TARQUINIA: I CITTADINI SCRIVONO AL COMMISSARIO GOVERNATIVO PER L'AUTOSTRADA TIRRENICA E CHIEDONO IL CRONO PROGRAMMA DEL LOTTO 6A

I residenti, con i relativi autoveicoli, mezzi pesanti ed agricoli, saranno quindi costretti a  percorrere 7,4 km in più a tratta, su strade completamente inadeguate alla tipologia e al volume di traffico che dovranno sostenere

 

Nota del Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia

Tarquinia (VT) – I cittadini inviano una lettera al commissario governativo per la l’Autostrada Tirrenica, Antonio Bargone, per chiedere il crono programma dei lavori che riguardano il Lotto 6A. Il Comitato per il Diritto alla Mobilità è riuscito finalmente a mettere chiarezza: il ponte sostitutivo sul fiume Mignone non verrà realizzato ora, ma solo con il prossimo lotto dell’Autostrada Tirrenica (Tarquinia-Pescia Romana). Questo, per i residenti, significherà il rischio di vedersi chiudere tutti gli accessi alla SS Aurelia prima che vengano realizzate tutte le strade complanari.
Infatti, visto il rapido avanzamento dei lavori di costruzione del sottovia che collega, al km 84,100 della SS Aurelia, le località Farnesiana e Pantano di Sopra, previsto nel progetto esecutivo del Lotto 6A Civitavecchia-Tarquinia, gli attuali incroci a raso della S.S. Aurelia potrebbero essere chiusi da un momento all’altro (Fernesiana, Pantano di sopra, Pian Boaro, ecc).
I residenti, con i relativi autoveicoli, mezzi pesanti ed agricoli, saranno quindi costretti a  percorrere 7,4 km in più a tratta, su strade completamente inadeguate alla tipologia e al volume di traffico che dovranno sostenere.
Considerato che non è mai stato reso pubblico il crono programma dei lavori, i cittadini del Comitato chiedono ad Antonio Bargone, in qualità di commissario governativo per l’Autostrada Tirrenica, di informare i residenti circa la data prevista per la chiusura dei suddetti accessi.
La mancanza di una risposta verrà considerata come l’ennesima prevaricazione ai danni della libertà di circolazione dei cittadini, sancita in Italia dalla Costituzione italiana (Art. 16) e in Europa nella Carta dei Diritti dell’Unione Europea (Art. II-105).