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di Ch. Mo.
Istanbul – Guerriglie e tensioni contro i ribelli curdi in una settimana di incursioni che non hanno lasciato scampo ad oltre 260 guerriglieri. Altri cento sono rimasti feriti: è quanto riferito dall’agenzia governativa turca Anatolia. Un bollettino da guerra, una vera e propria strage che passa inosservata e indifferente agli occhi umani.
Secondo l'agenzia, che non cita fonti e la cui informazioni sono state verificate in maniera indipendente, tra i feriti c' è anche il fratello del leader del partito filo-curdo Hdp, Selahattin Demirtas.
’ stato sempre contrario finora il governo turco a fornire bilanci sulle vittime e anzi, una fonte ufficiosa ha tenuto a rimarcare che "non è una partita di calcio". Ma il numero di raid quotidiani sulle postazioni Pkk nel nord dell'Iraq può fornire un'idea della dimensione dell'operazione "antiterrorismo" lanciata da Ankara, un operazione che suscita qualche inquietudine nelle capitali occidentali.
Venerdi' il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier ha esortato la Turchia a "non distruggere i ponti" costruiti nel corso degli ultimi anni con la minoranza curda.