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Di Christian Montagna
Caro Vincenzo
ho deciso di scriverti una lettera dopo che la tua mamma mi ha concesso di farti visita in quella triste e cupa camera d'ospedale perché è giusto che tutti sappiano cosa state vivendo.Sono da poco passate le 13 di sabato e tu sei nel letto. Al tuo fianco mamma e papà che ti assistono da quel maledetto martedì. Tu hai caldo, vuoi al più presto tornare a casa. Intubato e stanco di soffrire. Si, perché qualcuno quel giorno ha scelto di farti conoscere così presto la sofferenza. Quando vengo a farti visita, mi trattengo a chiacchierare con le tue zie e non sai il dolore che tutti stanno provando. Sbrigati a guarire che devi tornare a casa, alla tua vita e ai tuoi sogni. Immagino quanti bei sogni puoi avere nel cassetto. L'adolescenza, la fase più bella della vita,in cui tutto ha il sapore di nuovo e tutto si carica di emozioni e incanto. Qualcuno voleva vietarti di viverla ma non ci sono riusciti. Nella mia carriera, sono avvezzo a seguire casi di cronaca ma in questo non sono riuscito ad evitare un coinvolgimento personale. Forse perché ho visto quei tuoi occhi sofferenti, forse perché ho constatato quanto male ti è stato fatto. Vincenzo purtroppo tu sei l'ennesima vittima di questa società. Prima di te tanti altri e chissà ancora quanti ne verranno. Sei vittima dei pregiudizi, dell'incoscienza, dell'ignoranza, della maleducazione, del finto perbenismo. Semplicemente sei vittima della follia umana. E io che ripetutamente mi chiedo: a chi puoi aver fatto del male così piccolo e innocente come sei? A nessuno, Vincenzo. È il destino beffardo che si è accanito su di te ingiustamente. Ma tu sei forte e robusto. Non obeso come qualcuno ti ha descritto. Non si offende un minore né tantomeno si denigra. Maleducati! Ti sei trovato al momento sbagliato,nel posto sbagliato con esseri sbagliati. Non li chiamo umani perché non me la sento. Quando sento dire che è stato uno scherzo,mi si contorce lo stomaco.Non si scherza in questo modo, non si tocca il corpo di un bambino. È stata una tortura vera e propria quella che ti hanno fatto piccolo. Ma io sono sicuro di due cose: che la giustizia farà bene il proprio corso e che tu,con la tua grande voglia di vivere supererai tutto ciò e presto sarà solo un brutto ricordo. Io ne sono sicuro campione,presto tornerai a casa. Forza Vincenzo, sono con te, siamo tutti con te!