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Roma

Gallicano nel Lazio: manette ai polsi per due rapinatori dell'ufficio postale

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Tempo di lettura 2 minuti Le indagini continuano per accertare altri eventuali correi e reati commessi con lo stesso modus operandi.

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Red. Cronaca

GALLICANO NEL LAZIO (RM) -I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Palestrina, in collaborazione con i Carabinieri della Stazione di Gallicano nel Lazio, a seguito di articolata attività investigativa, hanno dato esecuzione a due misure cautelari in carcere nei confronti di due uomini italiani, emesse dal Tribunale di Tivoli su richiesta della locale Procura della Repubblica, per i reati di rapina aggravata e sequestro di persona in concorso.


In particolare, la mattina del 6 agosto 2016, presso l’ufficio postale di Gallicano nel Lazio,  due uomini italiani, con accento siciliano, travisati con cappellino a visiera ed armati di pistola, dopo aver aspettato l’arrivo del direttore per la disattivazione dell’allarme, sotto la minaccia di pistole,  sono entrati nei locali delle poste legando con fascette di plastica mani e piedi degli impiegati, si sono fatti poi aprire cassaforte e bancomat asportando circa 50.000 euro in contanti, per fuggire subito dopo a bordo di una Renault.


L’indagine dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Palestrina e del locale comando Stazione, coordinati dalla Procura della Repubblica di Tivoli, hanno permesso di risalire però in breve tempo agli autori del grave reato attraverso minuziosi accertamenti, analisi di celle e tabulati telefonici, escussione di persone informate sui fatti nonché delicata attività informativa nel territorio. In particolare, a seguito di un accurato sopralluogo sul posto dopo la rapina, sono state acquisite le immagini dell’impianto di videosorveglianza, provvedendo a diramarle a tutti i comandi d’Italia per l’identificazione degli autori.

 

Grazie ad un approfondita ricerca sulle banche dati, uno degli autori, il cui volto era stato ben ripreso per alcuni istanti dalle telecamere, è stato riconosciuto, e grazie al confronto antropometrico eseguito dal RIS di Roma, si è arrivati alla certezza circa la sua identità. Il secondo rapinatore è invece stato identificato attraverso un’attività più complessa posta in essere dai militari del nucleo operativo i quali, nell’esecuzione di alcune perquisizioni nella giurisdizione di competenza ed incrociando i dati emersi dall’analisi dei tabulati e celle telefoniche, sono riusciti ad individuare una ragazza di un comune vicino Gallicano nel Lazio che quel giorno aveva avuto a che fare con i due rapinatori subito dopo la commissione del grave fatto. Ricostruendo i fatti,  i due rapinatori,  per trovare rifugio e sfuggire alle immediate ricerche delle forze dell’ordine, quella mattina, dopo la rapina, avevano cercato rifugio presso l’abitazione di un’amica di un cugino dei due. La stessa però, che li ha ricordati “agitati” quella mattina ed a bordo di una Renault, li aveva congedati subito senza comprendere cosa avessero commesso poco prima. Attualmente i due rapinatori si trovano nel carcere di Siracusa dove erano detenuti per altra causa.

Le indagini continuano per accertare altri eventuali correi e reati commessi con lo stesso modus operandi.
 

Castelli Romani

“Firmitas, utilitas, venustas”: a Frascati il convegno per la rinascita di un’architettura umana

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Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile

“Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza.
Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza parsimonia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, infine quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l’avveduto calcolo delle simmetrie”

Vitruvio nel “De Architectura” sviluppa un concetto costruttivo che può essere racchiuso in tre semplici parole “Firmitas, utilitas, venustas” – solidità, funzione, bellezza – e partendo proprio da queste tre espressioni l’accademia Vivarium Novum di Frascati, nell’incantevole cornice di Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile, terrà un Convegno dal titolo “Firmitas, utilitas, venustas: per la rinascita di un’architettura umana”.

Iniziativa estremamente lodevole patrocinata da School of Architecture della Notre Dame University, dal movimento internazionale New traditional architecture, dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, dal FAI – Fondo per l’ambiente italiano – Delegazione di Roma, dall‘Ordine degli architetti PPC di Roma e provincia, dall’Ordine degl’ingegneri di Roma, da Pulchria, dallo Studio ACAM, dal Festival dell’innovazione di Frascati.

Un “nuovo approccio della concezione architettonica” si legge nelle parole del Comunicato stampa diffuso in occasione di questo convegno che evidenzia, inoltre, la necessità di individuare “criteri e approcci architettonici e urbanistici rispondenti alle reali necessità materiali e spirituali dell’uomo, che da un lato aspira a proporzione ed equilibrio, dall’altra richiede socialità piena e vitale desiderosa di spazi da condividere con altri” – prosegue il comunicato stampa.

L’architettura deve tornare ad esprimere armonia con i luoghi ed, assieme alla solidità, offrire spazi capaci di rispondere ai bisogni sociali delle persone.

Lo scopo di Accademia Vivarum Novum punta ad una profonda “riflessione che possa approdare ad un rinnovamento delle pratiche culturali, artistiche e architettoniche, affinché esse pongano la naturale disposizione umana verso l’armonia e la bellezza al centro del loro operato, perseguendo inoltre un’idea di continuità, piuttosto che di rottura, coi paesaggi naturali e culturali costruiti attraverso i secoli”.

Un rinascimento architettonico che porti di nuovo l’Uomo al centro di ogni arte.

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Redazione Lazio

Roma, disservizio al centralino dell’Ospedale Sant’Andrea: cittadini frustrati dall’impossibilità di comunicare con i medici

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Nell’era della comunicazione istantanea, il contatto telefonico rimane un’ancora fondamentale per la salute pubblica. Tuttavia, per molti cittadini romani, ottenere assistenza medica attraverso il centralino dell’Ospedale Sant’Andrea si è trasformato in un incubo. Numerose segnalazioni riportano disservizi persistenti che impediscono ai pazienti di raggiungere i medici desiderati.

Uno degli ostacoli principali risiede nella fase iniziale della chiamata. I cittadini, quando cercano di inserire il nome e il cognome del medico con cui desiderano parlare, si trovano improvvisamente interrotti da un crollo improvviso della linea. Stessa storia quando si intende inserire tra le scelte proposte, il solo cognome del medico. Questo malfunzionamento, seppur apparentemente banale, assume proporzioni significative quando si considera l’urgenza delle comunicazioni mediche.

La frustrazione dei cittadini è palpabile, con molti che hanno riportato di aver tentato di contattare il centralino più volte, solo per essere continuamente interrotti nel loro intento.

L’accesso ai servizi sanitari è un diritto fondamentale, e il persistere di queste difficoltà mina la fiducia nella capacità del sistema sanitario di fornire assistenza tempestiva e adeguata.

Un aspetto particolarmente sconcertante è rappresentato dal fatto che alcuni pazienti hanno registrato la loro esperienza, documentando il disservizio.

In alcune di queste registrazioni si può sentire chiaramente il momento in cui la linea cade, dopo che l’utente ha inserito la scelta di poter del nome e cognome del medico desiderato. Questa evidenza tangibile solleva interrogativi sulla natura e la portata del problema, evidenziando la necessità di un’indagine approfondita.

Il Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea rappresenta un punto di accesso cruciale per i pazienti in cerca di assistenza medica. Pertanto, è essenziale che vengano adottate misure correttive immediate per risolvere questo problema. La trasparenza e la comunicazione aperta con il pubblico sono altrettanto importanti. I cittadini devono essere informati sui progressi nella risoluzione del disservizio e sulle misure adottate per evitare che si ripeta in futuro.

In un momento in cui la salute pubblica è al centro dell’attenzione globale, è imperativo che le istituzioni sanitarie agiscano con tempestività ed efficacia per garantire che i servizi essenziali siano accessibili a tutti i cittadini. La situazione al Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma richiede un intervento immediato e coordinato per ripristinare la fiducia del pubblico e garantire che nessun paziente venga lasciato senza assistenza a causa di problemi tecnici evitabili.

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Roma

Roma, ragazza cade dalla terrazza del Pincio

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Una 20enne è precipitata dal muro perimetrale della terrazza del Pincio, al centro di Roma, per circa 5 metri di altezza finendo sul terrazzamento sottostante. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno recuperato la ragazza con un’autoscala. La giovane è stata portata in ospedale in stato cosciente. L’allarme è scattato intorno alle 7 quando alcuni passanti hanno sentito dei lamenti provenire da una scarpata. Non si esclude che sia caduta diverse ore prima del ritrovamento. Da chiarire la dinamica dell’accaduto.

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