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Cronaca

VIGEVANO: SORPRESO CON LA DROGA IMPROVVISA UN REALITY

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Tempo di lettura 2 minuti I due studenti, per cui i Carabinieri di Vigevano stanno svolgendo ulteriori accertamenti investigativi, si sono giustificati dicendo di essere impegnati in un esperimento didattico

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Redazione

Vigevano – Attorno le ore 21.00 di ieri 4 febbraio, in Vigevano, i Carabinieri della locale Compagnia, guidati dal Cap. Rocco PAPALEO, hanno denunciato in stato di libertà per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, C. A. studente universitario di psicologia 21enne vigevanese, poiché, al termine di un servizio organizzato per contrastare la diffusione di sostanze stupefacenti e psicotrope, all’esterno di un locale di questo centro, zona Piazza Sant’Ambrogio, veniva controllato a bordo della propria autovettura modello Fiat Punto e trovato in possesso di gr. 5 lordi di sostanza stupefacente del tipo hashish, confezionati in un involucro di cellophane, e di gr. 12 lordi di marijuana occultati nella tasca del giubbotto indossato, nonché una cifra in contante di 500 euro. Nello stesso contesto veniva segnalato alla Prefettura di Pavia, quale assuntore di sostanze stupefacenti ai sensi del citato art. 75 del d.p.r. 309/1990, anche un altro 21enne studente universitario di economia residente nella città ducale, controllato in compagnia del prevenuto e trovato in possesso gr. 2 di marijuana, nascosti nelle tasche dei jeans. I due studenti, per cui i Carabinieri di Vigevano stanno svolgendo ulteriori accertamenti investigativi, si sono giustificati dicendo di essere impegnati in un esperimento didattico, per il proprio percorso di studi, al fine di raccogliere dati sull’uso delle sostanze stupefacenti tra i giovani e le reazioni emotive che questo comporta e non tralasciando anche gli aspetti di carattere economico del mondo della droga. Il desiderio del giovane studente di psicologia in particolare, sarebbe quello di riuscire a raccogliere materiale utile per poi creare un “reality educativo” sui disagi giovanili per la televisione. I Carabinieri, nelle more della realizzazione di tale desiderio, intanto lo hanno invitato “in prima persona” a meditare e comprendere anche gli aspetti normativi e penali a cui possono andare incontro i giovani che rimangono coinvolti “nel mondo illecito della droga”.

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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