RIFORME COSTITUZIONALI, VIA LIBERA DEFINITIVO AL SENATO: ECCO COSA CAMBIA

di Angelo Barraco
 
Roma“Oggi è il giorno in cui ciò che sembrava impossibile diventa possibile: l'ultimo voto del Senato sulla riforma costituzionale ‪#‎lavoltabuona‬”, così scriveva Renzi su facebook. Il ddl con le riforme costituzionali è stato approvato in aula a palazzo Madama con 180 si, ci sono stati invece 112 no e 1 astenuto. Era richiesta la maggioranza assoluta dei voti, ovvero di 161. E’ stata l’ultima votazione espressa a Palazzo Madama in merito alle riforme, ad aprile passerà alla Camera per l’ok definitivo. Poi tutto avrà luogo fuori dal Parlamento dove si stabilirà il futuro di Matteo Renzi. Il premier in merito a tale aspetto ha voluto precisare attraverso un intervento: “La storia si occuperà di questa giornata”.  Ma quali sono le novità del ddl Boschi?
 
Fine del Bicameralismo paritario: La Camera dei deputati e il Senato della Repubblica hanno composizioni e funzioni diverse. La Camera rappresenta la Nazione ed è titolare del rapporto di fiducia con il Governo, è composta inoltre da 630 deputati. Le sue funzioni sono di controllo e di indirizzo politico in merito all’attività del Governo.
 
Il Senato dei 100: I senatori saranno scelti in base alla scelta che faranno gli elettori, dai consigli regionali attraverso una legge elettorale che dovrà essere varata entro 6 mesi dall’entrata in vigore della riforma costituzionale. I Cento invece saranno i senatori, composti da 74 consiglieri regionali, 21 sindaci, 5 componenti di nomina del presidente della Repubblica. Le regioni avranno 90 giorni di tempo per adeguarsi.  I cinque senatori scelti dal Colle e il Capo dello Stato dureranno in carica sette anni, possono fare un unico mandato. Gli ex Presidenti della Repubblica rimangono Senatori a vita. 
 
 Il mandato: Il mandato dei Senatori ha una durata pari al mandato degli organi territoriali. Rimane l’immunità parlamentare, non ricevono indennità parlamentare ma mantengono quella che ricevono in qualità di Sindaco e/o di Consigliere. 
 
Formazione delle Leggi: Per quanto riguarda le Leggi invece sono approvare dalla Camera dei deputati che le passa al Senato (leggi costituzionali, referendum, leggi elettorali, trattati UE). Il Senato può porle in esame se entro dieci giorni lo richiede 1/3 dei suoi componenti. Il Senato può anche proporre modifiche al testo entro i 30 giorni successivi, a maggioranza assoluta. E’ la Camera però a pronunciarsi definitivamente sulla questione. 
 
Statuto delle opposizioni: Ci sarà una disciplina chiamata “Statuto delle opposizioni” nel regolamento della Camera dei deputati.
 
Presidente della Repubblica: Non sarà più il Presidente del Senato a sostituire il Capo dello Stato ma sarà il Presidente della Camera. Durante la votazione, per raggiungere il quorum nelle prime tre votazioni sono necessari i due terzi dei componenti dell’assemblea. Invece dalla quarta votazione servono i tre quinti dell’assemblea, idem dalla settima in poi. 
 
Giudici Costituzionali: I cinque Giudici della Corte Costituzionale saranno eletti separatamente da Camera e Senato, due saranno eletti dal Senato e tre da Camera. Per essere eletti serve il quorum di due terzi dei componenti durante il primo scrutinio, dal terzo scrutinio in poi basta la maggioranza dei tre quinti. 
 
Totolo V: Non c’è più concorrenza tra Stato e Regione e vi è la distribuzione delle materie di competenza statale e regionale, inoltre c’è una clausola che prevede che una proposta dello Stato possa intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva, se lo richiede la tutela dell’interesse nazionale. 
 
Leggi di iniziativa Popolare: Per presentarle non servono più 50mila firme ma ben 150mila firme.
 
Referendum: Subentrano i referendum di indirizzo e propositivi.
 
Stato di Guerra: A deliberare lo Stato di guerra sarà la Camera dei deputati a maggioranza assoluta.
 
Abolizione del CNEL e delle Province: Eliminato il riferimento alle province. Il ddl inoltre abroga l’aricolo 99 e abolisce il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL). 
 
Giudizio preventivo sulle leggi elettorali: Prima della promulgazione, la riforma dispone il giudizio preventivo di legittimità della Consulta sulla legge elettorale. Vi deve essere un ricordo motivato presentato entro dieci giorni dall’approvazione della legge da almeno un quarto dei componenti della Camera dei deputati o un terzo dei componenti del Senato della Repubblica. Entro trenta giorni la Corte Costituzionale si pronuncia. 
 
Prima delle votazioni il premier Renzi  entra a sorpresa nell’emiciclo del Senato e puntualizza l’importanza di ciò che di li a poco sta per accadere dicendo: “Questa e' una giornata storica. La storia si occuperà di questa giornata, voi avete deciso di scrivere la storia, la politica ha realizzato le riforme. Dopo anni di ubriacatura, di subalternità della politica, di qualunquismo, la politica ha ripreso il proprio posto nel suo Paese. Ora però andiamo a vedere da che parte sta il popolo su questa riforma, se i cittadini la pensano come coloro che urlano per il fallimento o per chi scommette sul futuro dell'Italia. Sono gli italiani il nostro punto di riferimento”. Renzi ha aggiunto inoltre: “L'Italia non va bene, ma meglio perché in due anni la politica ha dimostrato che credendoci si possono fare le cose. Dopo anni di ubriacatura di acronomi tecnici, di subalternità della politica rispetto a fenomeni economici e finanziari, anni di qualunquismo, la politica ha ripreso il suo posto”. Il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano ha gradito molto le parole di Renzi e ha aggiunto: “Un apprezzamento senza riserve mentali”. Silvio Berlusconi invece ha riferito: “Siamo in Paese servo di un regime illegittimo, Renzi è lì contro la volontà degli elettori” poi ha scritto sulla sua pagina facebook questo post: “Sono costretto a restare in campo, alla mia età, solo per amore dell'Italia, senza nessuna ambizione personale visto che sono ineleggibile e incandidabile.
Con Berlusconi in campo Forza Italia può vincere le elezioni al primo turno; se Berlusconi lasciasse Forza Italia si ridurrebbe alla metà e diventerebbe il terzo polo, dopo PD e Cinquestelle e al ballottaggio gli elettori della Lega voterebbero i Cinquestelle.
Sto cercando di fare una squadra nuova di Forza Italia senza rottamare nessuno, con persone che vengono dalla cosiddetta vita vera e dalla società civile. Sto cercando chi opera nelle imprese, nella sanità e nella cultura”.