Palermo, ingressi Ztl: ecco il bilancio della prima settimana

PALERMO – A Palermo, dopo il via alla zona a traffico limitato – ZTL –  dello scorso 25 settembre 2017, con i cinque varchi d’accesso di piazza Verdi, via Gagini, via Vittorio Emanuele, via Porto Salvo e via Roma dove nella prima giornata si sono registrati 9.340 ingressi, l’amministrazione comunale tira un primo bilancio relativo alla settimana appena trascorsa che si è conclusa con ben  56.170 transiti. Di questi 42.184 sono risultati validi mentre i restanti 13.986 saranno soggetti a verifiche riguardo i pass autorizzativi.

Un crescendo di dati che, partendo dai 9.340 ingressi di lunedì 25 settembre fino ai 13.500 di venerdì 29 settembre, segnano un incremento di transiti del 44,53 percento di cui il 54,11 percento sono risultati validi.




Rugby Frascati Union 1949, Pillinini: “Speriamo possa essere un anno ricco di soddisfazioni”

FRASCATI (RM) – Si è tenuta nel tardo pomeriggio di venerdì, presso la Libreria Mondadori in piazza del Gesù, la presentazione del Rugby Frascati Union 1949. Al tavolo dei referenti il presidente Diego Pillinini e il vice presidente Andrea Di Domenico che hanno parlato ad una corposa platea e alla presenza di alcuni importanti esponenti del Comune di Frascati come il vice sindaco Claudio Gori, i consiglieri Roberto Gherardi e Damiano Cimmino e l’ex consigliere Emanuele Dessì, ma anche di storici rappresentanti del mondo della palla ovale tuscolana come l’ex presidente del Rugby Frascati Igino Mancini. Dopo una breve introduzione da parte di Di Domenico, è stato Pillinini a illustrare l’intero organigramma 2017-18 e i programmi per la nuova stagione.
«Innanzitutto un grazie va all’amministrazione comunale che ci ha dato la possibilità di avere spazi più equi per svolgere le nostre attività e soprattutto per aver risolto il problema legato alla impossibilità di poter fare un terzo tempo, momento fondamentale nel mondo del rugby, all’interno delle strutture sportive comunali. L’intento dichiarato del Comune è quello di ricompattare il movimento in una sola entità e noi cercheremo di favorire questo tipo di soluzione perché siamo dell’idea che “l’unione fa la forza”.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, abbiamo allestito una C1 competitiva e rinforzata rispetto alla squadra già di buon livello della passata stagione. Un discorso simile si può fare per la serie C2 ai cui componenti consiglio di dare il massimo perché potrebbero rappresentare un serbatoio importante per il primo XV. Inoltre vorrei ricordare la franchigia Under 18 nata in collaborazione con l’importante club capitolino dell’Arnold: siamo convinti che si possano ottenere risultati di spessore. Riproporremo un settore femminile di livello che già l’anno scorso ha rappresentato una piacevole scoperta per tutti noi, ma d’altronde si sa che le donne hanno sempre una marcia in più. C’è poi l’attività di promozione fatta nelle scuole che ci ha regalato grandi soddisfazioni e un settore giovanile, anche supportato dalle altre società del “patto”, che ha fatto cose notevoli». Prima della chiusura della serata, è arrivato il sentito saluto del vice sindaco Claudio Gori, uno che è stato parte integrante della storia del Rugby Frascati.
«Qui mi sento in famiglia – ha detto – Ai ragazzi dico sempre di ricordare che lo stemma e la maglia che indossano rappresenta quasi 70 anni di storia del rugby. In tutta Italia ci chiedono di riunificare il movimento e come amministrazione cercheremo di portare avanti questo impegno: è una scommessa che speriamo di vincere tutti assieme».
Intanto le squadre maggiori del settore maschile hanno fatto il loro esordio in campionato: i ragazzi della serie C1 hanno ceduto 23-3 in casa contro la Capitolina (che l’anno scorso è stata nei quartieri alti della B) e anche i ragazzi della C2 hanno perso la “prima” sul campo del Latina.




Carini: 24nne palermitano coltivava marijuana in pieno centro

CARINI (PA) – I Carabinieri della Compagnia di Carini, nell’ambito dei numerosi servizi di controllo del territorio, hanno eseguito un blitz all’interno dell’abitazione di Guccione Dario, palermitano classe 1993, nel centro cittadino, scoprendo che all’interno era stata allestita una vera e propria “serra” per la coltivazione di marijuana. Il giovane aveva realizzato un accurato laboratorio per la coltivazione in vasi della marijuana, allestendo alcune stanze dell’appartamento con lampade alogene, pompe di calore e ventilatori elettrici.

Gli uomini dell’Arma hanno rinvenuto 200 piante di canapa indiana, di un altezza media di circa 80 cm, destinate ad una significativa e fruttuosa attività di spaccio nella zona, sulla quale sono tuttora in corso ulteriori sviluppi investigativi. Le piante sono state sottoposte a sequestro e trasportate presso il L.A.S.S. (Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti) del Comando Provinciale dei Carabinieri di Palermo, per le analisi qualitative e quantitative.

Guccione, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato sottoposto agli arresti domiciliari nella sua abitazione.

 

 




Giocate e ludopatia: un paradosso tutto Made in Italy

Raddoppia la tassa sulla fortuna che passerà dal 6 al 12% sulla parte di vincita eccedente i 500 euro: si applicherà a Gratta&Vinci, al SuperEnalotto, al Win for Life e alle Videolottery. Restano invece escluse le vincite realizzate con la Lotteria Italia, le scommesse, il poker e i casinò online, bingo e slot machine, per queste ultime la vincita non può mai superare i 100 euro. Aumenta la tassazione anche per una delle passioni degli italiani, ma in maniera minore: per il Lotto, il “prelievo” passa, sempre dal 1 ottobre, dal 6% all’8%. E così dopo che nella manovra di Aprile è stato approvato il decreto che prevede la riduzione delle slot, che dovranno passare dalle attuali 400mila a circa 265mila, il governo da una parte persegue la lotta al gioco d’azzardo e dall’altra aumenta il gettito nelle casse statali derivante proprio dalle lotterie della fortuna.

 

Secondo un’analisi del Servizio Bilancio della Camera, con l’aumento delle aliquote si può prevedere un aumento di gettito pari a 143 milioni annui (48 mln per il Lotto e 95 mln per gli altri giochi) a partire dal 2018. In base a questi dati, è possibile stimare un maggiore gettito pari a 36 milioni nell’anno in corso, cifra che salirà a 322 milioni nel triennio periodo 2017-2019. Sempre ad aprile scorso, il decreto approvato nella manovra, stabiliva un taglio di circa 135mila unità in due step: il 15% entro la fine di quest’anno, mentre il restante 19% entro il 30 aprile 2018.

Da una parte quindi un taglio drastico alle slot machine, a cominciare dai generalisti secondari e dai bar e tabacchi, per arrivare, in tre anni, alla riduzione delle attività nelle quali si scommette e si gioca e dall’altra, invece, si aumenta il gettito derivante proprio da quel fenomeno verso il quale molti pseudo moralisti amano riempirsi la bocca con slogan anti ludopatia. Ma proprio quest’ultima è tra i primi contribuenti dello Stato. Un paradosso, come al solito, tutto made in Italy.




Marino, Santa Maria delle Mole: è nato il circolo Italia – Cuba

MARINO LAZIALE (RM) – Così come avevano preso impegno i fautori del Comitato Promotore per costituire un Circolo di Italia-Cuba a Marino, sono riusciti nel loro intento. Dopo pochissime settimane – incluse le vacanze
estive – Giovedì 28 settembre, presso lo spazio espositivo del BarMameli a S. Maria delle Mole, è stato costituito il Circolo di Marino della Associazione nazionale di amicizia Italia-Cuba. E’ stato
intitolato, per scelta assembleare, a Gino Donè, il partigiano veneto che fu l’unico europeo a partecipare allo sbarco del Granma a Cuba e sostenne per tutta la vita la Rivoluzione.
L’Assemblea costitutiva, oltre gli adempimenti, è stata occasione per affrontare alcuni pilastri su cui si fonda l’attività dell’Associazione. Si sono presi impegni immediati come quelli della partecipazione a due grandi iniziative romane di taglio nazionale e internazionale. Una il 7 ottobre dove a San Lorenzo sarà posto un monumento (targa marmorea) a memoria di Ernesto Che Guevara di cui ricorre il cinquantesimo della morte.
L’altra, sempre in ricordo di Ernesto Che Guevara, è la serata all’Auditorium Parco della Musica in Roma, dove si svilupperà una rappresentazione fatta di presenze di spettacolo, di cultura, di politica internazionale.
Alla presenza di sette ambasciate latino-americane; di attori del calibro di Elio Germano, di Victor Dreke, Comandante della Rivoluzione cubana e vice comandante (e guardia del corpo) del Che nella missione segreta in Congo.
Per l’attività del Circolo, come indicato dal neosegretario eletto, Mauro Avello, si concentrerà, oltre che a rafforzare immediatamente la consistenza delle adesioni, anche nella preparazione nelle prossime settimane di uscite pubbliche per far conoscere il tema principale e sostanziale della missione dell’associazione: abbattere la rete di menzogne dei media asserviti ai poteri del capitalismo internazionale e dell’imperialismo americano; illustrare le realizzazioni, il funzionamento e le debolezze della società socialista cubana; denunciare i crimini internazionali che si nascondono dietro le “misure economiche” del blocco statunitense che di fatto coinvolge quasi interamente l’economica internazionale contro Cuba.
Mauro Avello, interpretando la volontà del neonato circolo, ha espresso la volontà di rivolgersi a molta parte dell’area dei Castelli romani; invitando perciò chi risiede nei comuni castellani e condivide – come recita l’articolo 1 dello Statuto – le finalità dell’associazione che “è l’organizzazione democratica delle persone che
vogliono operare, nel rispetto della Costituzione italiana, per los viluppo dei rapporti internazionali di amicizia, di solidarietà e di cooperazione con il popolo cubano e i suoi legittimi rappresentanti, nel rispetto
della Costituzione della Repubblica di Cuba.”, di contattare il circolo per sostenere e aderire al circolo, all’associazione Italia-Cuba.
L’assemblea, dopo una esauriente relazione del vicepresidente nazionale dell’associazione, Marco Papacci; e dopo interventi dei presenti, si è conclusa con l’elezione a segretario di Mauro Avello, e del Tesoriere Giorgia Galli. Tra i partecipanti all’assemblea, significative presenze di neoiscritti come il segretario PCI, Stefano Enderle e l’esponente di MdP, Mirko Laurenti.
Per contatti immediati i riferimenti sono la sede del circolo c/o Bibliopop “G. Rosati” di S. Maria delle Mole
in via S. Pellico, 12. E-mail: circolo.italiacuba.marino@gmail.com . Cell. 3333166588



Udine, uccide il figlio di 19 anni: niente ergastolo perché era adottivo

UDINE – Uccise il figlio ma siccome era “solo” adottivo, non può essere condannato all’ergastolo: lo ha stabilito la Corte di Cassazione accogliendo il ricorso della difesa di Andrei Talpis, 57 anni, originario della Moldova, che la notte del 26 novembre 2013, a Remanzacco (Udine), colpì mortalmente con un coltello da cucina il figlio adottivo di 19 anni. Il ragazzo – si apprende dal difensore di Talpis, avv. Roberto Mete – era stato formalmente adottato dalla coppia in Moldavia. (segue). Dovrà ora svolgersi un nuovo processo.

L’uomo era tornato a casa verso le 4, completamente ubriaco e se l’era trovato davanti, l’aveva accoltellato perché cercava di difendere la madre dalla sua furia. “La morte è avvenuta per effetto di una sola coltellata, inferta all’esito di una lotta corpo a corpo, mentre il figlio tentava di disarmarlo”, ha detto Roberto Mete, difensore dell’imputato. Il ragazzo era stato formalmente adottato dalla coppia in Moldavia. E ora si svolgerà un nuovo processo.

Come racconta oggi il Messaggero Veneto dal momento che tra Talpis e la vittima non esisteva un rapporto di consanguineità, se sul piano civilistico vale la parificazione di status con i figli legittimi operata dalla legge, secondo il Codice Penale, invece, la distinzione permane e basta a escludere l’aggravante specifica. Questo ha sostenuto la difesa nel ricorso discusso martedì davanti alla I sezione della Corte di Cassazione e questo hanno affermato i giudici di legittimità cancellando l’ergastolo inflitto dal gup di Udine nel 2015 e confermato dalla Corte d’assise d’appello di Trieste nel 2016.

In caso di omicidio è l’aggravante specifica che in virtù dell’esistenza di una discendenza tra la vittima e il suo carnefice, prevede la pena del carcere a vita. La Corte di Cassazione ha disposto la trasmissione degli atti alla Corte d’assise d’appello di Venezia per la quantificazione della pena, prescrivendo che non scenda sotto i 16 anni di reclusione. Lo sconto fino a un terzo della pena previsto dalla scelta del rito abbreviato consentirà di restare al di sotto dei 30 anni.

L’imputato, già in carcere, deve rispondere anche dell’accusa di tentato omicidio della moglie Elisaveta, sua coetanea e connazionale.

A marzo scorso la Corte europea dei diritti umani aveva condannato l’Italia a pagare alla donna 30 mila euro per non avere fatto abbastanza per proteggere lei e i loro figli dalle violenze domestiche. I giudici di Strasburgo avevano stabilito che “non agendo prontamente in seguito a una denuncia di violenza domestica fatta” dalla mamma del ragazzo, “le autorità italiane hanno privato la denuncia di qualsiasi effetto, creando una situazione di impunità che ha contribuito al ripetersi di atti di violenza, che alla fine hanno condotto al tentato omicidio della donna alla morte di suo figlio”.




Olio di palma, rivelazione shock: prodotti light e senza olio di palma hanno più grassi saturi

“Con la seconda edizione dell’analisi comparativa, realizzata dalla piattaforma Campagne Liberali, si mette a nudo un altro dei falsi miti che circola ormai da alcuni mesi nell’opinione pubblica: molti prodotti in commercio presentati come ‘light’, e che hanno voluto inserire sulle proprie confezioni la dicitura ‘senza olio di palma’, presentano una maggiore presenza di grassi saturi rispetto ai prodotti realizzati con olio di palma”. Così in una nota Campagne Liberali, piattaforma di cittadini che difende il diritto alla libera scelta e promuove il corretto dibattito scientifico.

L’analisi ‘Senza olio di palma, ma più saturi’ nasce per rispondere a una domanda molto semplice: dove c’è olio di palma ci sono più grassi, soprattutto saturi, rispetto ai prodotti in cui è stato eliminato? “La risposta è no”, rivela Campagne Liberali. Come riporta lo studio, “i grassi saturi, ovvero quelli che incidono di più in sulla nostra salute, ma anche i grassi totali, sono gli stessi se non addirittura di più in molti casi. È sufficiente leggere e confrontare etichette e tabelle nutrizionali di prodotti similari, laddove l’olio di palma è stato sostituito per lo più con olio di cocco, olio di girasole, olio di mais, oltre che burro, burro di cacao e burro di karitè”.

La notizia più sbalorditiva è quella che riguarda i prodotti da forno cosiddetti ‘salutisti’, quelli cioè che il commercio identifica come ‘light’ agli occhi dei consumatori. Il confronto tra due noti prodotti della grande distribuzione evidenzia che, su 100 grammi di prodotto, quello senza olio di palma contiene 18 grammi di grassi di cui 4,9 grammi di grassi saturi. Diversamente il prodotto di pari livello, ma con olio di palma, contiene 3,7 grammi di grassi saturi su un totale di 13 grammi di grassi totali.

“Questa seconda edizione ha prodotto risultati sulla falsa riga della prima pubblicata a maggio 2017. In questo aggiornamento abbiamo aumentato e suddiviso a loro volta per tipologia: merendine a sfoglia, frollini, wafer, merendine con cialda e cioccolato, crostatine. Sono state inoltre aggiunte due nuove categorie: i prodotti impanati e i gelati confezionati” – riferiscono da Campagne Liberali.

“La scelta di cavalcare il falso mito che ‘senza olio di palma’ significhi ‘più salutare’ – puntualizzano – si dimostra totalmente fuorviante e ingannevole visto che la sostituzione dell’olio di palma non determina un miglioramento del profilo nutrizionale dei prodotti alimentari. Così come eliminarlo non significa essere più ambientalisti, visto che le piantagioni di olio di palma sono le più sostenibili: la palma da olio utilizza in tutto il mondo 17 milioni di ettari di terreno, ossia il 6% del totale delle terre coltivate, per fornire il 35% del fabbisogno mondiale di olio vegetale. Servono invece ben 111 milioni di ettari perché la soia garantisca appena il 27% del fabbisogno globale. Inoltre, rispetto ad altri oli vegetali, l’olio di palma richiede meno fertilizzanti, pesticidi ed energia rispetto alla soia e alla colza. Non solo, l’olio di palma è ottenuto tramite spremitura, l’olio di girasole viene spesso raffinato chimicamente in un bagno solvente.

“Insomma – conclude la nota – i cittadini consumatori devono essere informati, altrimenti il rischio è di lasciarli in balia di slogan che più convengono a certe parti politiche e che servono a indirizzare certe scelte commerciali anche da parte delle Istituzioni. Questo l’obiettivo che persegue Campagne Liberali, insieme a quello di stimolare anche le imprese a utilizzare pratiche commerciali più trasparenti e rispettose di noi tutti”.




Legge elettorale, nuovo tentativo con Rosatellum 2.0: lo spauracchio di M5S

Si passa dalle parole ai fatti con il nuovo tentativo di legge elettorale: il relatore Emanuele Fiano, ha infatti depositato in Commissione Affari costituzionali della Camera il cosiddetto Rosatellum 2.0, oggetto di indiscrezioni prima e di un confronto informale tra i gruppi poi. La mossa avviene dopo l’apertura di FI e della Lega, che teoricamente assicurerebbero l’approvazione del testo sia alla Camera che al Senato. Questo al netto dell’incognita dei voti segreti nell’Aula di Montecitorio, il vero spauracchio, e del “niet” di Mdp. Rabbia di M5s, che effettivamente potrebbe essere l’unico perdente, anche se nel Movimento si scommette in un nuovo flop. Il testo, rispetto al proporzionale del Fianum, naufragato in Aula l’8 giugno scorso, introduce una quota di seggi uninominali maggioritari (231 pari al 36%), che incentivano le coalizioni, come ha sottolineato il proponente. Un elemento che ricompatta il Pd e la fronda degli “orlandiani” (“sono fiducioso” ha detto Andrea Giorgis, l’esperto di legge elettorale della minoranza) ed anche quanti, in Campo Progressista e in Mdp, puntano a una coalizione con il Pd spostata più a sinistra. L’auspicio a cui ha dato voce Michele Ragosta è però stato sovrastato dai giudizi negativi dei bersaniani, come Alfredo D’Attorre o Miguel Gotor.

In effetti la soglia del 10% per una coalizione, rende rischioso a Mdp una corsa insieme a Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni e quindi sarebbe indotto ad accordarsi con Renzi. La soglia bassa al 3% per i partiti che corrono da soli o in coalizione ha riappacificato Ap con il Pd: e l’incoraggiamento ad andare avanti è giunto dal capogruppo Maurizio Lupi. Sempre più aperturista Forza Italia, mentre Matteo Salvini ha detto che la Lega è pronta a votare il Rosatellum 2.0 dalla prossima settimana. Colpisce che i rappresentanti di Pd, Ap e Fi (Fiano, Lupi e Francesco Paolo Sisto) abbiano espresso lo stesso concetto: occorre una legge elettorale scritta dal Parlamento e non dalla Consulta, perché altrimenti la politica ne uscirebbe delegittimata. Una idea che da una settimana viene ripetuta dal Quirinale, ed è proprio a partire da essa che i leader dei tre partiti si sono decisi a trovare un compromesso su una legge “che scontenta un po’ tutti”, come l’ha definita Sisto. Infatti, se Fi deve rinunciare al proporzionale, è pur vero che evita il listone unico con Lega e Fdi, a cui sarebbe stata costretta con l’Italicum. Ap rinuncia alle preferenze, ma incassa la soglia al 3%.

Anche Fdi, meno tranchant con Ignazio La Russa, deve cedere sulle preferenze, ma ottiene la coalizione, così come la Lega. Chi ha un saldo solo negativo sembra M5s: “Fi e Pd hanno fatto un inciucio per fermarci” ha detto Luigi Di Maio, mentre Danilo Toninelli ha preannunciato un ricorso alla Corte costituzionale, che sarebbe comunque inefficace prima del voto. In effetti M5s, che non si coalizza con nessuno, con i collegi uninominali potrebbe prendere meno seggi rispetto a un proporzionale puro, specie in alcune Regioni, dove il centrodestra unito (soprattutto in Lombadia, Veneto, Puglia) o una alleanza di centrosinistra (regioni Rosse, la stessa Puglia) sono molto più competitivi. Secondo i calcoli degli sherpa del Pd alle fine potrebbero esserci fino a 50 i seggi in meno per il Movimento. La rabbia in M5s è tanta, ma Toninelli ha dato voce a una speranza recondita, quella che il tentativo si concluda in un nuovo flop. “Alfano e Renzi non si metteranno d’accordo mai sui collegi” ha detto. Lo scenario potrebbe prendere corpo nei voti segreti, previsti dal regolamento della Camera. E’ un timore diffuso: “partendo facciamo un atto di fede” ammette Pino Pisicchio, presidente del gruppo Misto. Il timore è che si congiungano i voti dei partiti contrari (M5s e Mdp) a quelli dei peones di Fi e Pd candidati nelle Regioni dove invece il Rosatellum 2.0 li sfavorisce. Ma intanto c’è la Commissione, dove il 27 settembre arrivano gli emendamenti




Ladispoli: il Sindaco Grando nomina 12 delegati

LADISPOLI – Il sindaco Alessandro Grando ha ufficializzato questa mattina le deleghe conferite ai consiglieri di maggioranza. “Ringrazio tutti i consiglieri – ha commentato il sindaco – per l’impegno che profonderanno a favore della cittadinanza. A breve saranno assegnate deleghe anche a cittadini non eletti”. Questo l’elenco dei consiglieri delegati: Carmelo Augello: Igiene Urbana Integrata; Manuela Risso: Coordinamento e sviluppo delle attività ricettive; Luca Quintavalle: Rapporti con i Comitati di Quartiere, Riqualificazione periferie urbane; Renzo Marchetti: Piano di lottizzazione Olmetto – Monteroni; Miriam De Lazzaro: Rapporti con il quartiere Caere Vetus; Marco Antonio Fioravanti: Edilizia residenziale pubblica, Finanza di Progetto e Partenariato pubblico privato; Emiliano Fiorini: Manutenzioni scolastiche, Abbattimento barriere architettoniche, trasporto locale; Marco Fiorenza: Rapporti con il quartiere Campo Sportivo, Rapporti con l’Ordine degli Architetti; Emiliano De Simone: Censimento e gestione del patrimonio comunale; Raffaele Cavaliere: Formazione del cittadino, Scuola Arte e Mestieri; Filippo Moretti: Risorse idriche e ambientali, Aree protette, Affari Istituzionali e Controllo analogo; Giovanni Ardita: Diritti dei pendolari e rapporti con Trenitalia e RFI.




Choc a Roma, turista stuprata e derubata a Villa Borghese: caccia a un ventenne

ROMA – Choc a Roma: una turista tedesca di 57 anni è stata violentata e derubata la scorsa notte a Villa Borghese, nel cuore della capitale. La donna è stata trovata intorno all’una – da un tassista che transitava dentro il celebre parco romano – nuda, legata ad un palo e con un fazzoletto in bocca che le era stato messo dall’aggressore per non farla urlare. Si cerca un giovane di circa 20 anni, probabilmente straniero.

La donna si trova da sei mesi nella Capitale, dove vive senza fissa dimora. Il tassista ha raccontato di aver liberato la donna e di aver poi chiamato le forze dell’ordine. La donna è stata ricoverata all’ospedale Santo Spirito, dove gli accertamenti medici hanno confermato la violenza.

La 57enne, in stato evidente di shock, ha raccontato di essere stata derubata poco prima di circa 40 euro dal giovane che poi l’avrebbe violentata. Le forze dell’ordine hanno lavorato a villa Borghese per alcune ore, alla ricerca di particolari che possano condurre all’aggressore. Vicino al palo sono stati trovati gli abiti della donna.

Solo pochi giorni fa altre violenze nel cuore di Roma: una tentata violenza sessuale ai danni di una turista belga sulle scalinate del Campidoglio e due giorni prima il caso di una turista finlandese stuprata nei pressi della stazione Termini.

Anche su questo nuovo caso la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per violenza sessuale: è coordinato dal pm Vittorio Pilla ed è attualmente contro ignoti. Nelle prossime ore il magistrato riceverà un prima informativa.

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, commenta su Twitter: “Ancora violenza sulle donne. L’ennesimo atto mostruoso, ignobile e inaccettabile che non deve restare impunito”.

“Basta, ormai è una vera e propria epidemia!”, commenta il leader della Lega, Matteo Salvini. Barbara Saltamartini, vice capogruppo alla Camera della Lega Ncs, parla di “città allo sbando”. Roma “in fatto di sicurezza è divenuta terra di nessuno. A pagarne le conseguenze sono sempre più le donne”, afferma il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia Francesco Figliomeni.

“E’ sconvolgente, una notizia terribile. Sono vicina alla vittima e indignata, Roma è abbandonata”, commenta Fabrizia Giuliani, deputata del Pd.




Mafie, da Regione Lazio 640mila euro per ristrutturazione 11 beni confiscati

ROMA – La Regione Lazio ha assegnato 640mila euro per finanziare la ristrutturazione di 11 beni confiscati alla criminalità organizzata, con l’obiettivo di favorirne il riutilizzo e la fruizione sociale. Sono stati ammessi al contributo dieci enti locali (i comuni di Amaseno, Cisterna di Latina, Formello, Marino, Monterotondo, Pomezia, Pontinia, Sermoneta, Terracina e l’VIII Municipio di Roma Capitale) e una onlus (la Cooperativa sociale Fattorie solidali di Viterbo), tutti assegnatari di beni confiscati.

L’importo del finanziamento, che ha un tetto massimo di 70mila euro, sarà utilizzato per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, messa in sicurezza e abbattimento delle barriere architettoniche.

Per Rita Visini, assessore regionale alle Politiche sociali, sicurezza e sport, “restituire ai cittadini i beni appartenuti alla criminalità organizzata è un risarcimento doveroso per chi ha dovuto subire la presenza oppressiva delle mafie nella propria comunità. Grazie alle ristrutturazioni finanziate dalla Regione Lazio, questi spazi torneranno ad essere vivi e aperti a tutti per creare nuovo valore sociale”.

“Nel Lazio gli immobili confiscati alle mafie sono 1891” – commenta Gianpiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio regionale per la sicurezza e la legalità – “ed anche per questo la Regione ha raccolto la sfida di rilanciare il riutilizzo sociale dei beni confiscati, un valore culturale, etico ed educativo nella lotta alle mafie che abbiamo il dovere di riaffermare con forza”.