ANCONA – Cinque ragazzi e una donna sono morti travolti dalla calca durante un fuggi fuggi generale in un locale in provincia di Ancona.
Almeno un centinaio sono rimasti feriti, 10 dei quali in modo grave
La tragedia è avvenuta intorno all’una di notte nella discoteca ‘Lanterna azzurra’ di Corinaldo, in località Madonna del Piano in provincia di Ancona.
Dalle prime informazioni sembra che a scatenare il panico e il successivo fuggi fuggi sia stato l’utilizzo, da parte di qualcuno, di spray urticante. Nella discoteca, secondo quanto riferito dai testimoni ai Vigili del fuoco, c’erano in quel momento un migliaio di persone. Sia le vittime, sia i feriti, sempre secondo quanto si apprende, avrebbero riportato lesioni e traumi da schiacciamento.
A perdere la vita cinque ragazzi e una donna rimasti schiacciati nella calca generale mentre tentavano di fuggire dal locale dove era in programma il concerto di Sfera Ebbasta, popolarissimo artista della musica trap.
Si tratta di cinque minorenni e una mamma che accompagnava il figlio
La strage è avvenuta nella notte nella discoteca ‘Lanterna azzurra’ di Corinaldo, in provincia di Ancona. Oltre un centinaio i feriti, di cui una decina in gravi condizioni.
Secondo quanto si è appreso, qualcuno avrebbe usato un gas urticante provocando il panico fra i ragazzi che erano andati al concerto. Nella calca che ne è seguita, molti ragazzi sono rimasti travolti.
Una ipotesi che sembra trovare conferma nel racconto di un genitore, che ha pubblicato su Facebook un video in cui si vede la pista da ballo vuota e alcuni ragazzi che scappano.
Ecco cosa scrive: “Ore 00:56 un gran coglione lancia una bomboletta di SPRAY al peperoncino in mezzo alla sala con più di 1500/2000 persone tra cui io con mia figlia di 10. Scene da panico si aspettava STU SFERA EBBASTA ( ingresso alle 22:00, Inizio alle 23:00 all1:00 non c’era ancora nessuno) ragazzi che scappano e si calpestano tra di loro,qualcun’altro sviene perché allergico o preso dal panico o ubriaco fracido in 20 secondi la pista era vuota”.
I feriti, con traumi e lesioni da schiacciamento, sono un centinaio di cui 10 in gravi condizioni, hanno reso noti fonti del 118. In 35 sono ricoverati negli ospedali di Senigallia e Torrette di Ancona.
Oggi alle 11 in Piazza del Popolo un minuto di silenzio per ricordare questi ragazzi
“Non si può morire così a quindici anni, un pensiero e una preghiera per i sei morti di stanotte nelle Marche, e una speranza per i tredici feriti gravi ancora ricoverati” scrive su Facebook Matteo Salvini, “E un impegno: trovare i responsabili di queste sei vite spezzate, chi per cattiveria, stupidità o avidità ha trasformato una serata di festa in una tragedia”. Il ministro dell’Interno ha anche annunciato per “oggi alle 11 in Piazza del Popolo un minuto di silenzio per ricordare questi ragazzi”.
La ricostruzione
Secondo una prima ricostruzione delle forze dell’ordine, il panico si è scatenato intorno all’una di notte, quando il pubblico, un migliaio di persone, era in attesa dell’inizio del concerto. “Abbiamo sentito un odore acre e siamo scappati”, hanno riferito alcuni testimoni. Chi è arrivato più tardi al concerto ed era in attesa di entrare ha riferito di aver visto “ragazzi che tossivano e avevano problemi respiratori”.
Gli accertamenti dei vigili del fuoco e dei carabinieri si stanno concentrando sulle uscite di sicurezza e sul rispetto della capienza massima.
Sul posto è presente il pubblico ministero, Paolo Gubinelli, che coordina le indagini e che ha messo sotto sequestro il locale. “E’ presto per stabilire cause e responsabilità”, ha dichiarato il comandante provinciale dei carabinieri, Cristian Carrozza.
L’attenzione degli inquirenti sarebbe diretta, in particolare, a una delle uscite di sicurezza del locale dove, secondo un testimone, “decine di persone sarebbero cadute una sopra all’altra”.
Secondo un ragazzo di sedici anni, che era andato con la fidanzata ad assistere al concerto e che ha parlato con Repubblica, non appena si è sentito un forte odore acre, tutti si sono riversati verso le uscite di sicurezza, una delle quali era sbarrata. Alcuni ragazzi hanno cercato scampo lanciandosi oltre un muretto, ma sono stati schiacciati da quanti li seguivano.
I soccorsi sono stati immediati: sul posto sono intervenuti le squadre dei vigili del fuoco di Senigallia, Ancona, Jesi e Arcevia, tutte le ambulanze disponibili e le forze dell’ordine.
Porte di sicurezza sbarrate all’interno del locale
Sulla pagina Facebook del locale, dove i gestori hanno pubblicato una immagine a lutto, si susseguono i commenti di chi chiede perché le porte di emergenza fossero sbarrate. “Ringrazio Dio di essere riuscito a tornare vivo a casa” si legge in uno di essi.
Nel locale erano presenti un migliaio di persone per assistere al concerto del “re della Trap”, Sfera Ebbasta. Il 26enne cantante di Cinisello Balsamo, il cui vero nome è Gionata Boschetti, è considerato uno dei fenomeni musicali del momento con oltre un milione e mezzo di follower solo su Instagram. Il suo “Sfera Ebbasta – RockStar tour” sta registrando grandi successi ovunque. Il suo ultimo album “Rockstar” è doppio disco di platino dalla FIMI. Sfera Ebbasta è stato il primo artista italiano ad aver conquistato record di plays streaming del mondo su Spotify.
Calzante l’analisi del consigliere comunale di Anguillara (Sinistra in Comune) Enrico Stronati
Buche come crateri che con la pioggia hanno l’effetto di tanto laghetti artificiali. La provincia a Nord di Roma è piena tanto che la Città Metropolitana ha dovuto prendere dei provvedimenti riducendo drasticamente i limiti di velocità. La decisione ha scatenato un fiume di condivisibili polemiche da parte dei residenti dell’area che giustamente vorrebbero si tappassero le buche anziché limitare la velocità delle auto in strade ad alto scorrimento.
Di fatto Città Metropolitana è stata chiara: «Verificato – si legge nell’ordinanza – che allo stato attuale non sono disponibili le risorse economiche necessarie per gli interventi di manutenzione necessari per la messa in sicurezza delle strade in oggetto; Considerato che le condizioni attuali delle strade pregiudicano l’incolumità per tutte le categorie di utenti anche nell’ipotesi del pieno rispetto della velocità massima consentita ed imposta di 70 chilometri orari e 90 chilometri. Preso atto della gravità della situazione».
L’ordinanza è dettagliata e riguarda più strade oltre le principali già dette. Infatti l’atto con effetto immediato, del limite massimo di velocità in 30 chilometri orari, riguarda tutte le categorie di utenti in transito lungo la strada provinciale 4/a “Settevene Palo II” dal chilometro 0+500 aI chilometro 14+300 e dal chilometro 16+500 al chilometro 17+746 (fine tratto); la strada provinciale 15/b “Palidoro Crocicchie” dal chilometro 0+000 al chilometro 14+000; la strada provinciale 41c “Statua” dal chilometro 0+000 aI chilometro 3+660 e dal chilometro 5+400 al chilometro 11+233 (fine tratto); la strada provinciale 493 “Braccianese” dal chilometro 0+000 al chilometro 9+320, dal chilometro 10+200 al chilometro 20+000, dal km 20+675 al chilometro 21+400 e dal chilometro 26+060 al chilometro 33+330 (fine competenza).
Anguillara una cittadina in crescita demografica accelerata dagli anni ’70, oggi sembra un bel quadro con una cornice malandata.
In largo dello Zodiaco le buche sono più grandi e visibili dello stesso battistrada. Che siano spazi privati o comunali, le buche si fanno sentire soprattutto sui pneumatici degli automobilisti e nelle scivolate dei ciclisti.
Calzante l’analisi del consigliere comunale di Sinistra in Comune Enrico Stronati: «La situazione di molte delle nostre strade è indecente, sono tanti anni – ormai – che non esiste un vero programma di manutenzione della viabilità e delle cunette che sono ormai piene di rifiuti e detriti che impediscono all’acqua di defluire aumentando l’usura e il danneggiamento del manto stradale. Le amministrazioni precedenti si sono trovate ad affrontare il baratro del default finanziario e i finanziamenti erano ridotti al lumicino. Il Covid ha portato nelle casse comunali svariati milioni di euro. Esiste un elenco di decine di opere finanziate con i fondi del PNRR. Non c’é, quindi, bisogno di impegnare i fondi del bilancio comunale per soddisfare il desiderio della politica vecchio stampo di voler dimostrare di “fare”. Peraltro è stata illusa la popolazione al momento della cessione del servizio idrico ad Acea (a spese del cittadino) affermando di utilizzare la squadra degli operai comunali, liberati dall’impegno delle manutenzioni idriche, per sistemare le strade. Come se i nostri operai disponessero dei macchinari necessari per una simile missione. Non è stata neanche sfruttata la fortunata coincidenza con i lavori per la posa delle condotte del metano e della fibra per rifare le strade oggetto dei lavori e pulire le cunette. Solo a Ponton dell’Elce, grazie alla posa delle condotte del metano in programma sin dal 2011 (non certo opera del comune) si ha una situazione decente. Sulle strade fatte a metà da Unidata spesso capita di incrociare automobilisti contro mano per sfruttare la carreggiata sistemata. La memoria collettiva spesso dimentica gli accadimenti, ma è importante ricordare che l’ultima manifestazione pubblica organizzata per protestare contro il degrado dilagante delle strade, una costante nel tempo che abbraccia le ultime 3 o 4 consiliature, fu organizzata proprio da un gruppo di persone vicinissime all’attuale amministrazione. Evidentemente costoro, oggi, si spostano per la città via aria».
Il sindaco Angelo Pizzigallo sa che quello delle buche è un problema da risolvere: «La strada dietro largo dello zodiaco è privata. comunque, noi interverremo a breve su Poggio dei pini, l’altra metà di via dei Vignali, via della Mainella, via Grazioli, via comunale di San Francesco ed altre strade.
Le strade colabrodo con buche enormi come crateri oppure piccole e profonde e la viabilità priva di sicurezza con scarsa illuminazione e segnaletica ci sono anche a Castelnuovo di Porto, Rignano, Morlupo e Monterotondo.
A Castelnuovo è pietoso lo stato in cui versa la via che porta in autostrada. Anche la via prima della rotonda dell’autostrada è completamente distrutta e come se non bastasse le l’autovelox fa crescere la rabbia degli automobilisti: «I pneumatici si rompono un mese sì e l’altro pure – dice un pendolare – i limiti di velocità non servono da soli. C’è bisogno di rifare completamente l’asfalto». A Rignano via delle Grotte è trapuntata di crateri. A Morlupo sono diverse le strade dissestate e le segnalazioni sui social:«In via Antonio Gramsci chiamo tutti i giorni – ha detto una cittadina – ma non si vede nessuno. Fino a che qualcuno non si fa male, specialmente quando piove».
Nell’aula magna della sede di Santa Maria in Gradi, oltre duecento studentesse e studenti hanno assistito alla lezione del Prefetto Lamberto Giannini, Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza e docente dell’Università degli Studi della Tuscia.
Il Capo della Polizia ha tenuto una lezione dal titolo “Evoluzione della minaccia terroristica: strumenti di prevenzione e contrasto. “Siamo molto onorati di poter annoverare tra i nostri docenti il Prefetto Giannini che, nonostante i gravosi impegni istituzionali, continua a incoraggiare le nuove generazioni a occuparsi di un tema delicato che merita un approccio scientifico” ha dichiarato il Rettore Stefano Ubertini, secondo il quale “l’Ateneo ha costruito una grande capacità di unire riflessione teorica ed esperienze professionali che permettono ai nostri giovani di comprendere meglio come muoversi in un mondo sempre più interessato da cambiamenti veloci e radicali”.
La lezione di venerdì è stata l’avvio del corso di Diritto dell’antiterrorismo e dell’antimafia che Lamberto Giannini tiene per la laurea magistrale del corso “Scienze della politica, della sicurezza internazionale e della comunicazione pubblica” insieme al Vice Prefetto Andrea Nino Caputo. Percorrendo molte vicende del terrorismo italiano e internazionale, la lezione ha messo a fuoco il legame tra la complessità dei rischi e la necessità di trovare strumenti di azione sempre inseriti nel solco del diritto costituzionale. “È fondamentale per coloro che lottano contro il terrorismo avere una profonda conoscenza dei fenomeni, della loro evoluzione e delle modalità con cui si manifestano. Solo così riusciamo ad adottare misure efficaci per contrastarli.
La lotta contro il terrorismo non può e non deve essere limitata alle operazioni di polizia, ma richiede una cultura che fornisca gli strumenti adeguati a prevenire gli attacchi” ha sottolineato il Prefetto Giannini a conclusione della sua lezione. Sul tema della sicurezza, l’Ateneo viterbese ha molto investito in questi anni con un indirizzo dedicato sia nella laurea triennale in Scienze politiche che in quella magistrale e con un nuovo Dottorato di ricerca. Di recente, inoltre, è nato anche il Laboratorio di criminologia e criminalistica che permette a studentesse e studenti di svolgere esercitazioni in materia di balistica e ricostruzione della scena del crimine.
CIVITAVECCHIA (RM) – Prosegue l’attività dei Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia volta a contrastare i reati predatori. Nell’ambito di un più ampio piano strategico di controllo del territorio su tutta la provincia, disposto dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma, sono stati intensificati i controlli nella fascia costiera.In particolare i Carabinieri della Sezione Radiomobile di Civitavecchia hanno arrestato due persone, un 55enne ed un 41enne, entrambi già noti alle forze dell’ordine, sopresi in flagranza di reato, mentre tentavano di asportare da un esercizio commerciale denaro e altri oggetti. I fatti sono accaduti nella notte tra martedì e mercoledì scorso, in pieno centro a Ladispoli, ove veniva segnalata la presenza dei due individui che, mediante effrazione della saracinesca, erano entrati all’interno di un chiosco. L’immediato intervento dei militari ha permesso di fermare i due soggetti, che nel tentativo di sottrarsi all’identificazione, hanno ingaggiato una violenta colluttazione con i militari, che sono riusciti comunque ad avere la meglio arrestandoli. L’attività d’indagine condotta dai militari ha poi permesso di accertare che i due avevano, nella stessa giornata, effettuato altri tre furti sempre nel comune di Ladispoli. La refurtiva è stata recuperata dai militari e restituita ai commerciati, vittime dei furti.Gli arresti sono stati convalidati, presso il Tribunale di Civitavecchia, che ha poi disposto il trasferimento del 41enne presso il carcere di Civitavecchia mentre per il 55enne l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.