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GAETA, CONTROVERSIA CON "DE VIZIA" SU SERVIZIO RACCOLTA RIFIUTI: IL TAR RESPINGE LA DOMANDA DELL'IMPRESA

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Tempo di lettura 2 minuti L’ordinanza del TAR, emessa in data 21 novembre 2013, consente, pertanto, al Comune di proseguire la nuova gara

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Redazione

Gaeta (Latina) – Dopo mesi di battaglia giudiziaria, il TAR Latina ha respinto la domanda di sospensiva della De Vizia transfer S.p.A., ritenendo insussistenti i presupposti richiesti dalla legge. Battaglia iniziata ad aprile con la proposizione del ricorso della De Vizia (difesa dall’avv. prof. Angelo Clarizia) contro la sua esclusione dalla gara novennale per il servizio di raccolta dei rifiuti, bandita dal Comune di Gaeta, poi il repentino ritiro della sua cautelare il giorno prima dell’udienza del 23.05.2013, e due successivi ricorsi dell’impresa per motivi aggiunti, di cui l’ultimo avverso il bando della nuova gara europea, indetta ad ottobre dall'Ente comunale.
L’ordinanza del TAR, emessa in data 21 novembre 2013, consente, pertanto, al Comune di proseguire la nuova gara, per la quale oggi scade il termine entro cui le imprese possono presentare la domanda di ammissione.
Per il Sindaco Cosmo Mitrano "La decisione del giudice amministrativo rafforza la fiducia nella correttezza dell'iter seguito dall'attuale governo della città, spazzando via ogni dubbio, da altri manifestato, sull'operato amministrativo che si conferma trasparente e legittimo". Il Primo Cittadino ringrazia vivamente i difensori del Comune, l'Avv. Salvatore Scafetta e l'avvocatura comunale, nelle persone degli avvocati Annamaria Rak e Daniela Piccolo, per l'ottimo lavoro svolto con impegno ed efficienza.
"Nel corso di questa vicenda abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia amministrativa e nei nostri avvocati – sottolinea l'Assessore all'Ambiente Alessandro Vona – con l'ordinanza del TAR viene sventato il subdolo tentativo di far passare la nostra Amministrazione come quella che scavalca procedure e norme. Si è, invece, ampiamente palesato che gli atti da noi prodotti sono in piena regola e che abbiamo operato nel mero rispetto della normativa vigente".
A seguito dell’esclusione della De Vizia dalla prima gara, nella quale figurava quale unica partecipante, il 1° agosto scorso il Consiglio Comunale aveva approvato le nuove linee guida per il miglioramento del servizio, introducendo importanti novità nel sistema di raccolta dei rifiuti, poi attuate in occasione della gara indetta ad ottobre.
“Abbiamo dimostrato in giudizio – afferma l’Avv. Scafetta, – che il Consiglio Comunale di Gaeta, nell’ambito dei suoi poteri, aveva correttamente proceduto ad una nuova valutazione dell’esigenza e dell’interesse pubblico originario in tema di igiene urbana, ritenendo superato il servizio richiesto nella gara indetta nel 2012. Viceversa la De Vizia nei suoi motivi aggiunti non ha né impugnato le nuove linee guida, né è riuscita a rilevare alcun vizio autonomo della nuova gara, limitandosi a dedurre una pretesa illegittimità derivata dalla sua originaria esclusione dalla prima procedura. Il TAR, nel respingere l’istanza cautelare dell’impresa, ha accolto le nostre eccezioni perché la ricorrente, avendo chiesto la sospensiva solo del nuovo bando, trascurando tuttavia quella della sua esclusione, avrebbe potenzialmente provocato la paralisi del servizio. Per un verso, infatti, la nuova gara si sarebbe bloccata, né il Comune avrebbe potuto riammettere la De Vizia e proseguire nella gara precedente, in quanto, allo stato, l’impresa sarebbe rimasta esclusa in mancanza di una sospensiva. In più il Collegio ha giustamente condiviso il rilievo della difesa comunale che, finanche in caso di ipotetico accoglimento del ricorso, la De Vizia, pur essendo l’unica partecipante alla gara, non acquisirebbe alcun diritto all’aggiudicazione (né al richiesto risarcimento), dovendo ancora il Comune procedere alla valutazione della sua offerta tecnica, per la quale il Disciplinare prescrive, tra l’altro, che occorre raggiungere un punteggio minimo".

 

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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