LA SEDE CHARLIE HEBDO INSANGUINATA E IL VIDEO SHOCK: LIBERTA' D'OPINIONE SOTTO ATTACCO

Il saluto de l'Humanité ai colleghi uccisi al Charlie Hebdo. Undici persone sono morte di cui due sono poliziotti, e un video ormai diventato virale sul web, conferma la brutalità dell’attacco, un poliziotto ferito e inerme a terra davanti alla sede del giornale di Parigi viene freddato con un colpo alla nuca a bruciapelo

di Cinzia Marchegiani

Siamo minacciati perché siamo il Paese della libertà… undici persone sono morte e quattro tra la vite e la morte occorre fare un appello per un’unità nazionale. Così interviene il Presidente Holland intervistato sul luogo della strage appena avvenuta stamattina presso la sede del giornale satirico Charlie Hebro a Parigi. Un assalto in grande regola, uomini col volto coperto con Kalashnikov hanno ucciso il direttore e vignettista “Charb” Stephane Charbonnier e Cabu, Georges Wolinski, e il suo collega Tignous altri tre noti vignettisti. Dio è grande, "Allah u Akbar" è stato il grido che ha guidato gli assalitori. Raggiunta per telefono, mentre era ancora sulla scena della sparatoria, in stato di shock, la vignettista Corinne Rey alias "Coco" si legge su L’Humanité: "Ero andata a prendere mia figlia al nido, Volevano entrare, salire. Ho digitato il codice. Hanno sparato Wolinski, Cabu … è durato cinque minuti …eravamo rifugiati sotto una scrivania … Parlavano francese perfettamente … e sostenevano di essere di Al Qaeda. "

Lo stesso “l’Humanitè” scrive un bellissimo racconto e testimonianza di amicizia dei loro colleghi morti:” Tra le vittime di questo attacco spregevole contro la squadra di Charlie Hebdo, quattro dei nostri amici sono morti: Georges Wolinski che ha partecipato a molte avventure con le squadre e giocatori l’Humanité, Charb che ci ha prestato il suo talento in numerose occasioni, che ha illustrato la sua Tignous mordere la notizia negli ultimi anni e Cabu immenso e riconosciuto artista. l'Humanité è in lutto. Piangiamo colleghi, collaboratori, amici, compagni. Chiamiamo tutte le forze disponibili a venire insieme e di mobilitare contro l'abietto e la difesa della Repubblica. Prima di questa terribile tragedia, va il mio cordoglio e il mio affetto per le loro famiglie e amici, tra cui molti dipendenti dell'Humanité.”

Ma il video dell’uccisione di uno dei due poliziotti francesi morti nell’attentato è diventato virale sul web e ha sollevato indignazione e rabbia in tutto il mondo. Il poliziotto era a terra, sul marciapiede davanti alla sede del giornale Charlie Hebdo, ferito dal confronto a fuoco era inerme, è stato avvicinato da due terroristi, uno di loro lo ha freddato a bruciapelo alla nuca, poi  entrambi sono saliti su una macchina di un passante e sono fuggiti via.

Il mondo è ormai sotto tiro degli attacchi terroristici e la strage di ieri a Parigi lo conferma purtroppo. La Francia è una nazione che vive sempre in massima allerta, ma cellule silenti vivono in tranquillità, si mimetizzano nella società e sono facilitati a monitorare siti strategici. Non solo la Francia è sotto shock, ma ormai il nemico, come un cancro, alberga nei nostri territori senza alcun timore, si confondono tranquillamente. Le società occidentali sono diventate facili obiettivi per politiche dell’integrazione che evidentemente hanno solo una direzione a senso unico, ma non per la sicurezza nazionale. Charlie Hebdo è il simbolo della libertà di espressione che si vuole annullare a suon di kalashnikov….