Volla di Piedimonte, omicidio Gabriel Antonio: entrano in scena i criminologi Roberta Bruzzone e Carmelo Lavorino

VOLLA DI PIEDIMONTE (FR) – 17 aprile 2019. Volla di Piedimonte, vicino a Cassino, nel Frusinate. Per la strada una mamma cerca aiuto, tenendo in braccio il cadavere del figlio di due anni e mezzo, il piccolo Gabriel Antonio, denunciando un inesistente investimento da parte di una fantomatica auto pirata.

Donatella Di Bona, questo il nome della mamma del piccolo Gabriel, aveva denunciato di essere stata lei stessa urtata da un’auto che aveva travolto e ucciso suo figlio, e che aveva proseguito la corsa. I sanitari dell’elisoccorso, intervenuti rapidamente, non avevano potuto altro che constatare il decesso del bimbo, ma non per un investimento. Da subito ci si era accorti che il piccolo era stato strangolato.

La madre cerca fino all’ultimo di difendere la sua menzogna

ma poi nel pomeriggio del 18 aprile, incalzata dalle domande degli investigatori, deve cedere. Una successiva intercettazione tira in ballo anche il padre, Nicola Feroleto. Pare che il piccolo sia stato ucciso durante un rapporto fra i genitori, in auto, perché piangeva. Quindi non per un capriccio motivato dal fatto che voleva tornare dalla nonna. Tutto ora è in mano agli inquirenti.

Nella vicenda, ingaggiati dalle rispettive difese, scendono in campo due famosi criminologi, il professor Carmelo Lavorino e la dottoressa Roberta Bruzzone

La dottoressa Bruzzone, personaggio noto non solo agli addetti ai lavori, ma anche al grande pubblico del piccolo schermo, sarà al fianco della difesa di Nicola Feroleto, mentre il professor Lavorino affiancherà il collegio di difesa di Donatella Di Bona. Sarà un bell’incontro-scontro, sempre nell’interesse della verità non solo processuale.

Fra i casi più noti di cui si è occupata Roberta Bruzzone, titolare della CSI Academy SRL, che organizza corsi di alta formazione in Scienze Forensi, figurano il delitto di Avetrana e la strage di Erba, i cui condannati, Rosa e Olindo, la Bruzzone ha sempre sostenuto che fossero innocenti. Suo è il libro del 2013 “State of Florida vs. Enrico Forti”, la storia di un nostro connazionale condannato all’ergastolo per un omicidio mai commesso, e ancora in carcere, nonostante l’interessamento di molti.

Carmelo Lavorino, titolare del CESCRIN, Centro Studi di Investigazione Criminale, nonchè della pubblicazione on line del periodico “Detective & Crime”, ha nel suo palmarès il caso del mostro di Firenze, il delitto di Arce – nel quale, dopo aver fatto assolvere il carrozziere Carmine Belli, è stato chiamato per la seconda volta quale consulente della difesa della famiglia Mottola, il maresciallo comandante la caserma dei carabinieri ai tempi della morte di Serena Mollicone – il delitto di Cogne, l’omicidio di Simonetta Cesaroni in via Poma, a Roma, nonché l’omicidio di Marta Russo. In questi giorni, dopo il successo del libro dedicato al serial killer Donato Bilancia, è uscito, per i tipi della casa editoriale ‘Ponte Sisto’ di Roma, l’ultimo libro di Carmelo Lavorino, dal titolo “FIVE”, cinque casi nei quali ha svolto le sue indagini criminologiche/criminalistiche; cinque casi di finto suicidio, che si sono poi rivelati altrettanti casi di omicidio. Un libro che inizia una collana di sette pubblicazioni, sempre a firma di Carmelo Lavorino, sempre pubblicata da Ponte Sisto.