ANGUILLARA, ACQUA ALL'ARSENICO: ARRIVANO LE SOLUZIONI PER TUTTI GLI ACQUEDOTTI COMUNALI

Redazione

Anguillara (RM) – Con l'inizio del 2013 ma soprattutto a seguito della comunicazione della Regione Lazio avvenuta con nota del 18 dicembre 2012 e i successivi incontri presso gli uffici di Via del Tintoretto veniva ufficializzato il totale scarico di responsabilità da parte della Regione. Va ricordato che  l'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3921 del 28 gennaio 2011 recitava “Primi interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare l’emergenza determinatasi in relazione alla concentrazione di Arsenico nelle acque destinate all'uso umano superiore ai limiti di legge in alcuni comuni del territorio della Regione Lazio” e che nella stessa veniva nominato “Commissario delegato per l’emergenza arsenico nel Lazio” il Presidente della Regione Lazio Renata Polverini, ciò al fine di addivenire in breve tempo alla risoluzione di un problema – arsenico nell'acqua – che si trascina ormai da circa 10 anni. Risoluzione che per il Comune di Anguillara, nonostante le assicurazioni verbali e scritte giunte dalla Regione Lazio , non è stata fornita.

Per questo, in data 28 dicembre 2012, fu approvata una Mozione Urgente, a denuncia dell'accaduto, e avviate le procedure per addivenire in tempi rapidi alla risoluzione del problema arsenico con fondi comunali. Tra la fine di gennaio e gli inizi di febbraio 2013 fu completata la procedura per l'acquisto di due impianti di dearsenificazione per gli acquedotti del Biadaro e di Ponton dell'Elce, procedura che non si è conclusa positivamente.

Dopo un ulteriore approfondimento tecnico-economico si è quindi provveduto ad affrontare il problema suddividendone i tempi di soluzione in due passi, di seguito descritti.

A breve termine verrà completata l'installazione di due impianti provvisori di dearsenificazione  che entreranno in funzione entro la fine del mese di maggio, il primo per l'acquedotto del Biadaro e l’altro per l'acquedotto di Ponton dell'Elce (in quest'ultimo caso comprensivo anche di un sistema di rimozione del fluoro). Tali impianti provvisori saranno mantenuti in esercizio per il tempo necessario all'espletamento della procedura di gara per la realizzazione degli impianti definitivi, ovvero circa cinque mesi. I due impianti provvisori garantiranno la portata utile a fornire acqua potabile a tutte le utenze collegate ai suddetti acquedotti onde consentire alla cittadinanza di poter usufruire di acqua potabile dal rubinetto di casa dopo che per circa 10 anni le è stato negato questo diritto.

Immediatamente dopo l'installazione dei due impianti provvisori verrà avviata la procedura di gara per la realizzazione degli impianti definitivi che dovranno quindi avere caratteristiche di economicità e rispetto dell'ambiente e delle norme vigenti in materia. Ciò al fine di assicurarne la sostenibilità nel medio-lungo termine – alcuni anni – ovvero finché non si riuscirà a garantire acqua potabile dalla sorgente senza l'ausilio di dispositivi di depurazione.

“Riteniamo indispensabile avviare tutte le attività necessarie a garantire acqua potabile di sorgente; – spiega il Sindaco Francesco Pizzorno – un paese che sorge tra due laghi che hanno acque a bassissimo contenuto di arsenico non può accontentarsi di fornire ai propri cittadini acqua trattata, con i relativi costi e non solo economici che tale trattamento comporta, e al contempo accettare passivamente che i cittadini di Roma utilizzino l'acqua del lago”.

Dello stesso avviso il Consigliere delegato alla Salute Dott. Finocchiaro che recentemente ha incontrato i medici di base del territorio per fare il punto della situazione dal punto di vista medico “Ogni sistema di depurazione presenta punti di criticità che possono essere completamente tollerati quando non esiste altra soluzione possibile, noi con due laghi di acqua potabile la soluzione ce l'abbiamo sotto gli occhi e sarebbe sciocco non pensare di utilizzare quell'acqua. Quindi via spediti verso la realizzazione di impianti provvisori nell'immediato e definitivi subito dopo che garantiscano acqua potabile per i prossimi anni, ma l'obiettivo dell'amministrazione deve essere quello di utilizzare acqua potabile alla sorgente”.

Gli impianti provvisori in corso di realizzazione saranno monitorati e controllati con sistemi di telecontrollo remoto e video sorveglianza, una garanzia di efficienza fortemente voluta dall'amministrazione al fine di garantire acqua di qualità ai cittadini e al contempo per testare nel corso dei prossimi mesi l'efficienza dei sistemi che verranno installati. “Abbiamo richiesto efficienza energetica e limitato consumo di acqua – prosegue l'Assessore all'Ambiente Enrico Stronati – perché sappiamo che esistono soluzioni tecniche particolarmente energivore e questo è un aspetto che va tenuto in considerazione nel lungo termine, in particolar modo in tempi di forte crisi economico-istituzionale come quella che stiamo vivendo. Affrontare questo problema confrontandoci con amministrazioni e istituti di ricerca, che come noi trattano l'argomento della potabilità dell'acqua, è stata una corretta intuizione. Oggi sappiamo cosa stanno facendo altre amministrazioni che come noi condividono la scelta della gestione comunale dell'acqua pubblica, ma anche quali sono le opinioni in materia di alcuni ricercatori. La condivisione e il confronto su questi temi è essenziale in quanto consente anche di ipotizzare futuri accordi di gestione degli impianti e quindi fornire una via per l'abbattimento dei costi di manutenzione oltre a fornire la possibilità di scambiare know-how ed esperienze”.

Gli impianti provvisori avranno un costo pari a circa 18 mila euro al mese ad impianto, il tempo stimato per la realizzazione del bando di gara che, visti gli importi, dovrà essere un bando europeo e quindi con tempi amministrativi più lunghi rispetto a una gara ordinaria.

“Per l'acquedotto del Montano invece – conclude il Sindaco Francesco Pizzorno – siamo in dirittura di arrivo con l'accordo tra Acea Ato-2 e il Comune per il potenziamento della portata della condotta che da Cesano fornisce acqua proveniente dall'acquedotto del Peschiera. In questo modo, non appena concluso l'iter burocratico, avremo acqua a sufficienza e con bassissimo contenuto di arsenico – inferiore a 1 microgrammo/litro – da miscelare in vasca con acqua proveniente dai pozzi locali, questo consentirà di riportare e mantenere il valore dell'arsenico sotto la soglia prevista dalla legge e quindi il ritorno alla normalità dell'acquedotto del Montano che oggi, stando alle ultime analisi, supera i 10 microgrammi/litro attestandosi tra 12 e 13”.

“Con le misure poste in essere dopo circa 10 anni di attesa – conclude il Vice Sindaco Silvio Bianchini – finanziate con i risparmi e la politica di risanamento attuata da questa amministrazione e con il finanziamento di 400 mila euro giunto dalla Regione Lazio grazie all'intervento della Giunta Zingaretti, verrà finalmente posto fine al problema della potabilità dell'acqua ad Anguillara”.

Contestualmente l’amministrazione sta mettendo in campo uno studio per l’individuazione di fonti alternative e la realizzazione di nuovi serbatoi e condotte idriche, per la definitiva soluzione del problema arsenico di tutto il territorio comunale. Questo significa, una pianificazione di interventi che vedrà impegnate risorse economiche che potranno essere reperite soltanto con progetti finanziati dalla Comunità Europea.

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BRACCIANO: UN MIRACOLO AL PADRE PIO

Emanuel Galea

Bracciano (RM) – Ancora impressa nella memoria collettiva la visione dell’ospedale Padre Pio pieno di striscioni, di manifesti mezzi stracciati  lasciati penzolare dai muri, di infermieri e personale vario discutere nel giardino, di medici e paramedici aggirarsi per i corridoi della struttura gesticolando animosamente mentre i pazienti, “pazientemente” attendono di essere visitati, di barelle situate nella galleria del piano terra, con sopra i vari ammalati circondati dai propri cari, ad attendere la “chiamata” per la visita di pronto soccorso.

E poi ancora, mura imbrattate, cicche fumanti per terra, ovunque aria di smantellamento, di sloggio, di incuria, di abbandono. Un clima in cui il personale si mostra esasperato a causa del perdurare dell’attesa per i verdetti del Tar e successivamente del Consiglio di Stato, relativi i ricorsi promossi dalle varie amministrazioni comunali insieme ai cittadini contro il famigerato decreto Polverini. Il  Padre Pio appare una struttura avvilente, scoraggiante, un ambiente desolante. Sulla bocca di tutti, e non certamente per elogiarla, corre il nome del Commissario Straordinario alla Sanità Renata Polverini. Il Padre Pio sembra ormai un ospedale in liquidazione. Il piano di riconversione della Regione Lazio mira al declassamento a semplice punto di primo intervento di questa struttura ospedaliera. Dal 2010, dopo le varie sentenze, pronunce del Tar, ricorsi, proteste dei cittadini, ferma posizione e diffida all’Asl da parte del sindaco Giuliano Sala e le varie iniziative del Comitato Territoriale Salute Pubblica Ospedale Padre Pio Bracciano , è avvenuto il “miracolo”. Lo scambio di personale specializzato tra il Padre Pio di Bracciano ed il S. Paolo di Civitavecchia inizia a far vedere i primi risultati.

Oggi, visitando il nosocomio, colpisce  l’ordine, la pulizia, un servizio ben organizzato e soprattutto la cortesia di tutto il personale. La metamorfosi ha contagiato tutti, a partire dalla vigilanza all’ingresso del nosocomio. Non è uno spot pubblicitario il nostro, ma solo un atto dovuto nei confronti di coloro che hanno saputo risollevare un presidio colabrodo. Una cittadina di Anguillara, racconta di essersi commossa per il comportamento “umano” del chirurgo che l’ha visitata e ancora di più, dell’assistente che, dopo la visita, l’ha accompagnata a completare tutte le pratiche, salutandola e infine, augurandole “buona Pasqua”. Questo è ciò che si registra e rispetto cui sentiamo di rivolgere un forte plauso per il salto di qualità che l’ospedale Padre Pio di Bracciano ha saputo fare, in tempi brevissimi. I migliori auguri allo staff tutto, medico,para medico, direzione, personale tecnico e vario  e alle associazioni . A tutti loro va il merito del “miracolo del Padre Pio”.  Auguri.

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09/03/2012 BRACCIANO OSPEDALE ULTIMO MINUTO: IL CONSIGLIO DI STATO CONFERMA LA SOSPENSIVA
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MARINO, CEMENTIFICAZIONE DIVINO AMORE: ADA DICE NO

Redazione

Marino (RM) – "L’amministrazione guidata da Adriano Palozzi conferma la sua volontà di voler distruggere l’area del Divino Amore, di fronte al Gotto D’Oro, con altri 1.350.000 mc di cemento e altri 12.500 abitanti. – Dichiarano in una nota dal Comitato Argine via Divino Amore – I cittadini di ADA (Argine via Divino Amore) continuano la lotta legale contro questo progetto che andrebbe a compromettere definitivamente la vivibilità del territorio di Marino. – La nota prosegue – Palozzi, tramite il suo Assessore all’Urbanistica,” ha comunicato ADA il 31 ottobre 2012 ha risposto di non conoscere quante siano le numerosissime case invendute a Marino. Nella stessa data la maggioranza di Adriano Palozzi in Consiglio Comunale ha votato compatta per far avanzare il progetto EcoVillage che prevede i primi 4750 abitanti di fronte al Gotto D'Oro, abitanti che si aggiungono ai circa 3500 già previsti in località Mazzamagna.”

Per questo ADA ha deciso di depositare nel gennaio scorso al TAR documenti aggiuntivi a supporto del ricorso contro la cementificazione del Divino Amore già presentato nel dicembre 2011. Trascurando le irregolarità amministrative che sono state messe in evidenza dagli Avvocati incaricati, i punti di maggiore preoccupazione dei Cittadini aderenti ad ADA sono:
1.    Mancanza di acqua potabile – La Regione ha confermato che l’area del Divino Amore è protetta dalla legge regionale 445/09 e quindi NON si può cercare acqua in quella zona. Vuol dire che ACEA dovrà portare oltre 1.000.000 di litri al giorno di acqua per 12.500 abitanti. ACEA ha inoltre dichiarato che dovrà essere costruito un nuovo depuratore con spese ingenti per la collettività; ACEA inoltre è già inadempiente verso il Comune di Marino per lavori che doveva già aver fatto. Palozzi però non contesta queste inadempienze di ACEA perchè è troppo interessato a veder spuntare case al Divino Amore.
2.    Aumento dei Cittadini – A Luglio 2011 venivano dichiarati 14.809 abitanti a Santa Maria delle Mole e 10.892 abitanti a Frattocchie. Aggiungere altri 12.500 abitanti porterà al collasso il territorio già da tempo invivibile in particolare a Santa Maria delle Mole
3.    Tutte le leggi urbanistiche saranno scavalcate da un accordo di programma “privato” tra la dimissionaria Polverini ed il Sindaco Palozzi – In questo quadro ADA ritiene che non vengano tutelati gli interessi della collettività e della trasparenza. La Provincia, ha ricordato ADA, ha dato parere negativo ma non è stata tenuta in considerazione. Inoltre, nel caso specifico della EcoVillage, si è dichiarato che tale società era proprietaria dei terreni mentre altri risultano i veri proprietari. La risposta dell’Amministrazione è stata che controllerà i proprietari al momento di rilasciare le licenze !!??
Su tutto questo e su molto altro a breve si pronuncerà il TAR del Lazio. – La nota conclude – Siamo convinti che il tribunale ci darà ragione e fermerà questo scempio ambientale!”

NOBILE (RIVOLUZIONE CIVILE): “LA NOSTRA PROPOSTA ALTERNATIVA AL CEMENTO” [ LA PROPOSTA QUADRIFOGLIO CONTRO CEMENTIFICAZIONE DIVINO AMORE ]

Fabio Nobile, candidato di Rivoluzione Civile per la Regione Lazio dichiara:

“Dopo il piano casa, speravamo di aver già assistito al peggio che il duo Polverini-Ciocchetti potesse offrire e  invece no. Ecco che arriva, a pochi giorni dalle elezioni, l’approvazione del Programma integrato 'Divino Amore': una concessione in extremis a qualche abile speculatore che potrà cancellare 480.000 metri cubi di agro per far spazio ad opere abnormi per la comunità marinese. Un’altra inutile colata di cemento che comprometterà per sempre un’area di grande pregio ambientale e che spegnerà le speranze dei cittadini di Marino di veder realizzato il progetto di ampliamento del Parco dell’Appia Antica. Nei giorni scorsi ho presentato una proposta alternativa a questo scempio per dimostrare che salvaguardare l’ambiente e difendere il paesaggio non sono incompatibili con una seria pianificazione nel campo edilizio. Quello che chiediamo è di valorizzare l’area del Divino Amore per il bene dei cittadini, per migliorare la qualità della vita e dare prospettive per il futuro. Quello che vuole la Giunta di centrodestra, agli sgoccioli del suo mandato, è tutelare gli interessi di qualche politico locale o di qualche immobiliarista. In virtù del principio di cautela, visti anche i ricorsi amministrativi già depositati, invito la presidente Polverini a non procedere a nessuna delle attuazioni previste nella deliberazione n.16”.

 

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MARINO PARCO DELL'APPIA ANTICA: LA DOVE C'ERA L'ERBA ORA C'E'…… CENTINAIA DI MIGLIAIA DI METRI CUBI DI CEMENTO

Maria Lanciotti

Marino (RM) – Una antica chiesetta, una torre di cinta con il dipinto della Vergine col Bambino e intorno tutta campagna brulla con qualche pastore e greggi al pascolo. Nel dopoguerra il santuario della Madonna del Divino Amore, sito in via Ardeatina nella zona di Castel di Leva – con riferimento al castello dei Leoni distrutto forse da un terremoto nella seconda metà del Settecento e di cui solo resta la torre diroccata –  diventa meta di pellegrinaggio non solo per i romani ma per folle di devoti che arrivano da tutte le parti per invocare la protezione della Madonna che, si narra, salvò un viandante dall’attacco di un branco di cani e proprio in quel luogo sorse, nel 1740, la chiesetta. ‘La madonna del Divino Amore fa le grazie a tutte le ore’, il canto che accompagnava i pellegrini che arrivavano viaggiando con i camion, carretti tirati da buoi, in bicicletta e soprattutto a piedi. C’era il posteggiatore per le biciclette che si chiamava Giovanni – sor Giovanni – che aveva i clienti fissi e riconsegnava la bici pure lucidata per una mancetta di qualche decina di lire. Poi arrivarono le prime macchinucce e vespette, si organizzarono per i fedeli viaggi in pullman, fiorì il commercio delle bancarelle e il traffico si fece caotico attorno al santuario avvolto specialmente il sabato e la domenica in un nuvolone di polvere. Attorno agli anni sessanta iniziarono a sorgere altri edifici di culto nei pressi del santuario, e alla fine dello scorso secolo si completa la realizzazione della nuova chiesa.

Tutto questo è solo un preambolo, per arrivare al sodo. Dopo tanti miracoli e tanta devozione, arriva la Polverini e con una delle sue ultime firme l’ex governatrice del Lazio decreta la fine di un territorio e di un’epoca. Sulla campagna del Divino Amore – dove ci sta pure un amico mio apicoltore, agricoltore e allevatore di animali da cortile, ma ha pure un somarello e cani raccolti affettuosissimi e un amore rispettoso e pieno per la terra e i suoi frutti – cadranno a pioggia centinaia di migliaia di metri cubi di cemento a cancellare storia e ambiente. Il 15 febbraio scorso, a fine mandato, la giunta Polverini ha compiuto l’ennesimo misfatto con l’approvazione del ‘Programma integrato Divino Amore’ la cui variante autorizza l’edificazione di edifici residenziali e di un centro commerciale, in una zona ancora integra dov’era previsto l’ampliamento del parco dell’Appia Antica e tante altre belle cose. E tutto ciò impunemente, nel silenzio complice di chi dovrebbe, per dovere istituzionale, gridare allo scandalo.

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MARINO, EDIFICAZIONE PARCO APPIA ANTICA: L'ULTIMO "REGALO"… (SI SPERA) DELLA POLVERINI

Redazione

Marino (RM) – "Come un branco di lugubri rapaci, – Si sofferma a riflettere Adolfo Tammaro del Movimento per il Cambiamento –  prima di andarsene hanno deciso di lasciare traccia. La giunta Polverini ha deliberato l'insensata decisione di distruggere il territorio del Divino Amore con un insediamento che non serve a niente. Un territorio unico e inconfondibile, ultimo fazzoletto di agro romano ricco di storia, identità e possibilità di riqualificazione di un rapporto tra l'uomo e la terra che lo ospita. Non staremo, ora, a ripetere la puntuale e documentata esposizione con cui Adolfo Tammaro del Movimento per il Cambiamento, nella seduta consiliare del 31 ottobre scorso, ha illustrato assurdità, irregolarità e illegalità dell'affare. No, ora è altro che appare evidente. Nella risposta che il sindaco cementificatore Adriano Palozzi – incalza Tammaro, chiaramente in difficoltà, ha dato a Tammaro, oltre a "ricordare" allo stesso la propria famiglia, ha pensato di deriderlo accusando gli amanti disinteressati della Natura come lui di voler "… Lasciare tutto così com'è agli uccellini…"

Gli uccellini. Così insignificanti da meritare il disprezzo di chi vola troppo basso per comprendere il richiamo di una libertà che non conosce e non comprende. No, non stiamo facendo poesia – tutto ciò non la merita. E neanche un richiamo a quel Francesco d'Assisi, patrono di quell'Italia del cui tricolore il sindaco si cinge, che proprio dagli uccellini ebbe la folgorazione della libertà che lo fece sentire figlio di Dio Padre e della Madre Terra, quella terra che lo squallore, capace di pensare solo in termini di denaro e potere, distrugge senza rendersi conto dell'irreversibilità del danno. Questo atteggiamento va BANDITO. Sì, bandito, perché questa morale va bandita, cacciata, superata, sconfitta, emarginata. L'etica che vede nella terra e nella natura solo una fonte di profitto sta mettendo in discussione la possibilità di sopravvivenza della specie sul pianeta. Questa etica va BANDITA e quelli che la portano avanti, vanno BANDITI, vanno fermati.  Di fronte a questo irrazionale scempio, un danno per tutti a vantaggio di pochi, non ci sono più parti politiche se non chi distrugge e chi difende. Ognuno deve scegliere. L'esigenza di combattere la distruzione del territorio deve essere una coscienza più ampia delle piccole contrapposizioni di una politica che, persa nelle meschinità della guerra per bande e dell'accattonaggio elettorale per continuare a rubare, rischia di perdere di vista le questioni più importanti.

Le scelte hanno nome e cognome. Palozzi, Polverini, Ciocchetti, l'ambiguo PD regionale e comunale, sono accomunati in questo stupro di gruppo della Madre Terra. La battaglia del Movimento per il Cambiamento proseguirà. Il partito del cemento, il più pericoloso di tutti, è potente e ramificato, trasversale e spesso malavitoso. Ogni divisione è perdente, ogni isolamento è perduto. Che se ne vada, questa compagine di rapaci della politica, e chiunque li mandi a casa decida immediatamente l'annullamento dell'operazione, legiferando perché non ne resti traccia. Via gli uccellacci, libertà per gli uccellini. Cominceremo a chiedere sempre più, a livello giuridico, se un crimine ambientale, frutto avvelenato di rapacità politica, possa essere rivendicato come "diritto acquisito" che la comunità dovrebbe, poi, rinfondere se annullato. Paghino coloro che, con l'affare fatto,  si sarebbero avvantaggiati. Via gli uccellacci, libertà per gli uccellini.
E mentre stamattina il sindaco Palozzi stava inaugurando un piccolo parco a fronte di diverse migliaia di metri cubi di cemento circostanti in via Ugo Bassi, i bambini della scuola materna "Bruno Ciari" venivano condotti all'aperto nel cortile scolastico a causa della preoccupante concentrazione di gas radon nel piano inferiore dell'edificio. La ASL aveva segnalato il problema ma l’Amministrazione Palozzi non ha fatto il dovuto. Questi, di uccellini, non hanno alcuna importanza. Questa è la squallida cifra di chi ha usato territorio e istituzioni locali per un salto di carriera. Che non ci sia nessun "oltre" per questa politica. – Tammaro conclude – Fermiamola qui, ora. Tutti.
 

PIAZZONI/LAURENTI (SEL) "POLVERINI INNAMORATA DEL GRIGIO CEMENTO PIUTTOSTO CHE DELLA BELLEZZA DEL PARCO DELL’APPIA ANTICA"

“Non contenta delle nomine dell’ultima ora, Renata Polverini lascia ai cittadini di Roma e del Lazio un ultimo regalo. La manifestazione pubblica d'amore verso il dio-cemento e la sua avversione nei confronti di tutto ciò che abbia a che fare con bellezza e cultura". Questa la dichiarazione di Ileana Piazzoni candidata alla Camera de Deputati per Sinistra Ecologia Libertà e Mirko Laurenti Coordinatore SEL Marino. "L'approvazione del Programma integrato "Divino Amore", approvato nel corso dell'ultima giunta del 15 febbraio – precisano gli esponenti di SEL – autorizzando la variante che permetterà una nuova edificazione di 480.000 metri cubi (di cui ben 100.000 per la realizzazione dell'ennesimo centro commerciale) in un’area pregiata nella quale era previsto l'ampliamento del Parco dell'Appia Antica richiede, a nostro avviso, un intervento del Ministero dei Beni Culturali. "Confidiamo in una revoca di questo atta da parte del futuro Presidente della Regione e che la prossima Giunta approvi finalmente un Piano Paesaggistico Regionale come indicato dal Codice dei Beni Culturali. In caso contrario come Sinistra Ecologia Libertà – concludono Piazzoni e Laurenti – metteremo in campo le azioni politiche e istitituzionali necessarie in tutti i livelli di rappresentanza in cui saremo coinvolti per bloccare questo ennesimo scempio del centro destra che violenta ulteriormente il nostro territorio".

BONESSIO (RIVOLUZIONE CIVILE:) DA POLVERINI ARRIVA REGALO DI FINE STAGIONE A LOBBY COSTRUTTORI. NUOVI 500MILA METRI CUBI NEL PARCO DELL'APPIA ANTICA

«É incredibile come a poche ore dal voto la Giunta Polverini prosegua con lo scempio del territorio. – afferma il Presidente dei Verdi e capolista alla Regione Lazio per Rivoluzione Civile, Nando Bonessio – Abbiamo fatto un interrogazione urgente, che invieremo anche alla Procura della Repubblica, perchè secondo noi la Delibera di Giunta regionale n. 16 del 15 febbraio 2013, Programma Integrato di Intervento in località "Divino Amore" in variante al P.R.G. di Marino, per la realizzazione di 480.000 metri cubi nel Parco Regionale dell’Appia Antica è illegittima poichè viola la Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 giugno 2001 concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente (VAS).  L'area del Divino Amore inserita con il Piano di Assetto nel Parco dell’Appia Antica comprende per lo più contesti agricoli periurbani (circa 1.000 ettari) con grandi qualità paesistiche e storico-archeologiche che costituiscono il criterio base del progetto del parco dell’Appia Antica. Bisogna annullare questa delibera che è un vero e proprio attentato a una zona tra le pregiate della Provincia di Roma e che rappresenta un vero e proprio "regalo di fine stagione" alla lobby dei costruttori».

RIFONDAZIONE COMUNISTA – RIVOLUZIONE CIVILE: "IVANO PEDUZZI E MAURIZIO SPEZZANO FARANNO DI TUTTO PER IMPEDIRE LA DEVASTAZIONE DI UNO DEGLI ULTIMI SCORCI RURALI DEL PAESAGGIO ROMANO"

L'ultimo decreto/editto della dimissionaria giunta regionale della Polverini dimostra come il centro-destra sino all'ultimo giorno pone in cima alle sue priorità la speculazione edilizia e la esecrabile distruzione del territorio: bene pubblico per eccellenza insieme all'acqua. Il Partito della Rifondazione Comunista di Marino si è opposto sin da subito alle delibere della Giunta Palozzi ed oggi prosegue insieme all'Assemblea STOP CEMENTO la sua lotta presentando un ulteriore ricorso per contrastare le scelte speculative della Polverini. Nostra intenzione però è portare la nostra battaglia anche in Regione dove siamo convinti che i nostri candidati con Rivoluzione Civile Ivano Peduzzi e Maurizio Spezzano faranno di tutto per impedire la devastazione di uno degli ultimi scorci rurali del paesaggio romano che fu. Il nostro impegno, che prosegue da anni sui temi della salvaguardia del territorio, è un impegno giornaliero e continuo in sintonia con le altre forze che oggi sostengono e promuovono Rivoluzione Civile, non è fatto di spot elettorali di partiti che solo oggi in sede elettorale si svegliano per promettere di fermare il degrado: invitiamo i cittadini a sostenerci in questa lotta che poi è la loro lotta perché Rifondazione Comunista-Rivoluzione Civile il nome, l'impegno e la volontà di proteggere il nostro territorio ce l'ha sempre messa, ben prima del 20 febbraio, e ce la metterà anche dopo il 25 febbraio.

CNA ROMA, REVOCA DELIBERA PRIMO ATTO NUOVA GIUNTA REGIONALE

“Chiediamo come primo atto della futura giunta regionale di revocare la delibera con cui la Polverini ha autorizzato una nuova edificazione nella campagna del Divino Amore, prevedendo 100mila metri cubi per la realizzazione di un centro commerciale. Proprio uno di quelli contemplati nel piano del commercio delle medie e grandi strutture di vendita di Roma Capitale. Un provvedimento che lo stesso sindaco Alemanno aveva dichiarato inattuabile dopo che Cna Commercio l’anno scorso aveva raccolto pareri negativi da parte di 17 dei 19 municipi, inclusi alcuni di centro-destra. Il sindaco e il presidente del XII municipio facciano sentire la propria voce” così Erino Colombi, presidente di Cna di Roma.


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ROMA SCIOPERO TRASPORTO PUBBLICO. VALERIANI (PD): QUESTO È IL RISULTATO DELLE AMMINISTRAZIONI ALEMANNO E POLVERINI

Redazione

Roma – Questo mese i dipendenti della società di trasporto pubblico non hanno ricevuto l’integrazione del contratto aziendale per il mancato versamento dei fondi da parte della Regione Lazio e del Comune di Roma. È per questo oggi gli Autisti e gli Ausiliari del traffico di Roma Tpl sono in blocco spontaneo dell'attività per protestare contro il pesante taglio dello stipendio. Centinaia di mezzi pubblici fermi nei depositi e decine di linee bus che non fanno servizio con conseguenti disagi per migliaia di cittadini che devono raggiungere con difficoltà il posto di lavoro o di studio.

"Tutto per colpa delle Amministrazioni Polverini e Alemanno, che per anni non hanno mantenuto gli impegni con i dipendenti della Roma Tpl, che ieri si sono visti decurtare lo stipendio di 350 euro. – Denuncia in una nota Massimiliano Valeriani consigliere comunale Pd. – In questi anni la Destra non solo non ha tutelato i lavoratori, ma ha portato allo sfascio le aziende capitoline. Polverini ed Alemanno sono stati intenti solo ad occupare con nomine e operazioni clientelari. – La nota conclude – Anche l’ultima ed ennesima macrostruttura ATAC  registra  sfacciate promozioni di chiaro stampo elettorale, ancora una volta la Destra invece di dedicarsi alla qualità del servizio del trasporto ha pensato a sistemare i fedelissimi. E questi sono i risultati."
 




ATTIVITÀ VENATORIA, POSTICIPATA AL 10 FEBBRAIO LA CHIUSURA PER ALCUNE SPECIE

Redazione

Roma – Il presidente della Regione Lazio Renata Polverini con decreto n. T00007 del 30 gennaio 2013 ha posticipato alla data del 10 febbraio 2013 la chiusura della stagione venatoria, precedentemente fissata alla data del 2 febbraio, per la caccia alle specie colombaccio (Colomba Palumbus), cornacchia grigia (Corvus corone cornix), gazza (Pica pica) e ghiandaia  (Garrulus Glandarius). La decisione è stata adottata in seguito al rilascio dei pareri favorevoli dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che ha certificato come, il posticipo dell’attività venatoria, non andrà ad incidere negativamente sullo stato di conservazione delle specie interessate e sull’equilibrio faunistico ambientale del territorio.

Il posticipo della caccia è però vincolato all’osservanza di alcune specifiche prescrizioni per ciò che riguarda gli appostamenti e la quantità di selvaggina cacciabile. Gli appostamenti devono essere collocati a non meno di 500 metri dalle zone umide, frequentate dagli uccelli acquatici in quanto sensibili al disturbo causato dalla caccia e a distanza superiore a 500 metri dalle pareti rocciose o parzialmente tali, a tutela dell’inizio delle attività riproduttive del Falco pellegrino (Falco peregrinus) e del Lanario (Falco biarmicus). Il limite di carniere giornaliero, per ciascun cacciatore, è stabilito nella misura di venti capi complessivi delle specie autorizzate, dei quali, comunque, non più cinque capi per la specie Colombaccio. L’esercizio venatorio è consentito senza l’ausilio del cane e dovrà svolgersi dalle ore 6.15 alle ore 17.30. Nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS) la caccia è consentita nei soli giorni di giovedì e domenica. Ogni cacciatore che usufruirà della proroga della chiusura della caccia al 10 febbraio 2013, dovrà riportare, a penna con inchiostro indelebile sul proprio tesserino venatorio, nella pagina “Febbraio 2013”, nelle colonne riservate al prelievo della “selvaggina stanziale” le specie cornacchia grigia, gazza e ghiandaia; nelle colonne riservate al prelievo della “selvaggina migratoria”, la specie colombaccio.
 

Abbondati (Sel): “Polverini proroga stagione venatoria di otto giorni e paga debito: un voto a cartuccia”

“E’ un vergognoso atto di arroganza: la presidente uscente Polverini fa l’ultimo regalo ai cacciatori laziali e con decreto n. T00007 del 30 gennaio posticipa di otto giorni la chiusura della stagione venatoria: fino al 10 febbraio, anche nelle Zone a protezione speciale (Zps), si potranno cacciare le specie colombaccio, cornacchia grigia, gazza e ghiandaia. Stiamo parlando di un patto scellerato con la lobby dei cacciatori, di un debito di sangue pagato un voto a cartuccia”. Lo dice Guglielmo Abbondati, Candidato di Sinistra ecologia libertà al Consiglio regionale del Lazio.

“E’ un provvedimento insensato – spiega Abbondati –  che tra le altre cose va in controtendenza con il sentire comune degli italiani. Non a caso il ‘Rapporto Italia 2013’ appena pubblicato dall’Eurispes ci dice che otto italiani su dieci sono contrari a un’attività arcaica e brutale come la caccia. Per di più, il decreto infrange le direttive comunitarie in materia di conservazione della fauna e del territorio, aggredendo la Rete Natura 2000”. “Il nuovo governo regionale – conclude Abbondati – dovrà impegnarsi per una rigorosa applicazione delle norme europee e italiane sulla tutela e conservazione della fauna selvatica, lasciandosi alle spalle la pessima consuetudine di una deregulation che assoggetta la Regione a continue e mortificanti bocciature dei tribunali amministravi e a ripetute procedure di infrazione comunitaria. Un cambio radicale che Storace non potrà certo garantire, visto che la sua maggioranza fu quella che inaugurò la stagione della caccia nei parchi”.
 




BERLUSCONI, CAPOLISTA AL SENATO PER TUTTE LE REGIONI

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Redazione

Silvio Berlusconi sarà capolista al Senato in tutte le regioni.

Per il Lazio

Alla Camera, dopo Alfano e Cicchitto,  la governatrice dimissionaria del Lazio Renata Polverini. Al quinto posto Beatrice Lorenzin, che ha perso la sfida con Francesco Storace per correre a presidente della Regione per il partito.

Nel collegio Lazio 2, al sesto posto Francesco Battistoni, il consigliere regionale che denunciò il caso Fiorito alla Regione.




STORACE SI', STORACE NO: PANNELLA VOTA FRANCESCO E EMMA SI METTE DI TRAVERSO

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Chiara Rai

Bravo Marco, hai capito che per portare avanti le proprie battaglie bisogna dare il consenso al miglior rappresentante delle idee radicali. O meglio, correggiamo il tiro, a colui che si presume non remi contro. Pannella voterà Francesco Storace presidente della Regione Lazio ma si trova contro Emma Bonino che dice di no. I radicali, su questo punto, si spaccano. Dopo il rifiuto del Pd che ha escluso dalle liste proprio i consiglieri radicali del Laizo Berardo e Rossodivita, i quali avevano sollevato il caso di Batman Fiorito e del marcio sistema dei rimborsi euforici nella Regione Lazio. Pannella in questo caso è più lungimirante, mira all’obiettivo senza soffermarsi in maniera anticostruttiva al percorso per raggiungerlo. Bisogna che i radicali prendano posizione e così l’elettorato per non lasciare che passi anche questo treno in corsa per la poltrona da governatore. Bonino ha perso lo scranno da presidente della Regione per 50 mila voti rispetto alla Polverini, adesso è tempo di riflettere.




ELEZIONI REGIONE LAZIO, TAR: SI VOTA PER 50 CONSIGLIERI

Roma – Il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di sospendere il decreto con il quale il Governatore Renata Polverini riduceva il numero dei consiglieri da eleggere da 70 a 50. Si votera', dunque, per 50 consiglieri alla Regione.

I giudici amministrativi hanno fissato al 7 marzo l'udienza per la discussione nel merito del ricorso che e' stato presentato dai Radicali, dai Verdi, dai Socialisti Riformisti e dal Movimento dei cittadini e dei lavoratori.

“Accogliamo con soddisfazione la decisione odierna del Tar del Lazio, di cui abbiamo sempre accettato e rispettato le indicazioni, che conferma la correttezza del decreto per l’elezione di 50 consiglieri. Il decreto è stato emanato in conformità a quanto stabilito dal governo nazionale in virtù delle esigenze di contenimento della finanza pubblica, e in osservanza delle regole e della legalità in cui questa amministrazione ha sempre operato nella gestione delle procedure di un momento delicato quale è lo svolgimento delle consultazioni elettorali”. Lo ha dichiarato la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini.

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TARQUINIA, IL PARADOSSO DELL’ARSENICO. MAZZOLA: “UN MINUTO PRIMA L’ACQUA ERA POTABILE; UN MINUTO DOPO NON LO È STATA PIÙ”

Redazione

Tarquinia (VT) – "Un minuto prima l’acqua era potabile; un minuto dopo non lo è stata più. Un caso veramente paradossale". Lo afferma il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola in merito al problema dell’arsenico. "Oltre tutto con le stesse concentrazioni (13/14 µg/l) un anno prima ci veniva imposto il divieto solo per le donne incinte e i bambini al di sotto dei tre anni. – prosegue il primo cittadino – Oggi invece il divieto è esteso a ogni tipo di uso, anche per fare il bucato. Si può definire questa situazione al limite del ridicolo? Credo proprio di sì. Non vorrei che si gridasse “al lupo al lupo” come fu fatto per l’influenza aviaria per vendere più filtri a prezzi maggiorati. Chi afferma che siamo in ritardo nell’affrontare l’emergenza, deve sapere che le Amministrazioni Comunali sono state tradite da chi doveva provvedere nei termini previsti dalla legge.

Per mesi la Regione Lazio, nella figura del commissario straordinario per l’emergenza Renata Polverini e dell’assessore all’Ambiente Marco Mattei, e la Provincia di Viterbo, che oggi chiede di abbassare le tariffe con una proposta demagogica e impossibile da realizzare per non far saltare i bilanci, avevano promesso di mettere a disposizione le risorse necessarie per dare la possibilità di realizzare dei dearsenificatori. Le Amministrazioni Comunali sono state quindi costrette a correre ai ripari molto spesso senza avere i fondi necessari per installare gli impianti di filtraggio. Una situazione davvero vergognosa». Il primo cittadino è fiducioso che la situazione si possa risolvere in breve tempo: «Stiamo lavorando per risolvere il problema, sia con interventi temporanei – autobotti, fontanelle pubbliche, distributori e miscelazioni delle acque – sia con il progetto del dearsenificatore.

L’auspicio è che in futuro ci possa essere più collaborazione da parte delle autorità di controllo. Rivolgo un appello alla popolazione per limitare lo spreco di acqua».  Infine una considerazione. «L'Italia è il Paese delle urgenze e delle emergenze irrisolte. – conclude il sindaco Mazzola – A quelle tradizionali se ne aggiungono in continuazione delle nuove, dovute a ragioni ed eventi contingenti e all’intreccio tra vecchie e nuove contraddizioni in una burocrazia sempre più allucinante. Caso emblematico il problema dell’arsenico".

tabella PRECEDENTI:

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24/11/2012 LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: EFFETTI SULLO STATO DI SALUTE DELLE POPOLAZIONI SOTTOPOSTE NEGLI ULTIMI 10 ANNI A REGIME DI DEROGA PER I LIVELLI DI ARSENICO
24/11/2012 ANGUILLARA, DI SOLE INTENZIONI E’ LASTRICATA LA POLITICA DELL'AMMINISTRAZIONE PIZZORNO
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26/10/2012 LAZIO ARSENICO, ALLARME SALUTE CITTADINI E RISCHIO DI MULTE DA 300 MILA EURO AL GIORNO
26/10/2012 LAZIO, ARSENICO. ZARATTI (SEL): “GOVERNO DESTITUISCA POLVERINI E NOMINI NUOVO COMMISSARIO PER AFFRONTARE EMERGENZA”
21/10/2012 LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: ANGUILLARA SI DISTINGUE PER GRAVITA'.
17/08/2012 LANUVIO, CHIUSO UN SERBATOIO E DUE FONTANELLE. ENTRO FINE ANNO RISOLTA L'EMERGENZA ARSENICO
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14/07/2012 LAZIO EMERGENZA ARSENICO, APPELLO AI COMUNI: SE ADERITE AL NUOVO RICORSO SONO POSSIBILI 1.500 EURO A FAMIGLIA
03/07/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO: L’ASSESSORE MATTEI MANTENGA LE PROMESSE FATTE IN CAMPAGNA ELETTORALE
28/06/2012 ANGUILLARA, ACQUA ALL’ARSENICO È SEMPRE EMERGENZA
27/06/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO: LA FONTE CLAUDIA E’ LA SOLUZIONE
11/06/2012 ANGUILLARA E' ALLARME FLUORO: LA SALUTE NON PUO’ ASPETTARE.
26/05/2012 ANGUILLARA, LA SALUTE NON E’ IN VENDITA
06/04/2012 BRACCIANO, ACQUEDOTTO LEGA: ENTRA IN FUNZIONE IL DEARSENIFICATORE
06/03/2012 LAZIO EMERGENZA ARSENICO, IN PROVINCIA DI ROMA ANGUILLARA HA SITUAZIONE CRITICA