Ylenia Carrisi, il grido di dolore di Romina: che fine ha fatto?

A ventiquattro anni di distanza  dalla scomparsa della figlia Ylenia, Romina Power lancia il suo grido di dolore e su Twitter si chiede dove sia la figlia, che fine abbia fatto, quale sia stata la sorte delle “centinaia di ragazze svanite nel nulla a New Orleans”. “Perché – si chiede l’artista – nessuno fa nulla per fermare questo?”. Il 1 dicembre del 2014 il Tribunale di Brindisi ha dichiarato la morte presunta della ragazza, figlia di Romina e del cantante Al Bano, scomparsa il 31 dicembre del 1994 a New Orleans, negli Usa, in circostanze mai chiarite.

Ylenia era partita con lo zaino in spalla dalla Puglia, la terra in cui Albano Carrisi e Romina Power, all’epoca una coppia felice, avevano deciso di insediare la loro famiglia da copertina, per andare alla scoperta degli Usa, in compagnia solo del proprio diario. Aveva 23 anni, inizio’ la propria avventura. Nessun presagio che quel tour in giro per il nuovo continente potesse dare vita a un mistero.

Era il 1993, Ylenia Maria Sole Carrisi era stata una delle prime vallette di Mike Bongiorno nella ‘Ruota della fortuna’. Ma era soprattutto una studentessa di letteratura al King’s College di Londra. Le sue tracce si persero il 31 dicembre 1993 e, nonostante nei lustri che sono trascorsi, di tanto in tanto, siano state avanzate ipotesi di ogni genere, il giallo sulla sua scomparsa non e’ mai stato risolto. Mai si e’ saputo se si fosse veramente suicidata, come si suppose in seguito alle indicazioni fornite dal guardiano dell’acquario comunale di New Orleans, citta’ in cui e’ stata avvistata per l’ultima volta. Luogo a cui la vicenda di Ylenia e’ indissolubilmente legata. L’uomo disse di averla vista buttarsi nel fiume Mississippi, ma mai nessun corpo e’ riemerso dalle acque, ne’ allora, ne’ a distanza di tempo. Il dubbio, gli interrogativi insoluti, hanno dilaniato la sua famiglia.

Romina Power, la madre, che non ha mai negato di nutrire ancora la speranza di ritrovarla in vita. Al Bano, di stanza tra un tour internazionale e l’altro, sempre a Cellino San Marco, li’ dove vivono anche i fratelli di Ylenia, che invece ha voluto chiudere anzitempo la vicenda nel 2012 con una richiesta al Tribunale di Brindisi per la dichiarazione di morte presunta. L’iter e’ giunto a compimento due anni dopo. Preso atto, cosi’ come previsto dalle procedure, che non vi erano state novita’ di alcun genere sulle sorti di Ylenia per un decennio. La ragazza bionda, dagli occhi magnetici e dal desiderio di girare il mondo, e’ formalmente morta, sebbene qualcuno abbia anche di recente riportato in auge teorie a cui il padre non ha mai voluto credere. Nel 2011 apparve su un settimanale tedesco una notizia secondo cui Ylenia, che il prossimo 29 novembre avrebbe compiuto 45 anni, aveva cercato riparo in un convento per condurre una esistenza solitaria, lontano da tutti. Di piste se ne sono seguite tante.

Fino al giorno in cui nella contea di Palm Beach e’ stata pubblicata una immagine che ritrae il volto ricostruito al computer di un corpo senza nome che appartiene ad una giovane donna e che fu ritrovato nel 1994 proprio in Florida. Pur trattandosi di una elaborazione grafica e’ impressionante la somiglianza con quel visino acqua e sapone ritratto in mille fotografie. Le date corrispondono. Ci sono poi le dichiarazioni di un serial killer, conosciuto come ‘Happy face killer’, che ha rivelato di aver ucciso proprio una giovane con lo zaino in spalla, che facendo l’autostop voleva raggiungere il Nevada o la California. La corrispondenza di indizi, dettagli, tracce, che sembra non fare una piega, potrebbe essere la svolta che si attendeva da quasi un quarto di secolo. La comparazione del Dna dara’ ora un responso certo e, comunque vada, una verita’. Forse proprio quella che Albano e Romina attendono dal 1993.