Tarquinia, operai “schiavi”: 4 arresti

TARQUINIA – “Un sistema perverso e spregiudicato di sfruttamento degli operai, costretti a subire un regime di vita insostenibile per garantire la propria sopravvivenza”. Così la Guardia di Finanza definisce la situazione simile alla schiavitù trovata in un’azienda metalmeccanica di Tarquinia, nel Viterbese. Una settantina di dipendenti erano sottopagati, costretti a straordinari retribuiti una miseria, mentre gli venivano negate le ferie, la malattia retribuita, il trattamento di fine rapporto e la tredicesima. Tutto per circa 9 anni e sotto la costante minaccia di conseguenza o di licenziamento, anche violenta, secondo quanto ha svelato un’inchiesta coordinata dalla procura di Civitavecchia. Quattro proprietari dell’azienda sono stati arrestati per estorsione, sequestro di persona – un’operaia fu tenuta chiusa in una casa di campagna perché non parlasse con la Finanza -, minacce e truffa all’Inps, perché avevano anche mancato di versare per anni i contributi. Il profitto illecito era stato di almeno 1,2 milioni di euro.