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Economia e Finanza

Come rispondere a una notifica di recupero crediti

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Può accadere che un soggetto privato o un’azienda si trovi in una situazione di sovra-indebitamento e debba fare i conti con una società di recupero crediti delegata dal soggetto creditore. Cosa fare in questi casi?

Il recupero crediti è un’attività che può essere svolta dapprima in modalità stragiudiziale e successivamente attraverso azioni giudiziarie. In genere, quando un creditore non ottiene il suo credito alla scadenza prevista da contratto, dopo un primo sollecito si rivolge a una società specializzata in recupero crediti insoluti.

Le società di recupero del credito provvedono a effettuare un primo sollecito telefonico nei confronti del debitore, a cui segue la lettera di messa in mora se i solleciti effettuati in via preliminare non sono andati a buon fine. Arrivati a questo punto, come può un debitore rispondere alla notifica di recupero crediti? Puoi scoprirlo nei prossimi paragrafi.

Rispondere a una notifica di recupero crediti: come fare

Nel corso degli anni sono state fissate numerose regole che le società di recupero crediti devono rispettare per non ledere in alcun modo la dignità, la privacy del soggetto debitore in alcuna forma.

Ad esempio, le telefonate non possono essere registrate senza autorizzazione e il linguaggio utilizzato durante le chiamate non deve essere in alcun modo intimidatorio. Per proteggersi dalle pratiche illegali è possibile utilizzare numerosi strumenti legali, a partire dalla collaborazione con uno studio legale.

Ma come è possibile rispondere a una società di recupero crediti? Ci sono diversi metodi da poter utilizzare. Innanzitutto, il debitore è tenuto ad inviare quanto prima una raccomandata AR in cui comunica alla società di recupero crediti una propria risposta all’ingiunzione di pagamento.

Rispondere telefonicamente a uno specialista recupero crediti

In questo caso, il debitore si trova ad affrontare la prima fase di riscossione del credito e ha il diritto di:

  • Chiedere le generalità di chi sta chiamando;
  • Chiedere gli estremi delle fatture scadute e non saldate, comprensivi di importi;
  • Prendere tempo per valutare l’effettivo debito non saldato, sulla base dei pagamenti effettuati nel corso del tempo.

Per l’apertura di un dialogo sereno, è consigliato utilizzare un metodo di risposta accogliente, con frasi come: “Capisco la sua richiesta di pagamento” – “Verifico i dati che mi ha comunicato, può chiamare entro…”.

Lettera con raccomandata A/R

Quando il debitore ha verificato l’effettiva presenza di un debito, può inviare una lettera con raccomandata A/R, valida legalmente, in cui afferma la sua volontà di voler pagare il debito e in cui apre una possibile strada da percorrere che possa andare sia in suo favore, sia a favore del creditore.

All’interno della raccomandata è consigliato chiedere nuovamente i termini di pagamento e le modalità, eventualmente richiedendo se è possibile effettuare un pagamento rateale.

Se il debitore non possiede il denaro per saldare il credito insoluto, può effettuare una promessa scritta, allegando il primo pagamento effettuato in base alla disponibilità economica del momento.

Il consiglio degli esperti è di dialogare sempre con un soggetto intermediario, in presenza di un creditore non disposto al dialogo, utilizzando metodi di conversazione considerati atti legali e che possono essere utilizzati come “documentazione di prova” da presentare in un eventuale tribunale.

Ricordiamo, inoltre, che le società specializzate in recupero crediti con un carattere professionale si dimostrano sempre aperte al dialogo e con la volontà di tutelare il rapporto tra il creditore e il soggetto debitore.

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