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di Christian Montagna
Continua ad essere ricca di colpi di scena la triste vicenda della piccola Yara. Bossetti l'unico indagato per omicidio è il protagonista delle cronache di questi giorni. Ogni giorno aggiunge un tassello a quella che sembra essere diventata una sit com: prove schiaccianti che lo incastrano e lui che continuamente si professa innocente. Quale sarà la verità? Le indagini sono ancora in corso e gli investigatori analizzano ogni minimo particolare interessante ed utile alla risoluzione del caso. In carcere dal 16 giugno con l'accusa di aver ucciso la piccola di Brembate, Massimo Bossetti, sostiene di essere il figlio di Giovanni Bossetti e non di quel signor Guerinoni, l'autista di Gorno morto nel 1999. Le analisi effettuati dagli investigatori dimostrerebbero però il contrario e sarebbero state proprio quelle a far scattare i sospetti e poi le manette verso Massimo Bossetti. Dopo circa due ore di colloquio, l'indagato numero uno ha concluso l'incontro con i familiari in carcere. Presso la casa circondariale di Via Glena a Bergamo, sono arrivate la madre Ester Arzuffi, il padre anagrafico Giovanni Bossetti e la gemella Laura Bossetti. Parole di conforto e speranza giungono dai legali della famiglia: i parenti sono tutti pienamente convinti dell'innocenza di Massimo. Sul contenuto dell'incontro non ci sono state rivelazioni ma indiscrezioni raccontano di momenti di commozione all'interno del carcere. Per altri particolari o possibili risvolti del caso bisognerà attendere il prossimo mese quando saranno pubblicati i risultati delle analisi sul corpo della piccola Yara. Potrebbero essere proprio quelle a mettere la parola fine, assicurando alla giustizia il colpevole di questo barbaro omicidio.