Ucraina, Zelensky dice no all’ipotesi di pace in cambio di cessioni territoriali alla Russia

Nessun cambiamento sui confini in cambio del cessate il fuoco. Lo ha ribadito il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio postato su Telegram, respingendo qualsiasi ipotesi di cessioni territoriali in cambio della pace con la Russia.

Ipotesi emerse, sostiene il presidente ucraino, in alcuni media occidentali. La Russia si aspetta che l’Ucraina accetti le sue richieste e sviluppi la consapevolezza della situazione attuale. Lo ha dichiarato ai media il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, riporta la Tass. “Mosca sta aspettando che Kiev accetti le richieste di Mosca e sviluppi la consapevolezza della situazione di fatto, la situazione reale che esiste”, ha detto Peskov. “Noi siamo un puzzle importante” per le mire colonialistiche della Russia. “Mosca non accetta che vogliamo far parte dell’Europa, vuole occupare l’Ucraina e credo che il suo obiettivo non si fermerà al confine”. Lo ha detto il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, nel suo intervento al forum economico mondiale di Davos. “Non stiamo difendendo solo l’Ucraina, ma tutti voi perché abbiamo gli stessi valori”, ha ribadito Klitschko. “Questa è la più grande guerra in Europa dal secondo conflitto mondiale e dobbiamo fermarla”, ha aggiunto.

LA SITUAZIONE SUL CAMPO
L’offensiva dell’esercito russo con massicci bombardamenti è ripresa sulla città orientale di Slavyansk, riferisce lo Stato maggiore ucraino su Facebook, riportato da Ukrinform. “Nella direzione di Donetsk, gli attacchi delle truppe russe sono concentrati sulla presa del pieno controllo di Lyman e sul miglioramento della strategia vicino a Severodonetsk e Avdiivka. Il nemico… ha usato artiglieria e aerei da combattimento nelle posizioni delle nostre unità e nelle infrastrutture civili della regione “, si legge nel rapporto del mattino. Lo Stato maggiore spiega che le truppe della Federazione continuano l’offensiva senza sosta nella zona orientale e continuano a lanciare missili e attacchi aerei sulle infrastrutture. A nord, Mosca sta adottando misure per coprire il confine ucraino-russo nelle regioni di Bryansk e Kursk e per impedire il trasferimento delle forze armate ucraine in altre aree.La Russia ha attaccato 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk, cinque le vittime civili e 12 i feriti: “I nemici hanno sparato contro più di 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk, distruggendo o danneggiando 47 siti civili, tra cui 38 case e una scuola. A causa di questi bombardamenti cinque civili sono morti e 12 sono stati feriti”, scrive su Facebook lo Stato Maggiore delle Forze armate dell’Ucraina, citato dalla Bbc. I russi hanno sferrato un attacco di artiglieria a Lysychansk, nel Lugansk, uccidendo tre persone. Lo ha annunciato il capo dell’amministrazione statale regionale di Lugansk Sergiy Gaidai su Telegram, come riporta Unian. “Il nemico ha cercato di assaltare le nostre difese vicino a Ustynivka e allo stesso tempo ha distrutto questo villaggio e la vicina città di Lysychansk con l’artiglieria. Di conseguenza, due persone sono morte a Ustynivka e una nella stessa Lysychansk”.

Sono circa 8.000 i prigionieri di guerra ucraini detenuti nelle autoproclamate Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk: lo ha dichiarato oggi l’ambasciatore del Lugansk in Russia, Rodion Miroshnik, al programma Soloviev Live, citato dalla Tass. “Ci sono molti prigionieri. Certo, ce ne sono di più sul territorio del Donetsk, ma anche noi ne abbiamo a sufficienza, e ora il numero totale si aggira intorno agli 8.000. Sono tantissimi, e letteralmente non si può dire che non ci siano più prigionieri. È molto, e ogni giorno se ne aggiungono letteralmente centinaia”, ha affermato Miroshnik. “Il Mar d’Azov è perduto per sempre per l’Ucraina. I porti delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson non saranno mai più ucraini. Sono sicuro che dopo la riunificazione delle nostre regioni con la Russia, il Mar d’Azov tornerà ad essere, come prima, esclusivamente un mare interno della Federazione Russa”, ha dichiarato il vice primo ministro del governo della Crimea Georgy Muradov, riportato da Ria Novosti. L’agenzia russa cita anche Vladimir Rogov, un funzionario nominato da Mosca nella regione occupata di Zaporizhzhia, il quale ha affermato che “le regioni di Zaporizhzhia e Kherson non torneranno mai sotto il controllo di Kiev”.

ARMI E SANZIONI
I Paesi membri della Nato avrebbero concordato in modo informale di non fornire alcuni tipi di armi all’Ucraina, come i carri armanti e i caccia, nel timore che Mosca possa vedere questi aiuti militari come una dichiarazione di guerra e adottare misure di rappresaglia: lo riporta l’agenzia di stampa tedesca dpa citando fonti dell’Alleanza, secondo quanto riferisce il quotidiano Die Zeit. Mossa – intanto ieri – della Commissione europea per la confisca dei beni degli oligarchi che cercano di sottrarsi alle sanzioni. Aggiungere la violazione delle misure restrittive dell’Ue all’elenco dei reati dell’Unione, oltre che norme rafforzate sul recupero e la confisca dei beni da usare per ricostruire l’Ucraina’ gli obiettivi. Mosca disponibile a un corridoio per l’uscita delle navi che trasportano grano dal porto di Mariupol, ma a patto di eliminare le sanzioni. Intanto i soldati delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk, insieme all’esercito russo, “hanno sfondato la difesa delle forze armate ucraine sullo Svetlodar Bulg, nella regione di Lugansk”. Il Cremlino accetta lo cambio di prigionieri di Azovstal solo dopo il processo.