Roma, Divino Amore: scoperto deposito di mezzi pesanti rubati

ROMA – I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato un 57enne italiano, in esecuzione di un’ordinanza che dispone la custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, poiché gravemente indiziato di ricettazione, riciclaggio ed auto riciclaggio.
Più nel dettaglio, nel mese di agosto del 2022, i Carabinieri della Stazione Roma – Divino Amore, nel tentativo di rintracciare un mezzo rubato, avevano scoperto la presenza di due motrici e cinque semirimorchi, nascosti all’interno del capannone di una ditta di trasporti, riconducibile all’arrestato. Nella circostanza, i militari avevano accertato che poco prima del loro arrivo, alcune persone si erano date alla fuga interrompendo la ripunzonatura del telaio di un mezzo che era stato privato anche delle scritte laterali. Ne scaturiva un’attività d’indagine che ha consentito ai Carabinieri di acclarare come i mezzi pesanti fossero stati rubati in varie località delle provincie di Roma e Latina, per poi essere alterati nelle loro componenti identificative e mediante apposizioni di targhe alterate, al fine di reimmetterli per la vendita sul mercato legale.
I gravi elementi indiziari raccolti, hanno consentito alla Procura della Repubblica di Roma di richiedere e ottenere dal Gip del Tribunale il provvedimento cautelare che dispone l’arresto per un autotrasportatore, di origini calabresi, operante nel settore. L’arrestato, quindi, è stato condotto dai militari presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari.



Marino, tragico incidente su via Appia: muore 51enne di Albano Laziale

L’uomo stava andando a prendere il figlio a scuola con la sua moto quando si è scontrato con un furgone

Un uomo di 50 anni, Fabrizio Pellegrini, è morto sul colpo mentre guidava la sua moto. Il tragico incidente è avvenuto ieri 2 febbraio quando il centauro si è scontrato con un furgone su via Appia Nuova tra i comuni di Marino e Castel Gandolfo.

Ennesima tragedia causata dall’ennesimo incidente mortale su una strada ad alta percorrenza dei Castelli Romani dove le auto sfrecciano come se fossero su un circuito di Formula uno.

Il motociclista, residente ad Albano Laziale e che a breve avrebbe compiuto 51 anni, stava andando a prendere il figlio a scuola quando è avvenuto lo schianto.

La sua famiglia è distrutta, la moglie dell’uomo sotto shock così come le persone che hanno assistito all’incidente: «Non si può morire in questo modo – dice un automobilista – questo tratto di strada è maledetto, si corre, in tanti sono morti qui».

Da una prima ricostruzione dei carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Castel Gandolfo, il centauro, a bordo di una moto di potente cilindrata era diretto verso Roma in un tratto nel comune di Marino poco dopo il cimitero di Castel Gandolfo, quando avrebbe impattato con un furgone che si trovava di fronte a lui nello stesso senso di marcia, guidato da una donna di circa sessant’anni che stava svoltando a destra in via Confini di Castel Gandolfo. Il centauro ha finito la corsa contro il furgone ed è morto sul colpo a causa dell’impatto violento.

La moto è invece schizzata nella corsia opposta fino a colpire un’altra macchina che saliva verso Albano. L’impatto è stato tremendo: in pochi secondi si sono subito fermati numerosi automobilisti che hanno bloccato la strada e fornito un primo soccorso ai due conducenti dei mezzi coinvolti. Sul posto è arrivata un ambulanza dalla vicina postazione di Frattocchie e considerate le gravissime condizioni dell’uomo anche un elisoccorso del 118 da Latina.

Il velivolo è atterrato in un prato vicino via Appia Nuova. I carabinieri di servizio del radiomobile sono intervenuti sul posto per i rilievi e la chiusura della strada. Ai militari della stazione di Marino sono affidate le indagini per meglio capire l’esatta dinamica dell’incidente. Per l’uomo originario della zona, sposato con figli, non c’è stato nulla da fare, i sanitari non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.

La salma è stata trasportata al Policlinico di Tor Vergata, Istituto di medicina legale per l’autopsia disposta dalla Procura di Velletri. La strada è rimasta chiusa dalle 15 fino quasi alle 17 per la rimozione dei mezzi da parte del deposito giudiziario di Marino. In quel tratto di circa tre chilometri tra Santa Maria delle Mole e Castel Gandolfo si verificano spesso incidenti gravi e mortali a causa delle auto, camion e altri mezzi, che non moderano la velocità e di altri che escono da stradine secondarie improvvisamente o svoltano in maniera repentina.

Sono stati soprattutto motociclisti a perdere la vita schiantandosi contro altri mezzi in transito. Con l’incidente di ieri, sale il numero delle vittime di incidenti su quella strada della provincia a Sud di Roma.




Marino, inaugurata sede di Fratelli d’Italia

A Marino è stata inaugurata la sede di Fratelli d’Italia. Affollata la cerimonia di inaugurazione che si è tenuta ieri 2 febbraio alla presenza di simpatizzanti, istituzionali locali e sovracomunali.

Tra i presenti all’evento, che si è svolto nei locali di corso Vittoria Colonna 84, i sindaci Stefano Cecchi e Massimiliano Calcagni, primi cittadini di Marino e di Rocca di Papa, il commissario del Parco dei Castelli Romani Ivan Boccali e numerosi assessori e consiglieri di centrodestra di diversi comuni dei Castelli Romani. A fare gli onori di casa, chiaramente, i consiglieri di Fratelli d’Italia a Palazzo Colonna, il capogruppo Simone Del Mastro e il collega Fabrizio De Santis.

“Ringrazio tutti i presenti, gli amministratori locali dei comuni limitrofi, i referenti regionali, l’amministrazione comunale marinese, i quadri dirigenziali di Fratelli d’Italia e i giovani di Gioventù Nazionale – ha esordito Simone Del Mastro -. Oggi apriamo questa nuova sede di Fratelli d’Italia a Marino centro e iniziamo una nuova stagione politica con la caratteristica che da sempre ci appartiene: la voglia di fare politica tra la gente. Quando si apre una nuova sede c’è sempre grande entusiasmo, soprattutto in un momento come questo, nel quale spesso le saracinesche vengono chiuse. Per noi questa è una serata di festa, ma non dobbiamo dimenticare quanto sia importante confrontarci e prenderci le nostre responsabilità, tenendo bene a mente le prospettive future del nostro partito. Questo 2024 deve vedere Fratelli d’Italia sempre più protagonista, con una linea guida chiara e precisa e con un rapporto chiaro con i vertici sovracomunali. Nei giorni scorsi il PD di Marino ha affisso dei manifesti per attaccare il governo Rocca di non riuscire a valorizzare l’ospedale ‘San Giuseppe’, rivendicando anche quanto di buono avessero fatto negli ultimi 10 anni. Abbiamo dovuto rispondere a questi mentitori seriali, ricordando le famose mascherine mai arrivate in Regione, un buco di oltre 22 miliardi, la chiusura di tanti nosocomi, la proroga delle liste di attesa… Noi dovremo cercare di dare risposte importanti ai cittadini e tracciare una linea di partito credibile”.

“In questi 2 anni e mezzo io e Simone abbiamo lavorato tantissimo come opposizione – ha aggiunto Fabrizio De Santis -. Un lavoro molto difficile, reso ancora più difficile dall’oggettiva non comunicazione con le altre forze di opposizione, con le quali non condividiamo praticamente nulla. Siamo stati sempre collaborativi con l’amministrazione e abbiamo contribuito a far crescere Fratelli d’Italia sul territorio con un impegno credibile e rimanendo fedeli ai valori già portati in campo durante la campagna elettorale. Per il futuro auspichiamo di trovare un equilibrio all’interno di un centrodestra unito, aiutando il più possibile il territorio e lasciando le porte aperte a un dialogo costruttivo. Buon lavoro a tutto il direttivo di Fratelli d’Italia”.

“Marino è un comune vivo e attivo dal punto di vista politico, quindi riesce ad aggregare e ad aprire, per Fratelli d’Italia, anche una seconda sede, oltre a quella già esistente – così Micol Grasselli, consigliera regionale di Fratelli d’Italia -. Fare rete è fondamentale per tutti i territori e questo sta avvenendo in tutta l’area dei Castelli Romani. L’apertura di un circolo è un momento di festa, perché un circolo rappresenta un luogo dove portare avanti idee e scambiare idee. Noi siamo e saremo a vostra disposizione, come stiamo dimostrando da un anno a questa parte. Un grande ‘In bocca al lupo!’ a tutti”.

“Credo che Fratelli d’Italia sia il partito che più di tutti ha cercato di rispondere ai problemi e alle esigenze, per esempio degli agricoltori – la riflessione di Giancarlo Righini, assessore al Bilancio, alla Programmazione Economica, all’Agricoltura e alla Sovranità Alimentare, alla Caccia e alla Pesca, ai Parchi e alle Foreste della Regione Lazio -. Pensiamo alle follie ‘green’, al tema della coltivazione della carne sintetica, al divieto dell’utilizzo dei fitofarmaci… Detto ciò, aprire una sede del nostro partito è certamente un momento di festa. Voglio fare i miei più sentiti auguri di buon lavoro a Simone Del Mastro e a Fabrizio De Santis, che da persone di centrodestra vivono una situazione ‘ibrida’, nella quale fanno da opposizione a un’amministrazione di centrodestra e sono anche distanti dal resto della minoranza con cui condividono i banchi dell’opposizione. La nostra presenza al vostro fianco e al fianco di tutte le amministrazioni di centrodestra sarà sempre forte e costante. Quanto alle polemiche del PD sulla Sanità, ci vuole veramente un gran coraggio, per non dire altro, a fare certe considerazioni dopo che per 10 anni si è devastato la Regione dal punto di vista sanitario. Noi abbiamo approvato un nuovo piano ospedaliero che garantisce soprattutto alle province, dimenticate per anni, il loro ruolo e l’assistenza ai loro cittadini; abbiamo rilanciato il ruolo degli ospedali periferici; stiamo lavorando per ridurre sensibilmente i tempi di attesa per le visite al Pronto Soccorso prima del ricovero; senza contare gli investimenti già fatti per l’agricoltura, per la manutenzione stradale, per la cultura e per tanti altri ambiti. Credo che la classe dirigente di Fratelli d’Italia stia mostrando in tutto il Paese di saper fare la differenza e di saper difendere l’Italia in un momento difficilissimo. Risollevare un Paese non è facile, ma potremo farlo anche grazie a luoghi come questo, luoghi di confronto democratico e aperto a chiunque voglia apportare il proprio contributo per migliorare le sorti di Marino, della Regione Lazio e di tutta l’Italia. Concludo con un appello per le prossime elezioni europee, le più importanti degli ultimi 50 anni: è fondamentale sostenere con forza Fratelli d’Italia per regalare un governo di centrodestra anche all’Europa”.

“L’apertura di una sede politica è sempre un momento positivo e importante – ha sottolineato il sindaco di Marino Stefano Cecchi -. Oggi c’è un grande distacco dalla politica da parte delle persone, mentre una volta le sedi erano fondamentali per iniziare a fare politica sul territorio. Adesso ci sono i social e la comunicazione è completamente cambiata, ma è sempre un momento topico, formativo e costruttivo quello nel quale ci si incontra, e magari ci si scontra, vis-a-vis, per poi arrivare a una sintesi. La politica è servizio, è sociale, è aiutare il prossimo, spesso è rimetterci economicamente avendo come ritorno solo la consapevolezza di aver fatto bene per la propria città. Ringrazio i consiglieri Del Mastro e De Santis, che erano e sono dei grandi amici, e sicuramente, come amministrazione, ci impegneremo per far sì che si possa superare quell”ibrido’ e sia possibile tornare a un centrodestra unito”.

“Aprire un circolo – ha detto Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio regionale del Lazio – permette di lavorare meglio sul territorio e di dare risposte più concrete ai cittadini. In questo modo è anche possibile recuperare quella fetta di elettorato che troppo spesso non si sente rappresentata, perché si vede rappresentata da persone sbagliate. La politica del contatto e del sentire ha sempre premiato e oggi sta permettendo a noi di Fratelli d’Italia di avere un ruolo diverso, perché dopo 10 anni siamo passati dall’opposizione alla maggioranza. Non è possibile fare politica con i social, serve un grande lavoro sul territorio ed è questo lo spirito dei circoli che vengono aperti, come questo di Marino centro”.

“I partiti devono tornare ad avere un ruolo centrale, per questo è fondamentale che nascano nuovi circoli – ha concluso l’On. Andrea Volpi, sindaco di Lanuvio e deputato parlamentare di Fratelli d’Italia -. I partiti sono utili per ascoltare, nelle sedi di partito ci si confronta ed è il partito che dà la linea ai consiglieri comunali. Oggi Fratelli d’Italia è rappresentato al governo della Nazione da Giorgia Meloni, un presidente del Consiglio che ha stupito chiunque e che ha aiutato l’Italia a ritrovare una dimensione internazionale grazie a una politica di lungo periodo, che pensa a risolvere una volta per tutte i problemi e a dare un nuovo impulso all’economia nazionale. Fare politica di partito è importantissimo per affrontare determinati problemi: pensiamo alle questioni del termovalorizzatore e degli autodemolitori, sulle quali il Partito Democratico sembra agire diversamente a Roma e ai Castelli Romani. Fratelli d’Italia nei prossimi anni deve essere il primo partito alle elezioni europee e deve guidare una coalizione a livello italiano ed europeo, con la responsabilità di chi oggi detiene lo scettro di essere il primo partito del centrodestra. Oggi spetta a noi dare dignità ai nostri alleati negli accordi elettorali nei comuni dove si andrà al voto. A livello locale e provinciale dobbiamo costruire un centrodestra forte. Ai Castelli Romani siamo uniti e tutti insieme riusciremo a riprenderci quello che ci è stato tolto per troppi anni: non la politica o il potere, ma la capacità di affermare le nostre idee, quelle che abbiamo condiviso con i cittadini attraverso il consenso che ci hanno voluto dare. Facciamo crescere Fratelli d’Italia a Marino e in provincia di Roma, con il sostegno di tutti gli amministratori”.




Albano Laziale, ricette false per spacciare droga: rintracciata e arrestata in Spagna una 40enne

L’arrestata che si trova ora reclusa in Spagna, è in attesa di essere estradata per essere consegnata alle autorità italiane
 
Altre 6 persone risultano indagate con la donna per concorso in spaccio di sostanze stupefacenti, nel comprensorio di Roma sud e dei Castelli Romani
 
 
Una donna 40enne, di Albano Laziale (RM), gravemente indiziata di truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, falso, ricettazione, detenzione, spaccio ed agevolazione dell’uso di sostanze stupefacenti, è stata rintracciata e arrestata a Barcellona dal Corpo di Polizia Nazionale spagnolo in collaborazione con il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno e soprattutto grazie alle indicazioni dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castel Gandolfo che hanno condotto le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri.
 
La donna era destinataria di un mandato di arresto europeo emesso sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura della Repubblica, ricercata da novembre 2023, nell’ambito di un’inchiesta condotta dai Carabinieri di Castel Gandolfo relativa a reati commessi per ipotesi di indebito approvvigionamento di farmaci oppiacei, utilizzati come stupefacenti.
 
Le indagini, condotte con il coordinamento della Procura della Repubblica di Velletri, hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine alla falsificazione di circa un centinaio di prescrizioni mediche (ricette bianche e rosse), con timbri falsificati, di medici ignari alla vicenda, allo scopo di ottenere farmaci analgesici ad alto contenuto oppiaceo (nei soli anni 2022-2023: oltre 400 confezioni di Depalgos 20mg per un totale di circa 12.000 pasticche), assunti per l’uso personale o ceduti a terzi, oltre alla ricettazione di “ricette rosse”, sottratte da ricettari di medici di base e di pronto soccorso della provincia di Roma, utilizzate per prelevare indebitamente il particolare farmaco, anche in regime di esenzione e a carico del Servizio Sanitario Nazionale e della Regione Lazio, causando un danno all’erario stimato in circa 10.000 euro.
 
Secondo le investigazioni condotte dai Carabinieri di Castel Gandolfo, la donna avrebbe utilizzato la sua abitazione come un vero e proprio “centro operativo” utilizzato per lo stoccaggio dei farmaci, come “stamperia” per la compilazione delle ricette mediche, quale luogo abituale per il consumo degli oppiacei e di altre sostanze stupefacenti del tipo eroina e cocaina, anche da parte di assuntori della zona.
 
Altre 6 persone risultano indagate con la donna per concorso in spaccio di sostanze stupefacenti, nel comprensorio di Roma sud e dei Castelli Romani. Ingente il materiale probatorio sequestrato dai Carabinieri quale, timbri, ricettari, farmaci oppiacei, stupefacenti del tipo marijuana ed eroina.
 
L’arrestata che si trova ora reclusa in Spagna, è in attesa di essere estradata per essere consegnata alle autorità italiane.
 

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Rocca Priora, bar della droga: arrestato il titolare di 26 anni

ROCCA PRIORA (RM) – I Carabinieri della Stazione di Rocca Priora, in esito ad un servizio mirato alla prevenzione e alla repressione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno arrestato un 26enne romano residente a Rocca Priora, titolare di un Bar, gravemente indiziato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
A seguito di perquisizione eseguita presso il domicilio e presso l’attività commerciale di cui è titolare, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato circa 42 g di hashish, un bilancino di precisione, tre coltellini usati per il taglio dello stupefacente e circa 765 euro ritenuto provento della pregressa attività illecita.
Nel corso delle attività, i Carabinieri hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza anche nei confronti della fidanzata e della suocera, denunciate a piede libero. Per questo motivo, il 26enne è stato arrestato a condotto presso la propria abitazione agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo.
Si precisa che i procedimenti versano nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.




Lago di Nemi e lago di Castel Gandolfo: due iniziative di difesa mentre il grido d’allarme finisce nell’indifferenza

Il due febbraio è stata organizzata una passeggiata di protesta in difesa dei laghi dei Castelli Romani con partenza con partenza dal moletto del Lago Albano alle ore 10. L’evento si protrarrà fino alle 13.

Ancora prima, sabato 27 gennaio, si terrà un presidio alla spiaggetta del lago di Nemi dalle ore 10 promosso dal Comitato per la protezione dei Boschi dei Colli Albani che di fatto contrasta la realizzazione di pedana panoramica in legno lunga 30 m, che secondo il Comitato “deturperà completamente la natura incontaminata del paesaggio e soprattutto distruggerà una porzione di habitat importante per piante, papere e oche, pesci”.

Loro come diversi altri cittadini vorrebbero che il sito fosse lasciato alla sua bellezza naturale: “A noi piacerebbe che l’area attirasse turisti che già vengono numerosi perché amano la natura così com’è: non vogliamo il turismo da consumo, quello che porta soldi. Questa spiaggetta è il nostro piccolo angolo di mondo, il nostro preferito. Quello che puliamo dall’immondizia ogni giorno, quello che preserviamo dal turismo estivo, quello dove abbiamo creato la nostra socialità tra amanti della natura. Quel posto meraviglioso e selvaggio che per noi è casa, più di casa: il nostro posto selvaggio di cui ci sentiamo un po’ i guardiani e le guardiane. E ora lo vediamo invaso da mezzi cingolati, reti e transenne. Un’opera che mira forse a rendere più fruibile e comoda questa spiaggetta al turismo balneare di massa, quello di un giorno e via, quello dei selfie a bordo lago. Con la stessa concezione economica che ha portato a tagliare un lecceto secolare su via del Perino, nel pieno del costone boschivo del vulcano per rendere la strada di nuovo strada, e non più sentiero. Si promuove così un turismo che più di ogni altra cosa danneggia il delicato ecosistema lacustre lasciando rifiuti, portando macchine, sciogliendo in acqua creme solari, nutrendo di scarti gli animali selvatici”.

La situazione dei laghi di Nemi e Castel Gandolfo rappresenta una grave preoccupazione ambientale, con il rischio imminente di ulteriori danni a causa dei prelievi continui di acqua e delle ipotesi e idee che circolano riguardo il pericolo di nuovi prelievi destinati ad alimentare l’inceneritore che il sindaco di Roma Gualtieri vuole piazzare e piazzerà a Santa Palomba, ai confini con Albano Laziale e con Ardea e gli altri Comuni più prossimi. Inoltre è in corso la costruzione di un impianto sportivo lineare in via Perino, quello contrastato dagli ambientalisti del Comitato. Per la sua realizzazione ci sono tutti i permessi di sorta, l’unica cosa che si può contestare è l’opportunità e la linea di indirizzo: può piacere o non può essere gradita ma dato che la governace locale è stata scelta dalla maggioranza dei residenti allora la risposta è presto servita.

I laghi di Nemi e Castel Gandolfo, gioielli dei Castelli Romani, sono esempi naturali e culturali di inestimabile valore che tutti dovrebbero preservare. Tuttavia, la costante diminuzione del livello dell’acqua e il tentativo di realizzare nuove costruzioni e attirare nuove attività, è un segnale allarmante che stride tra una indifferenza condivisa. Le pressioni antropiche, spesso non contrastate dalle istituzioni pubbliche, minacciano questi ecosistemi unici.

I prelievi continui di acqua, sia per scopi commerciali che domestici, stanno contribuendo al progressivo deterioramento della risorsa idrica e alla riduzione della biodiversità nei laghi. Le attività umane, spesso senza una gestione sostenibile delle risorse di acqua, stanno mettendo a rischio gli equilibri ecologici delicati di queste aree.

Invece di ridurre il prelievo idrico nel lago di Nemi si sta costruendo in un posto dove non esistono fogne o impianti di sollevamento ma esistono invece possibilità di mettere sù Bed & Breakfast e attività che andrebbero, senza fogne o impianti di depurazione, ad aggravare ancora di più una diagnosi di estinzione precoce. Intanto la strada che porta al lago di Nemi è ancora chiusa a causa di lavori per arginare il dissesto geologico che costano centinaia di migliaia di euro.

La proposta di nuovi prelievi per alimentare l’inceneritore di Albano rappresenta un ulteriore motivo di preoccupazione. Questa iniziativa potrebbe aggravare ulteriormente la situazione idrica dei laghi, compromettendo l’approvvigionamento idrico e aumentando la pressione su un ecosistema già vulnerabile.

È fondamentale che le autorità locali e nazionali adottino misure immediate per proteggere e preservare questi laghi. La revisione delle politiche di gestione delle risorse idriche, l’implementazione di tecnologie più sostenibili e la promozione di pratiche agricole e industriali responsabili sono passi essenziali per mitigare gli impatti negativi sulla salute dei laghi di Nemi e Castel Gandolfo.

Inoltre, coinvolgere la comunità locale e le organizzazioni ambientaliste è cruciale per sensibilizzare sull’importanza della conservazione di queste aree naturali. La partecipazione attiva della società civile può spingere verso un cambiamento positivo, incoraggiando comportamenti sostenibili e sollecitando le istituzioni a adottare politiche più efficaci per la salvaguardia dell’ambiente.

La situazione critica dei laghi di Nemi e Castel Gandolfo richiede un’azione urgente e coordinata per proteggere questi tesori naturali. Solo attraverso sforzi congiunti e un impegno deciso per la sostenibilità ambientale si potrà sperare in un futuro in cui questi laghi possano continuare a essere fonte di bellezza e biodiversità.




Consorzio di Bonifica Litorale Nord: al via la conferenza dei servizi per il progetto di sistemazione idraulica del fosso Palidoro

Indetta la Conferenza dei Servizi per l’acquisizione delle autorizzazioni e dei pareri degli Enti Regionali preposti e attivazione della Procedura di Verifica di Assoggettabilità a VIA alla Regione Lazio per l’ambizioso progetto, finanziato per oltre 8,4 milioni di Euro, attraverso il Piano di sviluppo e coesione della Regione Lazio – Delibera CIPESS n. 79/2021 (Risorse FSC 2021 – 2027) denominato “Lavori di sistemazione idraulica del Fosso Palidoro o delle Cadute”, del Consorzio di Bonifica Litorale Nord.
Il Fosso Palidoro, oggetto di questo piano progettuale, si estende per circa 3.400 metri, dall’area subito a valle dell’autostrada Roma-Civitavecchia fino alla foce. Attualmente, questa zona è classificata come un’area ad elevato rischio d’inondazione, ricadendo nelle fasce A1 e B1 di tutela secondo il Piano di Assetto Idrogeologico dei Bacini Regionali del Lazio.
“La situazione attuale evidenzia che il Fosso – ha commentato il Presidente Niccolò Sacchetti – è idraulicamente insufficiente a smaltire le portate meteoriche anche per eventi con un ritorno di soli 50 anni. Questo intervento rappresenterà un passo cruciale per affrontare le sfide legate al rischio idrogeologico nella regione costiera del Litorale Nord del Lazio.”
Il Presidente Sacchetti ha inoltre enfatizzato l’importanza cruciale dell’opera “il Consorzio di Bonifica Litorale Nord si sta strutturando poter far fronte alle sfide in maniera strategica ed efficace in un’ottica di responsabilità verso il territorio e i cittadini, cercando di intercettare tutte le linee di finanziamento messe a disposizione dalla EU e dal Ministero.”
Le attività previste per la sistemazione idraulica del Fosso Palidoro comprenderanno la pulizia e la rimozione della vegetazione infestante, nonché la realizzazione di opere di protezione spondale mediante gabbioni chiodati e rivestimento del fondo con pietrame nel tratto urbano subito a valle della ferrovia. Inoltre, saranno eseguite la riprofilatura della sezione idraulica e la posa di rivestimenti antierosione in geo-tessuto e geo-griglie nei tratti soggetti a cedimenti franosi. Infine, saranno costruite tre scogliere nelle aree critiche come le confluenze con altri corsi d’acqua e nelle vicinanze della foce, al fine di limitare l’erosione e proteggere le sponde.
“Tutte queste azioni – ha dichiarato il Direttore Generale del Consorzio di Bonifica Litorale Nord, Andrea Renna- attentamente pianificate e basate su simulazioni idrauliche contribuiranno in modo significativo alla riduzione del rischio idrogeologico attualmente presente nell’area e alla successiva procedura di riclassificazione del rischio idraulico secondo il Piano di Assetto Idrogeologico regionale”.



Albano Laziale, scacco allo spaccio tra i giovani: perquisizioni e arresti. Villa Doria sorvegliata speciale

ALBANO LAZIALE – Continuano senza sosta i controlli antidroga effettuati dai Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo, nei luoghi maggiormente frequentati da spacciatori.
I Carabinieri della Stazione di Ville Pontificie hanno arrestato un giovane di 23 anni originario della provincia di Perugia, gravemente indiziato del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nella circostanza, i due militari liberi dal servizio e in borghese che si trovavano nei pressi di Villa Doria, sono stati avvicinati dal 23enne che, pensando fossero due acquirenti, ha chiesto loro se volessero acquistare dell’erba e nella circostanza li ha invitati a seguirlo.
Giunti all’interno del parco pubblico, il giovane ha prelevato, da dietro un albero, un sacchetto contenente 4 g di marijuana. A quel punto i Carabinieri si sono qualificati come appartenenti all’Arma dei Carabinieri e hanno bloccato il 23enne, chiedendo ausilio ai colleghi di pattuglia in uniforme. La perquisizione domiciliare effettuata a casa del 23enne ha permesso ai Carabinieri di rinvenire e sequestrare ulteriori 6 g di marijuana, quasi 1 g di cocaina, un bilancino elettronico e materiale per il confezionamento delle dosi.
Per questo motivo, l’indagato è stato arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo.
Ulteriori servizi svolti nel parco, hanno portato alla denuncia di una minore sorpresa con 6 g di hashish e un bilancino di precisione.
Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui l’indagato è da ritenersi innocente fino ad eventuale sentenza definitiva.




Marino, montano polemiche sulla Sagra dell’Uva e non solo

Lettera aperta di Maurizio Aversa
Mettiamo in fila qualche notizia: come riportato dal web, tra i “naviganti” stranieri che cercano di assumere notizie – si presume turistiche o ai fini delle eccellenze locali – sull’area dei nostri amati Castelli Romani, la località più ricercata è Castelgandolfo. A seguire, Frascati, Marino e Nemi. Pensiamo al lavoro che svolgono, istituzionalmente e/o secondo forme di volontariato organizzato che coinvolge il Terzo settore e gli enti locali con annessi operatori economici, il Sistema Castelli Romani (il cui cuore pulsante è stato da sempre il sistema delle biblioteche, e quindi la cultura), o gli organismi sovranazionali, nazionali e locali della Via Francigena (opera incessantemente da noi il Gruppo dei Dodici per la Francigena del sud), nonché la trama di iniziative che ruotano attorno alla prestigiosa Associazione delle Città del
Vino: sono tutti questi, non sempre in prima pagina o in vetrina, gli interlocutori che motivano certe scelte di ricerca, quelle che spingono a curiosità gli stranieri e non solo, sul web e non solo. Ovviamente concorrono a tutto ciò, non ne sono gli unici protagonisti: ma ad essi va comunque tutto il nostro plauso.

La nostra società, come quella europea al pari dell’occidente capitalista, è bloccata. Il mercato è un modello fallito che procura solo guai, se non tragedie. Lo tocchiamo con mano con le politiche belliciste volte a guidare, se non dominare il mondo, perché dalla nostra storia e cultura pensiamo (il capitalismo malato pensa) che ne derivi solo quella opzione.
Errato! L’evoluzione della storia e l’immissione dell’idea comunista – per taluni il completamento del messaggio “socialista” ante-litteram di Gesù Nazareno – con Marx e l’esplosione sulla scena della classe operaia organizzata e delle rivoluzioni, sia quelle di liberazione e sia quelle sociali, sono lì a dimostrare che – al netto di errori e non
ripetibilità copia/incolla nelle varie realtà – quella spinta e quelle idee possono aiutare a comprendere che per organizzare la società degli esseri umani non c’è solo mercato, non ci sono solo rapine da attivare nei confronti dei deboli (singoli, classi, popoli, Stati), ma c’è un altro modo di poter convivere. Ad esempio, per dire cose concrete, la proposizione della Via della Seta che prevede collaborazioni e aiuti, e non mira a “dominare”. Così come, nella pratica
internazionale, al di là delle differenze che ci sono, ma coesistono, nella proposta dei vari Stati (per essere chiari: quelli che cumulano il 75% della popolazione mondiale) che NON vogliono un mondo unipolare (a guida USA e NATO e chi a loro si piega per timori o convenienze), ma propongono un mondo “multipolare” con varie sfere di influenza:
economica, culturale, politica. All’interno degli strumenti dati nel 2024, cioè la rivoluzione tecnologica che può aiutare a scegliere cosa produrre (per utilità, per sfamare, per difendere l’ambiente, ecc.) e come produrlo, anche senza necessariamente sfruttare lavoratori, addetti, ecc., ci si può indirizzare nella scelta di lavorare meno per lavorare tutti, e rendere bastevole la produzione dei beni per vivere. La conclusione di ciò è che in tal modo resta disponibile il tempo di vita che ogni singolo può scegliere: per la cultura, per lo sport, per l’arte da coltivare o godere, per il piacere della cura della persona (sia se stessi, sia altra persona cara). Bene, e quindi?

Quindi in tale visione che è possibile perseguimento (io la chiamo società socialista, altri società umanitaria, altri in altro modo… ma questo non è un problema) di una società diversa da quella attuale, chi svolge attivamente, con le varie motivazioni che lo innescano, una qualsiasi delle azioni di cui dicevo all’inizio – la cultura, la ricerca, le proposte della
conoscenza e delle eccellenze del nostro territorio, così come di altri in altre parti del mondo – secondo me contribuisce ampiamente a cambiare lo stato delle cose. Al pari – anche se io affermo, non per fare graduatorie, che la prima resta la spinta rivoluzionaria – di tutte le lotte per la pace, per la libertà dei popoli, per l’uguaglianza, per la giustizia contro lo sfruttamento ecc. In tal senso, anche difendere il rispetto di tradizioni e strumenti che sono stati e sono utili – pure al di là della motivazione originale da cui sono scaturite – per riproporre la qualità, di storia e di cultura, e la conoscenza di comunità e di produzioni, è una azione da non ritenere secondaria. Per questo, continuando con la fila delle notizie: è quest’anno che ricorre il centenario della Sagra dell’Uva. Un Comitato, abbiamo letto, ha attivato una qualche forma di
attenzione al tema. Gli ideatori di un Premio Letterario Nazionale (di cui è presidente onorario Vittorio Nocenzi) intitolato a Moby Dick, hanno da tempo (in particolare uno su tutti, lo scrittore Marco Onofrio) espresso in ogni luogo di cultura o di politica, che la “Sagra dell’Uva” non dev’essere un “evento” ma un “programma permanente” di dodici mesi con tanti capitoli al proprio interno: con il clou, naturalmente, della prima settimana di ottobre e delle fontane che danno vino. Ecco, se ci scrolliamo di dosso un certo guardare l’ombelico nostro, forse possiamo comprendere davvero come la qualità della proposta non di un programma, non di una ricorrenza, ma di una possibilità qualitativa culturale, tradizionale, sociale e perfino economica, può agevolmente essere condivisa da moltissimi, se non da tutti. Riferito ai
cittadini – in primo luogo operatori politici, culturali ed economici – locali, ma non solo. Detto in altro modo: nel passato, dove probabilmente c’era maggiore possibilità di intervento culturale plurale e disponibilità economica per il ruolo che svolgevano gli enti locali, c’è sempre stata una “deliziosa” concorrenza a paragonare le edizioni della Sagra.
Ma per superarsi in meglio, non per sbeffeggiare la precedente!

Per questo ben si comprendono, e sono perfino condivisibili nella loro spinta motivazionale, le prese di posizione di Forza Italia e del PSI a Marino circa le dure critiche per la decisione di incaricare un direttore artistico – alias manager – per la Sagra dell’Uva. Ora si sottolinea in particolare che viene proposto un non marinese, ed è un punto opinabile. In ogni caso è molto, molto, molto errato interpretare, al pari di quanto, in qualche modo, è stato già fatto nel recente passato, la proposizione/gestione della Sagra dell’Uva, ovvero il suo centenario, come fosse un festival della canzone.
Marino non è Sanremo! Detto altrimenti: le esperienze svolte con le esposizioni artigianali, artistiche, culturali, con la proposizione dell’Ente Sagra di Giulio Santarelli; o le riproposizioni delle stesse con la Sagra-scandalo proposta con un mese di attività culturali e undici associazioni culturali giovanili a gestire direttamente programmi e borsa con avanzo di
cassa destinato trasparentemente alle associazioni stesse, con la presidenza onoraria della Sagra a Nanni Loy a titolo gratuito e con la presenza attiva del regista a Marino; o, ancora, le esperienze della valorizzazione delle botteghe e delle osterie per l’azione messa in campo da Giselda Rosati… sono state tutte con un timbro “riconoscibile”: dare alla città
rispetto delle tradizioni, riconoscimento degli organismi come associazioni e ProLoco, sbocco a notorietà ai fini turistici e di “ricadute economiche”. Certo ben visibili nel caso del Gotto d’Oro, ma non solo. Ora il salto, che ancora non c’è stato (ecco il perché di questo intervento), è il non fermarsi al programma della Sagra; non fermarsi all’anno del centenario; è, proprio come suggerisce Marco Onofrio: svolgere la Sagra dell’Uva in attività annuale, per tutti gli anni a venire. Un marchio di contenuto, sul territorio, non solo un “mordi e fuggi” di un giorno, di una settimana, o di un periodo un po’ più lungo per il centenario. E come suggerisce un uomo di cultura, oltre che stimato politico locale, Fabio Mestici: con energie che sono se non necessariamente marinesi di sette generazioni, comunque marinesi di
residenza e/o frequentazione assidua. Che avrebbe detto o scritto Leone Ciprelli di tutto ciò? Non lo so e non voglio forzare la mano, ma le scelte di oggi sono nelle nostre mani e mi permetto di dire al Sindaco e alla Giunta comunale che nelle loro mani, in cui si concentra l’aspetto decisionale, ci sono sia l’opportunità della “gestione” di questa storica
occasione, ma anche la soverchia responsabilità di tenere in dovuto conto le sensibilità di tutta la pluralità della cultura marinese, così come del macigno di responsabilità ulteriore per quanto vorranno tracciare per le generazioni che verranno circa questo magnifico aspetto socio-politico-culturale. Resta il quesito: ci sono sensibilità, capacità e volontà di scelta per tutto ciò? Sarà presto verificabile.

Maurizio Aversa è attualmente componente del Comitato Centrale (PCI nazionale), membro della Segreteria regionale (PCI Lazio), coordinatore del PCI Castelli romani. È stato: Assessore alla Cultura e attività produttive del comune di Marino (sindaci Mario Mercuri e Leonardo Massa), Assessore alla cultura ed educazione ambientale del Parco dei Castelli romani (presidente Aldo Settimi), capogruppo PCI al comune di Marino (sindaco Lorenzo Ciocci) e alla Usl Marino Ciampino, oltre che segretario cittadino PCI a Marino.




Artena, si lasciano dopo due anni: per lei inizia l’incubo

Nell’ambito di un’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale veliterno i carabinieri della Stazione di Artena hanno dato esecuzione all’ordinanza con la quale il GIP del Tribunale di Velletri ha disposto la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di un uomo, 53enne residente a Colleferro.
L’uomo è risultato gravemente indiziato di una serie di condotte moleste e persecutorie perpetrate ai danni dell’ex compagna, 54enne residente ad Artena, compiute al termine della loro relazione sentimentale durata circa due anni.
Le denunce rese dalla donna in merito ai recenti episodi hanno dato il via all’iter investigativo che hanno permesso di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine al fatto che il 53enne l’avrebbe dapprima seguita negli spostamenti, poi contattata ripetutamente per telefono, inviandole numerosi messaggi, cancellati dopo la visualizzazione, rivolgendole infine frasi ingiuriose e minacciandola che l’avrebbe screditata con tutti i suoi conoscenti.
A supporto del quadro indiziario sono inoltre risultati decisivi l’analisi del telefono della vittima, il racconto dei testimoni ai quali la vittima aveva confidato il profondo timore scaturito dai comportamenti dell’ex compagno nonché un certificato medico rilasciato alla stessa dall’Ospedale di Colleferro per il grave e perdurante stato d’ansia.
Le reiterate condotte sono dunque sfociate nell’emanazione dell’ordinanza che dispone la misura cautelare che prevede la sottoposizione del cinquantatreenne alla misura degli arresti domiciliari da eseguirsi mediante l’applicazione del braccialetto elettronico, che è stata eseguita dai Carabinieri della Stazione di Artena.
Ancora una volta si ribadisce che di fondamentale importanza è la denuncia da parte delle vittime che subiscono tali reati o delle persone che sono più vicine a queste ultime, così da consentire all’Autorità Giudiziaria di intervenire rapidamente a loro tutela.




Artena, divieto di avvicinamento e applicazione del braccialetto elettronico per un 49enne del posto

L’uomo è accusato di atti persecutori perpetrati nei confronti della ex convivente e del suo nuovo compagno

Il Gip di Velletri ha emesso un’ordinanza di divieto d’avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico, alla ex convivente e al suo nuovo compagno nei confronti di un 49enne accusato di atti persecutori perpetrati nei confronti della coppia.

A eseguire l’ordinanza i Carabinieri della stazione di Artena

Il provvedimento scaturisce a seguito delle denunce formalizzate dalle vittime che hanno riferito dei continui atti persecutori commessi dall’indagato, consistenti in pedinamenti e minacce di morte alla ex convivente, che sono proseguiti anche nei confronti dell’attuale compagno. Le meticolose indagini condotte dai Carabinieri di Artena hanno consentito tempestivamente al GIP del Tribunale di Velletri di emettere la misura nei confronti dell’uomo.

Le parti offese hanno raccontato ai militari dei continui atti persecutori commessi dall’indagato che, non accettando la fine della loro brevissima relazione, ha iniziato a minacciarli anche nei pressi dell’abitazione dell’attuale compagno che, in un’occasione, è stato investito con l’autovettura, poi sequestrata dai Carabinieri, riportando lesioni ad un arto inferiore giudicate guaribili in 5 giorni.

La reiterazione abituale dei comportamenti persecutori dell’indagato ai danni della donna e del suo nuovo compagno hanno costretto quest’ultimi a vivere in un perdurante e fondato stato di ansia e paura per la propria incolumità personale.

Le indagini dei Carabinieri proseguite dopo le due richieste di intervento al 112, da parte delle vittime, hanno permesso di acquisire elementi in ordine al crescendo della condotta aggressiva incrementata e ravvicinata nel tempo e di concerto con l’Autorità Giudiziaria hanno fatto scattare nei confronti del 49enne di Artena il divieto di avvicinamento a qualsiasi luogo frequentato dalle vittime, con applicazione del “braccialetto elettronico”, dovendo mantenere dalle stesse una distanza di almeno 500 mt., cosa che ha consentito di porre fine ai continui atti persecutori e restituire serenità ad entrambe le vittime.