MORTE BENOIT VIOLIER: PARLA LA MOGLIE

di Angelo Barraco
 
Losanna – Il 31 gennaio si suicida Benoit Violier, Chef pluristellato e con riconoscimenti di altissimi livelli, definito il “miglior chef al mondo”. Violier con la sua morte lascia in lutto il mondo della cucina, ma soprattutto la moglie e il figlio di 12 anni, Romain. Sono stati celebrati i funerali nella bellissima cattedrale di Losanna, tantissime le persone accorse per dare l’ultimo saluto al famoso Chef. Volti noti dello spettacoli, ma anche gente comune si è stretta alla famiglia che ha salutato in lacrime il proprio congiunto. La moglie di Benoit Violier ha deciso di parlare per la prima volta dopo il tragico evento e ha risposto alle domande de L’Illustré: “Voglio sostenere l’entourage di mio marito così come loro sostengono me”. La donna ha riferito di essere confusa per quanto accaduto, aggiunge poi: “Mi pongo migliaia di domande, che non avranno forse mai una risposta. Una cosa è certa, io non lo biasimo. I motivi che lo hanno portato a questa decisione appartengono solo a lui”. La donna parla del marito e del suo comportamento prima del tragico evento: “Tutto andava bene: era soddisfatto del lavoro compiuto e dei progetti futuri. I riconoscimenti. Una vita di famiglia e di coppia felice. Aveva tutto, noi avevamo tutto. Non ci sono spiegazioni razionali”. Quindi sottolinea un dettaglio che noi de L’Osservatore d’Italia abbiamo sottolineato più volte, ovvero che l’uomo non aveva problemi sul lavoro e che non aveva problemi nemmeno sul fronte economico. 
 
Poco tempo fa la rivista economica “Bilan” ha avvalorato una tesi in merito alla morte dello chef, secondo loro si sarebbe suicidato perché sarebbe stato vittima di una truffa di oltre un milione di euro, messa in atto da un’azienda vinicola svizzera. Chi avvalora questa tesi sostiene che lo chef, malgrado avesse in gestione il prestigioso Hotel de Ville e fosse vincitore di tre stelle Michelin nonché fosse stato eletto anche “Miglior chef del mondo”, fosse in difficoltà economiche. La truffa a cui fanno riferimento risalirebbe a circa un anno fa, quando l’azienda vinicola “Private Finance Partners”, di Sion, vendette delle costosissime bottiglie di vino a diversi ristoranti, ma non le avrebbe mai consegnate. A Bernoit Violier tale raggiro sarebbe costato tra i 720.000 e 1,7 milioni di euro. Il 30 novembre inoltre l’azienda avrebbe dichiarato bancarotta e uno dei partner sarebbe finito in manette. Brigitte Violier ha risposto anche in merito a questo aspetto emerso in questi giorni e ha riferito: “Mio marito non è stato coinvolto in nessuna truffa”, la smentita è arrivata anche dai legali che si stanno occupando della vicenda. La moglie inoltre esclude categoricamente che il marito si sia ucciso per tale ragione. 
 
Intanto è stato nominato il successore di Benoit Violier, che porterà alto l’onore e la classe dell’Hotel de Ville di Crissier. Il successore è Franck Giovannini, già secondo di Benoit. Franck aveva spiegato al giornale 24heures che Benoit gli aveva riferito che se gli fosse successo qualcosa, in modo brusco, lui avrebbe potuto prendere il comando di tutto: “tu conosci così bene tutto. Ero fiero, commosso, ma non potevo immaginarmi allora cosa sarebbe successo”. La parte gestionale del ristorante invece è affidata adesso alla moglie di Benoit. 
 
La fine. Lo Chef 44enne avrebbe posto fine alla sua vita sparandosi un colpo d’arma da fuoco presso la sua abitazione di Crissier (Losanna), poco distante dal suo affermato ristorante. La Polizia ha aperto un’inchiesta per stabilire le cause della morte. Malgrado la pista del suicidio sia quella più accreditata, la Polizia ha deciso di approfondire la vicenda, mettendo sul tavolo delle ipotesi, anche ulteriori piste. Le autorità, malgrado mantengano il massimo riserbo sulla vicenda, escludono che si possa essere ucciso per stress, depressione o troppo lavoro. Lascia una moglie, Brigitte –che dirigeva con lui il ristorante- e un figlio. Lui era un perfezionista, che amava il suo lavoro. La sua morte è avvenuta alla vigilia della presentazione della Guida Rossa, a cui doveva partecipare, a lui è stato dedicato un minuto di silenzio. Una vita di successi di glorie, una grande passione per l’arte della cucina, una passione per la caccia. Nella sua vita non sembrano esserci ombre, malgrado ciò la sua morte sembra qualcosa di già successo, come un copione che si ripete.
 
La vita, i successi. Violier, classe 1971, nel 2012 ha iniziato a lavorare presso il ristorante l’Hotel de Ville di Crissier, subentrando a Philippe Rochat che vi lavorava dal 1996. Negli anni 90 fa esperienze molto importanti di alta cucina e pasticceria, che lo formano e gli consentono di lavorare con grandi chef come Joel Robuchon, Benoit Guichard, Bruno Gricourt, Sylvain Knecht, Jean Philippon, Frédéric Anton e Eric Bouchenoire,  Lenotre, Fauchon. Nel 2000 vince il concorso Meilleur Ouvrier de France e nel 2012 torna all’Hotel de Ville a Crissier. Nel 2013 l’Academie Internationale de la Gastronomie concede ai cuochi dell’Hotel il Gran Prix exceptionnel, un premio che va a lui ma anche ai suoi predecessori, compreso Philippe Rochat. Violier avrebbe dovuto aver assistere al lancio della nuova guida Michelin a Parigi che assegna ogni anno le stelle all’alta ristorazione. Era un uomo dai mille progetti e dai mille successi. Nel mese di ottobre il suo ristorante era finito sulla prestigiosa rivista “Cuisine du gibier à plumes d'Europe”, voleva aprire anche un’accademia della cucina vicino al suo ristorante.
 
Andando a ritroso, precisamente al 24 febbraio del 2003, vediamo che un altro brillante cuoco francese morì nelle medesime circostanze, ovvero con un colpo di fucile. Il cuoco in questione è Bernard Loiseau, cuoco prodigio subito acclamato dalla Guida Gault Millau. Loiseau comprò La Côte d'Or da Verger nel 1982 e nel 1991 la Guida Michelin onorò con le 3 stelle il suo ristorante. Nel 98 fondò la società Bernard Loiseau S.P.A. ed è stato il primo chef francese ad aver quotato in borsa la propria società. Pubblicò tanti libri, tanti prodotti gastronomici e creò diversi punti ristoro a Parigi. In merito al giorno della sua morte si sa che avrebbe finito di preparare un piatto, avrebbe servito la pietanza, sarebbe rientrato a casa e si sarebbe ucciso con un fucile da caccia. La moglie in seguito dichiarò che il marito era stressato e soffriva di bipolarismo.  La circostanza della morte ricorda quella di Violier, anche se maggiori dettagli in merito alla morte di quest’ultimo ancora non sono noti. Nell’ottobre dello stesso anno si uccide il cuoco Pierre Jaubert, proprietario dell’Hotel de Bordeaux a Pons.  
 
Un altro chef pluistellato è morto in circostanze discutibili in data 08/07/2015, si tratta dello Chef Philippe Rochat di 61 anni, che aveva diretto dal 96 al 2012 l’Hotel de Ville di Crissier e aveva ottenuto 3 stelle Michelin e un punteggio di 19 su 20 su GualtMIllau. La sua morte è avvenuta intorno alle ore 9.30 mentre era in bici, in compagnia di altre due persone. Il portavoce della Polizia aveva dichiarato: “Le investigazioni sono in corso, ma si tratta verosimilmente di un malore". Ottiene enormi successi, viene riconosciuto “Cuoco dell’anno” da GualtMillau nell’anno 1999 e nel 2006 viene nominato Cavaliere dell’Ordine francese al Merito. Il suo ritiro avviene nel 2012, quando affida il suo ristorante a Benoit Violier. Per tutte e tre le morti viene lascito il beneficio del dubbio in merito alla circostanza. Nell’aprile dello scorso anno si uccide lo chef di Chicago Homaro Cantu, impiccandoli all’interno di un locale in ristrutturazione. Non soffriva di depressione ne tantomeno di malattie gravi. Nel 2007 era sta eletto “Iron Chef America”.