CASTEL GANDOLFO: AL LAGO ALBANO LE SPIAGGE LIBERE SONO IMPRATICABILI

di Angelo Parca


Castel Gandolfo (RM) – Le spiagge gestite dai privati sono in ottime condizioni ma quelle libere gridano vendetta e non sono un bel biglietto da visita per i gestori che si spaccano la schiena affinché il turismo e i visitatori frequentino lo specchio lacustre tra i più belli d'Italia. Spiagge libere ancora impraticabili da Abili e Disabili. Fine Giugno. Ancora in un profondo lago di degrado lo “stadio” che ospitò le regate del remo e della pagaia alle Olimpiadi di Roma 1960 : Sito di Importanza Comunitaria e Zona a Protezione Speciale, sottoposto a Vincolo Paesaggistico. Ma a metà stagione balneare, tutte e 4 le spiagge libere individuate fra i 22 lotti di arenili del P.U.A., Piano Utilizzazione Arenili, sono ancora off limits per bagnanti Abili e Disabili. Trascorrere una giornata di relax al lago, distesi su un asciugamano a prendere un pò di sole, in pace e tranquillità, mangiare a panini e sorseggiare qualche bibita in compagnia di famigliari e amici, è il sogno di tutti i bagnanti, Abili e Disabili. Purtroppo, di fronte al profondo degrado che a fine Giugno ancora regna sulle spiagge libere, il bel sogno non può avverarsi. Nemmeno questa estate. Sia per i bagnanti Abili, sia per quelli Disabili che a bordo della propria carrozzina non possono neppure accedere alle spiagge.
Le spiagge libere dovrebbero garantire le stesse ed identiche condizioni igieniche, sanitarie e di sicurezza a terra ed in acqua previste negli stabilimenti balneari, sia per i bagnanti Abili, a maggior ragione per quelli Disabili. Invece, erbacce e canne a go-gò. Cespugli in cui c’è di tutto : bottiglie di vetro rotte e lattine arrugginite, siringhe e profilattici usati, bottiglie e contenitori di plastica, piatti e bicchieri, cartacce e pannolini, rifiuti di ogni generi ed escrementi umani e animali! Vere e proprie discariche a cielo aperto, sotto gli occhi di tutti, nonostante il vigente Regolamento per l’Utilizzazione degli Arenili che fa obbligo ai gestori degli stabilimenti balneari, attigui alle spiagge libere, di provvedere direttamente alla pulizia, all’igiene e alla sicurezza a terra e in acqua.
“Una più che grave violazione ai diritti fondamentali della persona – osserva Giampiero Tofani, delegato C.A.B.A. dei Castelli Romani, il Comitato Abbattimento Barriere Architettoniche – che si protrae da ben oltre 20 anni, in particolare delle persone con disabilità. Un diamante, come il Lago Albano, si deve custodire accuratamente e mantenere in tutto il suo splendore. Gli ingenti introiti incassati dagli oltre 1.000 parcheggi a pagamento in opera al lago, circa 200.000 €/annui, dovevano essere re-impiegati per tali finalità. Il diamante del lago deve essere valorizzato per sviluppare attività pubbliche e turistiche, fruibili da tutti. Non si abbandona a sé stesso, menchemeno alla mercè di gente senza scrupoli interessata unicamente a mungere la vacca grassa fino all’ultima goccia. Presumibilmente il grave degrado ambientale è la conseguenza della ventennale battaglia politica tra il Comune di Castel Gandolfo e la Regione Lazio per la gestione degli arenili demaniali”. “I controlli sulle spiagge libere e su quelle adibite a stabilimenti balneari – sottolinea Tofani – sono affidati alla Polizia Locale, sempre in tutt’altre faccende affaccendata”.
“Anche questa estate – conclude indignato il delegato C.A.B.A. – ai bagnanti disabili costretti su carrozzine a rotelle non rimane che vagare malinconicamente sul lungolago e guardare i colleghi abili godersi il sole sulle spiagge a pagamento. Vivono così il loro calvario e passano davanti alle spiagge libere che, anche se fossero lustre, risultano comunque impraticabili. Non ci si può accedere in carrozzina. Un vero scandalo al sole! Non è assolutamente accettabile che nel 2015, l’amministrazione comunale ancora non abbia trovato il tempo di studiare un MODO DIVERSO per far accedere i DIVERSAMENTE ABILI alle spiagge libere del famoso Lago Olimpico!.Questo è oggi il Lago Albano di Castel Gandolfo, la Perla dell’ex sindaco Colacchi, il Diamante più prezioso per la sindachessa Monachesi".