Connect with us

Latina

LATINA, CASO RIFIUTI "RIFIUTATI" DA APRILIA: IN 48 ORE IL PREFETTO DECIDERA' SUL FUTURO DEI RIFIUTI PONTINI

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti Il Comune di Latina potrebbe tornare a conferire interamente a Rida e, al contempo, sarebbero risolti anche i problemi degli altri comuni della provincia.

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Redazione

Latina – Si è tenuto questa mattina in Prefettura il “Tavolo tecnico” relativo all’emergenza rifiuti venutasi a creare nei giorni scorsi dopo che la Rida Ambiente ha ridotto le quantità di rifiuti conferite dal Comune di Latina.

Erano presenti:
– Il prefetto di Latina, Antonio D’Acunto
– Il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi
– Regione Lazio
– Arpa Lazio
– Provincia di Latina
– Sindaco di Aprilia
– Rida Ambiente
– Latina Ambiente
– Eco Ambiente
– Indeco

Nel corso della riunione il sindaco di Latina ha rilevato con forza il grave disagio provocato, nei giorni scorsi, dalla decisione unilaterale della “Rida Ambiente” di Aprilia di ridurre i giorni di conferimento dei rifiuti per l’obbligatorio pretrattamento da parte del Comune di Latina. Il sindaco ha chiesto espressamente il rispetto del contratto stipulato dalla Rida Ambiente con il Comune di Latina, vale a dire il ripristino di tutti i giorni di conferimento. In tale contesto, ha anche avanzato delle proposte per il superamento dell’emergenza, dovuta a maggiori tonnellate conferite, o prevedendo che i Comuni della provincia di Latina più vicini a Colfelice (Frosinone) vadano a conferire nell’impianto Saf di Colfelice, evitando così il surplus e ripristinando in maniera ottimale il conferimento; oppure modificando il giorno di riposo relativo al conferimento dei vari Comuni presso Rida.

In tal modo il Comune di Latina potrebbe tornare a conferire interamente a Rida e, al contempo, sarebbero risolti anche i problemi degli altri comuni della provincia. Il prefetto di Latina ha ritenuto valide le proposte avanzate dal sindaco Di Giorgi, aggiornando ogni decisione in merito entro le prossime 48 ore.

“Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato al tavolo e in particolare il prefetto per aver favorito questo incontro – afferma il sindaco Giovanni Di Giorgi – Le proposte che abbiamo avanzato ci appaiono semplici e di facile applicazione, ciò che consentirebbe di avere a portata di mano la soluzione per una emergenza che, sia chiaro, il Comune di Latina non ha provocato né voluto e di cui è la vittima principale. Ma sia altrettanto chiaro che noi come Comune siamo irremovibili su un punto: dobbiamo tutelare la nostra comunità, tutti i nostri cittadini. Quindi se questa emergenza non sarà superata e saremo costretti a portare i rifiuti a Colfelice, metteremo in campo tutti i mezzi per la tutele dei nostri cittadini. Ringrazio la Regione Lazio, e in particolare l’assessore alle Politiche del territorio e ai Rifiuti, Michele Civita, con cui sono stato in contatto in questi giorni, per aver ben compreso la nostra situazione e per la disponibilità dimostrata”.

LEGGI ANCHE:

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

Continua a leggere

Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

Continua a leggere

Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti