SCUOLA, MAXI EMENDAMENTO AL SENATO: COSA CAMBIERA' ?

di M.L.S.


Roma – Mercoledì, sull'onda delle proteste, approda nell'Aula del Senato il ddl sulla scuola, per mano dei capigruppo di palazzo Madama. Il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti è quello delle ore 19 della stessa giornata, che determina dunque il blocco dei lavori in Commissione Istruzione al Senato.
Il testo giunge in Aula senza l'ok della Commissione e senza relatori, e, molto probabilmente, nella giornata di giovedì arriverà al voto di fiducia, che potrebbe essere attivato senza problemi dopo il via libera del Consiglio dei Ministri all'utilizzo dello stesso.


Dopo che martedì la conferenza dei capigruppo ha appreso la notizia del mandato mancato da parte della commissione Istruzione nei confronti dei relatori che hanno il compito di riferire per l'aula, verrà portato in assemblea il testo uscito direttamente dalla Camera, su cui saranno presentate una serie di potenziali modifiche da parte dei senatori che, in commissione, faranno le veci dei relatori. Sono Pugliesi del Partito democratico e Conti di Area Popolare. A questo punto è stato riunito tutto in un maxiemendamento su cui il governo potrà porre la fiducia nel caso in cui il compromesso tra i relatori venga spezzato dalle minoranze, intensionate a non ritirare i circa 3mila emendamenti presentate in merito al ddl. Successivamente il provvedimento ritornerà all'esame della Camera.

Le novità del maxi emendamento. Le principali novità contenute nel maxiemendamento presentato dai relatori riguardano l'introduzione di un membro esterno, indicato dall'Ufficio scolastico regionale per la valutazione degli insegnanti, l'inserimento nel piano di assunzione degli idonei al concorso del 2012, l'immissione di un tetto massimo di 100mila euro per le erogazioni liberali dei privati alle scuole e l'istituzione di un bando di concorso entro il 1 dicembre 2015 per l'assunzione a tempo determinato del personale docente. È previsto anche che le prime 100mila assunzioni vengano fatte entro il mese di agosto, mentre si posticipa da ottobre a dicembre il “concorsone”, già previsto per tutti coloro che non rientrano nel piano straordinario di assunzioni. Al comma 113 del maxi emendamento viene specificato che il ministero dell'Istruzione dovrà bandire, “Ferma restando la procedura autorizzatoria”, entro e non oltre il “primo dicembre 2015, un concorso per titoli ed esami utile per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente per le istituzioni scolastiche ed educative statali”, mirato alla “copertura, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, di tutti i posti vacanti e disponibili nell'organico dell'autonomia, nonchè per i posti che si rendano tali nel triennio”. In fine, dirigenti scolastici saranno valutati, su base triennale, in base al miglioramento degli studenti, alla valorizzazione del personale e alle competenze organizzative. Slittano, oltretutto, all'anno scolastico 2016/2017 l'autonomia e gli albi territoriali cosi' come la chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi. 




UNGHERIA: NESSUN MURO PER FERMARE I MIGRANTI

di M.L.S.

Budapest – Dopo l'annuncio magiaro di ieri, che vedeva la sospensione unilaterale del trattato di Dublino in terra ungherese, Budapest torna sui suoi passi, e lo fa con le dichiarazioni del ministro degli Esteri Peter Szijjarto, che in un incontro in cui alla stampa non è stato permesso fare domande ha annunciato:”L'Ungheria non sospenderà l'applicazione di alcuna norma comunitaria”. Il ministro degli Esteri Szijjarto ha comunicato l'annullamento della procedura annunciata ieri anche al Governo austriaco, che aveva convocato l'ambasciatore ungherese per chiedere spiegazioni ufficiali, unitamente alla richiesta di verifica inviata martedì all'Unione e finalizzata a sapere se la decisione avesse potuto costituire una violazione ai Trattati Ue.

Ue risponde. Secondo quanto riferisce una fonte del Consiglio europeo, misure unilaterali come quella decisa dall'Ungheria di innalzare un muro per impedire l'accesso dei migranti provenienti da Est,  “non sono la soluzione al problema dell'immigrazione in Europa”. A tal proposito, giovedì sera i leader saranno particolarmente motivati ad approvare una risposta europea “complessiva ed efficace”alla questione. Nello specifico, stando a quanto detto dalla fonte, il presidente del Consiglio Donald Tusk tiene molto al fatto che passi: “Un approccio più equilibrato dal punto di vista geografico- visto che nei primi mesi dell'anno-ci sono state molte più richieste d'asilo in Ungheria che in Italia”. “Il tema è molto importante e nessuno si illude che domani sarà trovata la soluzione complessiva: sarà solo l'inizio di un processo che vedrà il Consiglio impegnato per anni”.




USA: OBAMA USA LA PAROLA "NEGRO" PER SCUOTERE GLI ANIMI

di Matteo La Stella

Washington – Dopo la tragedia che ha fatto tremare il South Carolina la scorsa settimana, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama rincara la dose e torna a parlare dell'episodio di odio razziale, utilizzando per la prima volta la parola “negro” durante un'intervista radiofonica.

Obama alla radio. Da primo presidente afroamericano della storia americana, Barack Obama è uscito fuori dagli schemi, rompendo il tabù dell'impronunciabile parola “nigger”(negro), che neanche i media citano mai per intero, inserendola sempre come “The N-word”. Il presidente a Stelle e Strisce ha dunque stupito con il suo monito radiofonico, utilizzando l'impronunciabile parola per smuovere gli animi alla luce della strage di Charleston, dove 9 afro-americani hanno perso la vita per mano del suprematista bianco Dylann Roof. 
Il presidente Obama ha spiegato alla radio:”Non abbiamo eliminato il razzismo. E non stiamo parlando solo di essere educati e di non usare in pubblico la parola negro. Questa non è il segnale che il razzismo esiste ancora o no. Non è solo una questione di palese discriminazione. Le società non cancellano nel corso di una notte tutto quello che è successo nei 200/300 anni precedenti”.
Obama ha poi riconosciuto i passi avanti compiuti dalla popolazione negli ultimi decenni, a cui però aggiunge:”L'eredità dello schiavismo, le leggi Jim Crow, -emanate tra il 1890 ed il 1965 e che marcavano la netta differenza nel quotidiano tra bianchi e neri- le discriminazioni”, sono presenti nelle istituzioni sopra cui creano:”Una lunga ombra che è ancora parte del nostro Dna”. 




UE: GRECIA VERSO L'ACCORDO ENTRO LA SETTIMANA

di M.L.S.
Bruxelles
– L'intesa con la Grecia è alle porte, anche se per l'ok definitivo mancano ancora alcuni giorni di intenso lavoro. Già nella giornata di mercoledì si riunirà a Bruxelles un Eurogruppo straordinario che avrà il compito di documentare le intenzioni dell'accordo tra Atene e i creditori internazionali che, successivamente, nel Consiglio di giovedì e venerdì sarà definitivamente sigillato.
L'intesa, se le notizie circolate in queste ore saranno confermate, orbiterà intorno ad una serie di passaggi su cui le parti si trovavano in disaccordo e che ora sarebbero state chiarite: dal sistema pensionistico, al diritto del lavoro e al fisco. Secondo il ministro dell'Economia greca Giorgios Stathakis dovrebbe arrivare un aumento dell'Iva su alcuni prodotti. Sarebbe esclusa da questi l'elettricità e, oltretutto, non ci sarebbero tagli sulle pensioni e sugli stipendi pubblici. Peraltro, la Grecia, sarebbe pronta a nuovi risparmi pari allo 0,4% del PIL nel 2015 e pari all'1,0% del PIL nel 2016, ad un blocco dei prepensionamenti dal 2016 e una sovrattassa per i redditi sopra i 30 mila euro.

Impressioni Ue. Il presidente della Commissione Ue,Jean Claude Juncker, mostra il suo ottimismo nella conferenza stampa post Eurosummit.”Sono convinto che troveremo un accordo entro questa settimana”, spiega Juncker prima di commentare le manovre presentate da Atene, sintomo di:”un grande passo avanti nella direzione giusta”. Durante l'Eurogruppo di mercoledì, continua il presidente della Commissione Ue:” Si raggiungeranno i risultati da sottoporre al Consiglio di giovedi, sono convinto che arriveremo a un accordo nel corso di questa settimana”. Per chiudere, sottolinea come i tempi debbano comunque essere molto stretti, perchè:”Non siamo su un campo da calcio in cui ci sono i tempi supplementari”. In merito all'argomento arrivano commenti positivi anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, secondo cui la Grecia:”Tutti i leader della Ue si sono impegnati fortemente per raggiungere un accordo”. La cancelliera teutonica ha poi riservato delle parole di apprezzamento per il lavoro svolto da Alexis Tsipras, affermando che la Grecia:”Deve restare nell'Eurozona”, prima di invitare tutte le parti in causa ad un finale al fulmicotone, dettato dal:”Poco tempo”. Identico il tenore delle parole pronunciate da Francoise Hollande, secondo cui:”Stiamo avanzando verso un'intesa”, ma “rimane lavoro” da concludere.
Meno ottimiste le parole della testa di serie Fondo Monetario Internazionale, Cristine Lagarde, che rimanendo con i piedi per terra spiega:"C'è ancora moltissimo lavoro da fare nelle prossime 48 ore che separano la riunione di questa sera dall'Eurogruppo straordinario di mercoledì”, anche se poi, in un secondo momento analizza le manovre greche come un grande passo avanti.

Impressioni di Renzi. Anche il presidente del Consiglio italiano, che aveva avuto un bilaterale con Alexis Tsipras prima che la manovra Ue fosse messa in cantiere, sottolinea le novità positive in materia, chiedendo però ad Atene di continuare in questa direzione senza fermarsi: "Tutti assieme dobbiamo lavorare perchè l'accordo ci sia – ha detto Renzi prima del vertice – Atene deve far fronte ai suoi impegni che sono impegni di natura economica, ma anche l'Ue deve far fronte ai suoi obblighi morali nei confronti di un Paese come la Grecia, quindi non è solo una discussione di natura economica sulla quale pure sono stati fatti dei passi avanti, ma anche una discussione su che tipo di comunità vogliamo per il nostro futuro".




UE CONTRO L'IMMIGRAZIONE: OK DAL CONSIGLIO ALLA PRIMA FASE DELLA MISSIONE NAVALE

di M.L.S.
Lussemburgo
– Dopo l'accordo tra gli ambasciatori raggiunto venerdì scorso, arriva lunedì mattina dal Consiglio Ue in corso a Lussemburgo il via libera dei ministri degli Esteri alla prima fase della missione navale europea deputata al contrasto del traffico di esseri umani dall'Africa verso le coste meridionali del vecchio continente.

La missione nella prima fase. Roma sarà il quartier generale della missione navale denominata EUNavforMed. Nella prima fase della stessa, le prerogative fissate dall'Unione sono: lo scambio maggiore di informazioni tra le parti in causa, il consolidamento della vigilanza sulle acque del Mediterraneo ed il pattugliamento in alto mare per individuare i trafficanti. I primi aerei, navi, sottomarini e droni saranno dispiegati nel giro di una settimana.
Ad un certo punto, l'operazione, dovrebbe consentire l'individuazione e la distruzione delle navi utilizzate dai trafficanti sulle coste libiche, e, soprattutto, l'annientamento dei barconi utilizzati dagli scafisti per trascinare a largo le carrette piene di migranti. Tutto è fermo, però, in attesa di una risoluzione da parte del Consiglio di Sicurezza che dovrà validare l'uso della forza nelle acque territoriali della Libia. Fino ad allora, gli interventi nell'operazione saranno molto limitati.

Portaerei Cavour, base di comando della missione navale. La portaerei Cavour sarà la base di comando e il punto di coordinamento della missione, oltre ad essere un ospedale navigante, pronto a soccorrere i migranti in difficoltà. Stando alle parole di un alto funzionario della Difesa Ue, dopo il lancio della missione da parte dei ministri degli Esteri dei 28 a Lussemburgo, :”Nella prima fase dell'operazione la portaerei servira' da piattaforma di comando e le sue dimensioni consentiranno di accogliere un gran numero di migranti dopo il loro salvataggio”. Sono più di una dozzina i paesi già impegnati a fornire uomini e mezzi. Già a disposizione della missione vi sono, sempre secondo la fonte Ue, 5 navi da guerra, 2 sottomarini, 3 aerei, 2 droni e 3 elicotteri. Le prime fasi della missione, che vedrà impegnate circa mille unità, saranno utili a:”Formare tutte queste persone agli obiettivi della missione, con preparazione specifica sui diritti umani”.

L'alto rappresentate Mogherini in merito alla missione. In merito alla missione appena approvata in Consiglio, interviene l'alto rappresentante per la Politica estera Ue, Federica Mogherini, sottolineando come l'operazione: “non ha come target i migranti, ma quelli che fanno soldi sulle loro vite”. “È la prima volta che l'Unione europea affronta il tema dell'immigrazione seriamente e con una decisione presa all'unanimità meno di due mesi dopo che il Consiglio europeo ci ha incaricati di varare la missione soprattutto per salvare vite”, ha spiegato soddisfatta, prima di incalzare sottolineando come: “Esattamente due mesi fa i ministri degli Esteri e quelli degli interni si riunivano in questo palazzo dopo la morte di 900 persone nel Mediterraneo. Tutti abbiamo detto in quella occasione che serviva una risposta europea”.
La missione, che mira ad:”Attaccare i trafficanti e smantellare il loro modello di business”, secondo la Mogherini è solo:” Una parte della nostra strategia, di cui parleremo più tardi. Ma sono impressionata dall'unanimità e velocità con cui siamo riusciti a metterla in campo”. Per l'alto rappresentante europeo, le relazioni esterne della politica sull'immigrazione devono comprendere anche gli accordi con i paesi di origine e transito dei profughi, oltre alla prevenzione del problema lì dove nasce. Dunque la parola d'ordine per la Mogherini è dare, dare prospettive a quei giovani che senza aiuto nei paesi di provenienza sono decisi ad emigrare. L'alto rappresentante chiude motivando l'intervento a 360 gradi:”Non possiamo evitare di affrontare la questione di come accogliere chi bussa alla nostra porta”.

 




INDONESIA: VICINA L'ESECUZIONE PER IL FRANCESE CONDANNATO

di M. L. S.
Giacarta
– Arriva da un Tribunale amministrativo indonesiano il respingimento all'appello del francese Serge Atlaoui, in bilico da anni tra la prigionia e la pena capitale per traffico di sostanze stupefacenti, ma anche per aver contestato il rifiuto del presidente indonesiano di accordargli la grazia.

Ancora vicino alla pena capitale.
Dopo la decisione dell'Autorità Giudiziaria, dunque, Serge Atlaoui è nuovamente vicino alla pena capitale, dopo 10 anni di carcere in cui si è sempre dichiarato estraneo ai fatti. Già in precedenza era stato bocciato il ricorso del francese che aveva richiesto al tribunale di esaminare la fondatezza delle accuse, fino ad arrivare all'aprile scorso, quando, ad un passo dal precipizio, fu salvato dall'intervento degli appelli internazionali che richiamavano alla clemenza, ritardando così la decisione indonesiana fino all'esito del suo ultimo ricorso. Sulla vicenda era intervenuto anche Francois Hollande, che aveva minacciato ritorsioni diplomatiche nei confronti dello stato asiatico.

Dall'Indonesia.
Il presidente indonesiano Joko Widodo, però, condanna il traffico di sostanze stupefacenti come una vera e propria emergenza da mettere al bando e contrastare con forza. Da quando è sceso al potere, infatti, ha fatto della lotta alla lotta al commercio della droga una vera e propria missione, approntando una politica di repressione del fenomeno capace di portare sulla forca già decine di persone, tra cui anche molti stranieri. 




CUNEO: LA LEGANO DURANTE UNA RAPINA. MORTA PER LIBERARSI

di M. L. S.

Cuneo – Un'anziana donna ha perso la vita nella sua casa di Bra, nel cuneese, dove nel tentativo di liberarsi dalla prigionia che le era stata imposta durante una rapina, ha perso l'equilibrio, cadendo rovinosamente per le scale.

Stando alla ricostruzione dei Carabinieri, che hanno rinvenuto il corpo della donna ormai perita, nel pomeriggio di domenica due rapinatori avrebbero fatto irruzione nell'abitazione dell'anziana per poi legarla con del nastro adesivo. In un secondo momento, neutralizzata l'anziana signora perchè resa immobile dalla morsa adesiva, i due rapinatori avrebbero messo a soqquadro l'abitazione, cercando di individuare gioielli e denaro.
Finita l'operazione dei criminali, la donna sarebbe rinsavita, cercando un modo per strapparsi alla prigionia del nastro adesivo. I tentativi posti in essere dalla donna l'avrebbero portata a perdere l'equilibrio, provocandone la caduta per le scale. Quì avrebbe anche battuto la testa, perdendo così la vita.
Le indagini sono ora in mano al pm Donatella Masia della procura di Asti, pronta a far luce sull'accaduto. Ad ogni modo, una prima ispezione del medico legale sul corpo esanime di M. P. ha escluso la presenza di segni di violenza.




LEGA NORD, PONTIDA: CON MATTEO SALVINI DA VERDE A TRICOLORE

di Matteo La Stella

Dopo le campagne, vittoriose o meno, del segretario leghista Matteo Salvini in giro per l'Italia, la banderuola del Carroccio torna a Pontida, ultimo baluardo del feudo leghista nella bergamasca, vegliato dalla spada del patriarca Alberto da Giussano. Il “prato sacro”, dove nel 1167 i lombardi giurarono per la loro Lega, dove Bossi cantava le politiche autonomiste padane del dopo tangentopoli, apre oggi le sue porte al seguito italiano del Matteo antagonista, alla sua seconda Pontida da segretario, che oggi più che mai la fa da protagonista.

“La Lega non cambia?" “La Lega non cambia”, questo il tormentone del novizio Matteo Salvini, a cui si accodano i: “Non diventeremo mai un partito nazionale” dei mostri sacri, Umberto Bossi e Roberto Calderoli. Le parole però, se le porta via il vento, e così, alle bandiere con la croce di San Giorgio e il Leone di San Marco, si aggiungono bandiere pugliesi, abruzzesi e di “Noi con Salvini”, movimento con cui la Lega si è presentata al centro sud. E così, nei vari interventi la Padania si sostituisce all' Italia, eccezzion fatta per le graffianti parole del nostalgico Umberto Bossi che, lacrimuccia sulla guancia, vede la sua creatura ormai cresciuta, autosufficiente e pronta a spiccare il volo per qualcun altro, anche se come un “padre”, la vorrebbe ancora piccola e secessionista. Infatti, anche oggi ha ricordato urlando “Padania”, in attesa del “libera” che non tutti i militanti hanno accolto. Oltretutto, il pilastro lombardo ha risposto alla stoccata lanciata sabato dal gioiellino di casa Lega, che alla domanda sulle differenze tra la lega di Bossi e quella attuale aveva risposto :”I voti, che in politica contano”.”La Lega non ha bisogno di allearsi”, ruggisce il fondatore della Lega Nord. Un'eventuale alleanza è possibile solo con chi “è ragionevole” e “con chi capisce che il Nord non può essere schiavo dello Stato italiano, che non è mai uscito dallo Stato fascista”. “I voti non sono niente, anche in democrazia, se non sono finalizzati a cambiare il Paese. Per fare alleanze con noi ci vogliono i voti, non chiediamo voti per i voti ma per fare le riforme. Spero che la Lega sia ancora cosi”chiude il senatur.
Salvini, in barba alla Padania e alle parole del suo antico predecessore, viaggia a bordo di un'altra barca, punta alla nazione e rincara la dose esortando i sostenitori con un “liberare l'Italia e le Italie”.

La ruspa contro tutti. La Lega non rottama, rade al suolo. La bandiere di Alberto da Giussano sventolano sullo sfondo di una ruspa posta di fianco al palco, simbolo della Lega che è. Il nuovo emblema “salviniano” compare sulle t-shirt, coniate in onore dello scandalo posto in essere dopo l'evocazione di Salvini che con queste intende radere al suolo i campi rom. “Ruspe in azione”, dallo slogan sulla maglietta, indossata anche dalla figlia di 2 anni del leader leghista, alle parole dello stesso tuonate nei confronti del presidente del Consiglio:” La ruspa fa giustizia di tanti errori: la ruspa la uso per Renzi, non per qualcun altro”, assicura, e' un “simbolo di lavoro”.

Dal Papa a Renzi, non risparmia nessuno. "Mi fa piacere" che, nel corso della sua visita in Piemonte, "abbia trovato il tempo di incontrare dei rom: sono sicuro che avra' incontrato anche torinesi sfrattati ed esodati", dice provocatoriamente. "Non mi permetterei di attaccare mai il Papa", prosegue, autodefinendosi "ultimo dei buoni cristiani"; però, "rispetto chiama rispetto: e' giusto che il Pontefice chiami aiuto per tutto il mondo, ma altrettanto giusto che chi è pagato dai cittadini italiani pensi prima ai cittadini italiani. Uomo si' ma fesso no, cristiano si ma autolesionista no”. Bambini e mamme chiamati intorno al palco insieme a lui, Salvini insiste piu' volte sull'esempio di “normalità” che vuole dare con la sua Lega. "Qui non c'è rabbia, né rancore: siamo qui per costruire la speranza e il futuro dei nostri figli. La paura la lasciamo a Renzi e alle sue damigelle” sostiene. “La scelta della Lega e' una scelta di normalità – sottolinea, citando anche San Francesco -. Noi non proponiamo cose irrealizzabili e non compriamo i voti con 80 euro”.

Programma “new age” alla Salvini.
Per chiudere il leader riparte con il suo programma, sparando tutte le cartucce, anche quelle che non ha. Parla di asili nido alla francese, gratuiti fino ai due anni, parla di Europa, che definisce:”Unione sovietica criminale, che vuole ammazzare le nostre identità e le diversità”, ma anche di servizio civile per i giovani, di flet tax al più 15% e della battaglia filorussa, contro le sanzioni dirette a Mosca. Frizzante, continua sui diritti civili e le unioni, avallando il riconoscimento di alcuni diritti per tutti, ma il:”matrimonio si fa tra un uomo e una donna e i bimbi vengono adottati dalla mamma e dal papa”.”E se dalle parti del Pd si dice che questo e' un concetto medievale- chiude sull'argomento Salvini- io dico “Viva il Medioevo”, piuttosto che la barbarie che qualcuno a Bruxelles ci vuole imporre”. Salvini dice anche di sognare un'altra Pontida, una “Pontida del sud” su cui dice:”stiamo lavorando”.




ALLARME SCIENZIATI: L'UOMO VERSO L'ESTINZIONE

di Matteo La Stella


USA – Stando alle conclusioni di 3 ricerche sconvolgenti, l'uomo starebbe correndo incontro all'estinzione, proprio come accadde 65 milioni di anni fa con i dinosauri. Detengono la paternità degli studi le università di Stanford, Princeton e Berkeley, secondo cui, come hanno spiegato gli scienziati alla Bbc, il pianeta avrebbe sconfinato nel “sesto grande evento di estinzione di massa”, preceduto dal quinto evento di estinzione, equivalente alla scomparsa dei dinosauri.

La ricerca. La ricerca, pubblicata su “Science Advances” ed incentrata sullo studio dei resti fossili di creature già scomparse, mette in luce come il tasso di estinzione dei vertebrati, di cui fa parte anche l'uomo, starebbe galoppando a ritmi serrati, rendendo il processo di estinzione più veloce di 114 volte. In virtù di questo, lo studio ha evidenziato come siano più di 400 le specie scomparse dagli inizi del 900.

I ricercatori. “Ci sono specie nel mondo che sono ormai dei morti che camminano”, ha spiegato Paul Ehrlich dell'università di Stanford, prima di aggiungere che“Stiamo segando il ramo su cui siamo seduti”.
“Se non faremo nulla per fermare questo processo, per la vita ci vorranno milioni di anni per riprendersi e la nostra specie sara' tra le prime a scomparire”, questa l'opinione in merito di Gerardo Caballos, altro responsabile della ricerca allarmante. 




AUSTRIA,SUV PIOMBA SUI PASSANTI: 3 MORTI E DECINE DI FERITI

di Matteo La Stella


Graz –
Intorno alle ore 12 di sabato, un tragico episodio ha scosso il centro abitato di Graz, dove un giovane armato e a bordo di un suv è piombato sui pedoni in transito sull'Herrengasse, nel cuore della secondo città dell'Austria. Il bilancio del folle gesto è di 3 morti e 34 feriti. Intanto, la Polizia ha escluso l'attacco terroristico.

Il caso. L'automobilista, lanciato oltre i 100 chilometri orari a bordo di un suv, ha impegnato l'Herrengasse, affollatissima via del centro. Quì, come una palla da bowling fa con i birilli per lo strike, il mezzo ha centrato 37 pedoni durante un improbabile tentativo di gimcana. Le vittime, raccontano i testimoni, sono rimbalzate sul parabrezza del suv, prima di essere sbalzate rovinosamente a terra. Arrestata la corsa del veicolo, l'uomo non ha dato segni di cedimento ed è sceso dal veicolo. Poi, sull'onda della follia, ha estratto un coltello ed ha iniziato a minacciare i passanti rimasti illesi. L'uomo è stato immediatamente bloccato ed identificato per un 26enne di origine bosniaca e “squilibrato”.

Il sindaco scampato alla morte. Tra i sopravvissuti, anche il sindaco di Graz, Siegfried Nagl, scampato alla traiettoria del mezzo con l'aiuto del suo motorino. Sull'altra sponda, invece, comparirebbe tra le vittime un bambino di soli 6 anni, stroncato nell'impatto secondo il Mirror.

Il responsabile della strage. Per Josef Klamminger, il direttore della polizia regionale, il 26enne tratto in arresto sarebbe preda dei sintomi di una “psicosi”. Dello stesso tenore il commento del governatore locale Hermann Schuetzenhoefer che lo definisce uno “squilibrato mentale”. Intanto, Su Facebook, il vescovo di Graz, Wilhelm Krautwaschl, si e' detto “sconvolto”, assicurando di pregare “per le vittime e tutti coloro che stanno cercando di aiutarle”.




EXPO: PIZZA DA RECORD, 1.5 KM DI GUSTO

di M.L.S.


Milano – L'esposizione universale del cibo a Rho, punta al guinness dei primati con una pizza lunga un chilometro e mezzo da offrire a tutti i suoi visitatori, e non solo. La pizza, preparata magistralmente da 80 pizzaioli della Nazionale italiana, andrà infatti a finire sul Banco Alimentare di Milano, dove i volontari saranno impegnati a smerciare circa 300 metri del prodotto italico per antonomasia.

 

Cinque forni attivati per la cottura della lingua di pizza più lunga di sempre, preparata grazie all'utilizzo di 1700 chilogrammi di mozzarella nostrana, una tonnellata e mezzo di pomodoro, 150 chili di olio extravergine di oliva, 1700 chilogrammi di farina, 30 chili di lievito di birra brevettato e selezionato e tanta, tanta acqua.
Tra le fila dell'”esercito della pizza”, oltre gli 80 pizzaioli “azzurri”, 200 volontari pronti a vigilare la cottura nei forni e 40 persone addette agli spostamenti tra gli stessi. Tre minuti di cottura per ogni metro di bontà italiana pronta a finire nelle pance dei circa 30mila fortunati in visita ad Expo 2015.