Diabete: approvato negli Usa il primo "pancreas artificiale". Misura e inietta insulina

di Paolino Canzoneri

La ricerca farmaceutica e tecnologica a beneficio di una vita migliore riesce a piccoli passi a garantire buoni frutti, uno di questi successi riguarda la terribile malattia del diabete di tipo 1 che afflige un numero putroppo ancora considerevole nel mondo. Jeffrey Shuren, direttore del Centro Drug Administration (FDA), agenzia che regola i farmaci degli Stati Uniti, parla di "prima teconologia" e si riferisce nello specifico l'approvazione del primo "pancreas artificiale" creato dalla Medtronic dal nome MiniMed 670mg in grado di monitorare e regolare il livello di glucosio  nel sangue iniettando automaticamente l'insulina necessaria abolendo cosi l'utilizzo di sirighe o penne. Il direttore del Centro di apparecchi e radiologia sanitaria del FDA spiega che questo autentico e notevole passo in avanti riguarderà i pazienti dai 14 anni in su e avendo battuto ogni record di approvazione potrebbe essere già disponibile in commercio dalla primavera del 2017. Facile comprendere come questo apparecchio potrà contribuire seriamente a migliorare la vita dei pazienti sollevandoli dalla schiavitù di dover sempre monitorare e ricorrere all'iniezione, prassi non dolorosa ma disagevole. Il MiniMed automaticamente sarà in grado ogni 5 minuti di monitorare i livelli di glucosio e lascierà al paziente la gestione dell'iniezione di insulina durante i pasti. Un mini sensore con un ago misurerà i livelli di zucchero e una piccola pompa di insulina posta nell'addome e collegata ad un catetere rilascerà l'ormone. I primi risultati hanno dato per certo che il dispositivo è efficace e sicuro ma l'utilizzo potrebbe evidenziare qualche effetto collaterale come ipoglicemia, iperglicemia, irritazione della pelle e rossore intorno alla zona di infusione. Il direttore Office of In Vitro Diagnostical Health al FDA Alberto Gutierrez sostiene: "Come parte del nostro impegno a migliorare la cura del diabete, l’FDA ha lavorato in modo interattivo con Medtronic fin dalle prime fasi di sviluppo per contribuire a rendere questa tecnologia disponibile per le persone con diabete di tipo 1 il più rapidamente possibile. Incoraggiamo le aziende a lavorare a stretto contatto con l’agenzia per accelerare la valutazione della Fda e la successiva approvazione di nuovi dispositivi che possono fare la differenza per molti pazienti”. Al momento studi clinici assidui della Metronic sono in corso per provare ad estendere l'utilizzo del dispositivo anche per bambini afflitti dal diabete di età dai 7 ai 13 anni. 




Cremona: muore di parto, l'ospedale risarcisce la famiglia con 750mila euro

di Paolino Canzoneri

CREMONA – L'ospedale Maggiore di Cremona dovrà risarcire l'ingente cifra di 750mila euro al marito Rusi Slavov, liutaio bulgaro di 37 anni residente a Cremona e ai due figli di Daniela di 41 anni deceduta post parto a causa di uno shock settico. Il processo che ne è seguito alla disgrazia ha accusato di omicidio colposo i tre medici di Ginecologia Alberto Rigolli assistito dall'avvocato Paolo Vinci del foro di Milano, Aldo Riccardi difeso dall'avvocato milanese Diego Munafò e Tazio Sacconi da Piacenza assistito dall'avvocato Isabella Cantalupo. L'esoso risarcimento della Compagnia assicurativa dell'ospedale per la parte civile consentirà l'uscita dal procedimento giudiziario per questa brutta disgrazia avvenuta il 6 gennaio del 2014 quando i tre medici inquisiti avrebbero causato la morte di Daniela a causa di una sepsi batterica grave sfociata in un irreversibile shock settico. Il 3 e 4 gennaio del 2013 i tre medici avevano assisitito al parto di un maschietto Christian putroppo nato morto e nei giorni successivi i medici hanno ignorato i sintomi evidenti della paziente non ritenendo opportuno richiedere una urgente consulenza infettivologica e lasciando Daniela in una condizione di "oggettivo difetto di assistenza, consistito in assenza di coordinazione della condotta medica, esitata nel mancato riconoscimento e valutazione dei chiari segni clinici che avrebbero consentito l’anticipazione diagnostica, già almeno 48 ore prima del decesso, della condizione di sepsi in atto" e infatti secondo l'accusa un trattamento conforme avrebbe dato modo di controllare la malattia e salvato la paziente.

 

L'avvocato Michela Soldi assisterà il marito durante il processo che riprenderà il 30 novembre prossimo e il giudice Francesco Sora incaricherà un perito medico-legale per appurare responsabilità da parte dei ginecologi. Disgrazie come questa non devono però allarmarci perchè nonostante tutto non esiste in Italia una emergenza particolare o una criticità straordinaria. Da una analisi della Dottoressa Serena Donati, responsabile del Sistema di sorveglianza sulle nascite instituito due anni fa all'interno dell'Istituto Superiore della Sanità, la frequenza dei decessi post parto è irregolare ma vige chiaramente una maggior attenzione e scrupolo dei ginecologi e degli assistenti al parto che non devono minimente sottovalutare apparenti futili dettagli. Dati statistici confermano che al mondo circa 300mila donne muoiono di parto al giorno e ovviamente è un dato piuttosto terribile ma considerando la popolazione mondiale e considerando che dal 1990 ad oggi questo numero è dimezzato, si può essere ottimisti sulla preparazione medica e sulle apparecchiature in grado di ridurre al minimo incidenti. In Italia il tasso di mortalità si aggira intorno ai 10 ogni 100mila nascite e considerando che nascono 500mila bambini all'anno si può stimare che ogni anno muoiono circa 50 donne cioè una a settimana ma nonosante siano rarissime, il rischio raddoppia se la madre ha una età superiore ai 35 anni. Le cause primarie dei decessi sono sempre le emorragie post-partum che causano il 50% dei decessi seguite da tromboembolie e disordini ipertensivi e putroppo al momento non è possibile azzerare le morti ma è possibile lavorare sodo per ridurre a zero i casi evitabilità.




Daniela, morta dopo il parto: Maxi risarcimento di 750mila euro alla famiglia

di Paolino Canzoneri

CREMONA – L'ospedale Maggiore di Cremona dovrà risarcire l'ingente cifra di 750mila euro al marito Rusi Slavov, liutaio bulgaro di 37 anni residente a Cremona e ai due figli di Daniela di 41 anni deceduta post parto a causa di uno shock settico. Il processo che ne è seguito alla disgrazia ha accusato di omicidio colposo i tre medici di Ginecologia Alberto Rigolli assistito dall'avvocato Paolo Vinci del foro di Milano, Aldo Riccardi difeso dall'avvocato milanese Diego Munafò e Tazio Sacconi da Piacenza assistito dall'avvocato Isabella Cantalupo. L'esoso risarcimento della Compagnia assicurativa dell'ospedale per la parte civile consentirà l'uscita dal procedimento giudiziario per questa brutta disgrazia avvenuta il 6 gennaio del 2014 quando i tre medici inquisiti avrebbero causato la morte di Daniela a causa di una sepsi batterica grave sfociata in un irreversibile shock settico. Il 3 e 4 gennaio del 2013 i tre medici avevano assisitito al parto di un maschietto Christian putroppo nato morto e nei giorni successivi i medici hanno ignorato i sintomi evidenti della paziente non ritenendo opportuno richiedere una urgente consulenza infettivologica e lasciando Daniela in una condizione  di "oggettivo difetto di assistenza, consistito in assenza di coordinazione della condotta medica, esitata nel mancato riconoscimento e valutazione dei chiari segni clinici che avrebbero consentito l’anticipazione diagnostica, già almeno 48 ore prima del decesso, della condizione di sepsi in atto" e infatti secondo l'accusa un trattamento conforme avrebbe dato modo di controllare la malattia e salvato la paziente. L'avvocato Michela Soldi assisterà il marito durante il processo che riprenderà il 30 novembre prossimo e il giudice Francesco Sora incaricherà un perito medico-legale per appurare responsabilità da parte dei ginecologi.



Berlusconi e Putin: una lunga amicizia dai primi anni 2000

di Paolino Canzoneri

Se non fosse che l'ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi che oggi festeggia l'invidiabile freschezza dei suoi 80 anni abbia condotto le campagne elettorali accusando il comunismo quale male assoluto del mondo e causa delle peggiori e disumame tragedie, ci sarebbe da rimanere stupiti dinanzi al fatto che i migliori affari e le migliori amicizie siano sempre state "pendenti" proprio dalla parte opposta del suo credo politico. Basti pensare alla recente vendita del Milan calcio ai cinesi il cui colore politico è palesemente rosso ma quello che lascia un po allibiti è la famosa e lunga amicizia con il leader incontrastato della Russia Vladimir Putin che da anni imbarazza lo schieramento politico guidato da Silvio Berlusconi che non si è mai posto il problema non essendo propriamente interessato sul serio alla politica e non di meno non avendo le idee chiare su certe dinamiche politiche e sul cosiddetto "politically correct". E pensare che il tutto ebbe inizio nel 2002 quando si prestò ad essere una sorta di mediatore fra Bush figlio e Putin per l'apertura alla Russia durante il Consiglio di Pratica di Mare dove erano presenti i leader dell'alleanza atlantica. Si crearono i presupposti ideali per una amicizia e Putin e Berlusconi iniziarono ad incontrarsi spesso sIa in Italia che in Russia. Il 9 settembre scorso Berlusconi ha fatto visita al leader russo dopo due giorni trascorsi in Crimea la penisola al centro del conflitto tra Ucraino e Russia e deponendo a Sebastopoli una corona di fiori al monumento ai soldati italiani caduti durante la guerra di Crimea, visita che suscitò l'ira delle autorità di Kiev per la presenza "non gradita" di Berlusconi. Dice Putin del suo amico: "Silvio è un uomo franco, a volte forse eccessivamente franco, può anche offendere qualcuno o suscitare la reazione sia dei colleghi sia della stampa. E dunque si tratta semplicemente di elementi della lotta politica pubblica. A volte si rimane nei limiti della decenza, a volte li si supera, ma non ci vedo nulla di particolare. Sinceramente, non ho tempo per analizzare quello che scrive la stampa internazionale». Anche BerlusconI riserva belle parole per il suo amico: "Con il mio amico Vladimir e con gli altri leader cerco sempre di essere totalmente sincero e aperto. Cerco di stabilire un buon rapporto e un forte legame personale. È una cosa che aiuta molto, quando ci sono dei problemi. Permette di telefonarsi a qualunque ora e di risolvere più facilmente le questioni spinose. Però bisogna passare del tempo insieme. Putin, Blair e altri leader europei sono venuti in vacanza da me in Sardegna. Credo sia una buona cosa, perché tra leader politici, così come in qualunque relazione umana, avere un buon rapporto basato sul rispetto, sull’amicizia, sulla fiducia vuol dire tutto. Per me, il legame non deve essere solo di testa, deve partire dal cuore". Una amicizia che all'apparenza sembra tenera e sincera ma che può covare al suo interno interessi privati e divertimenti vari e per il prossimo 7 ottobre, data del compleanno di Putin, sicuramente non mancherà la visita a Mosca di Berlusconi.




Gli 80 anni di Berlusconi e il suo "Grande Niente"

di Paolino Canzoneri
 
Molti ricordano i primi cartelloni pubblicitari sparsi nelle vie di tutte le grandi città italiane che mostravano visi teneri e sorridenti di bambini e a fianco la semplice scritta "Fozza Itaia". Eravamo entrati da poco in un decennio che sarebbe stato ricco di eventi storico-politici che avrebbero segnato la storia del nostro paese. Era il periodo in cui il pool di Mani Pulite aveva scoperto un sistema di tangenti, di raccomandazioni e di reciproche facilitazioni divenuto prassi per tutta la casta politica in lungo e in largo, Craxi aveva toccato il suo momento più basso e penoso fuggendo con la scorta dall'hotel Raphael aggredito da una pioggia non di chicci di riso come consuetudine nei matrimoni ma di monetine di una folla immensa di cittadini furiosi all'indomani delle sue dichiarazioni ed ammissioni di collusione con il sistema di tangenti suo e del partito socialista. Era solamente il 30 aprile del 1993 e poco dopo i cartelloni pubblicitari cominciarono ad invadere l'Italia. Chi si soffermava a guardarli sicuramente avrà pensato ad una probabile nuova trovata pubblicitaria di chissà quale prodotto o trasmissione televisiva a venire, ma nessuno poteva immaginare che in breve tempo avrebbe fatto capolino nella politica italiana un imprenditore con una esperienza e competenza nelle strategie di marketing e mass media come mai nel nostro paese. Silvio Berlusconi ebbe la capacità, sicuramente ben consigliato da altrettanti professionisti e consiglieri d'hoc, di comprendere che il suo enorme capitale e le sue aziende televisive avrebbero rischiato d' essere coinvolte duramente dalle indagini sempre in corso che oramai stavano scoperchiando il "vaso di Pandora" arrivando successivamnete a scoprire pure la sua iscrizione nella lista della loggia P2 e quindi serviva un espediente geniale che da un lato gli garantisse una certa immunità e dall'altro gli potesse conferire un'aura di pulizia e odor di santità come spiritosamente e ironicamente pochi anni dopo disse durante la trasmisione Porta a Porta condotta da Bruno Vespa nella TV di Stato. L'idea geniale è stata quella di creare un partito che si rivolgesse ai cittadini in un momento di sfiducia colossale per gli italiani da sempre indignati quando si assiste ad una sfacciata opulenza quale schiaffo alle difficoltà di sopravvivenza quotidiana con stipendi infami o dinanzi ad una dilagante disoccupazione. Un partito sorretto e gestito da un investimento enorme di capitali e da una espansione mediatica altrettanto gigantesca grazie alle TV private di appartenenza a Berlusconi che comprese anzitempo quanto fosse importante acquisire la maggior parte di piccole TV private su tutto il territorio per uniformarle in un suo marchio e per cosi poter davvero arrivare nelle case di tutti gli italiani. Passaggi fondamentali che rendono merito e valenza alla capacità imprenditoriale di un uomo che ha potuto fare tutto questo e che i libri di storia ricorderanno nel bene e sopratutto nel male come personaggio frai più importanti di un ventennio a cavallo di due secoli. La cornice in cui fare capolino doveva essere studiata a fondo e nei minimi dettagli e doveva parlare al cuore e alla pancia degli italiani e i primi spot indimenticabili lo ritraevano in una scrivania pulita ordinata con la foto alle spalle della famiglia, una luce e un colore vivo e rassicurante e la sua prima promessa di voler sistemare l'Italia con un intento e passione là dove i suoi precedenti avevano fallito. E in pochi giorni sparì dai cartelloni pubblicitari l'immagine dei bambini per dare posto alla sua di immagine seguita da promesse pazzesche al limite della credibilità. Le sue emittenti televisivi inziarono a pompare spot televisivi con una frequenza quasi continua praticamente da lavaggio del cervello e quindi vinse le elezioni. Tutto il governo di Silvio Berlusconi non è stato altro che una lotta senza esclusioni di colpi fra la magistratura che con le sue indagini andava chiarendo e scoprendo magagne e illecità di ogni tipo e la sua ostentata presunzione di voler condurre una vita come un Re di Roma, ebro del suo potere e con l'unica fissazione di godersela il più possibile attorniandosi di belle donne che lui stesso frequentava e sosteneva economicamente in un turbinìo di cene di lusso, incontri nella sua "reggia" ad Arcore e altro. Insomma la politica quale garanzia di immunità e scappatoia per guai legali e per continui avvisi di garanzia che la magistratura gli inviava a seguito di accuse gravi di corruzioni a mai finire.  L'Imprenditoria nel mondo a vari livelli ha sempre patito una certa difficolà nel rimanere sempre ligia, pulita ed esente da qualsiasi storpiatura o errori nella complessa gestione fiscale; la quantità enorme di passaggi burocratici, di coinvolgimenti di molte strutture fatte di collaboratori e di aziende e sub-aziende, portano alla necessità di utilizzo di carteggi enormi costituiti da una mole non indifferente di dati, firme, archiviazione e molto altro dove l'intoppo, l'imperfezione, l'errore in genere è sempre oggettivamente possibile anche quando il tutto viene gestito con onestà, perizia e precisione. Ma più della metà degli italiani non ha mai creduto alla sua tesi complottistica dei giudici schierati politicamente contro, pochi hanno avallato veramente la sua difesa contro un assedio politico di parte specie poi nell'appurare che la magistratura che lo attaccava apparteneva alla sua stessa corrente politica. Ci si chiede tutto questo cosa c'entri con la politica. Ci si chiede perchè un uomo di talento imprenditoriale con grandi mezzi a disposizione ha preferito tutelare i suoi interesse legiferando a suo vantaggio e prendendo l'Italia per i fondelli, illuderla, creare nei cuori dei cittadini quella gioia d'esser di fronte all'uomo giusto nel momento in cui serviva un vero salvatore del paese. Quel che resta è la consapevolezza di una occasione persa, una scellerata illusione che a qualcuno interessasse veramente la sorte di questo paese. Ora che Silvio Berlusconi compie 80 anni non si può fare altro che augurargli che abbia il coraggio di rivedere il suo passato e finalmente comprendere quanto sia stato futile e di bassa lega l'aver primeggiato piaceri carnali, interessi biechi e folle rincorsa all'arricchimento forsennato a tutti i costi. Come un moderno Giulio Cesare o come un faraone egiziano. La storia di un uomo e del suo "grande niente" che suo malgrado ha gonfiato le tasche di altri omuncoli per assicurarsi il suo schieramento politico e che ha umiliato comunque una fazione politica, una idelogia che ha avuto nel suo passato esponenti di un certo livello che oggi si rivolterebbero nella tomba. "Buon Compleanno Silvio Berlusconi".



Consulenze e yacht, nella truffa a Snam spunta Cirino Pomicino

di Paolino Canzoneri

MILANO – Ogni tanto ritornano e viene da pensare al detto "il lupo perde il pelo ma non il vizio". La procura di Milano a seguito di una perquisizione della società Lilliput di Roma del famoso editorialista, medico, ministro e parlamentare Paolo Cirino Pomicino, condannato eccellente per Mani Pulite dell'età di 77 anni, ha scoperto una sua nuova qualifica di consulente che ancora mancava nella rosa fitta delle sue referenze e competenze relativa al suo lavoro per conto dell'ex agente di polizia Roberto Giuli indagato con altre 4 persone dallo scorso Febbraio per truffa del valore di 180 milioni di euro ai danni dell'azienda SNAM. Questo è quanto emerge dall'inchiesta del PM Tiziana Sicliano che ha ritenuto Giuli, mente operativa della Energy Trading International, colpevole di aver acquistato gas dalla SNAM e corrispondendo solamente con acconti e mai risolvendo in modo completo i pagamenti. La polizia tributaria milanese indaga per venire a conoscenza delle modalità di raggiro degli indagati che sono riusciti a raggirare la SNAM accumulando quell'enorme somma di danaro mai corrisposta ed è qui che è venuto fuori il nome del ministro Pomicino iscritto negli atti dell'inchiesta perchè proprio il 10 Settembre del 2013 Giuli aveva stipulato un contratto per avvalersi della consulenza della Lilliput srl di Pomicino, azienda avente come oggetto sociale pratica di attività di carattere editoriale e quindi incompatibili con materia relativa a idrocarburi. I finanzieri acquisiti fatture e documentazione presso gli uffici della Lilliput hanno appurato che il denaro passato nelle mani della società ammonterebbero in totale a circa 146mila euro iva compresa. Al momento però Pomicino non sembra indagato ma i dubbi della procura restano per via del fatto che la moglie dell'ex poliziotto Giuli sembra abbia condotto accordi con una società legata a Pomicino per l'acquisto di uno yatch da diporto Rizzardi della cifra di poco meno di 210mila euro, motoscafo di lusso sequestrato a Febbraio che prima dell'acquisto affittavano a Pomicino per un importo che si aggirava intorno ai 12mila euro. A peggiorare il quadro già abbastanza complesso, una dipendente di Giuli assistente di volo del Falcon 2000, asserisce che in un paio di voli nella tratta Roma Olbia ha notato con certezza la presenza dell'onorevole Pomicino senza però aver capito se pagante o in qualità di ospite. Le indagini sono ancora in corso.  




Coppia di donne litiga per i figli. Il caso finisce alla Consulta

di Paolino Canzoneri

PALERMO – La Consulta, a seguito del contenzioso arrivato alla Corte d'appello di Palermo, dovrà valutare il caso di due donne che durante la loro convivenza iniziata nel 2004 e successivamente interrotta, avevano deciso di sottoporsi alla fecondazione eterologa all'estero in Spagna per avere un figlio. Nel 2008, dall'intervento di procreazione etereologa, una delle due donne ha invece avuto due gemelli. La loro relazione era iniziata quando ancora le unioni civili non erano regolamentate da una legge specifica e come accade quasi sempre anche nelle coppie eterosessuali, a seguito della brusca interruzione del rapporto, uno dei due conviventi vorrebbe continuare a frequentare i figli e l'altro ex partner invece lo vuole impedire e la richiesta di avere formale riconoscimento dei figli avanzata nel 2011 è stata respinta dal tribunale dei minorenni. La donna "genitore sociale" chiede il riconoscimento degli stessi diritti della madre biologica e il contenzioso è arrivato dapprima alla Corte d'appello di Palermo e in seguito alla Corte Costituzionale che dovrà valutare, tenendo conto in modo primario l'interesse dei bambini, la legittimità della norma articolo 337 del Codice Civile che sancisce l'equilibrio di frequentazione dei due genitori. In questi casi si intuisce da subito la delicatezza della vicenda e casi del genere riguardano coppie omo ed eterosessuali ed esistono difatti soluzioni anche non previste dalla legge sulle unioni civili come la Stepchild Adoption che in poche parole consiste in una sorta di adozione dei bambini da parte del partner ma è sempre e solo il giudice a dover decidere e quindi anche in questo caso la Corte Costituzionale avrà il compito di risolvere la questione. Prevista per il 4 Ottobre la data di esamina della causa in udienza pubblica da parte dei giudici costituzionali il cui relatore sarà l'esperto in materia di fecondazione assistita e aborto Rosario Morelli  mentre la veterana avvocato di Stato Gabriella Palmieri sosterrà le ragioni delle due donne assistite dai propri legali Felicia D'Amico e Alberto Figone.




Presidenziali Usa 2016, duello in tv: Clinton trionfa su Trump

di Paolino Canzoneri

NEW YORK – Il popolo statunitense ha da sempre subìto il fascino dello spettacolo; da sempre ogni evento politico o sportivo viene sempre trasmesso in televisione in una cornice fastosa dove colori, luci e conduzione non sono mai dettagli lasciati al caso ancor più se si tratta del primo confronto televisivo tra i due contendenti alla corsa per le prossime elezioni di presidente degli Stati Uniti. Il candidato repubblicano Donald Trump e la candidata democratica Hilary Clinton hanno dato vita al loro primo incontro televisivo che ha incollato alla poltrona un numero impressionante di americani che adorano questo tipo di confronto-spettacolo. L'ingrato fuso orario per l'Italia ha costretto stampa e mass media ad una notte in bianco per via della diretta televisiva inziata alle 2.30 del mattino ma ne è valsa la pena perchè nonostante non si conoscano al momento i dati precisi dell'audience, l'interesse e la curiosità per un evento simile lo si attendeva trepidamente anche da noi. L'aula magna della Hosftra University di Hempstead a Long Island, quale luogo scelto per l'evento, ha spazzato via i record di ascolto degli 80 milioni del dibattito-confronto tra Jimmy Carter e Ronald Reagan e questo la dice lunga sull'importanza di un evento di questa portata. In un'ora e mezza circa senza interruzioni pubblicitarie, i due candidati hanno dato il loro meglio affrontando argomenti di vario genere e cercando di mettere a segno colpi duri come fossero in un ring di pugilato. Donald Trump segue da subito la sua strada conducendo attacchi diretti alla Clinton su temi scottanti come  Isis, Iran e dichiarazione dei redditi etc. mostrandosi però un po agitato, nervoso e dimostrandosi a volte un po troppo prevalicante mentre la Clinton sfoggia un sorriso sereno, una maggiore preparazione nelle risposte e una serenità serafica dimostrando d'averne di più del suo avversario che si difende asserendo che il suo più grande pregio è il temperamento, frase che Hilary smonta: "Uno con quel temperamento che si innervosisce ricevendo un tweet non mi sembra la persona più adatta per stare vicino al bottone di un' arma nucleare" riferendosi al Tweet furioso che il repubblicano si lasciò sfuggire sulla questione Iraniana. Trump incassa il colpo ma rilancia a modo suo quando l'argomento trattato riguarda dichiarazione dei redditi e sulle  mail cancellate della Clinton: "Non posso pubblicare la dichiarazione perché sono sotto un controllo del fisco, ma lo farò quando lei pubblicherà tutte le 33mila mail segrete che ha cancellato", la Clinton sembra sempre essere pronta nelle risposte: "Perché non ci mostra il suo 'Tax Return'? Possono esserci tre motivi per cui non lo fa: magari non è ricco come vuol far credere o non fa tutta la beneficenza che sostiene di fare oppure ancora ha qualcosa di più grave da nascondere..forse deve dei soldi a qualcuno oppure non paga le tasse". Temi che fanno molto presa sul pubblico americano da sempre intollerante contro qualsiasi reato e inadempienza dolosa di carattere fiscale: "Ci sono lavapiatti, architetti, impiegati che hanno lavorato nelle sue aziende che non sono mai stati pagati" asserisce la Clinton in una serata di forte coinvolgimento del pubblico che sottolinea gli interventi con fragorosi applausi. Sul fronte del razzismo la Clinton affonda la sua lama: "Hai cominciato a far politica con una bugia razzista, accusando Obama di non essere nato in America. Hai iniziato il business non permettendo agli afro-americani di affittare gli appartamenti dei tuoi palazzi e sei stato citato più volte in giudizio", preso quasi alla sprovvista Trump accenna una risposta poco timida e poco convinta: "Hillary non ha l'energia per essere Presidente. Ha speso duecento milioni di dollari per spot pubblicitari e io quasi niente e siamo pari nei sondaggi". Una serata densa di passaggi caldi che tende a concludersi con l'ultimo colpo più efficace contro Trump: "Donald ha chiamato le donne maiale e cagne, ha detto che la gravidanza di un'impiegata è un inconveniente per il datore di lavoro e che una donna non si merita lo stesso stipendio di un uomo se non fa quel lavoro con la stessa qualità". Alla resa dei conti finali nonostante pareri diversi di migliaia di americani davanti lo schermo, i sondaggi danno la Clinton quale vincente a questo primo confronto. Per lei buona la prima.

 




Festa del M5S. Un Congresso alla Woodstock

di Paolino Canzoneri

Presenziare alla Festa del Movimento 5 Stelle a Palermo il 24 e 25 Settembre 2016 è stata senza ombra di dubbio una esperienza importante e formativa. E' sembrato di percepire e toccare con mano quell'entusiasmo nei volti delle centinaia e centinaia di attivisti e sostenitori giunti da tutta l'Italia che con T-shirt, cappelli, bandane e bandiere hanno vissuto e rafforzato la loro presenza con i loro visi felici, sorridenti e con quella voglia di vedere concretizzata una seria lotta nella via per la legalità quale via di rinnovamento vera per il futuro del nostro paese. La legalità come abitudine, come principio assoluto, come prassi per scardinare il marcio dal nosto paese e come regola comune contro l'evasione fiscale oramai assimilata nel nostro DNA. La prima giornata dell'evento sembrava estiva, pareva che l'autunno appena iniziato si fosse messo da parte per regalare una giornata di sole estivo dalla temperatura caldissima e un cielo azzurro con una luce viva illuminava ogni piccola cosa facendone risaltare la profondità dei  colori. Il colore giallo del Movimento, appositamente scelto per via della sua luminosità, imperiava nei moltissimi gazebo montati uno accanto all'altro in diverse strade lineari quasi a voler sembrare raggi di un sole centrale dove il grande palco principale avrebbe accolto la parola, il pulpito, la direzione, il verbo del creatore unico e del suo seguito nella via assoluta dell'ammaestramento per i fedeli e sostenitori divenuti in soli 5 anni un numero altissimo. Beppe Grillo e il compianto Casaleggio hanno avuto la genialità di creare una nuova religione, una speranza, una illusione di un mondo migliore interpretando il sogno degli italiani lontani da quelle tecniche mediatiche che non hanno funzionato e che hanno solo raggirato gli italiani devastando questo paese e incattivendolo culturalmente. Una decadenza iniziata dagli anni 90 e interrotta per raggiunto limite al collasso assoluto, dolcemente condotto fuori da un tunnel con la mano gentile di improbabili tecnici all'approdo in una "seconda repubblica" dai cambiamenti che ancora forse si stenta a capirli fino in fondo. Per i due geni Grillo e Casaleggio, la formula vincente, la ricetta perfetta era creare "una cosa" di sinistra che non disdegni il pensiero della destra ma che abbia anche la considerazione di chi sta al centro e consideri quindi anche il mondo cattolico ma che sopra ogni cosa non debba essere un "classico Partito" visto come un organo politico obsoleto, retrogrado, oramai completamente assuefatto a tutti i mali possibili della nostra storia politica dal 2 Giugno del 1946 in poi. Una presunta avanguardia politica che delle ideologie non se ne fa niente, ma che al suo interno accoglie convivenze di persone con opposte visioni delle politica. L'idea di fondo è davvero eccezionale. La storia politica del nostro paese degli ultimi 20 anni è veramente vomitevole; la "disgregazione ideologica" di destra, sinistra e centro, in pochi anni ha spazzato via la storia, la cultura di veri statisti e politici che non avremo mai più il piacere di vedere confrontarsi nei dibattiti televisivi di prevalenza in bianco e nero. Non vedremo mai più quella passione politica assoluta espressa nei confronti-scontri di personaggi della storia del nostro paese come Togliatti, Fanfani e successivamente Berlinguer, Almirante e altri. E' li che abbiamo perso la vera "politica". E' uno sgarbo ingiusto pensare di ripulire con un colpo di mano la nostra storia e lo è altrettando fare passare il messaggio che tutto il nostro passato non serva più a niente e che tutto debba essere sepolto solo perchè infiltrazioni di corruzione e tangenti hanno ammalato lo Stato. Putroppo negli anni successivi,  dal craxismo più becero fatto di bella vita, soldi e politici in discoteca, siamo passati alle vere prese per i fondelli con futuri rosei di milioni di  posti di lavoro assicurati fino all' importazione della peggiore sotto cultura americana fatta di consumismo, di nuova TV con prosperosi seni in programmi commerciali e con uno svilimento della serietà della politica oramai nelle mani di gente senza competenza interessata al mercimonio sessuale e senza quel rigore istituzionale che impone passione, preparazione e senso vero dello Stato. Quindi ad oggi la creazione di un Movimento al di sopra di qualsiasi schieramento politico, la scelta di un colore positivo veicolo di luce che dia la percezione del coinvolgimento popolare indistinto e che si proietti al futuro con l'utilizzo di mezzi moderni come internet sempre alla portata di tutti (o quasi), era palese che avrebbe avuto un consenso immediato e uniforme grazie anche alla disgregazione ideologica della destra e della sinistra che ha praticamente aperto la strada ad un movimento fatto di persone che credono che la ricetta per curare la politica possa solo venire da loro e dalla loro ferrea dissociazione dai partiti. A Palermo nella festa sono stati adibiti diversi punti dove moderatori davano microfono "libero" ad attivisti di ogni regione per brevi comizi dove molte idee venivano espresse con il plauso più o meno convinto della gente che ascoltava. Questa forma di libera e democratica espressione di idee appariva come una risorsa meravigliosa, un panorama concreto di vera espressione democratica dove finalmente il cittadino fine a se stesso proponeva idee e soluzioni. C'è chi, per esempio, prendeva posizioni drastiche per l'abolizione assoluta senza se e senza ma delle macchine videopoker e slot-machine in tutti i locali quale unica soluzione per debellare il vizio del gioco, chi invece più moderatamente credeva più giusto imporre una tassa supplementare per locali e negozi provvisti di queste dannate macchine etc. Un miscuglio di idee interessanti e propositive. Tutte rigorosamente video registrate in attesa di chissa quale probabile trascrizione o magari semplice ricordo di momenti di gloria politica personale da ricordare e tramandare. Centinaia di idee, di proponimenti, di analisi che infondono negli attivisti e nei sostenitori quella reale convinzione di partecipare e di contare veramente per il Movimento, almeno fino a quando il grande capo Beppe Grillo all'imbrunire sceglieva di re-incoronarsi quale capo assoluto del movimento e in un battito di ciglia la vox populi si va a fare benedire. E quindi il tutto diventa abbastanza chiaro, tutto torna da dove siamo partiti..una ideologia con un capo che decide lui e che decide e considera (se vuole e quando vuole) tutto.  Ma allora c'è da chiedersi quali siano le reali differenze tra la festa in stile Woodstock del Movimento e i cosiddetti "retrogradi" congressi dei Partiti tradizionali che in fin dei conti non sono altro che appuntamenti in cui la dirigenza esamina, espone e dibatte sugli sviluppi del Partito, sugli eventuali cambiamenti, allineamenti e nuove direzioni, tutto trascritto accuratamente negli "atti del congresso" pubblicati successivamente e consultabili liberamente per chi fosse interessato a continuare o dissentire il proprio sostegno tenendo conto che anche i partiti hanno siti web e blog dove poter esprimere liberamente le proprie opinioni. D'improvviso il tempo diventa plumbeo e le prime gocce d'acqua trasformano quella bellissima festa luminosa in una parata d'ombrelli un po sofferta a tratti comici per quelle stesse persone che hanno parlato nei micro comizi mattinieri e pomeridiani ma che adesso silenti ascoltano la voce del "numero uno", del leader Grillo autentico mattatore professionista indiscusso che rassicura tutti con i propositi positivi sulla giustizia, sulle nuove forme di utilizzo dell'energia e altri argomenti oggettivamente inoppugnabili che stanno a cuore a tutti. Parole in difesa e di promozone per Virginia Raggi che regge un peso micidiale come la gestione del Campidoglio e tanto altro se non poi a scendere nel cattivo gusto nell'accusare la stampa cartacea di solite colossali macchine del fango e quant'altro. Parla Beppe Grillo e si riferisce ad tabella scritti con l'intento unico di denigrare il movimento e sindaca; giornalisti ridotti a scrivere di peli delle gambe della Sindaca, di cellulite e attacca la categoria tutta come una unico fascio denigratorio organizzato. Prendere le distanze da questo modo indistinto di attaccare diventa importante e doveroso ed è sacrosanto affermare che questa istigazione contro la stampa ha già dato i frutti sconsiderati che si sono visti per tutta la durata della festa negli sguardi di fuoco ostili delle persone al passaggio dei giornalisti e degli operatori dell'infomazione televisiva e negli spintoni e insulti al passaggio della sindaca Raggi protetta da un cordone di polizia ed attivisti. Un atteggiamento teso ad istigare contro gli organi di informazione in una precisa volontà di svilire ed umiliare una professione tesa a raccontare e descrivere la realtà con la libertà di giudicare e di manifestare la propria opinione con la stessa libertà dei microfoni aperti dei sostenitori nei palchetti. L'Osservatore d'Italia e  Laziale non ha mai insultato nessuno e non ha mai ricorso a banali dettagli fisici minimali al solo scopo di insultare e deridere personaggi del movimento. Questo giornale ha solo espresso e continuerà ad esprimere opinioni in base agli elementi oggettivi e al modo di condurre l'azione politica del movimento utilizzando a volte una ironia pungente tesa a colorare e a dar maggiore enfasi al pensiero descritto. Quella stessa ironia e comicità permessa e divulgata dal leader durante i suoi comizi. Il quadro che viene fuori da tutto questo mostra una idea di movimento che vuole apparire diverso dalla vecchia politica, che ha fatto illudere i sostenitori d'esser gli unici di buona volontà a credere nella giustizia e nella legalità ma che poi nella realtà delle cose appare come una enorme dispersione confusa di idee poco ordinate e derivate da diversi, troppi modi di pensare e che ha costretto il fondatore a metterci una pezza sopra rimettendosi la corona di leader e riprendendo il controllo totale, anche indirettamente del Campidoglio.  




Canton Ticino "chiude" a lavoratori italiani. Gentiloni: Libera circolazione o serie conseguenze

di Paolino Canzoneri

CANTON TICINO – Si ai limiti per i lavoratori frontalieri. E' questo quanto emerge dal'articolo costituzionale approvato oggi dal nome perentorio "Prima i nostri", originariamente proposto dall'UDC, partito di destra con il sostegno della Lega dei Ticinesi che ha ottenuto l'85% di consensi dell'elettorato nazionale. Appare sempre più evidente come una certa insofferenza e poca predisposizione a risolvere la difficile questione della ripartizione europea degli immigrati stia portando l'Europa a scegliere di chiudersi a riccio credendo cosi di risolvere il problema umanitario che oramai da qualche anno ha assunto proporzioni preoccupanti. L'esito popolare svizzero evidentemente non ha ricevuto il plauso dell'Italia e il nostro ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha espresso rammarico e preoccupazioni per le possibili conseguenze di una scelta cosi radicale che sicuramente comprometterà i rapporti tra l'Unione Europea e la Svizzera. Privilegiare la mano d'opera locale e assunzioni nel territorio porterebbe a frenare il flusso degli oltre 60mila frontalieri italiani che giornalmente superano il confine per raggiungere il posto di lavoro. Le autorità del Cantone infatti nel 2014 avevano già risposto ad una iniziativa a livello nazionale dal nome "Contro l'immigrazione di massa" approvata  dalla maggioranza del 50,3% dei voti degli svizzeri mentre il Ticino aveva risposto con un 68,2% per il SI. Dati che la dicono lunga sull'aria che si respira in Svizzera e sulla mancanza di affinità di vedute con il resto d'Europa. Il presidente dell'UDC Piero Marchesi parla di vittoria storica ed auspica che la modifica costituzionale per divenire effettiva venga avallata presto dall'assemblea federale di Berna che garantirà la conformità al diritto nazionale. Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni sta già predisponendo contromisure a difesa dei diritti dei cittadini italiani e il segretario regionale PD Alessandro Alfieri ha evidenziato che l'esito della votazione sia stato anche frutto della vicinanza politica fra il Carroccio e la Lega ticinese. Laura Comi di FI europarlamentare ha annunciato di aver scritto alla commissaria Marianne Thyssem chiedendo un repentino congelamento immediato degli accordi tra Svizzera e Italia. Il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova ha commentato: "La scelta anti-italiana  non risponde ad una scelta razionale ma emotiva ed ideologica, l'ideologia della chiusura nazionalista, dei muri contro lo straniero a prescindere". Si intuisce senza sforzo alcuno come questa tendenza all'isolamento e alla ristrettezza territoriale locale rappresenti una involuzone in termini di nuove politiche cognitive di un presente in continuo cambiamento che non deve essere "scansato" ma considerato come una nuova sfida e incentivo per una riorganizzazione e una gestione amministrativa e politica che si affaccia a nuove avanguardie e nuovi modi di interpretare una convivenza di culture e manodopera in ogni territorio.




Pil, l'Istat rivede la crescita del 2015: è più bassa del previsto

Pao. Canz.

L'Istat ha reso noto a marzo che il PIL italiano ha subito nel 2015 un lieve rialzo dello 0,7%. Nel 2014 era cresciuto dello 0,1% con una revisione al rialzo di 0,4 punti percentuali rispetto alla lieve diminuizione di 0,3 stimata a marzo. Un risultato poco meno inferiore della stima prevista dell'0,8%. Ci si attendevano risultati al rialzo più incoraggianti e il tanto agoniato raggiungimento dell'1% richiese una accellerazione e una volontà non da poco conto. I dati pubblicati sono incoraggianti ma sembra che il Pil arranchi e subisca in modo pesante la morsa  delle banche. Scendendo nei dettagli, nel comparto industriale l'Istat calcola che gli investimenti fissi lordi sono cresicuti nel 2015 dell'1,3% grazie ad incrementi del 18,2% delle attrezzature e delle macchine e all'0,8% dei prodotti di proprietà intellettuale e una lieve scesa degli investimenti in costruzioni dello 0,4%. Il settore terziario registra invece una revisione al rialzo pari a 0,5 punti percentuali riguardanti sopratutto attività scentifiche, professionali, amministrative e tecniche che hanno raggiunto + 1,3% punti percentuale contro + 1,2 punti percentuale relativi ai servizi di comunicazione e informazione. Le attività assicurative e finanziarie + 1,2 punti mentre solo le attività immobiliari tendono al basso con un -0,7 punti percentuale. Riguardo le società non finanziarie, la quota di profitto è pari al 41% mentre il tasso di investimento al 19,3%. Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha segnato un aumento di crescita dello 0,9% sia in termini di potere d'acquisto che in valore nominale. I consumi nazionali aumentano dell'1,0% e le esportazioni di beni e servizi del 4,3%. In agricoltura, silvicoltura e pesca umenta il valore aggiunto del 3,7%. Palazzo Chigi tira un sospiro di sollievo nel constatare che da i conti economici nazionali pubblicati dall'Istat la pressione fiscale del 2015 sia rimasta invariata assestandosi al 43,4% cioè non ha subito variazioni dal 2014 rettificando e correggendo le stime di aprile scorso pari a 43,5% per il 2015 e a 43,6% per il 2014.