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Rise Above, via libera a Reggio Calabria per 89 migranti
La nave Rise Above è arrivata stamane al porto di Reggio Calabria, dove ha attraccato al molo di ponente. La nave è stata scortata da 2 motovedette della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto. Tra poco inizieranno le operazioni di sbarco degli 89 migranti a bordo.
Da giorni la nave della ong Mission Lifeline si trovava davanti alla costa orientale della Sicilia in attesa dell’assegnazione di un porto. Cosa che è avvenuta ieri sera. Secondo quanto si è appreso, i migranti sbarcheranno tutti, a differenza della Geo Barents e Humanity 1 a Catania, perché quello della Rise Above è considerato come un evento Sar, cioé un salvataggio in mare in caso di naufragio (Search and rescue)
Cresce intanto la tensione nel porto di Catania sulla Humanity 1 e sulla Geo Barents, le due navi delle Ong con il loro “carico residuale” a bordo, ossia i migranti che non sono stati considerati in condizione di fragilità e ai quali è stato impedito di sbarcare. E cresce lo scontro politico sulla gestione dei flussi migratori, con l’opposizione che attacca “l’inumanità” del governo e Matteo Salvini che replica: “Questi sono viaggi organizzati, bisogna stroncare questo traffico di esseri umani”. Parole cui fa seguito la precisazione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi su quella che è la linea del Viminale. “Ci stiamo comportando con umanità ma anche con fermezza sui nostri principi e in tal senso impronteremo le prossime azioni. Stiamo lavorando sia sui tavoli europei che nazionali” sottolinea il ministro ribadendo che l’Italia non farà “mancare a nessuno l’assistenza umanitaria”, con i migranti rimasti a bordo delle navi che sono “costantemente monitorati”. Ed inoltre, aggiunge, “stiamo accogliendo anche altre navi che arrivano con eventi Sar”.
Il riferimento, oltre alla Rise Aboce, è ai 500 migranti salvati al largo della Sicilia da due motovedette e un rimorchiatore italiani e già sbarcati a Pozzallo ed Augusta. Resta invece ancora in acque internazionali la Ocean Viking, con 234 a bordo, che nei giorni scorsi ha chiesto un porto sicuro anche a Spagna, Grecia e Francia. La situazione a bordo delle due navi a Catania però peggiora di ora in ora. Sulla Humanity 1, dice la ong, per la “fase depressiva” che stanno attraversando, un gran numero dei 34 naufraghi che ha cominciato a mangiare poco o saltare i pasti. Dalla Geo Barents, invece, in due si sono buttati a mare, seguiti da un giovane che ha tentato di soccorrerli: i tre sono stati riporti sul molo 10 dove è ormeggiata la nave di Msf. Juan Matias Gil, capo missione della Geo Barents, lancia l’allarme “a bordo la situazione è molto tesa, le persone non capiscono perché gli altri sono sbarcati e loro no. Non possiamo dare loro risposte e allora l’ansia cresce, i conflitti crescono. Si buttano in acqua, una situazione che purtroppo vedremo molto spesso”. I due che si sono buttati sono un siriano e un egiziano. “Non voglio risalire a bordo – ha raccontato uno dei due ai volontari delle Ong – se mi rispediscono in Libia voi mi salverete di nuovo”.
La tensione si manifesta anche sui cartelli realizzati dai superstiti, con pezzi di cartone su cui hanno scritto ‘Help Us’, esponendoli all’esterno della nave e lanciando una sorta di sos: “aiutateci”, urlano in inglese. Uno scontro legale si aprirà a giorni nelle aule giudiziarie: i legali di Humanity 1 hanno presentato un ricorso al Tar del Lazio contro il provvedimento notificato al comandante di lasciare il porto di Catania, ma senza una ‘scadenza’ temporale, e uno al Tribunale civile affinché il giudice disponga lo sbarco immediato delle persone a bordo in quanto profughi. E potrebbe esserci anche un intervento della giustizia: è stato presentato, infatti, un ricorso dei legali della Humanity 1 al Tribunale civile di Catania con cui si chiede al giudice di ordinare lo sbarco immediato dei 34 migranti rimasti ancora a bordo. E’ stato inviato con il metodo telematico dal legale della ong tedesca, l’avvocato Riccardo Camporicco.
E le tensioni crescono anche tra governo e opposizione. “Chi è a bordo di quelle navi – insiste il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini – paga circa 3mila dollari, che diventano armi e droga per i trafficanti”. Per il ministro della Giustizia Carlo Nordio, la “selezione tra i migranti” che possono scendere dalle navi “non è fatta in base ai loro interessi, ma a quelli degli scafisti che li portano”. A loro replica Giuseppe Conte. Il governo, dice il leader M5s “scoprirà presto che il tema dei flussi migratori”, va affrontato “senza facili slogan o esibizioni muscolari a danno di persone e famiglie disperate”. Parla invece di “ignavia” da parte dell’Italia e dell’Europa il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni mentre Magistratura democratica chiede che “il Governo ritiri immediatamente i suoi decreti, manifestamente illegittimi, e consenta lo sbarco a tutti”. E la Commissione Europea ribadisce che c’è il “dovere morale e legale di salvare le persone in mare, in base alle leggi internazionali” e che “bisogna minimizzare il tempo che passano in mare”.
Incidente sulla via dei Laghi: perde la vita motociclista di Grottaferrata
Un 32enne, M.D. di Grottaferrata, è morto in un incidente stradale avvenuto ieri, poco dopo le 13, lungo via dei Laghi. Il giovane stava viaggiando con la sua moto in direzione Velletri, quando si è scontrato con una Ford Kuga con a bordo 3 operai di Ostia, cittadini albanesi, che usciva da una stradina laterale. L’impatto per il motociclista è stato fatale. Sul posto sono giunti i sanitari del 118, la polizia locale e i carabinieri di Marino, la strada è stata chiusa per i rilievi e la rimozione dei mezzi dalle 13 alle 16.30.
A Roma presentata la destinazione turistica Cuneese e la rassegna fieristico-gastronomica “Autunno con Gusto”
Al lavoro con il Covid: infermiera rinviata a giudizio dopo l’esposto di Codici
“Una storia gravissima – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, perché il comportamento dell’infermiera ha messo a rischio la salute di lavoratori e pazienti. Tutto ciò in un periodo difficilissimo sul fronte della pandemia”.
“Il caso fu denunciato dal sindacato – ricorda Giuseppe Ambrosio, Segretario di Codici Campania – e decidemmo di intervenire con un esposto vista la gravità delle contestazioni e le conseguenze di un atteggiamento sconsiderato. L’infermiera si era positivizzata il 3 febbraio ed è andata tranquillamente al lavoro fino al 10 febbraio, tra l’altro sembrerebbe senza indossare nemmeno la mascherina. In quel periodo ha messo a rischio la salute dei dipendenti ed anche dei pazienti. E parliamo di categorie deboli ed a rischio, come neonati, gestanti ed anziani. A scoprirla fu la Polizia Locale. I vigili urbani si erano recati presso la sua abitazione per un controllo, ma non la trovarono perché era al lavoro, nonostante la quarantena obbligatoria. Accogliamo positivamente il rinvio a giudizio disposto dal Tribunale. Ieri si è svolta un’udienza ed eravamo in aula per difendere chi, tra dipendenti e pazienti, ha visto mettere in pericolo la propria salute dal comportamento gravissimo dell’infermiera”.
Albano Laziale, tutto pronto per la presentazione del primo centro polivalente per giovani e adulti affetti da autismo
Sicilia, ANBI: “Solo la casualità ha evitato una nuova tragedia idrogeologica”
Solo il caso ha voluto che i nubifragi abbiano colpito la provincia di Trapani, dove solo l’1,2% degli abitanti vive in zone soggette a medio-alto rischio di allagamento e lo 0,8% in zone ad elevato o molto elevato rischio di frane (fonte: ISPRA).
Ben diverse sarebbero state le conseguenze, se l’evento estremo si fosse abbattuto sulle province di Palermo (dove il medio-alto rischio idraulico interessa il 9,3% della popolazione ed il rischio frane tocca il 2,8% degli abitanti) o Messina, dove il medio-alto pericolo idrogeologico coinvolge il 9,7% degli abitanti, di cui il 2,4% è a rischio di frane.
“Tali dati – indica Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) al nuovo Governo – evidenziano, da un lato, la necessità di aumentare la resilienza delle comunità attraverso la realizzazione di adeguate infrastrutture, capaci di trattenere le ondate di piena, dall’altro, di provvedere celermente all’approvazione della legge contro l’eccessivo consumo di suolo, che giace da anni nei meandri parlamentari.”
L’attuale condizione idraulica conferma la visione profetica, espressa dal principe, Fabrizio Salina, ne “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: “…questo clima che c’infligge sei mesi di febbre a quaranta gradi; li conti, Chevalley, li conti: Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre, Ottobre; sei volte trenta giorni di sole a strapiombo sulle teste… e poi l’acqua che non c’è o che bisogna trasportare da tanto lontano che ogni sua goccia è pagata da una goccia di sudore; e dopo ancora le piogge, sempre tempestose che fanno impazzire i torrenti asciutti, che annegano bestie e uomini proprio lì dove una settimana prima le une e gli altri crepavano di sete…”.
“A 64 anni dalla pubblicazione del libro, nulla è cambiato” conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.
Campagnano di Roma, partecipata la conferenza sul Sindacalismo Rivoluzionario
Cantagiro 60esima edizione: vince la band XGiove
Turismo, conclusa la 59esima edizione di TTG Travel Experience di Rimini
Una tre giorni intensa che ha visto i due rappresentanti prendere parte ad una serie di appuntamenti in quella che figura tra le principali fiere di settore in Italia. Particolare risalto ha avuto infatti il panel tenuto in collaborazione con la D.M.O. Latium Experience, la presentazione è stata tenuta dai rispettivi Destination Manager: Stefano Soglia per la Destinazione Lazio Meridionale e Paola Cosimi per Latium Experience.
L’evento si è svolto nel segno della ripartenza, confortato dai dati diffusi dal Unwto World Tourism Barometer, secondo i quali il settore turistico ha recuperato quasi gli stessi numeri arrivi/presenze pre-pandemia, riflettendo la forte domanda repressa di viaggi internazionali e l’allentamento delle restrizioni di viaggio.
Lo staff della D.M.O., finanziata dalla Regione Lazio attraverso l’Avviso pubblico “Attuazione di interventi a sostegno delle destinazioni turistiche del Lazio” del 11/02/2021, ha espresso grande soddisfazione per l’accoglienza ricevuta e per aver ritrovato in loco alcuni degli associati all’appuntamento riminese volto a promuovere il turismo.
“Siamo in una fase molto importante sia per la nostra D.M.O. che per il turismo nazionale” -ha dichiarato il Presidente Giorgio De Marchis– “in questo periodo infatti stiamo ultimando gli strumenti utili agli operatori del turismo territoriale per garantire un posizionamento sul mercato in linea con i principali competitor. La strategia che stiamo portando avanti prevede un’azione tanto in linea con la proposta regionale, quanto integrata con le vicine D.M.O. di Latina e della Valle di Comino. L’impegno sinergico e la standardizzazione dei prodotti garantiranno ai tre territori a Sud di Roma di rimanere sul mercato con le proprie migliori proposte ben oltre la fine del progetto finanziato dalla Regione Lazio. L’esperienza a Rimini di questi giorni ci ha dimostrato concretamente che, sia a livello nazionale che estero, c’è grande interesse intorno ai territori emergenti come il nostro. È stato un piacere annunciare in un contesto tanto prestigioso che a breve presenteremo il brand e l’immagine coordinata della nostra destinazione, in un evento appositamente realizzato.”