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Ferrovia Roma-Viterbo a rischio chiusura. I Pendolari: “Siamo ai titoli di coda”

Da un lato le soppressioni e i ritardi giornalieri, dall’altra la minaccia
dell’ANSF di sospendere il servizio
ferroviario. In mezzo il destino della ferrovia regionale Roma-Viterbo e, di conseguenza, quello dell’utenza. “Siamo ai
titoli di coda”, tuonano il Comitato
Pendolari RomaNord
e l’associazione TrasportiAmo
in un comunicato congiunto, “il 31 ottobre, mentre si riuniva l’Osservatorio di Vigilanza, composto da Regione Lazio, Atac e i Sindaci dei Comuni, per analizzare le problematiche
riferite alla ferrovia, plurisegnalate dal Comitato e dall’Associazione,
l’Agenzia già cavala la mannaia da almeno
15 giorni
”.  

È bastata una rapida occhiata al verbale della seduta, pubblicato in primis dal Comune di Morlupo, per innescare la reazione
perentoria. Specie quando dice, al primo punto, che “l’attuazione della
proposta di nuovi orari è rimandata a seguito delle comunicazioni di ANSF”. Insomma,
ci vorrà ancora del tempo prima di vedere le modifiche o integrazioni al
contestatissimo orario entrato in vigore il 16 settembre, nonostante sia Regione che Atac abbiamo ricevuto a
fine agosto la proposta d’orario alternativa – e fattibile – avanzata Comitato
e dell’Associazione stessi, “costruita seguendo le Direttive dell’Agenzia e
volto a efficentare il servizio e alleggerire l’uso delle navette bus”.

Comunque sia, è stato il deputato Mauro
Rotelli
a svelare la comunicazione cui fa riferimento l’Azienda capitolina,
tutt’altro che conciliante, nel corso della conferenza stampa svoltasi il 28
ottobre scorso davanti alla stazione di Viterbo.
Insieme all’assessore ai lavori pubblici Laura
Allegrini
, all’assessore alla cultura Marco
De Carolis
e ai consiglieri comunali di maggioranza (FdI) Minchella, Grancini, Buzzi e Scardozzi:“Qualora per tale tratta non vengano comunicati, entro i tempi
indicati, gli elementi richiesti, con la presente nota questa agenzia non avrà
elementi per poter ritenere presenti, sulla tratta medesima, le condizioni per
l’effettuazione in sicurezza di servizi di trasporto ferroviario. E, pertanto,
tali servizi non potranno essere
proseguiti
. Presenseremo un’interrogazione”, ha poi aggiunto l’esponente
politico, “nella quale chiederemo anche di valutare il commissariamento della ferrovia
da parte del governo e il suo passaggio a RFI”.

Un punto che preoccupa, e non da poco, Comitato e Associazione. Infatti,
cosa avrà rilevato l’Agenzia per minacciare addirittura la chisura? Di certo
qualcosa afferente la sicurezza della circolazione ferroviaria, saranno forse
le disposizioni assunte da Atac a luglio e settembre? Si vedrà. “Stiamo quindi rischiando, da un giorno
all’altro, di non veder partire più treni dalle stazioni e così diciamo addio
ai raddoppi, alle innovazioni, ai nuovi treni, ai sogni di gloria tanto
sbandierati dalla Regione Lazio nei suoi recenti incontri?”, rimarca il
comunicato. “E che ne sarà del destino dei Pendolari? Tutti con l’automobile
sulla Flaminia, Cassia e Tiberina per muoversi? Oppure tutti in autobus…Bella
prospettiva di mobilità sostenibile, nel 2019!” E ancora: “Se
dovesse accadere l’irreparabile sappiamo che il primo responsabile è l’ente
proprietario, quindi la Regione Lazio, poi viene Atac nella sua manifesta incapacità di gestire una ferrovia”.

Da qui l’invito ai Sindaci ad “abbandonare
un inutile Osservatorio, fatto ad arte (a questo punto) per tenerli buoni, e a manifestare
a fianco dei propri concittadini e pendolari perché la Ferrovia ROMANORD è patrimonio di tutti”, dando l’appuntamento
all’evento del 7 novembre ore 18 presso
il Teatro Le Sedie a Labaro. Che più
di un incontro rappresenta “un punto di partenza per farci sentire, tutti,
seriamente. La ferrovia RomaNord è patrimonio di tutti. E senza di essa si
distruggerà in pochi anni il tessuto sociale e produttivo costruito con tanto
tempo e fatica, proprio grazie alla ferrovia”.

Ma non è finita. In quella stessa lettera, l’ANSF avrebbe messo in discussione anche i provvedimenti presi sulla Roma-Lido, e questo apre un altro capitolo. Ugualmente importante. C’è inoltre da chiarire quanto riportato dal Fatto Quotidiano nell’inchiesta pubblicata ieri, 1 novembre, che riguarda il Direttore di Esercizio metroferroviario Atac, garante della sicurezza degli esercizi ai sensi del DPR 753/80. “Quando è stato nominato nel 2010”, rileva il giornalista Luca Teolato, “non aveva i requisiti per tale incarico. A sottolinearlo è l’Ustif, l’Ufficio speciale trasporti a impianti fissi del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che nel 2010, quando è stata proposta la sua nomina ha scritto, analizzando la documentazione del candidato, che il requisito della sua esperienza specifica maturata per almeno 5 anni ‘non soddisfa quanto prescritto dall’articolo 1 del Decreto Ministeriale del 15/03/1993’, riferendosi al decreto del ministro dei Trasporti su ‘Disposizioni riguardanti l’idoneità tecnico-professionale, fisica e morale dei direttori di esercizio dei servizi di pubblico trasporto terrestre e dei loro sostituti’. Il documento che rilascia il nulla osta alla sua nomina, per chi non ha potuto leggere il parere dell’Ustif, sembrerebbe redatto a regola d’arte. Questo perché il direttore generale del ministero, nelle premesse, scrive testualmente ‘visto il parere dell’Ustif’, omettendo però di specificare che il giudizio è negativo e terminando le ultime righe dell’atto con il rilascio del nulla osta ai fini della sicurezza”’.




Riqualificazione ferrovia Roma-Viterbo: tra ritardi e disagi il sindaco di Sant’Oreste convoca l’assemblea pubblica

Parte da Sant’Oreste la mobilitazione istituzionale
volta a dare un’accelerazione agli interventi di riqualificazione previsti
sulla ferrovia Roma-Civita
Castellana-Viterbo
. “Rispetto alle evidenti criticità”, esordisce la
Sindaca Valentina Pini, “avviamo un percorso
collegiale e intercomunale, aperto ai cittadini interessati, ai Comitati dei
Pendolari e ai Sindaci dei paesi della via Flaminia e del Viterbese. L’obiettivo
è di avere dalla Regione Lazio certezze
sulle tempistiche e di proporre soluzioni per mitigare i disagi attuali e
futuri”.

L’avvio del percorso lunedì pomeriggio, 19 agosto, con la seduta preliminare della “Commissione Speciale di Studio sui trasporti”, convocata dall’Amministrazione nell’aula consiliare. Oltre alla Sindaca Pini, erano presenti gli assessori Anna Cenci e Mario Falchetti, i consiglieri Andrea Diamanti, Andrea Miscia e Gabriele Salvatori, i rappresentanti del Comitato Pendolari RomaNord Fabrizio Bonanni e Rita Rossi nonché l’associazione no-profit TrasportiAmo.

L’Amministrazione di Sant’Oreste. Al cento la Sindaca Valentina Pini

“Il Comitato ha risposto all’invito del Sindaco”, precisa Bonanni, “invece da un lato la Regione Lazio, dall’assessore Alessandri al Presidente della commissione trasporti Patanè ai componenti della stessa, Novelli e Porrello, dall’altra Atac, nella persona del Direttore dell’Esercizio Nicastro, ugualmente invitati, hanno declinato: i motivi sono sconosciuti, crediamo che nemmeno abbiamo dato riscontro alla lettera, che a noi è pervenuta i primi di agosto”.

Ma il forfeit delle parti in causa, scontato e comunque assurdo, è stato, al contrario di quanto si possa pensare, il motivo trainante dell’istituzione di questa Commissione, “costituita da amministratori, comitati dei pendolari e tecnici”, ribadisce la prima cittadina di Sant’Oreste, “che ha la funzione di accendere e mantenere accesa una luce sul problema dei trasporti locali, ne dia la più ampia risonanza e porti al coinvolgimento di altre Amministrazioni locali, facendo da centro di propulsione”.

A cominciare
dalla Roma-Viterbo, asse fondamentale e sostenibile della mobilità, se messa
nella condizioni di funzionare. “La situazione del servizio ferroviario è
drammatica”, sottolinea il Comitato.  “Regione
e Azienda non sono stati reattivi nel comprendere e risolvere i disagi causati
dall’adozione delle direttive di ANSF.
Le soppressioni sull’orario ridotto sono quotidiane, il servizio sostitutivo
con bus è insufficiente, un mero palliativo estivo, tanto da costituire un
ulteriore problema, che esploderà il 16
settembre
prossimo alla riapertura delle scuole”.

“Il Comitato non può accettare”, rimbecca Bonanni, “la sostituzione del treno con il bus e il conseguente depotenziamento del trasporto su ferro per favorire quello su gomma, che influisce sulle emissioni e sul traffico veicolare della Flaminia, già notoriamente congestionata. Dobbiamo pretendere che chi deve decidere le sorti del nostro treno faccia in fretta perché anche se non ci sono i treni, Atac comunque viene ben remunerata per il suo servizio, circa 90 milioni di euro l’anno”.

Fabrizio Bonanni e Rita Rossi del Comitato Pendolari

Secondo il rappresentante del Comitato è “importante che i Comuni e i loro Sindaci premano costantemente affinché vengano avviati i lavori di ammodernamento, come ha già iniziato a fare, con questa iniziativa, quello di S. Oreste. Riguardo ai lotti dei lavori, essi sono stati aggiudicati ma sono bloccati a causa dei ricorsi; del resto non sembra che siano state fatte le pratiche di esproprio dei terreni, per il completamento delle quali occorrono dai tre ai sei mesi. Infine, bisogna tener conto del fatto che una volta affidati i lavori, occorrono dai trenta giorni ai sei mesi dopo la stipula del relativo contratto che esso diventi efficace. Da questo termine la ditta assegnataria dei lavori ha tre anni di tempo per stilare il progetto esecutivo. Bisogna poi attendere ancora che partano i lavori dopo l’approvazione del progetto esecutivo”. “È fondamentale il trasporto trasversale”, sottolinea Rita Rossi, “ovvero che debba essere integrato e potenziato il trasporto pubblico tra i singoli Comuni. I servizi attuali sono talmente carenti da questo punto di vista che, per muoversi tra due aree poco distanti in linea d’aria, si debbano intraprendere percorsi complessi, per i quali si impiega e si perde molto tempo”.

D’accordo sul
da farsi l’associazione TrasportiAmo: “La ferrovia paga i ritardi macroscopici
di Regione e Atac, la mancata attuazione di interventi mirati a elevare gli
standard di sicurezza secondo le normative recepite dall’ANSF; questo ha
comportato l’emanazione di provvedimenti stringenti all’esercizio che, di
fatto, hanno macellato l’extraurbano. Al riguardo”, annuncia, “abbiamo
predisposto un nuovo orario grafico, elaborato con personale tecnico esperto,
col quale dimostreremo che è possibile mantenere e potenziare il servizio ferroviario,
specie nelle tratte Montebello-Sant’Oreste e Civita Castellana-Viterbo, nel
rispetto di quanto dettato dall’Agenzia medesima. Lo presenteremo in Regione e
in Atac, e chiederemo il supporto delle Amministrazioni interessate, a
cominciare proprio da Sant’Oreste, sempre disponibile, e al Comitato. Il nostro
obiettivo è di aumentare la produzione (treno/Km) e l’offerta dei posti/treno nonché
di diminuire l’uso dei bus sostitutivi. È una proposta tecnicamente fattibile”.

L’associazione
inoltre, ricorda la battaglia per salvare le carrozze storiche del 1932,
assieme al Comitato TSRL – Trasporti Storici di Roma e Lazio
e alla Cooperativa ARS Onlus,
rimarcando le “potenzialità turistiche della linea”. Poi aggiunge: “non
costituisce un problema il fatto che la tratta extraurbana della RomaNord sia a
semplice binario, una dimostrazione è la Roma
Ostiense-Viterbo
(FL3) di Trenitalia,
che si presenta ugualmente a binario unico nella tratta fuori Roma. La
differenza sta nell’adozione o meno di sistemi e sottosistemi che per esempio garantiscono
il distanziamento e la marcia dei treni nonché la protezione dei passaggi a
livello”.

In chiusura della Commissione si è deciso di convocare un’Assemblea Pubblica per il 23 agosto alle ore 18.30 presso in Bunker Soratte che vedrà coinvolti i Comuni, compresi quelli della provincia di Viterbo, serviti dalla RomaNord. Invitati a partecipare il personale coinvolto nella gestione dei trasporti locali, appartenente alla Regione Lazio, al XV Municipio di Roma, alle aziende Atac e Cotral.

“Il Comitato Pendolari c’è sempre”, conclude Bonanni, “a supporto di chi vuole il bene della ferrovia e combatterà con ogni forza chi vuole depotenziare o smantellare una linea che dovrebbe essere una risorsa per il Lazio anche a fini turistici. Invece si pensa a rottamare e a distruggere carrozze storiche per far cassa. Ci vediamo presto, tutti uniti e sindaci in testa (da Sacrofano a Viterbo) per ribadire il bisogno di avere un servizio pubblico vero e non questo disservizio pubblico”.

“Riteniamo che non possiamo abbandonare i pendolari”, è il commento finale della Sindaca Valentina Pini, “che ogni cercano di raggiungere il posto di lavoro. Riteniamo ancora che tutte le misure intraprese non sono stati sufficienti per limare le criticità. Chiediamo alla Regione una risoluzione al problema, che travolgerà non soltanto i lavoratori ma anche gli studenti. Cercheremo di coinvolgere i Sindaci dell’asse Flaminia e del viterbese, coinvolti nel disagio, e la stessa Regione come interlocutore. È essenziale la partecipazione all’assemblea pubblica di venerdì 23 agosto, attraverso la quale sarà possibile dare un segnale forte a chi è deputato a dare risposte”. L’unione fa la forza.




FERROVIA ROMA NORD: ORFANA!

All’incontro, dove Atac e Regione Lazio non sono intervenuti, il Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord avrebbe voluto chiedere agli enti gestori, quale sia l’attuale  impegno economico a favore della Roma – Viterbo  e se si intende ulteriormente investire nei prossimi anni .

 

di Gabriella Resse

Riano (RM) – Incidenti e mancanza di presidio, orario in vigore, le penose condizioni di viaggio, carenza  di personale di condotta e di stazione, ritardi, treni affollati e privi di aria condizionata, mancanza di informazioni, scarsa sicurezza, coincidenze che saltano, insufficiente igiene nelle carrozze. Cosa si può desiderare di più da un servizio ferroviario locale?  Questi, sono solo alcuni dei problemi rilevati dal Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord che tramite il suo Presidente-portavoce  Fabrizio Bonanni, da alcuni anni si batte per stoppare questa escalation al degrado della ferrovia Roma- Viterbo. Una tratta che conta un bacino d’utenza intorno alle 100.000 (centomila)  unità al giorno. La seconda linea ferroviaria del Lazio più frequentata dopo la Roma – Lido.

Secondo le denunce del Comitato, Il servizio offerto, presenta standard di sicurezza, qualità ed efficienza del tutto inadeguati al soddisfacimento dei bisogni di mobilità dei cittadini residenti nei territori interessati, senza contare che la Roma -Viterbo e le relative stazioni, sono anche tristemente note alle cronache ,per i diversi incidenti ferroviari  avvenuti nei pressi dei passaggi a livello .

Ed è per questo motivo  che dopo numerosi incontri, denunce e proteste dei cittadini del Comitato dei Pendolari Ferrovia Roma Nord, si è giunti ad un tavolo di discussione.  E’ stato il comune di Riano, ad aver ospitato nella sala consiliare, il convegno organizzato dal Comitato Pendolari, al quale sono stati invitati i sindaci dei Comuni interessati, i rappresentanti delle Province di Roma e Viterbo, i presidenti dei Municipi II e XV di Roma,Cotral, ATAC (ente gestore) e Regione Lazio (ente proprietario della tratta Roma-Civita Castellana-Viterbo) per discutere i problemi raccolti in agenda .

Un agenda corposa, caratterizzata da documentazioni video, fotografiche, statistiche e testimonianze del lacunoso servizio ferroviario offerto. Purtroppo, tranne alcuni sindaci della Valle del Tevere ( tra cui Rignano, Riano, Castelnuovo di Porto, Morlupo, S.Oreste ) ed i rappresentanti di Legambiente e Comitato Barriere per Vivere ; ATAC, COTRAL, REGIONE LAZIO e COMUNE DI ROMA hanno disertato l’incontro, lasciando così molti interrogativi aperti sui problemi posti sul tavolo di discussione ed una diffusa amarezza nei convenuti all’incontro.

C’è stata però un animata serie di interventi da parte di alcuni sindaci interessati da questa tratta ferroviaria, dai quali si è potuto evincere che i problemi del servizio di traporto locale su ferro, vengono da lontano, e che gli intrecci, non sempre chiari, di competenze e responsabilità, alimentano un perenne stato di confusione/frustrazione dei cittadini e degli amministratori locali che, nonostante la buona volontà, non riescono a carpire un impegno preciso ad  Atac e Regione Lazio.

Alcune delle cose più gravi che lamenta il comitato sono:
Persistente carenza di personale.  L’ultima “rimodulazione” non ha risolto alcun problema ed i treni continuano ad essere soppressi.La diminuzione degli Agenti di Stazione. Alcune stazioni (quella di Riano su tutte) sono spesso chiuse. Tutto ciò si ripercuote sul sistema di trasporto locale e privato, scoraggiando l’uso del mezzo pubblico  a favore del mezzo privato che però incrementa traffico ,inquinamento e stress dei pendolari. Corse soppresse. Dal 7 gennaio 2014 è in vigore il nuovo orario che presenta una riduzione delle corse dei treni. Da provvisorie, le soppressioni applicate dal 23 settembre 2013 “fino a nuovo avviso” sono state rese definitive.

Violazione del diritto alla salute. Spesso la sera numerosi senzatetto bivaccano nei pressi delle stazioni, mentre altri salgono sui vagoni in condizioni igienico-sanitarie non consone. E tutto questo in presenza di un articolo del regolamento Atac ,l’Art.17 il quale stabilisce che le persone che possono arrecare danno alla salute altrui, possono essere escluse dalle carrozze dei treni. Gli evasori …, ovvero coloro che sono sprovvisti del titolo di viaggio.

E quali sono le proposte del Comitato Pendolari Ferrovie Roma Nord ?:
L’Orario. Stabilire un orario reale e certo, un riequilibrio del personale in organico e quindi più macchinisti, verificatori e agenti di stazione.
Potenziare la sicurezza dei treni, della linea e dei passaggi a livello a raso ,nonché rimozione delle barriere architettoniche.
Il Customer care. La richiesta è quella di adeguare la carta dei servizi ,fornire informazione in tempo reale, ad esempio con display informativi e orari in tutte le stazioni,  informazioni multilingua per i turisti e contenimento dei disservizi durante gli scioperi.
All’incontro, dove Atac e Regione Lazio non sono intervenuti, il comitato avrebbe voluto chiedere agli enti gestori, quale sia l’attuale  impegno economico a favore della Roma –Viterbo  e se si intende ulteriormente investire nei prossimi anni . .

Loretta Peschi, Presidente del Comitato “Barriere x Vivere”, nato in seguito alla morte di una concittadina di Castelnuovo di Porto per un incidente ad un passaggio a livello della zona, ha analizzato invece le tematiche inerenti la sicurezza ,suggerendo gli interventi necessari per attuarla.

“Il periodo storico di spending review non si presta molto per investimenti su asset non strategici (infatti si preferisce dirottare investimenti verso l’alta velocità che è molto più remunerativa dei treni dei pendolari, secondo la bieca visione di economisti e investitori), anzi si preferisce svendere patrimonio storico, come stanno tentando di fare sulla nostra linea,( svendita vecchi vagoni) piuttosto che valorizzarlo.” Sottolinea in una nota sul suo sito, Il Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord
 
Il prossimo 5 giugno ci sarà la conferenza dei sindaci, alla quale saranno presenti anche massimi esponenti della Regione Lazio (salvo imperdonabili defezioni). L’obiettivo è quello  far ripristinare i finanziamenti per questa linea. Senza finanziamenti, il rischio è che questa importante linea ferroviaria di ben 102 chilometri, venga progressivamente smantellata fino alla chiusura.
 

 




ROMA VITERBO, PASSAGGI A LIVELLI KILLER: DOPO 2 MESI DALLA MORTE DI FRANCESCA MARIA MARTINICO NULLA SI MUOVE

di Gianfranco Lelmi

Viterbo – Sono pochi quelli che non conoscono l’encomiabile iniziativa della signora Loretta Peschi, fondatrice del Comitato Barriere per Vivere che ha per fine: “chiedere ed ottenere dai gestori della ferrovia, che i passaggi a raso vengano tutti dotati di barriere automatiche, sollecitando una mobilitazione di massa fin tanto che l’obiettivo non sarà raggiunto…”  In sintesi arrivare all’istituzione di barriere per vivere.

Ebbene da quella fatidica data del 2 gennaio 2014 in cui perse la vita la signora Francesca Maria Martinico sono passati oltre due mesi. E a tutt’oggi nulla sembra muoversi, anzi sembra che la situazione peggiori. Come raccontano alcuni “addetti” della ferrovia, sono stati gettati al vento 780.000 euro (cifra più, cifra meno) per sondaggi archeologici che per ora non hanno approdato a nulla.

Il giorno 26 febbraio 2014 Città in Movimento organizzava a Roma un incontro sul tema:”Il Tpl a Roma tra carenza di risorse, propositi di liberalizzazione difficolta’ quotidiane”. Ebbene intervenivano Maurizio Milan, Simone Gragnani, Fabio Zuccarelli, la FILT CGIL, Annamaria Cesaretti, Eugenio Patanè, l’Assessore Improta, Fabio Zuccarelli. Parole, con parole, parole… Ecco come veniva definito il dibattito in un famoso blog: avvilente, sulla sicurezza fanno gli gnorri, tante parole e pochi fatti. Se non fosse stato per il coraggioso intervento delle signore: Felici Loredana e Gregori Sandrine del Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord,  il dibattito sarebbe stato veramente triste. In quell'occasione una serie di fotogrammi “slide” mostrava la precarietà, l’insicurezza, la sporcizia, il sovraffollamento della Ferrovia Roma Nord, lasciando di stucco i presenti e l’assessore ai trasporti ed alla mobilità della giunta capitolina di Ignazio Marino, Guido Improta.

Di passaggi a livello (barriere per vivere), quindi della messa in sicurezza della ferrovia, non se ne è parlato minimamente. Eppure il problema è gravissimo, ne deriva la sopravvivenza della ferrovia e di tutti centri abitati posti lungo la Flaminia e del viterbese.

Ecco a cosa stiamo assistendo: vengono istituite le barriere per viaggiare, i cosidetti tornelli.
A Roma, a piazzale Flaminio, l’antica stazione della Ferrovia Roma Nord è stata deturpata da barriere che gridano vendetta all’occhio del viaggiatore, stessa cosa nella tratta urbana della ferrovia e nella maggior parte della tratta extra urbana, fino a Viterbo.

Eppure il “furbacchione o i furbacchioni” che hanno speso i nostri soldi non sanno che facendo il così detto “trenino” decine di persone passano senza titolo di viaggio? Non vedono che decine di persone transitano nel passaggio riservato al personale?  Poi, per chi non lo sa, basta coprire la cellula posta in uscita, girare il tornello al contrario ed ecco che il varco si apre.


Sono in molti a dire che basterebbe la presenza di pochi controllori per verificare saltuariamente, improvvisamente, i titoli di viaggio dei passeggeri per scoraggiare i così detti portoghesi. Si risparmierebbe sugli inutili tornelli.
Secondo alcuni, un altro sperpero di denaro si potrebbe evitare togliendo i numerosi capo stazione posti lungo la linea, automatizzando la ferrovia. Inoltre molte stazioni vengono dotate di recinzioni a griglia in metallo che deturpano le vecchie stazioncine, le vecchie recinzioni in cemento, spesso ancora efficienti sono state eliminate.

Capolavori di architettura, rappresentati dalle vecchie stazioni appena restaurate, vengono lasciati andare in malora. E il tutto viene lasciato in balia dei vandali, come ad esempio la stazione di Magliano Romano.
Insomma non si vuole spendere, non ci sono i soldi. Eppure sono in molti a dire che si vuole solo dissipare un patrimonio al vento che potrebbe servire a migliorare la ferrovia.

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ROMA, IL COMITATO PENDOLARI FERROVIA ROMA NORD SCRIVE ALLA REGIONE

L. P.

Roma – I rappresentanti del Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord, una unione spontanea di viaggiatori che utilizza regolarmente la ferrovia Roma – Civita Castellana – Viterbo, attualmente in gestione alla societa' ATAC S.p.A. hanno chisto alla Regione Lazio, proprietaria della linea, un incontro formale per poter discutere della situazione di seguito descritta. “Dopo una massiccia opera di documentazione fotografica (che tuttora continua), – commentano dal Comitato –  abbiamo avuto dei colloqui e degli incontri formali con il Gestore e la situazione e' leggermente migliorata, ma c'e' ancora tanto da fare. Non dimentichiamo che questa linea ferroviaria porta a Roma più di 60 mila persone al giorno e anche molti turisti.

Dal Comitato infine dichiarano che alcuni dei problemi piu' in vista, e dettagliatamente segnalati sul sito pendolariromanord.com sono:
– Soppressione di corse, urbane ed extraurbane
– Mancanza di mezzi sostitutivi di corse non effettuate.
– Arretratezza tecnologica della linea (stazioni non collegate, quindi con diffusione sonora remota impossibile, e mancato rilevamento automatico dei treni).
– Problemi di accessibilita' nelle stazioni (ascensori non operativi in quasi tutte le stazioni, alcune non idonee per il transito di utenti con sedie a rotelle).

Il Comitato, nato nel Luglio 2012, ha un regolare statuto, conta più di 500 iscritti sul canale facebook, altri 300 followers su twitter. Il sito web è http://pendolariromanord.com/