VALMONTONE, IL BUSTO DI ANTONIO DE CURTIS IN ARTE TOTO' TORNA AL SUO POSTO

Redazione

Valmontone (RM) – Torna finalmente a casa il busto di Totò. Domani, venerdì 21 dicembre, alle ore 11.00, con una cerimonia ufficiale un il nuovo busto del principe della risata, più grande e più bello, sarà rimesso al suo posto a Valmontone, in sostituzione di quello che era stato rubato lo scorso mese di maggio.
 La nuova opera è stata donata all’Amministrazione comunale dall'associazione Amici di Totò … a prescindere!, che ha commissionato a una società di Tivoli anche il piedistallo di marmo.  L'opera in bronzo, realizzata dalla scultrice Maria Stifini, sarà posta nello stesso punto dove si quella trafugata lo scorso maggio, nei giardini di viale XXV aprile, nei pressi della stazione ferroviaria, vicino a quello che è noto come l'Albero di Totò. 

Nel corso della II guerra mondiale, dopo l’8 settembre del1943, il celebre comico napoletano soggiornò per qualche giorno a Valmontone in fuga da Roma: si narra che un giorno, passeggiando lungo l’attuale via XXV aprile, Totò si fermo a raddrizzare e a consolidare un alberello che era stato piegato dall’onda d’urto di uno dei tanti bombardamenti aerei che stavano devastando la città.  Quell’albero, un cedro del Libano, esiste ancora, ed è l'albero di Totò. Sotto di esso, nell’ottobre del 2002,  è stato eretto un piccolo monumento commemorativo con, all’apice, un busto bronzeo commemorativo del principe della risata.
 




LAZIO, TRASPORTO PUBBLICO: LA REGIONE SI IMPEGNA E I SERVIZI RIPRENDONO

Chiara Rai

Roma – Il trasporto locale su gomma esce dalla paralisi. Quasi tutte le aziende Tpl, presenti in oltre 70 Comuni del Lazio, riprenderanno il servizio già dalla mattina del 13 dicembre, a seguito del blocco iniziato lunedì e per Fiano Romano e Capena addirittura dal 1 dicembre.

In provincia di Roma a subire i disservizi sono stati i Comuni di Fiano Romano, Capena, Bracciano, Velletri, Lariano, Tivoli, Artena, Valmontone, Palestrina, Zagarolo, San Cesareo, Bellegra, Genazzano, Cave, Segni, Nettuno e Anzio. Le difficoltà si sono ripercosse su anziani, pendolari e studenti che hanno dovuto fronteggiare il blocco e sobbarcarsi  il peso dei disservizi.

Dunque, ha avuto un esito positivo il tavolo in Regione tra i rappresentanti delle aziende di trasporto, Unindustria, Federlazio, Anav, una delegazione dei sindaci dei Comuni coinvolti e l’assessore regionale al Bilancio Stefano Cetica e l’assessore alla Mobilità Luca Malcotti. “Siamo soddisfatti dell’esito raggiunto congiuntamente alle aziende – ha detto Malcotti – le associazioni, tra cui “Uni.A.Mo.La” che rappresenta 47 aziende Tpl del Lazio, ci hanno garantito che riprenderanno subito il servizio rispetto a una concreta risoluzione dei problemi burocratici, che siamo riusciti a fronteggiare. Ringrazio le associazioni datoriali per il senso di responsabilità dimostrato in queste settimane. Abbiamo chiarito tutti i dubbi sollevati dalle imprese  e relativi alla procedura tecnica in essere”. Malcotti fa sapere che già sono state deliberate ben 33 documentazioni per l’accesso al credito che avverrà in pochi giorni.

Anche Claudio D’Amico titolare della Damibus s.r.l. che serve Fiano e Capena e che aveva interrotto dal 1 dicembre per carenza di risorse economiche ha garantito che per venerdì riprenderanno i servizi: “L’unica strada percorribile è seguire la procedura che la Regione ci ha indicato – dice D’amico – ci auguriamo un pronto accesso al credito a seguito delle certificazioni che rilasceranno i rispettivi Comuni. Riprenderò venerdì 14 dicembre e non il 13 dicembre, soltanto per una questione logistica”. Il credito delle aziende Tpl ammonta a circa 70 milioni di euro, oltre 14 mensilità non retribuite. Il 30 novembre è stato siglato l’accordo che rende operativa l’intesa tra Regione, Poste Italiane e Sace per l’erogazione del pagamento alle aziende.

Intanto, ai Comuni sono arrivate le lettere esplicative dell’accordo per agevolare il rilascio delle certificazioni necessarie. I titolari delle società Tpl hanno protestato e bloccato i servizi per paura che la burocrazia potesse allungare ancora di più i tempi di attesa dei pagamenti da parte della Regione. Ma di fatto ogni perplessità si è sciolta con il tavolo in Regione.

tabella PRECEDENTI:

12/12/2012 LAZIO, TRASPORTO PUBBLICO PARALIZZATO. OGGI NUOVO VERTICE IN REGIONE CON LE AZIENDE DI TPL
11/12/2012 LAZIO, IL TRASPORTO PUBBLICO AFFONDA: I TITOLARI DELLE AZIENDE TPL OCCUPANO LA REGIONE E CONGELANO I SERVIZI
07/12/2012 TRASPORTO LAZIO ALLO SBANDO, AZIENDE TPL IN GINOCCHIO: LUNEDI' SI FERMA TUTTO
06/12/2012 LAZIO VERTICE IN REGIONE TRA AZIENDE TPL E ASSESSORE MALCOTTI: COSTITUITA UNITA' DI CRISI
06/12/2012 LAZIO, RISCHIO PARALISI TRASPORTO PUBBLICO: OGGI VERTICE IN REGIONE TRA L'ASSESSORE MALCOTTI E LE AZIENDE DI TPL
30/11/2012 LAZIO PARALISI TRASPORTO PUBBLICO: LA REGIONE LASCIA SPERARE, LE AZIENDE CHIEDONO GARANZIE
26/11/2012 LAZIO TRASPORTO PUBBLICO, LA REGIONE NON PAGA: FINE CORSA PREVISTO PER IL 10 DICEMBRE.
21/11/2012 CAPENA – FIANO, TRASPORTO PUBBLICO. LA REGIONE NON PAGA E DAMIBUS INTERROMPE IL SERVIZIO
26/10/2012 FIANO ROMANO E CAPENA: CONTO ALLA ROVESCIA PER LA SOSPENSIONE DEL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO
19/10/2012 FIANO ROMANO E CAPENA, ALLARME TRASPORTO PUBBLICO: LA REGIONE NON PAGA E IL SERVIZIO SI INTERROMPE.

 




COLLEFERRO, MANIFESTAZIONE DI SABATO, L’INVITO DEL SINDACO: “VENITE TUTTI IN PIAZZA PER DIFENDERE IL LAVORO”

Redazione

Colleferro (RM) – “Invito i cittadini a scendere in piazza per manifestare tutti insieme contro la chiusura delle nostre fabbriche, per difendere il lavoro nel nostro territorio”. E’ l’esortazione del sindaco Mario Cacciotti che sabato prossimo, 1 dicembre, scenderà in piazza, accanto agli altri primi cittadini del comprensorio ed ai sindacati di categoria Cgil, Cisl, Uil, Ugl che hanno promosso la mobilitazione, per ribadire la forte preoccupazione per il progressivo depauperamento industriale nella Valle del Sacco e la volontà di intraprendere una strada comune per rilanciare tutta l’area. Cacciotti, come i sindaci di Artena, Carpineto, Gavignano, Gorga, Labico, Montelanico, Segni e Valmontone sarà alla testa del corteo che a partire dalle ore 9,30, dal piazzale della piscina comunale, sfilerà lungo le vie della città fino a giungere sotto il palazzo comunale, in piazza Italia. “Il nostro è da sempre un territorio a vocazione industriale – dice Cacciotti – ed è impossibile pensare di seguire strade alternative, come il turismo, che non avrebbero motivo d’essere. Dobbiamo perciò difendere a tutti i costi ciò che rimane, impedire alle aziende presenti di delocalizzare, dobbiamo far sentire forte la nostra indignazione per una crisi che si cerca di risolvere sulla pelle dei lavoratori. Tutti insieme, sindaci, lavoratori, cittadini, la nostra voce sarà ancora più forte”.




LAZIO TRASPORTO PUBBLICO, LA REGIONE NON PAGA: FINE CORSA PREVISTO PER IL 10 DICEMBRE.

[ LETTERA DI DIFFIDA E MESSA IN MORA ]

Se entro il 10 Dicembre c.a. la situazione non muterà e non cominceranno ad arrivare i pagamenti, tutte le aziende dell’Associazione Uni.A.Mo.La sospenderanno in autotutela il servizio di trasporto pubblico locale con la conseguente paralisi della rete urbana di molte Province della Regione Lazio.

 

Angelo Parca

Lazio – Il servizio di trasporto pubblico si fermerà definitivamente in molteplici Comuni a seguito dei mancati pagamenti della Regione Lazio. Le varie aziende di Tpl si trovano nella condizione, oltre che di non poter più corrispondere gli stipendi al personale, di non poter pagare il carburante e le assicurazioni per i mezzi.

I primi a dover fare a meno del servizio pubblico saranno i cittadini di Fiano Romano e di Capena. Come già annunciato dalla società Damibus Srl, il servizio nei due Comuni verrà sospeso a partire dal prossimo 1 dicembre. Nel frattempo si è costituita l’associazione “Uni.A.Mo.La”, Unione Aziende Mobilità Lazio, che è nata dall’esigenza urgente di tutelare gli interessi ed i diritti delle società operanti nel settore del trasporto su gomma. L’associazione conta oggi circa 50 aziende e una trentina hanno già aderito all’iniziativa di sospendere il servizio pubblico a partire dal 10 dicembre.

Così dopo Fiano (Rm) e Capena (Rm) sarà la volta di Bracciano (Rm), Velletri (Rm), Lariano (Rm), Tivoli (Rm), Artena (Rm), Valmontone (Rm), Palestrina (Rm), Zagarolo (Rm), San Cesareo (Rm), Bellegra (Rm), Genazzano (Rm), Cave (Rm), Segni (Rm), Anzio (Rm), Lavinio (Rm), Pignataro Interamna (Fr), Cassino (Fr), Caprarola (Vt), Ronciglione (Vt), Civita Castellana (Vt), Corchiano (Vt), Gallese (Vt), Fondi (Lt), Lenola (Lt), Valle Bernardo (Lt), Camposerianni (Lt), Liverani (Lt), Formia (Lt), Gaeta (Lt), Spigno Saturnia (Lt), Sonnino (Lt), Sezze (Lt), Roccagorga (Lt), Pontinia (Lt), Cisterna di Latina (Lt). L'elenco sembra ormai destinato ad aumentare. “Su di un primo livello, stante l’atrofico ritardo della Regione Lazio nei pagamenti dei corrispettivi per i servizi di trasporto resi, considerato che tale ritardo investe tutto il 2012 ed anche taluni bimestri del 2011, – Dichiara Giuseppe Cilia Presidente dell’associazione Uni.A.Mo.La – considerata l’impossibilità – prosegue Cilia – materiale delle imprese di continuare a sostenere i costi di gestione (gasolio, personale, manutenzioni ecc..), preso atto dell’inerzia delle Pubbliche Amministrazioni ai solleciti più volte formalizzati singolarmente dalle aziende, l’Associazione Uni.A.Mo.La ha inviato un formale atto di diffida e messa in mora alla Presidenza della Regione Lazio e, per giusta conoscenza, alla Prefettura di Roma per il pagamento delle spettanze scadute al 30 Ottobre 2012.

L’assenza di riscontro condurrà ben 50 aziende di trasporto pubblico locale a sospendere i servizi già dal prossimo 1 Dicembre 2012 con la conseguente messa in mobilità dei dipendenti. Su di un secondo Livello l’associazione ha già aperto un tavolo di concertazione e di lavoro con  l’Assessore Regionale alla Mobilità dott.Luca Malcotti, il quale si è mostrato da subito disponibile al dialogo e ad affrontare problematiche, troppo a lungo trascurate, quali l’insufficienza delle risorse, l’incertezza dei tempi di pagamento, la mancanza di certezza sul futuro del settore, la penalizzazione delle imprese del Lazio. – Il Presidente conclude – Questo è il nostro Bel Paese, questo è il decentramento della Regione Lazio che pretende che siano piccole e medie aziende di trasporto su gomma a sostenere, senza remunerazione alcuna da oltre un anno, il peso del servizio pubblico. Questa è la realtà, che, in assenza di un immediato intervento della Regione Lazio, condurrà gran parte delle imprese di trasporto alla chiusura, con evidenti rimbalzi sull’occupazione e sulla copertura chilometrica delle reti urbane ed extraurbane. Uni.a.Mo.La  ha unito le forze di molte aziende storiche del territorio laziale nell’accorato tentativo di rivendicare legittimi diritti, primo tra tutti il diritto di continuare ad essere sul mercato. Si tratterà di rivendicazioni gridate proprie perchè spinte dalla disperazione di un’intera categoria e dalla consapevolezza del grave difetto pubblico.”

 

La lettera dell'associazione Uni.A.Mo.La al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti On. Corrado Passera

Spett.Le
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
P.le Porta Pia, 1
00198 Roma

c.a.
Egr. Sig. Ministro
On. PASSERA CORRADO

Egregio Ministro,
sono un imprenditore che opera nel settore del trasporto su gomma da oltre 25 anni e da poche settimane mi sono posto alla guida dell’Associazione “Uni.A.Mo.La.”, Unione Aziende Mobilità Lazio, nata dall’esigenza urgente di tutelare gli interessi ed i diritti delle società operanti nel settore del trasporto su gomma, diritti negli anni, sempre più sviliti, calpestati e dimenticati. Uni.A.Mo.La al momento raggruppa circa 36 aziende di trasporto su gomma gerenti la rete di trasporto pubblico locale in circa 60 Comuni della Regione Lazio.
 Quello di rivolgermi a Lei, espressione di maggiore rappresentatività nel settore Trasporti, è l’ultimo e disperato tentativo per ottenere risposte e considerazione.
L’ormai nota crisi del nostro Paese sta provocando, con un inesorabile effetto domino, il collasso di intere aree e settori, di questo vi è assoluta consapevolezza, ma ciò non può costituire una valida giustificazione all’imminente paralisi dell’intero trasporto pubblico locale delle Province della Ragione Lazio.
Sono molte, infatti, le piccole e medie aziende di trasporto che già hanno chiuso o che stanno chiudendo, così come sono molte quelle che non riescono a corrispondere quanto di spettanza ai propri dipendenti, e ciò non per cattiva gestione, non per superficialità, non per altra ragione ad esse imputabile, ma perchè la REGIONE LAZIO con il pagamento dei corrispettivi per i trasporto pubblico locale, ex art. 30 L.R. n. 30/98, è ferma a NOVEMBRE 2011, in altre parole per tutto il lavoro svolto negli ultimi 12 mesi e per i relativi costi di gestione sostenuti, le aziende non hanno percepito NULLA  e non sanno quando percepiranno il dovuto. 
La Regione Lazio non si pone minimamente il problema di come molte aziende di trasporto pubblico, in tutti questi mesi, SENZA RICEVERE SPETTANZA ALCUNA, siano riuscite comunque:

   -a garantire il servizio di trasporto pubblico locale conducendo centinaia di utenti nei vari    Comuni, sempre con professionalità ed efficienza;
   -a pagare i contributi e le retribuzioni ai dipendenti impiegati, con la preoccupazione principale di rispettare il lavoro svolto garantendo le famiglie;
   -a pagare il carburante necessario ad accendere ogni mattina i mezzi del parco vetture;
  – a sostenere i costi di manutenzione dei mezzi, affinché possano sempre marciare in sicurezza e con efficienza;
  –  a sostenere i costi assicurativi del parco vetture ;      
 –   a garantire sempre determinati standard qualitativi legati all’attività stessa dell’azienda, alle risorse strutturali impiegate, ai servizi resi.
–    a pagare, paradossalmente, la tassa regionale dell’IRAP su un fatturato maturato, ma non ancora incassato.
Ho scritto, singolarmente per conto della mia azienda ed ora come Presidente di un’Associazione che riunisce circa 36 aziende, denunciato e quasi gridato siffatta situazione a tutti i possibili referenti della Regione Lazio giungendo sino al Prefetto di Roma, ma nulla sembra muoversi.
Tale stato di silente inerzia da parte dei referenti pubblici ed il trincerarsi dietro il “blocco totale dei pagamenti e degli impegni” del Dipartimento Programmazione Economica e Sociale della Regione Lazio, equivale ad abbandonare le piccole e medie imprese di trasporto al proprio destino, equivale ad un tributo d’indifferenza, ad un’assoluta mancanza di considerazione che non lascia spazio al confronto, alla volontà istituzionale di trovare soluzioni.
Questo è il “modus Operandi” della Regione Lazio che pretende che siano piccole e medie aziende di trasporto su gomma a sostenere, senza remunerazione alcuna da oltre un anno, il peso del servizio pubblico. Queste aziende continuano a lavorare nonostante la Regione si ostini a NON onorare i propri impegni, rendendosi sempre più gravemente inadempiente.
Se entro il 10 Dicembre c.a. la situazione non muterà e non cominceranno ad arrivare i pagamenti, tutte le aziende dell’Associazione Uni.A.Mo.La sospenderanno in autotutela il servizio di trasporto pubblico locale con la conseguente paralisi della rete urbana di molte Province della Regione Lazio. A tal fine già sono state avviate le procedure necessarie, di cui  allego relativa documentazione.

Egregio Ministro, in conclusione, chiedo a Lei, per l’intera categoria, quel cenno di riscontro, quell’atto di responsabilità che è mancato  agli altri referenti pubblici, chiedo a Lei di
dare una risposta alle famiglie degli oltre 1000 dipendenti che attendono inutilmente uno stipendio, una risposta a tutti quegli utenti, che a breve, per causa di forza maggiore, resteranno senza una rete di collegamento urbano.

Con ossequio
Uni.A.Mo.La
Unione Aziende Mobilità Lazio
Il Presidente
Giuseppe Cilia

tabella PRECEDENTI:

21/11/2012 CAPENA – FIANO, TRASPORTO PUBBLICO. LA REGIONE NON PAGA E DAMIBUS INTERROMPE IL SERVIZIO
26/10/2012 FIANO ROMANO E CAPENA: CONTO ALLA ROVESCIA PER LA SOSPENSIONE DEL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO
19/10/2012 FIANO ROMANO E CAPENA, ALLARME TRASPORTO PUBBLICO: LA REGIONE NON PAGA E IL SERVIZIO SI INTERROMPE.

 




VELLETRI, ALTERNATIVA A BRETELLA CISTERNA – VALMONTONE: E' NECESSARIO POTENZIARE LE LINEE FERROVIARIE VELLETRI – ROMA

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Alberto De Marchis

Il centrosinistra Veliterno si spacca dopo il via libera al progetto della bretella Cisterna – Valmontone. In maniera compatta “Moderati per Velletri”, SEL, Verdi Ecologisti Velletri evidenziano significative difficoltà di finanziamento del tratto di collegamento con Valmontone che sembrerebbe non attrarre l’interesse di soggetti privati nella scala delle priorità. Questo “strategico” collegamento, dice parte del centrosinistra di Velletri,  verrebbe procrastinato ad un ipotetico futuro, in attesa di tempi migliori. “Certamente una buona notizia  – dicono le sigle partitiche – per chi si oppone da tempo al progetto, ma a quanto pare non per alcuni componenti del PD veliterno che sollecitano l’intervento addirittura dei vertici nazionali e regionali affinché si reperiscano le risorse necessarie per quella che viene considerata un’opera destinata a rilanciare lo sviluppo nel quadrante a sud di Roma”. Fermo L’intera vicenda mostrerebbe quindi, dati alla mano, che la difficoltà di reperire risorse per questo progetto e il mancato intervento di soggetti privati, a prescindere dalle valutazioni ambientali, che l’opera è di fatto priva di quei requisiti minimi di redditività del capitale investito. Questo perché in molti, come del resto sostiene da tempo la parte dissenziente del centrosinistra di Velletri, ritengono che il traffico a pedaggio di questa arteria stradale sarà del tutto marginale. Quindi alla fine dei conti si tratterebbe di un opera costosa, per la quale si vuole a tutti i costi trovare finanziamenti, la cui realizzazione porterebbe alla scomparsa di una delle poche aree agricole del territorio regionale che mantiene significativi elementi di pregio paesaggistico. Inoltre, verrebbero demolite varie abitazioni con espropri, chiuse molte e importanti aziende agricole che perderebbero così il loro valore e la loro storia territoriale. “Siamo fermamente convinti – continuano “Moderati per Velletri”, SEL, Verdi Ecologisti Velletri – che il problema del traffico di cui molti sostenitori di questa opera parlano, possa essere evitato potenziando le linee ferroviarie regionali, tra cui la Velletri- Roma, necessaria ai vari pendolari che ogni giorno si trovano a dover affrontare problemi di arrivi e partenze. Al contrario si propone ancora una volta un tracciato stradale di 35 Km per una larghezza di 25 metri ed un totale di circa 1000 ettari di terreno agricolo sottratto per sempre alla sua funzione per garantire un traffico che già ora si ritiene marginale”. I sostenitori di questa opera ritengono che la realizzazione di questo collegamento viario, migliorerebbe i problemi di traffico pesante a Lariano e lungo la Via Ariana e più in generale il flusso viario della rete nel triangolo Cori, Velletri e Lariano. Ma Sel, Moderati e i Verdi ritengono che con interventi di gran lunga più economici e di minore impatto ambientale, questi problemi sarebbero largamente risolvibili in tempi brevi. Per questo si rafforzano tutte le ragioni di opposizione alla realizzazione di questa opera ritenuta “inutile, costosa, dannosa per l’ambiente e ormai fuori dal tempo” da un’ampia parte del centrosinistra che ancora non trova la quadra.




VALMONTONE, COLTELLATE INTERNE FANNO CADERE LA GIUNTA DI CENTRO DESTRA CALVANO

Alberto De Marchis

Addio alla poltrona di primo cittadino di Valmontone, dopo poco più di un anno dalla sua elezione per Egidio Calvano. Lo scorso 7 settembre hanno consegnato le dimissioni ben 9 dei 17 consiglieri comunali. A decretare la fine del governo Calvano sono stati il presidente del Consiglio, Massimo Cannone, e altri tre consiglieri di maggioranza: Federica Fusani, Cristian Zaccagnini e Mauro Benini. La motivazione della scelta va ricercata nelle divergenze riguardanti l’imminente rimpasto di Giunta, ma non solo, che hanno portato i consiglieri alla decisione di concludere anzi tempo la propria esperienza in Consiglio.
Con loro, ovviamente, hanno prontamente firmato le dimissioni, non accettando alcuna ipotesi di ribaltone, i tre consiglieri di Scegli Valmontone, Roberto Viganò, Massimiliano Di Santo e Alberto Latino, e i due de La Via Nova, Piero Attiani e Luigi Ruggeri. “Con la caduta dell’amministrazione comunale di Valmontone si apre ora un nuovo corso per il centrosinistra locale che dall’opposizione ha contribuito a sfaldare l’alleanza di centrodestra a poco meno di due anni dall’insediamento. – Dichiara Bruno Astorre, Vice presidente del Consiglio regionale del Lazio –  E’ ora possibile invertire la rotta – prosegue Astorre – con l’alleanza di tutte quelle forze politiche e civiche che si riconoscono nel progetto del centrosinistra, e lavorare per i cittadini rilanciando lo sviluppo del territorio dopo due anni di immobilismo politico.”

 




LATINA, SCALIA (PD) SU IPOTESI DI SCALO CIVILE: L'AEROPORTO A LATINA E L'AUTOSTRADA CISTERNA – VALMONTONE METTEREBBERO AGLI ANGOLI IL TERRITORIO

Redazione

“L’aeroporto a Latina, insieme alla realizzazione dell’autostrada Cisterna-Valmontone, determinerebbero la marginalizzazione definitiva del nostro territorio. Perderemmo il nostro tradizionale punto di forza: la centralità geografica e la presenza di importanti infrastrutture di collegamento, caratteristiche che ci hanno reso territorio particolarmente vocato alla logistica, tanto da essere –ancora oggi- la seconda provincia in Italia per i trasporti”. Così il consigliere regionale del PD, Francesco Scalia, commenta le dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese, in merito alla realizzazione di uno scalo civile a Latina. “D’altronde – prosegue Scalia – la Regione Lazio ha già localizzato a Frosinone l’Aeroporto di interesse regionale (Delibera di G.R. n. 234 del 7.4.2009) dando attuazione all’intesa con il Ministero delle infrastrutture e trasporti, siglata il 31.1.2008, che prevedeva l’apertura di un nuovo aeroporto nel basso Lazio. Tale scelta, peraltro, è coerente con le conclusioni di apposita Commissione istituita dal Ministero dei trasporti, la quale ritenne preferibile Frosinone rispetto a Latina per la realizzazione del nuovo aeroporto (si veda la “Relazione sull’ampliamento del sistema aeroportuale laziale” del novembre 2007)”.

“Non si comprende davvero – conclude Scalia – perché rappresentanti politici del nostro territorio vogliano rimettere in discussione una scelta già definita. Lascia esterrefatti la furia masochista con la quale si sta demolendo una delle poche vere prospettive di sviluppo della nostra provincia e di riequilibrio e crescita della sua economia”.