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Roma

NEMI: UNA VOCE PIU' CHE DEMOCRATICA: "VIETATO FARE FOTO ANCHE PER IL PROSSIMO CONSIGLIO COMUNALE"

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Tempo di lettura 5 minutiCome volevasi dimostrare, un atto antidemocratico che viola la libertà di manifestazione del pensiero sancito non solo dalla Costituzione Italiana ma anche dalla dichiarazione universale dei diritti d

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Rai: "Ecco adesso mi aspetterei dai miei colleghi imparziali, qualcuno dei quali ci ha tenuto a riferirmi che non edulcora alcuna pillola, un gesto di solidarietà e magari una proposizione di iniziativa per protestare contro questa indubbia manifestazione dittatoriale e poco intelligente (sempre a mio personale parere) di divieto di fare il proprio lavoro, divieto di manifestare la propria volontà di pensiero."


[LETTERA DEL COMUNE DI NEMI DI NON AUTORIZZAZIONE A FARE FOTOGRAFIE DURANTE IL CONSIGLIO COMUNALE DEL 4 LUGLIO 2012]

Chiara Rai

Viaggiando sulle ali “della democrazia” che certi “conigli mannari”  invocano e sconsacrano nelle sale del palazzo comunale di Nemi, ci è giunta una missiva siglata direttamente da chi per primo dovrebbe tutelare i diritti dei propri cittadini: il sindaco di Nemi. Il Bertucci.Un uomo che è stato eletto dal popolo affinché amministri la cosa pubblica con lo spirito e le leggi morali del buon padre di famiglia. La missiva siglata dal sindaco ci nega qualsiasi riproduzione audio o visiva del Consiglio comunale. Il divieto arriva dopo una puntuale richiesta scritta da parte del nostro quotidiano di poter fare fotografie (solo fotografie e non riprese video) della seduta di Consiglio del 4 luglio. Come volevasi dimostrare, un atto antidemocratico che viola la libertà di manifestazione del pensiero sancito non solo dalla Costituzione Italiana ma anche dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948 e altre. Siamo vicini alla resa dei conti. Quello che ho sempre gridato in campagna elettorale, con qualche seguito, molte critiche, ma anche numerosi consensi nonostante il nefasto (a mio parere) esito finale elettorale, si sta realizzando sotto gli occhi di tutte quelle persone che vogliono vedere. Prima baci e abbracci per più di due anni consecutivi, adesso qualche sorriso, delle rassicurazioni, un po’ di petto rigonfio quando qualche fortuita coincidenza temporale attribuisce dei meriti che non sono della cicala che si è appena fasciata il petto d’orgoglio, ma delle formiche che hanno lavorato in silenzio e sono state anche “mazziate”. Ma la comunicazione è tutto e mentre l’allora anonimo Bertucci, oggi primo cittadino imputato per due reati penali, ha potuto manifestarsi e proporsi in lungo e in largo elargendo e spandendo, promettendo e augurando…..il nostro quotidiano non può fare foto durante un Consiglio comunale (seduta a pubblica partecipazione). Ancora oggi mi ricordo quante volte il “faccione” del Bertucci passava avanti e indietro con le vele elettorali. Ce n’erano più d’una, fotografie su fotografie con Raul Bova, sul belvedere, ce n’era una addirittura dietro la scrivania del sindaco! Se non altro gli è servita di buon auspicio, chissà quando se la sarà fatta scattare? Mentre gli altri ex amministratori lavoravano? Ma adesso il bello lo fa lui! Anche chi non l’ha votato come me, ha dovuto subire un martellamento mediatico di foto e trionfalismi e poi… proprio l’autore di una “comunicazione tormentone” dà il divieto agli altri di fare fotografie? Ah ecco! Probabilmente non vuole stare per l’intera seduta in bella posa e ha paura di finire immortalato con la sua espressione naturale. Non è che il “coniglio mannaro” sia figura più elevata! Ecco adesso mi aspetterei dai miei colleghi imparziali, qualcuno dei quali ci ha tenuto a riferirmi che non edulcora alcuna pillola, un gesto di solidarietà e magari una proposizione di iniziativa per protestare contro questa indubbia manifestazione dittatoriale e poco intelligente (sempre a mio personale parere) di divieto di fare il proprio lavoro, divieto di manifestare la propria volontà di pensiero. Mi auguro di avere questa solidarietà ma al contempo mi preparo alla seduta di domani che probabilmente farò in solitario. Chissà se altri miei colleghi avranno lo stesso diniego che ho avuto io. Evviva la democrazia, quella vera! Coincidenza vuole che mi sia appena arrivata una mail da una cittadina che mi fa i complimenti per la mia per la mia “voce forte e chiara, un punto di forza che fa risaltare ancor più la debolezza di certa informazione nostrana”. Beh, ecco cosa mi gratifica in tutta questa torbida e ridicola storia! I cittadini senza bavaglio e senza opinioni inculcate, i cittadini che ancora oggi s’indignano quando sentono la storia di un soggetto imputato per turbativa d’asta e frode nei pubblici incanti che è diventato sindaco dello stesso Comune rispetto al quale avrebbe commesso i due reati penali. E bravo Bertucci!

 

La libertà di manifestazione del pensiero è riconosciuta da tutte le moderne costituzioni. Ad essa sono inoltre dedicati due tabella della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948:

 

    Art. 21: Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

 

Una definizione della libertà di manifestazione del pensiero è inclusa nel primo comma dell'art. 5 della Costituzione della Repubblica federale di Germania del 1949:

 

    "Ognuno ha diritto di esprimere e diffondere liberamente le sue opinioni con parole, scritti e immagini, e di informarsi senza impedimento da fonti accessibili a tutti. Sono garantite la libertà di stampa e d'informazione mediante la radio e il cinematografo. Non si può stabilire alcuna censura.".

 

La libertà di espressione è sancita anche dall'art. 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali ratificata dall'Italia con l. 4 agosto 1955, n. 848:

 

    1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.

    2. La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati.

 

La violazione del citato art. 10 della Convenzione europea legittima il cittadino a proporre ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo contro lo Stato Italiano, per ottenere il ristoro dei danni subiti

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