ROMA, CAMERE MORTUARIE SANT'ANDREA: PRESI PADRE E DUE FIGLI LATITANTI

di M.L.S.


Roma – È finita la fuga di Guerino Primavera e dei suoi due figli, Daniele e Fabrizio, latitanti già dal 30 luglio scorso, data in cui erano sfuggiti alle manette in seguito all'indagine sull'appalto delle camere mortuarie all'ospedale Sant'Andrea.

Latitanti. L'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia, lo scorso 30 luglio, aveva portato alla cattura di 9 persone, tra cui il dg del nosocomio Egisto Bianconi, Giustino e Daniele Taffo, genitore e figlio noti nel business delle onoranze funebri ed un poliziotto, accusato di essere vicino alla famiglia Primavera del quartiere San Basilio. Dunque, proprio il trio Primavera, padre e due figli, erano riusciti a sottrarsi all'arresto da parte della Squadra mobile e dell'Arma di Roma, rimanendo così latitanti per 20 giorni circa.

Traffico di droga e usura. Nel mirino dell'inchiesta, oltre l'appalto dell'azienda sanitaria, sono finiti anche gli altri ambiti in cui la famiglia Primavera aveva le mani in pasta. Daniele e Fabrizio Primavera, infatti, sono stati arrestati per “traffico di droga”. I due, gestivano lo spaccio ed i prestiti a strozzo nel quadrante sud est della Capitale, con una presenza più marcata nel quartiere di San Basilio, dove manovravano vedette e pusher.

L'appalto. L'appalto, secondo gli inquirenti, avrebbe avuto un peso di circa 1,5 milioni di euro annui. Un affare abbastanza pesante per cui, ora, il dg dell'ospedale Sant'Andrea dovrà difendersi dalle accuse di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, rivelazione ed utilizzazione dei segreti d'ufficio e turbata libertà degli incanti. 




ROMA: STOP DAL CAMPIDOGLIO ALLE SOCIETÀ INTESTATE AI CLOCHARD

di M.L.S.


Roma – Il Campidoglio ha varato una manovra per contrastare l'intestazione di società ai senza fissa dimora, utile per evitare pignoramenti ed oneri fiscali ai "furbetti". La situazione, emersa al margine di un'indagine della Magistratura, è stata discussa a Palazzo Senatorio dove, l'11 agosto, è stata votata una nuova regolamentazione volta al riordino dei domicili per i senzatetto. Il testo, dunque, prevede la possibilità di iscrizione per i clochard nelle sedi di 5 associazioni.

Le associazioni. Le associazioni deputate per le nuove residenze fittizie sono: la Caritas Diocesana, autorizzata per due sedi (via delle Zoccolette 19 e Via Marsala 109), la Comunità di Sant'Egidio (via Dandolo 10), l'Associazione Centro Astalli (via Astalli 41), Focus-Casa dei Diritti Sociali (via Giovanni Giolitti 225), L'Esercito della Salvezza (via degli Apuli 39). Per ogni comune, inoltre, esiste un indirizzo anagrafico convenzionale, che, prima dell'11 agosto, per gli homless capitolini era fissato in Via della Casa Comunale, divenuta nel 2002 Via Modesta Valentini nel ricordo di un'anziana senzatetto deceduta per omissione di soccorso.

Cancellazione di società sospette. Proprio le indagini hanno consentito l'individuazione di casi in cui società ed imprese erano state intestate a dei clochard, domiciliati in Via Modesta Valentini. I senzatetto fungevano da prestanome per evitare scocciature fiscali o pignoramenti agli autori "furbetti" . Alla luce della situazione, Campidoglio e Camera di Commercio stanno agendo in sinergia per smascherare le società con domicilio sospetto che, una volta individuate, saranno cancellate dal registro della Cciaa.

Il domicilio non sarà sede legale. La nuova legge varata dal Campidoglio, inoltre, vieta che il domicilio fittizio dei senzatetto possa essere utilizzato come sede legale di imprese o società. In futuro, poi, altre associazioni potranno prendersi carico del domicilio degli stessi poiché, ogni anno, il Dipartimento Politiche Sociali del Campidoglio provvederà all'accreditamento di ulteriori concessioni di residenza fittizia ad altri operatori dell'assistenza ai clochard. Le associazione, con cadenza annuale, dovranno confermare l'assistenza offerta agli homless: pena il blocco del servizio. 




ROMA: DUE GIOVANI MALMENATI A CENTOCELLE

di M.L.S.


Roma – Dopo la vicenda del giovanissimo aggredito a Nettuno nella notte tra il 14 ed il 15 agosto, un altro episodio di apparente violenza gratuita rimbomba per le strade della Capitale. Lunedì sera, infatti, 3 giovani sono stati aggrediti in circostanze misteriose nel quartiere periferico di Centocelle. Sul posto sono giunti gli agenti della Polizia poco prima delle 23, a cui le vittime non hanno saputo fornire spiegazioni in merito all'accaduto. Sopraggiunta anche l'ambulanza, in due sono stati trasportati all'ospedale Vannini per essere medicati dalle brutte ferite riportate. Il terzo componente del gruppo è invece rimasto illeso.

La ricostruzione. Secondo quanto appreso dagli investigatori, l'aggressione apparentemente senza una precisa motivazione ha avuto luogo in Piazza dei Mirti, in corrispondenza dell'entrata alla stazione della linea metro C. Una donna e due uomini sulla trentina avrebbero raggiunto i tre ragazzi, prima di ingaggiare una rissa con due giovani del gruppo, colpendo un 20enne ed un 21enne rispettivamente alla tempia e allo zigomo. Il terzo ragazzo sarebbe invece rimasto illeso.
All'arrivo dell'ambulanza, i due giovani sono stati trasportati nella struttura ospedaliera delle “Figlie di San Camillo”, prima di essere dimessi con una prognosi inferiore ai 30 giorni.

Indagini. Sul caso, intanto, indagano gli investigatori del Commissariato Prenestino. Ancora da chiarire il movente del pestaggio in merito al quale le vittime non hanno saputo rispondere. Unica indiscrezione fornita per ora dai 3 giovani sarebbe il colore dell'automobile: un veicolo chiaro che avrebbe consentito la fuga agli aggressori. 




ROMA, VIA DI SALONE: GIOVANE ROM INVESTE UN AGENTE PER FORZARE IL BLOCCO STRADALE

di M. L. S.


Roma – Lunedì sera, un giovane rom di 21 anni è stato arrestato nei pressi del campo di Via di Salone, dopo aver forzato un posto di blocco investendo un agente. Braccato dagli uomini della Polizia locale di Roma diretti dal comandante Antonio Di Maggio, il 21enne ha poi tentato di sottrarsi all'arresto continuando la sua fuga, prima in auto e poi a piedi. Intercettato mentre si faceva strada nelle campagne circostanti, il giovane è stato bloccato e ammanettato.

Il posto di blocco. Un esito ben più grave avrebbe potuto seguire il gesto insano del rom 21enne che, giunto in prossimità di un posto di blocco a bordo di una Renault Megane, ha deciso di continuare a premere sull'acceleratore, investendo un agente della Polizia Locale del Gruppo Spe. Solo la prontezza di riflessi ha scongiurato il peggio per il vigile urbano, che, in seguito all'impatto, ha riportato solo lievi ferite, giudicate guaribili in 7 giorni.

L'inseguimento. Intanto, il 21enne lanciato a tutta velocità, ha continuato la fuga inseguito dai caschi bianchi. In fine, messo alle strette, ha deciso di abbandonare il veicolo per cercare riparo nelle campagne circostanti con esito negativo. Gli agenti, infatti, lo hanno raggiunto, bloccato ed ammanettato.

Scarcerato da poco e senza patente. Dai successivi controlli, il ragazzo di etnia rom è risultato essere sprovvisto della patente di guida mentre il veicolo deputato alla fuga mancava di assicurazione e revisione. Inoltre, ulteriori accertamenti sul conto del 21enne hanno portato alla luce i precedenti per cui era stato scarcerato da poco. Il giovane, infatti, era finito dietro le sbarre per rapina, violenza, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. 




SORA: NONNO IN BICI CON IL NIPOTINO VIENE TRAVOLTO DA UN'AUTO

di M.L.S.

Frosinone – Era uscito in bicicletta per una passeggiata con il nipotino, quando, poco prima delle 23 di lunedì sera, un'automobile li ha travolti. È accaduto a Sora, nel frusinate, dove B. G., 63enne infermiere ormai in pensione era anche titolare del bar “Stella Azzurra”. L'uomo è morto all'arrivo in pronto soccorso, mentre, il nipotino ha riportato solo qualche ferita di lieve entità per cui non sarebbe in pericolo di vita. 

 

L'incidente. Approfittando della bella serata, il 63enne aveva deciso di percorrere insieme al nipote la Via Marsicana, strada ai margini della cittadina. Durante la pedalata, in un tratto poco illuminato della via, la gioia si è trasformata in tragedia quando un'automobile ha investito i due ferendo a morte l'anziano. Subito, il conducente del veicolo coinvolto ha arrestato la corsa per prestare i primi soccorsi in attesa dell'ambulanza, che, giunta sul posto, ha trasportato immediatamente l'ex infermiere in ospedale. All'arrivo in pronto soccorso, però, i sanitari non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.




ROMA: BANCOMAT MANOMESSO PER CLONAZIONI, ARRESTATO IL MALFATTORE

di M.L.S.


Roma – I Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina hanno arrestato, lunedì mattina, un 43enne di nazionalità bulgara, colpevole di aver manomesso una postazione bancomat con l'intento di clonare carte di pagamento. L'uomo, senza fissa dimora, era già noto alle forze dell'ordine per intercettazione illecita ed installazione di apparecchiature atte ad intercettare le comunicazioni telematiche.

Il bancomat “truccato”. Durante un controllo mirato, gli uomini dell'Arma hanno constatato la manomissione di uno sportello bancomat in Corso Vittorio Emanuele II, approntata tramite l'applicazione di uno skimmer e di una telecamera utili ad impossessarsi dei codici contenuti nelle bande magnetiche delle carte di pagamento. In seguito alla scoperta, dunque, i Carabinieri si sono appostati in attesa del malfattore.

L'arresto. Alla vista del furfante, tornato sui suoi passi per recuperare l'attrezzatura elettronica precedentemente installata, gli uomini dell'Arma sono entrati in azione. L'uomo è stato arrestato prima di essere traslato in caserma dove resta a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Il materiale utilizzato per sottrarre i codici ai leggittimi proprietari, invece, è stato confiscato. Con l'arresto del 43enne, il numero degli arrestati per reati analoghi dai Carabinieri, per lo più di origine bulgara, ha raggiunto quota 13 per l'anno in corso.  




ROMA, ATTACCO HACKER: SCRITTE IN ARABO SUI SITI DI TRE RADIO CAPITOLINE

di M.L.S.

Roma – Lunedì mattina, i siti web di 3 radio romane sono stati invasi da scritte arabe e musica medio-orientale. Le emittenti radiofoniche, potenzialmente finite nel mirino dei pirati informatici sono: Dimensione Suono Roma, Dimensione Suono 2 e Ram Power, tutte appartenenti al gruppo capitolino di RDS.

“Hacked c. jihed”. Sulle pagine web in questione è comparsa la scritta: "hacked c. jihed", una foto accompagnata da musica araba. I contenuti inusuali ha attirato subito l'attenzione di alcuni ascoltatori affezionati che hanno chiesto spiegazioni alle diverse emittenti. Queste, con l'aiuto dei tecnici, si sono immediatamente prodigate per il ripristino dei siti internet. Ancora da appurare la natura dell'intromissione informatica, frutto, forse, di uno scherzo di cattivo gusto. Rimane aperta, intanto, la pista dell'attacco Hacker riconducibile alla famigerata “Cyber Jihad”. 




NETTUNO: COLPITO CON UNA MAZZA DA BASEBALL AL FALÒ DI FERRAGOSTO. 17ENNE IN RIANIMAZIONE

di M.L.S.

Nettuno (RM) – È finito in tragedia il Ferragosto di Christian, 17enne di Albano che nella notte tra venerdì e sabato è stato aggredito con una mazza da baseball mentre si trovava sul litorale di Nettuno per il tradizionale falò. Il giovane, infatti, in compagnia del fratello Manuel e di altri 4 amici si era fermato in spiaggia difronte lo stabilimento “Scacciapensieri”per una serata all'insegna del divertimento e della spensieratezza. Nella notte però, fuori da ogni logica, una decina di ragazzi tutti sui 20 anni è sbucata dal nulla. In preda ai fumi dell'alcol e all'effetto di sostanze stupefacenti, il branco è piombato sul gruppo del 17enne con fare violento. Armato di mazza da baseball, uno degli sbandati ha colpito la testa di Christian con violenza. Quest'ultimo, in gravi condizioni, è stato poi trasportato all'ospedale San Camillo in eliambulanza, dove i sanitari lo hanno ricoverato in rianimazione.

Il racconto del fratello. L'episodio di violenza viene ricostruito da “La Repubblica” grazie ai racconti del fratello della vittima che, ancora sconvolto per l'accaduto spiega:“Eravamo arrivati sulla spiaggia alle due. Avevamo montato la tenda”. “Avevamo acceso il falò, e poi intorno alle quattro ci eravamo messi a giocare a pallone. D'un tratto con la coda dell'occhio li vedo sbucare: in 10, tutti rasati o pelati, dei veri coatti. Uno, quello con la mazza da baseball – e ad Anzio c'è una delle squadre di baseball di serie A, ndr – si avvicina a mio fratello e gli urla, a sfotterlo, aggressivo: “Aò! Ma come fate a vede ar buio?”. Christian, che gioca da quando aveva tre anni e ora è nell'Albalonga, squadra che si sta avviando alla serie B, gli risponde:”Non ti preoccupare che ci vedo benissimo”. E quello: “Ma che te risponni?”. A quel punto alza la mazza e gliela tira con tutta la sua forza in piena fronte” continua Manuel straziato dal dolore. “Christian cade in terra, io mi metto in mezzo mentre il mio amico Lorenzo lo trascina via: da un altro di loro mi becco due cazzotti in piena faccia, mentre vedo che quello con la mazza tenta di colpire ancora Christian, ma Lorenzo se ne accorge e alza il braccio per difenderlo, rompendosi la mano, appena guarita da una frattura. Le nostre ragazze urlano impaurite, raccogliamo tutto e ce ne andiamo: li incontriamo di nuovo in un vicolo, uno di loro ha un coltello a serramanico”. I giovani riescono a sottrarsi agli aggressori prima di raggiungere in fretta e furia l'ospedale di Anzio: Christian non riesce a parlare, perde conoscenza e vomita. In ospedale ha un attacco epilettico che costringe i medici a rianimarlo. Poi arriva l'eliambulanza che lo trasporta al San Camillo. Qui viene internato nel reparto di rianimazione dove i sanitari gli inducono un coma farmacologico e lo tengono sotto costante osservazione per l'emorragia cerebrale riscontrata al momento del ricovero.

L'arresto. I ragazzi descrivono i violenti aggressori agli uomini del commissariato di Anzio: uno di loro ha un tatuaggio tribale sul collo ed un neo sulla guancia. L'arresto è quasi immediato. Per gli altri, compreso Hogas Valentin, 21enne romeno armato di mazza, le ricerche sono ancora in corso. 




SANITÀ: TAGLI AL CTO, DECLASSATA L'UNITÀ SPINALE

di M.L.S.


Roma – Declassata l'Unità spinale unipolare del Cto Andrea Alesini, ennesima vittima del “ridimensionamento Zingaretti” per la sanità laziale. La struttura, capace di prendere in cura malati paraplegici e tetraplegici subito dopo il trauma, prima di accompagnarli in tutte le fasi della degenza, dalla stabilizzazione chirurgica alla riabilitazione, viene ora degradata a semplice Unità spinale. Minimizzata, dunque, un'altra eccellenza della sanità regionale, l'unica nella giurisdizione del Lazio in grado di trattare per tutto l'iter della cura i pazienti con lesioni spinali.

Decisione incoerente. La decisione è stata presa dal direttore generale di Asl RmC Carlo Saitta, il quale, dopo aver annunciato la riqualificazione del nosocomio, sospinto dalle pressioni del Municipio VIII e dal delegato del sindaco per la Asl RmC Antonio Bertolini, ha invece fatto retromarcia, determinando la dequalificazione del reparto sulla scia del Piano di rientro regionale. Nel mese di giugno, la direzione ospedaliera sottolineava, infatti, di: “Rifiutare esplicitamente ogni ipotesi di dismissione o di declassamento”, promettendo oltretutto potenziamenti al prontosoccorso in vista del prossimo Giubileo straordinario indetto da Papa Bergoglio. Adesso, dopo la brusca sterzata di Saitta, i circa 70 pazienti colpiti ogni anno da lesioni spinali, vittime di incidenti stradali che qui trovavano la giusta professionalità ed il trattamento adeguato, dovranno essere dirottati in altre regioni d'Italia dove il servizio permane attivo.

Addio all'iter efficace. Niente più trattamento del trauma affiancato alla riabilitazione dunque, unica via capace di raggiungere il maggior grado di recupero nei pazienti coinvolti in incidenti stradali di grave entità. Un iter universalmente riconosciuto come il più efficace per il trattamento delle lesioni midollari. “E pensare che 15 anni fa il Lazio fu la prima regione d’Italia e l’unica del centro sud a dotarsi di questa struttura complessa, smantellata in quattro e quattr’otto per motivi di riorganizzazione aziendale proprio ad agosto, quando notizie di questo genere si perdono tra il caldo e le distrazioni estive”, ha commentato Oscar Tortosa, l'esponente Psi ex capogruppo alla Pisana. “Se questo è il prezzo- ha aggiunto Tortosa- che i cittadini del Lazio devono pagare per uscire dal commissariamento della sanità, credo che Zingaretti non sia sulla strada giusta”. 




ROMA, MAFIA CAPITALE: ASSOTUTELA CHIEDE CHIAREZZA IN MERITO ALL'-I60

di M.L.S.


Roma – Una coltre di fumo avvolge il Progetto dell' I-60, il piano di costruzione pensato per l'area verde ai margini del Parco naturale dell'Appia Antica, tra Via di Grottaperfetta e Via Ballarin, in corrispondenza del Fosso delle Tre Fontane recentemente sbloccato. Per lo spicchio di terra, infatti, già dal 2008 è in corso una disputa che vede negli anni la cittadinanza ed il Municipio contrapposti all'amministrazione e ai costruttori del “Consorzio Grottaperfetta”, tra i quali, manco a farlo apposta, spunta il nome di Bernardino Marronaro, più volte protagonista delle intercettazioni ambientali dei Ros in merito alla inchiesta su Mafia Capitale. Nello specifico, il Marronaro, viene citato da Salvatore Buzzi che, addirittura, in una conversazione con Massimo Carminati lo dipinge come:”Uno dei nostri”. Ed è proprio in merito a questi presunti rapporti che nella giornata di martedì 11 agosto, il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato ha chiesto chiarezza sulla vicenda, lasciando affiorare lecite perplessità ed interrogativi sull'intera vicenda.

I fatti. L'intervento urbanistico numero 60, meglio conosciuto come I-60, affonda le sue radici agli inizi degli anni 90', quando ad un gruppo di costruttori fu negata la possibilità di concretizzare un piano edilizio all'interno del Parco dell'Appia Antica, quando questo era ancora la Tenuta di Tor Marancia. I “palazzinari”, messi alle strette da cittadini e forze politiche , misero in tasca la sconfitta e si appostarono in attesa della rivalsa che arrivò poi qualche anno dopo, nel 2003. Proprio tre anni dopo l'ingresso nel XXI secolo, la giunta capitolina guidata da Walter Veltroni volle appianare la faccenda consentendo ai costruttori uniti nel “Consorzio Grottaperfetta” l'aggiudicarsi di un lotto da 20 ettari per la messa in opera del progetto rimasto incompiuto anni prima, oltre a tanti altri sparsi per la capitale. In quella stessa sede, inoltre, fu aggiunto alla cubatura dettata dal disegno primario un bonus da 220mila mc, che sommati ai 180mila mc del piano pregresso, portarono ad un totale di 400mila mc le costruzioni da effettuare. Di questi 400mila mc, 220mila mc sarebbero messi in piedi ad uso residenziale mentre i restanti 180mila andrebbero destinati ai servizi dell'intero intero complesso. Col passare degli anni, però, il progetto venne bloccato su più fronti dalle contestazioni dei cittadini di zona e del minisindaco Catarci, convinti che il polmone verde al margine del Parco naturale dell'appia Antica dovesse rimanere inalterato per scongiurare un'ulteriore intasamento della zona, già satura di abitanti. Inoltre, in corrispondenza della zona interessata dal piano urbanistico furono portati alla luce reperti archeologici, oltre al fosso delle Tre Fontane, intoccabile habitat naturale che fu elemento centrale  dell'interdizione della zona da parte del MiBACT. Ad oggi, però, dopo i reiterati stop del cantiere, la palla sembra essere passata nuovamente tra i piedi del Consorzio di costruttori. Pochi giorni fa, infatti, il "Consorzio Grottaperfetta" ha recintato la zona misteriosamente dissequestrata,  su cui ancora pende l'interdizione del MiBACT. Una storia infinita quella dell'I-60, su cui secondo AssoTutela dovrebbe essere fatta la giusta chiarezza.

La voce di AssoTutela. “Vorremmo fosse fatta chiarezza sulle dichiarazioni di Salvatore Buzzi, relative a sospetti traffici sulla vendita di case dal suo fraterno amico Bernardino Marronaro”. Queste le parole del numero 1 AssoTutela, Michel Emi Maritato, che spiega: “Ci ha molto inquietato leggere due tabella del quotidiano ‘La Repubblica’, il primo del 17 dicembre 2014, il secondo dell’altro ieri, domenica 9 agosto, relativi a una salda amicizia, nata dietro le sbarre, tra il boss delle cooperative e il boss dell’edilizia romana Marronaro. In particolare, leggere – secondo l’intercettazione del Ros dei carabinieri – che un collaboratore dell’onorevole Umberto Marroni, Pd figlio di Angiolo (per decenni garante dei detenuti del Lazio), contrattava al telefono con Buzzi la compravendita di due appartamenti dal costruttore, mentre due sarebbero stati regalati all’uomo di Marroni proprio da Marronaro, pone inquietanti interrogativi”, continua il presidente. “Interrogativi che si fanno pressanti considerando la lunga vicenda giudiziaria che grava sul cantiere che regala, grazie alle compensazioni, 400 mila metri cubi al consorzio di costruttori di cui Marronaro è socio. Lo stesso cantiere, su cui grava un vincolo ambientale legato allo storico fosso delle Tre Fontane, è stato improvvisamente dissequestrato mentre la soprintendenza ai Beni paesaggistici confermava la validità del vincolo sul fosso”, conclude il presidente.




MALTEMPO: ALLERTA METEO SU ROMA E LAZIO: L'ESTATE VA IN VACANZA FINO A MARTEDÌ

di M.L.S.

Roma – Nella giornata di lunedì, l'estate bollente che fino ad oggi ha imperversato sulla capitale e sull'intera regione Lazio è destinata a prendersi  alcune ore di riposo, lasciando spazio al cattivo tempo. L'allarme, diramato dal Dipartimento della Protezione civile sotto forma di allerta meteo, prenderà il via dalle prime ore della giornata di lunedì 10 agosto, quando, secondo le previsioni, la Città eterna e tutto il Lazio saranno sotto il fuoco incrociato di una perturbazione proveniente dalla Francia. Temporali di forte intensità, raffiche di vento ed un pizzico di grandine la faranno da padrona, destinando l'allerta a protrarsi per le successive 24/ 36 ore. Un blackout d'estate, dunque, che sancirà un abbassamento delle temperature, con punte massime previste ovunque in picchiata, e che  a Roma si aggireranno intorno ai 27 gradi . Una ventata d'aria fresca per i tanti che nella settimana di ferragosto rimarranno in città, rinfrancati dall'attenuarsi dell'afa ma, allo stesso tempo, costretti a pagare lo scotto dei temporali. 

Criticità. Il centro funzionale della regione, peraltro, ha emesso avvisi di criticità idrogeologica per le zone di allerta:  codice giallo su Bacini Costieri Nord, Bacino Medio Tevere, Appennino di Rieti, Roma, Aniene, Bacini Costieri Sud e Bacino del Liri. La Sala Operativa Permanente della Regione Lazio ha decretato l’Allertamento del Sistema di Protezione Civile Regionale, oltre ad invitare tutte le strutture ad approntare gli adempimenti necessari.