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di Angelo Barraco
Dopo 31 anni di latitanza, Pasquale Scotti, il sanguinario killer ed esponente di spicco della NCO (Nuova Camorra Organizzata) di Raffaele Cutolo nonché suo braccio destro, è stato consegnato alla giustizia italiana. E’ atterrano all’aeroporto di Fiumicino con un volo proveniente da Rio de Janeiro e per lui sono scattate immediatamente le manette. Scotti è stato arrestato nel maggio scorso a Recife ed è stato condannato per omicidio volontario, concorso in omicidio volontario. E’ stato accompagnato in Italia da uomini dell’Interpol e dello SCO, giunto in Italia è stato prelevato dalla polizia giudiziaria e portato a Rebibbia. Dovrà scontare 30 anni di carcere, comprensiva del periodo di detenzione in Brasile, come previsto nel trattato bilaterale del 1989. Scotti sembra pronto a parlare: “Sono pronto e so cosa dire. Lo Stato italiano mi garantisca sicurezza dentro e fuori dal carcere”. Ma chi è “Pasqualino ‘o collier”? Era uno dei più fedeli alleati di Cutolo, in seguito al trasferimento del superboss all’Asinara nel 1983, ha cercato di riorganizzare la Nuova Camorra Organizzata. Le manette per lui scattano il 17 dicembre del 1983, poiché accusato dell’omicidio di Giovanna Matarazzo, ballerina legata a Vincenzo Casillo, affiliato alla Nco. Inizialmente decide di collaborare, ma è soltanto apparenza poiché la notte di Natale del 1984 evade dall’ospedale di Caserta dove era stato ricoverato per una ferita. Le ricerche sul suo conto si fanno intense e sulle sue sorti si formulano innumerevoli ipotesi, si ipotizza persino che sia morto. Nel 2005 viene condannato all’ergastolo. Il 26 maggio 2015 la svolta, a Recife, in Brasile, viene arrestato sotto falso nome –si faceva chiamare Francesco De Castro Visconti – la sua estradizione è stata autorizzata il 21 ottobre del 2015.
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