COTRAL, VASO DI PANDORA DUE (2 PARTE): GIANA E COLACECI SCIVOLANO SULLA TRASPARENZA

di Chiara Rai
Nulla o poco è cambiato con il Cda Cotral guidato da Amalia Colaceci e da Arrigo Emilio Giana anzi per alcuni aspetti la situazione è peggiorata. Carta canta e purtroppo la relazione del Collegio Sindacale inerente il bilancio Cotral al 31 Dicembre 2014 (presentato a Giugno 2015) non porta positive e clamorose notizie. Dalle manutenzioni alla trasparenza, dall’informazione al controllo analogo, dalle gare deserte agli affidamenti diretti non si rilevano questi strepitosi passi in avanti rispetto ad un passato che abbiamo ampiamente raccontato e criticato.

 

Colaceci che si è presentata in “abiti rock” come elemento di rottura col passato, stando alle carte, non avrebbe cambiato musica. 

Iniziamo con l’informazione. “Con la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione – scrive il Collegio – il flusso delle informazioni che venivano diramate, d'ufficio,dall'Amministratore Delegato, dai direttori delle principali funzioni aziendali e dal servizio organi societari in favore dei componenti del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e del Controllo Analogo ha subito una riduzione notevole per asseriti motivi di riservatezza, tanto è che il Collegio ha avuto modo in diverse occasioni di lamentare, in particolar modo in occasione di operazioni rilevanti la mancanza di una sufficiente informazione”.
Addirittura si parla di insufficiente informazione tra l’Ad e il Cda e questo non è un fatto di poco conto e a dirlo non siamo certamente noi.

 

Il Comitato esecutivo "improprio". Fatto ancora più clamoroso è che addirittura le funzioni e lavoro del Cda sarebbero di fatto demandati ad un "comitato esecutivo" a diretto supporto dell'A.D, definito dallo stesso Collegio sindacale “improprio” e sul quale, in quanto tale, non incombono i doveri di informazione ma che ha come finalità quella di " … proporre e discutere: il budget, i progetti strategici, le proposte di delibera, i provvedimenti, le variazioni a organizzazione e processi; gli obiettivi per l 'MBO di quadri e dirigenti, gli avanzamenti di carriera,le destituzioni".
Questo Comitato esecutivo non solleverebbe alcun problema se effettivamente fosse ausiliario all'attivìtà delegata all'A.D., successivamente rappresentata e condivisa in seno al CdA, ma, “nei fatti – evidenzia il Collegio –  esso è sembrato talvolta sostituirsi all'attività di quest'ultimo”.  “Il CdA., infatti, in alcuni casi si è trovato a ratificare e/o attuare decisioni ed orientamenti strategici decisi in seno al predetto Comitato esecutivo (cfr. mutamenti di indirizzo rispetto al Piano Industriale già approvato dal CdA.) con i conseguenti riflessi sull'attività di controllo del Collegio e soprattutto sull'informazione e sull'approfondimento delle tematiche in seno al CdA”.
Dunque a che serve un Comitato esecutivo che lavora a posto dell’Amministratore Delegato? E poi si sposa bene con quei rigorosi proclami di razionalizzazione, trasparenza e snellezza che volevano imprimere i nuovi inquilini dell’era Zingaretti?

 

Cotral e il socio unico Regione Lazio, due facce della stessa medaglia.Regione Lazio. Quando nella precedente puntata abbiamo detto che la Regione Lazio può benissimo seguire la gestione del trasporto pubblico perché di fatto è il socio unico e di fatto prende le decisioni e quindi potrebbe anche risparmiare controllando direttamente senza passare per il presidente e il Cda del Cotral non siamo stati poi così folli se pensiamo che il Collegio ha avuto a che dire anche su questo punto. Riportiamo testé: “Il Collegio, sin dalla sua nomina, ha manifestato i propri fondati dubbi sull'effettiva autonomia di Cotral SpA., in quanto società in house providing, rispetto alla volontà dell'amministrazione controllante (la Regione Lazio ndr), che impone anche la necessità di un comportamento societario in linea con la normativa nazionale a cui è sottoposta la stessa amministrazione controllante”. E poi ancora “Relativamente al requisito del c.d. Controllo Analogo è stato chiarito, ogni oltre ragionevole dubbio, che l'Ente Pubblico partecipante ha statutariamente il potere di dettare le linee strategiche e le scelte operative della Società in house, i cui organi amministrativi vengono pertanto a trovarsi in una posizione di vera e propria subordinazione gerarchica. Ne consegue che non bisogna fare riferimento al concetto di influenza dominante di un socio maggioritario o totalitario (figura tipica del codice civile) ma invece si deve fare riferimento ad un potere di comando dell'Ente direttamente esercitato e stringente sulla gestione, con modalità e con una intensità non riconducibili ai diritti e alle facoltà che normalmente non spettano al Socio (fosse pure un Socio Unico) e sino al punto che agli organi della società non resta affidata una significativa e rilevante autonomia gestionale. Pertanto si deve trarre la conclusione di una impossibilità di individuare in questo tipo di società un centro di interessi davvero distinto rispetto all'Ente Pubblico che l'ha costituita e per il quale essa opera. 

Comunque anche con Giana e Colaceci il Controllo Analogo della Regione non avviene correttamente come inderogabilmente previsto dagli artt. 5 e 6 del Regolamento sulle attività di vigilanza e controllo sui servizi di trasporto di competenza regionale affidati in house providing, allegato al Contratto di Servizio tra Cotral SpA e Regione Lazio. Sotto questo profilo, il Collegio “ha avuto più volte modo di segnalare la consuetudine del Controllo Analogo che, in relazione a proposte di delibere dei vari ordini del giorno del CdA, ha fatto pervenire il proprio parere a ridosso o in corso della seduta stessa, rendendo molto difficile, anche al Collegio, sia valutare la portata dello stesso controllo, sia calibrare le eventuali modifiche alle proposte di delibera in base alla segnalazione del controllo preventivo”.

Siamo a Giugno 2015 e ancora si lamenta che Cotral non ha provveduto all'indizione della gara per l'esternalizzazione del 10% del servizio di trasporto pubblico previsto dal Contratto di Servizio del 2011. “A completamento del quadro normativo il Collegio segnala l'emanazione del Decreto del Presidente della Giunta Regionale  (Nicola Zingaretti n.d.r.) del 21 aprile 2015 nel quale viene rappresentato il quadro di riassetto del trasporto pubblico locale ed, in particolare, del nuovo ruolo che verrà ad assumere Cotral SpA anche con la prevista incorporazione del ramo d'azienda di Cotral Patrimonio SpA comprendente gli autobus (1592 autobus di cui 77 da rottamare e 105 di non facile utilizzabilità- v. relazioni uffici Cotral SpA. del 25 ottobre 2013 e 8 gennaio 2014 ), altro materiale rotabile e gli immobili strumentali, nonché con le dismissioni entro il 2015 delle partecipazioni detenute in ATRAL S.c.r.l. e STL S.c.r.l. (dove ancora stazionano alcuni personaggi che aspettano di essere silurati definitivamente ndr) Con tale atto normativo si possono inquadrare con sufficiente ragionevolezza le future iniziative strategiche della società, che, fermo il connotato di società in house, si dovrà muovere entro gli inderogabili confini del citato decreto presidenziale anche in ragione dei tempi di realizzazione ivi previsti”.

Il ricorso alle consulenze.
Ci sono anche altre carenze che Cotral si porta avanti dal passato: la società non ha ancora introdotto un sistema "integrato" di controllo interno. L'attuale Amministratore Delegato Arrigo Emilio Giana che cosa ha fatto? Ha ritenuto di affidare, con un proprio provvedimento, un incarico di consulenza motivando con riferimenti a "insufficienza organica" e "a mancanza di adeguato skill". Detta iniziativa, confermando le valutazioni del Collegio già espresse nelle precedenti relazioni, dovrebbe essere integrata da una riorganizzazione del Servizio per dare una soluzione definitiva e non temporanea al problema.

 

Manutenzioni e lo scandalo delle gare deserte. Vogliamo parlare della flotta bus? I mezzi sono vecchi, si rompono spesso e la manutenzione è principalmente affidata senza gara alle ditte esterne mentre i lavoratori nelle officine sono spesso a braccia conserte. Infatti, il Collegio sindacale scrive: “Dalle verifiche condotte sono risultate persistere alcune criticità dovute principalmente alla mancanza dì autobus in condizioni idonee all'esercizio. Oltre alla vetustà della flotta rispetto all'età media riscontrata nelle aziende operanti nel medesimo settore in Italia ed in Europa, notevoli difficoltà si sono riscontrate nel corso dell'esercizio in relazione all'individuazione dei fornitori di manutenzione a seguito dell'indizione delle gare avendo ricevuto una scarsa partecipazione o addirittura le gare stesse sono risultate deserte. Per questo motivo le manutenzioni esterne continuano ad essere affidate, tramite contratti di adesione alle ditte iscritte all'Elenco Fornitori della Società, al di fuori quindi di procedure che assicurino il rispetto dei principi di trasparenza, equità e imparzialità”. Abbiamo letto bene: trasparenza, equità e imparzialità latitano. Il Collegio ha avuto modo, nel corso del 2014, di evidenziare nei propri verbali la poca chiarezza e la non linearità nelle decisioni aziendali in relazione alla politica delle manutenzioni, in particolare nell'indicazione del corretto assetto tra manutenzione interna e manutenzione esterna e nell'ambito di quest'ultima tra manutenzione ordinaria (a chiamata) e manutenzione full-service, della polìtica di approvvigionamento delle parti di ricambio, dello stato di attuazione della "messa a regime" della struttura interna dedicata alle manutenzioni.

Mancanza di parametri di performance e contenziosi. Dulcis in fundo su quali parametri vengono dati i premi di risultato? Boh! Non è infatti ancora risolta la questione del premio di risultato dei quadri ed MBO dei dirigenti che, a causa della mancata definizione di precisi parametri di performance, ha portato ad una situazione di pre-contenzioso tra azienda e personale interessato, già segnalato dal Collegio sia nel proprio verbale n. 35 che nella relazione al Bilancio 2013.

Si vorrebbe chiudere questo secondo appuntamento col Vaso di Pandora due almeno mettendo un punto a questa storia ma non è ancora possibile perché sia La Regione Lazio che Cotral che i suoi creditori e fornitori non hanno fornito le informazioni richieste dal Collegio dei Revisori che proprio per queste evidenti “limitazioni” non è riuscito a risalire, tra l’altro, ai crediti effettivamente vantati da Cotral anche perché alcuni crediti sarebbero stati addirittura inizialmente disconosciuti e successivamente parzialmente liquidati a cavallo tra l’era De Vincenzi e quella di Colaceci. Ergo il carrozzone Cotral è ancora in preda al caos e poco o nulla è cambiato.

E per questo motivo la chiosa del documento del Collegio è tinta di giallo: “Non siamo in grado di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione con il bilancio della Cotral SpA. al 31 dicembre 2014”.

Intanto si auspica che Arrigo Emilio Giana e Amalia Colaceci, rigenerati dalle vacanze estive, inizino finalmente a metter mano a tutto ciò che non è cambiato finora.




COTRAL, VASO DI PANDORA DUE (1 PARTE): L'ERA COLACECI. L’INCHIESTA CONTINUA…

di Chiara Rai
Cotral – Non saremmo voluti tornare a riaprire il “vaso di Pandora” per la seconda volta con una serie di puntate che purtroppo torniamo non a riproporre ma a proporre perché sarà pure cambiato il Cda ma la musica sembra sempre essere la stessa.
“C’è bisogno di un cambio radicale” disse il nuovo Cda al momento del suo insediamento. Finalmente dicemmo tutti. Gli anni della gestione di Surace, Libanori e De Vincenzi rimarranno alla cronaca con tanto di dossier inchiesta pubblicato dal nostro quotidiano ma anche da qualche collega aduace.

 

Insomma capitoli neri e intrisi di fuliggine sia dal punto di vista etico, degli appalti e del crollo del servizio. E loro parlavano di “pregio di bilancio”. Sugli appalti sembra che con Colaceci al timone ci sia un maggiore sforzo verso il raggiungimento della tanto agognata trasparenza anche se è ancora difficile, tanto difficile specchiarsi: le indagini in corso su Mafia Capitale hanno fatto e fanno paura e perciò gli amministratori di Cotral prima di prendere qualunque decisione si sottopongono al vaglio dell’Anac. Tutto l’impegno dell’Ad e della presidente è verso quel settore. Ovviamente è tanto, rispetto le ombre del passato ma è niente rispetto le innovazioni anzi le politiche innovative che tutti si aspettavano fossero introdotte al Cotral ed eravamo tutti un po’ affascinati anche dall’abbigliamento “rock” della neo presidente che, tutto sommato, simboleggiava la rottura col passato.
E così la ditta delle pulizie è ancora lì e da anni in deroga e così la società che coadiuva amministrazione e finanze, e così la società che aiuta i verificatori. La lista sarebbe lunghissima nel dire nessuna novità nel modo di gestire e nella organizzazione del lavoro.
Non innovano quindi e ogni loro atto lo lasciano decidere al controllo analogo anzi a degli ufficietti del servizio ufficio Personale della Regione Lazio. Su ogni atto, ogni cosa, il Cda non decide più su niente, ed il 90% delle decisioni da prendere sono sua prerogativa.

 

Il mistero della "sveltina" sull'appalto pulizie. Se non fosse per l’ultimo mistero della “sveltina” sull’appalto delle pulizie. Al centro della vicenda 30 milioni di euro stabiliti per tre anni che, al momento di decidere la proroga del servizio e quindi subito dopo aver declinato l'aggiudicazione o meglio rinviato l’apertura delle buste, diventano 22 milioni nel triennio. Una restrizione di ben otto milioni effettuata dallo stesso Cda nominato da Nicola Zingaretti che aveva stabilito i 30 milioni iniziali. E chi è che ha chiesto questo? Pare sia stato proprio un membro del Cda che poi è stato allontanato o se ne è andato mettiamola come ci pare tanto il risultato non cambia.

 

L'origine dell'appalto pulizie con la Cometa Srl. Era il 9 maggio 2013 quando la società Cometa Srl si aggiudicò l’appalto per l'affidamento del servizio di pulizia degli autobus, delle sedi, dei depositi e degli impianti della Cotral S.p.A. per un importo di 8.999.641,81 più I.V.A. a fronte del quale le cronache hanno quasi sempre smentito la presunta efficiente pulizia dei mezzi sui quali persino il Comitato dei Pendolari Reatini trovò addirittura delle zecche sui sedili. Che ne sarà ora del servizio pulizia a fronte di una diminuzione, rispetto l'importo del 2013, pari a circa il 19percento su base annuale?
 

Quel riconoscimento economico da quasi 2milioni di euro alla Cometa srl by Surace – Libanori. Riguardo il "modus operandi" del precedente Cda Cotral abbiamo scritto svariate volte, tanto da pubblicarne un dossier. Tanto i soldi che si levano, poi, fato vuole, ritornano. Chi non ricorda la storia di Vincenzo Surace, la Cometa srl e Giovanni Libanori? In uno dei tanti tabella evidenziavamo la relazione del collegio sindacale in merito al bilancio al 31 dicembre 2012, che la diceva tutta in merito al modo di operare della precedente gestione di Cotral Spa.
 

I dubbi del collegio sindacale. Il collegio sindacale seminava forti dubbi riguardo i limiti di discrezionalità dell'ex Ad Vincenzo Surace e dell'ex consigliere di amministrazione Giovanni Libanori che, fato ha voluto, firmarono un verbale d’incontro il 22 dicembre 2011 che sostanzialmente avvalorava un riconoscimento economico di circa 1 milione e 700 mila euro iva inclusa alla società Cometa srl. Questa ulteriore somma, addirittura emergeva da conteggi presenti in una presunta perizia stilata dal dottor Salvidio, incaricato di redigere la stessa proprio dall’ex amministratore delegato, della quale però non vi è traccia come allegato al verbale stesso e il riconoscimento economico alla Cometa Srl veniva messo in discussione, per quanto di competenza, dalla Divisione Ingegneria DIVING essendo, di fatto, il gestore del contratto con Cometa srl. Ma la divisione ingegneria, in quel caso, non solo non ha potuto verificare il contenuto della famosa perizia tecnica perché “non in possesso” e non allegata al famoso verbale firmato da Vincenzo Surace e Giovanni Libanori, ma addirittura nel parlare delle “effettive prestazioni rese” conferma che l’importo corrispondente che Cotral deve a Cometa Srl è di circa 535 mila euro iva inclusa anziché 1 milione e 700 mila euro iva inclusa e che per quanto riguarda altra fattura, di importo pari a 988 mila euro e rotti per la manodopera dal 1 marzo 2009 al 28 febbraio 2011, deve essere verificata. Il responsabile DIVING in questione che di fatto non ha dato il benestare per l’intera cifra alla data del 21 febbraio 2012, fato vuole, è stato licenziato a marzo del 2012 e la Cometa srl successivamente è stata liquidata. Chi ha autorizzato il pagamento? Non vorremmo ritrovarci a narrare di storie simili visto che la pulizia degli autobus a detta degli utenti e della cronaca lascia davvero a desiderare.
 

Otto milioni in meno non sono mica briciole! Chi è adesso che decide il bello e il cattivo tempo in Cotral? La Regione o il Cda? Ma allora presidente Zingaretti, non si potevano risparmiare i 500mila euro annui di costo del Cda e mandare avanti il Cotral direttamente dalla Regione Lazio? No, noi de L’Osservatore d’Italia siamo ingenerosi, qualche cosa la stanno facendo ora che c’è l’era Colaceci.
 

Intanto chi ci rimette sono gli autisti che vengono caricati di colpe che non hanno. Il servizio peggiora. autobus vetusti e che prendono fuoco per strada mettendo a rischio la pubblica incolumità, manutenzione crollata e operai che non vengono messi in condizione di lavorare, pochi autisti, pessima organizzazione del lavoro tanto, si dice, tra poco Cotral sarà inglobata da Bravo Bus gruppo delle Ferrovie dello Stato ed allora andrà meglio. E intanto i cittadini rimangono a terra sotto le intemperie dell’estate e dell’inverno. Immaginate che in una prima uscita pubblica in assemblea dei lavoratori a Rieti con l’assessore regionale Civita, l’Ad Giana e la presidente Cotral Colaceci, l’Ad disse ai tanti lavoratori presenti che il problema del non servizio andava ricercato proprio negli autisti. Insomma la colpa era la loro. Ovviamente furono cacciati come ben si può vedere sui canali youtube e ormai da gran parte del corpo degli autisti questi del Cda sono visti, lo presumiamo ovviamente, come “corpi estranei”, dei “miracolati”, messi lì senza concorso alla stessa maniera di come fece la Polverini con Surace.
 

C’è ancora un altro terreno dove il Cda vorrebbe farci credere di dire la propria: quello del rinnovamento dei dirigenti. Si narra che la presidente Cotral Amalia Colaceci si sia affannata fin da subito per inserire nuovi dirigenti “vicini a Nicola Zingaretti” e così chiamano la nuova addetta stampa e il nuovo capo del personale. Poi, forse qualcuno gli ricorda che la dinamica non è poi così trasparente, e perciò bandiscono le selezioni per cercare queste figure. Vengono pertanto allontananti dal 30 aprile ultimo scorso i dirigenti precedentemente chiamati fin da subito e dopo un mese questi rientrano come vincitori dalla selezione. Qualche malpensante potrebbe asserire che la selezione fosse orientata. E certo le dinamiche di come si sono svolti i fatti non aiutano ad avere opinioni molto diverse. Si pensi che il requisito per il capo del personale era la laurea in ingegneria e fato ha voluto che il dirigente individuato avesse quel requisito: quindi gli autisti finiscono con l’essere considerati come dei veri e propri numeri. Contestualmente all’assunzione dei nuovi dirigenti viene licenziato il vecchio Ad e poi responsabile delle manutenzioni Antonio Ricevuto, sulle stesse accuse formulate da Luca Gramazio e Vincenzo Surace nel licenziare i tre dirigenti di allora. Si decide inoltre, forse per liberare posti, di accordare 130 mila euro al 65enne dirigente della sicurezza Di Prete e di concedere l’indennità dell’avviso ad Arcangeli che resterà fino al primo ottobre per affiancare il nuovo capo del personale. Capo del personale che noi già sappiamo è lo stesso che stava in azienda già da sei mesi e al quale servono, sembra, ancora altri tre mesi di affiancamento (Arcangeli, si proprio lui, il dirigente che ha collaborato con Surace e che da anni parla della sua voglia di andare in pensione). Ah, dimenticavamo viene licenziato anche Blasucci. Su di lui non commentiamo per chi vuole documentarsi lo rimandiamo al dossier “vaso di pandora” parte prima. A proposito, lo licenziano per mancanza di fiducia aziendale e lo utilizzano comunque (assurdo) come testimone nel processo contro Vincenzo Maccauro. Sull’assunzione dei nuovi dirigenti vogliamo dire che la legge prevede che l’azienda regionale pubblica al 100% avvii ricognizione per verificare la eventuale eccedenza dei dirigenti in altri ambiti dell’ente senza quindi far peggiorare ulteriormente le casse della Regione. Secondo noi se a questi ultimi fatti ci aggiungete anche i 200 mila euro offerti l’anno scorso al dirigente Sigillino 66enne per accompagnarlo alla pensione pensiamo ci siano gli estremi per l’intervento della Corte dei Conti. Mentre la condanna politica ed etica è immediata. Ma andiamo ancora avanti. Il Cda insediato da Marrazzo, venne cacciato dalla Polverini un anno prima della propria scadenza naturale. Ad eccezione di De Vincenzi che all’ultimo istante si defilò, gli altri amministratori fecero ricorso. Grande fu lo sdegno contro la Polverini da parte dell’attuale presidente Cotral e all’epoca assessore provinciale ai Trasporti la quale appoggiò politicamente il ricorso di quegli amministratori contro la Polverini.

 

Oggi, ci raccontano, di un incontro di questa con i vecchi amministratori dove lei sarebbe ritornata sui propri passi e con nonchalance avrebbe detto che non può patteggiare perché non dipende da lei. Come non dipende da lei nemmeno l’impossibilità di reintegrare i tre dirigenti licenziati anche se in fondo anche lei sente, dentro di sé, la vocina del grillo moralizzatore che le ricorda che con tutta probabilità quei tre furono licenziati soltanto per un fatto politico. Anche qui il Cda se ne lava le mani con facilità sconvolgente. Non dipende da loro neanche la possibilità della conciliazione perché, dicono, potrebbe intervenire la Corte dei Conti. Pur non essendo dei giuristi ricordiamo all’attuale consiglio d’amministrazione che la Corte dei Conti nel giudicare atti di prerogativa aziendale agisce secondo il detto: “Meglio pace certa che vittoria possibile”. In caso l’azienda perdesse le cause contro i tre il danno sarebbe milionario per le casse di Cotral.
 

Per finire sulle manutenzioni che ancora sono sulle cronache dei giornali. È recente la notizia che nei bus di Cotral si viaggia senza aria condizionata. Perché? Perché non si mettono in condizione di lavorare gli operai. Perché l’attuale Cda procede ancora con affidamenti diretti? Perché le gare continuano ad andare deserte? E tanto altro ancora. Ma anche qui le procedure sono quelle e loro hanno le mani legate specie sugli appalti.
 

Considerazione finale. Questo modo di amministrare al nuovo Cda (a proposito da circa due settimane ridotto a tre componenti tra cui in uscita anche Toppi) dal punto di vista personale, gioverà senz’altro perché facendo così rimarranno a galla nei prossimi vent’anni. Mentre alle istituzioni questi comportamenti non faranno che aumentare il distacco con i cittadini e con i lavoratori che rimangono ogni giorno sempre più sconcertati. Ancora scandaloso dopo un anno di disservizio dell’era Colaceci venerdì 24 luglio sera alle ore 18:00 sono stati chiamati a via Alimena i responsabili degli impianti della direttrice di Latina per una rotazione di questi da un impianto all’altro. La vergogna è che tutto questo è completamente slegato dall’organizzazione del lavoro. Un ulteriore colpo contro i lavoratori del servizio che fanno i conti con le officine chiuse o non messe in condizioni di funzionare come quelle di Latina e si prospetta un settembre disastroso per l’utenza anche vista della riapertura delle scuole. E intanto oltre ai “corpi estranei” (Colaceci, Giana e il capo del Personale) ancora l’organizzazione del lavoro è nelle mani dei vecchi quadri e dei vecchi dirigenti che fanno il bello e il cattivo tempo.
 




RIETI, COTRAL: INIZIATA L'ERA DELLA CHIAREZZA

 

Il Presidente Cotral insieme all'amministratore delegato e al consigliere Paolo Toppi hanno richiesto al Comune di Rieti, alla Provincia di Rieti e al Comitato Pendolari, di elencare le varie criticità che secondo lo scenario attuale potrebbero e dovrebbero essere rimosse, fornendo proposte e soluzioni sulle quali lavorare congiuntamente ed alle quali Cotral si è impegnata a fornire risposte certe sulla fattibilità o meno delle stesse, già nella prossima settimana in un incontro fissato per il 27 novembre 2014 alle ore 17.00 presso la sede Cotral di Via Alimena.

 

Redazione

Cotral – Si è svolta giovedì scorso a Roma, nella sede di Cotral Spa, la riunione, annunciata nei giorni scorsi, con i nuovi vertici dell’azienda di trasporto pubblico. All’incontro erano presenti: per il Comune di Rieti, il sindaco Simone Petrangeli e il consigliere Emanuele Donati, per la Regione Lazio, il consigliere Daniele Mitolo, per la Provincia di Rieti, il consigliere Bernardino De Marco, e due rappresentanti del Comitato Pendolari Reatini. 

La delegazione ha incontrato il neo presidente di Cotral, Amalia Colaceci, l’amministratore delegato, Arrigo Giana, e il consigliere Paolo Toppi. 

Cotral ha espresso piena disponibilità a condividere con i territori le scelte riguardanti la riorganizzazione e il miglioramento del trasporto pubblico in particolare per quanto riguarda la tratta Rieti-Roma. Dall’incontro è nata l’esigenza, condivisa, di istituire un tavolo operativo, per analizzare le proposte e definire le azioni da mettere in campo, che si riunirà il prossimo 27 novembre. La delegazione reatina ha posto l’accento, in particolare, sull’emergenza riguardante il numero e lo stato di manutenzione dei mezzi che al momento non garantiscono adeguate condizioni di trasporto per i pendolari reatini. 

"Finalmente c’è stata chiarezza d’intenti  da parte di tutti. – Commentano in una nota dal Comitato Pendolari Reatini – Sono stati illustrate tutte le criticità presenti nel territorio provinciale in termini di trasporto, – prosegue la nota del Comitato –  ribadendo la necessità che il collegamento verso Roma venga salvaguardato e potenziato pur tenendo presente la necessità, da parte della Regione Lazio, di realizzare un progetto d’integrazione ferro-gomma che non sia penalizzante ma sia incentivante per l’utenza. E’ stato chiesto come non più procrastinabile per la nostra provincia, un potenziamento ed un efficientamento della flotta dei pullman, anche in vista dell’apertura oramai prossima del nuovo deposito, per soddisfare l’attuale richiesta degli utenti e soprattutto la necessita nell’immediato di un intervento serio e responsabile con una soluzione tampone, in attesa della fornitura di nuovi pullman prevista entro il 2015". Questo ultimo elemento è stato confermato dall’amministratore delegato Cotral Arrigo Giana, legandolo allo sblocco di un finanziamento della Comunità Europea che si affiancherà ad un fondo già accantonato da Cotral e Regione Lazio. Soluzione tampone che ha trovato sia nella persona dell’A.D. ma soprattutto nella persona del Presidente Cotral  Amalia Colaceci, convinti sostenitori ed assertori della necessità di un intervento repentino, anche con una soluzione interna autofinanziata se possibile, per ridare dignità al servizio su gomma, che in questo momento si sta cercando di “salvare” e di “garantire” per il futuro, in attesa di un Piano Industriale nuovo che punti ad innalzare il livello qualitativo dello stesso.

Da parte del socio unico di Cotral Regione Lazio, il consigliere regionale Daniele Mitolo ha ribadito il desiderio di continuare ad onorare con puntualità e continuità il pagamento a Cotral delle competenze economiche regolate nel Contratto di Servizio in essere, trovando conferma ed apprezzamento da parte del Presidente Cotral Amalia Colaceci, che reputa questo impegno della Regione come la base di garanzia per lavorare su un nuovo piano industriale potendo contare su basi solide e durature.

"Come Comitato, – hanno infine dichiarato dal Comitato Pendolari Reatini – ci siamo resi disponibili a collaborare serenamente e in maniera propositiva, rinnovando a Cotral e alla Regione Lazio, piena apertura a soluzioni migliorative che siano però frutto di concertazione e confronto con il Comitato stesso e le istituzioni locali e non disposizioni coattive e impositive unilaterali".

Il Presidente Cotral insieme all'amministratore delegato e al consigliere Paolo Toppi hanno richiesto al Comune di Rieti, alla Provincia di Rieti e al Comitato Pendolari, di elencare le varie criticità che secondo lo scenario attuale potrebbero e dovrebbero essere rimosse, fornendo proposte e soluzioni sulle quali lavorare congiuntamente ed alle quali Cotral si è impegnata a fornire risposte certe sulla fattibilità o meno delle stesse, già nella prossima settimana in un incontro fissato per il 27 novembre 2014 alle ore 17.00 presso la sede Cotral di Via Alimena.




RIETI, COMUNE E PROVINCIA: SINDACO E PRESIDENTE HANNO INCONTRATO I RAPPRESENTANTI DEL COMITATO PENDOLARI REATINI

Redazione

Rieti – Il sindaco di Rieti, Simone Petrangeli, e il presidente della Provincia di Rieti, Giuseppe Rinaldi, hanno incontratonella mattinata di sabato in Municipio i rappresentanti del Comitato Pendolari Reatini per fare il punto sulle criticità del trasporto pubblico.

Nel corso dell’incontro, il Comitato ha formulato diverse proposte sulle quali sono già al lavoro gli uffici competenti dei due Enti. Il Comitato Pendolari è tornato lamentare la cattiva manutenzione e pulizia dei mezzi, in passato già oggetto di una specifica ordinanza del sindaco Petrangeli, e ha proposto di ricorrere a un leasing con procedura d’urgenza per acquistare nuovi mezzi.

Su preciso impegno del sindaco e del presidente della Provincia si svolgerà nei prossimi giorni un incontro ufficiale con il nuovo presidente del cda di Cotral, Amalia Colaceci, alla presenza anche di un rappresentante del Comitato Pendolari Reatini.

Durante la riunione si è discussa, inoltre, anche la proposta del sindaco e del presidente della Provincia di coinvolgere la Regione Lazio chiedendo un impegno per il potenziamento del contratto di servizio con le Ferrovie umbre per ottenere il collegamento su rotaia Rieti-Terni-Roma.
Il Comitato Pendolari ha consegnato a Petrangeli e Rinaldi un memorandum che riassume le priorità. All'incontro ha partecipato anche il Consigliere comunale Emanuele Donati.
 




COTRAL CDA: AMALIA COLACECI NUOVO PRESIDENTE, “NON METTERÒ TAILLEUR”

di Chiara Rai

Cotral – Il vecchio Cda nominato dalla Polverini leva le tende. Con la nomina a presidente di Amalia Colaceci, Nicola Zingaretti sembra voler dare un forte segnale di rinnovamento. Amalia Colaceci è avvocato, conosce l’argomento trasporti e Cotral in particolare perché per quattro anni ha rivestito il ruolo di assessore provinciale ai Trasporti nell’amministrazione Zingaretti. Insieme a lei, viene nominato come Ad un manager, Arrigo Giana, di 48 anni. Economista e di lunga esperienza come dirigente all’Atm di Milano (l’Atac di Roma per capirci), con forte conoscenza del mondo degli appalti.

E poi del Cda Cotral uscente viene confermato il solo Paolo Toppi. Toppi che sembrerebbe l’unico che si sia impegnato in prima persona per risolvere i problemi cruciali come ad esempio la verifica titoli di viaggio che, dei mali di Cotral, era quel servizio che sotto il dirigente Blasucci versava più di tutti in condizioni pietose. Grazie all’impegno di Toppi, in quel settore si è creata una inversione di tendenza.Completano il nuovo Cda i dirigenti regionali Marco Marafini e Rosalba Bellotti.

Il lavoro che il nuovo Cda Cotral ha davanti è davvero immane: occorre restituire credibilità a questa azienda in termini di regolarità del servizio e di legalità interna. Non sappiamo quali saranno le intenzioni che la Regione lazio, unico socio proprietario di Cotral, indicherà agli amministratori: auspichiamo però il mantenimento pubblico della società, anche in un eventuale futuro contesto di ottimizzazione e integrazione con la società Fs regionale.

Occorre ripristinare contatto con tutti i comitati degli utenti e insieme a loro stabilire un numero di corse necessarie.

Occorre rimotivare gli autisti e gli operai dimostrando loro tutto il rispetto che meritano e che in questi anni non hanno avuto, rendendoli edotti che loro rappresentano il vero cuore della società. Si deve risparmiare, si può dimostrare che anche pubblico è bello.

Noi de L’Osservatore d’Italia andiamo avanti nelle proposte e sempre con occhio critico e vigile. Tanto, tutto ciò che a nostro avviso rappresenta il marcio nell’azienda lo abbiamo evidenziato nei nostri tabella inchiesta del vaso di pandora raccolti in un nutrito dossier.  

Intendiamo sottolineare ancora una volta però il bisogno di ripristinare la legalità e la professionalità. Bisognerebbe, al proposito, reinserire i tre dirigenti che Surace licenziò e allontanati al contrario quei dirigenti che si trovano ancora in Cotral per aver scodinzolato al proprio padrone e che continuano a scaldare la poltrona pur senza requisiti.

E’ questa la precondizione per iniziare con il piede giusto e rilanciare la società.

In bocca al lupo ad Amalia Colaceci per l’arduo compito che ha di capitanare la Cotral.

 

Nota del comitato pendolari reatini

Il Comitato Pendolari Reatini non può che augurarsi, viste le pessime passate gestioni, che quella che sta per vedere la luce possa essere la gestione della svolta. C'è bisogno di professionalità e di oculatezza per gestire al meglio le risorse aziendali e di determinazione e risolutezza per far fronte alle oramai croniche problematiche, divenute di urgentissima e improcrastinabile necessità di intervento, ritornando a mettere al centro del proprio operato l'utente, l'efficienza del servizio offerto e ridare dignità professionale ai lavoratori . Per questo auguriamo al nuovo C.d.A Cotra.L buon lavoro e ci rendiamo disponibili ad ogni costruttivo confronto.




COTRAL, I COLLOQUI CONFIDENZIALI DELLE CREATURE DELLA POLVERINI: LE REGISTRAZIONI AMBIENTALI TRA SURACE E CHERUBINI

[ LA TRASCRIZIONE DELLE REGISTRAZIONI AUDIO ]

 

[ REGISTRAZIONE AUDIO 1 – SURACE/CHERUBINI – Surace: "no? ascoltami a me: chi conta, non quelli che… i soliti noti, sono quelli che non contano in questo momento. Tutti quelli – io c'ho qui la lista, che mi è stato fornita poco fa, degli accordi che ci sono sotto questa azienda"

 

[ REGISTRAZIONE AUDIO 2 – SURACE/CHERUBINI – Surace: "falla subito, perchè questa coglionazza della Colaceci è andata a salvare il cul… vuole salvare… ha scritto che vuole salvare il culo della De Gregorio, il vostro no."

 

[ REGISTRAZIONE AUDIO 3-4-5 – SURACE/CHERUBINI – Surace: "no ai miei capi, tu devi dire io ero dirigente del settore ecc. ecc. per cui io l'ho mandato direttamente al Presidente della Commissione e, dopodichè, sulla base di quelle situazioni hanno ritenuto di fare le assunzioni, ma non c'è una graduatoria che io abbia sottoscritto, non c'è un fine lavoro "tot+tot = tot ecc." S: no ai miei capi, tu devi dire io ero dirigente del settore ecc. ecc. per cui io l'ho mandato direttamente al Presidente della Commissione e, dopodichè, sulla base di quelle situazioni hanno ritenuto di fare le assunzioni, ma non c'è una graduatoria che io abbia sottoscritto, non c'è un fine lavoro "tot+tot = tot ecc."

 

Chiara Rai

Roma – Un’altra nomina fedelissima al vetriolo? Può darsi ma ora sono andate in scena alcune intercettazioni ambientali dove il tecnico e attuale presidente Cotral Vincenzo Surace, nomina griffata Polverini, con la mission di salvare l’azienda di trasporto pubblico, asserisce in sostanza che i licenziamenti di alcuni dirigenti ex Ds, (Cherubini, Maccauro e De Gregorio) sono stati richiesti dalla politica.

Surace è stato intercettato proprio mentre dialogava con un dirigente licenziato, cioè Cherubini. Il contenuto di alcune di queste intercettazioni è stato depositato come memoria difensiva dal legale di Maccauro, avvocato francesco Prota.

Nelle ambientali Surace calunnia Maccauro (anche questo sostiene Prota). Ecco un pezzo delle asserzioni del presidente Cotral: “Ci hanno detto per un orecchio ‘licenziateli quando potete perché ci stanno creando troppi problemi’ io ho capito che non dovevo farlo, perché sono loro che volevano mandarli via, ma si ricompattavano, quindi come vedi uno può pensare ‘forte Maccauro, ma forte un par de palle!’ Allora, io ho accettato questa situazione perché nel frattempo era partita quest’altra,per cui vabbè… dopodiché anziché andare via e magari qualcosa poteva essere trattata andranno via malamente, forse, ma non perché questo lo deciderò io, difatti oggi hanno deciso proprio questo

Dunque, la politica nell’azienda che tutto decide e tutto fa, il deus ex machina. La Cotral, un contenitore di poltrone? Di fatti, l’azienda Cotral è sotto inchiesta da circa un anno con quattro indagati per abuso d’ufficio. L’azienda dovrà rispondere dell’assunzione di 280 operai tra il 2008 il 2009, celebre  era di “riassettopoli”.

Gli indagati sono Vincenzo Maccauro, Giuseppe Cherubini, Daniela De Gregorio. Dalle registrazioni si evince che Surace aveva una vera e propria lista e che, per non sollevare sospetti, questi licenziamenti dovevano figurare essere fatti dall'avvocato penalista cioe' da chi cercava qualche responsabilità penale. Nelle varie registrazioni, Vincenzo Surace definisce l’ ex assessore provinciale ai Trasporti Amalia Colaceci “coglionazza”.

Di questa espressione colorita, Colaceci ne va fiera: “Ha usato questo termine – dice Amalia Colaceci – perché quando ancora ero assessore in Provincia feci una dichiarazione pubblica contro questi licenziamenti. Ebbene – continua l’ex assessore provinciale – sono felice di essere stata definita ‘cogliona’ da uno come Surace che, nominato dalla Giunta Polverini come tecnico che avrebbe dovuto risollevare le sorti della azienda, l'ha ridotta in uno stato indescrivibile. Ci tengo poi a far notare : qui non vengono fatte illazioni ma ci sono nastri registrati; come assessore alla Provincia decisi di portare l'Ente di cui avevo responsabilità fuori dell'azienda perché era impossibile avere un dialogo costruttivo e tutto era ridotto solo a spartizione politica”. Colaceci ribadisce che la Provincia di Roma e' stato l'unico Ente a comprare pullman nuovi per il deposito di Subiaco e, fintanto che era presente nella assemblea dei soci, a pagare regolarmente la quota di ricapitalizzazione; “come Provincia – conclude Amalia Colaceci – abbiamo elaborato un piano di risistemazione di tutte le fermate e le banchine e avevamo anche i fondi, eppure non ci hanno neanche preso in considerazione. A noi non possono rimproverare nulla ed ecco perché sono felice che ci sia la prova che il management della Polverini mi considerasse una "Cogliona", sono orgogliosa di esserlo stata, ho cercato di fare quello che mi sembrava giusto per l'azienda e di certo non mi sono piegata alle loro logiche distruttive. Con la vittoria di Zingaretti spero che si chiuda anche questo triste capitolo”.

 

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ROMA SCANDALO SCHIAFFINI TRAVEL, LA VERITA' DELL'ASSESSORE PROVINCIALE AMALIA COLACECI

Chiara Rai

Amalia Colaceci, ha mantenuto la parola e ha rilasciato un'intervista in esclusiva a L’osservatore laziale. In questa chiacchierata “domanda – risposta” si è cercato di approfondire una tematica ormai nota ma che è stata trattata dai diversi organi di informazioni con diverse sfaccettature. La diretta interessata ha scritto nero su bianco la sua versione dei fatti.


Non le chiedo come si sente ora. Ma, come si e' sentita quando Affari Italiani ha lanciato la notizia dell'inchiesta su "Amico bus", servizio di disabili della Provincia che non ha funzionato e che la vede tra gli indagati? Cosa ha intenzione di fare nei confronti delle testate che hanno sconvolto i fatti?
Quando dal Capo di Gabinetto della Provincia ho saputo che su un giornaletto online chiamato Affari Italiani, considerato da tutti miserevole e gossipparo, era uscito un articolo molto pesante sul mio diretto coinvolgimento nella vicenda giudiziaria sul servizio trasporto disabili, la mia reazione e' stata di incredulita' per due motivi. Primo perche' le cose che sono state scritte mi sembravano assolutamente ridicole sentendomi la coscienza pulita, secondo perche' proprio alla meta' dello scorso mese di Luglio e' stato notificato un atto recante la data di Marzo 2012 e in quell'atto, tra gli indagati, il mio nome non compariva come non era mai comparso in precedenza. Poi pero', non lo nego, e' intervenuto un sentimento di smarrimento perche' le notizie erano cosi' dettagliate da apparire vere. Quando ho verificato direttamente in Procura che la verita' e' ben altra ho confermato il mio pensiero su questo giornaletto , sull'autore dell'articolo e su una certa stampa giudiziaria superficiale e approssimativa. Lei mi chiede cosa intendo fare? Tutto cio' che sara' da me e dal mio avvocato penalista giudicato come giudiziariamente possibile.. tutto. Ogni singola parola infamante detta sul mio conto e supposta sul conto della mia famiglia dovra' trovare ristoro. Chiunque la abbia pronunciata o scritta, se dai servizi e dagli tabella che conservo, risulterà' un possibile responsabile anche solo per non avere controllato con rigore la notizia, sara' da me chiamato a risponderne in sede giudiziaria. Questa storia e' stata una pura follia.

Sostanzialmente qual'e' il capo d'accusa che le attribuiscono gli inquirenti?
Il mio capo di imputazione, così si chiama anche se mi fa un po' impressione, sarebbe riferibile all'arte.356 c.p e cioe' frode in fornitura alla pubblica amministrazione. Poiche' questo e' il reato contestato alla ditta vincitrice dell'appalto perche' erano loro che dovevano fornire il servizio, a me, sostanzialmente, in concorso con alcuni miei dirigenti mi viene imputato di avere insistito, sembra in alcune telefonate, affinche' il problema fosse risolto invece di rescindere immediatamente il contratto e, da quanto sembra, forse mi viene imputato di non avere controllato con sufficiente accuratezza.

Quanto ci ha rimesso, in termini di soldi, l'amministrazione pubblica, e dunque noi tutti, da tutta questa storia?
La amministrazione provinciale di Roma in termini di soldi non credo proprio che ci abbia rimesso nulla. Rispetto agli importi dovuti per l'appalto , 3 milioni di euro all'anno, la Provincia ha pagato solo 600 mila euro ( proprio perche' la certificazione dei chilometri non era chiarissima e fatta secondo quanto previsto nel contratto) e al momento della risoluzione del contratto la Provincia si e' trattenuta la cauzione pari a circa 550 mila euro..certo c'e da dire che non abbiamo il servizio , ma avendo io ridotto l'importo dell'intero appalto di 3 milioni di euro complessivamente, sapevo che la situazione non sarebbe stata semplice e forse che questo servizio, seppure pregevole in quelle condizioni non puo' essere svolto.

Se dovesse raccontare l'intera vicenda in pochissime stringate e semplici parole (come se stesse parlando ad una nonna molto anziana che poco comprende i paroloni giuridici) cosa le racconterebbe?
Quando sono stata nominata assessore mi sono accorta, dal resoconto degli uffici, che il precedente servizio costava troppo rispetto agli utenti che effettivamente serviva. Con l'unico obiettivo di spendere con serieta' il denaro pubblico abbiamo tentato di mantenerlo sperando che , chiunque vincesse, potesse aumentare con capacita' imprenditoriale la platea degli utenti serviti . Non e' stato cosi' e ho dovuto prendere atto che questa bella idea, nata nella legislatura precedente, e' difficilmente perseguibile mantenendo in equilibrio una serie di cose di cui, una pubblica amministrazione deve tenere conto.

Un contratto quello con Schiaffini Travel, della durata di tre anni, l'obbligo a carico di Schiaffini di provvedere al sistema di telerilevamento satellitare. Esito: il servizio non ha mai funzionato. Che tipo di controllo lei e i suoi dirigenti avete operato rispetto ai presunti inadempimenti della Schiaffini Travel?
Mi permetta intanto di precisare che l'obbligo per chi avrebbe vinto la gara, di dotare i mezzi di un sistema di rilevamento satellitare non e' previsto da alcuna legge e dunque e' stata una nostra scelta fatta proprio per avere sempre la possibilita' di controllare dove erano i mezzi , chi vi era a bordo, quanti chilometri venivano fatti. Questo sistema era piuttosto complesso e l'obbligo di installarlo, se non ricordo male, decorreva dopo 180 giorni dalla firma del contratto. Era complesso perche' ogni utente era dotato di un badge che doveva essere vidimato in entrata e in uscita in modo che la Provincia potesse pagare esattamente e solo i chilometri fatti con gli utenti a bordo. Quando ci siamo resi conto che il sistema si inceppava,per mille motivi, abbiamo fatto controlli in ogni modo possibile, gli uffici hanno sollevato contestazioni scritte, abbiamo fatto moltissime riunioni, abbiamo coinvolto il settore informativo della amministrazione, naturalmente sempre con l'obiettivo di verificare se il servizio potesse restare in piedi alle condizioni giuste e dovute. Francamente non mi rimprovero di non avere controllato e se errori sono stati fatti so di poter dire che sono stati fatti in buona fede. Avevamo le associazioni dei disabili che premevano per mantenere il servizio, i sindacati che si preoccupavano giustamente per gli autisti…non e' stato facile, mi creda.

Gasbarra: una conoscenza-amicizia – stima reciproca – stesso colore politico- lavoro fianco a fianco. Cosa e' successo? perche', secondo lei, non si e' esposto e non ha sentito la necessita' di prendere le sue difese?

Io non sto nella testa di Gasbarra e dunque non so dire perche' , come segretario, abbia ritenuto di non dover dire nulla, del resto non mi pare sia la prima volta che sceglie questa linea. Non avrei neanche voluto essere difesa, questa parola non ha senso in politica…avrei voluto ricevere una telefonata, avrei voluto essere chiamata al Partito a dare spiegazioni in modo da decidere insieme, dopo la lettura degli atti, quale era la cosa piu' giusta da fare. Secondo me una politica seria che non ha paura fa così. Si poteva decidere un comunicato, si poteva decidere insieme se era il caso che io facessi un passo indietro, si poteva decidere insieme se tacere. Un Partito dovrebbe essere questo…la mia paura piu' grande e' stata e resta quella di dare l'idea che siamo tutti uguali, e questo e' un fatto politico , non personale. Per me, come ho piu' volte detto parla la mia storia, ma io sono anche una dirigente del PD ed e' giusto che difenda anche il nome del mio Partito, se in qualche modo lo rappresento. O no?

Quali sono le sue prossime azioni di difesa rispetto a questo caso? Ci sono prossime scadenze?
Pubblicamente, anche grazie a voi, sto iniziando a dare la mia versione dei fatti . Dal punto di vista giudiziario il mio avvocato ha chiesto copia di tutti gli atti e li avremo il prossimo 17 Agosto. Li studieremo insieme e poi sara' lui a decidere cosa e' meglio fare. So che sarebbe possibile in questa fase chiedere di essere ascoltato dal Pubblico Ministero prima della udienza preliminare, ma, come ripeto sara' chi ho incaricato di difendermi a decidere. Ora sono piu' serena, il Pubblico Ministero avra' avuto le sue ragioni per prendere le sue decisioni, ora avro' il tempo di rappresentargli le mie.

 

ALTRI tabella:

12/08/2012 ROMA SCANDALO SCHIAFFINI TRAVEL, COLACECI INIZIA A PARLARE
08/08/2012 ROMA SCHIAFFINI TRAVEL NELL’OCCHIO DEL CICLONE, LA PROCURA EMETTE 29 AVVISI DI GARANZIA. COLACECI INDAGATA.
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04/07/2012 NEMI CASO PENALE BERTUCCI, SI ALLUNGA L'ATTESA PER IL SINDACO IMPUTATO
06/06/2012 NEMI, BERTUCCI SINDACO CONTRO BERTUCCI IMPUTATO
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30/04/2012 NEMI ELEZIONI, MACIGNO SULLA CANDIDATURA DI ALBERTO BERTUCCI
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06/04/2012 CASO BERTUCCI INDAGATO, BOTTA E RISPOSTA TRA GIOVANNI LIBANORI (UDC) E CHIARA RAI (L'OSSERVATORE LAZIALE)
05/04/2012 NEMI ELEZIONI, BUFERA SUL CANDIDATO SINDACO ALBERTO BERTUCCI


 




ROMA SCANDALO SCHIAFFINI TRAVEL, COLACECI INIZIA A PARLARE

Alberto De Marchis

Amalia Colaceci inizia a parlare, dopo pagine e pagine di cronaca con il suo nome schiaffato sulle prime pagine dei giornali “Colaceci indagata, scandalo” ecc… L’assessore provinciale Colaceci rompe il silenzio e rilascia una intervista sul Corriere della Sera in uscita oggi. Poi inizia ad aprirsi anche su Fb, dove chiaramente si evince la sua voglia di rompere un silenzio che per primo ha mantenuto quello che la Colaceci definisce “il suo partito”. Sostanzialmente il messaggio che l’assessore vuole trasmettere è che questa vicenda sarebbe stata montata ad arte dal Pdl per colpire il centrosinistra. Ci sono le elezioni capitoline e certamente una bella “batosta” a Zingaretti potrebbe indebolire i suoi radicati consensi. Chissà. Intanto ecco le esternazioni di Colaceci: “Amici per chi ha voglia o e' curioso , comprate il Corriere della Sera cronaca di Roma… trovate una mia intervista che inizia a ricostruire un po' di verita'…. non esiste nessuna accusa di associazione per delinquere, nessuna accusa di truffa, gli indagati non sono 29 …nessuno scandalo storico come imprudentemente annunciato dalla Pdl. Gli indagati sono 13, io sono stata infilata in questa vicenda in questi ultimi mesi con l'accusa di concorso con alcuni dirigenti della Provincia in frode per fornitura alla Pubblica Amministrazione ( reato contestato alle ditte che svolgevano l'appalto)… come se, almeno questo si capisce dall'atto , avessi omesso di controllare . Non diro' nulla su questa ipotesi giuridica perche' i processi si fanno nelle aule di Tribunale ed io rispetto moltissimo la funzione giudiziaria e chi la svolge… dico solo che nulla proprio nulla di quanto e' stato detto su di me corrisponde alla verita', che questo e' il livello della informazione nel nostro Paese . Una roba da matti…. Colaceci: "mi dispiace che il mio partito non mi abbia chiesto spiegazioni dando cosi l'idea che siamo tutti uguali. Non e' cosi', non facciamo tutti politica nello stesso modo , lo dobbiamo gridare forte per evitare di alimentare l'antipolitica e dare forza a questi vergognosi metodi…”

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ROMA SCHIAFFINI TRAVEL NELL’OCCHIO DEL CICLONE, LA PROCURA EMETTE 29 AVVISI DI GARANZIA. COLACECI INDAGATA.

Alberto De Marchis

La squadra mobile di Roma sta recapitando ben 29 avvisi di garanzia con relative richieste di rinvio a giudizio, molte delle quali indirizzate a dirigenti della Provincia di Roma e anche all'assessore alle Politiche della Mobilità e Trasporti Amalia Colaceci. Contattata questa mattina dal direttore de L’osservatore Laziale Chiara Rai, l’assessore Colaceci, pur rimanendo disponibile, ha chiaramente espresso la volontà di non lasciare, almeno per il momento, dichiarazioni fino a quando non avrà “ricevuto atti” dai quali si evinca in quale maniera la stessa Colaceci sarebbe coinvolta. Le accuse verso i 29 indagati sono di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla turbativa d'asta. Le indagini erano iniziate nel 2010 dopo il sequestro, avvenuto nell'aprile del 2010, di circa 24 pulmini per il trasporto disabili gestito dalle società Ati Schiaffini Travel Spa. Secondo quanto accertato dai pm, i minibus posti sotto sequestro non erano omologati. Si sarebbe trattato di una truffa in cui i bus venivano utilizzati per altre attività pur figurando regolarmente operativi. Di fatto, gli inquirenti hanno scoperto l'assenza di mezzi nelle linee, come invece previsto dai programmi, che venivano invece impiegati su altre tratte, probabilmente per servizi di trasferimento verso Fiumicino e l'aeroporto Leonardo Da Vinci, senza la presenza di portatori di handicap.


Schiaffini ancora nell’occhio del ciclone
Prima della Procura di Roma, a tirare in ballo il nome della Schiaffini Travel è stata la Procura di Velletri, per analogo caso che ha investito il comune di Nemi, a soli 30 chilometri dalla Capitale, e il suo attuale sindaco Alberto Bertucci (sul quale attualmente pende una richiesta di rinvio a giudizio formulata dal Pm Travaglini) che nel 2010 era vicesindaco del Comune di Nemi. Ritorna il medesimo capo d’imputazione, sempre per turbativa d’asta in concorso, in quanto Riccardo Schiaffini, (in qualità di titolare della ditta appaltatrice per i trasporti pubblici locali del Comune di Nemi) avrebbe indicato dei nominativi di ditte a Bertucci per l’aggiudicazione della gara di fornitura di uno scuolabus. Per l’acquisto di questo pulmino, il Comune di Nemi, ha ricevuto un finanziamento dalla Provincia di Roma.

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MARINO QUESTIONE COTRAL, ANCHE L'ASSESSORE PROVINCIALE ALLA MOBILITA' AMALIA COLACECI RISPONDE A MAURIZIO AVERSA

Redazione

Maurizio Aversa, segretario del Partito dei Comunisti Italiani di Marino ha inviato una lettera aperta rivolta al nostro direttore Chiara Rai, all'assessore provinciale alla Mobilità Amalia Colaceci e al presidente Cotral e sindaco di Marino Adriano Palozzi.

La lettera aperta di Aversa commentava l'intervista de l'osservatore laziale alla Colaceci pubblicata nell'articolo dello scorso 15 giugno (LAZIO, COTRAL: INTERVISTA AD AMALIA COLACECI ASSESSORE PROVINCIALE ALLE POLITICHE DELLA MOBILITÀ E TRASPORTI)

La lettera di Maurizio Aversa e la risposta del nostro direttore Chiara Rai è stata pubblicata oggi (MARINO QUESTIONE COTRAL: MAURIZIO AVERSA (PCI MARINO) SCRIVE A CHIARA RAI, AMALIA COLACECI E ADRIANO PALOZZI. )

Non si è fatta attendere anche la risposta dell'assessore Colaceci alla lettera di Maurizio Aversa che riceviamo e pubblichiamo di seguito:

"Gentile Direttore non mi sottraggo, come è giusto che sia, alle puntualizzazioni di Maurizio Aversa alla mia intervista riassumibili, mi sembra, nella domanda sul perchè avrei omesso di dire e, forse, in precedenza di fare qualcosa per evitare che venisse nominato" l' incompatibile " Palozzi. La risposta è semplice : la nomina del Presidente di Cotral s.p.a è di competenza regionale e la Presidente Polverini ha coscientemente scelto di procedere sapendo che correva il rischio della incompatibilità, la Provincia non aveva alcuna possibilità di opporsi . Se però Maurizio oltre alle possibilità del ruolo istituzionale ha inteso riferirsi allo svolgimento di un ruolo politico noto due cose : la prima che non ha compreso che per quello che mi riguarda distinguo con molta attenzione il ruolo istituzionale da quello politico e che attualmente aldilà del " peso " che lui mi attribuisce non sono il segretario provinciale o regionale del Pd e neanche il capogruppo del PD in Provincia o in Regione, la seconda, che tale domanda dovrebbe rivolgerla al centro sinistra della Regione Lazio, l'intero centrosinistra.

Cordialità Amalia Colaceci"

ARTICOLI PRECEDENTI:

18/06/2012 MARINO QUESTIONE COTRAL: MAURIZIO AVERSA (PCI MARINO) SCRIVE A CHIARA RAI, AMALIA COLACECI E ADRIANO PALOZZI.
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15/06/2012 LAZIO, COTRAL: INTERVISTA AD AMALIA COLACECI ASSESSORE PROVINCIALE ALLE POLITICHE DELLA MOBILITÀ E TRASPORTI
14/06/2012 LAZIO, COTRAL: UN SILENZIO ASSORDANTE
11/06/2012 RIETI, COTRAL: EMERGENZA COLLASSO
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MARINO QUESTIONE COTRAL: MAURIZIO AVERSA (PCI MARINO) SCRIVE A CHIARA RAI, AMALIA COLACECI E ADRIANO PALOZZI.

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Maurizio Aversa segretario del Partito dei comunisti italiani di Marino intitolata: Lettera aperta  a Chiara Rai de “L’osservatore laziale”, ad Amalia Colaceci assessore provinciale alla Mobilita’ e ai trasporti, ad Adriano Palozzi presidente Cotral (e sindaco del comune di Marino).

Redazione

Uno dei metodi del giornalismo “d’assalto” è di bruciare la notizia col massimo clangore per ottenere attenzione. Poi, non necessariamente, questo tipo di giornalismo, segue più la vicenda al cuore della notizia, ovvero non racconta, non rendiconta neppure di eventuali altre notizie collegate che quella ha generato. Riteniamo questo modo un modo sbagliato. Al pari, però, non ci convince un altro approccio fatto di “appetibilità” della notizia se non si hanno elementi nuovi su situazioni già evidenziate. Non è che all’intuizione, o alla piccola notizia giornalistica, siccome non si trova immediato grande riscontro, si debba rinunciare. Per inseguire, magari un gossip un po’ più in là della notizia stessa. Infatti, noi siamo per seguire le notizie quali esse, secondo noi, sono degne di attenzione per rilevanza sociale, economica, politica, morale ed etica. E’ un mix che non sempre contiene “limpidamente” e immediatamente visibili queste caratteristiche. Però è l’unico che consente, nella coerenza di non essere servitori al soldo di nessuno, di non essere neppure schiavi del solo nostro intimo convincimento, a farci fare un percorso oggettivo. L’oggettività del porre quesiti, quando molti smettono di farlo; l’oggettività della difesa dei valori pubblici, quando altri pensano che sono opzioni e non valori; l’oggettività di fare la figura, spesso, dei rompiscatole, dei pierini, ma sinceramente speriamo che nessuno pensi davvero che sia questa la nostra indole. Questa premessa per rilevare, con domande a caratura differente, ovviamente, una cosa che ci ha colpito nella intervista rilasciata a L’osservatore laziale dall’assessore Amalia Colaceci.
La prima domanda è rivolta a Chiara Rai, la collega che ha intervistato l’assessore. Perché, proprio nel momento in cui la Colaceci ha citato le capacità e responsabilità personali dei nominati politici, chiarendo che secondo lei se si sbaglia si deve pagare; perché Chiara Rai non ha pensato di domandare se l’aver già nella nomina aver compiuto un atto illegittimo (sia la Polverini che Palozzi) non lo ritenesse proprio uno dei casi da lei esemplificato, per “pagare politicamente e personalmente” e quindi intimando a Palozzi di dimettersi da presidente Cotral?
La seconda domanda è direttamente offerta ad Amalia Colaceci. Per certi versi è più “pesante”. Sia per il ruolo amministrativo che Colaceci ha in Provincia di Roma; sia per il peso politico che Colaceci esercita da molto tempo in una parte del centrosinistra provinciale; sia per la materia di cui è responsabile in Provincia che riguarda proprio il trasporto e la mobilità. Perché durante la puntuale risposta ad uno dei quesiti posto dalla giornalista nella sua intervista, ed in particolare quando ha affermato  “io non sono contraria a che la politica eserciti il suo ruolo nelle aziende (tanto sarebbe inevitabile e utopico pensare il contrario), purche' a questo ruolo corrisponda una precisa responsabilita'… chi sbaglia paga, se il management non produce risultati ne deve rispondere anche chi li ha nominati.”; non ha ritenuto di aggiungere alcunché sul disastro giuridico-legale della stessa nomina di Adriano Palozzi a presidente del Cotral? Perché questa omissione, nel momento in cui pure stava compiendo una attenta, puntuale disanima sul modo (delicato) in cui responsabilità politiche e capacità di direzione e gestione usando le leve del risparmio e non spreco e della legalità contro assenza di trasparenza erano punti focali del ragionamento?
La terza domanda che ha una caratura particolare perché si può misurare – vista l’arroganza del soggetto interessato (anzi non interessato) alle risposte di merito – col misurino del Tribunale e della politica. Chiediamo: ormai è chiaro a tutti che l’essere sindaco di Marino ed essersi speso bene nella campagna elettorale a favore della Polverini è il merito politico che fa svolgere come “ringraziamento” il ruolo di presidente Cotral a Adriano Palozzi. Altrettanto chiaro è che la Polverini, non ha mai difeso a spada tratta questa faccenda. Quasi come se si difendesse da fatto che non tutto era tranquillo. Ora che si sono attivate denuncie e interrogazioni e che tutto non è mai stato chiarito. Anzi che lascia intendere che forse ci sono altri (nominati?) interessati a non parlarne più; perché l’unica vera dichiarazione di Palozzi in merito alla vicenda si trova in una intervista di una pagina sul Tempo in cui risponde “secondo me sta tutto a posto”. Adriano Palozzi, da marinese, davvero tu compreresti il vino in un paese che non conosci entrando in una osteria e chiedendo a l’oste com’è? E quello ti dice tutto a posto. E tu allora ne ordini cinquanta litri per casa? Le domande vere sono: politicamente, quando ci sarà una risposta con accompagnate le dimissioni? Trasparentemente, quando ci sarà resa la verità su tutta la vicenda?
Il fine ultimo dei quesiti qui posti è duplice: da un lato verità e trasparenza da restituire a tutti; dall’altro perseguire una soluzione possibile per far ben gestire i beni pubblici in quanto beni comuni.
Maurizio Aversa, segretario del Partito dei comunisti italiani, Marino

Il direttore de L'osservatore laziale risponde a Maurizio Aversa

Chiara Rai

Egregio signor Aversa,
Le rispondo per dovuta cortesia, anche se francamente la sua premessa sul “giornalismo d’assalto”,  rivolta al nostro giornale, appare fuori luogo e un po’ confusionaria. Anche se personalmente apprezzo il confronto e mi piace fare chiarezza utilizzando parole molto semplici. Ho un po’ di punti da argomentarle:

1) Prima di tutto mi lasci evidenziare che ha scritto una lettera indirizzata a tre soggetti differenti (un sindaco, un assessore provinciale e un direttore di testata) formulando quesiti dall’ “alto” che dimostrano poca attenzione ai fatti che il giornale L’osservatore laziale costantemente solleva nonché scarsa individuazione dei contenitori dell’informazione. Mi spiego meglio: Lei entra in merito alle modalità di fare informazione…….“Uno dei metodi del giornalismo “d’assalto” – cito testualmente le sue parole –  è di bruciare la notizia col massimo clangore per ottenere attenzione. Poi, non necessariamente, questo tipo di giornalismo, segue più la vicenda al cuore della notizia, ovvero non racconta, non rendiconta neppure di eventuali altre notizie collegate che quella ha generato. Riteniamo questo modo un modo sbagliato”.
Ebbene l’intervista in quanto “intervista” serve a dare al lettore il punto di vista dell’intervistato rispetto ad una determinata questione. Noi abbiamo reso noto il punto di vista di Amalia Colaceci rispetto alla questione Cotral. Che c’entra l’assalto? Che c’entra il clangore per ottenere attenzione?
Infine sul fatto di “non raccontare o non argomentare eventuali altre notizie collegate”, mi permetta di dirle che ha letto con poca attenzione e parlato troppo presto:
Tanto per precisarle che gli tabella correlati (per risponderle sul fatto delle notizie collegate) all’intervista con Colaceci sono addirittura 16 e tra questi vi è proprio un articolo del 29 marzo 2012 titolato LAZIO CASO NOMINA ADRIANO PALOZZI PRESIDENTE COTRAL: LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI?”. Per cui non capisco la sua premessa sul giornalismo quando almeno una volta al mese (se non più) torniamo sulla questione Cotral e ricordiamo il fatto della nomina (contro legge) della presidenza Cotral.

2) Lei parla di “servitori al soldo” in un contesto confuso e pieno di ridondante orgoglio per un “noi” che non capisco. Lei parla come partito oppure ha una testata giornalistica? Non capisco a quale “noi si riferisce”. Intanto le ricordo che siamo un quotidiano indipendente e che non siamo legati ad alcun partito. Invece lei signor Aversa si firma come Segretario del Partito dei Comunisti Italiani di Marino e con poca umiltà (altro che “non essere neppure schiavi del solo nostro intimo convincimento” come dice lei) emette sentenze, mi permetta, fuori tema.

3) Sulla domanda a me diretta riguardo Palozzi le rispondo in breve: Se Colaceci alla mia esplicita domanda sulle responsabilità della politica rispetto l’azienda di trasporti ha ritenuto di non voler intimare nulla a nessuno è sua libera scelta. Poi mi perdoni, ma è Colaceci che dovrebbe intimare? Ma la conosce la storia della trave e della pagliuzza? Comunque come giornalista, tanto per farle vedere che ho sempre parlato della questione, le elenco tutti gli tabella in merito, per dimostrarle che non siete solo “voi” paladini di una limpida informazione.

29/05/2012 LAZIO, INCOMPATIBILITA' PRESIDENZA COTRAL PALOZZI: INTERVIENE IL PD
29/03/2012 LAZIO CASO NOMINA ADRIANO PALOZZI PRESIDENTE COTRAL: LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI?
29/03/2012 MARINO CASO NOMINA PALOZZI AL COTRAL, IDV A LIBANORI: "PRIMA DI APRIRE BOCCA E DARGLI FIATO SI LEGGA LA LEGGE 148/2011 ART 4 COMMA 21"
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17/01/2012 IDV MARINO SOTTOLINEA ASPETTO ETICO MORALE DEL DOPPIO INCARICO DEL SINDACO DI MARINO

Nel ringraziarla per l’attenzione prestataci, La inviterei a conoscere meglio il proprio interlocutore e a chiarire meglio la sua veste: noi chi? Parla come partito o come collega e se parla come collega posso conoscere la sua limpida informazione riguardo Cotral?
Ovviamente ho risposto per quanto mi concerne e non entro nel merito delle altre domande mono corda rivolte agli altri due soggetti. 

Cordiali saluti
Chiara Rai

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