Referendum: la Lega deposita il quesito sulla legge elettorale

Una delegazione, guidata dal vicepresidente del Senato Roberto Calderoli (Lega), sta depositando in Cassazione il quesito per proporre un referendum sulla legge elettorale. La richiesta prevede di abrogare la parte proporzionale del Rosatellum. A sostegno i consigli regionali di Veneto, Sardegna, Lombardia, Friuli, Piemonte, Abruzzo, Liguria e Basilicata.

Sul referendum abrogativo l’articolo 75 della Costituzione riserva l’iniziativa referendaria ai cittadini (e in questo caso occorrono le firme di 500.000 elettori) o alle Regioni (basta il sì di cinque Consigli regionali).

Questa mattina dunque il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli – che ha definito il referendum “Popolarellum”, visto che a “decidere sarà il popolo” – si è presentato in piazza Cavour a Roma. Con lui i rappresentanti dei consigli regionali che hanno dato il via libera alla consultazione voluta da Salvini. “Con una legge elettorale completamente maggioritaria si impediranno le nascite di governi come l’attuale che mettono insieme minoranze che vanno a fare una maggioranza di palazzo”, ha detto Calderoli all’arrivo al Palazzo di Giustizia. “Non temo rifiuti dalla Corte Costituzionale – ha aggiunto – otto Regioni, molto al di sopra delle cinque richieste, e soprattutto in rappresentanza di tutto il Nord, del Centro, del Sud e delle Isole del Paese, hanno deliberato la proposta di un referendum abrogativo della legge elettorale, in modo tale che nasca un sistema completamente maggioritario, ovvero l’elettore sceglie chi andrà a governare e chi perde andrà all’opposizione”

Aver depositato il quesito oggi consentirà molto probabilmente a Salvini di ottenere il referendum già nella prossima primavera, innescando una corsa contro il tempo con l’attuale maggioranza giallo-rossa, che dovrà approvare il taglio dei parlamentari abbinato a una riforma elettorale in senso proporzionale. Un’ipotesi, quest’ultima, che però Calderoli ha escluso: “Se il Parlamento intervenisse adesso, sarebbe “come uno che va a rubare il lecca lecca ai bambini, modificando la legge all’ultimo momento”. E ha concluso: “In passato la Corte, a fronte di atteggiamenti furfanteschi di modifiche della legge all’ultimo momento, ha dato comunque il via libera all’esecuzione del referendum”.