Regionali Sicilia: Commissione antimafia domani a Palermo per setacciare gli incandidabili

PALERMO – Prevista per domani a Palermo una missione della Commissione Parlamentare con il compito preciso e rigoroso di controllare le liste per le elezioni regionali siciliane.

Scopo primario della missione è quello di esaminare attentamente coloro che per determinate ragioni vengono definiti “impresentabili”. Le “liste pulite” difatti non devono comprendere elementi incandidabili per la legge Severino oppure coloro che pur essendo candidabili devono successivamente essere sospesi per gli effetti della legge stessa o perchè si sono resi responsabili di reati previsti dal codice di autoregolamentazione delle candidature votato da tutti i partiti.

La missione a Palermo, prevista per domani, a 24 giorni dalla data delle elezioni dovrebbe scongiurare l’ipotesi che un ritardo del controllo da parte della Commissione possa causare che i nomi vengano fuori solo dopo il 5 novembre a votazioni svolte. La recente esclusione del gruppo Noi Siciliani capeggiato da Franco Busalacchi ha presentato insieme alla candidata Lucia Pinsone un ricorso depositato al Tar per l’esclusione della lista dovuta alla mancanza di sigilli dell’amministrazione in diversi moduli di sottoscrizione al listino regionale. La candidata si è spinta oltre rincarando con una precisa denuncia al Tar per chiedere l’immediata sospensione delle elezioni. La risposta immediata dall’ufficio elettorale non si è fatta attendere e sono state evidenziate le norme che regolano il sistema elettorale siciliano disciplinato dalla normativa elettorale risalente al 1951 prevedono comunque verifiche sulle cause di eventuali incandidabilità.

La corsa verso le Regionali a poco meno di tre settimane piene lancia le ultime frecciatine e accuse nelle voci dei gruppi opposti che non se le mandano a dire. Per fare un quadro riepilogativo della corsa alle elezioni da destra a sinistra non si risparmiano le polemiche acerbe e la commissione capeggiata dalla presidente Rosy Bindi potrebbe davvero stravolgere uno scenario mai apparso definitivo e chiaro. Il Movimento 5 Stelle nelle parole del premier Luigi Di Maio in un comizio di ieri nella Capitale aveva affermato ironicamente che per battere Cancellieri si erano “svuotate le carceri”.

Cancellieri stesso aveva sfidato il leader del centrodestra Nello Musumeci invitandolo ad un confronto pubblico e in una recente intervista aveva dichiarato: “Musumeci è il Crocetta del centrodestra. Come lui, è uno specchietto per le allodole: serve solo a nascondere ciò che è dietro di lui. Io ogni settimana sto presentando un assessore. Lui perché non lo sta facendo? Semplice: perché gli assessori non li sceglierà lui. Saranno Miccicchè, Cuffaro e Genovese a sceglierli e a piazzare i loro uomini”. Il candidato Claudio Fava della lista Cento Passi per la Sicilia in un comizio ha criticato Musumeci e non di meno il M5S: “I grillini affrontano tematiche che possono portare voti, come quella del cosiddetto abusivismo di necessità. Necessità come quella della casa del sindaco Cinque Stelle di Bagheria. Non basta fare un post su Facebook bisogna andare nei luoghi dove si fa la politica e vivere le piazze”. E Fava non risparmia neanche il candidato del centrosinistra Fabrizio Micari, rettore dell’Università di Palermo, dandogli del “miserabile” e accusandolo di aver usufruito dei database universitari per effettuare un invito al voto in larga scala.

A meno di tre settimane dal voto la campagna ha già assunto toni forti e il setaccio della commissione Antimafia prevista da domani a Palermo senza dubbio sarà foriera di ulteriore novità, polemiche e accuse in ogni fronte.

Paolino Canzoneri




Regionali Sicilia: Liste irregolari. Fuori la lista Noi Siciliani e Casa Pound

PALERMO – Non mancano certo i colpi di scena che quasi quotidianamente fotografano dettagliatamente il quadro già complesso delle liste e dei candidati per le prossime elezioni Regionali sicule previste per il 5 novembre prossimo.

L’Ufficio elettorale del capoluogo siciliano ha inferto un colpo di mannaia fatale ricusando la lista Noi Siciliani capeggiata da Franco Busalacchi per di non essere in regola con le firme necessarie. Stessa impietosa sorte per Pierluigi Reale a capo di Casa Pound, sbattuta anch’essa fuori per lo stesso motivo.

Le cifre parlano chiaro, l’ufficio centrale elettorale contesta oltre 1300 firme sulle complessive 1800 presentate dalla lista Noi Siciliani. Commenta con rammarico Pierluigi Reale: “Sono piuttosto sorpreso e stiamo verificando le firme che secondo l’ufficio mancherebbero, nelle prossime ore decideremo.

C’è stata molta confusione, per esempio alcuni uffici elettorali comunali nel Catanese ci hanno detto che le fotocopie per i certificati elettorali di chi sottoscriveva la lista andavano bene e non rilasciavano i duplicati mentre l’ufficio centrale pare abbia respinto questa possibilità”.

Ad oggi quindi resterebbero solo 6 i candidati alla presidenza: Fabrizio Micari per il centrosinistra; Nello Musumeci per il centrodestra; Giancarlo Cancellieri per il Movimento 5 Stelle; Roberto La Rosa per la lista Siciliani Liberi; Maria Rita Lojacono per la Lista Civica per il Lavoro; Claudio Fava per la lista Cento Passi per la Sicilia. Riguardo invece l’altrettanta clamorosa esclusione di pochi giorni fa dell’attuale presidente della Regione Rosario Crocetta in corsa a Messina nella lista Arcipelago dove erano confluiti i candidati del Megafono, è notizia di poche ore fa il suo ricorso depositato al Tar di Palermo. Il commento di Rosario Crocetta, convinto pienamente di poter contare su oltre 35mila preferenze, è chiaro e deciso: “L’esclusione della nostra lista non appare assolutamente ragionevole dal punto di vista degli interessi generali della democrazia, che vede come principio sovrano la partecipazione dei cittadini alla competizione elettorale. La nostra lista di Messina è completa della documentazione necessaria”.

Paolino Canzoneri




Regionali Sicilia: Micari e Musumeci designano i primi assessori

PALERMO – Stringono i tempi per i riassetti politici in vista delle elezioni Regionali siciliane previste per il prossimo 5 novembre. Il quadro generale vede i leader candidati alle prese con la scelta delle alleanze e degli assessori che tesseranno le fila degli schieramenti politici. Il centrosinistra capeggiato da Fabrizio Micari apre il sipario rivelando la scelta dei primi assessori.

Riconfermato Alessandro Baccei quale assessore all’Economia con delega alla programmazione dei fondi europei, nome noto nella giunta Crocetta con il ruolo di assessore al bilancio. Un “colpo di scena” appare la scelta dell’assessore alla Cultura che vede designato alla scrittice Giuseppina Torregrossa, un nome importante per una persona di cultura che è sempre stata lontana dal mondo strettamente politico e che gode della fiducia di Micari. Emiliano Abramo designato come assessore al Lavoro è il responsabile della comunità di Sant’Egidio impegnato da sempre nel settore nel volontariato mentre l’imprenditore nel settore dei servizi alle imprese Peppe Biundo sarà assessore alle attività produttive. Una prima lite fà breccia nel centrodestra capitanato da nello Musumeci a due giorni dalla presentazione delle liste che a sorpresa vorrebbe escludere dalla lista Gianfranco Miccichè e Gaetano Armao già designato vicepresidente e assessore all’Economia.

Polemiche e comunicati sui social da parte dei probabili esclusi non si sono fatti attendere e Musumeci stesso un po rammaricato ha commentato: “Se invece di diramare comunicati il commissario di Forza Italia Miccichè mi avesse telefonato avrebbe saputo che le notizie uscite in queste ore sul listino non sono fondate e perciò, frutto di interessate indiscrezioni. Noto che resistere alla tentazione di stare sulla stampa diventa difficile per tanti, anche nel centrodestra. Le ragioni di una alleanza non possono essere legate al listino che, piaccia o no, resta nella responsabilità del candidato presidente”.

Le polemiche si sono comunque smorzate rapidamente nel giro di poche ore e fra i sei candidati che in caso di vittoria di Musumeci verrebbero eletti nelle fila di Forza Italia entrerà anche Gianfranco Miccichè con Giusy Savarino, Mimmo Turano (UDC), Roberto di Mauro (Popolari e Autonomisti). I sondaggi vedono il centrodestra vincente e il momento appare cruciale come non mai. Le cinque liste dei candidati nelle nove province vedono Forza Italia, Popolari e Autonomisti, Diventerà bellissima e UDC in lista unitaria con Noi con Salvini e Fratelli d’Italia.

Paolino Canzoneri




Lampedusa, vittime dell’immigrazione: 4 anniversario giornata della memoria con Pietro Grasso e Claudio Baglioni

LAMPEDUSA (AG) – Nella “Giornata nazionale della memoria delle vittime dell’immigrazione” giunta al quarto anniversario si ricordano le 366 vittime che persero la vita il 3 Ottobre 2013 in prossimità dell’isola dei Conigli di Lampedusa. Previsti incontri musicali e dibattiti di rilievo. Già da ieri nell’isola spicca la presenza del presidente del Senato Pietro Grasso e del ministro della Pubblica Istruzione Valeria Fedeli che hanno tenuto un dibattito sul tema scottante dei diritti degli immigrati e diritti dei rifugiati e richiedenti asilo politico. Assicurano la loro presenza anche il ministro dell’Interno Marco Minniti e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri del Governo Gentiloni: Maria Elena Boschi mentre importanti rappresentanze e autorità come Stephane Jacquemet il delegato dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e per il sud non si sono fatti attendere cosi come il sindaco Totò Martello.

Con la frase simbolo di questa ricorrenza: “L’Europa inizia a Lampedusa” è in corso una marcia della pace che da Piazza Castello si estenderà fino alla Porta d’Europa, l’opera divenuta simbolo dell’artista Mimmo Paladino e sul posto è previsto un momento di raccoglimento a suffraggio delle vittime della strage in mare. La conclusione della commemorazione avverrà alla stazione marittima Cavallo Bianco dove l’artista Claudio Baglioni si esibirà in un concerto dopo 5 anni dalla precedente presenza all’insegna della manifestazione musicale “Noi Qui” organizzata dalla fondazione “O’ Scià Onlus” dedicata ai temi dell’immigrazione.

Questa quinta edizione, in via del tutto eccezionale, sarà supportata e impreziosita dalla Banda della Polizia di Stato che con i suoi 103 musicisti e con il coro Giuseppe Verdi di Roma di 40 membri, proporrà il suo repertorio ed esecuzioni di brani di artisti del panorama internazionale. Alla Camera dei Deputati oggi alle 11 con la presenza del presidente Laura Boldrini verrà inaugurata una mostra dedicata ai bambini migranti dal nome “Bambini, storie di viaggio e speranza”. La mostra vedrà anche la partecipazione del direttore generale dell’Unicef Paolo Rozera e Filomena Albano garante per l’infanzia e l’adolescenza. Una importante ricorrenza che rappresenta ed evidenzia, qualora ce ne fosse bisogno, che il dramma senza fine degli immigrati non smette mai di sacrificare povere vittime. E’ notizia di poche ore fa l’ennesimo gruppo di 14 immigranti che al largo della costa di Porto Empedocle, a circa 30 miglia dalla costa di Agrigento è stato fortunatamente tratto in salvo mentre nella notte sulla spiaggia di Contrada Renella, nelle vicinanze di Sciacca sono sbarcati una trentina di tunisini.




Palermo, ZTL: boom di vendite dei pass ma il sistema invalida oltre 900 transiti

PALERMO – Da lunedì le vendite nel capoluogo siciliano dei pass temporanei necessari per transitare nelle zone a traffico limitato hanno subito un aumento importante. Le vendite praticamente quintuplicate per i pass periodici a tempo prolungato a mesi e ad anno hanno permesso al Comune di poter concretamente tracciare un primissimo bilancio ed effettuare una sorta di rodaggio per le telecamere del sistema di videocontrollo.

Ad onor di cronaca vanno segnalate le cifre che la dicono lunga sul risultato: da lunedì si sono registrati 952 permessi con una media giornaliera di 462 mentre da lunedì 18 settembre a venerdì si registra una media di 365 su 1.826 complessivi. La soddisfazione del sindaco Leoluca Orlando è tangibile poichè il risultato incoraggiante segue la linea del suo programma che spinge Palermo e i palermitani a diventare sempre di più cittadini di una Europa che da tempo segue queste direttive. Le grandi città d’Italia e le metropoli d’Europa hanno da tempo istituito questa prassi civica e Palermo muove il suo passo verso quella direzione.

Dal Palazzo delle Aquile si leva però una avvertimento importante: il pagamento del pass è inibito a coloro che non sono perfettamente in regola con la polizza di responsabilità civile auto, il contratto di assicurazione e la revisione dell’auto. Questa precisazione ha consentito di “invalidare” il passaggio di circa 2000 veicoli che rischiano di conseguenza una multa. Successive verifiche sono già in atto per consentire un riassetto più chiaro.

L’assessore Jolanda Riolo è del parere che la qualità della vita dei palermitani subirà un importante giovamento e rifiuta le polemiche espresse dal consigliere 5 Stelle Igor Gelarda che senza mezzi toni polemizza parlando di una manovra finalizzata esclusivamente a fare cassa per il Comune: “Un provvedimento che non porta nessun miglioramento alla qualità dell’aria in città. Non esistono centraline di rilevamento dell’inquinamento atmosferico all’interno della zona a traffico limitato, non migliora la viabilità e anzi ha causato il collasso del traffico nelle zone limitrofe delle aree interdette da via Lincoln a Piazza Indipendenza e oltre. Ha danneggiato zone commerciali già svantaggiate dalla crisi come via Roma e Ballarò. La ZTL doveva essere pensata in chiave produttiva con navette gratuite all’interno delle aree e non autobus che passano ogni tanto”. A sinistra invece Giusto Catania è favorevole: “il sistema di videosorveglianza renderà i controlli più efficaci e la pressione veicolare del centro storico subirà un miglioramento. Chiederemo all’AMAT (la società della città metropolitana di Palermo che gestisce il trasporto pubblico), di aumentare le rete del controllo posizionando ulteriori telecamere”. Paolino Canzoneri




Sicilia, Crocetta mette mano al personale in Regione: ecco la mappa

PALERMO – La giunta della regione Sicilia in riunione fino a tarda notte ha riscritto la mappa del personale. Il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta ha presentato e fatto approvare un documento descrittivo della situazione del personale regionale attuale dove viene evidenziato ed elencato il numero dei dirigenti che hanno lasciato l’incarico per prepensionamento e che non verranno sostituiti cosi come recita la legge del documento approvato. Ben 148 dirigenti hanno fatto scendere il numero totale da 1559 a 1411. Nelle fila del personale non dirigente lo spazio sembra essere ancora più ampio che da 13.336 unità è sato ridefinito a 13.110 consentendo un bacino di circa 200 posti divenuti vacanti, bacino che che sicuramente si alzerà entro il 2018 non appena i prepensionamenti entreranno in vigore. Al momento Rosario Crocetta ha posto come priorità l’inserimento di 598 unità per lo più precari in servizio agli assessorati Territorio e Rifiuti e alla Protezione Civile. Nel documento del presidente Crocetta vengono evidenziati altri importanti passi per il futuro e gli assetti politici governativi dell’isola; al vaglio l’importante legge che riguarda le tre grandi città metropolitane della Sicilia ovvero Palermo governata dal sindaco Leoluca Orlando; Catania governata da Enzo Bianco e Messina governata da Renato Accorinti. Per le tre aree verranno previste elezioni politiche cosi come accadrà per le ex Province. Commissariamento previsto per i vecchi vertici, mossa che dovrà comunque attendere un parere dell’ufficio Legislativo. Riguardo invece l’assegnazione dell’ufficio informatico sembra che al momento la giunta non abbia sciolto le riserve e in un contesto complessivo di rotazione dei dirigenti la situazione avrà sviluppi più chiari nel corso delle prossime ore. L’unica importante nomina formalizzata vede Tonino Rizzo quale nuovo commissario dell’Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario per tutto il resto si attendono sviluppi.  Paolino Canzoneri




Presidenziali: Crocetta da Renzi. Pronto a ritirare la sua candidatura a favore di Micari

di Paolino Canzoneri

PALERMO – Si stringono i tempi per le prossime elezioni Regionali in Sicilia previste per il 5 Novembre e già da mesi contrasti e colpi di scena hanno fatto intendere chiaramente che la sfida per il Palazzo D'Orleans non sarà certo una cosa da poco. L'attuale Presidente della Regione Rosario Crocetta è volato nella capitale per conferire con il segretario nazionale del PD Matteo Renzi. L'esito di questo importante incontro sembra aver rivoluzionato certe previsioni che fino a ieri apparivano certezze. Rosario Crocetta adesso sembra essere diretto verso il ritiro della sua candidatura a favore e a sostegno del rettore dell'Università di Palermo Fabrizio Micari. Questo è emerso all'incontro al Nazareno con la presenza del segretario regionale Fausto Raciti. L'attuale Presidente Crocetta ha commentato: "Ho incontrato Renzi, gli ho esternato le mie preoccupazioni per una candidatura poco conosciuta e gli ho illustrato i risultati del mio governo ma siamo troppo avanti per le primarie e a questo punto rischierei di non avere candidature alternative. Non sono uno sfasciatutto, la politica sfascista non mi ha mai interessato, voglio passare alla storia come il primo esponente che viene dalla storia del Pci che ha vinto le elezioni in Sicilia, non come colui che l'ha fatte perdere. Domani discuterò con i miei, perché non decido da solo. Mi sono preso 18 ore di tempo". Riguardo alla candidatura del rettore Fabrizio Micari, Crocetta ha assicurato che non ci sono stati negoziazioni ma è stato un atto di "amore": "non ho egoziato nulla, nessun ticket. Presenterò le liste del mio movimento in Sicilia e anche al Senato in alleanza con il Pd. Il mio è un atto di amore, senza odio. Ce ne fossero altri come me". Un atto che al momento raccoglie il plauso e la gratitudine della direzione regionale del PD che nella voce del responsabile dell'organizzazione regionale del PD in Sicilia Antonio Rubino ha commentato in una nota: "A nome di tantissimi dirigenti e militanti del pd sento il dovere di esprimere un sentito ringraziamento al nostro segretario nazionale Matteo Renzi e al presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta per il lavoro unitario che stanno facendo". Il neo candidato, quasi a sorpresa, Fabrizio Micari è convinto che si sia compiuto comunque un vero passo in avanti: "Da giorni parlo di unità e il fatto che ci sia un bel passo avanti mi rende felice. È un segnale positivo. Credo che la coalizione di centro sinistra si rafforzi ed è solida. Ho più volte parlato di cambio di marcia, il governo Crocetta ha avuto aspetti positivi e altri che possono essere migliorati. Serve un allargamento con persone nuove e io stesso sono una novità. Su questo si deve andare avanti e su questo serve un'accelerazione e un allargamento, non ci sono ostracismi o tentativi di allontanare qualcuno, bisogna partire e recuperare". Sembra quindi un coro unanime che accoglie positivamente questo cambio di convergenza. Le parole dell'assessore regionale all'Agricoltura Antonello Cracolici ne è un ulteriore esempio lampante: "Sono molto contento per l’esito positivo dell’incontro a Roma tra Rosario Crocetta e il Pd. La decisione di convergere e di costruire una coalizione forte, ci fa superare le incertezze della vigilia e conferma l’utilità dell’ iniziativa portata avanti un questi giorni, grazie anche al lavoro assiduo del segretario regionale del Pd Fausto Raciti, per rivendicare la necessità di un accordo largo che comprendesse il contributo del presidente Rosario Crocetta. Un grande risultato che rafforza il centrosinistra in Sicilia e lo schema che vede nella convergenza tra progressisti, riformisti e moderati, una proposta politica competitiva. Abbiamo adesso le carte in regola per sostenere insieme una candidatura di altissimo livello alla presidenza della Regione e scongiurare il rischio di consegnare la Sicilia ai populismi rappresentati dal M5S e dal centrodestra a trazione fascista. Nella terra dell’accoglienza e della tolleranza, il fatto che il presidente della Regione Siciliana rischi di essere il presidente più di destra che l’Italia possa esprimere rappresenta un’ipotesi agghiacciante”. Rosario Crocetta nel pomeriggio di oggi confermerà definitivamente la sua decisione intorno alle 18 e la direzione regionale del PD candiderà ufficialmente Fabrizio Micari.
 



Ricorrenza Dalla Chiesa. A 35 anni dall'eccidio Palermo si mobilita per ricordarlo. Mattarella domenica a Palermo

di Paolino Canzoneri

PALERMO – Prevista per domenica prossima una speciale visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel capoluogo siciliano. A 35 anni di distanza dall'uccisione per vile mano mafiosa del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell'agente di pubblica sicurezza Domenico Russo, nel luogo del tragico eccidio in Via Isidoro Carini, il Presidente deporrà una corona per manifestare il ricordo e l'omaggio dello Stato che non dimentica. Nomi di spicco presenzieranno nella giornata di domenica in varie manifestazioni organizzate per l'importante ricorrenza. La seconda edizione della "Festa dell'Onestà" che si avvale di partecipazioni di associazioni e movimenti che operano nel territorio come il "Centro Padre Nostro", creato dall'incessante impegno e dedizione di Padre Pino Puglisi; "Libera"; "Ballarò significa Palermo"; "Centro Pio La Torre"; "Sos Ballarò" ed altre. Fra i nomi di spicco che presenzieranno i figli Nando, Rita e Simona Dalla Chiesa; Franco La Torre  figlio di Pio La Torre; Francesco Puglisi, fratello di Padre Pino Puglisi; il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette e il prefetto Guido Longo. Gli organizzatori dell'Associazione Cassaro Alto Francesco Lombardo, Giovanna Analdi, Giuseppe Scuderi e Giulio Pirrotta hanno precisato sul senso della Festa dell'Onestà: "E' la festa del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, dei palermitani. Con questa iniziativa vogliamo ribaltare il messaggio che apparve in Via Isidoro Carini dopo l'omicidio. Non è vero che li è morta la dignità dei siciliani onesti. Noi vogliamo ribadirlo con fermezza". Previste attività di animazione e sensiblizzazione con dibattiti, omaggi floreali, incontri e laboratori per bambini dalla Cattedrale per le strade fino ai Quattro Canti. Nel pomeriggio intorno alle 17:30 è in programma la cerimonia di intitolazione al prefetto Dalla Chiesa della raccolta bibliografica sulla criminalità organizzata e terrorismo conservata nella Biblioteca centrale in c.so Vittorio Emanuele con i suoi 1400 volumi e un inestimabile achivio fotografico del glorioso giornale L'Ora. Le manifestazioni si chiuderanno alle ore 23 circa.



Sicilia regionali: Forza Italia riapre a Musumeci


di Paolino Canzoneri

 
PALERMO – La corsa a Palazzo D'Orleans per le prossime elezioni regionali previste per il 5 novembre offre già spunti interessanti e bagarre a mai finire. A pochi giorni dalla decisione del coordinatore di Forza Italia Gianfranco Micchichè di stabilire una intesa con Angelino Alfano che sembrava compiere un passo indietro sugli accordi con il centro sinistra, oggi invece si assiste ad un nuovo capitolo delle complesse strategie politiche messe in atto per raggiungere una certa stabilità necessaria per presentarsi forti e coesi all'elettore che dovrà rimescolare lo scacchiere nel comparto amministrativo della Regione Sicilia. Dopo la rottura di Forza Italia con il candidato Nello Musumeci adesso invece una riapertura sembra tenere banco tra le fila del centro destra: "La soluzione Nello Musumeci è in piedi ma c'è anche una ipotesi Armao". Il coordinatore Gianfranco Miccichè ammette di non essere riuscito a chiudere l'intesa nel centrodestra con Angelino Alfano che al momento invece sembra vicino ad un accordo con il centro sinistra e impegnato a convincere dissidenti di Area Popolare. Nel centro destra stesso anche Miccichè non è immune da critiche levate dal deputato della Lega Alessandro Pagano: "Lui sa che oramai Alfano si è accordato con la sinistra e che il loro candidato sarà Giovanni La Via. Per il PD si tratta di una gatta da pelare in meno dopo il "niet" di Grasso, dopo il fallimento di Rosario Crocetta e dopo che non hanno indetto primarie. A sinistra sono convinti di perdere ma con dignità e di questo si accontentano". Un quadro che non ha risparmiato critiche anche nelle fila dei pentastellati che nella voce di Alessandro Di Battista,  impegnato nel territorio a sostegno del candidato Giancarlo Cancellieri, esprime apertamente il suo dissenso: "Litigano i partiti fra loro, pensa a che livello di disperazione sono arrivati". Il candidato del movimento usa toni altrettanto forti ma prende di mira la "mala gestione" della Regione Sicilia: "Il deficit della regione è di 5,8 miliardi e l'ha fatto chi chiama il movimento 5 stelle inesperto. Se andremo al governo la prima cosa che farò sarà quella di rivolgermi alla Corte dei Conti e li porterò i libri". Cancellieri parla pure dell'annoso argomento degli sbarchi: "Chiederò di diventare commissario straordinario agli sbarchi: per i porti siciliani devono decidere i siciliani. Oggi la Sicilia è la porta di ingresso del flusso migratorio Piangiamo i morti ma la situazione è intollerabile e oggi non abbiamo voce in capitolo mente nella capitale i ministri litigano senza trovare soluzioni". 



Sicilia, regionali: Forza Italia rimescola le carte e rompe con Musumeci

 

di Paolino Canzoneri

 

PALERMO – Nuovo capitolo estivo nella corsa alle regionali previste per il prossimo 5 Novembre. Dopo la rinuncia alla candidatura dell'attuale Presidente del Senato Pietro Grasso seguita dalla immediata candidatura dell'attuale Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, anche il centrodestra è alle prese con una nuova polemica che porta scompiglio nelle fila di Forza Italia che fino a pochi giorni fa vedeva in Nello Musumeci il candidato ideale da presentare alle elezioni.

Ad oggi invece si rimescolano le carte e Forza Italia torna sui suoi passi rompendo con Musumeci a favore del coordinatore in Sicilia Gianfranco Miccichè che "aggiorna" le preferenze di Forza Italia motivate forse dal clamoroso riavvicinamento di Alfano a Silvio Berlusconi avvenuto pochi giorni fa. Angelino Alfano sembra tornare sui suoi passi e abbandonare il suo avvicinamento al centro sinistra; una sorta di "figliol prodigo" che torna nelle file di Forza Italia rafforzando cosi lo schieramento per renderlo più forte in vista delle prossime elezioni in Sicilia.
 
La tensione ovviamente è salita immediatamente e Nello Musumeci,  tutt'altro che disposto ad essere messo da parte, fa sapere che le divisioni all'interno delle coalizioni sono quasi sempre foriere di sconfitte e Schifani è intervenuto per stemperare la polemica: "La politica dei veti eccessivi è un limite per le grandi alleanze responsabili, Miccichè e Musumeci dovrebbero subito tornare a parlarsi nel nome degli interessi della nosta terra". I giochi per il Palazzo d'Orleans si arricchiscono di ulteriori sfide e Angelino Alfano stesso cerca di ricucire accordi con Miccichè mentre la rottura con Musumeci sembra essere gradita dai centristi che tendono verso la creazione di un nuovo e  grande partito popolare italiano.

Nelle fila dei pentastellati oggi Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista aprono i loro giochi di campagna elettorale con un mese fitto di incontri, riunioni e partecipazioni in mezzo ai cittadini, nelle spiagge e nelle saghe di paese a contatto con la popolazione locale. I due leader appoggeranno il candidato Giancarlo Cancellieri ed oggi presenzieranno a Marina di Ragusa. Il M5S dovrà dapprima fare i conti però con la fragilità della loro piattaforma che recentemente è stata "hackerata" con la clamorosa pubblicazione in rete dei numeri di cellulare di tutto "il corpo dirigenziale" del movimento. La famosa piattaforma Rousseau, strumento basilare per le modalità di adesione, iscrizione e tant'altro, si è vista compromessa ancora di più quando l'hacker responsabile della violazione ha fatto sapere d'essere in grado pure di poter cambiare i voti degli elettori per le prossime elezioni. Fatto gravissimo che mette a repentaglio la sicurezza, la credibilità e la segretezza del voto. 



Sicilia in fiamme: polemiche al vetriolo tra Crocetta e Protezione Civile

 

di Paolino Canzoneri

 
PALERMO – Come se non bastassero mai, le polemiche tengono sempre banco evidenziando in ogni modo problemi, inefficenze e carenze ad ogni livello lasciando sempre un certo amaro in bocca per il nostro paese sempre alle prese con i soliti rimbalzi di colpe e responsabilità che sanno più di immobilismo che di vero impegno ed interesse a risolvere i problemi. Questo rovente luglio verrà ricordato per la quantità di ettari bruciati che in tutta Italia segna in modo indelebile una certa inversione di tendenza relativamente alla media degli incendi boschivi registrati nelle estati precedenti.
 
Le giornate di fuoco in molte regioni dello stivale carbonizzano ettari e aree intere causando copiose evacuazioni e vittime. Al momento il triste primato sembra proprio spettare alla Sicilia. La situazione risulta davvero grave e i moltissimi fuochi ancora attivi sembrano resistere all'incessante sforzo dei reparti dei Vigili del Fuoco e Canadair che da giorni si adoperano per domare le fiamme che avanzano alimentate da un clima torrido e da un maldestro vento caldo che peggiora la situazione. In presenza della Commissione ambiente del Senato a Roma, il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta ha polemizzato duramente senza peli nella lingua: "Lo Stato non ha rispettato la convenzione relativa alla fornitura di mezzi aerei lasciandoci improvvisamente disarmati dinanzi gli incendi quando non era più possibile ricorrere a mezzi alternativi senza violare le norme sugli appalti".
 
Una emarginazione che per Rosario Crocetta comporta un prezzo altissimo per la Regione che sembra dovrà ricorrere a enormi rimboschimenti. Il presidente della Regione ha ulteriormente spiegato che la richiesta di conferma della convenzione con i Vigili del Fuoco per fine maggio era stata inoltrata a Febbraio di quest'anno e il rinnovo non era stato consentito per motivi legati alla mancanza di mezzi da parte dello Stato e passati invece ad altri servizi con il disagio di dover far fonte all'emergenza dei roghi con 4 dei 10 eliccotteri causa manutenzione degli altri 6. Il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha risposto alle polemiche dicendosi sopreso di come si arrivi a coprire certe inefficenze regionali e come si tenda ancora a confondere la flotta nazionale con quella regionale. Curcio ha evidenziato inoltre che le Regioni e province autonome devono saper programmare e attuare le attività di previsione e prevenzione e lottare attivamente contro gli incendi boschivi dolosi con un piano dettagliato e rigoroso aggiornato anno dopo anno. Il Presidente della Regione Sicilia inoltre ha espressamente richiesto un importante inasprimento relativo alle pene per chi provoca incendi e si reputa "sottoposto ad attacchi su più fronti" riferendosi proprio alla criminalità organizzata ma anche quella dei pastori alla ricerca di nuove aree per pascoli: "Queste affermazioni anche se difficili da provare non possono essere escluse".
 
Polemiche e rimbalzi di responsabilità fra Palermo e Roma che non spengono affatto gli incendi che invece si propagano incessantemente da oriente ad occidente investendo la contrada Ferla di Cefalù, a Misilmeri in contrada Montagnola e anche contrade di Belmonte Mezzagno e Altofonte. Ad oriente roghi devastano zone del messinese, arree del Parco dei Nebrodi, zone di Piazza Armerina fino ad arrivare nelle vicinanze di Caltanissetta e oltre. Una situazione che lascia posto ad una certa amarezza mista a sincera preoccupazione per un fenomeno che quest'anno sembra aver raggiunto livelli inaccettabili.