a chiedere la verità, e difendere l’immagine di Elena, considerato che uno degli sport nazionali è quello di crocifiggere le vittime, e salvaguardare i carnefici.
Mantenere però l’unità nel comitato quando i risultati sono meno facilmente valutabili, non è semplice, possono avvenire quindi divisioni per un particolare secondario.
Accade quindi che Paolo partecipa a una trasmissione televisiva invisa a Morena e a qualche altro membro del comitato, e questa sua azione ne ha determinato l’espulsione dal gruppo.
Abbiamo chiesto a Paolo se può fornirci una spiegazione di tutto ciò.
Puoi spiegarmi cosa è successo?
Niente, hanno deciso di mandarmi via, ne prendo atto.
Cosa ti rimproverano? Da quello che ho letto, non ti rimproverano di aver detto qualcosa in particolare, ma di non aver difeso Elena.
Non è vero. Io ho sempre detto: “Dobbiamo proteggere i bambini, lasciamo perdere gli amanti di Elena e pensiamo a trovare l’assassino”. Dato che pensano che andando da Barbara D’Urso ho fatto un errore, io accetto l’errore che dicono, ma ho sempre difeso Elena. In tutte le trasmissioni dove sono andato, ho sempre cercato di dire: “dobbiamo trovare l’assassino di Elena, non scavare il suo passato, se ha avuto amanti o no”. L’ho sempre detto e l’ho sempre ripetuto.
Quindi è solo per la partecipazione?
Loro non hanno accettato la partecipazione dalla D’Urso. Finché sono andato a Mattino Cinque, dalla Panicucci, non c’era nessun problema, me l’hanno detto di andarci. Una volta a Barbara D’Urso ho dato un’intervista in diretta, e Morena non mi ha detto nulla. Invece ha dato fastidio che sono andato in diretta lì. Mi hanno detto: “Che vai a fare, l’hai già detto nell’intervista”. Sono andato perché non ci trovavo niente di male. Mi ha dato fastidio che mi è stato detto che io andavo perché mi davano i soldi, mi hanno detto anche quanto avrei preso. Io non ho preso mai nulla, perché mi hanno chiesto ciò? Che altri quando vanno prendono i soldi?
E ora cosa farai?
Io domani sarò a Mattino Cinque, andrò sempre a difendere Elena, a chiedere che si trovi l’assassino, come ho fatto finora. Non faccio più parte del comitato, ci vado come Paolo Lanzilli, parlo per me, non parlo a nome di altri. Ma non vado a cercare le trasmissioni, vado solo se mi cercano. L’unica cosa che voglio è che si scopra la verità.
Intanto da parte del comitato a nome del legale Serena Gasperini, che cura gli interessi del gruppo, ha nominato come consulente tecnico la Dottoressa Roberta Bruzzone, e ha deciso di organizzarsi meglio, perché se oggi per farne parte bastava iscriversi al gruppo facebook del comitato, dal prossimo 23 novembre ne faranno parte solo coloro che invieranno una richiesta corredata dai dati anagrafici e una richiesta firmata, un passo che forse andava fatto subito, ma probabilmente nella fretta di voler aiutare le indagini per ritrovare Elena non è stato pensato all’inizio.