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di Chiara Rai
Si può parlare di Cinque Stelle cadenti. Un segnale forte arrivato proprio con le amministrative 2017 e che leggo in questa chiave: i cittadini si sono fatti prendere dalla scia iniziale di chi gridava “onestà, onestà” e poi quando si è arrivati alla prova del nove, molti governi pentastellati, non tutti certamente perché sarebbe troppo spicciolo e semplice fare di tutta un’erba un fascio, hanno mostrato improvvisazione, mancanza di pianificazione e gestione alla carlona.
Basta guardare com’è ridotta la Capitale e quanti scivoloni ci sono stati. Non si è in grado di gestire neppure l’emergenza rifiuti che è la priorità più grande. Dal 1 luglio la situazione rischia di peggiorare ancora: gli stabilimenti del nord vanno in manutenzione ed accettano quantitativi minori di rifiuti. Latina e Frosinone sono pieni. L'impianto di Albano laziale, proprietà di Manlio Cerroni, è andato a fuoco lo scorso 30 giugno e da lì lettera morta. L'altro tmb, sempre del re della monnezza, a Guidonia, è stato messo sotto sequestro dalla magistratura. Il gruppo Colari ha inoltre comunicato ad Ama che nei suoi due tmb di Malagrotta non lavorerà più 1.250 tonnellate al giorno di spazzatura per trasformarla in cdr da trasferire agli inceneritori, ma soltanto 700, a causa dei suoi debiti con i fornitori. Vuol dire che all'Ama rimarranno oltre 500 tonnellate di rifiuti che al momento non sa dove dirottare. La Regione non può muoversi se Roma non esce dall’inerzia e il commissariamento rischia di essere l’unica carta possibile per uscire dall’empasse. Dico, è mai possibile che non si riesce ad allinearsi agli altri paesi europei ma ci si continua a prendere in giro in questa maniera? I romani cercano di differenziare i rifiuti che alla fine si rimescolano. Si perché la rimozione della spazzatura in strada a Roma si svolge in maniera del tutto infruttuosa e demoralizzante per il cittadino virtuoso che si impegna a separare i rifiuti: gli operatori infatti sollevano da terra i sacchetti e li lanciano nel furgonicino e poi lì, rimescola la monnezza. Cosa aggiungere ancora? Forse che la sana gavetta politica serve davvero a tutti anche a chi ha ancora l’acne e si butta in un avventura che invece richiede responsabilità, competenza e anche esperienza guadagnata sul campo. Il centrodestra liberale è premiato? Ho i mei seri dubbi anche sul pulpito da cui nasce la predica: in quel caso sì che ci sarebbe bisogno di una ventata. Adesso, parlare di crescita è prematuro per tutti. I partiti si stanno risollevando da batoste importanti ma ciò che conta è che i cittadini ancora una volta hanno dimostrato di tenere poco alle bandiere e molto alle persone. Poi, sarebbe troppo lunga l'analisi sul perché si scelgono determinate persone e qualche volta anzi spesso non è certo perché hanno un viso limpido, competenze e buona volontà. In Italia le promesse vanno ancora alla grande, inutile nasconderci. La gente ha bisogno di qualcuno che risolve i problemi sia pure con le scappatoie. Sì, ben vengano anche quelle…per chi ragiona così. Come si dice, a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca
Il territorio va conosciuto palmo a palmo, i fatti snocciolati in anni di masticazione, i cittadini conosciuti così come le loro esigenze. Macchine già oliate sono state rispolverate e riviste sotto occhi diversi, meno accecati dalle scie fomente che hanno dominato la scena nelle piazze e sui social. Ma veniamo ad una breve panoramica di ciò che è accaduto nel Lazio. Il centrosinistra si conferma in 20 comuni, il centrodestra in 18, mentre 10 centri vanno al ballottaggio. È il quadro che emerge dal primo turno delle elezioni comunali nel Lazio. Vittoria a Frosinone per il sindaco uscente, Nicola Ottaviani, confermato con quasi il 56% delle preferenze, mentre Rieti avrà bisogno del ballottaggio per conoscere il primo cittadino. La sfida è tra il candidato di centrodestra Antonio Cicchetti, in vantaggio con oltre il 47% delle preferenze, e il sindaco uscente, Simone Petrangeli, con il 41%. Male il Movimento cinque stelle, che andrà al ballottaggio soltanto a Guidonia, con il candidato Michel Barbet, e ad Ardea con Mario Savarese. Nei comuni minori del Lazio sono tanti i sindaci che saranno scelti al ballottaggio. Il 25 giugno sfide decisive a Cerveteri, Ladispoli, Frascati, Grottaferrata, Sabaudia e Fonte Nuova. Vittoria al primo turno, invece, a Gaeta per il centrodestra con Cosmo Mitrano, che ha avuto anche il sostegno del Partito democratico, e a Sezze per il centrosinistra con Sergio Di Raimo. In provincia di Viterbo due i sindaci uscenti confermati: Rinaldo Marchesi a Barbarano Romano e Sergio Caci a Montalto Di Castro.