Cotral, truffa nella manutenzione: nomi insospettabili tra i 50 indagati

 

IL DOSSIER SU COTRAL PUBBLICATO A SETTEMBRE DEL 2014 DAL NOSTRO GIORNALE

 

di Maria Pace

 

ROMA – Nomi insospettabili tra i cinquanta indagati nell’inchiesta sulla truffa nella manutenzione dei bus Cotral le cui indagini sono iniziate nel 2014 a seguito di una denuncia dell’amministratore delegato Vincenzo Surace.

 

Per adesso è finito in manette il 55enne Mauro Valentini, titolare di una ditta di Ladispoli anche se i pm Stefano Fava e Letizia Golfieri avevano chiesto l’arresto per 15 persone. Lo scandalo sta nel fatto che i mezzi hanno circolato con freni rotti e a rischio incendio a causa di lavori mai fatti, ricambi non originali, false attestazioni: un maxi raggiro operato grazie alla complicità tra alcuni operai e dirigenti, e i vertici delle società appaltatrici.

 

E i reati sono gravissimi: dalla truffa aggravata ai danni dello Stato alla frode in pubbliche forniture, dall’abuso d’ufficio al falso, alla turbativa d’asta, al favoreggiamento, con l’aggravante di aver messo a rischio la sicurezza dei trasporti pubblici. Ben 57 episodi illeciti in due anni.

 

Tra i vertici, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, ci sarebbero Pasqualino Siggillino, responsabile della manutenzione, e Giovanni Libanori – oggi consigliere di maggioranza presso il Comune di Nemi e Consigliere della Città Metropolitana di Roma Capitale – che dal suo posto nel Cda consigliava all’imprenditore Carlo Graziani come sfuggire a una penale da tre milioni di euro per consegne in ritardo.

 

E pensare che Sigillino è stato mandato a casa con una buona uscita di 200 mila euro di soldi pubblici che potevano essere risparmiati perché non erano dovuti. Proprio Sigillino era colui che si occupava dell’affidamento a terzi dei servizi di manutenzione meccanica (manodopera e ricambi) degli autobus appartenenti alla flotta Cotral Spa.




Cotral, bufera giudiziaria: 50 indagati accusati di attentato alla sicurezza dei trasporti, truffa ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, abuso d'ufficio e falso

 

Red. Cronaca


COTRAL – Per anni hanno fatto risultare gli autobus perfettamente funzionanti, ma in realtà la manutenzione non veniva mai effettuata e i mezzi circolavano senza gli standard di sicurezza o subivano continui guasti: è l'accusa che la Guardia di Finanza rivolge ad una cinquantina di persone tra imprenditori e dipendenti del Cotral, l'azienda regionale dei trasporti del Lazio. Nei loro confronti, a vario titolo, è scattata l'iscrizione nel registro degli indagati con l'accusa di attentato alla sicurezza dei trasporti, truffa ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, abuso d'ufficio e falso.
 
In manette è finito il titolare di una società affidataria dell'appalto per la manutenzione e riparazione degli autobus. L'indagine, condotta dai finanzieri del comando provinciale di Roma, è durata due anni ed ha fatto emergere una "reiterata e spudorata" condotta delle società appaltatrici che, con la complicità dei dipendenti del Cotral, hanno certificato la manutenzione, incassando somme per prestazioni mai eseguite. Le indagini sono partite in seguito ad una denuncia presentata dai vertici del Cotral, allarmati dai continui guasti agli autobus che provocavano continui disservizi e disagi ai cittadini del Lazio. La stessa azienda aveva anche avviato un'ispezione interna al termine della quale erano emerse diverse criticità nei rapporti con le ditte appaltatrici.

Problemi che sono stati segnalati e hanno dato il via all'indagine della Guardia di Finanza. Gli accertamenti degli uomini del Nucleo di polizia tributaria hanno portato alla luce un "collaudato sistema di frode" ai danni di Cotral, messo in piedi da dipendenti e società appaltanti. "Dobbiamo rubà nei modi giusti" diceva al telefono l'imprenditore 55enne romano arrestato oggi, proponendo sistemi ancor più raffinati per non farsi scoprire e per continuare a truffare l'azienda. In particolare i finanzieri hanno scoperto che la manutenzione non veniva effettuata, anche se gli organi di controllo aziendali attestavano il contrario, e, in caso di sostituzione di pezzi, al posto di quelli nuovi e originali venivano utilizzati pezzi di ricambio usati e ripuliti. Inoltre, qualora era l'azienda stessa a fornire il pezzo da cambiare, questo veniva preso dalle ditte incaricate della manutenzione e rivenduto, mentre sull'autobus veniva montato un pezzo usato o ripulito. Il tutto, ovviamente, con la complicità dei dipendenti del Cotral. La mancata manutenzione riguardava anche pezzi importanti del bus, come il sistema frenante e le parti meccaniche principali. Il
 
Ma non solo: un controllo su circa 1.400 mezzi, praticamente la quasi totalità dei bus Cotral, ha fatto inoltre emergere che anche i cronotachigrafi digitali non venivano revisionati dall'impresa che aveva vinto l'appalto, che però forniva la necessaria certificazione. Dall'analisi dei sistemi di geolocalizzazione è infatti emerso che nelle date in cui veniva attestata la revisione, i mezzi era in realtà regolarmente in servizio. I finanzieri hanno così sequestrato all'azienda disponibilità finanziarie per circa 91mila euro, l'importo che il Cotral ha pagato per la taratura dei cronotrachigrafi.



Cotral, i lavoratori decidono di parlare: "Stanchi di subire"

Redazione

LAZIO – Una situazione di stanchezza dovuta a condizioni lavorative difficoltose. I motivi vengono spiegati proprio da un gruppo di lavoratori Cotral i quali hanno scritto alla nostra redazione che si è occupata più volte dell'azienda dei trasporti del Lazio su gomma. L'Osservatore d'Italia nel 2014 ha anche realizzato un dossier sugli sprechi e stipendi d'ro dei dirigenti. Dalla lettera dei lavoratori Cotral emerge un clima di tensione tra alcuni di loro e il Cda. Probabilmente si tratta di incomprensioni che potrebbero essere risolte intorno ad un tavolo. 

 

"LETTERA APERTA DEI LAVORATORI COTRAL"

I lavoratori del Cotral Spa lamentano diverse contestazioni disciplinari pregresse, risalenti anche al 2010 e consegnate nel 2016, in palese violazione del principio di tempestività alla difesa, nonché ulteriori atteggiamenti di violazione della legge 300/70 e della privacy. Affidamento a Società di consulenza esterne ai fini di allontanamento di personale. Trasferimenti senza giusta motivazione gestiti unilateralmente, violando accordi sindacali e specifiche in merito, in base alla legge 241/90.
Nelle più avanzate industrie, fabbriche o negli uffici di personale amministrativo, il datore di lavoro manifesta sensibilità nei confronti dei lavoratori, per rendere la vita più consona alle proprie esigenze.
Ebbene nel 2016 in Italia e specialmente nell'azienda di trasporti Cotral, questa regola non deve funzionare, sembra che la tranquillità sia un lusso da cancellare nei dizionari dello stato sociale.
Ed accade qui che un lavoratore che vive a pochi chilometri dal proprio lavoro, si trovi da un giorno all'altro, spedito anche a 100 chilometri da casa senza se e senza ma. Si ricorda a proposito che, nei bandi di assunzione viene ribadito: ”Il lavoratore doveva risiedere nella zona dove effettuava la domanda di assunzione, per garantire la massima presenza lavorativa e la vicinanza stessa la garantiva”.
E' bene sapere che un trasferimento operato nel campo lavorativo comporta una serie di disastri economici e psicofisici, controproducenti, specie nelle difficoltà del momento che stiamo vivendo.
Vedendola nell'ottica dei lavoratori oltre al danno economico che nella società attuale e cosa da non sottovalutare, ci si imbatte in veri macigni psicologici che distruggono la propria esistenza e delle proprie famiglie e che inevitabilmente andranno a ripercuotere il rendimento nel lavoro.
Anche l'azienda viene indebolita economicamente, da dirigenti che prendono unilateralmente decisioni, contestate dai lavoratori con le innumerevoli istanze legali, così facendo sperperando , denaro pubblico.
Anche la corte di cassazione depositando la sentenza n.1608 del 28 gennaio 2016, ha affermato che in caso di trasferimento per valida motivazione, si deve scegliere la soluzione meno gravosa per il dipendente.
I lavoratori nel recente referendum, si sono espressi votando NO, bocciando una mozione condivisa da varie Organizzazioni Sindacali e Azienda, così manifestando un chiaro segnale di sfiducia nel C.D.A Cotral e conseguentemente nella Regione Lazio.
I Lavoratori Cotral sono stanchi di questa situazione degenerata e chiedono l'intervento del M5S, affinché conduca un inchiesta che blocchi le pregresse contestazioni disciplinari, le consulenze esterne, i trasferimenti immotivati, deglassazioni del personale, vessazioni, umiliazioni, ma supervisioni in particolar modo le modalità e i titoli delle nuove e vecchie assunzioni dei dirigenti che stanno governando il Cotral.

Firmato

Alcuni lavoratori del Cotral stanchi di subire.




Cotral, Palozzi (FI): "da Zingaretti e Colaceci soliti trionfalismi"

 

Red. Cronaca
 
Regione Lazio
– “Dopo settimane di bugie e falsi annunci Zingaretti e Colaceci informano il mondo intero che i primi nuovi pullman, già promessi su strada entro la passata primavera, finalmente dal mese di ottobre calcheranno gli asfalti regionali. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Tuttavia, le dichiarazioni odierne di vertici Cotral e Regione Lazio, pronunciate demagogicamente in pompa magna, tentano sic et sempliciter di distogliere l’attenzione – peraltro senza grandi risultati- dalle pesanti criticità che attanagliano l'azienda regionale di trasporti su gomma, ridotta in stato comatoso dall'inefficienza gestionale targata Colaceci-Giana.

Licenziamenti ambigui, consulenze esterne e assunzioni discutibili, trasparenza amministrativa sotto zero, bus a fuoco, ritardi, disservizi, tagli di linee e cori di proteste da tutto il territorio regionale. Questo, ahìnoi, il triste presente di Cotral: una serie infinita di inefficienze e ambiguità, perpetrata dall'imbarazzante operato del presidente e dell'amministratore delegato. Che, insieme al governatore del Lazio, preferiscono nascondersi dietro inutili trionfalismi  e continuare a prendere in giro i già bistrattati pendolari della nostra regione. Ma i nodi verranno presto al pettine”. Così, in una nota, il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Mobilità, Adriano Palozzi.

 “Ma l’amministrazione Zingaretti è fuori dalla realtà? E’ a dir poco paradossale quanto affermato dal governatore e dai vertici Cotral. Mentre esternano dichiarazioni, con il solito inopportuno trionfalismo, vorremmo ricordare loro che i veri “tagli”, l’azienda li ha effettuati – in questi tre anni – sui servizi di trasporto. Tutti si ricordano ancora le proteste dello scorso inverno da parte di amministratori locali, sindaci, genitori, utenti sulle criticità dovute al nuovo l’orario.
E’ inutile che la Regione si nasconda dietro l’evidenza: troppo spesso ci sono disagi e disservizi incontrati dai pendolari (studenti e lavoratori), che vivono un’odissea per recarsi sul proprio posto di lavoro e di studio. Oggi, si annuncia l’arrivo di 340 nuovi bus: noi attendiamo di vedere i mezzi su strada, visto che un’altra caratteristica di questi anni è stata quella di lanciare promesse per poi disattenderle. Il trasporto pubblico resta un altro dei fallimenti di quest’amministrazione regionale. E’ sufficiente recarsi un giorno sulle tratte più frequentate dagli utenti, viaggiare con loro: solo cosi Zingaretti e Cotral si renderanno davvero conto della situazione, che non è quella da loro immaginata” Lo dichiara il Capogruppo di Forza Italia della regione Lazio Antonello Aurigemma

 




Cotral: dopo 10 anni arriva la nuova flotta di mezzi

 

Red Cronaca

 

Regione Lazio –  Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha presentato insieme all’Assessore regionale alle Politiche del Territorio e alla Mobilità, Michele Civita, e al Presidente di Cotral Spa, Amalia Colaceci i nuovi autobus in arrivo per il trasporto regionale extraurbano.


Dopo dieci anni Cotral Spa rinnova la propria flotta con 340 nuovi autobus entro il 2017, il primo dei quali entrerà in servizio il prossimo 19 ottobre. Si tratta di mezzi di ultima generazione, ecologici e confortevoli che consentiranno di mandare progressivamente in pensione i più vecchi ancora in circolazione.
Un investimento di 81 milioni di euro. L’acquisto dei nuovi pullman è stato possibile grazie ad un investimento di 81 milioni di euro, di cui 51 milioni finanziati dalla Regione Lazio, 15 dal Ministero dei Trasporti, 8 dal Ministero dell’Ambiente e 7 autofinanziati da Cotral per l’acquisto dei bus bipiano.
Più sicurezza e maggior tutela dell’ambiente. I nuovi bus euro 6, la categoria più bassa in termini di emissioni inquinanti, saranno dotati di video sorveglianza a bordo, cabine di protezione per gli autisti e sensori di guida sicura.


Il cronoprogramma delle consegne.
La fornitura prevede la consegna di 33 bus al mese fino all’autunno del 2017, di questi 300 saranno “Interurbino" di 12 metri prodotti da Solaris e 40 bipiano da 90 posti prodotti dalla casa tedesca Man che entreranno in servizio sulle linee a più alta frequentazione, garantendo oltre 1600 posti a sedere in più.


Un servizio a misura di utente.
Quattro colori vestiranno la livrea dei bus con il nuovo logotipo aziendale, totalmente rinnovato nella grafica e nell’uso dei font. Un cambiamento che segue di pari passo l’evoluzione dell’azienda sia sul piano dell’affidabilità del servizio – oggi Cotral garantisce il 99% delle corse programmate – che della comunicazione alla clientela. Un nuovo sito internet, più accessibile e ricco di informazioni, e un nuovo sistema di gestione dei reclami hanno permesso di dimezzare i tempi di risposta all’utenza.


Risparmi e nuove assunzioni.
Il bando di gara, vagliato dall’Anac, ha incluso anche la manutenzione dei mezzi in full service per dieci anni che consentirà un risparmio di circa 3,5 milioni di euro. E non solo: Cotral nel 2015 ha chiuso il proprio bilancio in pareggio, dimezzando i debiti verso i fornitori, passati da 347 milioni di euro del 2014 a 178 milioni del 2015. Questo risultato è stato possibile grazie alla regolarizzazione dei pagamenti da parte della Regione Lazio, al taglio degli sprechi e all’ottimizzazione delle risorse. In particolare, la diminuzione degli interessi passivi sul debito ha consentito un risparmio di 6,5 milioni di euro, mentre 2,5 milioni sono stati recuperati grazie ad una migliore organizzazione del lavoro. La riduzione di spese legali e notarili ha portato un risparmio di 670 mila euro, circa 800 mila euro provengono invece dal taglio delle spese di telefonia, delle consulenze e dei compensi degli organi societari. Risparmi che vanno di pari passo con gli investimenti: nel biennio 2014/2015 Cotral ha assunto 220 nuovi autisti, di cui la metà under 30, colmando le carenze di organico sui territori.


L’azienda in numeri.
Cotral Spa è l’azienda di trasporto pubblico regionale il cui azionista unico è la Regione Lazio. E’ il primo vettore di trasporto pubblico su gomma extraurbano in Italia. Gli autobus Cotral percorrono oltre 200.000 chilometri al giorno, collegando fra loro 376 comuni del Lazio (isole escluse) e 17 comuni di regioni limitrofe, per un totale di 8.472 corse giornaliere. In 20 ore d’attività vengono portati a destinazione oltre 200.000 passeggeri e pendolari. Ogni anno più di 70 milioni di persone salgono sugli autobus di linea. L’azienda impiega 3.205 dipendenti, di cui 2.406 sono autisti, e possiede una flotta di 1.559 autobus.
 




Cotral: i lavoratori respingono accordo con sindacati confederali

Red. Cronaca

COTRAL – L’accordo sindacale siglato dalle organizzazioni sindacali unitarie CGIL-CISL-UIL con l’azienda COTRAL il 29 luglio 2016 è stato respinto dai lavoratori. Il 51,9 % ha votato contro nel referendum indetto il 12 settembre 2016 . Spaccatura netta quindi che rileva il malcontento che serpeggia tra i lavoratori del comparto degli autoferrotranvieri del COTRAL.


"In quanto rappresentanti dell’ORT (osservatorio regionale dei trasporti) per la provincia di Viterbo – dichiara Raimondo Chiricozzi Rappresentante ORT Viterbo Comitato Utenti Trasporti – abbiamo assistito ad alcune assemblee dei lavoratori tenute dai sindacati. Nell’ultima, – prosegue Chiricozzi – tenuta il 5 settembre 2016 a Viterbo presso il capolinea del Riello, abbiamo incontrato Micaela Quintavalle, responsabile nazionale del sindacato di base “Cambia mente M410”, che, assieme alla UGL ha sostenuto le tesi del NO al referendum. La Quintavalle evidenziò i motivi per cui l’accordo firmato dai confederali andava respinto, domandandosi inoltre se gli stessi fossero ancora a difesa dei lavoratori o di essere divenuti supervisori delle decisioni aziendali. In quella assemblea abbiamo constatato l’effettivo malcontento dei lavoratori rispetto le competenze, l’aumento dell’orario di lavoro e altre questioni legate ai turni, al lavoro nelle festività, alle malattie, alla 104, ecc. Il malcontento  era palpabile e già da quella assemblea abbiamo preannunciato la vittoria del No all’accordo al Referendum.  Il dissenso era evidente soprattutto nel personale del movimento (gli autisti) costretti al lavoro con mezzi, spesso fatiscenti, sotto la propria responsabilità. 
L’azienda, con l’approvazione del nuovo piano industriale, ha previsto l’acquisto di nuovi mezzi circa 300 autobus e il miglioramento e l’ammodernamento delle infrastrutture, così si legge nel testo dell’accordo del 27 settembre 2016 sottoposto a referendum. Ora con l’accordo del 29 luglio respinto rimane in vigore il contratto nazionale e c’è chi afferma sia un boomerang per i lavoratori. Si sparla e gli sconfitti sembra minaccino scioperi. Più che di scioperi, si renderebbe necessaria nei sindacati CGIL CISL UIL una seria riflessione sulla perdita  di credibilità tra i lavoratori, che non ci sembra si sentano degnamente rappresentati,  da questi, dal momento che hanno decisamente respinto l’accordo. Per comprendere la situazione e soprattutto quali effetti si avranno sul servizio vorremmo conoscere quali iniziative intendono prendere l’azienda COTRAL e la Regione Lazio perché nell’immediato venga assicurato il servizio.
Va quindi ripresa l’iniziativa per un nuovo accordo con tutti i sindacati in campo da sottoporre alla approvazione dei lavoratori e l’ORT Osservatorio regionale dei trasporti crediamo posa farsene carico.

 

Abbiamo girato queste domande per primo al neo eletto segretario regionale del sindacato “Cambia-Menti M410” Ivano Cannone che ha ribadito con fermezza quanto la segretaria nazionale Micaela Quintavalle ha in una sua dichiarazione affermato: 
“I lavoratori, ha detto Cannone, hanno scelto di dire NO ad una proposta che avrebbe eliminato ogni diritto, compreso quello di sciopero.
Il risanamento aziendale che giustamente va fatto non può passare attraverso la eliminazione della legge parentale o della 104 o cancellando il diritto alla malattia.  Gli autoferrotranvieri non si sono mai rifiutati di fare 37 ore. Semplicemente chiedono di farle a turno e non con lo straordinario imposto.
Se avesse vinto il SI, continua Cannone, pur di non perdere compensi i lavoratori si sarebbero messi alla guida di autobus anche malati,  con qualche linea di febbre. Per non fare ritardi o giorni di assenza sarebbero partiti con pulman anche inefficienti e a rischio sicurezza dei cittadini. Un accordo che per l’utenza sarebbe stato drammatico, ecco perché era necessario respingerlo. Per ultimo riteniamo che i lavoratori abbiano ben compreso la posta in gioco e crediamo non siano più disponibili alla partecipazione agli scioperi che vengono minacciati attraverso tabellasti ossequiosi e che lascierebbero inalterata la situazione dei privilegi ai sindacalisti compiacenti all’azienda. Queste organizzazioni farebbero meglio a fare chiarezza al loro interno evitando ed emarginando coloro che vorrebbero continuare ad essere i portavoce dell’azienda, anziché dei lavoratori. Ormai i lavoratori hanno ben compreso chi li difende veramente e non accettano più di essere i paganti,  con il proprio stipendio, questa sovrastruttura sindacale dannosa per la società. Fare il sindacalista, ha concluso Cannone, deve tornare ad essere un impegno a favore degli altri lavoratori e non una conquista di maggiori privilegi per se stessi o per i propri figli o clienti”. Non possiamo che attendere sperando che non siano gli utenti a dovere ancora pagare per i disservizi o privilegi alcuni a danno dell’intera categoria". 
                                                                                                             
 




COTRAL, "RAGGI" ESPELLENTI: LICENZIATI SEI DIRIGENTI

di Chiara Rai
Regione Lazio / Cotral – Licenziati in tronco sei dirigenti dell’azienda del trasporto su gomma del Lazio Cotral. Cinque di loro sono stati nominati dal centrosinistra nel 2010 quando l’attuale presidente dell’azienda dai pullman blu Amalia Colaceci era assessore provinciale ai Trasporti con Nicola Zingaretti presidente e al governo della Regione Piero Marrazzo. Ci fu un concorso interno e queste persone entrarono come quadri.

I licenziamenti Le cause dei licenziamenti sembrerebbero essere, per quei cinque, la nomina all’epoca senza che venisse esperita una selezione ma la questione non è ancora del tutto chiara. Alla porta, questo martedì, sono finiti Spinetti, Ponzi, Cairoli, Di Vittorio, Pucci – dirigente di gare e contratti- e Ferraro, responsabile della manutenzione. Quest’ultimi due hanno 90 giorni di preavviso perché titolari di deleghe su alcune gare mentre gli altri già sono stati messi alla porta. Di Vittorio non fa parte dei cinque nominati senza selezione ma sarebbe stato mandato a casa per altri motivi, probabilmente perché la sua casella è stata soppressa, nei fatti si occupava di revisione dei conti ma comunque ha un’età pensionabile.

Il Sindacato A confermare i licenziamenti è il segretario del sindacato SUL Renzo Coppini: “Documenti non ne abbiamo ma sappiamo che queste sei persone sono state mandate a casa dall’oggi al domani, letteralmente accompagnati alla porta per problemi di nomine non corrette. Perché se ne accorgono adesso dopo sei anni? Eppure la Provincia, con Colaceci assessore ai Trasporti, era proprietaria di una buona parte delle azioni Cotral: perché solo adesso si accorgono di nomine non corrette? Quando i sei quadri sono stati nominati c’era la legge Brunetta, capisco che l’azienda voglia rispettare la legge ma quello che contestiamo sono le modalità perché parliamo di persone giovani con famiglie che hanno sempre svolto con diligenza il loro lavoro”. Lo scoppio ritardato dopo sei anni potrebbe preludere a un cambio di “pedine piddine” dopo l’avvento dei pentastellati in Campidoglio che avrebbero spazzato via oltre un centinaio di componenti Pd dai consigli di amministrazione, tra cui diversi grandi elettori del presidente Zingaretti. Adesso, con questa “pulizia” chissà chi prenderà il posto dei silurati? Ai ripari, si salvi chi può. Intanto oggi verrà presentato il piano industriale dell’azienda.  




COTRAL: DOPO LA DENUNCIA DE L'OSSERVATORE D'ITALIA SGOMBERATO IL DEPOSITO COTRAL DI VIA MIRRI

IL DOSSIER SU COTRAL

 

Red. Cronaca

CotralEra il 16 maggio 2014 quando noi de L'Osservatore d'Italia entravamo nel deposito Cotral di via Mirri a Roma nel quartiere di Casalbertone, e documentavamo con foto e video quello che era lo stato di abbandono del sito Cotral di fatto occupato dai rom e in completo stato di abbandono e degrado.

Una volta all'interno del deposito, siamo stati accolti in malo modo dalle persone che abitavano la struttura. Il "capo" del gruppo rom che ha occupato lo stabile ci aveva detto che nessuno sarebbe potuto entrare lì dentro se non con il consenso del Maresciallo dei Carabinieri di Casalbertone.
Una notizia poi risultata priva di qualsiasi fondamento poiché il Comando dei carabinieri ci aveva assicurato che sarebbe cosa illecita scendere a compromessi con questa gente, che occupa il deposito ormai all’incirca da ottobre del 2013.

La struttura versa in una condizione di degrado completo: panni stesi dappertutto e rifiuti che ingombrano lo stabile. Non rimane più nulla dei mezzi Cotral o delle loro attrezzature; l'unico indizio che ci riporta alla Compagnia di Trasporto è la grande scritta che spicca sulla colonna che divide le due porte d'ingresso della struttura.

Oggi, finalmente dopo due anni dalla denuncia de L'Osservatore d'Italia e dopo aver pubblicato due dossier sull'azienda di trasporto extraurbano di proprietà della Regione Lazio il deposito di via Mirri viene sgomberato. "Oggi, a distanza di tre anni e mezzo dall’occupazione, viene sgomberato lo stabile di Via Giuseppe Mirri 45 a Casal Bertone di proprietà di Cotral Patrimonio, emblema della mala gestione degli stabili di proprietà dell’Azienda, edificio dove idealmente doveva sorgere il nuovo polo della mobilità.

Uno dei tanti progetti disattesi dal managment e se vogliamo dall’intera Amministrazione regionale. Sull’inefficienze di gestione del patrimonio immobiliare ho presentato diverse interrogazioni in Consiglio regionale. Nonostante le risposte evasive, dal 2013 nulla è cambiato per quanto riguarda Cotral Patrimonio. Tra le sedi attualmente occupate troviamo l’immobile di Via Radiotelegrafisti, valore commerciale di 9 milioni di euro, attualmente occupato abusivamente, immobile a Valle Nicosia, ex stazione più alloggio di valore commerciale di 150.000 euro più volte occupato, un immobile a Velletri di valore commerciale di 500.000 euro, attualmente occupato abusivamente ed oggetto di causa penale e civile. Questi solo alcuni esempi. Mentre si prendono in affitto uffici, depositi e magazzini, il patrimonio di proprietà è lasciato al suo destino e anzi grava sulle casse aziendali e non solo come costo opportunità. Su Via Mirri si chiude oggi una dolorosa pagina dove aleggiano ancora seri dubbi sulla possibilità che tre anni fa, si sia consentita per negligenza l’occupazione a seguito della disattivazione del servizio di guardianeria armata solo pochi giorni prima. Senza dimenticare che Cotral Patrimonio S.p.A. ospita i suoi uffici presso lo stabile sito in via Bernardino Alimena n. 105, immobile in locazione dal 2008 e per il quale la Società stessa sopporta ingenti costi annui” Così in una nota Fabrizio Santori e Giancarlo Righini, consiglieri regionali del Lazio di Fratelli d’Italia, membri della Commissione mobilità.
 




COTRAL, BLASI (M5S): "L'AZIENDA AFFITTA 3 CATORCI, SENZA BANDO, PER 27MILA EURO IN 6 MESI"

Red. Cronaca

Cotral – "Lo scorso novembre, in piena emergenza Cotral nella provincia di Viterbo con autobus in fiamme, ritardi e corse saltate, il consigliere Panunzi insieme ai vertici dell'azienda di trasporto pubblico e al presidente della Provincia di Viterbo Mauro Mazzola avevano annunciato l'affitto di mezzi da altre società per tamponare l'emergenzà". Così in una nota Silvia Blasi, consigliera del M5S Lazio. "Visto che i mezzi in affitto non si vedono circolare nelle strade viterbesi – prosegue la nota – ho realizzato diversi accessi agli atti per capire cosa stesse succedendo e le risposte mi hanno sbalordito.

Cotral ha affittato, senza bando pubblico, tre mezzi da Busitalia Sita Nord srl, uno immatricolato nel 1988 e due nel 1990, a 50 euro al giorno per un totale di 27.000 euro per sei mesi. Alla luce di questo vorrei sapere da Civita e da Panunzi se gli sembra normale che per ovviare ai disservizi causati da un parco mezzi antiquato e che non garantisce la sicurezza dei viaggiatori si affittino tre catorci ad un prezzo con cui, in una gara aperta e trasparente, si sarebbero potuti ottenere veicoli pronti ad essere immessi nel sistema trasporti della provincia di Viterbo".




COTRAL: CRISI IRREVERSIBILE MA LA COMUNICAZIONE È VITTORIOSA

Red. Cronache
Cotral – Prigionieri per 45 minuti nella stazione di Rieti e poi liberati senza alcuna spiegazione, ne scuse. È questo lo scenario che si è verificato la sera di martedì 12 gennaio 2016 alla stazione di Rieti dove alcuni pendolari provenienti da Roma sono scesi. “Siamo sbalorditi dal silenzio della maggioranza dinnanzi l’ennesima figuraccia nei confronti dei cittadini reatini che continuano ad essere penalizzati da tutte le forme di trasporto pubblico, da Cotral con le sue corse-lumaca e Trenitalia capace di prendere in ostaggio i pendolari. Ci domandiamo se la Regione Lazio ed il Comune di Rieti ritengono Rieti una città dal trasporto pubblico degno di essere considerato al passo di quello di altre città europee di analoghe dimensioni. “dichiarano all’unanimità i membri del coordinamento provinciale di Forza Italia a Rieti.

Intanto il 13 gennaio, presso la sede della provincia di Viterbo, si è tenuto l'incontro tra i vertici Cotral e tutti i sindaci dei comuni della Tuscia, a seguito dei numerosi disservizi che continuano a registrarsi sulla rete provinciale dei trasporti.
"Vista l'istanza rappresentata dall'on. Enrico Panunzi, dando seguito al confronto con alcuni sindaci principalmente interessati da quanto accaduto, raccogliendo le segnalazioni della stampa locale ho chiamato il prefetto e concordato, nella massima collaborazione istituzionale, un incontro congiunto. – Ha dichiarato il presidente della Provincia di Viterbo Mauro Mazzola – Intendiamo verificare la situazione lamentata dai pendolari – ha proseguito Mazzola – che utilizzano quotidianamente il servizio di trasporto pubblico su gomma, svolto da Cotral Spa. Nonostante l'incontro tenutosi in provincia lo scorso 13 novembre, – ha concluso il presidente della Provincia di Viterbo – la situazione non appare migliorata. Occorre individuare soluzioni rapide e certe." All'incontro hanno partecipato anche l'assessore regionale alla mobilità, on. Michele Civita  ed il presidente della commissione ambiente LLPP e mobilità on. Enrico Panunzi.

Dall'ufficio stampa Cotral hanno fatto sapere che saranno prodotti dalla Solaris i primi 300 nuovi bus di Cotral.
Infatti  il Consiglio di Amministrazione dell’azienda ha deliberato durante la mattinata del 12 gennaio l’aggiudicazione definitiva della gara europea bandita lo scorso maggio 2015. Il primo contratto applicativo, finanziato dalla Regione Lazio con 25 milioni di euro, riguarda la fornitura di 122 bus che arriveranno su strada la prossima primavera. I nuovi pullman saranno lunghi 12 metri e di standard euro 6, la categoria più restrittiva in termini di emissioni inquinanti. Questo permetterà di ringiovanire la flotta, mandando in pensione i mezzi più vecchi. Tra le novità comunicate dall'azienda di trasporto regionale anche l’appalto di manutenzione in full service della durata di dieci anni, una sorta di garanzia sull'efficienza operativa del nuovo parco bus che si andrà progressivamente rinnovando.

Cotral, Palozzi(FI): “Zingaretti venga in consiglio regionale” Sui trionfalistici annunci che pervengono da Cotral interviene l'ex presidente dell'azienda di trasporto e attuale consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Mobilità, Adriano Palozzi. “E fu così che Zingaretti diede libero sfogo alla propria immaginazione. – Dichiara Adriano Palozzi – Col solito trionfante quanto ingannevole tweet, – prosegue il consigliere regionale – il presidente della Regione ha annunciato ieri l’arrivo di 300 bus per la Cotral spa e ha rivendicato la presunta azione di miglioramento di trasporto pubblico e qualità della vita. Punto uno: ma Zingaretti dove ha vissuto in questi giorni, quando in tutto il territorio regionale si sono alzate critiche feroci di cittadini e amministratori sui disservizi dell’azienda regionale e sui nuovi orari Cotral? Punto due: di questi 300 pullman, solo poco più di un terzo arriverà in primavera, dunque bisognerà attendere dai tre ai cinque mesi prima di vederli in strada. Punto tre: fino ad allora, ammesso e non concesso che le aleatorie promesse di vertici aziendali e presidente della Regione fossero mantenute, come si affronterà l’attuale emergenza, legata ad un servizio da terzo mondo, reso ancora più imbarazzante dall’inefficienza del duo Colaceci-Giana? Mica penseranno davvero di tappare le falle, prendendo in prestito veri e propri convogli da rottomare dalla Umbria Mobilità, detenuta dalla Busitalia Sita Nord, società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, che già in passato avrebbe manifestato l’interesse ad acquisire la ricca torta del tpl regionale su gomma? Anziché affidarsi agli usuali 140 caratteri del “cinguettio social” – conclude Palozzi – per difendere la Cotral spa, Zingaretti venga a riferire in consiglio regionale”.

In merito alla riorganizzazione del trasporto pubblico il M5s ha depositato un'interrogazione al governatore Nicola Zingaretti  “Ho depositato un’ interrogazione per chiedere al Presidente Zingaretti di esprimersi sulla riorganizzazione del trasporto pubblico su gomma elaborata dalla Cotral S.p.A.. – Dichiara Silvia Blasi, consigliera del M5S Lazio  -Cotral dallo scorso 7 gennaio ha ridotto notevolmente il numero delle corse procurando gravi disagi ai pendolari, soprattutto nelle province di Frosinone, Rieti e Viterbo. La rimodulazione delle corse – prosegue Silvia Blasi – inoltre, non ha tenuto conto degli orari di apertura e chiusura degli istituti scolastici, lasciando per strada centinaia di studenti. L’annosa questione dell’inefficiente trasporto pubblico locale ha bisogno di un intervento rapido e risolutivo. La Giunta regionale dica quanto prima, e senza fare solo propaganda, cosa vuole fare per sopperire alle gravi carenze di Cotral al fine di soddisfare in modo efficiente le esigenze degli utenti. Oggi – conclude la consigliera M5s – è previsto un incontro a Viterbo per discutere del problema, mi auguro che esca una proposta concreta e che rapidamente possa risolvere i danni causati dalla rimodulazione oraria e dalla cancellazione delle corse.”
 




COTRAL, VASO DI PANDORA DUE (4° PARTE): LA DESTRA, LA SINISTRA, GLI INCENDI E IL FUTURO DELL’AZIENDA

di Chiara Rai
Cotral – In Cotral quando i bus vanno a fuoco ci si strappano le vesti, si grida e ci si appella a presunti sabotaggi per ripartire con le denunce, come del resto è stato fatto contro gli operatori di esercizio e i propri meccanici quando non si è stati in grado di fornire il servizio. 

Torniamo di nuovo a parlare dell'azienda di trasporto extraurbano controllata dalla Regione Lazio, guidata dal presidente Amalia Colaceci e dall’Ad Arrigo Emilio Giana, sempre sotto la supervisione dell'assessore regionale al Trasporto pubblico Michele Civita. La realtà che appare è quella di una evidente incapacità gestionale testimoniata fino ad oggi dai numerosi mancati servizi, dalla manutenzione dei mezzi carente, dalle perdite, dall'aumento dei costi, dal buco nel bilancio e soprattutto dalla mancata verifica dei documenti contabili da parte del Controllo Analogo regionale per accertare se vi siano falsi in bilancio e imputati crediti non ammissibili.

Cinque incendi in un mese non possono essere considerati di certo l’accumularsi ed il susseguirsi di eventi casuali, bensì sembrano piuttosto il risultato dello sbando gestionale di un’azienda, dell’incapacità di programmazione ed esecuzione della manutenzione dei bus.
I cinque autobus Cotral in fiamme nel solo mese di dicembre 2015 e quindi la perdita di circa 1 milione e cinquecentomila euro si aggiungono a quelli cominciati ad andare a fuoco dall’epoca della gestione regionale di Renata Polverini attraverso l'allora presidente Cotral Adriano Palozzi e l'AD Vincenzo Surace a partire dal 2012. Con l’inizio della gestione di Adriano Palozzi e di Vincenzo Surace, sotto l'allora assessore regionale Lollobrigida e proseguita poi nell'era di Zingaretti con l’assessore regionale Civita è iniziato il processo di distruzione e preparazione alla cessione del Cotral e dei suoi chilometri/contratto di servizio ai privati.

Fino agli inizi del 2012, ad esempio, nell’officina Cotral di Latina era svolta internamente l’80% della manutenzione sui bus e affidata all’esterno solo l’attività di carrozzeria. A Latina era stata istituita una scuola di formazione Cotral on the job, dove, ciclicamente, era effettuata la formazione ed il refresh degli addetti alla manutenzione, sulla base dei fabbisogni formativi di ogni addetto, fatti valutare dagli esperti della FIAT/IVECO, secondo un programma definito ma spesso mal digerito proprio dal trio Palozzi, Surace, e dall'allora consigliere Cotral Giovanni Libanori. Negli altri impianti della Cotral la manutenzione veniva effettuata internamente per circa il 60%.

L’accordo trasversale destra sinistra avrebbe come obiettivo la privatizzazione di Cotral ed il suo urgente svilimento e diminuzione di valore per cedere al salvatore della patria, probabilmente già conosciuto nelle segrete stanze, l’azienda regionale per pochi spiccioli. Un piano che non trova ostacoli da parte del presidente della commissione Trasporti della Camera Michele Meta (Pd) con le contrastanti teorie, buone per tutte le stagioni, dei prof Filippi e Mallamo, con gli attori di allora: Polverini, Lollobrigida, Palozzi Surace. Ma anche quelli attuali: Zingaretti, Civita, Colaceci, Giana.

Ma torniamo agli incendi: non la strana casualità che ha portato l'azienda regionale dei trasporti extraurbana a sporgere denuncia contro ignoti per sospetto sabotaggio, ma, a nostro parere, dolo manageriale e incapacità gestionale. Ma vediamo perché.
Dolo perché l’azienda ha distrutto e smantellato la Direzione Ingegneria e manutenzione, perché non garantisce la fornitura dei ricambi alle officine interne, perché ha distrutto l’organizzazione interna di manutenzione e non ha più garantito i livelli di comando. E non è tutto perché ha anche cercato di incolpare qualche ditta esterna ignara che non fa parte della partita di cessione in quanto ha più volte tentato di noleggiare da ben noti privati il servizio ovvero bus più autista e l’avere una diminuzione di bus potrebbe essere il giusto pretesto per raggiungere questo obiettivo a cui si oppose la smantellata dirigenza della manutenzione e il baluardo dei lavoratori.

Incapacità gestionale già al tempo di Polverini, Palozzi, Surace e ora in linea anche Zingaretti, Civita, Colaceci, Giana, avendo svuotato la Direzione Ingegneria di persone capaci fanno eseguire la manutenzione all’occorrenza ovvero solo quando c'è il guasto e non una manutenzione programmata e preventiva. Da qui forse la probabile causa degli incendi. Non è che dopo tutti questi incendi adesso si arrivi ad affidare all’esterno il sevizio di noleggio bus e conducente? Potrebbe essere una conclusione che troverebbe il consenso di molti.

La prevenzione dell’incendio dei bus richiede  gestione e programmazione della manutenzione e quindi: pulire i radiatori dei bus con frequenza mensile per evitare il surriscaldamento dei motori, lavare i motori con frequenza quadrimestrale, effettuare mensilmente la verifica del serraggio del circuito di alimentazione e semestralmente la sua pulizia.

Queste attività in Cotral le aveva svilite Vincenzo Surace ed ora sono state completamente abbandonate. Inutile fare la caccia alle streghe e continuare con le denunce alla Procura della Repubblica. Un assessore serio, capace, indipendente e con l’interesse di valorizzare il servizio per i cittadini e l'azienda Cotral dovrebbe fare luce sugli incendi, invece di strapparsi le vesti.

E l'ex presidente Adriano Palozzi oggi consigliere regionale in commissione mobilità anziché gridare alle dimissioni di taluni personaggi potrebbe invece chiedere la nomina di una commissione tecnica sullo stato organizzativo della manutenzione e sulle manutenzioni effettuate sugli autobus andati nonché quelli attualmente in circolazione. Farsi un giretto presso gli impianti per parlare con il personale Cotral potrebbe essere foriero di verità.

I numeri sembrano dimostrare che Palozzi e Surace siano stati gli iniziatori dello stato attuale di Cotral: al tempo dell’insediamento di Palozzi e Surace il costo della manutenzione era di 0,27€/km, alla fine del 2012 il costo è passato a 0,40 €/km per arrivare con l’attuale gestione Civita-Colaceci-Giana ad attestarsi a 0,68 €/km con manutenzione non svolta e personale con morale a terra e non utilizzato e bus privi di manutenzione e buone probabilità di incendio bus (cinque mezzi andati a fuoco in 30 giorni).

Desta preoccupazione leggere la nota Cotral in cui si afferma: "In poco più di un mese cinque mezzi sono bruciati per motivi ancora da definire. Gli accertamenti svolti dai tecnici dell'azienda non hanno permesso di risalire alle cause che hanno generato gli incendi. Tuttavia da una prima ricognizione è stato possibile tracciare il percorso manutentivo delle vetture che fanno capo alla medesima officina esterna". Quanto accaduto a Pomezia e a Fiumicino, sono due dei tanti episodi allarmanti, assolutamente ingiustificabili, che mettono a repentaglio la vita dei pendolari laziali, ma non saranno gli ultimi considerando lo stato disorganizzativo e gestionale in cui versa ormai la Cotral.

La distruzione della Cotral traspare dai bandi di gara emessi per la sola manutenzione degli autobus negli ultimi due anni per un importo totale di € 473.418.650,04 che sottintendono l’esternalizzazione della manutenzione come di seguito.Difatto i bandi hanno come oggetto l’esternalizzazione a scapito delle strutture interne.

Due esempi per tutti la gara di pulizia degli autobus e la revisione motori e fornitura bus con global service: Nella gara di pulizia autobus nel punteggio tecnico è previsto un votazione elevata a chi pulisce il bus nel minor tempo: ebbene è in via di aggiudicazione la gara ad una società che ha dichiarato di pulire un autobus di 13 metri in 30 secondi. Complimenti, che efficienza! Il capitolato è stato impostato in modo da penalizzare la revisione dei motori, la sostituzione delle parti di ricambio e il costo della manodopera a scapito delle tariffe orarie del contratto nazionale di lavoro di categoria.

E che dire poi della fornitura in Globalservice di bus (e quindi penalizzando le attività interne) aggiudicata temporaneamente alla Solaris, in partnership con altre società, accreditata nella gestione Palozzi – Surace e rientrante nel gruppo dei privati che secondo l’on Michele Meta, l'assessore regionale Civita, la deputata Polverini e il governatore Zingaretti dovrebbero rilevare Cotral nella sua privatizzazione.

LEGGI LE PUNTATE PRECEDENTI:

COTRAL, VASO DI PANDORA DUE (3 PARTE): LA SICUREZZA SCIVOLA SULLA MANUTENZIONE

COTRAL, VASO DI PANDORA DUE (2 PARTE): GIANA E COLACECI SCIVOLANO SULLA TRASPARENZA

COTRAL, VASO DI PANDORA DUE (1 PARTE): L'ERA COLACECI. L’INCHIESTA CONTINUA…