SALE CINEMATOGRAFICHE: ADDIO CARA E VECCHIA PELLICOLA. ARRIVA IL DIGITALE

Redazione

Regione Lazio – Dal primo gennaio 2014 tutti i film saranno distribuiti solo in formato digitale, la pellicola scomparirà. Le sale cinematografiche del Lazio dovranno adeguarsi, altrimenti saranno costrette a chiudere. Per questo la Regione promuove un bando da 3 milioni e 400mila euro per aggiornare i cinema alle nuove tecnologie. Il bando prevede un contributo a fondo perduto pari al 70%, con un limite massimo di 200 mila euro. I fondi saranno erogabili tramite sportello telematico fino a esaurimento risorse, con una possibilità di anticipo fino al 50 per cento del contributo. Nel Lazio ci sono 123 cinema, per un totale di 437 schermi. Di questi, solo 245 sono digitalizzati. A Roma sono 82 i cinema con 333 schermi attivi (208 digitalizzati), a Frosinone 8 cinema con 24 schermi (8 digitalizzati), a Latina 14 con 46 schermi (12 digitalizzati) mentre a Viterbo 18 con 29 schermi (12 digitalizzati). Soddisfazione è stata espressa da Giorgio Ferrero, presidente di Anec Lazio, aderente a Confcommercio Roma che ha chiesto alle altre Regioni di seguire l’esempio del Lazio, “le nostr problematiche sono state comprese – ha detto – e questo bando permette al Lazio di tornare al primo posto in Italia”. “Per chi amministra non c’è cosa migliore di poter dire che ha rispettato gli impegni presi”, ha commentato il presidente Nicola Zingaretti. “Nessun cinema deve chiudere, dai multisala alle piccole sale, alle sale parrocchiali. Un film visto al cinema – ha detto Lidia Ravera, assessore alla Cultura – non è uguale alla tv, è una esperienza collettiva, una qualità di emozione non sostituibile. Grazie a questo bando i cinema non chiuderanno e noi ci godremo la sensazione bellissima  di aver difeso il diritto dei cittadini a godersi i film in sala e di aver salvaguardato posti di lavoro”. “Tutte quelle sale chiuse sarebbero state un disastro economico e culturale – ha spiegato Guido Fabiani, assessore allo Sviluppo Economico – La crisi infatti colpisce anche la cultura, soprattutto quella che fa impresa. Sappiamo bene che  per riavviare lo sviluppo bisogna puntare alle fondamenta e alla costruzione delle condizioni necessarie per mettere in moto risorse imprenditoriali e lavoro”.




ROMA, FONDAZIONE TOR VERGATA: NICOLA ZINGARETTI RINUNCIA A 64 MILA EURO DI INDENNITA'

Redazione

Roma – La fase sperimentale della Fondazione Tor Vergata, ente partecipato dalla Regione Lazio e dalla Università di Roma – Tor Vergata quale gestore del Policlinico Universitario, è stata prorogata di un periodo massimo di un anno, ovvero del minor tempo necessario per addivenire alla sua trasformazione nell'assetto istituzionale definitivo previsto dall'art 6 della L.R. n.6 del 2011. La scadenza  della sperimentazione era prevista per il prossimo 30 giugno. Il percorso che è stato deciso ieri dal Cda alla presenza del Rettore Renato Lauro e del presidente Nicola Zingaretti che nella stessa seduta è stato eletto presidente della Fondazione. Nella stessa seduta si è confermato per un anno l’attuale Cda. Come primo atto Zingaretti ha comunicato la volontà di rinunciare all’indennità di 64mila euro prevista dallo statuto. 

“La rinuncia del presidente Zingaretti a percepire l’indennizzo come presidente della Fondazione Tor Vergata, peraltro una fondazione partecipata anche dalla Regione Lazio è un forte segnale di cambiamento e in tempi di crisi quando i tagli alle indennità stipendiali dei politici fanno notizia  reputiamo che questa sia una vera buona notizia”. Lo dichiara il presidente di Assotutela Michel Emi Maritato. “Auspichiamo inoltre che saranno numerosi gli esponenti politici che faranno a meno del doppio se non addirittura del triplo indennizzo. Intanto  – conclude Maritato – ci limitiamo a fare gli auguri di buon lavoro a Nicola Zingaretti neopresidente della Fondazione Tor Vergata”.




MARINO, CEMENTIFICAZIONE DIVINO AMORE: REVOCARE SUBITO GLI ATTI DELLA POLVERINI

Redazione

Marino (RM) – "No alla cementificazione del Divino Amore", lo dice a gran voce il Pd di Marino tramite la segretaria Franca Silvani. Ecco la nota: 

Come Partito Democratico di Marino abbiamo oggi inviato ai Consiglieri del PD del Lazio, al Presidente della Regione Lazio Zingaretti ed al Presidente del Consiglio Regionale Daniele Leodori una proposta di mozione per chiedere che vengano revocati gli atti adottati dalla Giunta Polverini sul Divino Amore.

Un altro scempio edilizio che non è sopportabile. Dopo la devastante gestione della variante generale al PRG, il duo Palozzi-Polverini vuole mettere le mani in una delle aree più pregiate a ridosso dell'Appia Antica.

Ora basta, non è più sopportabile che si continui a devastare un territorio importante come l’Agro Romano sommergendolo di  cemento e di asfalto! Si continua in questa folle corsa alla edificazione!

Il centro sinistra ed il Partito Democratico hanno un’altra visione del territorio rispetto alla Destra ed è per questo che occorre dimostrare con i fatti questa differenza. Questo non significa zero sviluppo ma al contrario significa tornare a far vivere i propri territori riqualificando l’edilizia esistente e sviluppando le vocazioni locali. E’ questo il metodo per creare nuova occupazione e lavoro.

Chiediamo inoltre alla Regione Lazio e al Presidente Nicola Zingaretti di valutare con attenzione anche le 16 varianti urbanistiche adottate e fortunatamente non ancora approvate che, tutte insieme, rappresentano una ulteriore e non meno devastante azione di aggressione al territorio.

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FARMACI: LA RIVOLUZIONE DEI COMITATI ETICI

Redazione

Regione Lazio – I Comitati etici sono gli organismi che autorizzano la sperimentazione clinica di nuovi farmaci. La cosiddetta terza fase in cui si verifica la validità finale  del nuovo prodotto. Se non ha il via libera del Comitato etico il farmaco viene bloccato. Attualmente la rete era articolata in ben 34 strutture, una per ogni Asl, grandi Ospedali pubblici e privati, Fondazioni, Ircss, Policlinici universitari, il Bambin Gesù e altri ospedali classificati. Una giungla dove spesso vigevano sistemi di valutazione e regole di funzionamento anche  molto diverse e dove venivano applicate tariffe differenti a carico delle aziende produttrici. Ora cambia tutto. La riorganizzazione ne lascia attivi solo 6 più uno specifico per tutti gli Irccs. “Con questo atto – ha spiegato il presidente Nicola Zingaretti – la Regione Lazio è la prima in Italia a rendere operativa  la riforma contenuta nel decreto ministeriale pubblicato nella Gazzetta ufficiale n.96 dello scorso 24 aprile, decidendo di agire subito per immettere in questo sensibilissimo segmento del sistema sanitario trasparenza e regole di funzionamento certe e uguali per tutti“.  Ecco come sono riorganizzati i comitati etici: 4 singoli Comitati etici saranno presenti al Gemelli, all’Umberto I, al Policlinico Tor Vergata, al Campus Biomedico. Il Comitato 5 (Lazio 1) che avrà sede al S. Camillo, invece raggrupperà quelli delle Asl A, E, F, G, Rieti, Viterbo, S.Camillo Forlanini, San Filippo Neri, Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina e Villa S. Pietro. Nel Comitato etico 6, (Lazio 2) con sede nella Asl RmC, confluiranno le strutture della Asl B,C,D,H, Frosinone, Latina, Ospedale S. Giovanni, Israelitico, Regina Apostulorum di Albano, e il comitato etico dell’Associazione Cavalieri di Malta. Il settimo invece sarà quello degli Ircss e vi confluiranno l’Ifo, Fondazione G.B. Bietti, Spallanzani, Bambin Gesù, S. Raffaele – la Pisana, Idi. La sede sarà presso l'Ifo Regina Elena.




REGIONE: PIU’ SOLDI AGLI STUDENTI, MENO A LAZIODISU

Redazione

Roma – Commissariamento per Laziodisu, l'ente pubblico dipendente della Regione, con l'obiettivo di promuovere il diritto allo studio universitario con la gestione di studentati e mense e l'erogazione di borse di studio. A deliberarlo la giunta regionale del Lazio. La decisione – come spiegato da Massimiliano Smeriglio, vicepresidente e assessore alla Formazione, universita', scuola e ricerca – e' stata accelerata dalle dimissioni del presidente in carica, ed e' stata adottata con l'obiettivo di procedere alle modifiche anche statutarie per l'applicazione delle norme della spending rewiev e all'efficientamento della macchina amministrativa.  L'intento e' rimodulare le risorse attualmente necessarie per i, funzionamento dell'ente con una drastica riduzione delle figure apicali e degli uffici di direzione al fine di destinare la massima parte degli stanziamenti alla sua mission istituzionale, ovvero il sostegno del diritto allo studio e i contributi ed i servizi agli studenti del Lazio. Come spiegato oggi nel corso della conferenza stampa alla presenza del Governatore Nicola Zingaretti, e del commissario Idisu Carmelo Ursino, la Regione chiamera' gli studenti e tutti i soggetti in causa a partecipare al processo di riforma. Commissariamento per Laziodisu, l'ente pubblico dipendente della Regione, con l'obiettivo di promuovere il diritto allo studio universitario con la gestione di studentati e mense e l'erogazione di borse di studio. A deliberarlo la giunta regionale del Lazio. La decisione – come spiegato da Massimiliano Smeriglio, vicepresidente e assessore alla Formazione, universita', scuola e ricerca – e' stata accelerata dalle dimissioni del presidente in carica, ed e' stata adottata con l'obiettivo di procedere alle modifiche anche statutarie per l'applicazione delle norme della spending rewiev e all'efficientamento della macchina amministrativa.  L'intento e' rimodulare le risorse attualmente necessarie per i, funzionamento dell'ente con una drastica riduzione delle figure apicali e degli uffici di direzione al fine di destinare la massima parte degli stanziamenti alla sua mission istituzionale, ovvero il sostegno del diritto allo studio e i contributi ed i servizi agli studenti del Lazio. Come spiegato oggi nel corso della conferenza stampa alla presenza del Governatore Nicola Zingaretti, e del commissario Idisu Carmelo Ursino, la Regione chiamera' gli studenti e tutti i soggetti in causa a partecipare al processo di riforma.    




ALBANO INCENERITORE, UNA PARTITA IN DIFESA DELLA SALUTE: I NO INC SCENDONO IN CAMPO

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Redazione

Albano Laziale (RM) –  Il Comitato No Inc di cui Daniele Castri è il referente legale, resta in campo e spiega alla cittadinanza interessata i nuovi risvolti relativi ai fondi pubblici per la costruzione dell'Inceneritor
e di Albano. Lo fa con una una iniziativa, ampiamente e chiaramente esplicata nella nota di seguito pubblicata:


"La famigerata “convenzione preliminare Coema-GSE” è finita, su impulso dei dirigenti del G.S.E., tra le mani dell’attuale Ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato e della Dott.ssa Rosaria Fausta Romano, Direttrice generale della Direzione per le Energie Rinnovabili per conto del Ministero, che presto dovranno decidere se annullarla o rinnovarla.

“Per conoscere nel dettaglio quali iniziative il Ministero per lo Sviluppo Economico ha intenzione di prendere a proposito, il comitato No Inc ha richiesto in un incontro urgente col Ministro in carica Flavio Zanonato, con la dirigente del settore Rinnovabili Rosaria Fausta Romano, col Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e con l’Assessore Regionale ai rifiuti Michele Civita.”

Domenica prossima 16 giugno, dalla mattina alle 9,00 a seguire fino a tarda serata, presso il Centro Sportivo O.K. Club di Cancelliera, giornata di mobilitazione, gioco e divertimento per raccogliere fondi a sostegno delle iniziative  No Inc. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

 Neanche il tempo di archiviare i preziosi dati contenuti nella ”convenzione Coema-GSE” di giugno 2009 (doc. 1), che nuove e minacciose  nubi si addensano di nuovo attorno al progetto di costruzione dell’impianto brucia-rifiuti più grande d’Europa.

Il Consorzio Coema (Pontina Ambiente srl di Manlio Cerroni, Acea ed Ama), difatti, sta portando avanti da mesi interi una vera e propria attività di “pressing asfissiante” sui dirigenti del Gestore del Servizio Elettrico, GSE (doc. 2, doc. 3, doc. 4). Con lo scopo di ottenere, nonostante i termini di legge siano ampiamente scaduti, un “aggiornamento” della ormai rinomata convenzione. Ovvero una “nuova” convenzione che, in sostanza, cancelli quella divenuta pubblica appena pochi giorni fa, e permetta in ogni caso al consorzio Coema di accaparrarsi, costi quel che costi, l’accesso ai fondi pubblici CIP-6 e Certificati Verdi.

Come ricorderete, difatti, i fondi pubblici per la costruzione e gestione degli impianti brucia-rifiuti sono stati definitivamente messi al bando, per nostra fortuna, dalla U.E.. L'unica eccezione prevista riguardava gli impianti di incenerimento  “cantierizzati” entro e non oltre il limite ultimo del 31 dicembre 2008. La “convenzione preliminare” Co.E.Ma.-G.S.E. del giugno 2009, venne stipulata sul presupposto di una “cantierizzazione” avvenuta il 29 dicembre 2008, sulla base dell’ordinanza di Marrazzo  n. Z-0003 del 22 Ottobre 2008.

Cantierizzazione, tuttavia, assolutamente fittizia, in quanto consistente nella sola “posa di una rete metallica per la recinzione del lotto di terreno interessato”, come del resto certificato e verbalizzato dalla Polizia Municipale di Albano.  La cantierizzazione, difatti, ha inizio secondo la legge solamente con “l’avvio delle attività di escavazione”. Ma in ogni caso, l’ordinanza di Marrazzo e la successiva Dichiarazione di Inizio Attività, la D.I.A. del Coema, sono stati annullati definitivamente dalla sentenza del Consiglio di Stato di marzo 2012 (n. 1640 del 22 marzo 2012).

Come se ciò non bastasse, un ulteriore verbale della Polizia Municipale di Albano, di ottobre 2010, rappresenta la prova che l’attività di cantierizzazione, di fatto, non ha mai avuto luogo entro il termine ultimo imposto dalla U.E.: “nessuna attività edilizia” è quanto viene dichiarato espressamente nel verbale. Lo dimostra, del resto, oltre ogni ragionevole dubbio, ancor di più, lo stato attuale dei terreni accanto al VII invaso, dove dovrebbe sorgere il contestatissimo inceneritore, dove si espande un’immensa e intonsa distesa di erba verde.

Questa “convenzione Coema-GSE” di giugno 2009 è finita ora (doc. 5), su impulso dei dirigenti del G.S.E. – stanchi, probabilmente, di essere “tirati per la giacchetta” –  tra le mani dell’attuale Ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato, e della Dott.ssa Rosaria Fausta Romano, Direttrice generale della Direzione per le Energie Rinnovabili per conto del Ministero.

Proprio il Ministro Flavio Zanonato dovrà decidere, molto presto, se indicare ai dirigenti del GSE di annullare, senza appello, la vecchia “convenzione preliminare Coema- GSE” di giugno 2009 o se, viceversa, avallare la stipula di una nuova (?!) convenzione in favore del Coema accettando così, di fatto, di considerare tutto il tempo trascorso sino ad ora, ben oltre il limite massimo imposto dalla legge europea e nazionale, una “causa di forza maggiore”, come pretenderebbe il consorzio guidato dal monopolista dei rifiuti Manlio Cerroni. “Causa di forza maggiore” determinata dall’ostinata opposizione all’impianto di incenerimento del Comitato No Inc e delle Amministrazione Comunali di bacino.

Oltre al danno, sarebbe questa una beffa per l’intera comunità dei Castelli Romani.

Il Ministro Flavio Zanonato ha quindi, in questo momento, la possibilità di annullare definitivamente l’uso dei fondi pubblici CIP-6 e Certificati Verdi per la costruzione e gestione dell’Inceneritore di Albano, nel pieno rispetto delle normative Europee e nazionali. Un’occasione davvero unica di mettere la parola fine a questo brutto pasticciaccio di Roncigliano.

Proprio per questo, il comitato No Inc ha richiesto, stamattina, un incontro urgente al Ministro Flavio Zanonato, alla Direttrice generale della Direzione per le Energie Rinnovabili per conto del Ministero, al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ed all’Assessore ai rifiuti Michele Civita".




COLLEFERRO, IL PRONTO SOCCORSO "SCOPPIA". IL SINDACO SI APPELLA A ZINGARETTI

Redazione

Colleferro (RM) – “La situazione del pronto soccorso del nostro ospedale è ormai insostenibile!”. A parlare è il sindaco Mario Cacciotti, appena di ritorno dal nosocomio Parodi Delfino dove si era recato per verificare di persona le difficoltà di gestione di una struttura sanitaria subissata di richieste, ben oltre il possibile. “Gli operatori sono allo stremo – dice Cacciotti – per le presenze eccessive di pazienti. Nonostante l’impegno profumo dai sanitari, che con professionalità cercano di fare quanto è possibile, e spesso anche di più, non si può andare avanti così a lungo. Il problema deriva dalla chiusura del pronto soccorso di Anagni – dice il Sindaco, come aveva già affermato in precedenza – i cui utenti si riversano sulla nostra struttura, che è la più vicina territorialmente. Avevo già denunciato il fatto ma ormai la situazione non è più sopportabile. Per questo – conclude il Sindaco appellandosi al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti -, non essendo ancora stata trovata una soluzione al problema, le cose sono due: o si riapre il pronto soccorso di Anagni o si potenzia quello di Colleferro ampliandolo per adattarlo alla nuova situazione”. 




DAJE ADDOSSO ALL’ASSESSORA

Redazione

Roma – Scossa di terremoto nella giunta Zingaretti. Questo è quello che vorrebbe l'opposizione che mette alla gogna un assessore per fatti privati non inerenti l'attività pubblica e istituzionale ma fatti ancora dalle dinamiche poco chiare, accaduti tre anni fa in terreni di un'azienda agricola, proprietaria del fondo e dei connessi fabbricati, di cui la Ricci era dipendente e non rappresentante legale. L’assessore regionale all’Agricoltura Sonia Ricci è stata rinviata a giudizio per un incendio. L’esponente del Pd che siede nella giunta Zingaretti sarebbe imputata per un rogo di rifiuti quando si riferiva alla società «Agroama» di Sezze. Nel mirino degli inquirenti un incendio appiccato a materiale plastico. La decisione del rinvio a giudizio è del giudice Mara Mattioli su richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Bontempo.

La prima udienza del processo è fissata al prossimo 21 ottobre. Ma chiaramente chi ha subito ben altri cicloni come quello di Fiorito e delle feste "suine" non vede l'ora di "daje addosso all'assessora". ''Confermo un'opinione personale che da subito e' stata chiara, appena ho preso coscienza e conoscenza degli avvenimenti.

E' una vicenda privata che non ha alcuna implicazione nei confronti della pubblica amministrazione, il reato contestato e' quello di un incidente colposo, e, pur non volendo entrare in valutazioni tecniche degli atti processuali e senza volere anticipare le conclusioni dei magistrati, non posso non segnalare che dalla lettura delle carte che ho fatto emergono almeno due fatti significativi, che in parte smentiscono alcune affermazioni contenute negli atti''. Parole del presidente della Regione, Nicola Zingaretti, riferendo in Consiglio Regionale sul rinvio a giudizio dell'assessore all'Agricoltura, Sonia Ricci. ''All'epoca la dottoressa non era legale responsabile ne' titolare della societa' dove si e' verificato un incidente da cui deriva l'ipotesi di incendio colposo. E' una palese contraddizione dell'atto. Secondo, come risulta ancora negli atti, all'epoca dell'evento la dottoressa non era presente in azienda ne' e' dato evincere o pensare che abbia potuto commettere alcuna azione commissiva od omissiva, tanto e' vero che l'ipotesi peggiore e' quella dell'incidente colposo – ha aggiunto Zingaretti – Spero nel tempo piu' breve sia fatta luce e presto si permetta a tutti di lavorare nell'assoluta serenita'''. ''So che nella storia d'Italia recente – ha detto replicando all'opposizione – la confusione che c'e' stata tra giudizi sul lavoro della giustizia e attivita' politica alla fine non ha fatto nemmeno bene alla qualita' della democrazia italiana. Mi sono sempre comportato nella mia vita politica e amministrativa, avendo questa bussola: anche nello scontro l'avversario politico va sconfitto sul terreno delle idee e mai abusando del terreno molto scivoloso che confonde il giudizio sull'operato amministrativo delle persone con l'attivita' delle Procure, che non deve condizionare, al di la' del necessario, il libero confronto politico''. Per Zingaretti ''compito delle pubbliche amministrazioni e' portare trasparenza per evitare che una cattiva amministrazione, in cui permangono zone opache, faciliti zone grige nella vita amministrativa. Per questo mi sono permesso di sottolineare che i fatti citati non avevano nulla a che fare con i compiti amministrativi che l'assessore Ricci ricopre ma nemmeno con reati contro la pubblica amministrazione. Non penso sia affatto in discussione la tensione etica e culturale che questa maggioranza ha messo e mettera' sul tema della trasparenza, della pulizia e della necessita' che tutti insieme dobbiamo trasformare questo livello di governo in un'amministrazione su cui nessun cittadino del Lazio abbia dubbi su come funziona''. ''Abbiamo cambiato molto, andremo avanti con gli open data e la messa on-line di tutto cio' che riguarda chi dirige e chi prende decisioni ma altro e' essere vittime di ogni articolo di giornale che, a quel punto, renderebbe la politica non autonoma. Io mi fido dei miei assessori, e non escludo che addirittura qualcuno possa teorizzare nei prossimi 5 anni che io abbia fatto qualcosa'' ha concluso.




ROMA, IGNAZIO MARINO E' IL NUOVO SINDACO

Redazione

Roma Ignazio Marino e' il nuovo sindaco di Roma. Il comitato elettorale del sindaco uscente, Gianni Alemnano, ha ammesso la sconfitta meno di mezz'ora dopo la chiusura delle urne. Secondo gli Istant poll diffusi dall'emittente La7 l'esponente democratico e' vincente con il 60,5% delle preferenze sul primo cittadino uscente fermo al 40%. Per Marino sono arrivati anche gli auguri dell'ex sindaco di Roma, Walter Veltroni: "Marino è il nuovo sindaco di Roma: una buonissima notizia per la città. Il voto dei romani chiude finalmente un quinquennio di incuria e di errori che Alemanno e la sua giunta hanno prodotto per incapacità, per scarso amore e per perseguire interessi personali". Auguri anche da parte di Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio: "Missione compiuta. Roma è salva. Auguri a Ignazio Marino sindaco della nostra bellissima città", il suo messaggio su Twitter.




AMPLIAMENTO DEL PORTO TURISTICO DI ROMA: LA REGIONE DA IL VIA LIBERA

Redazione

Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato l'accordo di programma che da il via libera agli interventi di ampliamento del Porto Turistico di Roma ad Ostia per la realizzazione di interventi a mare, con finanziamenti interamente privati, finalizzati all'aumento dei posti barca, alla realizzazione di una serie di miglioramenti funzionali per una migliore difesa delle strutture portuali e dei natanti, riducendo allo stesso tempo il fenomeno dell'insabbiamento dell'avamporto per consentire manovre di entrata dei natanti piu' agevoli ed in totale sicurezza. A seguito dell'esito favorevole della Conferenza di Servizi convocata dal Comune di Roma Capitale, poiche' le opere da realizzarsi sono in variante al P.R.G. vigente, si e' reso indispensabile la firma da parte della Regione Lazio dell'accordo di programma previsto dall'art. 34 del D.lgs 267/2000. Il progetto presentato prevede la realizzazione di circa 611 nuovi punti di ormeggio per imbarcazioni da diporto di lunghezza compresa tra 12,00 e 70,00 mt, che si aggiungono agli 808 attuali per imbarcazioni comprese tra 8,00 e 55,00 mt, portando a 1.419 posti barca la capienza totale del porto. A fronte dei nuovi posti barca e' prevista una dotazione di nuovi posti auto di 656 che si aggiungono agli attuali 1.200. ''Lo sblocco dell'iter per i lavori di messa in sicurezza e di ammodernamento del Porto turistico di Roma ad Ostia – spiega Zingaretti – consentira' ad un'infrastruttura strategica per la Capitale quei lavori indispensabili per garantire ai natanti ed ai turisti che arrivano via mare una porta di accesso piu' agevole alla Capitale. In particolare per Ostia si tratta di un importante intervento di riqualificazione che, tra le diverse opere previste, offrira' importanti opportunita' di lavoro per centinaia di addetti e la piu' lunga passeggiata pedonale turistica a mare d'Europa di circa 1300 metri con pista ciclabile. Una boccata di ossigeno per le imprese del territorio ed una straordinaria occasione di sinergia tra turismo, infrastrutture e riqualificazione per il territorio di Ostia''. (Fonte Asca)




VELLETRI: AGGREDITI I COMPONENTI DEL GRUPPO HIP – HOP "99 POSSE"

Redazione

E' successo a Velletri davanti a un pub dove si doveva tenere un concerto della band. ''Siamo stati aggrediti dai neofascisti'', hanno raccontato il cantante Luca Persico, detto 'O Zulu, e un fonico postando una foto sulla loro pagina Facebook.

''Subito dopo aver parcheggiato nella piazza antistante il pub, siamo stati aggrediti con cinture e altri oggetti atti a offendere da un gruppo di una ventina di persone che esponevano simboli di estrema destra. La pronta reazione e l'intervento della sicurezza del locale hanno fatto si' che gli aggressori si dessero rapidamente alla fuga, impedendo che l'episodio avesse conseguenze piu' gravi delle contusioni, dei tagli e delle abrasioni superficiali riportate dai nostri compagni, che hanno rifiutato di essere trasportati in ospedale'', hanno raccontato ancora i 99 Posse, che hanno deciso comunque di non sporgere denuncia.

Solidarieta' alla band napoletana e' arrivata dal mondo politico. Non sono mancate parole di sdegno da parte del governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, per il quale ''e' gravissimo che sia stata organizzata una vile aggressione di stampo fascista nei confronti di un gruppo musicale cercando inoltre di soffocarne il messaggio culturale e artistico. Non e' tollerabile che la recrudescenza di ideologie, di nessun tipo, possa sfociare in violente aggressioni fisiche''.

Non è mancato l'intervento da parte del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, il quale ha espresso ''piena solidarieta' ai 99 Posse per l'aggressione subita. L'antifascismo e' il fondamento della nostra democrazia e della nostra Costituzione, entrambe nate dalla Resistenza. Deve essere sempre alta la vigilanza, da parte delle istituzioni e dei cittadini, in merito al rinascere di movimenti e fenomeni di carattere nazi-fascista, che dunque seminano razzismo e discriminazione. In Italia come nel resto d'Europa''.