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Red. Cultura
MARSALA (TP) – Il primo Museo del Vino Marsala entro il 2017. L'idea nasce dal giovane imprenditore siciliano Francesco Alagna e ora si concretizzerà nell’antica area del Baglio Woodhouse che verrà trasformata in un polo didattico interamente dedicato alla storia e alla produzione del vino Marsala, protagonista indiscusso del glorioso passato della costa occidentale della Sicilia e vino icona dell’isola.Il progetto prevede uno spazio multimediale, sviluppato su 400 mq, al passo con i più innovativi musei europei, che permetterà al visitatore un’esperienza autonoma e immersiva alla scoperta di questo prodotto. Al suo interno sarà possibile degustare in modo autonomo il Marsala, scegliendo tra circa 60 etichette diverse, incluse alcune riserve storiche, grazie ad un sistema di dispenser a temperatura controllata. Il museo ospiterà, all’interno di un’area dedicata, anche le collezioni di privati cittadini che avranno voglia di condividere con il pubblico i loro 'pezzi di storia'.
Marsala celebra quindi il suo vino, vanto per tutta la Sicilia, la cui fama mondiale si deve attribuire all’inglese John Woodhouse che nel 1773, a causa di una tempesta, fu costretto ad attraccare al porto di Marsala mentre era in navigazione per Mazara del Vallo.
L’inglese trascorse quindi alcuni giorni a Marsala e, recandosi presso le osterie della città, si imbatté in un vino molto speciale: il “Perpetuum”. Si trattava infatti del miglior vino prodotto in zona, che gli abitanti riservavano per le grandi occasioni.
Woodhouse ne fu talmente colpito che decise di spedirne un discreto quantitativo a Liverpool, ritenendolo adatto ai salotti dei gentiluomini britannici; prima, però, lo addizionò con una adeguata quantità di acquavite che ne permettesse la conservazione durante il lungo viaggio. Il Marsala riscosse quindi un enorme successo presso la corte e la nobiltà inglesi, che già erano cultori di altri vini liquorosi come il Madera o il Porto. Gli inglesi si dedicarono quindi intensivamente al commercio e alla produzione di questo vino, acquistando grandi appezzamenti di terreno e costruendo nuovi stabilimenti; per facilitare i trasporti ed il commercio, contribuirono inoltre all’ampliamento del porto cittadino.