NEMI, FIUME DI REAZIONI DOPO IL SUCCESSO DELLA PROIEZIONE "FREE CHINA"

A.P.

Nemi (RM) – Un fiume di reazioni a seguito della enorme partecipazione in occasione della proiezione di "Free China" promossa da Insieme per Nemi.

E' la volta di Francesca Rotondi, la quale ancora entusiasta del successo ottenuto, ha voluto parlarci della pratica Falun Dafa: "Quando ho iniziato a praticare la Falun Dafa sono venuta a conoscenza della crudele persecuzione ancora in atto da parte del regime cinese verso il Falun Gong – racconta Francesca –  e per me è stato davvero scioccante. Spesso mi viene chiesto "Va bene, ma anche in altre parti del mondo ci sono situazioni critiche e persecutorie, perchè dovremmo interessarci della Cina?" Le persone non sono sempre consapevoli fino a che punto sono coinvolte. La Cina, come riferito anche in Free China, è la seconda potenza economica mondiale dopo l'America. Fermiamoci un attimo a riflettere: ogni volta che andiamo semplicemente ad acquistare capi di abbigliamento, calzature, giocattoli a basso costo, basta prestare un minimo di attenzione in più per leggere le etichette dove viene riportata la provenienza. A volte dietro il nostro acquisto si può nascondere il lavoro forzato nei centri di detenzione cinesi, dove vengono sfruttati bambini, donne e uomini innocenti, molto spesso praticanti della Falun Dafa.

Non andiamo in questo modo a ricompensare pure i responsabili di queste disumane violazioni dei diritti umani? Considerando anche il macabro mercato dei trapianti di organi – prosegue Rotondi – dove le vittime non sono consenzienti, e alle quali viene effettuato l'espianto degli organi da vive per mantenere l'organo più sano possibile per il trapianto, come possiamo restare indifferenti? Ci sono persone coraggiose in Cina che continuano a lottare per la libertà di credere. In occidente non possiamo ignorare questo diritto e questa dignità universali. Il coraggio di credere. Cosa possiamo fare? Già solo utilizzando i nostri account dei social media (Facebook, Twitter, ecc.) per diffondere la verità è già prendere una posizione e non essere complici silenziosi di questa atroce crudeltà."

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01/07/2013 NEMI, GRANDE PARTECIPAZIONE PER L'EVENTO SUI DIRITTI UMANI PROMOSSO DA INSIEME PER NEMI



NEMI, GRANDE PARTECIPAZIONE PER L'EVENTO SUI DIRITTI UMANI PROMOSSO DA INSIEME PER NEMI

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Redazione

Nemi (RM) – Grande successo per l’evento di Insieme per Nemi che sabato 29 giugno ha spalancato i portoni dello splendido Palazzo Ruspoli per accogliere la proiezione del film “Free China: Il coraggio di credere”.

L’evento organizzato grazie all’associazione Lions Club Host Velletri è stato un importantissimo momento di riflessione di grande rilievo per il nostro Paese in merito alla pratica immorale di espianti di organi che sta avvenendo in Cina e che rappresenta un'atrocità di indicibile violenza di fronte alla quale il mondo Occidentale non può rimanere in silenzio.

A dare il benvenuto a tutti i graditissimi ospiti è stato il consigliere comunale ed ex sindaco di Nemi Cinzia Cocchi (Insieme per Nemi) la quale, a nome dell’intero gruppo, ha ringraziato lo sponsor, Associazione Lions Club Velletri Host in persona del suo Presidente, Dott.Francesco Di Martino, presente all'evento, nonché l' Associazione Fallum Daffa, rappresentata da Francesca Rotondi, e Costantin operatore della NTD. 

Il Dott. Andrea Lorini, capo redattore del giornale on line Epoc Time, ha illustrato con particolare maestria e competenza il contenuto del film "Free China il coraggio di credere".

Il film si concentra sulla vita di due persone che erano l’obiettivo di una delle campagne politiche più estreme del Partito di recente memoria; dopo un giro cominciato a Los Angeles il 31 maggio, ha aperto al pubblico per proiezioni teatrali a New York lo scorso 7 giugno.

Il film è stato mostrato solo in eventi privati – quattrocento, secondo le stime dei produttori – in tutto il mondo, tra cui campus universitari, uffici aziendali e uffici governativi. Se non facciamo qualcosa per fermare tutto questo, non saprei come potremmo affrontare i nostri figli tra qualche anno quando ci chiederanno: “Perché non avete fatto nulla?” Jennifer Zeng, protagonista del film.

Il documentario esplora le storie di Jennifer Zeng e del Dr. Charles Lee, entrambi incarcerati e torturati in Cina per il loro credo nel Falun Gong, una pratica spirituale diventata popolare nel Paese durante gli anni 90, ma che è gravemente perseguitata dal 1999.

Sin dal suo debutto nell’aprile 2012 al Palm Beach International Film Festival, il film è stato premiato nel circuito dei film festival, tra cui il 45° WorldFest Houston International Film Festival, e l’American Insight Free Speech Film Festival. Ha vinto i migliori premi della sua categoria all’Awareness Film Festival a West Hollywood, a maggio dell’anno scorso. Il produttore esecutivo Kean Wong ha detto che il giro teatrale ha un doppio scopo: parte di esso è preparare la strada per le nomine all’Oscar, e l’altro è aiutare a far crescere un movimento globale che si appellerà all’umanità per i diritti umani di tutte le persone in Cina.. 

Dopo la proiezione, durata circa un'ora, le numerose persone presenti all’evento hanno, con molta sensibilità, esternato le proprie impressioni. Data la drammaticità di quanto visto ed ascoltato, si è percepita una sensazione generale di stupore e, al contempo, di grande senso di solidarietà per tutti coloro che in Cina dimostrano di credere con coraggio alla possibilità di rivendicare i diritti civili calpestati.

L’Avvocato Alessandro Biaggi, ex sindaco di Nemi,  ha auspicato che la globalizzazione dei mercati che hanno consentito alla Cina di affermarsi tra le economie più forti al livello mondiale, riesca ad ottenere, in tema di diritti civili, lo stesso risultato di trasformazione rispetto ad una società fondata su di un capitalismo di stato ormai anacronistico e non più tollerabile.

La Dott.ssa Giulia Amici, specializzata in lingue orientali, la quale ha soggiornato per molti anni in Cina, ha parlato di un regime capillare di polizia che sostanzialmente ha privato e priva i cittadini di tutte le libertà fondamentali. Una testimonianza che viene da chi ha vissuto come ospite nelle famiglie ed ha studiato nella scuola pubblica, così da poter cogliere tutti gli aspetti di una società che è per noi paradossale, incomprensibile e, comunque, inaccettabile.

Laura Borgognoni, tra le promotrici dell'organizzazione dell'evento di Insieme per Nemi, ha riflettuto sulla seguente ipotesi: come avrebbe reagito una persona come lei, vissuta e cresciuta nell'attuale società italiana libera, nell’asfissiante contesto della realtà cines? Avrebbe avuto il coraggio di credere di poter opporsi con la stessa determinazione dei dissidenti presentati nel film proiettato?

Cinzia Cocchi ha infine interpretato il senso di frustrazione avvertito dai presenti alla proiezione, riflettendo sul fatto che qualche volta il silenzio può essere più forte di ogni altra esternazione.

Gli ospiti hanno lasciato numerose e toccanti testimonianze nel quaderno delle presenze. Una tangibile prova di condivisione rispetto ai temi della convivenza civile e del rapporto con l' Autorità dello Stato.




NEMI, VIOLAZIONE DIRITTI UMANI: TUTTO PRONTO PER LA PROIEZIONE DEL FILM “FREE CHINA: IL CORAGGIO DI CREDERE”

A.P.

Nemi (RM) – Il 29 giugno a Nemi la proiezione del film “Free China: Il coraggio di credere”.

L’evento organizzato in collaborazione con  “Insieme per Nemi” e l’associazione Lions Club Host Velletri sarà un momento di riflessione di grande importanza per il nostro Paese in merito alla pratica immorale di espianti di organi che sta avvenendo in Cina e che rappresenta un'atrocità di indicibile violenza di fronte alla quale il mondo Occidentale non può rimanere in silenzio.

Free China: Il coraggio di credere:

Il film si concentra sulla vita di due persone che erano l’obiettivo di una delle campagne politiche più estreme del Partito di recente memoria; dopo un giro cominciato a Los Angeles il 31 maggio, ha aperto al pubblico per proiezioni teatrali a New York lo scorso 7 giugno. 

Il film è stato mostrato solo in eventi privati – quattrocento, secondo le stime dei produttori – in tutto il mondo, tra cui campus universitari, uffici aziendali e uffici governativi. Se non facciamo qualcosa per fermare tutto questo, non saprei come potremmo affrontare i nostri figli tra qualche anno quando ci chiederanno: “Perché non avete fatto nulla?” Jennifer Zeng, protagonista del film.

Il documentario esplora le storie di Jennifer Zeng e del Dr. Charles Lee, entrambi incarcerati e torturati in Cina per il loro credo nel Falun Gong, una pratica spirituale diventata popolare nel Paese durante gli anni 90, ma che è gravemente perseguitata dal 1999.

Sin dal suo debutto nell’aprile 2012 al Palm Beach International Film Festival, il film è stato premiato nel circuito dei film festival, tra cui il 45° WorldFest Houston International Film Festival, e l’American Insight Free Speech Film Festival. Ha vinto i migliori premi della sua categoria all’Awareness Film Festival a West Hollywood, a maggio dell’anno scorso. Il produttore esecutivo Kean Wong ha detto che il giro teatrale ha un doppio scopo: parte di esso è preparare la strada per le nomine all’Oscar, e l’altro è aiutare a far crescere un movimento globale che si appellerà all’umanità per i diritti umani di tutte le persone in Cina.

«Abbiamo compreso, non è solo un film, è quello che fai con il film», ha detto in un’intervista nel suo ufficio di Manhattan. «Sapevamo che questo film poteva davvero fornire gli strumenti per rafforzare migliaia di attivisti in tutto il mondo che vogliono sostenere libertà più grandi in Cina».

Mentre diffonde la consapevolezza in tutto il mondo, Wong ha inoltre in programma un satellite e delle trasmissioni Internet in Cina. Questo, spera, avrà una «reazione a catena», inspirando la gente in Cina a lottare per la giustizia e la libertà.

Jennifer Zeng, protagonista del film, ha detto che dato il ruolo della Cina nel mondo, quello che accade all’interno del Paese in questi giorni è un problema di tutti. «Se non facciamo qualcosa per fermare tutto questo, non saprei come potremmo affrontare i nostri figli tra qualche anno quando ci chiederanno: “Perché non avete fatto nulla?”».

Charles Lee ha fatto leva sul suo coinvolgimento nella produzione per aiutare a raccontare al Governo Usa la «vera natura del Partito comunista cinese», così i funzionari americani saranno meglio preparati per avere a che fare con le loro controparti cinesi.

Quando era imprigionato, Lee era forzato a fare pantofole di Homer Simpson e altri ciondoli da esportazione per Paesi come gli Stati Uniti. Ritiene che aneddoti come quello porteranno a casa la realtà della persecuzione sancita dallo Stato in Cina. «C’è il lato oscuro» della Cina, ha detto Wong. «Il regime utilizza persecuzione, violenza e menzogne come meccanismo per generare paura in tutta la popolazione». «Lo scopo, dice, è impedire alla gente di lottare per la giustizia».

Wong spera che la visita di Xi Jinping sarà collegata con le preoccupazioni sugli abusi dei diritti umani in Cina.

Free China è stato prodotto con la collaborazione di Ntd Television, un servizio di comunicazione indipendente in lingua cinese con sede a New York, con la quale Kean Wong è affiliato, e con World2Be Productions, una compagnia fondata dal regista Michael Perlman, che ha inoltre diretto Tibet: Al di là della paura.

I realizzatori si sono fatti strada fino ad ora nei loro sforzi per portare l’attenzione del pubblico per i diritti umani in Cina.

 

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GENZANO INFIORATA: C'E' ANCHE UN QUADRO DEDICATO ALLA GENIALE RITA LEVI MONTALCINI

C.R.

Genzano di Roma (RM) – Suggestivo lo scenario notturno di venerdì per la preparazione dell'infiorata, la celebre fase dello spelluccamento dei fiori. Domani, domenica 16 giugno, un immmenso tappeto floreale composto da diverse opere a terra per circa 2000 metri quadri, ricoprirà via Italo Belardi. Oltre 350 mila i fiori: i singoli petali vengono utilizzati dagli infioratori come fossero i colori di una tavolozza. Spicca  il giallo della ginestra, l'azzurro della torrena, il rosso dei garofani, il verde del bosso e del finocchio selvatico. Questa sera, sabato 15 giugno, verranno completati i disegni a terra e domenica mattina inizia la posa in opera dei petali fino al completamento dell'infiorata nel primo pomeriggio pronta ad accogliere la storica processione del Corpus Domini. Ed infine lo "spallamento", quando i bambini correndo disfano i quadri infiorati. "Ci sono due eventi importanti – dice il sindaco Flavio Gabbarini – il primo ricorda l'abbraccio fra Papa Francesco e Papa Benedetto. Il secondo si riferisce a Michael Ende il quale quarant'anni fa dava alle stampe la sua famosa opera “Momo”, scritta a Genzano". Quest'anno verrà infiorato un quadro realizzato ad hoc dal pittore tedesco David Schnell. I maestri infioratori genzanesi si recheranno in agosto nella città  di Ende, Garmisch – Partenkirchen, per ricordarlo con lo stesso quadro infiorato.

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“L'evento dell'Infiorata – prosegue il sindaco –  ha una sua specificità. E' cultura, è bellezza, è arte. Ma tutto sotto il segno dell'effimero: nasce e muore nel giro di tre giorni. Un momento di contemplazione, che, certo finisce. Ma continua ugualmente dentro ogni persona che si sofferma a contemplarla. Risvegliando emozioni. Proponendo valori – conclude il sindaco -. Rendendo più facile la fatica di ogni giorno. Perché – e noi di Genzano lo sperimentiamo da oltre 200 anni – uno squarcio anche breve di bellezza diviene uno stimolo per tutti ad andare avanti, nonostante le difficoltà. È proprio vero: sarà la bellezza a salvare il mondo”.

Infine, prezioso e senz'altro originale il quadro elogio a Rita Levi Montalcini ideato dalla maestra infioratrice Rachele Morani. Sicuramente l'ispirazione è arrivata anche dal recente evento, che ha riscosso un enorme successo, organizzato dal Comitato Insieme per Nemi nella vicina città città delle fragole, dedicato proprio alla scienziata scomparsa.

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NEMI, OMAGGIO A RITA LEVI MONTALCINI: TUTTO PRONTO PER UN SABATO ALL'INSEGNA DELLA CULTURA

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Redazione

Nemi (RM) – Tutto pronto per l’importante omaggio a Rita Levi Montalcini promosso da Insieme per Nemi questo sabato 4 maggio alle ore 17 presso la Sala del Pattinaggio del Nobile Castello Ruspoli. Un evento da non perdere, organizzato, tra gli altri, da Mashart marchio artistico di Masha, pittrice e scrittrice che per l’occasione esporrà alcune delle sue ultime opere regalando un il suo ineguagliabile tocco, tra pittura, cultura e buon gusto. E in oltre per l’occasione Masha regalerà all’evento un’opera (“Io sono la Mente”) ad hoc realizzata in omaggio al nobel Montalcini. La conferenza è curata dal Professor Guido Brunetti neuro-scienziato di fama mondiale. Autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche di psichiatria e di psicoanalisi. Insignito di numerosi premi ed onorificenze per "Gli alti meriti culturali e scientifici della Sua opera e per le elevate capacità umane, intellettuali e morali." All’omaggio in onore dell’indimenticabile premio nobile Rita Levi Montalcini parteciperà, tra gli altri, Piera Levi Montalcini, nipote della scenziata.

“Dico ai giovani: non pensate a voi stessi, pensate agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare, e non temete niente. Non temete le difficoltà: io ne ho passate molte, e le ho attraversate senza paura, con totale indifferenza alla mia persona”.

Modera l’incontro l’Avvocato Alessandro Biaggi, interviene il Consigliere Comunale Insieme Per Nemi Cinzia Cocchi, coordina l’evento Laura Borgognoni.

 

Biografia

Rita Levi Montalcini nasce il 22 aprile del 1909 a Torino. Entrata alla scuola medica di Levi all'età di vent'anni, si laurea nel 1936. Fermamente intenzionata a proseguire la sua carriera accademica come assistente e ricercatrice in neurobiologia e psichiatria, è costretta, a causa delle leggi razziali emanate dal regime fascista nel 1938, ad emigrare in Belgio insieme a Giuseppe Levi.

La passione per la sua materia comunque la sospinge e le dona la forza per andare avanti tanto che continua le sue ricerche in un laboratorio casalingo.

Sono anni assai travagliati per il mondo e per l'Europa. Infuria la seconda guerra mondiale ed è assai difficile trovare luoghi dove poter stare tranquilli, figuriamoci intraprendere delle ricerche. Nel suo girovagare, nel '43 approda a Firenze, dove vivrà in clandestinità per qualche anno, prestando fra l'altro la sua collaborazione come medico volontario fra gli Alleati. Finalmente, nel '45 la guerra finisce, lasciandosi alle spalle milioni di morti e devastazioni inimmaginabili in tutti i Paesi.

Dopo così lungo peregrinare senza un porto sicuro in cui rifugiarsi, Rita torna nella sua città natale (giusto poco prima dell'invasione tedesca del Belgio, riprendendo con più serenità le sue importanti ricerche insieme a Levi, sempre attraverso un laboratorio domestico. Poco dopo riceve un'offerta difficilmente rifiutabile dal Dipartimento di Zoologia della Washington University (St. Louis, Missouri). Accetta, dopo essersi però ben assicurata che potrà proseguire le stesse ricerche che aveva cominciato a Torino. La giovane Rita ancora non sa che l'America diventerà una sorta di sua seconda patria, vivendoci con incarichi prestigiosi per oltre trent'anni (diventerà professore di Neurobiologia), e precisamente fino al 1977.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono state le tappe di questa straordinaria ricerca che ah portato a risultati altrettanto straordinari. I suoi primi studi (risaliamo agli anni 1938-1944) sono dedicati ai meccanismi di formazione del sistema nervoso dei vertebrati. Nel 1951-1952 scopre il fattore di crescita nervoso noto come NGF, che gioca un ruolo essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule nervose sensoriali e simpatiche. Per circa un trentennio prosegue le ricerche su questa molecola proteica e sul suo meccanismo d'azione, per le quali nel 1986 le viene conferito il Premio Nobel per la Medicina (con Stanley Cohen). Nella motivazione del Premio si legge: "La scoperta del NGF all'inizio degli anni '50 è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo".

Dal 1961 al 1969 dirige il Centro di Ricerche di Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Roma) in collaborazione con l'Istituto di Biologia della Washington University, e dal 1969 al 1979 il Laboratorio di Biologia cellulare. Dopo essersi ritirata da questo incarico "per raggiunti limiti d'età" continua le sue ricerche come ricercatore e guest professor dal 1979 al 1989, e dal 1989 al 1995 lavora presso l'Istituto di Neurobiologia del CNR con la qualifica di Superesperto. Le sue indagini si concentrano sullo spettro di azione del NGF, utilizzando tecniche sempre più sofisticate. Studi recenti hanno infatti dimostrato che esso ha un'attività ben più ampia di quanto si pensasse: non si limita ai neuroni sensori e simpatici, ma si estende anche alle cellule del sistema nervoso centrale, del sistema immunitario ematopoietico e alle cellule coinvolte nelle funzioni neuroendocrine.

Dal 1993 al 1998 presiede l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana. È membro delle più prestigiose accademie scientifiche internazionali, quali l'Accademia Nazionale dei Lincei, l'Accademia Pontificia, l'Accademia delle Scienze detta dei XL, la National Academy of Sciences statunitense e la Royal Society.

È inoltre da sempre molto attiva in campagne di interesse sociale, per esempio contro le mine anti-uomo o per la responsabilità degli scienziati nei confronti della società. Nel 1992 istituisce, assieme alla sorella gemella Paola, la Fondazione Levi Montalcini, in memoria del padre, rivolta alla formazione e all'educazione dei giovani, nonché al conferimento di borse di studio a giovani studentesse africane a livello universitario. L'obiettivo è quello di creare una classe di giovani donne che svolgano un ruolo di leadership nella vita scientifica e sociale del loro paese.

In data 22 gennaio 2008 l'Università di Milano Bicocca le ha assegnato la laurea honoris causa in biotecnologie industriali.

Rita Levi Montalcini muore alla straordinaria età di 103 anni il 30 dicembre 2012 a Roma.

Biografia Tratta da biografieonline.it

 

 

 

 

 




NEMI, "PASQUAMENTE": I MISERI SGAMBETTI DELLA NON POLITICA

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Riceviamo e Pubblichiamo

Caro Direttore,

qualcuno ha detto, ed è sicuramente vero, che quando l’interlocutore comincia ad insultare vuol dire che non ha più argomenti di confronto.

Questa vera e propria sindrome affligge, e non da adesso soltanto, numerosissimi componenti dell’attuale gruppo di maggioranza presso il Comune di Nemi, e non pochi dei suoi indomiti sostenitori. Il segnale è chiaro e viene fornito da un manifesto, recentemente affisso, il cui inclito contenuto è stato riportato fedelmente da un giornale on-line che di nuovo e di interessante, a parere di tanti lettori, ha soltanto una parte della intitolazione di testata.

Cosa ne pensi, caro direttore, di chi, o di coloro, che criticati e contestati su fatti concreti, si rifugiano nel livore palese e nel vittimismo?

Quale stima si può avere di quegli amministratori che, punzecchiati dall’opposizione sul degrado dilagante e sui disservizi oramai fuori controllo, si sofferma a sottolineare i veri o presunti, difetti fisici che, a parere loro, dovrebbero angustiare chi si permette di segnalare quello che non va?

Troppo facile è questo comportamento, ma anche miserevolmente e pateticamente  sciocco.

Invece di preoccuparsi che l’acqua manca effettivamente da mesi nel cimitero comunale; invece di rispondere a chi legittimamente domanda quale fine ha fatto lo scuolabus fantasma; in luogo di spiegare ai cittadini, che legittimamente lo domandano, quali siano stati gli “arredi pasquali” acquistati con il denaro pubblico impegnato da regolare determina di spesa; [ DETERMINA DI SPESA NR° 126 DEL 6 MARZO 2013 ] invece di preoccuparsi del clima di grave omertà e di pesante discriminazione, esercitata anche tra i bambini e colpevolmente creato nella scuola, questi ineffabili pensatori si trasformano in oculisti volontari, saltando probabilmente dal tavolo dello “strizzacervelli” chiamato ad una terapia che sicuramente è stata collocata nella casella dei necessari miracoli.

Dopo aver dato vita al colpo di mano nella “PRO-LOCO” che cosa possono aspettarsi? Forse cioccolatini ed omaggi floreali? Sono gli stessi che hanno denunciato all’autorità giudiziaria chi ha esercitato in modo trasparente e professionale il diritto di cronaca raccontando del cimitero chiuso e che poi ci ripensano e scodinzolano  per ottenere, invano ovviamente, l’accettazione della loro tardiva volontà di rinunziarvi.

Sanno bene che lo sdegno che hanno sollevato è generalizzato e da tutti condiviso! E sale come una marea!

Per questo svicolano, fanno il piagnisteo ed insultano.

Ma stiano tranquilli! Nessuno di noi cadrà nel tranello di andare a condividere con loro la deriva delle offese personali e dell’ingiuria!

Secondo noi, loro sono tutti belli, sani, intelligenti e godono di ottima salute.

Hanno solo un difetto: sono velleitari e non sanno amministrare. E quel che è peggio è che non impareranno mai.

Grazie dell’ospitalità,

Insieme per Nemi

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NEMI CASO PRO LOCO, INSIEME PER NEMI: "DA PRO LOCO A PRO – BERTUCCI"

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Redazione

Nemi (RM) – sul caso "nuova Pro Loco a Nemi" interviene "Insieme per Nemi" con una nota pervenuta alla nostra redazione.

Riceviamo e Pubblichiamo

Caro direttore, se la notizia sulla presunta assemblea per pochi dove si è eletto un nuovo direttivo Pro Loco senza avvisare tutti gli iscritti dovesse corrispondere a verità, i cittadini di Nemi avrebbero la prova, l’ennesima, di un tentativo palese di mettere le mani sulla città da parte della “brigata Bertucci” che tenta di riempire ogni spazio disponibile. Una vera e propria piovra che allunga i propri tentacoli ovunque.

Ora tocca alla Pro Loco nata a suo tempo “per il bene di Nemi”, quando veramente ci si credeva. Venne fondata nei primi anni 2000, chiamando a raccolta tutte le Associazioni operanti sul territorio, nessuna esclusa, insieme a tutte le forze politiche ed ai cittadini di buona volontà.

Il notaio incaricato, venne in Comune e nella Sala Consiliare venne redatto e sottoscritto l’atto costitutivo ed i soci fondatori dotarono la neonata Associazione di uno statuto, tutt’ora vigente, che la “brigata Bertucci" ha calpestato senza ritegno. La Pro Loco è dei cittadini e non di pochi carbonari congiurati che l’hanno trasformata in “Pro – Bertucci” senza pudore alcuno. La denominazione Pro Loco indica la chiara intenzione di operare in favore di un territorio ed il rischio, ora, è che diventi operativa soltanto in favore di qualcuno.

I cittadini di Nemi, ma è solo l’ultimo esempio in ordine temporale, hanno assistito alla performance di Bertucci consistita nel manifesto con il quale il Sindaco invitava alla “rottura dell’uovo di Pasqua”, utilizzando il logo della propria lista elettorale. Eppure, questo uovo è stato acquistato con i soldi di tutti i cittadini, come risulta dagli impegni di spesa del Comune. E’ talmente ovvio che si fa fatica anche a commentare siffatti eventi. Solo la protervia, l’arroganza, l’ignoranza e lo spirito predatorio di questa “brigata Brancaleone” consentono di calpestare questi principi.

A quante rotture di….uova di Pasqua dovranno assistere ancora i cittadini? Quali saranno i compiti e le più che probabili derive della neonata "Pro –Bertucci" (ex Pro Loco di Nemi)?

Una cosa è certa: noi non ci arrenderemo e faremo di tutto per combattere un degrado che ormai ha investito ogni aspetto della vita di Nemi, invasa da cialtroni e ciarlatani.

Mala tempora currunt caro direttore, grazie per l’ospitalità

Insieme per Nemi

 

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NEMI, DOPO 5 ANNI RIAPRE LA STRADA DEL LAGO.

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo da "Insieme per Nemi"

Nemi (RM) – Nel 2008 l’Amministrazione provinciale di Roma, a seguito di un evento franoso, verificatosi in occasione di intemperie, ordinò la chiusura della Strada del Lago per garantire la pubblica incolumità, atteso che, a parere dei tecnici della Provincia era in atto uno stato di dissesto geologico di tutta la collina sovrastante la strada, fino al displuvio della zona di Fontan Tempesta.
 
Il quadro appariva veramente apocalittico. Le indagini geologiche successivamente attivate anche dall’allora Amministrazione comunale di Nemi, confermavano la necessità di un intervento di bonifica e di risanamento di importante rilievo.
 
Nel periodo autunno – estate del 2012, la Regione Lazio con il Dipartimento Tutela del Territorio, dopo anni di richieste da parte dell’Amministrazione comunale di Nemi, impegnava l’importo di euro 206 mila comprensivo di tutto: opere, progettazione, Iva ecc.
 
A fronte di questo intervento, la strada del lago viene riaperta. Intendiamoci, come cittadini siamo ben lieti che questo servizio di importanza capitale per l’economia e turismo di Nemi venga ripristinato dopo ben cinque anni.  Possiamo pure essere certi, che le opere eseguite siano in grado di garantire in modo assoluto l’incolumità di tutti, compresi quelli che abitano nella zona.
 

Tuttavia sentiamo il dovere, ritenendo anche di avere il diritto di saperlo, di domandare alle Autorità preposte, tutte e nessuna esclusa, se gli interventi effettuati forniscono le risposte adeguate alle indicazioni tecniche sollevate dall’amministrazione provinciale di Roma nel 2008 e che portarono da allora alla chiusura della strada.
 
A fronte, infatti, della relativa modestia della somma impiegata, euro 206 mila, e della circostanza che le opere hanno interessato soprattutto via Roma (strada comunale) ed alcune proprietà private confinanti con essa, qualche dubbio appare legittimo.
 
Delle due l’una: o nel 2008 l’amministrazione provinciale di Roma gettò un allarme sovradimensionato, ed in tal caso, come cittadini ci sentiamo presi in giro; oppure l’allarme era corrispondente allo stato dei luoghi e, in tal caso, ci sentiremo ancora di più presi in giro con l’aggravante di coltivare un legittimo sospetto sul fatto che lo stato di pericolo non sia per nulla cessato.
 
In ogni caso l’Amministrazione provinciale di Roma, in questi cinque anni, non ha investito un centesimo per la riapertura della strada e, probabilmente, avrebbe potuto agevolmente impiegare, in questo lungo periodo, la modesta somma di euro 206 mila, oggi impegnata con apparente successo. 

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IMU, PERCHE' QUESTA IMPOSTA PUO' ESSERE CONCRETAMENTE RIMBORSATA

Intanto nel Comune di Nemi un comitato locale "Insieme per Nemi" si è fatto promotore di informare la cittadinanza riguardo la possibilità di ottenere il rimborso, quindi di raccogliere i moduli, ogni sabato.

 

Angelo Parca

Ecco perché l’Imu può e deve essere rimborsata. Tutto parte da una fonte che non può essere messa in discussione, si tratta della Costituzione della Repubblica Italiana. Tutto, o gran parte della fondata tesi per cui l’Imu è “discriminatoria”, significa che ogni cittadino ha pari dignità senza alcuna distinzione.

Ma analizziamo bene il contenuto dell’articolo di cui si parla.

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” Questo quanto recita l’articolo 3 della Costituzione Italiana che secondo l’ex ministro Giulio Tremonti sarebbe stato violato dalla rivalutazione catastale su cui si basa l’IMU non suscettibile di correzioni e successivi adeguamenti al valore reale dell’immobile.

Sempre secondo Tremonti, questa mancanza di elasticità crea disparità fra cittadino e cittadino andando a violare l’articolo 3 della Costituzione, che i padri costituenti hanno dedicato all’uguaglianza fra cittadini. La mancanza di equità porterebbe, quindi, altre conseguenze:  Lo scollamento fra valore catastale e valore reale dei beni tassati incidendo su un altro principio costituzionale, quello della capacità contributiva. L’articolo 53 della Costituzione recita infatti: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”

Molti contribuenti, infatti, si sono trovati e si troveranno a pagare molto di più di quello che realmente sono in grado di pagare e, viceversa, molti ricchi si troveranno a pagare somme esigue rispetto ai beni immobili posseduti. 

Altra infrazione alla Costituzione da parte dell’IMU  sarebbe imputabile al danno sul risparmio dei contribuenti italiani, che secondo l’articolo 47 della nostra Costituzione deve essere tutelato dallo Stato.

Intanto nel Comune di Nemi un comitato locale "Insieme per Nemi" si è fatto promotore di informare la cittadinanza riguardo la possibilità di ottenere il rimborso, quindi di raccogliere i moduli, ogni sabato.

Compilare il modelli di richiesta del rimborso Imu non costa nulla, ma potrebbe portare dei frutti tra qualche tempo. La scadenza è prevista per il 28 febbraio, c’è tempo, ma non moltissimo per compilare i moduli. Già circa 300 mila italiani, cifra in continuo aumento, hanno presentato la richiesta.

Vi riproponiamo in allegato il modulo e attenzione a riempire adeguatamente tutti gli spazi.

[ MODELLO ISTANZA PER RIMBORSO IMU DA PRESENTARE AL PROPRIO COMUNE, AL GARANTE DEL CONTRIBUENTE DELLA PROPRIA REGIONE E PER CONOSCENZA A SPORTELLO CONSUMATORI.ORG ]

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NEMI, TACCABANDA: LE ESTERNAZIONI DEL PANCONSIGLIERE GIOVANNI LIBANORI

"L’omino di “Taccabanda” che, nonostante sia volenteroso, si capisce subito che non può mettere utilmente insieme i suoni della grancassa, dei piatti, dei sonarelli e del fischietto senza rischiare seriamente di diventare caricaturale e ridicolo."

 

Redazione

Nemi (RM) – A seguito di esternazioni che in questi giorni sono uscite dalla bocca del consigliere di maggioranza ed ex aspirante presidente del Consiglio comunale di Nemi nonche' esponente Udc e Consigliere Cotral  Giovanni Libanori, il quale non ha aggiunto ne tolto (con le sue ultime dichiarazioni) nulla a quella che ormai si è consolidata come una sua dialettica caratteristica e inimitabile che lo contraddistingue. Oltre a sentenziare e dare giudizi dal basso di chi sa quale dei suoi scranni, si è nuovamente lanciato in audaci promesse. Chissà se finiranno come le pregresse? Ma non si è fermato qui. Ha osannato l'opera di un assessore, ma non per le sue dirette qualità e attività di amministratore, bensì in quanto "operaio e assessore". Forse a Libanori è sfuggito il fondamentale principio per cui un assessore comunale non dovrebbe svolgere altre funzioni o meglio mere "faccende domestiche" come mettere la carta igienica ai bagni distogliendo l'attenzione dal suo diritto dovere di offrire un puntuale servizio pubblico ai cittadini svolgendo proprio gli oneri dell'assessore comunale (interagire anche a livello politico con Enti sovra comunali per reperire finanziamenti, seguire con minuzia e dovizia le deleghe affidategli, organizzare eventi che promuovano e valorizzino il proprio assessorato, fornire delle direttive di indirizzo riguardo le numerose attività di sua diretta spettanza.

Con piacere riceviamo e pubblichiamo la nota di Insieme per Nemi:

“Taccabanda!”, come dire: parola in libertà, giusto per dire!

E’ la prima impressione che abbiamo avuto, caro direttore, leggendo l’intervista a Giovanni Libanori, apparsa recentemente su un giornale online locale dei Castelli Romani e su altre testate giornalistiche.

Non è consueto per i lettori poter rilevare in così poche righe tante imprecisioni, accompagnate da approssimazioni e da tanta inconoscienza, proprio come fa l’omino di “Taccabanda” che, nonostante sia volenteroso, si capisce subito che non può mettere utilmente insieme i suoni della grancassa, dei piatti, dei sonarelli e del fischietto senza rischiare seriamente di diventare caricaturale e ridicolo.

Certo, la voglia più forte è quella di contestare innanzitutto le affermazioni politiche contenute nella intervista, come quella che il gruppo Libanori-Palazzi-Bertucci avrebbe vinto le elezioni nonostante i pochi giorni di campagna elettorale avuti a disposizione.

Ma l’illustre intervistato dimentica, forse non sa, oppure finge di non sapere, che Bertucci la campagna elettorale l’ha fatta per tutto l’anno di commissariamento. E fin qui ci può pure stare! Ma per quella strisciante e laida fatta per i due anni dalla consigliatura Cocchi, dal 2009 al 2011, come la mettiamo?

E’ stato come avere una serpe nel seno che ha distribuito veleno a piene mani, diffamando l’impegno amministrativo degli altri colleghi di quella Giunta alla quale pure apparteneva, dipingendoli come inetti ed assenti.

Lui si che era bravo: gironzolava tutti i giorni tra i bar e le piazze, presente e sedicente efficiente ……tanto erano gli altri a lavorare! 

Domanda di rito: ora che deve lavorare come primo cittadino, come mai non è più così presente in giro nelle piazze e nei bar?
Ma nel contenuto di quella intervista si può pescare ben altro e a piene mani!
Vediamo un po’!
Afferma Libanori, testualmente: “Avevamo promesso ai cittadini che nei primi cento giorni avremmo fatto delle cose e le abbiamo fatte”.

Per Bacco e per rispetto del lettore: dì almeno quali!!! Altrimenti qualcuno è legittimato a ritenerti soltanto un Taccabanda ed un imbonitore. E questo è soltanto un doveroso giudizio politico, intendiamoci!

A questo punto l’intervistato, attivato evidentemente da un soprassalto del proprio inconscio, pensa di sciogliere ogni più che legittimo dubbio sulle cose fatte, rammentando che queste “tante cose” poi non sono altro che la “programmazione di tutte le attività ludiche”.

Sospendendo momentaneamente ogni giudizio su cotante affermazioni, ricordiamo al “panconsigliere” intervistato che l’unica attività ludica seria, che i cittadini ed i bambini dei cittadini si aspettavano dal Sindaco, era quella della “Ludoteca Comunale”, ancora irrimediabilmente chiusa. Altro che fagioli e cocomeri, mesti e tristi come il rituale logore della più mesta e triste delle Feste dell’Unità.

Dove però il “panconsigliere” Libanori si supera, mettendo a soqquadro la memoria storica, il buon senso e la paziente disponibilità all’ascolto di tutti i lettori, è con le tre seguenti splendide perle:

PRIMA PERLA: sfodera il suo grande e sempre riconoscibile buonismo con la mozione del “volemose bene…., la campagna elettorale è finita….., abbassiamo i toni…., rendiamo più praticabile e civile il confronto ….”. Poi, evidentemente vittima della némesi che si annida nella sua psiche, si scaglia ancora una volta contro “certa minoranza” e “certa stampa prezzolata”. Ma allora sta’ campagna elettorale è finita o no?  Ce lo dica una volta per tutte e dica, soprattutto ai cittadini, che cosa vuole fare da grande, oltre che una splendida carriera politica e di sottogoverno al di fuori di Nemi, che peraltro noi tutti gli auguriamo di cuore.

SECONDA PERLA: a parere del “panconsigliere” Libanori, che lo afferma nonostante la sua diuturna frequentazione dei locali comunali, che la strada del Lago “è chiusa da 12 anni!”. Ma quando mai! Memoria corta e labile. Ma non basta! Travolto dal suo delirio di onnipotenza, promette di risolvere ogni problema promettendo la riapertura della strada addirittura per Natale! Ma di cosa parla l’illustre intervistato? Lo sa che i pochi lavori fatti non hanno interessato la strada provinciale del Lago? Vada a chiederlo ai tecnici ed agli Amministratori della Provincia e, se non ha avuto il buon senso e la prudenza di informarsi prima di parlare, lo faccia ora e poi rilasci una nuova intervista con tutte le doverose precisazioni del caso. Oltre, ovviamente, alle scuse ai Cittadini ancora una volta presi per il …….naso. Altro che semplice problema burocratico! Se continua questo andazzo, Bertucci la strada del Lago non la riaprirà nemmeno per il Natale del 2050, ammesso che dopo il 2013 possa ricoprire ancora la carica istituzionale di primo cittadino di questo Comune.

TERZA PERLA: l’uscita sul PRG è come la ciliegina sulla torta. Quando la consigliatura Biaggi adottò l’attuale PRG, il “panconsigliere” Libanori già frequentava i locali Comunali, ma come fanno tanti bambini intelligenti anche allora non si applicava. Altrimenti ricorderebbe che il “Piano Integrato delle Vallette” fa parte di quel PRG e non vi è bisogno di alcun incremento normativo per farlo decollare.

Piuttosto giova rammentare a tutti che su questa materia, in campagna elettorale, il Bertucci ha preso tanti voti promettendo l’immediata soluzione di ogni problema progettuale e, addirittura, l’eliminazione dell’IMU. Ad oggi, però, i fatti lo hanno di nuovo pesantemente sbugiardato. Ad oggi, infatti, la progettazione edilizia di quella parte di territorio comunale non ha fatto nessun passo in avanti e l’IMU è puntualmente in scadenza di pagamento. Come la mettiamo, egregio “panconsigliere” Libanori?
Caro Direttore, costoro conquisteranno un briciolo di credibilità, solo quando, bandendo le ciance, metteranno in moto lo Scuolabus, per il quale il Sindaco Bertucci è rinviato a giudizio; quando riapriranno la Ludoteca Comunale; quando spiegheranno ai cittadini il perché ed il per come hanno perduto tanti finanziamenti pubblici; e quando rispetteranno le più elementari regole democratiche del confronto dialettico tra le parti, anche rispondendo alle interrogazioni comunali dell’opposizione.

Teniamo a precisare, caro Direttore, che il suddetto elenco è soltanto indicativo e non esaustivo di una problematica infinita, che finirà per schiacciare, irrimediabilmente, la credibilità di questo “gruppetto” limitato in tutto, fuorché nell’autoreferenzialità.

Guadagnato questo briciolo di credibilità, allora sì che il “panconsigliere” Libanori si potrà permettere il lusso di farsi intervistare, perché no, anche dal “Corriere della Sera”!
                                    INSIEME PER NEMI

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LO SCULTORE MASTROLORENZI ANCORA PER LA SUA NEMI

[ VIDEO: LUCIANO MASTROLORENZI "UNA VITA DEDICATA ALL'ARTE E ALL'AMATA NEMI REALIZZATO DA "INSIEME PER NEMI" ]

 

Redazione

Nemi (RM) – Un’altra grandiosa opera sta per essere donata a Nemi dal Maestro Luciano Mastrolorenzi, che ha regalato alla cittadina le meravigliose opere d’arte frutto di un meticoloso lavoro dell’artista che plasma i metalli con geniale maestria. Luciano Mastrolorenzi nasce a Roma il 27 marzo 1929, in gioventù frequenta la scuola libera di nudo presso l'Accademia di Belle Arti di Roma, ma presto dal disegno passa ai bassorilievi lavorati a sbalzo su lastre di argento e oro, e ancora alla creta e al bronzo.

Grazie alla maestria nella lavorazione di questo metallo, all'artista è stata affidata nel 1980 la ricostruzione delle due porte in bronzo del Duomo di Colonia in Germania, distrutte durante la seconda guerra mondiale.

"Quali cittadini che da anni ammirano l’impegno e le opere dello scultore desideriamo dare il nostro contributo per completare il profilo del maestro con questa breve nota che viene direttamente dal nostro cuore e che farà sicuramente bene al suo. – Dichiara in una nota il portavoce di "Insieme per Nemi" – Luciano Mastrolorenzi ha amato Nemi, – prosegue la nota – e la sua aria di paese, fin da quando cittadino romano in calzoncini corti, ci veniva, la domenica, con il suo papà ed il resto della famiglia. Da allora lo conserva nell’anima, come le sbucciature delle ginocchia, cicatrizzate dai buoni ricordi. Quel bene, in passato di serenità, il maestro lo ha restituito alla comunità di Nemi, come un fiume carsico che riemerge a valle dopo un lungo percorso, deponendo le gemme preziose delle sue opere, donate al nostro paese.

Quella Diana, divinamente bella, che, uscita dal folto del Bosco Sacro, corre verso il suo Lago mentre i suoi occhi d’argento catturano gli ultimi bagliori del giorno, obliqui su Piazza Roma. I Leoni della Fontana di Corso Vittorio Emanuele, straordinariamente identici a quelli che hanno dormito per venti secoli nel fondo dello “Specchio di Diana”, aggrappati ai bagli delle navi imperiali. L’Erma di Caligola che da qualche anno sorveglia il Castello Ruspoli da un angolo di Piazza Umberto e non smette di domandarsi come mai sia così spoglio, senza i marmi preziosi ed i colori sgargianti dei palazzi del Foro romano. La Gorgona che in Piazzetta Ruspoli, con il suo sguardo fisso, sembra ignorare tutto e tutti ma che non disdegna le carezze che i meno timidi riservano alla sua chioma ferina.

Oggi, Luciano Mastrolorenzi ha donato l’ennesima sua opera d’arte alla città ed alla comunità di Nemi, la “Gran Madre Terra”.  Riposerà per i prossimi secoli sul suo triclinio di bronzo in Piazza Umberto, chiudendo idealmente il cerchio della storia delle nostre contrade: dagli albori della religiosità, nata all’ombra del “Ramo d’Oro”, sino ai nostri tempi, laici, prosaici e, troppo di sovente, poveri di spirito.

Caro Maestro, i nemesi di oggi e quelli delle generazioni future ti ringraziano per aver dedicato a Nemi la sapienza della tua cultura, la tua sensibilità di artista ed il tuo lavoro di scultore che ha il dono straordinario di mutare la cera in bronzo, forgiando d’eternità l’effimero.

Come a suo tempo promesso hai lavorato per anni a questa ennesima opera e, ammirandola, cogliamo un motivo in più per rinnovarti ringraziamenti e stima: firmando l’opera ti sei definito “scultore nemorense”, memore, evidentemente, anche di quel giorno del 2006 in cui, felice, in Municipio, accettasti le chiavi di Nemi, di cui diventavi, per volontà del consiglio comunale, Cittadino Onorario. – La nota conclude – Quella firma di “scultore nemorense”, in realtà l’hai vergata, caro Maestro, ancora una volta nei cuori di tutti i nemesi.
Grazie.
INSIEME PER NEMI"