Roma, ricercata in campo internazionale: catturata lady theft

ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma San Lorenzo in Lucina hanno arrestato tre donne, di 31, 34 e 15 anni, tutte nomadi di origini slave, soprese subito dopo aver rubato un portafoglio ad un turista cinese di 68 anni, in via del Sant’Uffizio. I Carabinieri in borghese hanno notate le tre donne mentre si posizionavano dietro un gruppo di cittadini cinesi, le hanno seguite e sono intervenuti appena la 34enne, con l’aiuto delle due complici, ha allungato la mano per impossessarsi del portafoglio del malcapitato turista.

Dai successi accertamenti, i militari hanno scoperto di trovarsi davanti a una donna, soprannominata “Lady Theft” sul conto della quale pendeva un mandato d’arresto europeo, emesso a marzo del 2013, dalle autorità Olandesi, per numerosi borseggi compiuti dal 2008 al 2009 nei Paesi Bassi.

La 31enne è stata trattenuta in attesa del rito direttissimo, la minorenne condotta presso il Centro di Prima Accoglienza di via Virginia Agnelli e per “Lady Theft” invece si sono aperte le porte del carcere di Rebibbia in attesa di essere estradata.




Omicidio a Bra: scatta operazione antidroga nel cuneese

CUNEO – I Carabinieri della Compagnia di Bra, in collaborazione con personale del Comando Provinciale Carabinieri di Cuneo, del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Volpiano (TO) e con le unità cinofile della Polizia Penitenziaria di Asti, all’alba del 21 settembre 2017 hanno eseguito 11 misure cautelari a carico di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
L’attività investigativa si è protratta per circa un anno, dal mese di luglio 2016, ed ha portato all’emissione delle misure coercitive da parte del G.I.P. del Tribunale di Asti, che ha accolto le richieste dalla Procura della Repubblica.
L’origine dell’indagine è da far risalire ad un omicidio avvenuto in Bra il 10 giugno 2016, che ha portato nello scorso mese di luglio all’emissione di un’altra misura cautelare in carcere, a carico di colui che è stato ritenuto, dai Carabinieri di Bra e dalla Procura di Asti, responsabile di quel delitto.
Proprio quell’articolata e prolungata attività investigativa ha permesso di comprendere che la violenta morte dell’uomo era maturata negli ambienti dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti nell’area braidese.
Nel corso dei servizi di osservazione, controllo e pedinamento, mirati ad accertare il movente dell’omicidio, è stata svelata una fitta e complessa rete di trafficanti e consumatori di sostanze stupefacenti di diverso tipo, disponibili in quantità elevate.

L’ulteriore approfondimento di indagine, effettuato mediante l’utilizzo delle più evolute tecnologie, ha permesso di svelare un gruppo delinquenziale ampio, variegato e complesso, i cui attori sono stati identificati e le cui attività illecite smascherate. Al già robusto quadro indiziario emerso dalle attività tecniche si sono aggiunti i diversi sequestri di hashish (in alcuni casi già confezionato in ovuli, pronti per la cessione) nonché di marijuana e di cocaina, effettuati negli ultimi mesi dai Carabinieri di Bra, che hanno operato sia in uniforme che in abiti civili.

Fase finale dell’indagine: la cattura dei membri gruppo criminale.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Asti, accogliendo le ipotesi investigative dei Carabinieri e l’impianto accusatorio del Pubblico Ministero, ha emesso un provvedimento di misura cautelare in carcere per un  cittadino italiano ed un albanese; agli arresti domiciliari per 5 italiani e e 3 albanesi, nonché l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per un cittadino marocchino.
Con oltre 70 Carabinieri e 25 veicoli del Comando Provinciale di Cuneo, all’alba del 21 settembre sono state eseguite le ordinanze applicative delle misure cautelari, che hanno interessato diversi comuni delle province di Cuneo e Torino.
A supporto dei Carabinieri impegnati sul territorio, è intervenuto un elicottero del 1° Nucleo di Volpiano che ha costantemente sorvolato tutte le zone dove si sono svolte le operazioni. Sono altresì intervenute due unità cinofile della Polizia Penitenziaria di Asti, che hanno coadiuvato i militari nel corso delle attività di ricerca dello stupefacente.

In totale sono state eseguite 11 perquisizioni domiciliari, durante le quali i Carabinieri hanno trovato, grazie anche all’ausilio delle unità cinofile della Polizia Penitenziaria di Asti, ulteriore ‘materiale’ da sottoporre a sequestro: sono stati infatti rinvenuti e sequestrati 150 grammi di hashish, 230 grammi di marjuana, 16 dosi di MDMA, 200 grammi di cocaina, oltre a 3 bilancini di precisione, strumenti da taglio e alcune migliaia di euro in contanti. In una delle abitazioni perquisite, è stata anche rinvenuta una pistola cal.7,65 completa di caricatore e cartucce, risultata rubata in un’altra provincia del Piemonte.




Roma, discoteche: giro di vite nel mondo dei buttafuori

ROMA – I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno avviato un monitoraggio delle persone addette ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi, meglio conosciute come “buttafuori”, spesso reclutati senza formazione e senza verificarne il possesso delle prescritte autorizzazioni. Lo specifico controllo dei Carabinieri, alla luce dei recenti fatti di cronaca, ultimo in ordine di tempo a Roma l’episodio che ha visto coinvolti proprio degli operatori di sicurezza per la morte di Giuseppe Galvagno fuori da una discoteca all’Eur, offre la possibilità di acquisire elementi utili per tenere sotto controllo questo problematico contesto e, attraverso un’incisiva attenzione prestata a questo settore, si prefigge di condurre tutti i gestori dei locali notturni romani a dotarsi di personale qualificato per il controllo degli ingressi, in linea con la normativa vigente.

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Sono stati già 38 i locali notturni, a Roma e Provincia, passati sotto la lente d’ingrandimento dei Carabinieri; tra questi, per un totale di 265 buttafuori controllati, sono state riscontrate irregolarità in 20 locali. Nel corso delle verifiche, grazie alla collaborazione dell’ufficio preposto della Prefettura di Roma, i Carabinieri hanno infatti “pizzicato” 42 addetti alla security non in regola:

36 sprovvisti – perché mai richiesta – dell’iscrizione nell’elenco della Prefettura di Roma, prevista espressamente dalle leggi in materia di Pubblica Sicurezza, tra i quali 4 risultati con precedenti penali; 2 con l’iscrizione scaduta nell’elenco della Prefettura e mai rinnovata; 1 con l’iscrizione revocata perché in passato trovato in servizio con un manganello; 3 risultati coinvolti in vicende di droga, minacce e lesioni, soggetti per i quali i Carabinieri hanno richiesto la cancellazione dall’elenco Prefettizio. Gli addetti al controllo delle attività di intrattenimento e spettacolo illegali sono stati contravvenzionati con una sanzione amministrativa di 1666 euro cadauno; stessa sanzione per i titolari dei locali, moltiplicata però per ognuno degli addetti alla security non in regola che avevano impiegato.

Alla prevenzione nel settore dei servizi di controllo, condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, si sono affiancati i controlli amministrativi, con la collaborazione dei reparti specializzati dell’Arma come il Nas e il Nil, diretti a verificare la sussistenza del rispetto dei parametri imposti dalle norme in molteplici ambiti: aspetti sanitari, quali la tenuta di attrezzature e locali di servizio; misure di sicurezza da applicare per la tutela degli utenti del locale; rispetto del limite di tolleranza acustica, che incide sulla tranquillità pubblica; la regolarità delle posizioni lavorative degli addetti. Per la sicurezza stradale sono stati eseguiti posti controlli alla circolazione nei pressi dei locali controllati, sorprendendo 11 persone alla guida in stato di ebrezza alcolica, successivamente denunciate. Nei parcheggi dei locali, i Carabinieri hanno anche smascherato 11 parcheggiatori abusivi che sono stati contravvenzionati. Nel corso dei controlli 21 giovani sorpresi mentre consumavano sostanze stupefacenti sono stati segnalati alla Prefettura quali assuntori.




Messina: giro di vite dei carabinieri a Cesarò, 1 arresto

MESSINA – I carabinieri di Cesarò hanno condotto un articolato servizio di controllo del territorio, attuato anche attraverso una serrata serie di perquisizioni domiciliari eseguite “a tappeto” in agro boschivo cesarese denominato “Ciappulla”.

L’operazione – che ha avuto inizio alle prime luci dell’alba e si è protratta per l’intera mattinata –ha impiegato oltre 20 militari, tra cui anche personale dello Squadrone Eliportato Carabinieri “Cacciatori” di Sicilia  che, insieme ai Carabinieri della Stazione di Cesarò e di San Fratello, hanno effettuato perquisizioni ad immobili  fra cui una si è rivelata proficua.

In particolare, dopo aver passato al setaccio circa 18 ettari di terreno per lo più boschivo, con i diversi fabbricati rurali i militari, hanno sviluppato un’accurata perquisizione nell’abitazione di C. V. classe 1956, allevatore, pregiudicato, di San Teodoro, nel corso della quale hanno notato una botola situata nel soggiorno ad un’altezza di circa 3 metri dal pavimento, che offriva accesso ad un sottotetto di circa 5 metri quadrati, all’interno del quale celati tra vari arnesi e protetti da un panno venivano rinvenuti:

  • 1 pistola priva di marca cal. 7,65, con matricola abrasa;
  • 2 caricatori contenenti nr. 8 colpi cal. 7,65;

Inoltre, poco distanti, dall’arma sono stati recuperate, occultati all’interno di due distinti secchi:

  • 50 cartucce cal. 7,65;
  • 32 cartucce per fucile caricate a pallini.

L’allevatore, così è stato immediatamente tratto in arresto in flagranza di reato per “detenzione di arma clandestina e munizioni da guerra” ed è stato associato alla casa circondariale di Catania Piazza Lanza. Le indagini proseguiranno anche attraverso gli accertamenti tecnico scientifici, svolti preso il R.I.S. CC di Messina  volti a risalire alla provenienza dell’arma ed al suo eventuale utilizzo in precedenti fatti di reato.

Peppe Cuva




Foresta millenaria di Tarvisio: patrimonio europeo di uomini natura e storia

TARVISIO – Oggi a Malborghetto (UD), nella cornice dello splendido Palazzo Veneziano, si terrà l’evento per il trentennale di fondazione del Fondo Edifici di Culto, proprietario della Foresta di Tarvisio. Il programma prevede un convegno, aperto al pubblico  dal titolo “La Foresta Millenaria di Tarvisio: un esempio virtuoso di tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale del FEC”, l’inaugurazione della mostra  “La Foresta Millenaria di Tarvisio: patrimonio europeo di uomini, natura e storia”, dove saranno esposti pannelli fotografici che attraverso una ricostruzione storica ripercorreranno le varie fasi di gestione della Foresta a partire dall’anno 1007, oltre che vari campioni del famoso legno di risonanza, prodotto d’eccellenza del territorio.

La manifestazione proseguirà nel pomeriggio con brevi escursioni a cura dei Carabinieri Forestali, lungo i sentieri degli “abeti di risonanza” della Val Saisera, con punto di ritrovo al parcheggio della Locanda Montasio, sopra il paese di Valbruna. L’evento celebrativo si concluderà con il concerto d’archi del rinomato Quartetto Manfredi, presso il Palazzo Veneziano di Malborghetto.

Interverranno numerose autorità  politiche, istituzionali e accademiche tra i quali il direttore del FEC, Prefetto Angelo Carbone, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette e il Comandante del Comando Unità Tutela Forestale Ambientale Agroalimentare dei Carabinieri (CUTFAA) che ha in gestione la Foresta, Generale C.A. Antonio Ricciardi e le delegazioni di Austria e Slovenia con i direttori dei Servizi Forestali Statali.

La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 10 ottobre con possibilità di visite guidate.

Il FEC, proprietario di un vasto patrimonio costituito da chiese, opere d’arte e immobili storici, in occasione del suo trentennale, ha previsto celebrazioni anche a Roma e Firenze. Tarvisio, con il suo patrimonio forestale, verrà mostrato al grande pubblico come esempio di gestione virtuosa ed attenta alla conservazione della biodiversità.




Roma, rapine. Rocky Mannaia di nuovo a Regina Coeli: assaltava le farmacie ad est della Capitale

ROMA – Una “carriera” iniziata nel lontano 1997 per un 56enne, con numerosi precedenti per rapina, noto come “Rocky Mannaia”, è stato sorpreso nuovamente in flagranza dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Casilina mentre rapinava una farmacia di via Pietro Romano.

Transitando nella via, i Carabinieri hanno notato movimenti sospetti all’interno dell’attività: i clienti che si riparavano dietro gli espositori, i dipendenti intimoriti e lui, “Rocky Mannaia” che, come da copione, brandiva un grosso coltello pretendendo l’incasso. A quel punto, i Carabinieri per evitare conseguenze peggiori all’interno della farmacia, hanno deciso di cogliere di sorpresa l’uomo attendendolo all’uscita. Infatti qualche istante dopo, il 56enne ormai pronto alla fuga, si è trovato invece i Carabinieri davanti che lo hanno e con molta professionalità e determinazione a  disarmarlo. Sequestrato il coltello e recuperato il denaro asportato, i Carabinieri hanno ammanettato il malvivente che è stato subito portato in carcere a Regina Coeli.




Milano, narcotraffico: sgominata organizzazione criminale di albanesi

MILANO – I Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno dato esecuzione, nel legnanese e nelle province di Varese e Torino, ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Busto Arstizio (VA) nei confronti di 10 persone (9 cittadini albanesi ed un italiano), di età compresa tra i 22 ed i 54 anni, ritenute responsabili, a vario titolo, di traffico e detenzione illecita di stupefacenti del tipo cocaina, marijuana ed eroina.

Gli arresti giungono al termine di una complessa attività di indagine condotta dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Legnano (MI) su due famiglie, operanti a Villa Cortese (MI), San Giorgio di Legnano (MI) e Legnano, dedite allo spaccio di ingenti quantitativi di stupefacenti. Durante l’indagine, protrattasi per circa 8 mesi, è stato sequestrato anche un “libro mastro”, sul quale era riportata la contabilità di uno dei “fornitori” di stupefacente. L’analisi del documento rinvenuto e i successivi riscontri effettuati dai carabinieri hanno consentito di accertare che la droga movimentata aveva fruttato, durante il periodo di svolgimento dell’intera indagine, la somma di oltre due milioni di euro.




Catania: italiano violenta dottoressa alla guardia medica

CATANIA – Un dottoressa di turno alla guardia medica di Trecastagni, nel Catanese, è stata aggredita e violentata da un 26enne. Il giovane, italiano, residente nello stesso paese etneo, è stato arrestato da carabinieri della compagnia di Acireale. Secondo una prima ricostruzione, il 26enne sarebbe entrato nella guardia medica di Trecastagni con la scusa di farsi visitare. Sarebbe invece andato in escandescenze, danneggiando arredi della stanza, e poi ha sequestrato e violentato la dottoressa che era in servizio. Un passante, sentendo urla di donna provenire dalla guardia medica, ha avvisato i carabinieri che sono subiti intervenuti. La dottoressa, che sarebbe riuscita a fuggire, è stata soccorsa da militari dell’Arma che hanno fatto irruzione nella guardia medica e arrestato il giovane. Sull’accaduto ha aperto un’inchiesta la Procura di Catania.

 

 

 




Roma, chiuso locale della movida all’Ostiense: teatro di episodi violenti

ROMA – In diverse occasioni, negli ultimi anni, è stato scenario di episodi di violenza e illegalità. Liti, aggressioni e furti fino ad arrivare allo scorso 13 agosto quando ci fu una violenta rissa, a colpi di cocci di bottiglia, tra 11 persone, poi arrestate dai Carabinieri con le accuse di rissa e lesioni aggravate.
Su proposta dei Carabinieri della Compagnia Roma EUR, che hanno redatto un dettagliato rapporto a riguardo, il Questore di Roma ha disposto la chiusura del locale di via del Commercio, noto punto d’incontro della movida del quartiere Ostiense.
I Carabinieri hanno apposto i sigilli dando esecuzione al decreto di sospensione della licenza per 30 giorni, notificato alla titolare, 50enne romana, ai sensi dell’art. 100 del T.U.L.P.S., da cui emerge che l’esercizio, alla luce degli episodi di violenza, costituisce pregiudizio e pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica.




Antiterrorismo: ecco il video dell’esercitazione congiunta di Carabinieri e Polizia

All’indomani dell’attentato terroristico di Barcellona, secondo le direttive  del Ministro dell’Interno, è stata predisposta l’intensificazione dell’attività di prevenzione in sinergia operativa tra le Forze di Polizia.

In tale prospettiva, è stata pianificata una esercitazione congiunta tra le unità di primo intervento antiterrorismo della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, contemporaneamente in tre diverse città e in scenari operativi complessi e differenziati.

Al termine dell’attività di pianificazione ed individuazione degli obbiettivi, l’esercitazione si è svolta nella scorsa notte simulando attacchi terroristici in tre diversi contesti operativi: a Roma in una stazione della metropolitana, a Bologna nel parcheggio sotterraneo della stazione ferroviaria dell’alta velocità e a Genova in una zona d’imbarco del porto.

In ciascuna città all’esercitazione hanno partecipato unità UOPI della Polizia di Stato congiuntamente a SOS o API dell’Arma dei Carabinieri, unitamente a equipaggi delle Volanti, dei Reparti Prevenzione Crimine della Polizia di Stato e Radiomobili dei Carabinieri per la “cinturazione” degli obbiettivi, per un totale di oltre 150 uomini.

Le esercitazioni, realizzate con lo scopo di testare la capacità e velocità di reazione ad una notizia di attentato, o possibile attentato, in corso e la sinergia operativa tra le Unità di primo intervento delle due Forze di Polizia, hanno avuto esito positivo.




Enna: smantellata banda di spacciatori di eroina

ENNA – I Carabinieri dei Comando Provinciale di Enna e Catania e dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sicilia, nell’ambito di un operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Enna, questa notte hanno eseguito un ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Enna nei confronti di tre pregiudicati di Catania e Troina.
I tre arrestati, unitamente ad altre 4 persone indagate nello stesso procedimento, anch’esse di Troina, sono responsabili del reato di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope. La banda di troinesi era specializzata nella vendita dell’eroina e lo stupefacente veniva acquistato a Catania con viaggi giornalieri. Durante l’indagine sono stati documentati, nel piccolo centro nebroideo, oltre 180 episodi di spaccio di eroina in sei mesi, dal giugno al dicembre 2016, identificati oltre 20 consumatori di sostanza, quest’ultimi segnalati alla Prefettura di Enna per le incombenze di natura amministrativa. Gli arrestati utilizzavano un linguaggio convenzionale per parlare delle dosi di eroina definendole “coca cola”, “caffè”, “pizze” e “gelati”. Nel procedimento risultano complessivamente indagate 7 persone.