Anguillara: Pasqua senza acqua a Ponton dell'Elce

 

di Silvio Rossi


ANGUILLARA (RM) – Quella appena trascorsa può certamente essere definita una Pasqua di passione per i cittadini di Ponton dell’Elce, quartiere periferico di Anguillara Sabazia, costretti a vedere i propri rubinetti miseramente asciutti. Le interruzioni del servizio idrico, in questo mese di aprile, sono praticamente continue. Sia la sera del sabato che la mattina di Pasqua i cittadini di Ponton dell’Elce sono stati costretti a chiamare numerosi il numero di emergenza. Paradossalmente l’unico giorno in cui il servizio non ha avuto défaillance è stato giovedì 13 quando, tra una serie di indecisioni, è stato annunciato sul portale comunale che ci sarebbe stata una sospensione dell’erogazione dell’acqua dalle 8:30 alle 13:30, a causa di urgenti lavori di manutenzione. Nessuno però è stato visto al campo pozzi dai residenti, né tantomeno l’acqua è mancata.


L’acquedotto di Ponton dell’Elce è certamente uno dei servizi più critici nel comune.
Solo il mese scorso è stata emessa un’ordinanza di non potabilità, della durata di quindici giorni (dal 16 fino al 31 del mese di marzo), senza l’indicazione della ragione per cui l’acqua non sarebbe stata potabile (superamento di uno dei parametri chimici o batteriologici), e senza che, per molti dei giorni suddetti, si palesasse qualche operaio comunale o della ditta che ha la manutenzione dell’impianto per i lavori indicati.


Una soluzione era stata promessa, dalla precedente amministrazione. Durante i lavori di realizzazione dell’acquedotto Acea a servizio delle condotte Arsial su via di Tragliatella, avrebbe dovuto essere realizzato un allaccio verso il campo pozzi di Ponton dell’Elce, per miscelare l’acqua del pozzo con quella fornita dall’azienda romana, diminuendo il carico sul potabilizzatore. Ma nella realizzazione dei lavori dell’acquedotto non è stato dato seguito a quanto fatto credere ai cittadini.

 

Critico verso l’amministrazione è l’ex vicesindaco Giovanni Chiriatti, residente nel quartiere, che ha dichiarato: “Avevo posto l’acquedotto di Ponton dell’Elce tra i punti di cui mi sarei occupato, perché da anni conosco le problematiche che lo affliggono. Ma nel momento che sono stato estromesso, sono stati estromessi anche i propositi nei confronti del quartiere, come l’acqua, le strade che non vengono più manutenute, il centro sportivo, ormai all’abbandono, e la sicurezza su cui non si sta facendo nulla. Avevo subito verificato la disponibilità dei 160.000 euro della Regione per avviare in tempi brevissimi i lavori della nuova cisterna e dell'analisi delle perdite”.


Dopo alcuni giorni in cui l’acqua sembrava essere tornata “abbastanza” regolare, come arriva il fine settimana, ecco di nuovo poca pressione, rubinetti a secco e persone di Ponton dell’Elce che si lamentano sui gruppi Whatsapp e su Facebook. Solo nella giornata di ieri, ben quattro volte i rubinetti in molte strade non erogavano nulla. Eppure, come affermano diversi cittadini, non siamo ancora nel periodo più caldo, giardini e orti non vengono annaffiati, motivo per cui la preoccupazione per la situazione dei prossimi mesi aumenta.
Abbiamo provato a seguire i lavori che sono stati svolti al campo pozzi in questi giorni, effettivamente c’era una vettura con degli operai. Non sappiamo esattamente quale fosse il loro compito. Certo però, se la cura dell’impianto è simile al decoro dell’area circostante, i cittadini di Ponton dell’Elce hanno poco da rallegrarsi




Anguillara, libertà di stampa: donato al Comune il Pannello della Memoria

 

di Simonetta D'Onofrio


ANGUILLARA (RM) – Durante l'ultima puntata del web talk "Officina Stampa" abbiamo parlato della libertà di stampa, dei giornalisti vittime della mafia, di quanti hanno subito denunce pretestuose, per cercare di far tacere la loro voce e la loro penna.

Per cercare di mantenere alta l’attenzione
su un argomento che rischia di non coinvolgere l’opinione pubblica, è venuto a parlarne Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno per l’Informazione, un osservatorio nato da Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) e Ordine dei Giornalisti per tutelare quanti hanno subito minacce e intimidazioni.


L’ultima iniziativa, in ordine di tempo, è stata la realizzazione di un pannello della memoria, con i nomi e i volti di 28 giornalisti uccisi dalla mafia o in zone di guerra. Il pannello è stato già donato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ai presidenti delle due camere, a molti enti pubblici, scuole, comuni. Il prossimo 20 Aprile verrà donato al Comune di Anguillara Sabazia, presso la Biblioteca Comunale, alla presenza di alcune classi delle locali scuole. L’assessore al Turismo e alla Cultura del Comune di Anguillara Sabazia, dottoressa Viviana Normando, che a causa di un impegno istituzionale non ha potuto essere presente durante la diretta di Officina Stampa, ha rilasciato al nostro quotidiano  una video intervista congiunta con il dottor Spampinato.
 




Anguillara, manifestazione pro lago Bracciano: il Comune non rilascia autorizzazione

 

Red. Politica
 
ANGUILLARA  – (RM)
– “Quello che è accaduto in queste ultime 48 ore ad Anguillara è estremamente grave perché, oltre a denigrare il nostro territorio, umilia l’impegno messo in campo dal ‘Comitato di difesa del bacino lacuale Bracciano-Martignano’ nella lotta a difesa del Lago di Bracciano.

La manifestazione in programma domani ad Anguillara Sabazia non ha ricevuto l’autorizzazione da parte dell’Amministrazione cinquestelle: se il Comitato apartitico e indipendente, ha utilizzato, con stile e savoir-faire, toni laconici per comunicare l’annullamento dell’iniziativa, noi abbiamo il dovere di chiarire come stanno effettivamente le cose. La sindaca Anselmo, coadiuvata dal sindaco ombra Piccioni, appellandosi a fantomatici e capziosi cavilli burocratici, non ha concesso il permesso di organizzare la manifestazione pro lago. Una decisione che testimonia come le Amministrazione locali pentastellate  siano un vero e proprio braccio armato dei poteri forti e, in questo caso, della Raggi e di Acea. La sindaca grillina di Anguillara, invece di accogliere l’invito a partecipare a quella che sarebbe dovuta essere una manifestazione apartitica e civile, partecipata da tutti quei cittadini preoccupati per le gravi condizioni del lago, da soldatina leale ha preferito dire «obbedisco» alla coppia Grillo/Raggi privilegiando gli interessi dei privati a quelli della collettività. Privilegiando gli interessi di Acea che, di fronte a una situazione che rischia di sfociare in un realistico disastro ambientale, si è limitata in questi ultimi giorni a presentare un piano interventi approssimativo che, peraltro, non fa alcun cenno né alla realizzazione di nuove opere nel nostro territorio né alla fondamentale e immediata sospensione del prelievo delle acque. La mia solidarietà, dunque, non va solo al  “Comitato di difesa del bacino lacuale Bracciano-Martignano”, che invito a non desistere dall’impegno profuso in questi mesi, ma anche a tutti quei cittadini pronti a scendere in piazza per difendere quel simbolo storico e ambientale che non possiamo far morire a causa dell’arroganza della Casaleggio Associati”. Ha detto il deputato PD, Emiliano Minnucci, commentando la decisione del Comune di Anguillara Sabazia di non autorizzare la manifestazione in programma domani nel Comune sabatino.


LA REPLICA DELLA SINDACA DI ANGUILLARA

 

LA RISPOSTA DELL0ON. EMILIANO MINNUCCI




Anguillara: tripla poltrona per il consigliere De Rosa

 

di Silvio Rossi

 

ANGUILLARA (RM) – Immaginiamo che in un comune il consigliere comunale con delega alla Scuola, il presidente del consiglio di circolo e il presidente della commissione mensa volessero giocare una partita a carte, dovrebbero trovare una quarta persona per non essere costretti a giocare “col morto”.

Ad Anguillara Sabazia, invece, l’unico gioco possibile in questo caso è il solitario. Perché le tre cariche, che rappresentano interessi antitetici tra loro, sono tutte rivestite dal consigliere comunale Massimiliano De Rosa. E così potremmo immaginare che, quando il presidente del Consiglio di Circolo ha bisogno di conferire con il Consigliere che ha la delega alla Scuola, venga montato nel suo ufficio un grande specchio per permettergli di farsi una domanda, e come insegna Marzullo, di darsi una risposta.
Il risultato di questa multipla assegnazione di ruoli in capo allo stesso soggetto provoca, nel momento in cui un genitore della scuola avesse un dubbio sulla regolarità dei servizi offerti, l’incertezza su chi fornisca la risposta alle legittime domande.
Poniamo come esempio che una madre ponga dei dubbi rispetto al menù offerto alla mensa scolastica, problema realmente posto alcuni giorni fa, nel momento in cui il presidente della commissione mensa risponde, agli occhi del suo interlocutore, risulta difficile comprendere chi è che afferma certi principi, se la voce della commissione mensa, del consiglio di circolo o del comune.
Stigmatizza questo comportamento il capogruppo del PD in comune Silvio Bianchini, che afferma: “Ho denunciato questa cosa in Consiglio Comunale sull'approvazione del Regolamento commissione mensa, dove hanno modificato l'art.3 che proibiva il cumulo con altre cariche elettive”.
Ci ricorda Bianchini che negli anni scorsi sia la consigliera Vanessa Roghi, che era nel Consiglio d’Istituto del Comprensivo San Francesco, sia il consigliere Roberto Finocchiaro, che aveva l’incarico di medico nell’asilo nido, hanno lasciato i loro incarichi presso le strutture scolastiche subito dopo le elezioni, e come anche la sindaca Sabrina Anselmo ha dato le dimissioni dagli organi collegiali scolastici di cui faceva parte.
“Oltretutto – continua Bianchini – il consigliere De Rosa ha la delega proprio alla Scuola, cosa che rende ancora più incompatibile il suo ruolo nel consiglio di circolo e nella commissione mensa. Questi sono i personaggi che lottano contro le poltrone”.
Forse sarebbe il caso che la sindaca, per evitare ulteriori polemiche, chieda al consigliere, coerentemente con quanto fatto da lei stessa, di scegliere se continuare a ricoprire le cariche in commissione mensa e in consiglio di circolo, oppure di continuare a porre la sua attenzione al sistema scolastico unicamente dallo scranno del palazzo baronale.




Anguillara, acquedotto Ponton Dell'Elce: ritorna l'ordinanza di non potabilità

 

Red. Cronaca


ANGUILLARA (RM) – Di nuovo acqua dichiarata non potabile nel quartiere di Anguillara di Ponton Dell'Elce. Questa volta la causa che ha portato ieri il sindaco di Anguillara ad emettere l'ordinanza di non potabilità è da ricercarsi nella manutenzione straordinaria del pozzo n. 4 che a causa di problemi meteorici ha presentato delle anomalie funzionali, tale da non rendere depurata l'acqua destinata al consumo umano. Dal Comune di Anguillara fanno sapere che dalle ore 15.30 di ieri e per tutta la durata dell’ordinanza, in prossimità del pozzo, è presente una cisterna comunale con acqua potabile ad uso della popolazione.


Solo lo scorso 13 ottobre l'amministrazione sabatina aveva rilevato "Un non adeguato trattamento dell’acqua da distribuire" dopo che le analisi chimiche, effettuate dall'Arpa Lazio sull'acquedotto di Ponton dell'Elce, evidenziavano il superamento dei limiti di arsenico ammessi per legge nell'acqua pari a 10hg/L. con la conseguente emissione dell'ordinanza del sindaco di divieto d'uso potabile. Dal Comune di Anguillara lo scorso mese di luglio si era deciso di affidare il servizio di manutenzione ordinaria dell’impianto di trattamento acqua e potabilizzazione di “Ponton dell’Elce”, precedentemente svolto dalla ditta Zilio, alla ditta Culligan italiana S.p.a. fino alla data del 30 settembre 2016. Alla scadenza contrattuale gli amministratori non procedevano  a un nuovo affidamento del servizio, a mezzo di una nuova gara di appalto, a causa di "varie situazioni organizzative (accesso ai capitoli di spesa, abilitazione portale ANAC)" e chiedevano alla Culligan italiana S.p.a., per motivi di carattere igienico sanitario, di non interrompere ed allo stesso tempo garantire la continuità del servizio scaduto in data 30/09/2016. Evidentemente l'appello degli amministratori non è stato raccolto dalla ditta in quanto il 13 ottobre la Asl Rm4 inviava una nota al Comune di Anguillara a seguito della quale il primo cittadino emetteva l'ordinanza di divieto di uso potabile dell'acqua proveniente dall'acquedotto di Ponton dell'Elce.  Così, lo scorso 2 novembre, l'amministrazione comunale di Anguillara decideva di regolarizzare il periodo trascorso con la ditta Culligan italiana S.p.a.  al prezzo di 0,160 euro per ogni metro cubo di acqua trattata e di affidare alla stessa ditta e alle stesse condizioni contrattuali applicate da luglio a settembre il servizio di manutenzione ordinaria dell’impianto di trattamento acqua e potabilizzazione di “Ponton dell’Elce” fino al 31 dicembre 2016 mettendo in bilancio come costo la presunta somma di 18.000,00 euro.
 




Anguillara, caso portavoce: dopo la stampa anche l'Ordine dei Giornalisti chiede chiarimenti al Comune

 

di Red. Politica

ANGUILLARA (RM) – Lo scorso 29 gennaio su questo quotidiano venivano chiesti chiarimenti al sindaco di Anguillara in merito alla vicenda 'assunzione' della sua portavoce. Risultava infatti che contrariamente a quanto disposto dalla Legge, la portavoce svolgeva simultaneamente all'attività di comunicazione istituzionale anche attività giornalistica per un quotidiano locale della zona. Oltre al nostro quotidiano la questione veniva messa in risalto anche da altri giornali che a loro volta evidenziavano la questione chiedendo spiegazioni al sindaco di Anguillara Sabazia.


Le richieste della stampa, però, non hanno trovato nessun tipo di riscontro da parte del sindaco pentastellato tantomeno dell’amministrazione comunale, anzi, le uniche dichiarazioni comunali sono state tese alla delegittimazione di chi chiedeva spiegazioni.

Eppure questo è un caso dove le interpretazioni non hanno motivo di esistere, la legge parla chiaro:
“Il portavoce, incaricato dal medesimo organo, non può, per tutta la durata del relativo incarico, esercitare attività nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, della stampa e delle relazioni pubbliche”. Non sono previste deroghe, non ci sono eccezioni, e neanche si può affermare che il Comune di Anguillara non fosse al corrente della norma, dato che la stessa era esplicitamente richiamata, parola per parola, nel bando pubblico che ha dato il via alla selezione.

Oltre alla stampa locale, il problema del portavoce, però, è giunto anche agli organi nazionali,
tanto è vero che ci giunge nota che l’ordine dei giornalisti nazionale, per voce del suo gruppo coordinamento uffici stampa, ha chiesto chiarimenti all'amministrazione  comunale, intimando di adottare al più presto i necessari provvedimenti al fine di rimuovere le violazioni di legge evidenziate. Una richiesta che, indubbiamente, conferma le nostre preoccupazioni.

Crediamo che a questo punto, se la sindaca ha preferito ignorare le nostre istanze, non possa mantenere il silenzio che ha utilizzato nei nostri confronti. L’ordine dei Giornalisti, inoltre, insiste sulla doppia violazione di legge, confermando come la collaborazione con la testata giornalistica della portavoce è “in aperta violazione della normativa vigente che stabilisce possano scrivere presso testate giornaliste solo persone iscritte all’Albo dei Giornalisti”.

Potrà essere questa la volta in cui l’amministrazione comunale deciderà di spiegare se le norme sono state rispettate, invece di ignorare le segnalazioni, come già avvenuto in passato?
 




Anguillara, Piano regolatore: ecco cosa è successo


di Silvio Rossi

ANGUILLARA (RM) – Dopo la bocciatura, da parte del Comitato Tecnico regionale, delle controdeduzioni al PRG espresse dal Consiglio Comunale di Anguillara Sabazia nella seduta del 2 febbraio scorso, sono numerosi i commenti negativi sull’operato della giunta comunale.

Tra i messaggi di sdegno e di scherno che hanno accompagnato la bocciatura dell’atto, tabella dei giornali locali, comunicazioni da parte dell’ente, che ha definito “gretto” il comitato tecnico, abbiamo cercato di sentire l’opinione di chi, le stesse osservazioni avanzate dall’organismo regionale, le ha avanzate proprio nella sede del consiglio comunale, l’unico consigliere presente per le opposizioni, a causa dell’incompatibilità dei suoi colleghi, il candidato sindaco del centrodestra Antonio Pizzigallo alle trascorse elezioni di giugno 2016.

Leggendo quanto riportato sui giornali locali, la bocciatura della delibera comunale ha avuto tra le ragioni l’incompatibilità del capo area economico e la mancanza delle relazioni tecniche. Le stesse cose che lei ha portato in consiglio comunale. Possiamo parlare quindi di bocciatura annunciata?
Questa è l’ennesima farsa di questa amministrazione pentastellata, che prepara gli atti senza la dovuta documentazione e la dovuta competenza. È chiaro che il piano regolatore o meglio, le controdeduzioni alla variante, portate avanti dall’amministrazione non potessero essere accettate minimamente e dovessero essere rispedite al mittente. Perché c’era innanzi tutto il problema della legittimità della delibera, visto il conflitto d’interesse che coinvolgeva il capo dell’area economico finanziaria, ma poi mancavano tutte le relazioni di accompagnamento, come la relazione geologica, la relazione tecnica, e anche una descrizione più dettagliata delle novità.

Queste cose sono state anche oggetto di una pregiudiziale

Assolutamente sì, è una delibera che non poteva essere portata, una delibera di filosofia. Io avevo invitato i consiglieri di maggioranza a riflettere sull’esprimere un voto favorevole su una delibera che sapeva tanto di filosofia. Hanno costruito un fantomatico piano strategico che non si sa in realtà cosa sia, ma ancor di più tecnicamente, è vero che la variante prevedeva la riduzione di un numero consistente di metri cubi, ma è anche vero che erano state inserite delle zone in aree assolutamente ultra vincolate, con tre quattro vincoli, che non potevano in nessun modo essere approvate dalla Regione, che evidentemente ha interpretato questo come una nuova variante, che aveva quindi bisogno di essere ulteriormente studiata.

Si può parlare di un parallelo tra la vicenda Stadio della Roma a Tor di Valle e la variante di Anguillara?
Certamente. Anche perché quella vicenda che adesso sembra realizzare un momento di vittoria del Movimento Cinque Stelle, in realtà rischia di sgonfiarsi completamente quando all’atto pratico si andranno a delineare gli aspetti sia della cubatura che dei servizi.

Durante la campagna elettorale lei disse che in caso di sua vittoria, il Piano Regolatore sarebbe stato approvato, ma poi si sarebbe dovuto intervenire sullo stesso con gli strumenti attuativi. Cosa si sarebbe potuto fare che invece non è stato fatto?
La variante al piano regolatore approvata anni fa, prevedeva fra gli strumenti attuativi la possibilità di realizzare dei compartimenti, delle aree, garantendo una parte di servizi consistente, oltre alla parte naturalmente abitativa, e questo comporta la possibilità per il comune di controllare e di regolamentare area per area ciò che viene edificato. Dato che quando si parla di piano regolatore si fa un lavoro sostanzialmente teso a programmare gli anni a venire, per i prossimi 15 o 20 anni, se ci rendiamo conto che il precedente era prima dell’Ottanta, ci vuole quindi molto tempo per preparare un piano, bisogna ragionare nell’ottica dell’espansione della città garantendo sicuramente un equilibrio fra edilizia abitativa e servizi, ma questo non vuol dire bloccare l’economia come invece è stato fatto qui ad Anguillara.

Con questo passaggio, chi è che ne pagherà le conseguenze?
Io penso che adesso non ci sia altra soluzione che approvare il piano regolatore, e questo vuol dire una ripresa dell’economia perché si potrà finalmente cominciare a riattivare tutte quelle piccole imprese che sono state ferme per tanti anni, e hanno vissuto la crisi in maniera decisamente profonda.

La bocciatura avrà conseguenze sulla giunta di Anguillara?

Francamente io ritengo che se sommiamo tutte le nefandezze compiute da questa amministrazione, dovrebbero dimettersi tutti quanti. Mi rendo conto tuttavia che questa è un’ipotesi assolutamente al di la da venire, per diversi motivi. Indubbiamente l’assessore Piccioni che ha perorato questa soluzione cercando di giustificarla, ma con atti assolutamente non adeguati alla situazione, ne esce sensibilmente ridimensionato. Questa respinta fra l’altro così repentina della Regione, vuol dire che il Comitato Tecnico si è immediatamente reso conto delle difformità che c’erano in questa delibera, quindi non ha neanche atteso alcuni giorni, credo che sia un record in assoluto. Dicevo che l’amministrazione ha compiuto tanti di quegli atti sbagliati, che ha dimostrato un’assoluta incapacità a governare estremamente preoccupante, non tanto per il presente quanto per il futuro. Se vuole le elenco alcuni di questi aspetti, dal dimissionamento degli assessori presentati durante la campagna elettorale, ai capi area che sono costretti a fuggire dopo 15/20 giorni, alcuni con le lacrime agli occhi, altri che dichiarano anche pubblicamente di essere stati minacciati e vanno via, come il capo area economico finanziario, all’assoluta mancanza di azione su progetti che vengono dal passato, come la Anguillara Cesano o la Piscina.
 




Anguillara, pienone per il Carnevale dei Fuorilegge

 

di Silvio Rossi

 

Una bella serata, all’insegna dell’allegria, della partecipazione di tutti, superando le divisioni del resto dell’anno. Questo in genere è il senso del carnevale, una tradizione che si ripete in tutto lo stivale da tempo immemore.
Tradizione che da alcuni anni è tornata ad Anguillara, gettando le basi per una festa che finalmente cerca di superare le polemiche che, normalmente, non abbandonano mai le occasioni conviviali. Questa volta invece, sembra che la sfilata dei carri sia piaciuta proprio a tutti, grandi e bambini.
Buono l’afflusso di folla, che ha atteso l’arrivo dei carri partiti dalla Stazione, fino verso le 23, dato che durante il tragitto il clima festivo rendeva le pause un pochino più lunghe del previsto, ma nessuno si è lamentato, anzi, possiamo dire che è stata l’occasione per confermare che più è
Notevole il numero di carri, alcuni di discreta fattura, molte le persone mascherate che hanno atteso l’arrivo dei mezzi lungo l’anguillarese per raggiungere piazza del molo, dove in una sorta di piccolo sambodromo fronte lago, si è ballato fino a tarda notte.
Tra i carri, notevole il Saloon “Sanbiagios”, con ovvio riferimento al partono cittadino, i due galeoni pirati, due carri dedicati al Brasile, con un Cristo Redentore ottima copia della statua gigante del Corcovado, un carro del Paese delle meraviglie, con un grande Stregatto luminoso. Non è mancato il carro con tema politico, un Trump con tanto di muro per fermare l’arrivo dei trevignanesi/messicani.

Una menzione particolare al carro realizzato a Ponton dell’Elce: “Ci tenevamo a dimostrare che anche noi facciamo parte di Anguillara, e partecipare a questa grande festa, con un carro apprezzato da molte persone ne è stata la dimostrazione – ci dice uno dei volontari – Non è stato facile, fino a pochi giorni fa non eravamo sicuri di riuscire a portare il carro fino a Anguillara, per fortuna il comandante della polizia locale ha preso a cuore la nostra iniziativa, e ha garantito personalmente il trasporto in sicurezza del galeone fino alla partenza del corteo”.
Nato una quindicina di anni fa, il carnevale di Anguillara è partito i primi anni senza un riconoscimento comunale (da lì il nome di “Carnevale dei fuorilegge”). Dopo alcuni anni in cui non si è riusciti a organizzare i carri, nelle ultime stagioni alcuni gruppi di cittadini hanno ripreso a costruire carri allegorici, con ottimi risultati.
L’appuntamento sarà per il prossimo anno, con nuovi carri che, come tradizione impone, avranno il compito di superare in bellezza quelli precedenti




Anguillara, comitato di quartiere 9: quella riunione per pochi intimi


di Simonetta D'Onofrio

 

Se i comitati di quartiere sono l’espressione della democrazia partecipata, la riunione avvenuta qualche sera fa nella casa comunale di Colle Sabazio, organizzata dal Comitato di Quartiere 9, con l’annunciata presenza del sindaco, è stata la sconfitta di tale progetto, vista la scarsa partecipazione della popolazione, una ventina di persone in tutto, delle quali la metà hanno espresso posizioni fortemente critiche sull’operato dello stesso. La scarna conta dei presenti non può non essere considerata un flop. Convocazione pubblica di tutti gli abitanti del Quartiere n°9, effettuata da un direttivo evidentemente poco convincente, considerato che anche la metà dei componenti dello stesso erano in altre faccende affaccendati. 

All’ultimo momento la sindaca è stata sostituita dall’assessore Piccioni, il quale sembra non aver soddisfatto le richieste di alcune persone, che hanno instaurato un confronto dialettico abbastanza aspro, maldigerito dall’amministratore, tanto da essere costretto più volte ad alzare la voce e a battere i pugni sul tavolo per rafforzare le proprie tesi. “Io chiedevo il motivo per cui l’acqua esce marrone dai rubinetti, e lui urlava ma non forniva mai risposte”, ci ha confidato uno dei presenti al termine dell’assemblea.

A peggiorare il risultato finale, c’è stato un clima da stadio, mal gestito da una presidente che non ha dimostrato di essere in grado di saper condurre il confronto. Alcuni presenti chiedevano al referente dell’amministrazione di capire come fosse stato possibile utilizzare la stessa struttura pubblica da una “fantomatica” associazione (da nessun parte si hanno contezza del codice fiscale, del nome delle figure direttive, della sede legale) per cene a pagamento, tornei di briscola, burraco e anche come sala bingo, e di capire quali siano i legami tra la stessa associazione e il Comitato di Quartiere, poiché in molte di queste iniziative i due nomi sono apparsi affiancati.

Una polemica, quella sulla destinazione del centro, che potrebbe vedere la parola fine con l’intenzione, annunciata dall’assessore, di destinare la struttura per le situazioni di difficoltà presenti nel territorio comunale. Bisogna però a questo punto sapere quali saranno i criteri d’individuazione dei soggetti preposti a operare nel locale, chi potrà usufruire dei servizi, se potranno convivere più soggetti con progetti diversi. Su questi punti sarà probabilmente il caso che il sindaco e l’assessore ai Servizi Sociali organizzino un incontro pubblico ad hoc.

Anche la discussione che si è sviluppata durante l’assemblea ha dimostrato come, sul piano della divisione dei quartieri, siano stati fatti, negli anni scorsi, errori madornali. Alcuni anziani presenti nel locale non riuscivano a comprendere la presenza, lì a Colle Sabazio, delle persone di Ponton dell’Elce. La costruzione del “Quartiere nove” è un’operazione di fusione a freddo, non riuscita, di due realtà diverse tra loro. Il quartiere nove non è un’identificazione topografica. È un mostro transgenico partorito dalla fantasia dell’ex delegato ai quartieri, Secondo Ricci, che ha fagocitato senza digerire i quartieri preesistenti, che non riescono a riconoscersi nella nuova realtà.

Durante l’incontro, alcuni cittadini hanno contestato anche le modalità di svolgimento delle elezioni del direttivo, condotte a ridosso delle consultazioni amministrative, con candidati che erano presenti sia nelle liste comunali che in quelle del comitato. “Il problema maggiore è che hanno fatto votare per il direttivo in coincidenza con il referendum consultivo sulle cave. Molte persone sono venute qui per le cave, e poi si sono ritrovate anche una scheda con un nome da barrare. Se non ci fossero state le cave non avrebbero mai raggiunto il numero perché le elezioni fossero valide”, si sfoga un cittadino.
Il nervosismo degli organizzatori è apparso evidente durante alcuni screzi, provocati principalmente da una persona presente in sala, che ha iniziato a cercare di zittire chiunque criticasse, rivolgendosi direttamente a chi prendeva la parola anche con toni minacciosi.
A giorni è stata convocata una nuova assemblea del quartiere. Ci troviamo davanti a una ripetizione di assemblee quasi bulimica. Speriamo che le ripetute convocazioni non siano un aumento di quantità per compensare l’assenza di qualità.




Anguillara, concessioni agli stabilimenti balneari sul lago di Bracciano: presto che è tardi

 

Redazione

 

ANGUILLARA (RM) – Con tutta probabilità i gestori degli stabilimenti di Anguillara a Vigna di Valle e Martignano non potranno aprire le loro attività per la prossima stagione. Il problema è stato discusso nel corso della trasmissione web Tv OFFICINA STAMPA condotta dalla giornalista Chiara Rai con ospiti il presidente di Anguillara Svolta Sergio Manciuria, Carlo Franco presidente dell’associazione gestori di Vigna di Valle e Massimiliano Necci operatore turistico di Martignano.


Manciuria ha parlato di quanto le spiagge di Vigna di Valle e Martignano siano bellezze naturali a vocazione turistica e di quanto sia importante firmare la petizione per cercare di limitare la captazione dell’acqua da parte di Acea che rischia di compromettere l’ecosistema lacustre, dato che il livello del lago di Bracciano subisce un continuo abbassamento: “Senza il lago – ha detto Manciuria – gli operatori non avrebbero modo di esistere e se non si blocca questa frenetica aspirazione dell’acqua, rischiamo di perdere un patrimonio naturalistico con un danno ambientale senza precedenti”.

 

Per quanto riguarda i gestori, Manciuria ha ribadito che il tempo stringe e che AnguillaraSvolta sta dando non solo sostegno politico ma anche tecnico ai gestori attraverso la presentazione di istanze e progetti che potrebbero essere presi in considerazione ai fini della riapertura della stagione balneare nella legalità.


Carlo Franco ha fatto presente la situazione dei gestori a Vigna di Valle: “Sono 20 che anni abbiamo presentato regolare domanda alla Regione Lazio per la concessione demaniale ma le nostre istanze sono rimaste sempre senza una risposta. Di recente, sono arrivati alcuni dinieghi a seguito di un blitz della scorsa estate, avvenuto esattamente a luglio: Sono venuti i Vigili insieme all’Ardis per accertare una situazione che di fatto conoscevano tutti. Hanno trovato tutti gli stabilimenti aperti benché sapessero che da anni i gestori si trovano lì in questa situazione di incertezza perché alle domande di concessione degli arenili demaniali non sono mai susseguite risposte. Di fatto, secondo loro dopo 20 anni siamo comunque degli abusivi che non hanno diritto a stare lì”.


Necci ha illustrato la situazione di Martignano: “Il discorso è differente a Martignano ma solo sotto il profilo tecnico: anche su di noi pesa l’incertezza del futuro. Noi operatori a Martignano non risultiamo proprio agli atti: si tratta di una negligenza che va avanti da oltre 30 anni. Il fatto è che vorremmo risolvere il problema non essere il problema. Quattordici anni fa, scelsi di andare ad Anguillara perché aveva una vocazione turistica naturale ma vedo che non c’è l’intenzione di rilanciare un turismo lacustre. Noi vogliamo far parte della soluzione del problema, lo ripeto e vorremmo che si aprisse al più presto un tavolo di concertazione”.


Alessio Vallerga direttore di Terzo Binario (www.terzobinario.it) è intervenuto con un importante contributo sulla questione: “In tema di arenili su Anguillara insiste una problematica che rimane ancora irrisolta da anni – ha detto Vallerga – a differenza del lago di Albano dove la concessione ai gestori degli stabilimenti è avvenuta grazie alla sinergia tra Regione e Comune. Il problema dell’occupazione degli arenili è una tematica molto sentita perché il lago è molto frequentato soprattutto in estate. Anni fa, bisognava adeguarsi a piani regionali e nonostante si siano succedute diverse amministrazioni nel tempo ancora non si è riusciti a sbloccare questa situazione”.


In questi giorni si avranno novità rispetto la posizione del Comune di Anguillara che potrebbe essere un ottimo interlocutore con la Regione per risolvere la questione delle concessioni. L’auspicio è che avvenga quello sblocco burocratico e istituzionale tanto atteso. 

 

PER VEDERE L'INTERVISTA A SERGIO MANCIURIA, CARLO FRANCO E MASSIMILIANO NECCI PORTARE IL CURSORE DEL TEMPO AL MINUTO 49




Anguillara, giunta 5 Stelle e trasparenza: macigno sugli amministratori

 

di Simonetta D'Onofrio

 

ANGUILLARA (RM) – Mancata comunicazione, sul portale istituzionale di Anguillara, dei dati obbligatori per legge relativi i titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di Governo e i titolari di incarichi dirigenziali. 

 

Questo quanto denunciato dal Presidente dell’associazione AnguillaraSvolta Sergio Manciuria, che ha presentato un esposto al responsabile comunale dell'anticorruzione e all'Anac di Raffaele Cantone dove evidenzia la totale mancanza di trasparenza da parte della sindaca Sabrina Anselmo, la vice sindaca Sara Galea, il consigliere di maggioranza Ernesto Liberati, l'assessore Viviana Normando, l'assessore Marianna Casali, l'assessore Andrea Piccioni, il consigliere di maggioranza Maria Letizia Menghini, il consigliere di maggioranza Massimiliano De Rosa, il consigliere di maggioranza Alessio Pistola, il consigliere di maggioranza Barbara Esposito, il consigliere di maggioranza Giuseppe Gasperini, il consigliere di maggioranza Massimo Pierdomenico e il consigliere di maggioranza Consigliere Antonio Fioroni dopo che sono trascorsi inutilmente i 90 giorni dalla proclamazione degli eletti, come previsto dalla legge, per la pubblicazione dei dati relativi l'atto di nomina o di proclamazione, con l'indicazione della durata dell'incarico o del mandato elettivo; i curricula, i compensi di qualsiasi natura connessi all'assunzione della carica; gli importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici; i dati relativi all'assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, ed i relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti; gli altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e l'indicazione dei compensi spettanti; le dichiarazioni di cui all 'articolo 2, della legge 5 luglio 1982, n. 441, nonché le attestazioni e dichiarazioni di cui agli tabella 3 e 4 della medesima legge, come modificata dal presente decreto, limitatamente al soggetto, al coniuge non separato e ai parenti entro il secondo grado. 


Sembra quindi che la trasparenza, tanto sbandierata prima del voto, non sia stata rispettata dall’attuale giunta pentastellata di Anguillara dopo aver occupato gli scranni del palazzo baronale. Eppure, della trasparenza, si era fatta una bandiera su cui il Movimento Cinque Stelle di Anguillara, e non solo, aveva costruito la sua campagna elettorale alle scorse amministrative.

A rendere ancora più singolare questa vicenda il fatto che subito dopo l’esposto, sul portale del comune di Anguillara sono apparsi i curricula degli amministratori che manifesterebbero però alcune incongruità.
Nella pagina della sindaca Anselmo, per esempio, viene indicato: “Nei precedenti lavori ho affinato la mia capacità di guidare team, avendo ricoperto ruoli di responsabilità e gestione del personale”. Tali esperienze, però, non vengono inserite nel curriculum formato Europass in cui l’unica esperienza professionale indicata è la proprietà di un negozio di abbigliamento, del quale viene segnalato l’inizio e non la fine (riportata invece nella pagina sul sito). Non sappiamo se le esperienze dichiarate nella pagina di presentazione, e non riportate nel curriculum siano state effettivamente parte del bagaglio professionale della sindaca, in ogni caso, ciò dimostrerebbe che i curricula inseriti dopo l’esposto presentato all'Anac siano stati realizzati in maniera frettolosa.