Milano, si stanca di aspettare la metro e spacca 15 vetrate: arrestata 44enne nomade

Arrestata per danneggiamento stamani alle 5 presso la fermata della metropolitana di Villa Fiorita, linea 2, una 44enne romena nomade che ha spaccato 15 vetrate della fermata stufa di attendere un convoglio. Sono intervenuti i carabinieri di Cassano d’Adda allertati dal personale Atm, la donna è stata trovata seduta su una panchina della fermata, illesa, per rompere le vetrate ha usato il pedale di una bicicletta.




Roma rapine: bloccato a Piazza Navona mentre minaccia con un coltello una turista

ROMA – La notte scorsa, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato un romano di 47 anni, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di rapina.

L’uomo si aggirava in piazza Navona a caccia di “prede” quando ha avvicinato una donna di 45 anni, residente a Olevano Romano e dopo averla minacciata con un coltello, si è fatto consegnare il telefono cellulare che aveva in mano, scappando tra i vicoli che circondano la piazza simbolo della Roma barocca.

L’immediato allarme dato al Numero Unico di Emergenza “112” ha consentito alle pattuglie dei Carabinieri, intervenute in breve tempo, di cinturare la zona dove era stato visto fuggire, di individuarlo e di arrestarlo senza che questi potesse opporre alcuna resistenza.

Il telefono è stato recuperato e restituito alla vittima mentre il 47enne è stato portato in caserma, in attesa del rito direttissimo.




Potenza: sequestrate 38 tonnellate di grano duro “biologico”

Potenza – Intensificati i controlli sulla tracciabilita’ finalizzati al contrasto alle frodi alimentari effettuati dal comando carabinieri politiche agricole e alimentari–nucleo antifrodi carabinieri di salerno-  nel campo agroalimentare a tutela del comparto biologico.

Il Nucleo Antifrodi Carabinieri di Salerno, in provincia di Potenza, ha sequestrato  380 quintali di grano duro  “biologico” detenuto in promiscuità con concimi ,per un valore commerciale di 13.500 euro, modalità di conservazione che non rendeva il prodotto sano e sicuro. Il prodotto veniva sottoposto a restrizione a salvaguardia dei consumatori, configurandosi la reale sussistenza di un grave ed imminente pericolo a danno della salute pubblica.




Roma, analisi cliniche per patenti di guida: arrestato per corruzione titolare di laboratori della Capitale

ROMA – Nella mattinata odierna, i Carabinieri NAS di Roma hanno eseguito due provvedimenti restrittivi emessi dal Giudice per le indagini Preliminari del Tribunale di Roma che dispongono la detenzione agli arresti domiciliari per un imprenditore di una nota catena di laboratori della Capitale e un ex dipendente dell’ASL.

Il segmento d’indagine, coordinato dalla Procura della Repubblica di Roma, ha consentito di accertare condotte corruttive finalizzate a favorire uno specifico laboratorio di analisi nel contesto delle visite mediche per il rilascio di patenti.

Nel medesimo contesto investigativo, lo scorso marzo, erano già state arrestate 3 persone, tra dirigenti ASL e imprenditori, coinvolti in analoghe condotte in relazione ad un’altra struttura di analisi cliniche.




Catania, omicidio Calcagno: preso l’assassino

Nel video in cui si vede l’uomo armato di pistola inseguire la vittima e dopo averla ferita mortalmente lasciare il posto con passo veloce

 

CATANIA – E’ stato arrestato dai carabinieri di Catania l’assassino di Francesco Calcagno, il bracciante agricolo di 58 anni ucciso il 23 agosto scorso in un fondo agricolo. E’ un 49enne, la cui identità non è stata resa nota.

Per identificarlo la Procura di Caltagirone aveva autorizzato la diffusione del video in cui si vede l’uomo armato di pistola inseguire la vittima e dopo averla ferita mortalmente lasciare il posto con passo veloce, mentre il cane di casa si scansa per farlo passare.

 

Calcagno, nell’ottobre del 2016 secondo l’accusa per legittima difesa, uccise in un bar Marco Leonardo, un consigliere comunale eletto in una lista civica, anche lui armato. Anche in quel caso i carabinieri ricostruirono la dinamica della sparatoria grazie a un video. Il fermo è stato eseguito da carabinieri del reparto operativo di Catania e delle compagnie di Palagonia e Riesi. Alle 10.30 il procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzerà terrà una conferenza nella sede del comando provinciale dell’Arma del capoluogo etneo.

 

Il fatto: Il 23 agosto 2017, alle ore 08,30 circa, in Contrada Nunziata di Palagonia, in un fondo agricolo di sua proprietà, tra i filari di agrumi, veniva rinvenuto il cadavere del 58enne Calcagno Francesco, attinto da alcuni colpi d’arma da fuoco.

La vittima, coinvolta nell’ottobre dello scorso anno in una sparatoria all’interno del “Caffè Europa” di Palagonia, nel corso della quale rimaneva ucciso il 55enne consigliere comunale Leonardo Marco, dopo aver scontato un periodo di detenzione in carcere ed un altro di detenzione domiciliare in una località del nord Italia, dall’aprile di quest’anno era tornata in libertà, rientrando a Palagonia, in attesa del giudizio, che si sarebbe dovuto svolgere a breve.
Le indagini, immediatamente avviate dall’Arma senza trascurare alcuna ipotesi, partivano dai fotogrammi recuperati dalle videocamere di sorveglianza installate nella proprietà del Calcagno, che avevano ripreso alcune parti salienti dell’omicidio. Sin da subito, quindi, gli investigatori avevano contezza dell’autore del grave evento delittuoso, con il difficile compito di dargli un nome ed una identità certa.

Esaminate tutte le posizioni dei soggetti d’interesse a livello locale ed avviati riscontri di carattere scientifico per l’individuazione di elementi significativi di prova su quanto repertato in sede di sopralluogo, le attività venivano sviluppate con l’estensione delle ricerche del soggetto in un campo sempre più allargato. Dapprima con la diramazione delle foto ai vari Comandi dell’Arma sia a livello regionale che nazionale e quindi, con il pieno assenso della Procura della Repubblica di Caltagirone, che nel frattempo aveva assunto la direzione delle indagini, veniva valutata e poi decisa la scelta di coinvolgere i media e quindi una larga parte della popolazione, divulgando una sequenza del video registrato dalle telecamere di sorveglianza.
La scelta si rivelava sin da subito efficace, poiché iniziavano a pervenire sui numeri messi a disposizione dall’Arma alcune segnalazioni, puntualmente oggetto di verifica e approfondimento. Una di queste, in effetti, segnava la svolta nelle indagini per dare un nome all’assassino. L’indicazione di un soggetto residente nella provincia di Agrigento, dopo le prime immediate verifiche, corrispondeva in maniera significativa alle caratteristiche fisiche del ricercato.

Venivano avviati servizi di osservazione ed approfondimenti sulla personalità del soggetto, che non facevano altro che avvalorare sempre di più la convinzione di essere sulla pista giusta. Attività ininterrotta che nella giornata di ieri si concludeva con il fermo di indiziato di delitto operato nei confronti del pregiudicato 49enne Cassaro Luigi, dopo la conferma oggettiva pervenuta dalle analisi tecnico-scientifiche del RIS di Messina, con la comparazione del DNA prelevato al soggetto e quello rinvenuto sulla scena del crimine.
Il Cassaro, rintracciato presso la sua abitazione di Licata (AG), al momento dell’irruzione non opponeva alcuna resistenza, chiudendosi in un ostinato mutismo, tradito soltanto da qualche segno di nervosismo all’atto di conoscere che i Carabinieri che stavano operando erano quelli di Catania e Palagonia.
Lo stesso è stato associato al carcere di Catania Piazza Lanza a disposizione della Procura della Repubblica di Caltagirone.




Roma, Cassia: evade dai domiciliari e provoca un incidente

ROMA – A bordo di un scooter rubato, con applicata una targa diversa dall’originale, anch’essa rubata, e dopo essere evaso dagli arresti domiciliari, ha causato un incidente in via della Villa di Livia. I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Roma Cassia intervenuti per l’incidente lo hanno riconosciuto e arrestato un romano di 46 anni, con precedenti, che doveva trovarsi agli arresti domiciliari.

E’ accaduto ieri pomeriggio, nei pressi del cimitero di Prima Porta. L’uomo oltre a rispondere di evasione, dovrà dare conto anche di ricettazione in quanto lo scooter su cui viaggiava e la targa erano rubati.

Dopo l’arresto il 46enne è stato portato in caserma e trattenuto, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa di essere sottoposto al rito direttissimo mentre, lo scooter, oggetto di furto, è stato sequestrato al fine di poter eseguire accertamenti più approfonditi.




Milano: sventata truffa dello specchietto a Peschiera Borromeo

PESCHIERA BORROMEO (MI) – Sventata truffa dello specchietto in provincia di Milano. I Carabinieri della Stazione di Peschiera Borromeo hanno arrestato una coppia di nomadi di 39 e 40 anni, già noti alla Giustizia, ritenuti responsabili di truffa aggravata.
Nel pomeriggio di ieri la coppia viaggiava a bordo della propria autovettura, condotta dal 39enne, quando quest’ultimo, approfittando di un cambio di corsia effettuato da un’utilitaria lungo la S.P. 14 “Rivoltana”, scagliava alcuni piccoli oggetti contro la fiancata posteriore dell’altro veicolo. La scena non è sfuggita a un carabiniere della Stazione di Peschiera Borromeo, il quale, libero dal servizio, stava percorrendo la stessa strada.
Subito dopo la finta collisione, i truffatori hanno dapprima invitato la vittima, un 28enne del posto, ad accostare a bordo strada, lungo via per San Bovio, accusandolo di aver urtato lo specchietto retrovisore lato guidatore che di fatto era penzolante. Contestualmente, gli stessi hanno fatto notare al ragazzo la presenza di alcuni segni sulla carrozzeria della propria auto, a riprova dell’avvenuto contatto tra le vetture. Per risolvere la questione i due complici hanno quindi chiesto la consegna immediata della somma di 100 euro quale risarcimento del danno, paventando un danno economico maggiore nel caso in cui l’incidente fosse stato segnalato alle autorità. Il 28enne ha quindi ingenuamente consegnato quanto richiesto dai truffatori, che si sono immediatamente allontanati convinti di aver messo a segno il colpo. La coppia è però stata subito bloccata dai Carabinieri, giunti su indicazione del collega, che nel frattempo aveva provveduto a bloccare la via di fuga in entrambi i sensi di marcia, utilizzando sia la propria autovettura che un mezzo pesante fatto posizionare di traverso sulla sede stradale.
Il maltolto è stato quindi restituito all’avente diritto, mentre nel portaoggetti dell’auto e nella borsa della donna sono stati rinvenuti pastelli a cera spezzettati, idonei ad essere lanciati e a lasciare segni visibili sulle carrozzerie dei veicoli.
Gli arrestati sono comparsi questa mattina dinanzi al Giudice della direttissima che ha convalidato l’arresto e posto i due alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, in attesa della definizione del procedimento penale.

Le modalità della truffa: l’automobilista sente un colpo secco nei pressi della fiancata, poi compare una vettura in posizione retrostante che suona e lampeggia, intimando alla vittima di fermarsi. Una volta scesi dalle rispettive macchine, il truffatore mostra il suo specchietto rotto e, per non incorrere in lungaggini burocratiche coinvolgendo le assicurazioni, propone all’ignaro automobilista di pagare il risarcimento in contanti, magari anche indicando il bancomat più vicino. Lo specchietto in realtà è rotto già da prima: il rumore sentito è stato provocato da un oggetto lanciato appositamente contro l’auto in corsa.




Milano, figlio e marito violenti arrestati per maltrattamenti in famiglia.

MILANO – Nell’ambito del contrasto alla violenza tra le mura domestiche sono 2 gli arresti effettuati nelle ultime ore dai Carabinieri del Comando Provinciale di Milano in due distinte operazioni di servizio. A Giussano, i militari della locale Stazione, su segnalazione dei vicini, sono intervenuti presso un’abitazione del centro cittadino dove, un operaio 41enne italiano, già noto alla Giustizia, aveva minacciato e aggredito i genitori di 69 e 67 anni, al culmine di una discussione per l’ottenimento di denaro. All’arrivo degli operanti, l’uomo, in stato di alterazione dovuta all’abuso di sostanze alcoliche, gli si è scagliato contro nell’inutile tentativo di guadagnarsi la fuga. Dal narrato dei genitori, gli uomini dell’Arma hanno appreso che analoghi comportamenti erano già stati posti in essere nell’ultimo periodo. A Cesano Maderno, nel corso della notte, i militari della locale Tenenza sono intervenuti in un appartamento della periferia cittadina su richiesta dei vicini che segnalavano un’accesa lite in corso. Giunti sul posto, gli operanti hanno sorpreso un 37enne marocchino, operaio, già noto alla Giustizia, intento a minacciare di morte con un coltello da cucina la moglie 28enne, incurante della presenza in casa dei due figli di 2 e 6 anni. Il violento è stato immediatamente disarmato e bloccato dai Carabinieri. Dal racconto della donna è emerso che i comportamenti prevaricatori andavano avanti da qualche mese, sebbene mai denunciati. Gli arrestati sono stati condotti entrambi presso la Casa Circondariale di Monza, dove rimangono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.




Torvaianica: 21enne aggredita brutalmente da due romeni

La giovane ha riportato la frattura frontale del setto nasale, con una prognosi iniziale di 50 giorni.

 

TORVAIANICA (RM) – Al termine di una spedita attività investigativa, i Carabinieri della Stazione di Torvaianica e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pomezia hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto due cittadini romeni di 18 e 23 anni, entrambi già conosciuti alle forze dell’ordine, ritenuti responsabili di rapina aggravata e lesioni gravissime in concorso ai danni di una ragazza di 21 anni di Pomezia.

Nella tarda serata di ieri, la vittima, dopo aver chiuso il negozio di giocattoli dove lavora come commessa, si stava incamminando verso casa quando, giunta all’altezza di Via Danimarca, è stata brutalmente aggredita, scaraventata a terra e colpita ripetutamente al volto per derubarla della borsa che portava a tracolla.

La giovane ha riportato la frattura frontale del setto nasale, con una prognosi iniziale di 50 giorni.

Allertati subito dopo il grave fatto, i Carabinieri, grazie alla descrizione fornita dalla vittima e alle numerose telecamere di sorveglianza presenti nella zona, sono riusciti a dare un volto ai malviventi.

Le immediate ricerche scattate nella zona hanno portato ad individuare le abitazioni di Torvaianica dove i rapinatori stavano tentando di nascondersi.

Le perquisizioni scattate nelle case, oltre che a consentire di recuperare gli effetti personali della giovane vittima, hanno permesso di rinvenire materiale di pertinenza del negozio dove la 21enne è impiegata: dai successivi accertamenti, infatti, è emerso che subito dopo l’aggressione, i rapinatori, rovistando nella borsa della 21enne, hanno trovato le chiavi dell’esercizio dove lavora ed hanno pensato bene di “fare una visita” anche lì, portando via 2 “Overboard” e un computer portatile.

L’intera refurtiva trovata nella disponibilità dei cittadini romeni è stata sequestrata, mentre i 2 malviventi sono stati portati nel carcere di Velletri, dove rimangono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa dell’udienza di convalida.




Tivoli: arrestati due pusher di pasticche depalgos

TIVOLI (RM) – Nel corso di alcuni controlli antidroga, coordinati dalla Compagnia di Tivoli, i Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme hanno arrestato, in fragranza di reato, nel comune di Guidonia Montecelio, località Collefiorito, due cittadini, del posto, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacente. I due sono stati fermati, in via Mughetti, a bordo di un furgone, e a seguito della perquisizione veicolare e personale, sono stati trovati in possesso di 28 pasticche di “depalgos” un medicinale oppioide, tre volte più potente della morfina, volgarmente chiamato “antidolorifico da sballo” e spacciato come sostanza stupefacente. La successiva perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire ulteriori 39 pasticche della medesima sostanza, nonché materiale utile al confezionamento. Dopo l’arresto i due pusher sono stati condotti al regime degli arresti domiciliari, presso la propria abitazione, a disposizione della Autorità Giudiziaria.




Messina: arrestato un pregiudicato per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di “marijuana”.

MESSINA – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Messina, nell’ambito dell’attività di controllo del territorio, nella mattinata di ieri, hanno tratto in arresto un uomo trovato in possesso di sostanza stupefacente del tipo “marijuana”. I militari nel corso di un servizio per il controllo della circolazione stradale fermavano un uomo che alla guida del proprio motociclo aveva attraversato numerosi incroci con il semaforo rosso.

Nella circostanza, l’uomo, già noto alle Forze di Polizia, risultava essere in evidente stato di alterazione psicofisica derivante verosimilmente da assunzione di sostanze stupefacenti. Nel corso del controllo il motociclo risultava sprovvisto di copertura assicurativa, mentre l’uomo si rifiutava di sottoporsi ai prescritti accertamenti sanitari per verificare il suo stato di alterazione psicofisica. A seguito delle citate circostanze i Carabinieri del Nucleo Radiomobile effettuavano una perquisizione personale e domiciliare a casa dell’uomo, rinvenendo all’interno del bagno 50 grammi di sostanza stupefacente del tipo “marijuana”, sotto una lampada alogena utilizzata per essiccare lo stupefacente.

Il reo è stato quindi tratto in arresto in flagranza per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e rifiuto di sottoporsi agli accertamenti sanitari per la verifica dello stato di alterazione psicofisica alla guida di veicolo. La droga rinvenuta ed il motociclo “Piaggio” sono stati sottoposti a sequestro. La droga, dopo essere stata repertata, sarà trasmessa ai laboratori del RIS Carabinieri di Messina per le analisi qualitative e quantitative. Il prevenuto, dopo le formalità di rito, su disposizione del Magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Messina, è stato condotto presso il proprio domicilio dove è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza ,con rito direttissimo, presso il Tribunale di Messina dove il Giudice ha convalidato l’arresto e disposto l’obbligo di presentazione alla P.G..