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Cronaca

PALERMO: 5 ERGASTOLI PER L'OMICIDIO DI NICOLA INGARAO

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Tempo di lettura < 1 minutoL’omicidio è avvenuto il 13 giugno del 2007, nel quartiere Noce in Via Pietro Geremia. Un commando armato lo ha atteso dal commissariato dove il soggetto era andato a firmare

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di Angelo Barraco

Palermo – La Cassazione ha deciso, a volere la morte di Nicola Ingarao –reggente del mandamento di Porta Nuova- furono i boss di San Lorenzo; Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Il carcere a vita è stato inflitto anche per Andrea Adamo, Francesco Paolo Di Piazza e Vito Mario Palazzolo. I soggetti eseguirono l’omicidio del reggente del mandamento di Porta Nuova, colpevole di aver contrastato la scalata dei Lo Piccolo ai vertici di Cosa Nostra. L’omicidio è avvenuto il 13 giugno del 2007, nel quartiere Noce in Via Pietro Geremia. Un commando armato lo ha atteso dal commissariato dove il soggetto era andato a firmare. Per il delitto sono stati processati e condannati separatamente i pentiti Gaspare Pulizzi e Andrea Bonaccorso che hanno raccontato il movente e le dinamiche dell’omicidio, entrambi affiancarono Ingarao in moto e spararono. La vittima ha tentato invano la fuga la il colpo alla nuca gli fu fatale. Ecco cosa racconta Bonaccorso ai magistrati: “Dovevamo intervenire in macchina e poi sparare con i fucili a pompa o dei kalashnikov. Doveva essere una lezione in grande stile. Poi, considerata anche la zona, i Lo Piccolo preferirono le moto e le pistole”. Bonaccorso parlò anche dei festini fatti dopo l’omicidio: “Ci siamo visti a casa di Di Piazza dove abbiamo posato le armi – disse -. Eravamo tutti molto contenti. C'erano anche Sandro Lo Piccolo, Vito Palazzolo, Andrea Adamo. Ci siamo abbracciati e complimentati a vicenda perché era andato tutto bene. In particolare Adamo era felice di come mi ero comportato, perché avevo avuto sangue freddo. Per me era la prima volta”. 

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