E' BAGARRE TRA PALOZZI E ONORATI SULLA ZONA 167

Angelo Parca

Ai supplementari la bagarre tra Onorati e Palozzi sulla zona 167.

Ugo Onorati:

"Non mi piace fare il botta e risposta in genere, ma specialmente con un sindaco come Palozzi, che non usa rispondere alle contestazioni dei cittadini e soprattutto dei soci della 167, ma usa insultare – come è tipico del suo stile facinoroso – e addossare ad altri responsabilità che sono tutte sue dei colpevoli ritardi e delle inadempienze politico amministrative della sua maggioranza. Palozzi ancora continua a prendersela con i sindaci del dopoguerra. Ma che cosa ha fatto lui negli ultimi cinque anni? Non lo dice. Fa come Alemanno, la responsabilità non è mai la sua, è sempre degli altri che lo hanno preceduto. È come se si fosse insediato a Palazzo Colonna da una settimana. Non risponde se gli si chiede perché a via Costa Caselle il Comune (e non la Provincia di Roma), che era obbligato a fare le opere di urbanizzazione con i soldi degli oneri concessori, non ha fatto nulla. Non spiega perché i soci delle cooperative dovrebbero accollarsi due volte per avere quello che gli è dovuto. Non spiega perché ha chiesto aiuto alla Provincia di Roma e poi ha formalmente rifiutato quell’aiuto. Non spiega perché ancora non ha convocato da dicembre un Consiglio comunale sulla soluzione chiesta dal Consorzio e invocata dai soci. Troppe cose non spiega ai cittadini, ai soci, all’opinione pubblica.

 

Invece gli piace, a lui sì, confondere le idee alla gente. Con manifesti e con dichiarazioni insolenti e menzognere, dove si afferma che la Provincia di Roma avrebbe eseguito il lavoro della fognatura in via Costa Caselle non prima di due anni. Da chi l’ha sentito, visto che lui alla riunione non c’era? E come si permette di fare il processo alle intenzioni? Non c’è nessun rimpallo di responsabilità, perché non è compito della Provincia di Roma fare fognature, ma del Comune di Marino e dunque di Palozzi. E se il bando di gara è stato fatto dalla Provincia di Roma in soli due mesi (l’estate scorsa) e se la stessa Provincia di Roma era pronta ad aprire il cantiere entro dicembre è soltanto perché Zingaretti, l’assessore Vincenzi e il sottoscritto si rendono conto dei disagi mostruosi causati ai soci della 167 da cinque (sottolineo cinque) anni di inefficienza di Palozzi. Visto che il “compitino facile” di fare quella fognatura spetta per competenza al Comune di Marino, ci spiega Palozzi perché non è riuscito a farlo lui? Ci spiega che fine hanno fatto una valanga di milioni di oneri concessori che sono piovuti sulla sua amministrazione da un’urbanistica forsennata che mai si era vista negli ultimi sessanta anni. Vi risponderà che la gente ha dato ragione a lui perché ha vinto le elezioni. Ma a questo punto è lecito pensare che le bugie pagano a breve termine per una campagna elettorale, ma poi come diceva la Fatina a Pinocchio: hanno le gambe corte.

Certo che ci vuole rispetto per i cittadini e per i soci della 167. Cominciasse lui che è stato sindaco già per cinque anni a fare la persona seria, se ci riesce, una volta tanto. Dicesse finalmente ai cittadini e ai soci la verità: che i lavori per l’ampliamento del depuratore, senza il quale la rete fognaria serve a poco, dopo cinque anni stanno ancora a carissimo amico. A chi gli scrive i comunicati stampa vorrei dire di chiedere a Palozzi come stanno veramente le cose, almeno eviterebbe di scrivere castronerie. Se uscisse la verità su quell’intrico indecoroso che gira intorno alla 167 di Costa Caselle, potremmo scoprire che la più grossa “tromba di aria fritta” mai affacciatasi sulla scena politica di Marino è proprio Palozzi, così come è accaduto per la messa in sicurezza delle scuole, dove ci piove subito dopo straripetuti lavori di riparazione, come per il parcheggio di piazzale degli Eroi ecc. ecc. E se non riesce a guidare il Comune e il Cotral insieme, lasciasse perdere. Il vero mago delle tre carte è lui, cari signori, è lui!"

Adriano Palozzi:

Basta col gioco delle tre carte sulla zona 167. la nostra Amministrazione ha già sciolto il nodo ventennale che impediva di portare a compimento i lavori di edificazione nell’area, Zingaretti e i suoi, a partire da Onorati, come al solito, non sono riusciti a svolgere nemmeno un compitino di loro competenza quale è la realizzazione di un collettore fognario creando danni, confusione, polemiche e ritardi. Non si può più tacere. Ci vuole rispetto per cittadini come quelli di Costa Caselle, divenuti simbolo del diritto alla casa, negato loro per oltre due decenni da tutte le giunte succedutesi, compresa quella dell’allora sindaco Ugo Onorati (che in materia d’urbanistica rappresentò la più colossale tromba d’aria fritta della storia di Marino) e riconosciuto, come si doveva fare molto prima, solo dalla nostra Amministrazione comunale. Quest’ultimo impensabile quanto decisivo rimpallo di responsabilità in materia di servizi – va avanti il primo cittadino – è patetico e dimostra ancora una volta l’assoluta volontà di non collaborare al bene comune da parte di personaggi come Ugo Onorati e Nicola Zingaretti, politici di mestiere che ragionano solo sulla base delle appartenenze partitiche, dimenticando che nel mezzo ci sono i cittadini con le loro problematiche più che mai vive. E’ una autentica vergogna. Dopo aver già fatto scadere un bando e perso un finanziamento che era già in atto, credo fermamente, infatti che o le istituzioni, specie nella fase amministrativa, si mettono in testa il buon senso necessario a collaborare per il bene comune o altrimenti è inutile continuare a parlare di senso civico e dello Stato perché, come lasciano pensare certi atteggiamenti, non riescono a guardare oltre l’uscio della loro bottega di partito”. A maggior ragione, se così fosse, da loro non possiamo proprio accettare prediche. Il Comune da parte sua ha fatto tutto il necessario. In novembre c’è stato l’incontro in Provincia cui fa cenno Onorati durante il quale, tuttavia, proprio il rappresentante della giunta di Palazzo Valentini, assessore Vincenzi ha lasciato intendere che i tempi sarebbero stati oltremodo lunghi, almeno un paio d’anni, generando quindi ulteriori problemi di ordine sociale. E’ per questo che l’Amministrazione ha ritenuto necessario trovare soluzioni alternative assieme ai principali attori in campo, pensando che quei cittadini di Marino non meritavano di essere lasciati soli per molto altro tempo. Specie in questa storia e in questa fase dei lavori, praticamente completati. Avrebbe avuto, infatti, il sapore ridicolo di una ulteriore beffa che non avremmo mai voluto permettere. E’ per questo  che proprio in queste ore sono stati gli stessi cittadini, non solo della zona 167 ma anche dell’area Loggette di Marino a dimostrare buona volontà e voglia di collaborare con l’Amministrazione comunale creando una associazione alla quale ha aderito quasi la totalità di loro che si sta già occupando di porre la parola fine alla questione, quindi realizzare i servizi che mancano e con essi dare alla luce il sogno di tutte quelle famiglie di avere finalmente pronta la loro casa, auspicabilmente entro la fine dell’estate di quest’anno”.




PALOZZI INTERVIENE SU INCOMPATIBILITA' DA PRESIDENTE COTRAL E L'IDV GLI RICORDA LA LEGGE

Angelo Parca

 

L’Idv ha semplicemente citato la legge e il sindaco marinese, ha invece parlato d’altro. "Il moralismo falso e le bugie autentiche giunte in particolare dall'Idv di Marino – dice Palozzi – non sono altro che il solito minestrone di cattiverie e pettegolezzi contro la mia persona che naturalmente non hanno nessun effetto sul governo della città di Marino né sul consenso che i figuri imprecisati dell’Italia dei Valori di Marino non riescono né riusciranno a intercettare. Al punto che ci sono persone evidentemente così valide costrette a sobbarcarsi di lavoro e a ricoprire doppi incarichi a causa delle manchevolezze e delle incapacità altrui, passate e presenti”.

Sarebbe, dunque, per il sindaco un doppio incarico assunto per incapacità altrui?

 E la legge, in questo caso, va forse ignorata?

 

“Quello che più fa male – continua Palozzi – ma spiega anche il perché della sfiducia dei cittadini nei loro confronti, è la chiara volontà da parte di questi individui di strumentalizzare, mentendo, persino atti giudiziari come una sentenza del TAR a fini politici".

 E la legge?

 “Sono orgogliosamente sindaco di Marino da sei anni – prosegue Palozzi – Alla guida dell'Amministrazione più stabile nella storia della Città di Marino. Non nascondiamo le difficoltà. Le governiamo. Allo stesso modo sto cercando di operare al Cotral. Del resto il senso civico e la buona amministrazione dalla parte del territorio e dei cittadini non devono conoscere soluzioni di continuità. Proprio questo, non l'ambizione personale, come dicono i dipietristi marinesi è ciò che mi ha portato ad assumere con massimo senso di responsabilità l'incarico alla presidenza del Cotral per il quale la presidente della Regione Lazio ha deciso di proporre e sostenere la mia persona”.

 La lunga nota del sindaco marinese continua, ma il succo pare esser questo: I dipietristi sarebbero falsi moralisti e per giunta invidiosi, mentre Palozzi lavorerebbe per il bene comune. Immediata la replica del Capogruppo Idv in consiglio regionale del Lazio Vincenzo Maruccio: “Palozzi parla d’altro – dice Maruccio – non è questione di meritocrazia o meno e neppure di moralismo: Per legge Palozzi non può coprire lo stesso incarico essendo stato un amministratore che controllava Cotral. Quindi o c’è stata una svista oppure nel nominarlo si è fatto finta di vedere e non ricordare cosa recita la legge 148/2011, fatta tra l'altro dal governo Berlusconi”.




MARINO, L'IDV CHIEDE CHIARIMENTI AL SINDACO: LA SALA LEPANTO E BACCO JAZZ FESTIVAL

Marco Comandini – Idv Marino

Il Sindaco chiarisca se ne trova il tempo due vicende una vecchia e l’altra di cronaca recente, visto che i diretti interessati sollecitati non lo hanno ancora fatto. Chiediamo infatti per quale motivo la Sala Lepanto debba essere ancora chiusa oramai da anni, cosè che ostacola l’apertura del “Museo del Cinema”, ce ne spieghi i dettagli di lavori iniziati e mai terminati e di cartelli dei lavori spariti. Ed inoltre la vicenda del “Bacco Jazz Festival” e riportando fedelmente uno dei molti quotidiani che hanno trattato l’argomento: “Per questa importante manifestazione, come spiegano gli organizzatori, l’assessore alla cultura del comune di Marino Otello Bocci aveva firmato una comunicazione ufficiale in cui l’amministrazione comunale si impegnava a partecipare alle spese organizzative dell’evento con la somma di 5 mila euro, fondi che però non sono mai arrivati per alcune irregolarità amministrative come messo in evidenza dagli uffici comunali competenti”. Chiediamo quindi al Sindaco di spiegare dov’è l’errore, e se c’è stato da parte di chi, e quali rimedi siano stati presi perché cio’ non accada più garantendo ad ogni altra Associazione che si impegna nel territorio una certezza degli impegni presi. Anche perché l’organizzatore Ivan Galea, con la suo ottimo evento, così come i cittadini meritano una risposta pubblica e chiara.